Bergoglio Prepara le Esequie del Papato, non Quelle del Papa. Mastro Titta.

6 Aprile 2024 Pubblicato da 12 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il nostro Mastro Titta offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulle ultime esternazioni – via autobiografia, e quanto attendibili mah….- del pontefice regnante. Buona lettura e diffusione.

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MASTRO TITTA: BERGOGLIO GOLA PROFONDA STRONCA IL PAPATO

Da qualche giorno a mezzo biografie, anticipazioni, sussurri e grida, come Netanyahu sta regolando Gaza una volta per tutte Bergoglio punta a chiudere i conti con la Chiesa cattolica, nel senso di curia e collegio cardinalizio che da tempo si stanno preparando ad eleggere il prossimo proprietario di Chiesa.

Dopo le osservazioni felpate su Sarah – un bingobongo corrotto dalla Curia, ha fatto male a nominarlo prefetto – e gli attacchi furibondi a Gänswein “privo di umanità” (nientemeno), mi aspetto qualche pacca sulla spalla di Müller appena intervistato da Tucker Carlson, il quale piaccia o meno è un giornalista, mentre Bergoglio preferisce farsi intervistare dal sergente Garcia.

La domanda è: perché queste pulizie di primavera? La ragione principale è che Bergoglio non sta cambiando le esequie formali di un papa, ma sta attendendo al funerale del papato. Seguirà una bella costituzione apostolica, come anticipato, che regolerà l’elezione del papa sostituendo (nella lingua di balsa: integrando) Universi Dominici Gregis.

Nemmeno i pettegolezzi sul conclave del 2005 – qualcuno ha fatto osservare che un papa ha facoltà di rompere il segreto circa il proprio conclave, non certo precedenti che hanno eletto altri – sono a caso. Bergoglio è un sorosiano militante: la Chiesa aperta, sinodale, promotrice di un papato dinastico in senso ideologico simile alla monarchia inglese, che influenza e agisce sulle vicende umane accanto alla legge e alla dottrina senza apparentemente intaccarle, ma di fatto vanificandole. Un papato “irreversibile”, per usare la formula di draghiana memoria.

Bergoglio bastona duramente i suoi oppositori riducendoli quasi a senzatetto – Burke, lo stesso Gänswein, il quale pur non essendo cardinale conserva conoscenze utilissime ad ordire manovre uguali e contrarie a quelle che hanno posto lui sul Soglio – e pensiona senza pietà gli utili idioti come Galantino. In altre parole fa il vuoto ideale e spirituale, cancellando qualunque riferimento culturale: le conventicole sono il male, Dio non tollera manovre. Così parlò Bergogliustra. Risultato, il nulla anodino.

Quella che si prepara è una Chiesa che non è più ancilla Domini ma schiava del potere, pronta a giustificare tramite funambolismi verbali qualsiasi immondizia serva al Principe, garantendo ai credenti che quella del Principe è la volontà di Dio stesso.

L’imminente stravolgimento della materia canonica che presiede l’elezione dei pontefici – dopo Fiducia Supplicans potrebbero chiamarla Caldarrostae Petens, per quel che vale – sarà l’ennesimo trattatello magniloquente, pensoso e pasticciato, che attraverso l’apertura ai laici e alle donne – come Casarini, come Ploumen e Mazzuccato – e se vale quanto diceva il Curato d’Ars sull’ adorazione degli animali una volta rimosso il tabernacolo dalle chiese forse anche ai cani, serve a certificare che letteralmente chiunque può fare il papa, senza vincoli o pretese di sorta nei suoi confronti. Figuriamoci se la Chiesa in uscita può tollerare un processo elettivo “sotto chiave” – cum clave.

Probabilmente il maggior errore concettuale che i detrattori di Francesco hanno commesso nei suoi riguardi fa il paio con quello di chi l’ha ritenuto un papa cattolico, vale a dire quello di attribuirgli un pensiero. A Bergoglio e ai suoi padroni serve il vuoto, e gli serve come il pane: un papa-oggetto che chiunque può trovare in un sacchetto di patatine o nell’uovo di Pasqua.

Quello che hanno fatto con la politica e la manipolazione di massa ha bisogno del sigillo della religione. L’idea franerà miracolosamente, e nella rabbia tracimante che affligge il nostro si vedono nitidi i segni della débâcle. Però ci prova, e questa fedeltà perinde ac cadaver al nulla desta meraviglia e tenerezza.

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12 commenti

  • Davide Scarano ha detto:

    Prendo spunto da una frase dell’articolo per parlare di qualcosa che apparentemente è “altro” mentre in realtà, almeno a mio parere, c’entra parecchio: “Tucker Carlson, il quale piaccia o meno è un giornalista, mentre Bergoglio preferisce farsi intervistare dal sergente Garcia”. Mi chiedo allora: è più necessario un giornalista che faccia domande scomode oppure saper riflettere per cogliere la vacuità delle risposte del personaggio di turno? Ecco, ascoltare è difficile, così come del resto vivere: è necessario silenzio ed umiltà, ma, forse, ancor di più, la consapevolezza piena delle possibilità e dei limiti della nostra natura umana, che non può che nascere dal saper accogliere ed accettare quanto scritto nell’antico e nel Nuovo testamento circa la natura umana, ovvero circa le possibilità e i limiti di ciascuno di noi.
    Ritengo che solo dopo la premessa di cui sopra sia possibile comprendere le seguenti affermazioni recentemente ascoltate da amici “progressisti”:
    1) “La tachipirina è uguale all’aspirina”. Preciso che il tizio che l’ha detta è laureato. Ecco, se si fosse fermato al buonsenso, che evidentemente non esiste, cioè al lato oggettivo avrebbe potuto dire, “sono simili”. Nella mia ingenuità credevo che la diversità dei nomi potesse impedire, di per se, a chiunque la facoltà di pronunciare una simile affermazione,
    2) “Il concetto più importante della Bibbia è il libero arbitrio”, al fine di giustificare l’Eutanasia. A questa affermazione si potrebbe rispondere in molti modi. Il modo più semplice ed efficace credo sia quello di ricordare che Cristo, vero Dio e vero Uomo, è venuto per fare la volontà del Padre. Se Cristo non è stato dotato del “libero arbitrio”, inteso come libertà assoluta, come potrebbe goderne l’Uomo?
    Torna perciò in mente la Emmerich che denuncia l’esistenza di dottrine “seducenti, ma false di giovani insegnanti” che “contribuivano all’opera di distruzione”. Preciso infine che ricorro ancora una volta alle parole di questa mistica perchè alcune delle sue profezie si sono già avverate, ad esempio quella circa l’eliminazione del prologo del Vangelo di Giovanni al termine della messa.

  • Corrado ha detto:

    Bannato, ovviamente.

  • Corrado ha detto:

    Fino a quando bisognerà attendere il Cardinale che dichiara: “Vere Papa mortuus est” (Il Papa Benedetto XVI è morto il 31 dicembre 2022, alle ore 9.34)

  • andreottiano ha detto:

    Le ultime due righe sono una sinfonia alla bellezza.
    Quella che salva il mondo.
    Prima Mastro Titta impiatta tanto aglio, olio e peperoncino.
    Non a tutti piace, ma c’è del buono.

  • E.A. ha detto:

    Grazie Mastro Titta per ricondurre sul Pianeta Terra i tanti “fuggitivi”… che nel loro ridicolo sforzo aerodinamico, fatto di volteggi e di mirabolanti sorvolate su mondi infiniti e realtà parallele, non essendo muniti di indispensabili e solide strutture alate, prima o poi, provocheranno un sonoro tonfo, proporzionato all’ altitudine, al terreno ed alla parte del corpo con cui impatteranno!!!

  • Mòns.V.M. ha detto:

    Per favore , fate attenzione ad esaltare o difendere Gaenswein nella prospettiva di criticare l’opera di Francesco. Fareste un errore intollerabile . I danni fatti da costui al pontificato di Benedetto negli ultimi due anni ( 2011 e 2012) non son ancora stati narrati . Ma lo saranno presto . Prudenza Mastro Titta . Chieda ai Cardinali che lei cita correttamente , quali vittime di Francesco , cosa pensano di Georg…

    • Balqis ha detto:

      Condivido

    • Stilobate ha detto:

      Sì, sul personaggio occorre, per usare un eufemismo, molta cautela.

    • laura cadenasso ha detto:

      Sono d’ accordo

    • La Signora di tutti i popoli ha detto:

      Sempre a sospettare di chissà che cosa, il bel George è un uomo poliedrico, sa fare tutto: lo scrittore su commissione, il segretario con i segreti pronti sulla scrivania, il bugiardo, l’informatore, la spia, il controllore, il carceriere, la quinta colonna e pare, secondo una religiosa colombiana, anche l’infermiere dalla punturina facile. Ora è in rotta col capo? Tutto per non destare sospetti e far finta di essere una povera vittima. Anche Giuda era belloccio! Ma non basta: bisogna essere buoni.

    • Uffa ha detto:

      Potrebbe cominciare lei a narrarcene almeno uno, altrimenti si schizza solo fango, e sinceramente di altra melma non si sente proprio il bisogno.

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