Pioltello. Non Riesco più a Contare i Tradimenti di Questa “Chiesa”. Benedetta De Vito.

25 Marzo 2024 Pubblicato da 2 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, la nostra Benedetta De Vito offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla scuola di Pioltello, e sulla reazione della Chiesa “cattolica” di Milano e dintorni. Buona lettura e condivisione.

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Penso sola soletta nella casa vuota, mentre imbruna la sera, il velo della notte mi invita alla quiete e la preghiera resta ancora chiusa nel cuore prima di farsi voce notturna.

Penso, dicevo, a che cosa avrebbero detto Sant’Ambrogio e San Carlo Borromeo, grandi Arcivescovi di Milano (da me entrambi amatissimi), se avessero letto le squallide dichiarazioni “ecumeniche”, provenienti dall’Arcidiocesi ambrosiana a proposito  della chiusura scolastica, a Pioltello, in onore della fine del digiuno islamico.

Si fa per dire, digiuno, perché di notte, per chi non lo sapesse, i nostri eroici digiunatori  mangiano e s’abbuffano fino a riempirsi la pancia per il giorno successivo.

Per Delpini e i suoi, è giusta e “auspicabile” la chiusura, cioè fare festa per una festa islam… Eresia, direbbe San Carlo, e Sant’Ambrogio indirebbe, si fa per dire, una crociata.

E mentre scrivo ecco un ricordo personale. Ero a Londra per perfezionar l’inglese e vivevo in una famiglia dove ospite era anche una ragazza islamica, la quale, tutto il giorno, durante il suo digiuno, se ne stava, finta pia, a guardarmi mentre mangiavo. La notte però scesa per un bicchier d’acqua la ritrovai in cucina a rimpinzarsi mentre io faticavo a dormire. Per non dir nulla di altri islamici amici in Sardegna che mangiavano il salame e bevevano birra, coprendoli con la mano affinché il loro Dio non li vedesse…

Ma torno a noi e alla nostra Chiesa. Io, addolorata, non so più contare i tradimenti fatti a Gesù e alla Santa Sua Sposa, da parte di questi sacerdoti, e alcuni vescovi e cardinali, che di consacrato hanno, mi sembra, poco o nulla e che passano il tempo a scandalizzare noi fedeli, piccoli devoti come la sottoscritta, con le loro corbellerie, i loro bacidiGiuda, il loro ecumenismo, maschera del tradimento. A Carpi, una mostra zozzona, brutta, fuori luogo, inaccettabile, organizzata proprio durante la Quaresima, il nostro digiuno cattolico di cui nessuno parla, mentre nei buggì ogni motivo è buono per parlar di quello (falso) dell’Islam. Che vergogna.

Ma è giusto così se è vero, come è verissimo, che in questi giorni di Quaresima sulle reti vaticane e non solo, si mandavano in onda programmi mangerecci, dove monache, frati, e pie donne preparavano dolci al cioccolato, torte al formaggio con la coppa arrotolata su a somiglianza di un fiore e altre amenità per la gola che dovrebbero essere riservate a tempi diversi. Non certo alla Quaresima. E dovevate veder le suore come addentavano torta al formaggio e coppa, con gran soddisfazione di gola. Altroché i digiuni delle Sante…

E quindi, mi dico, se sacerdoti e suore non rispettano la Quaresima e neanche ne parlano o sfiorano appena l’argomento, perché il mondo laico dovrebbe accorgersi che, per noi, è tempo di digiuno, ossia di distacco dal mondo, un tempo in cui si può fare a meno di mescolar burro, zucchero, cioccolato e farina?

Sarò anche io strana ma più strana è, come m’appare, la chiesa stravagante, menefreghista, in blu jeans in cui fatico a riconoscermi. Tuttavia lo scandalo è loro.

Io, stretta alla Croce, non lascerò mai la Chiesa e la sequela di Gesù, unica Via, Verità e Vita. In barba ai dolci al cioccolato, all’ecumenismo e al finto digiuno mediorientale.

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