WSJ Conferma: Mosca e Kiev Erano Vicine alla Pace nell’Aprile 2022. Poi Arrivò Johnson…

2 Marzo 2024 Pubblicato da 1 Commento

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione un breve articolo che illustra uno scoop del Wall Street Journal, e cioè la conferma che nell’aprile del 2022 Kiev e Mosca, a Istanbul, avevano raggiunto una base di accordo per porre fine alla guerra, e che l’intervento di Boris Johnson, accorso in tutta fretta a Istanbul, ha portato all’immediato conclusione dei negoziati. Quanti morti, distruzione e pericoli per tutto il mondo si sarebbero evitati, senza quell’intervento (certamente un’iniziativa non concordata con i vertici NATO e i Signori di Oltreoceano…). Buona lettura e condivisione.

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Il WSJ svela i dettagli del trattato di pace Russia-Ucraina cestinato da Boris Johnson

La bozza del trattato di pace del 2022 tra Russia e Ucraina prevedeva che Kyiv potesse cercare di entrare nell’Unione Europea, ma escludeva il suo ingresso nella NATO.

Il documento di 17 pagine afferma che all’Ucraina non sarà permesso di entrare a far parte di alleanze militari come l’Alleanza Nord Atlantica, e che non saranno permesse armi straniere nel Paese, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal.

Secondo la bozza di accordo, datata 15 aprile 2022, l’esercito ucraino avrebbe dovuto essere ridotto a una certa dimensione. La parte russa ha anche insistito sulla necessità di utilizzare la lingua russa su base paritaria con l’ucraino nelle agenzie governative e nei tribunali, ma Kyiv non ha firmato questa particolare clausola dell’accordo.

Inoltre, il documento sanciva la sovranità della Russia sulla Crimea ed escludeva uno status di neutralità per la penisola.

L’accordo del 2022 non conteneva clausole sulle regioni che poi sono diventate parte della Russia. I presidenti russo e ucraino Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky avrebbero dovuto discutere la questione durante i negoziati, che però non hanno avuto luogo.

Altri Paesi, tra cui Stati Uniti, Gran Bretagna, Cina, Francia e Russia, avrebbero dovuto garantire l’attuazione del trattato di pace. Questi Paesi avrebbero dovuto difendere la neutralità dell’Ucraina in caso di violazione del trattato.

È da notare che l’ambasciatore russo a Londra Andrei Kelin ha dichiarato che l’ex primo ministro britannico Boris Johnson ha vanificato tutti i risultati del processo negoziale tra Russia e Ucraina nella primavera del 2022. Secondo lui, Johnson è arrivato ai negoziati “con la benedizione di Washington” e il documento, che era già stato siglato dal capo della delegazione ucraina David Arakhamia, “è stato gettato nella spazzatura”.

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1 commento

  • Davide Scarano ha detto:

    L’articolo, a mia memoria, riprende notizie già apparse sui media. Certo entra nei dettagli del possibile accordo di pace che potrà essere ripreso quando i contendenti ed i loro sostenitori decideranno per essa. Piuttosto mi pongo la domanda delle domande: cosa avrà promesso (o minacciato?) Johnson per ottenere la continuazione della guerra?
    E’ proprio il caso di dire “timeo danaos et dona ferentes”, ovvero “dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io…”.

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