Messaggi da Decrittare (Lingua Originale: Diavoliano). Benedetta De Vito.

20 Febbraio 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, la nostra Benedetta De Vito offre alla vostra attenzione questa breve lezione su come decrittare certi messaggi, apparentemente innocui. Buona lettura e condivisione.

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“Per piacere, Alessandro, puoi tirarmi giù quel volumone lì, sìsìsì, quello a destra con la sovraccoperta sanguigna, io non ci arrivo, è troppo pesante”. Ah, benone, eccolo qui, e grazie grazie  al ben gentile commesso della libreria SottoVat. Il gran librone giace sul tavolo in tutta la sua corpulenza. Leggo la scritta in oro sulla copertina: nuovo dizionario di diavoliano, edizione rivista e corretta per i tipi della Genma edizioni, 2024 I anno PPP. Ohllallà, perfetto, è quello che mi ci vuole per scrivere il mio nuovo pezzo sul cinema al servizio dell’arcobaleno (non di Noè) ma di Satana.

E cominciamo subito da quelle misteriose tre P di seguito che parlano di una nuova era, non più AC/AD ma PPP. Che significa Post Psycho Pandemic. Ovviamente Genma edizioni sta per edizioni della Geenna. Sì, tanto per assaggiare i bocconcini velenosi che, inconsapevoli, il signore delle mosche ci fa inghiottire insieme alla polvere di grilli, alle ali macinate di locuste alla carne fatta con proteine sintetiche (non saranno mica umane, vero???). Avanti, apriamo il volumone a pagina 483 lì dove si legge Nasa. Sì, proprio l’agenzia spaziale americana. Oh che bel loghino tutto da studiare in anagramma in diavoliano. Dunque osservate bene quel frego rosso che attraversa la scritta principale. Nessuno ci fa caso, naturalmente, bene, quella è una “T” diavoliana e a questo punto abbiamo una parola diversa, cioè Nasta. Facilissimo mi pare fare l’anagramma e capire che cosa significa in realtà. E il cinema, Benedetta, che cosa c’entra, scusa? C’entra, c’entra perché ieri ho visto con mio marito un film di Netflix (in diavoliano rete per le mosche, cioè Net fly in inglese che è l’antilatino e non a caso ce lo hanno imposto a forza). Vabbè, vai avanti, Benedetta, non aprire un’altra parentesi, dai!

Sì, proseguo, ebbene in questo eternometraggio (perché i film della rete delle mosche durano più di quelli ai quali eravamo abituati prima del tempo PPP, tanto per incatenarci meglio…).

Ebbene il film si intitola “Il mondo dietro di te” (cioè il mondo dell’AC/DC che io racconto in Romaamor, che tutti amiamo e che ci impongono di dimenticare) e non vi dico la trama perché non mi interessa essendo solo una lunga sequela di episodi ansiogeni fatti apposta per non farti dormire la notte e  per far star male le persone.

Vado al punto. Insomma ad un certo punto, due ragazzini, si trovano dentro una catapecchia e portano due magliette che recano delle scritte sulla pettorina. Il ragazzo ne ha una con su un faccione minaccioso che dice “Obey”, cioè obbedisci in imperativo. La ragazzina ne porta una con su il logo della Nas(t)a di cui ho scritto sopra. Bè non credo sia necessario il dizionario per capire la manfrina ridicola del furbetto con le corna. Per liberarmi ho dovuto recitare un Santo Rosario in più prima di pisolare, alla facciaccia sua, come un ghiretto stanco…

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