La Smobilitazione Ecclesiale. R.S.

19 Febbraio 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione e meditazione questo commento, postato da un amico fedele del nostro sito, R.S., in relazione a questo articolo. Buona lettura e diffusione.

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Oggi, dopo la Santa Messa in parrocchia, riflettevo su una sensazione non facile a descriversi, ma che ascriverei a una specie di smobilitazione ecclesiale.

E’ vero che alla Messa ci vado per Dio, in comunione con il sacrificio salvifico operato da Cristo, ricevendo il sacramento che Gesù ha conferito alla Chiesa, ma quello che trasmette oggi la Chiesa è deludente.

Qualche anno fa il problema era che per molti Gesù era solo un personaggio storico importante tra tanti altri… non Dio. Oggi il problema mi pare che in Chiesa si sia riuniti tra di noi, in un anelito di umanità, ma non per adorare Gesù come Dio, riconoscendolo presente.

In questo senso Buddha a Lui, poca differenza fa, se a contare è solo un buon messaggio per vivere meglio ed essere consolati in mezzo a tante difficoltà.

Lo si vede clamorosamente dai comportamenti tra le panche, ma anche sull’altare.

Non pare che lì ci sia Qualcun Altro oltre a quelli che si sono trovati il tempo per venire.

La smobilitazione di cui sopra potrebbe anche essere chiamata ordinaria amministrazione, purtroppo non dissimile da un’ordinaria separazione di fatto.

“Se gli uomini dimenticano Dio è anche perché spesso si riduce la persona di Gesù a un uomo sapiente e ne viene affievolita se non negata la divinità. Questo modo di pensare impedisce di cogliere la novità radicale del cristianesimo, perché se Gesù non è il Figlio unico del Padre, allora nemmeno Dio è venuto a visitare la storia dell’uomo, abbiamo solo idee umane di Dio. L’incarnazione, invece, appartiene al cuore del Vangelo!”

Così si espresse Benedetto XVI.

Insomma, i cristiani non seguono ed adorano un personaggio storico e nemmeno un’ideale tra i tanti (es. la libertà). No: seguono e adorano Cristo vivo e presente, incisivo e decisivo nella loro vita, anche quando assume l’esperienza della croce.

Per il resto l’ecclesia non differirebbe da un luogo di riunione tra i tanti, a motivo di un centro di interesse, animando abitudini e modi di relazione.
Ogni “ismo” è una deriva surrogata e questo vale anche per un vago deismo circoscritto in uno schema umano, uno spiritualismo, un soggettivismo che finisce spesso con il diventare tutt’uno con il relativismo, mentre i veri idoli sono la scienza (scientismo), la libertà (liberalismo), l’ambiente (ambientalismo) etc.

Purtroppo certi beceri risvolti di ciò che è fondamentale possono fare il gioco di chi taccia la Verità di fondamentalismo. Serve umiltà, altrimenti persino un astrochiromante finisce col sembrare più credibile di Dio!

Dove il rapporto con Dio impallidisce in un vago tendere all’impalpabile non è strano che venga meno il senso del peccato, dato che Dio è buono, non si offende, gli va bene tutto e i comandamenti sono orpelli stantii.

Perso il senso del peccato e quello della redenzione, non è più nemmeno a tema il male e chi ce l’abbia ficcato in modo così devastante nel creato.

Ancora Benedetto XVI: “Perché la Croce? la risposta, in termini radicali, è questa: perché esiste il male, anzi, il peccato, che secondo le Scritture è la causa profonda di ogni male… se si elimina Dio dall’orizzonte del mondo, non si può parlare di peccato. Come quando si nasconde il sole, spariscono le ombre; l’ombra appare solo se c’è il sole; così l’eclissi di Dio comporta necessariamente l’eclissi del peccato.

Perciò il senso del peccato – che è cosa diversa dal senso di colpa come lo intende la psicologia – si acquista riscoprendo il senso di Dio”.

Il Dio presente durante la Santa Messa, celebrando il memoriale del suo santo sacrifico!

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