L’Euro Virtuale, il Marchio della Bestia e Cipollone. Benedetta De Vito.

16 Febbraio 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, la nostra Benedetta De Vito offre alla vostra attenzione queste considerazioni su quanto sono buoni quelli che ci governano e ci vogliono sempre più pecore da tosare e – all’occorrenza – da mettere al forno…Buona lettura e condivisione.

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Ma che grande filantropo, che cuoricino inzuccherato ha il dottor Piero Cipollone, membro del Comitato esecutivo della BCE che ieri ci ha fatto sapere – oh che carino! Cipollone, maschera della commedia dell’arte di Bruxelles,  scegliete voi il suo carattere… –  che tempo massimo due anni avremo finalmente (lo dice lui, eh) l’euro digitale.

E ora per spiegare a che cosa serve un euro virtuale, che divorerà, mostro verde, banconote e monete, lasciandoci in balia del nulla chiamato denaro e controllati anche per prendere il caffè al bar o comperare i pannoloni per il nonno, preparatevi ad entrare nel mondo dei bocconi, delle pecore plaudenti che si sono fatte iniettare un siero sperimentale dando il loro consenso informato (di che cosa visto che l’intruglio chiamato vaccino pare sia coperto dal segreto militare), facendo pure la coda…

Ecco, e non siamo a Fratelli di Crozza né a Striscia la notizia, no, nonnnonno, questo parla sul serio, parlantina in giacca e cravatta, riempiendosi la bocca con la “BANCA D’ITALIA” che dell’Italia porta soltanto il nome. Insomma il messere grigio dei grigi burocrati (pupazzetti dei rossi signori che regnano nell’ombra) ci spiega questo: “Nel mio ruolo precedente alla Banca d’Italia ricevevo ogni anno una pila di lettere dai sindaci di piccoli comuni, che mi dicevano che i loro anziani dovevano fare magari 50 km per trovare un bancomat. L’euro digitale risolverebbe queste situazioni”.

Pile di lettere, ma stai scherzando vero? Dai, ora faccele vedere, caro signor Cipollone, queste “pile di lettere” che ricevevi? Non le avrai mica buttate? e per piacere che i sindaci che le hanno mandate, si facciano avanti, alzino la manina, dicendo io, io ho scritto a Cipollone perché non vedo l’ora di avere l’euro virtuale, ossia il marchio della bestia. Sì perché, pensateci bene, se tutto diventa virtuale noialtri, poveretti, non conteremo più nulla e se magari a lor signori gli gira (come accadde ai camionisti in Canada) potrebbero con un click spegnerci il conto. E addio compere e shopping! Ma che bello! Dai, grazie Cipollone.

Infine una modesta proposta, invece di un euro volatile, falso, che c’è e non c’è, come ogni cosa virtuale, non potevate, caro Cipollone, mettere qualche bancomat in più? Manno, perché l’obiettivo e tenerci in pugno e con l’euro virtuale sarà un gioco da ragazzi. Ah, voglio proprio poi vedere come farà la signora Pinuccia di Rocca C. a pagare con l’euro virtuale se non ha neppure il collegamento internet. Almeno con il bancomat, montava sul trattore del nipote Federicone e via per cinquanta chilometri. Era meglio.

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