Pusillus Grex. Lettera aperta al Direttore della Nuova Bussola Quotidiana Riccardo Cascioli .

25 Gennaio 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, riceviamo, e portiamo alla vostra attenzione, questa lettera aperta inviataci in relazione alla questione dell’eremo di Viterbo. Buona lettura e condivisione.

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Lettera aperta al Direttore della Nuova Bussola Quotidiana Riccardo Cascioli 

 

Egregio Direttore Cascioli, 

 

abbiamo letto con grande delusione i due articoli della Nuova Bussola Quotidiana sull’associazione Exsurge Domine e sul Familia Christi. Dobbiamo dire che questo attacco non ci stupisce, essendo ben note le Sue posizioni di moderato conservatorismo vaticansecondista e di aperta critica nei riguardi della Fraternità San Pio X.  

Ma se è legittimo esprimere riserve e giudizi su cui è altrettanto legittimo dissentire, ci pare del tutto inappropriato diffondere notizie che già Le erano state smentite da don Riccardo, con il quale sappiamo essere intercorso uno scambio epistolare.  

Comprendiamo che la prospettiva di uno “scoop” su Mons. Viganò e sull’associazione di cui è patrono sia particolarmente allettante per un periodico di nicchia; ma tra i doveri di un giornalista, e di un giornalista cattolico in particolar modo, c’è senza dubbio il rispetto della verità: il santo Vero mai non tradir, direbbe Manzoni. Per Lei che segue il calendario riformato oggi è la festa di San Francesco di Sales, Patrono dei giornalisti. È spiacevole vedere come una testata che si definisce cattolica si presti a screditare uno dei pochi Vescovi che ha denunciato le deviazioni conciliari e del papato bergogliano.  

Lei non afferma: insinua. Non diffama: riporta diffamazioni altrui. Non contesta con prove le informazioni che don Petroni Le ha fornito: le omette. E mentre riporta meticolosamente le accuse rivolte dalle monache di Pienza a Exsurge Domine e a Mons. Viganò, tace sulle risposte che Le sono state date dalla controparte, ad iniziare dalla data della “rottura” dei rapporti delle benedettine con l’associazione a cui esse si erano rivolte con tanta insistenza.  

Lascia stupiti – non troviamo altra espressione – vedere con quale soddisfazione Lei si sia spinto a dire che la campagna di raccolta fondi per il villaggio monastico sia stata resa possibile usando le monache come “specchietto per le allodole”, quando sa bene, perché già glielo si è fatto notare, che fu proprio Mons. Viganò a consigliare la Badessa di costituire un’associazione indipendente facente capo alla comunità di Pienza e aprire un conto sul quale poter ricevere fondi e offerte, separati dalle donazioni destinate al villaggio monastico. E sconcerta ancora di più leggere “Storie di fondi sospetti e preti dubbi”, quando Lei sa bene che la legge vigente impone vincoli e controlli molto stretti all’amministrazione di un’associazione senza scopo di lucro, e che di sospetto nella gestione delle donazioni non c’è proprio nulla, se non la comprensibile delusione delle monache di non esser riuscite a farsi finanziare un nuovo monastero senza prima aver dimostrato un vero avvicinamento alla Tradizione o almeno alla disciplina benedettina.  

Noi conosciamo da vicino la realtà di Exsurge Domine e di Familia Christi, e siamo quindi in grado di comprendere quanto certe mezze accuse possano risultare più dannose di vere e proprie accuse. Ma chi ignora questa realtà e si trova sotto gli occhi i Suoi due articoli finisce per farsi un’idea del tutto distorta dei fatti, e Lei sa bene quanto sia facile seminare il dubbio per distogliere i benefattori dal prestare il loro sostegno all’associazione e soprattutto per incrinare il rapporto di fiducia con i fedeli. Che queste insinuazioni siano false, poco importa: l’importante è il risultato finale, ossia nuocere (per invidia, per rancore o per ordini superiori non è dato saperlo) all’opera di Mons. Viganò.  

Si fa presto a danneggiare la reputazione di una persona o di una comunità, soprattutto quando la diffamazione si basa sul sentito dire, su accuse generiche di cui nessuno osa assumersi la paternità e la responsabilità in un tribunale. Ma quella disinvoltura con cui Lei alimenta le polemiche contro Familia Christi sposta la questione dall’ambito dottrinale e canonico, in cui si guarda bene di avere un leale confronto, a quello amministrativo e finanziario. È come se per il fatto di non condividere le Sue idee, essi diventassero d’incanto anche disonesti o scorretti nei confronti dei loro sostenitori. Ma se certe insinuazioni non stupiscono sulla bocca di giornalisti freelance che si baloccano farneticando di codici e di sede impedita, le stesse lasciano interdetti quando sono pubblicate dal Direttore di una testata giornalistica. E tralasciamo le valutazioni sulle implicazioni morali di tale comportamento, del quale risponderà dinanzi a Dio. 

Ci sconcerta la cinica superficialità con cui Lei mette alla berlina l’associazione e la comunità, sapendo quanto vacillanti e pretestuose siano le accuse dei detrattori di Exsurge Domine e di Familia Christi. E lo sa perché Le è stato detto e scritto da don Riccardo pochi giorni fa. E ci sconcerta ancor di più l’insistenza con la quale Lei non solo si è rifiutato di emendare le imprecisioni del primo, indecoroso articolo dell’11 gennaio corrente, ma le ha ribadite nel secondo di oggi.  

 E quel che ci lascia sgomenti, Direttore, è che nella Sua smania di compiacere i Suoi referenti non Le sia passato per la testa che in un momento in cui sacerdoti e vescovi anche solo vagamente conservatori sono esposti al linciaggio mediatico dalle tiranniche decisioni di Bergoglio, Lei chieda la lista dei componenti il Consiglio di Exsurge Domine, mandandoli di fatto incontro a ritorsioni che abbiamo già visto applicate in violazione del diritto. È come se, all’epoca di Cromwell, uno zelante burocrate avesse preteso la pubblicazione della lista dei sacerdoti clandestini o dei superstiti della persecuzione anticattolica, permettendo così di dare loro la caccia.  

Non ci interessa conoscere i motivi per cui Lei si comporta con tanta acredine, finendo con l’alimentare gli attacchi della stampa anticlericale e di gruppi realmente scismatici. Ci preme però ribadire che la tempistica di questi articoli parla da sé, così come è molto eloquente la loro strumentalità ad altri scopi.  

E siccome questa spiacevole vicenda è iniziata con le illazioni di un fantomatico “gruppo di sacerdoti e laici”, crediamo opportuno rispondere firmandoci nello stesso modo, con la curiosità di vedere se chi ha prestato fede a quella lettera aperta vorrà dare ascolto anche alla nostra. A noi rimane la serenità di poter testimoniare l’onestà del comportamento dell’associazione e di Familia Christi, certi che il tempo, che è galantuomo, saprà darci ragione. A Lei, Direttore, lasciamo la magra consolazione di essersi reso strumento più o meno consapevole di un attacco malevolo e vile. 

Un gruppo di fedeli e sacerdoti 

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24 Gennaio 2024 

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29 commenti

  • Ugo Bertolami ha detto:

    Non conosco come tutti tutti i complicati risvolti di questa vicenda, però alle volte la forma può rivelare la sostanza. Ho letto più volte questa lettera è la ritengo offensiva dello spirito umano per le ragioni e il modo con cui sono state portate avanti. Questi per me pusillanimi consacrati si nascondono dietro l’anonimato insieme a presunti fedeli che se tali e non sacerdoti non avrebbero bisogno di anonimato. Il riferimento alla Prudenza cristiana offende il senso dato da Gesù che si riferiva alla Chiesa delle originali e ai nemici di allora: Si vuole insinuare che siamo in una situazione analoga? Non vado oltre perché lo ritengono inutile.

  • Elisa ha detto:

    Il problema di quelle povere suore (perché sono suore, anche se si definiscono monache) è quella squinternata della badessa che le sta conducendo nel baratro.
    Quanto al mondo della tradizione… che non sappiano nemmeno cosa sia è verissimo. Basterebbe andarci una volta per rendersene conto.

  • Prudenza e riserbo ha detto:

    L’azione di monsignor Viganò procede con prudenza e riserbo. Ma c’è anche la prudenza delle monache che , sotto sfratto a Pienza, temono trasferendosi a Viterbo, di ritrovarsi in una situazione analoga a quella attuale, ovvero senza garanzie giuridiche per il loro domicilio.
    Cardinali, arcivescovi e sacerdoti dovrebbero arrivare a capire che i tempi sono cambiati e che , tra tutte le monache di Pienza forse potrebbe esserci qualche laureata in giurisprudenza che sa distinguere tra comodato d’uso , affitto , ecc. E che non si accontenta di vaghe promesse nella speranza di un domani migliore.
    E questo potrebbe tradursi nel rifiuto di un atteggiamento paternalistico da parte di monsignor Viganò o dei sacerdoti con cui condivide l’esperienza del villaggio monastico.

  • Marco l'altro ha detto:

    Si quello della NBQ è stato un attacco a questa nuova realtà creata da Mons Viganò molto ma molto duro e a detta della replica solo basandosi su voci e malignità non provate . Peccato la NBQ poteva essere più prudente nell’ esprimere il proprio disarccodo su questa operazione dell’ eremo ma queste perfide insinuazioni . In fin dei conti queste persone hanno fatto scelte scomode che le pone nell’ emarginazione nella ambiente ecclesiale e alla tiro al bersaglio della stampa allineata e di tanti altri .nell’ eremo certamente non stanno nella quiete di chi ricama o pettina le baby
    .

  • Michel Berthoud ha detto:

    Concordo al 100% questo articolo. Cancellerò la Nuova Bussola Quotidiana dai miei favoriti. Che delusione questo Riccardo Cascioli.

  • ELLEVI ha detto:

    Non ci sono abbastanza divisione nella Chiesa, ci manca anche questa!

  • Da Siena con amore ha detto:

    Il cardinale di Siena a cui dovrebbero far riferimento le monache benedettine di Pienza ha nominato i nuovi vertici della Caritas.
    Domanda al mio smartphone : perche’ me lo comunichi ?

  • Tania ha detto:

    Farneticazioni quelle di Cionci ? Ma ha ascoltato qualcuno dei suoi interventi ? Sembbra che sia l’unico ad avere le idee chiare in questo momento.
    Che poi la soluzione proposta , cioe’ quella di indire un nuovo conclave con solo i cardinali di nomina prebergogliana sembri difficilmente realizzabile, questo e’ un altro discorso.

  • Gruppo di Pavia ha detto:

    Siamo disgustati da quanto letto sulla NBQ a firma del Direttore Cascioli. Cancelleremo il sito .

    • Catholicus ha detto:

      Fate bene, anzi benissimo, certi fogliacci è meglio non degnarli di uno sguardo….

    • NICOLA ha detto:

      Mi associo. Cascioli sputa odio, acredine, accuse non comprovate e … giudzi come se fosse il Prefetto del S. Uffizio …

  • Mons. GiorgioP. ha detto:

    son totalmente d’accordo su tutta la critica fatta e la difesa di Viganò. Si vergogni il direttore della Bussola , non si fa il PROCESSO ALLE INTENZIONI.

  • Giuseppe ha detto:

    Che dire?
    Non resta che pregare Nostro Signore che sempre guida la Sua Sposa.
    Noi siamo servi inutili.
    Sia chi è per che chi è contro.
    Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio. » ( Matteo 13,24-30,)

  • Adriana 1 ha detto:

    Qua pare di tornare all’epoca di S.Benedetto, quando i suoi “devoti” frati ( cioè: fratelli ) tentarono di avvelenarlo…ma senza riuscirci…Com’è bella Pienza, com’è serena Pienza. 🙄

  • Fabio ha detto:

    Tutti contro tutti.
    Eppure basterebbe indire il conclave per ricominciare a mettere le cose in riga

  • Ippolito ha detto:

    Caro Pusillus Grex. Grazie per la lezione di analisi corretta ed educativa . Ho conosciuto mons. Viganò alcuni anni fa. Mi è parso un vescovo pieno di fede ,coraggio e determinazione. Certo il modo un pò aggressivo ,a volte può non esser gradito da tanti cattopecoroni ormai rassegnati . Peraltro Viganò ,effettivamente , l’ho riscontrato, ha frequentazioni di dubbia attrattività. Ma è solo , è solo nella sua battaglia, se fa qualche sbaglio son certo che saprà correggersi. Dai frutti lo riconosceremo.
    L’articolo sulla Bussola , farà perdere credibilità alla stessa essendo evidente che non è animato da spirito cristiano .Neppure salva l’Intenzione di mons. Viganò. Tremendo ! Anche questi sono i frutti di questo pontificato , Non son affatto sitomo di divisioni fra cattolici per fatti di fede , bensì di “appartenenza” . con profumo di sghei

  • don Mariano ha detto:

    Son totalmente d’accordo con quanto è scritto. Segue peraltro precedenti attacchi fatti da una altre giornalista della Bussola qualche tempo fa .
    Il non capire ciò che vuole fare Mons.Viganò, il non capire certe sue frequentazioni che lasciano perplessi,non significa sentire l’esigenza di attaccarlo .Soprattutto con lo stile qui riportato nel commento. Certamente cancellerò la NBQ . Mi dispiace . Sono ancora incredulo che Cascioli , che stimo, possa aver scritto un articlo come quello qui contestato. Amen, si vede che i sostenitori finanziari della Bussola non amano , e temono, Viganò. Sic transit ….

  • Anonimo ha detto:

    Concordo al 100% con lo spirito di questo articolo. Il Cascioli non mi è mai piaciuto, ne provo ripulsa solo a sentirlo nominare. Come è caduto in basso il clero : che schifo infinito ! si scavano la fossa da soli, si caricano di colpe di cui dovranno render conto a Cristo Giudice, e Lui non lo potranno imbrogliare, come fanno con i fedeli che ripongono fiducia in cquesta gentaglia, solo perché occupa abusivamente cariche ecclesiastiche.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Ah, ecco … l’ennesimo segnale della divisione fra cattolici.

    Insomma: DIVIDE ET IMPERA!

    E nessuno vorrà incolparne il povero Diavolo!

    • AMB ha detto:

      ma stia zitto e buono Nippo. Vuole sempre dire la sua senza aver quasi mai inteso di che si sta parlando.

      • Enrico Nippo ha detto:

        La verità fa male, lo so!

        Però si sforzi: non sia intollerante.
        Lasci che ognuno esprima il suo pensiero.

        • AMB ha detto:

          …se è pensiero corretto si. Altrimente ci si deve attendere una correzione. Ma lei è povero di idee e intollerante di correzioni.

        • La Signora di tutti i popoli ha detto:

          Basta che ce sta o’sole!
          Caro Enrico, questa volta proprio non vedo niente di male nei suoi post e nell’aver evidenziato il “tutti contro tutti”!. Lei ha ogni buon motivo di lamentarlo e come osservatore esterno, imparziale direi ed ha ogni legittima facoltà di esprimersi. I suoi commenti sono con tanto di testa e di coda e chi le intima di evitarli, al solito non spiega il perchè, avvalorandoli.

          Il buon vescovo non ci frega più, e certo se fosse innocente (e savio) si affretterebbe a rassicurare i suoi fedelissimi che sono rimasti sbigottiti per la sua assurda riconsacrazione. Ma non lo fa, avvalorando il noto detto di saggezza popolare: “chi tace acconsente”!
          Quello poi che la sua organizzazione ha rastrellato per costruire, per una cifra assurda e spaventosa, un monastero megagalattico per le Pienzine, dovrebbe essere restituito ai donatori… ma si sa: ormai è stato incamerato… scordammuce o’ passato, simm’è Napule paisà.

          Quanto alla scrivente, non ritengo aver bisogno di spiegazioni da parte di monsignore: l’ho già sgamato da tempo, in anni e anni di chiacchiere.

    • Michel Berthoud ha detto:

      Mi dispiace ma AMB ha ragione. Lei e vuoto di spirito e di lessico. Eviti commenti senza testa ne coda.

      • Enrico Nippo ha detto:

        Si preoccupi del suo vuoto, della sua testa e della sua coda.

        E poi guardi che non sono il solo ad asserire che i cattolici sono divisi.

        E’ una verità lampante che fa piazza pulita di tutte le chiacchiere dei pieni, delle teste e delle code.

  • Maura ha detto:

    Bene !!