L’Artificiosa Intelligenza Artificiale. Vicenzo Fedele.

26 Dicembre 2023 Pubblicato da Lascia il tuo commento

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Vincenzo fedele, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni su un tema di cui si parla molto, e cioè l’Intelligenza Artificiale. Buona lettura e condivisione.

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Artificiosa Intelligenza Artificiale

Nei giorni scorsi siamo stati invasi dalle notizie relative all’accordo trovato in ambito UE per dare vita ad una Legge (ancora di la da venire) che regoli l’uso dell’intelligenza artificiale. Nel seguito, tanto per chiarire, parleremo di AI (Intelligenza Artificiale – e non di IA all’inglese).

In realtà c’era molto poco da comunicare, visto che si è trovato un accordo solo sui divieti, dopo che proprio l’Italia, primo ed unico al mondo, aveva bloccato l’utilizzo delle piattaforme super avanzate, principalmente OpenAI, vista l’assoluta assenza di regole, soprattutto per l’invasività delle interazioni possibili.

Vediamo, quindi, di capire di cosa si tratta per poi commentarlo in base allo stato dell’arte:

L’AI-Act è il nome che hanno dato all’accordo scaturito dai negoziati per regolamentare i rischi dell’Intelligenza Artificiale sia nel mondo del lavoro che per la tutela dei diritti personali.

Già a giugno di quest’anno l’Unione Europea aveva approvato il regolamento applicativo (che strano: un regolamento applicativo in assenza di una Legge),per disciplinare i software di IA con 499 voti a favore, 28 contrari e 98 astensioni con una lunga lista di obblighi per gli sviluppatori che devono attenersi al rispetto dei diritti e dei valori fondamentali dell’UE, ad esempio in materia di supervisione umana, sicurezza, privacy, trasparenza, non discriminazione, benessere sociale e, udite udite, ambientale.

In parole povere un insieme di buone intenzioni per dire poco di concreto.

In ottobre Biden aveva già approvato, per gli USA, le modalità di utilizzo dell’IA, delegando in pratica alle “agenzie” nazionali il “discernimento” su cosa è bene e cosa è male, cosa è applicabile e cosa non lo è.

Dire di chiedere all’ortolano se le verdure siano buone era troppo semplice. Meglio infiorare con belle parole, che delegano alle “agenzie” la valutazione di quando e come utilizzarle.

Cioè saranno i vari enti USA (CIA, FBI, NSA, Polizia Statale e via scendendo ?) valutare se trattasi di sospetti attacchi terroristici, minacce alla salute, attacchi alla democrazia, e via salendo, di Stati canaglia, di spionaggio strategico, di sospette armi di distrazione di massa, di genocidi da promuovere o da negare, di colpi di Stato da favorire o da condannare preventivamente e via decidendo.

Rimanendo alle belle parole ed al libro dei sogni che ci viene proposto, l’ordine esecutivo USA ha obiettivi chiari. Chiarissimi:

  • Stabilire nuovi standard di sicurezza e affidabilità per l’IA;
  • Proteggere la privacy dei cittadini;
  • Promuovere equità e diritti civili;
  • Tutelare consumatori e lavoratori;
  • Promuovere innovazione e concorrenza;
  • Rafforzare la leadership americana nel panorama mondiale.

Non possiamo analizzarli in dettaglio, quindi ci limitiamo a constatare che Biden avrebbe potuto limitarsi al solo punto 6): avrebbe fatto prima e sarebbe stato più chiaro.

Le “agenzie federali” ad esempio, nel settore commerciale e lavorativo, dovrebbero “proteggere le condizioni di concorrenza leale in uno o più modi fra cui”:

  1. Controllando pratiche commerciali sleali, ingannevoli o abusive;
  2. Promuovere la concorrenza e promuovere l’ingresso sul mercato di nuovi concorrenti ;
  3. ………

Sempre come esempio la Federal Trade Commission (FTC) viene esortata dalla Casa Bianca a esercitare le proprie competenze anche in materia di antitrust facendosi parte attiva nel controllo ecc.

Peccato che fra tutte le “Agenzie” e i dipartimenti federali inseriti nel Consiglio sull’IA non ci sia né il Dipartimento di Giustizia USA ne la Divisione Antitrust e neanche la stessa FTC sopra citata.

Noi siamo incuriositi, ma non sorpresi, di un “ordine esecutivo” che vuole gestire secondo giustizia la privacy, la concorrenza, la trasparenza e tante altre belle cose ed esclude il dipartimento di Giustizia, l’antitrust e la Commissione Federale per il Commercio.

Come siano state finora utilizzate le informazioni, anche in assenza di Intelligenza Artificiale lo sappiamo molto bene: dalla Libia all’IRAQ, dalla ex Jugoslavia all’Afganistan, a Gaza ed Israele e via falsificando per tacere della distruzione dei gasdotti nord stream o del blocco alla firma degli accordi di pace concordati a marzo 2022 tra Ucraina e Russia e bloccati da USA e UK. Andando indietro nel tempo si potrebbe arrivare alle bugie sul Vietnam. C’è solo l’imbarazzo della scelta. Certo che con l’IA sarà tutto più semplice.

Questo, sia per gli USA che per la UE, è lo scenario che dovrebbe confortarci sull’utilizzo a favore delle popolazioni che Leggi e regolamenti dovrebbero garantirci dall’uso invasivo dell’IA, che rimane un tema centrale, vista l’enorme diffusione di questi strumenti nella nostra vita privata, lavorativa e istituzionale.

Ma, tornando all’UE, ribadiamo che sull’IA ci si è accordati solo su quello che NON è consentito, iniziando dal posto di lavoro sino alla regolamentazione del riconoscimento facciale che tante gioie sta dando in Cina.

Mi direte, giustamente, che le parole sono pietre e quello che NON è consentito vuol dire che è vietato. Al solito fate i conti escludendo la fantasia degli estensori. L’approccio dell’AI Act (cioè l’accordo su IA) approvato a Giugno era basato su livelli di rischio i cui livelli critici (limitiamoci a questi)sono:

“Inaccettabile” e “alto rischio”

Sono considerati a rischio inaccettabile, quindi vietati, quando costituiscono una minaccia per le persone e comprendono, ad esempio il riconoscimento facciale,in “tempo reale” e “a posteriori”, la classificazione delle persone in base al comportamento, al livello socioeconomico, alle caratteristiche personali, razza, etnia, cittadinanza, religione, orientamento politico, comportamenti criminali passati. Il risultato dovrebbe essere un generale divieto dell’uso del riconoscimento facciale utilizzando l’IA.

Il diavolo, al solito, si nasconde nei dettagli infatti vengono citati tre casi di possibili eccezioni: minaccia evidente di un attacco terroristico; ricerca di vittime; indagini in corso per reati gravi come omicidi, violenza sessuale e sequestri di persona.

Un livello “inaccettabile” che preveda delle droghe, ci introduce in pericolosi campi minati. Non siamo ancora al livello cinese, con i “punteggi sociali” per i cittadini in base al loro comportamento, ma le trascorse esperienze non depongono bene.

Senza scomodare le evidenze degli USA ricordate sopra, a cui se ne potrebbero aggiungere molte altre (il trattamento riservato a Trump per Capitol Hill e quello riservato a Biden per gli affari sotterranei con l’Ucraina e con la Cina, il malaffare di suo figlio, i brogli elettorali trascorsi, ecc.), basterebbe ricordare il comportamento nostrano nella crisi COVID: persone isolate in riva al mare trattate come terroristi e braccati con elicotteri, droni e squadre poliziesche, una nazione intera segregata in casa, green pass come unica alternativa alla reclusione coatta, per non parlare dei pericolosi terroristi che scioperavano nel porto di Trieste e sloggiati con idranti e agenti antisommossa ventilando anche l’utilizzo del blocco dei conti correnti come attuato in Canada per i camionisti in sciopero.

Il fatto che anche il livello “inaccettabile” preveda deroghe che, come in Cina, dividano i “buoni” dai “cattivi” e che la scelta di applicare le deroghe sia delegata al potere di turno, non ci fa dormire sonni tranquilli.

La mozione che delega all’Organizzazione Mondiale della Sanità decidere a livello sovranazionale quali siano le azioni corrette da attuare in modo coatto in caso di pandemia è ancora lontana dall’essere scongiurata. Eppure abbiamo visto le truffe generalizzate, i conflitti di interesse palesi, l’uso spregiudicato di farmaci sperimentali imposti come salvavita, l’occultamento di migliaia di morti per sieri genici spacciati per vaccini salvavita, così come le campagne di sterilizzazioni attuate in Africa o altri simili eccellenti trattamenti attuati “nel miglior interesse delle popolazioni”.

A livello informatico già oggi è normale prassi bloccare pagine internet non allineate o che divulghino notizie indesiderate ai controllori di turno.

Il dubbio su cosa aspettarci da queste deroghe mi sembra, quindi, più che fondato.

Vincenzo Fedele

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