Processo Becciu, Bergoglio Regina di Cuori Stile Alice in Wonderland. Luca Del Pozzo.

19 Dicembre 2023 Pubblicato da 5 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo commento di Luca Del Pozzo, che ringraziamo di cuore, al processo che ha visto la condanna in primo grado di giudizio del card. Angelo Becciu. Ancora una volta irresistibile il paragone di Jorge Mario Bergoglio alla Regina di Cuori di Alice: “prima la sentenza, poi il processo…”. Buona lettura e condivisione.

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Che quella inflitta al card. Becciu sia stata la classica cronaca di una condanna annunciata era chiaro anche a uno studente al primo anno di giurisprudenza. Inutile girarci intorno: c’è stata una condanna “politica” a carico del card. Becciu (preceduta e accompagnata dall’immancabile gogna mediatica come nella peggior tradizione del giustizialismo all’italiana solo che stavolta c’era di mezzo la chiesa e un suo principe), con annessa revoca seduta stante delle prerogative cardinalizie, che fin dall’inizio ha posto il processo su binari che non potevano non portare alla sentenza di colpevolezza pena una figuraccia planetaria della chiesa cattolica.

Che poi il processo (per inciso il primo con giudici laici in un tribunale ecclesiastico, e anche questo è un segno dei tempi) si sia svolto regolarmente e con tutti i crismi nessuno lo mette in dubbio, ma è opinione diffusa che sia servito solo a salvare la forma e le apparenze senza spostare di una virgola la sostanza.

E la sostanza è che la vicenda in questione è stata usata per mandare urbi et orbi un messaggio forte e chiaro. Tanto forte e tanto chiaro che una testa doveva rotolare e con il dovuto risalto mediatico, e quella testa era la testa del card. Becciu.

Ora qui interessa fino a un certo punto se il cardinale sia effettivamente colpevole oppure no, si vedrà con i successivi gradi di giudizio. Il punto qui è un altro, ed è innanzitutto il fatto che nei confronti dell’ex numero due della Segreteria di Stato la chiesa della misericordia cosiddetta ha mostrato un volto assai poco misericordioso; la qual cosa sbriciola per l’ennesima volta la narrazione mainstream dell’attuale corso ecclesiale. Il secondo aspetto,  strettamente collegato al primo, è che l’affaire Becciu ha confermato una linea di pensiero (e di azione) secondo la quale i peccati che hanno a che fare con i quattrini e in generale con la giustizia vengono oggigiorno giudicati più gravi di altri (ad esempio essere favorevoli all’aborto senza che questo pregiudichi l’accesso alla comunione, o commettere certi atti impuri.

La qual cosa, oltre che essere alquanto discutibile in sé, è un altro elemento che testimonia della  (voluta?) secolarizzazione in corso nella e della chiesa. A meno che, ovvio, per qualche lungimirante interprete non sia riconducibile alla logica dell’et-et, principio cardine della teologia cattolica, anche il doppio standard in voga nella chiesa di oggi per cui – essendo signora mia la realtà complessa e dovendo discernere – si usano due pesi e due misure a seconda delle circostanze.

Col risultato che vescovi fedeli al depositum fidei vengono rimossi in tronco o privati di casa e stipendio, mentre vescovi che contraddicono con parole e opere la dottrina restano tranquillamente al loro posto. Poi parliamo di scandali.

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5 commenti

  • Gaetano2 ha detto:

    Non conosco la questione per cui si è svolto il processo, ma non è necessario.
    Nel Vatikano odierno non si cerca certo la giustizia. Vedi Rupnik ecc.
    Per il card. Becciu sarà motivo di vanto quando schiatterà il satrapo che lo ha condannato. Deve solo aspettare e non schiattare per primo.
    Comunque la diffusione della telefonata è stata un’ottima iniziativa, tanto la condanna miserikordosa era già stata stabilita

  • Milly ha detto:

    In questo giro di valzer l’unico che rimane con il “cerino in mano ” è il card. Becciu, indipendentemente dal fatto che sia colpevole o meno!

  • Mirko ha detto:

    non posso crederci . Per attaccare ” l’inattaccabile” si deve santificare Becciu come martire ! Ma veramente credete che lo sia ? Ma non vi lasciano, o non crescono, i dubbi ,leggendo le difese di Becciu da parte di una Scaraffia assetata di vendetta dopo esser stata licenziata dall’OR ?

    • Marco Tosatti ha detto:

      Non mi sembra che Del Pozzo santifichi nessuno. Afferma solo quello che era sotto gli occhi di tutti, e cioè che la sentenza era già scritta. Becciu – che sarà quello che sarà – ha sempre detto che nell’affare di Sloane Square ha sempre informato i superiori…chi sono i superiori?

      • Orso Garibozzi ha detto:

        Già questo è il primo punto in cui il caprino sacrificale ha fatto infuriare JB. Poi la seconda terribile, quando , dopo aver pensato di essere salvo ha capito che non era così. Allora ha pubblicato urbi et orbi la chiamata privata del JB.Pensando di essere molto furbo. Eh no, “nemico alle spalle … Massima cautela “. Ed ora ,dopo la condanna che lo trasforma in caprone espiatorio, cattivone punito, con cui JB si fregiera di fronte ai teo-kom di avere fatto piazza pulita in curia, che vi aspettate per l appello? Kaso kiuso Roma locuta… Etc etc etc. .. ma stavolta a dirlo sono i teo-kom e non i soliti “gamberisti”.

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