Israele, Hamas, i genocidi e lo spettro atomico. Vincenzo Fedele.

3 Novembre 2023 Pubblicato da 6 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Vincenzo Fedele, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni – in larga parte trascurate dai media mainstream – sulla tragedia che si sta compiendo sotto i nostri occhi. Buona lettura e condivisione.

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Israele, Hamas, i genocidi e lo spettro atomico.

Per parlare di Israele dobbiamo andare dai drammatici eventi particolari al quadro generale ancora più tragico.

Shani Louk è morta.  Shani era la ragazza diventata simbolo di quel rave party trasformato in massacro da Hamas. Preghiamo per Shani Louk anche se nessuno saprà mai cosa è veramente accaduto in quel rave party. Pochi pregano per le centinaia di morti che ogni giorno si contano a Gaza, comprese donne e bambini. Preghiamo anche per loro. Soprattutto per loro, vittime anonime di cui nessuno saprà mai i nomi.

Israele esibisce al mondo un palestinese che dice di essere uno dei terroristi dei Kibbuz. L’attendibilità di questa testimonianza, come di tutte quelle rilasciate da prigionieri in qualsiasi tempo ed in qualsiasi parte del mondo, è pari a zero. Se è vera la testimonianza dell’israeliana superstite del Kibbuz, il racconto è totalmente diverso e non può neanche essere vero che i guerriglieri dovevano solo uccidere e non prendere ostaggi. La tattica di Hamas è sempre stata questa. Perchè adesso dovevano uccidere bambini e non prendere ostaggi? La ragazza israeliana sopravvissuta, pur filtrata dalla censura israeliana, testimonia che i prigionieri erano stati trattati bene dai guerriglieri con un solo morto, un ragazzo che si era posto dietro una porta. L’intervento dell’esercito, che ha sparato contro miliziani e ostaggi, anche con i cannoni dei carri armati, distruggendo il Kibbuz, ha provocato tutti i morti aggiuntivi con due soli superstiti: la ragazza israeliana ed un guerrigliero catturato.

Dubbi analoghi, se non maggiori, vengono dai racconti dei sopravvissuti al rave party. Ragazzi che fuggivano e che venivano presi di mira dai soldati israeliani intervenuti in un caos totale dove non sapevano contro chi sparare. Molte auto centrate dai soldati e dai carri di Tzahal erano israeliane. Stesso caos da parte degli equipaggi degli elicotteri Apache che, nel caos totale, hanno ricevuto l’ordine di sparare contro il loro stesso quartier generale, che credevano occupato da Hamas, e dove invece si erano rifugiati i militari israeliani, compresi molti ufficiali, che sono stati uccisi dai colpi degli elicotteri amici.

Ma questo non viene detto.

Si commemora Shani Louk e ci si dimentica delle centinaia di giovani, donne, vecchi, uomini e bambini trucidati in modo indiscriminato nel crollo di centinaia di interi condomini. Si fa vedere, con dovizia di particolari, il buco in un muro di una casa israeliana scorticata da un razzo di Hamas e si sorvola su interi quartieri di Gaza rasi al suolo con la gente sepolta viva ed i sopravvissuti costretti senza acqua ne cibo, cure, case, coperte o altro.

Gli orchi sono quelli che uccidono donne e bambini. Gli uomini non lo fanno. Mai.

Quando anche gli uomini lo fanno scendono sotto il livello degli orchi. Gli orchi possono anche essere accecati da odio, malvagità, ignoranza, disprezzo della vita. Tutto quello che si vuole. Ma gli uomini che si comportano allo stesso modo sono mille volte più colpevoli, mentre si auto designano come paladini della civiltà contro gli orrori, come esseri razionali contro la bestialità degli istinti omicidi, a difesa di valori quali onore, dignità, rispetto, vita, contro disvalori che ricercano la morte e disprezzano la vita, propria e degli altri.

Tutte le volte che ho letto e riletto “1984” di George Orwell mi sono sempre più convinto che, a mio parere, il punto discriminante sia il momento dell’iniziazione di Winston e Julia contro il Grande Fratello che opprime i propri cittadini, da parte di O’Brien, che loro credono emissario della fratellanza che combatte il Grande Fratello ed a cui devono dimostrare di essere pronti a tutto per la nobile causa.

“Cosa siete disposti a fare”, chiede O’Brien a Winston e Julia.

“Tutto ciò di cui siamo capaci”, disse Winston.

Siete pronti a dare le vostre vite ?

Si.

Siete pronti a uccidere ?

Si.

….a compiere atti di sabotaggio che possono anche provocare la morte di migliaia di persone innocenti ?

Si.

A vendere il vostro paese a potenze nemiche ?

Si.

Siete preparati a mentire, a falsificar firme, a far ricatti, a corrompere la mente dei bambini, a distribuire stupefacenti, a incoraggiare la prostituzione, a spargere malattie veneree …. a fare, insomma, ogni cosa che sia atta a demoralizzare il Partito e ad indebolirne le forze ?

Si.

Se potesse servire, per esempio, ai nostri interessi di gettare dell’acido solforico sulla faccia di un bambino …. se servisse proprio questo, siete disposti a farlo ?

Si.

Siete preparati a uccidervi se e quando ve ne verrà l’ordine da parte nostra ?

Si.

Quando poi Winston verrà catturato dalla psico-polizia e sottoposto a tortura dal sistema, accuserà O’Brien di averlo ridotto così. O’Brien, dopo averlo trasformato in una larva umana, gli farà ascoltare la registrazione del colloquio dicendogli : “No, Winston, sei tu che ti sei ridotto così. Questo è ciò che hai accettato il giorno che ti sei messo contro il Partito.”

Non c’è bisogno d’altro.

La strada è segnata già quando si accetta di combattere gli orchi e i mostri scendendo al loro livello. Allora la sbandierata civiltà è solo luridume aggravato dal fatto che viene fatto in piena coscienza, scientificamente e sapendo cosa si sta facendo. Conoscendo la bassezza a cui ci si inchina per raggiungere i propri obiettivi.

Israele sta facendo proprio questo.

Sotto gli occhi del mondo, con tutta la “civiltà” occidentale che applaude turandosi il naso, chiudendo gli occhi, disconnettendo la mente, tacitando il cuore e tutte le altre viscere che dal profondo dovrebbero gridare il proprio disgusto a queste pratiche contro cui, a parole, si dice di combattere.

La Parola del Vangelo, portata dal Messia che gli ebrei non hanno riconosciuto, pone ben altre basi nel rapporto con i fratelli ed anche con i propri nemici. Ma anche quello che per noi è l’antico testamento e per loro è il riferimento centrale dell’ebraismo, la Torah, dice chiaramente come comportarsi con lo straniero (perchè anche voi siete stati stranieri in terra d’Egitto), con l’orfano e con la vedova. I dieci comandamenti sono nell’Antico Testamento, non nel Nuovo, compreso  non uccidere, non desiderare la roba d’altri, ecc. Quando Gesù cita i due comandamenti principe (Ama Dio tuo con tutto il tuo cuore la tua anima e la tua mente ed ama il Prossimo tuo come te stesso) dall’antico testamento i dottori della Legge confermano la giustezza e la sapienza delle citazioni. Gli insegnamenti del loro Dio sono quelli del Dio Cristiano, perché è lo stesso Dio manifestatosi, nella pienezza dei tempi, nell’incarnazione del Figlio per opera dello Spirito Santo. Loro non l’hanno riconosciuto, ma non possono disconoscere gli insegnamenti del Padre, anche se hanno assassinato i Profeti che ha inviato per la loro salvezza e Gesù Cristo li ha qualificati come sepolcri imbiancati.

Ma non vogliamo quì riproporre l’eterna domanda: Cosa ci fa Israele in una Palestina svincolata dalla promessa fatta da Dio ad Abramo ed alla sua discendenza ?

Le parole pronunciate dall’ex ambasciatore israeliano in Italia fanno orrore. Evitiamo anche di riportarle, del resto sono state replicate su tutti i telegiornali senza una sola parola di commento o di presa di distanza.

Altre parole, per una volta equilibrate, del segretario dell’ONU Guterres, sono state travisate e la risposta israeliana è stata la richiesta di dimissioni di Guterres e l’annullamento dei visti di ingresso in Israele per il personale ONU. Lo stesso ONU che ha dovuto contare più di 60 morti, al momento, tra il proprio personale, a seguito dei bombardamenti israeliani. Altre 60 vittime, oltre le migliaia dei miserabili di Gaza e dei campi profughi, che non fanno notizia.

Non fa notizia neanche la dimissione del direttore dell’ufficio di New York dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani che accusa il Palazzo di Vetro di non aver operato per “prevenire il genocidio” dei palestinesi nella Striscia di Gaza. “Ancora una volta – ha scritto nella lettera di dimissioni indirizzata all’Alto Commissario dell’Onu per i diritti umani,  – stiamo assistendo a un genocidio che si sta svolgendo sotto i nostri occhi e l’organizzazione che serviamo sembra impotente a fermarlo“.

Anche questa critica chiara e aperta che arriva da chi, dall’interno, conosce bene le situazioni e denuncia l’impotenza che non è in grado di fermare il massacro dei palestinesi è sotto gli occhi di tutti, ma nessuno la vede, la sente, la commenta.

In compenso si assiste alla farsa dei delegati israeliani all’ONU che si fregiano di gialle stelle di Davide, per ricordare l’olocausto e i campi di concentramento tedeschi subìti dalla loro gente. Si potrebbero fare mille considerazioni su questa pantomima, accettata con sussiego invece di una sonora risata in faccia a chi espone il simbolo. Basterebbe considerare che non era stata “solo” la “loro gente” ad essere segregata ed a morire nei lager, ma tutta l’umanità. Ogni uomo è immagine di Dio e nostro fratello e se uno di loro viene deriso, imprigionato, torturato o ucciso, lo è tutta l’umanità. Del resto, anche fisicamente, non erano solo ebrei quelli morti nei campi. C’erano zingari, omosessuali, oppositori di ogni genere, compresi i soldati italiani che rifiutarono di combattere contro i propri fratelli in Italia. Ma questi non vengono mai citati e non li ricorda nessuno. Guareschi ha raccontato qualcosa in merito. I teatranti che si sono fregiati, all’ONU, della stella di Davide sono proprio coloro che oggi si sono sostituiti ai Kapò e torturano e vessano milioni di persone per i loro scopi al riparo dei simboli del genocidio che adesso loro replicano rimanendo impuniti.

Il brutto, bruttissimo, è che nessuno osa dirlo.

In Cisgiordania, non a Gaza, i coloni girano perennemente armati ed hanno ucciso, secondo i dati ufficiali, oltre 150 palestinesi dopo il 7 ottobre. Nessun israeliano è stato ucciso in Cisgiordania. Qualche colono è stato arrestato, ma difficilmente subirà condanne. Anche di questo sono pochi a parlarne.

Qualcuno, in realtà, lo dice, ma spiace ancora di più che la censura non fa arrivare questa parole fino a noi.

“Quando centinaia di migliaia di persone innocenti vengono uccise indiscriminatamente, persone che non hanno nessun posto dove scappare, nessun posto dove nascondersi dai bombardamenti – non c’è nulla che possa giustificare questi atti. Quando guardi i bambini insanguinati, i bambini morti, come soffrono le donne e gli anziani, come muoiono i medici, ovviamente, i tuoi pugni si stringono e ti vengono le lacrime agli occhi – non c’è altro modo di dirlo. Ma non dobbiamo non ne abbiamo il diritto e non possiamo lasciarci guidare dalle emozioni. Dobbiamo capire chiaramente chi c’è veramente dietro la tragedia dei popoli del Medio Oriente e di altre regioni del mondo, chi sta organizzando questo caos mortale e chi ne trae vantaggio.”

Queste parole sono un estratto della conferenza di Putin sui fatti del 29 ottobre in Daghestan e sul genocidio in atto a Gaza.

Ha continuato toccando diversi punti fra cui la constatazione che “Gli Stati Uniti vogliono contenere e destabilizzare i loro concorrenti attraverso il caos”. ”Gli Stati Uniti hanno bisogno del caos costante in Medio Oriente, per screditare coloro che sono pronti a fermare lo spargimento di sangue, anche l’ONU viene perseguitata.

L’IRAN non è da meno nel calcare la mano su quello che sta accadendo:

Il Presidente iraniano Raisi ha dichiarato ad al-Jazeera: “Il fallimento israeliano nell’operazione di terra è più grande dell’operazione di Al-Aqsa”. Si riferisce all’operazione “tempesta di Al-Aqsa”, cioè l’attacco di Hamas ad Israele del 7 ottobre. Poi ha continuato “i sionisti hanno attaccato la Striscia in un’operazione senza precedenti e su larga scala dall’aria, dal mare e dalla terra, ma nonostante il sostegno finanziario e le armi degli Stati Uniti e di diversi Paesi europei, sono stati costretti a ritirarsi”. Per Raisi questo fallimento è molto più grande e pesante di quello del 7 ottobre perché nel primo attacco hanno parlato del “fattore sorpresa”, mentre adesso stanno attaccando Gaza in modo pianificato, con un esercito armato fino ai denti ma la Resistenza li ha costretti alla ritirata.

Al netto della propaganda e dell’interesse iraniano nella guerra, (in guerra la prima a morire è sempre la verità), il ragionamento non fa una grinza e, pur non sapendo se la resistenza di Hamas abbia obbligato Israele alla ritirata, dobbiamo constatare che effettivamente i carri armati che avevano avanzato nella Striscia, sono ritornati indietro. Sarà stata una scelta tattica, (riprendiamo il discorso alla fine, valutando gli aspetti militari), ma l’hanno fatto, e solo adesso hanno ripreso l’avanzata e stanno accerchiando Gaza City.

Riguardo alla risposta dell’Iran ai messaggi degli Stati Uniti sulla guerra di Gaza, il Presidente iraniano ha detto: “E’ strano che gli americani dicano agli altri di non agire mentre loro stessi forniscono tutte le armi, le attrezzature e le strutture necessarie ai sionisti per compiere i loro atti criminali a Gaza davanti agli occhi della gente del mondo”.

C’è da riflettere non solo su quanto sta avvenendo sul campo, ma anche sulla cornice che stanno costruendo a giustificazione del genocidio in atto.

Le gialle stelle di Davide esibite all’ONU non sono un fenomeno isolato. Fanno parte di un mosaico che si sta costruendo giorno per giorno a formare il quadro che deve essere mostrato al mondo. Stelle di Davide dipinte sui muri di Parigi, una sala data a fuoco nel cimitero di Vienna e anche da noi (non ci facciamo mancare niente) due targhette incastrate in un marciapiede ed annerite non si sà come ne da chi, sono state rilucidate a favore di telecamere e mostrate in apertura dei telegiornali per tre giorni con corredo di commenti antirazzisti e contro l’antisemitismo indispensabile per coprire le vergogne del genocidio in Palestina. Due targhette annerite (sporco ? Scarpe? incuria ? come si incendiano due targhe di ottone a terra ?) fanno notizia. Migliaia di morti innocenti sepolti da missili intelligenti sotto tonnellate di macerie, no !

Israele ha perso anche la credibilità che finora è stata la migliore deterrenza contro ogni attacco dalla guerra dei sei giorni in poi. Ha perso credibilità riguardo all’invincibilità delle sue forse armate e dei suoi servizi segreti, alla veridicità delle notizie fornite, alla superiorità tecnologica, alla compattezza del suo Governo e della sua organizzazione sociale e civile interna.

Gli USA hanno già inviato due portaerei, la Ford e la Eisenhawer con le rispettive flotte di corredo (fregate, cacciatorpediniere, ecc.). Due delle navi appoggio si sono fermate alle Azzorre e in Spagna per fare rifornimento, oltre le normali scorte delle navi al seguito, segno che pensano ad una azione lunga e senza altri scali, eppure, come dice il Presidente iraniano, intimano agli altri di non intervenire nel conflitto e di non ampliare il teatro degli scontri.

Si ha anche notizia che gli USA, ed anche altri paesi, hanno inviato Unità Speciali per affiancare Israele nella liberazione degli ostaggi, pur senza ricoprire attività operative, si è precisato. Anche in questo campo Israele era ritenuto all’avanguardia. L’azione all’aeroporto di Entebbe è di quelle che rimarrà nella storia come anche quella, purtroppo tragica e finita male,delle Olimpiadi di Monaco. Ma da li Israele aveva imparato molto ed era ritenuta al top dell’affidabilità. Adesso si scopre che viene aiutata dalle squadre speciali USA che hanno al loro attivo qualche azione in Iraq, ma, soprattutto  la Delta Force era stata utilizzata per liberare nel 1980 gli ostaggi a Teheran, operazione che si risolse in un disastro tragicomico. Quelli della Delta Force spararono addirittura ad una cisterna di combustibile che non si era fermata all’alt della squadra speciale. Si scoprì dopo che la cisterna non si era fermata perché il carico era di contrabbando e l’autista pensava di avere davanti poliziotti iraniani. Gli spari provocarono l’esplosione dell’autocisterna con fiamme visibili addirittura da Teheran per cui arrivarono in loco poliziotti, esercito e vigili del fuoco con i Delta Force che dovettero lasciare il campo con forti perdite di uomini e mezzi. Si spera che almeno, a seguito di quel tremendo scacco la Delta Force si sia ristrutturata e adesso sia efficiente almeno quanto la squadra che ha fatto esplodere i gasdotti nord stream 1 e 2. In ogni caso rimane il fatto che qualcuno è dovuto andare a supporto delle unità speciali israeliani, altro smacco indelebile alla credibilità sempre vantata da Tel Aviv. Le unità USA possono portare l’esperienza maturata nei centri abitati in Iraq e contro l’ISIS, specie a Raqqa, in Siria, cove i combattimenti durarono più di 90 giorni, ed a Mosul, dove durarono quasi 10 mesi.  In ogni caso è già pianificato che è impossibile raggiungere contemporaneamente i tre obiettivi di distruggere militarmente Hamas, Liberare gli ostaggi e preservare la popolazione civile. Con queste premesse l’esercito israeliano sta andando avanti. I civili e gli ostaggi sono sacrificabili. Gli orchi sono al lavoro.

Finora Israele si è sempre dichiarato autosufficiente per quanto attiene la propria difesa. E’ più forte di ognuno degli Stati limitrofi e di tutti loro messi insieme. Ma anche questo non è più credibile. Nessuno del Governo israeliano, infatti, ha consigliato alle portaerei di allontanarsi, così come nessuno ha ritenuto superflue le visite di Blinken o di Austin o dello stesso Presidente Biden, unico Presidente USA a presentarsi su un teatro di guerra a guerra in corso.

Si ripete in medio oriente quanto già sperimentato in Ucraina dove, da due anni gli USA e tutto il mondo occidentale inviano armi, munizioni, tecnologia, formazione ed anche uomini sul campo a Zelensky giurando che il conflitto è tra Ucraina aggredita e Russia aggressore e  non è tra Russia ed il resto dell’occidente.

Sembra intanto, notizia diramata da USNEWS, che la Russia abbia superato gli Stati Uniti come potenza militare e si ponga al primo posto in questa classifica mondiale davanti agli Stati Uniti. Un altro ente di valutazione di questa terribile classifica, Global Fire Power, mantiene invece gli USA in vetta, ma con la Russia a 0,0002 punti dagli USA ed in procinto di superarli. Non sappiamo cosa voglia dire questo distacco nè come sia calcolato, ma i commenti a corredo delle valutazioni sono agghiaccianti: sembra che gli Stati Uniti siano solo una potenza aerea mascherata da esercito. Senza l’aeronautica gli Stati Uniti non sono nulla, e anche la loro aviazione sembra sia diventata molto debole negli ultimi anni con i piloti dell’aeronautica russa che sono molto più addestrati ed hanno in media più ore di volo pro capite di quelli USA.

Se a questo si unisce il quadro degli armamenti in campo, ci sarebbe da ridere, o da piangere. I Leopard, richiesti in mondo forsennato da Zelensky sono stati distrutti sul campo. I sistemi antimissile Patriot sono stati ridicolizzati dai razzi russi. Neanche Iron Dome, che Israele si è rifiutato di fornire all’Ucraina, sta facendo una bella figura in Israele se è vero, come è vero, che i razzi più o meno artigianali di Hamas riescono ad arrivare a Tel Aviv ed a Gerusalemme e non solo nelle vicinanze di Gaza. Gli stessi carri armati Abrahams, oltre ad avere gli stessi limiti dei Leopard senza la copertura aerea, sono anche più pesanti e di difficile manovrabilità negli impervi e fangosi terreni ucraini.

Lo strapotere dello zio Sam può essere usato contro eserciti e tecnologie di un singolo piccolo stato (Siria, Iraq, Afganistan, Libia, ecc.) ma si dimostra nella pochezza che è quando è obbligato a confrontarsi con armi e potenza di pari livello.

Intanto negli USA la Camera ha approvato, 354 voti a favore e 53 contrari, una risoluzione che dichiara non accettabile che l’IRAN possa avere un’arma nucleare, quindi autorizza gli USA a usare “OGNI MEZZO” per impedire all’IRAN di ottenere un’arma nucleare.

In pratica la Camera USA ha votato una dichiarazione di guerra degli Stati Uniti contro l’IRAN.

Pensavamo che si preparavano brutti tempi, invece sono proprio pessimi e siamo sulla strada del non ritorno.

La supremazia USA non esiste più ma, come per ogni bestia ferita, gli ultimi singulti possono essere i più letali e si traducono nei genocidi accettati come panacea, nell’esibizione di genocidi passati per giustificare quelli odierni, nella mistificazione del male come bene e del bene come male, nell’esibizione dei muscoli e delle portaerei per coprire le proprie debolezze, nella non considerazione delle ragioni degli altri, chiunque loro siano ed a qualunque latitudine si trovino, a difesa dei propri interessi ormai compromessi ed in nome di una civiltà che non hanno più e di valori che hanno smarrito da tempo.

E’ urgente approfondire tutto il quadro dei rapporti Cina, Russia, USA, UE, Africa, IRAN, Arabia Saudita, BRICS+, ecc.  nel nuovo mondo globalizzato, ma non più unipolare.

Vincenzo Fedele

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6 commenti

  • Alessandro Bianchi ha detto:

    Purtroppo anche in battaglie di guerre passate ci sono state persone uccise da fuoco amico.
    Durante la seconda guerra mondiale, il bombardamento dell’Abbazia di Montecassino da parte degli Alleati causò la morte di numerosi civili presenti nell’Abbazia.
    Quel che è certo è che l’attacco del 7 ottobre è stato sferrato dai miliziani di Hamas e non da soldati israeliani travestiti da terroristi di Hamas. Molti civili, israeliani e stranieri, sono stati uccisi dagli uomini di Hamas che pure hanno rapito numerosi civili, israeliani e stranieri, tuttora ostaggi nelle mani di Hamas. Per altro Hamas non combatte per una equa soluzione del conflitto israelo-palestinese (due popoli due Stati). Alcuni studiosi della storica questione rilevano che, quantunque in tempi recenti Hamas si sia dato uno Statuto meno radicale di quello della sua fondazione, Hamas persegue tuttora l’obiettivo della creazione nella zona di un unico Stato palestinese, con Gerusalemme come capitale, non riconoscendo a Israele il diritto all’esistenza. Inoltre Hamas non si dichiara esplicitamente contro il prosieguo di atti terroristici.

    • Marco Tosatti ha detto:

      Come ha detto il segretario ONU, tutto questo non accade in un vacuum. Se Hamas ha preso il potere a Gaza, è stato grazie anche all’aiuto di Israele, a cui faceva comodo indebolire l’ANP. Perché? Forse sarebbe interessante prosi queste domande, e cercare delle risposte. Per capire strategie e disegni a lungo termine.

  • Fulvio Carlo Maiorca ha detto:

    Panoramica ammirevole, ma non completa. A mio modesto parere sarebbe opportuno e necessario acquisire una cognitio plena della intera vicenda, allargando l’indagine alla posizione attuale,dell’Inghilterra. In altri termini, perché l’UK sta a guardare? Sono convinto che la risposta a questa domanda chiarirebbe molti interrogativi.

  • creazionista ha detto:

    Questo mentre i burattini di Roma dichiarano fedeltà eterna ai due paesi più criminali della storia

  • Maria Carmela Terranova ha detto:

    Ringrazio Vincenzo Fedele per aver scritto un articolo che esprime in modo chiaro e articolato tutte le considerazioni, riflessioni, deduzioni che molti di noi fanno avendo ricavato informazioni non dai media mainstream, ma da alcuni siti affidabili come Stilum curiae. Vincenzo Fedele ha messo in ordine le nostre idee, conferma le nostre supposizioni, anche le peggiori .

  • giovanni ha detto:

    L’imponente schieramento navale, in via di completamento,
    a cui partecipano anche i vassalli europei Italia compresa, certamente non e’ raggruppato li’ per battere hamas. Incrociamo le dita e speriamo sia solo una, per quanto sproporzionata, dimostrazione muscolare per evitare che i corregionali impediscano ai sionisti di finire il ” lavoro ” sui Palestinesi. Altrimenti e’ giocoforza pensare ad un’attacco a quello che considerano il piu’ pericoloso concorrente dell’area : L’Iran. Vedremo.

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