Luce della Ragione, non Basta per un Futuro sempre più Buio. R.S.

26 Ottobre 2023 Pubblicato da 53 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, un amico fedele del nostro sito, R.S., offre alla vostra attenzione queste riflessioni…Buona lettura, meditazione e condivisione.

§§§

Negli scambi di opinione tra i frequentatori di Stilum Curiae qualcuno usa un argomento a mio avviso fuorviante, nel senso che la citazione della Sacra Scrittura, del Magistero o dei Santi è ritenuta una rinuncia ad un’autonoma capacità di esprimere un concetto. Non tedierò con la mia opinione su questo assunto, ma desidero tornare alla radice della questione della conoscenza, particolarmente della Verità che, per essere scevra da inganni, deve essere divina.

Di per sé l’intelletto umano ha la capacità di conoscere Dio -in grazia all’intelletto da Lui donato- attraverso la contemplazione delle Sue opere. Per questo vedere/capire è essenziale la luce che permette la vista/comprensione. Il non vedere/capire non va imputato a una cecità oculare, ma a quella del cuore, inteso in senso biblico, la cui durezza ottunde ed annebbia lo sguardo.

Proprio qui sta il punto nodale: l’apporto della luce della fede in Cristo di cui l’uomo è un ricevente e ascoltatore, senza esserne l’autore. Gesù si presenta come luce del mondo (Gv 12,46), opportunità, per chi crede, di non rimanere nelle tenebre.

Anticamente il sole era adorato come Dio, ma la luce del sole viene meno a sera, o quando gli fa schermo un muro.

Oggi la luce è ovunque, la notte brilla di luce artificiale e vengono illuminate persino le cabine armadio. C’è chi vanta i portenti della scienza, attribuendo a quest’epoca la luce del sapere o semplicemente di una ragione finalmente liberata dalle superstizioni di secoli bui.

Restano però pesantissime, crescenti e inedite oscurità interiori, nella depressione e nel non senso che attanagliano tante esistenze in realtà spesso disumane.

In Gesù invece la luce, la vera luce, brilla anche nel pieno della notte (a Natale, come a Pasqua) portando vita e vincendo addirittura la morte.

Allora quale luce serve per conoscere? E per amare? Si può amare senza conoscere? “Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, Lui lo ha rivelato.” (dal prologo al vangelo di San Giovanni).

Ciò che è ricevuto da Dio è per Grazia e non c’è merito proprio: la manifestazione dello Spirito e la sua potenza non c’entrano con i discorsi persuasivi dell’umana sapienza. Credere a Cristo allora non è affatto estraneo alla maggior disponibilità di luce. Chi crede, vede; vede grazie alla luce di Cristo, stella mattutina senza tramonto.

Lo scettico qui può ribellarsi, dicendosi estraneo a questa luce e non per questo impedito a comprendere, nella fierezza della ragione. Anzi: la luce della fede cristiana è pura illusione, alla quale contrapporre un vero oggettivo.

Questo modo di “ragionare” ha finito con il parlare a vanvera di secoli bui e ad equiparare la fede al buio o ad un salto nel vuoto proprio in forza di una fede cieca. Oppure chi vanta un’oggettività superiore relegherà in una credenza soggettiva ogni pretesa di ricorrere alla luce di Cristo per raggiungere La Verità.

Soprattutto di questi tempi, con esplicite velleità transumane teorizzate dai cervelli più in vista del sapere umano, si dovrebbe ammettere che la luce della ragione non riesce a illuminare abbastanza il futuro che è indirizzato ad un’oscurità paurosa e senza speranza.

Il Sommo Dante usò il transumanare come geniale neologismo di un elevarsi oltre i limiti della natura umana per attingere la natura divina: la divinità di riferimento per certi progetti transumani pare essere la scimmia di Dio.

Mancando la luce tutto diventa confuso ed è impossibile distinguere il bene dal male, la strada che porta al Vero da quella che fa camminare in cerchio, senza direzione.

La fede, che riceviamo da Dio come dono soprannaturale, orienta il nostro cammino nel tempo. La fede in Cristo si fonda sulla potenza e la Grazia di Dio e non sulla filosofia e l’intelligenza degli uomini. La fede non è mai acquisita e non è mai scontata: si può avere delle pratiche religiose, cristiane, anche molto spese in opere caritative, restando del tutto privi della luce che viene dalla fede in Cristo.

La conoscenza e il compimento della volontà di Dio, possibili pienamente attraverso il mistero della salvezza compiuto in Gesù, costituiscono la VERA SAPIENZA e si tratta di un “di più” soprannaturale, che supera le possibilità del lume dell’intelletto umano. Attualmente l’umano (non ancora salvato dalla comunione con Cristo) è una realtà di per sé priva di vita spirituale.

San Paolo nella prima lettera ai Corinti distingue l’uomo naturale/carnale dall’uomo spirituale.

L’anima non è divisa, ma in essa si distinguono tre dimensioni:

-sensuale/psichica (comune all’animale e informata dai sensi),

-raziocinante (superiore all’animale, ma suggestionata dal demonio, tanto nei pensieri quanto in una razionalità che può negare Dio)

-spirituale, abitata da Dio, tanto da fare di noi (unicamente in tal caso) un tempio dello Spirito. Santo.

Quando Gesù rimprovera certi sapienti di aver impedito ad altri di entrare dove non sono entrati loro, intende questo ragionare senza essere uomini spirituali, ma ancora legati alla terra, anche nel filosofare più raffinato, oltre che nell’assecondare la concupiscenza.

La VERA SAPIENZA non è di questo mondo e non attiene a conoscenze scientifiche volte alla gestione razionale della materia e della mente. La VERA SAPIENZA riduce al nulla i dominatori di questo mondo e costituisce la VERITA’ CHE RENDE LIBERI: può venire solo da Dio.

Nessuna filosofia umana/carnale può (ri)conoscerla, altrimenti non avrebbero crocifisso il Signore.

Si tratta di una conoscenza che trascende la filosofia e l’intelligenza umane, anche se la ragione (fattasi umile) può intenderne il messaggio, elaborandone poi la dottrina necessaria per farsene missionari per il prossimo, secondo la volontà di Dio.

L’uomo naturale (decaduto dall’originale creato) per comprendere questo linguaggio (che, se manca lo Spirito, sarà portato a ritenere stupido, debole e folle) deve essere capace di riconoscere la salvezza e rinnegare sé stesso nella propensione a reiterare il peccato.

Ci vuole molta umiltà per non rimanere rivolti alla terra in questioni poco spirituali, per rimanere raggiunti dalla Grazia, senza perderla dubitando della bontà della Rivelazione (che stona rispetto ai nostri ragionamenti) accontentandosi di questa o quella filosofia o storia, prodotti della mente umana.

Per questo l’essere cristiani richiede un duro combattimento spirituale per resistere alle suggestioni del demonio, alla vanità mondana e alla concupiscenza della carne, oggi come in ogni altro secolo.

In assenza di una vita spirituale (il che può succedere anche in vite terrene contraddistinte da un’acuta intelligenza), in mancanza di una sua difesa tenendosi rivolti al Cielo, si resterà inevitabilmente rivolti al mondo anche con le migliori intenzioni, che lastricano una strada diretta in basso, infernale.

Dio non fa differenza di persone, ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a Lui accetto: l’annuncio missionario non si ferma in una cerchia, ma il temere Dio e il praticare la giustizia accolgono chiunque, convertendosi, incontri Cristo, vero uomo e vero Dio, crocifisso e risorto, verbo fatto carne, pienezza della Rivelazione divina.

Nella preghiera, che è scuola di umiltà e dirige l’attenzione e il desiderio al Cielo, dovremmo chiedere innanzitutto il perdono dei peccati (anche quelli inconsapevoli), la conoscenza e il compimento della volontà di Dio e la salvezza eterna. Spesso invece preghiamo per questioni terrene, mancando la penitenza e inseguendo una vittoria terrena.

Dio sa già di che altro abbiamo bisogno, quindi non va informato di questo da noi; piuttosto conoscerà quale sia il nostro desiderio e il nostro sentimento per il Suo Regno, che non è di questo mondo, esattamente come la conoscenza di cui si parla.

Tuttavia è necessaria per stare in questo mondo con una conoscenza che genera cose buone.

 

R.S.

§§§

Aiutate Stilum Curiae

IBAN

IT79N0200805319000400690898

BIC/SWIFT

UNCRITM1E35

§§§

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , , , ,

Categoria:

53 commenti

  • Gabriela Danieli ha detto:

    Ringrazio USQUE TANDEM per l’opportunità che di da’ nel mettere i in luce alcune fondamentali VERITÀ FONDAMENTALI ribadite dal Sacro Magistero infallibile di papi come Pio XII, Bonifacio VIII e Leone XIII 👇

    VERITÀ INFALLIBILI che solo gli eretici o gli scismatici possono disprezzare o fingere di ignorare:

    1️⃣ in questo periodo di Sede Vacante, per la morte del legittimo Pontefice Benedetto XVI, i Sacri Canoni della Chiesa così dispongono: 

    “Ubi dicit: una cum famulo tuo Papa nostro N., exprimit nomen Papae: Sede autem vacante verba praedicta omittuntur”.
    “Ritus servandus in celebratione Missae del Missale Romanum (VIII.2).

    2️⃣ Che Gesù Cristo governa IN PERPETUO la Chiesa in modo VISIBILE e ORDINARIO ATTRAVERSO L DIVINA E INFALLIBILE AUTORITÀ DEL ROMANO PONTEFICE DA LUI STABILITO, È VERITÀ DI FEDE:

    … “Non bisogna tuttavia credere che il suo governo venga assolto soltanto in maniera invisibile (cfr. Leone XIII, “Satis cognitum”) e straordinaria.
    ◾ IL divin Redentore GOVERNA IL SUO CORPO MISTICO ANCHE IN MODO VISIBILE E ORDINARIO MEDIANTE IL SUO VICARIO IN TERRA.(❗❗❗)

    Sapete infatti, Venerabili Fratelli, come Cristo Dio, dopo aver governato in persona il “piccolo gregge”(Luc. 12, 32) durante il suo viaggio mortale, nell’ora di lasciare il mondo e ritornare al Padre, affidò al Principe degli Apostoli il governo visibile di tutta la società da lui fondata. Giacchè, sapientissimo quale egli era, non poteva mai abbandonare senza un CAPO VISIBILE il corpo sociale della Chiesa che aveva fondata.
    🔴 Né a scalfire siffatta VERITÀ si può asserire che, per un primato di giurisdizione costituito nella Chiesa, un tale corpo mistico sia stato provveduto di UN DUPLICE CAPO (❗)

    Pietro infatti, in forza del primato, non è altro che il Vicario di Cristo, e in tal guisa si ha di questo Corpo UN SOLO CAPO principale, cioè CRISTO, il quale, pur continuando a governare in modo arcano la Chiesa direttamente da sé, VISIBILMENTE PERÒ LA DIRIGE ATTRAVERSO COLUI (Pietro) CHE RAPPRESENTA LA SUA PERSONA (❗)
    poiché, dopo la sua gloriosa ascensione in cielo, non la lasciò edificata soltanto in sé, ma anche in Pietro, quale fondamento visibile.
    🔴 Che CRISTO E IL SUO VICARIO COSTITUISCONO UN SOLO CAPO, lo spiegò solennemente il Nostro Predecessore Bonifazio VIII d’immortale memoria con la sua Lettera Apostolica “Unam Sanctam” (cfr. Corp. Iur. Can., Extr. comm. I, 8, 1), e la medesima dottrina non cessarono mai di ribadire i suoi Successori.

    🔴 Si trovano quindi in un pericoloso ERRORE coloro i quali RITENGONO DI POTER ADERIRE A CRISTO, CAPO DELLA CHIESA, PUR NON ADERENDO FEDELMENTE AL SUO VICARIO IN TERRA. (❗)
    Sottratto infatti questo visibile Capo e spezzati i visibili vincoli dell’unità, essi OSCURANO e DEFORMANO talmente il Corpo Mistico del Redentore, da non potersi più né scorgere né raggiungere il porto della salute eterna.

    https://www.vatican.va/content/pius-xii/it/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_29061943_mystici-corporis-christi.html

    Ergo:
    Se dalla morte del legittimo Pontefice Benedetto XVI sono passati 10 mesi e ancora non c’è il conclave, è chiaro che TUTTI i cardinali sono responsabili davanti a Dio, non solo della gravissima colpa di impedire a Gesù Cristo di tornare a governare la Sua Chiesa attraverso il legittimo successore di Pietro canonicamente eletto e liberarla dalle mani dei nemici.
    Ma anche di permettere a tali nemici, capeggiati dal massone travestito da papa, di trasfomare la Chiesa in un covo di demoni, che, anziché offrire a Dio il Sacrilicio di espiazione in unione con Cristo e il Suo vicario, offrono SACRILEGALMENTE il s Sacrificio in comunione con il vicario di satana.
    ◾Per la gloria di chi❓
    Per la gloria di Dio❓
    O non piuttosto per la gloria di satana❓
    Così da dargli il potere di distruggere la Chiesa e tutta l’umanità attraverso la terza guerra mondiale ?

    3️⃣ Infine, se lei fosse “cristiano” saprebbe che:

    🔥 QUEL «SACRUM» NON PUÒ ESSERE STRUMENTALIZZATO PER ALTRI FINI.
    ◾ IL MISTERO EUCARISTICO, DISGIUNTO DALLA PROPRIA NATURA SACRIFICALE E SACRAMENTALE,  «CESSA»  SEMPLICEMENTE DI ESSERE TALE.
    ◾ESSO NON AMMETTE ALCUNA «PROFANAZIONE» (❗❗❗)
    (Veda il cap. “SACRALITÀ” in Domenicae Cenae di San G. P. II)

    E se dopo 10 anni avesse ancora dubbi su Bergoglio antipapa eretico e massone, le consiglio di dare un’occhiata a questi brevi video:

    https://youtu.be/gQlyOc9LqKI

    “🎬LE ERESIE DI BERGOGLIO MOVIE” su YouTube
    https://youtu.be/5fPyn_imYAg

  • il Matto ha detto:

    Dedicato a OCCHI APERTI.

    «Giovanni Ruysbroeck, in qualità di semplice prete nel mondo, si occupava così poco della sua persona che quasi tutti gli uomini che non conoscevano il suo modo di vivere lo consideravano povero e disprezzabile. Era infatti calmo e silenzioso, umile di aspetto, ma di modi civili. Camminava nelle vie della città allo stesso modo di un eremita. Del resto non usciva spesso poiché preferiva di gran lunga la pace della preghiera contemplativa alle attività esterne. Un giorno, mentre camminava per le vie di Bruxelles, la mente persa fra le cose celesti, due borghesi lo videro passare e notarono i suoi modi e il suo aspetto semplice. Uno dei due disse rivolgendosi all’altro: “Oh, perché non sono anch’io santo come quel prete che passa laggiù!” Ma il suo compagno gli replicò: “io invece non vorrei essere al suo posto per tutto l’oro del mondo, perché così finirebbero per me tutti i piaceri.” Ruysbroeck, che aveva sentito per caso quelle parole, disse fra sé: “Come ignorate la dolcezza che provano coloro che possono assaporare lo spirito di Dio!» (Pomerius, Vita di Ruysbroeck, cap.4)

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      Provo una grande gratitudine per questo suo nobile gesto, Nippo.

      L’aneddoto che mi propone si collega a un pensiero che or ora le ho appena espresso.

      Come si è imbattuto nel beato fiammingo però non me lo dice…e fa bene!😂😉

      • il Matto ha detto:

        Non è un segreto.

        Molti, molti anni fa conoscevo un uomo abbastanza speciale a cui mi rifacevo per scozzonarmi 😊.

        Ne ho ricevuto benefici inestimabili. Il libro di Ruusbroeck me lo prestò lui, che poi passò a miglior vita, e così i libro è rimasto nella mia piccola biblioteca da cui ogni tanto lo traggo per meditarne una paginetta aperta a caso.

        • OCCHI APERTI! ha detto:

          La ringrazio di cuore, carissimo. Anche di questa piccola e bella confidenza!

          Debbo dire che questo suo autore, avuto in eredità😊, mi ha subito ispirato parecchio e, di fatti, ne sto già leggendo…

          E, con estremo interesse, leggerò il suo prossimo pezzo sul combattimento spirituale, argomentone davvero inesauribile.

          Colgo l’occasione per dirle – ma non credo che serva perchè credo lo sappia già – che, nonostante la loquacità che mi ha colto in questa tornata del blog, non ho mai pensato di poterle dare spiegazioni di alcunchè. Conosciamo, almeno a grandi linee, il pensiero l’uno dell’altro!
          Ma trovo piacevole la sua compagnia e giovialità – ne traggo sempre grandi spunti per la mia vita spirituale, anche quando non intervengo – per cui non vedo perchè non dialogare o confrontarsi. Forse che pensarla diversamente sia di ostacolo a una sana e rispettosa chiacchierata? Semmai la favorisce…

          Fraternamente.

          PS: ad ogni modo chiedo scusa a tutti della mia facile chiacchiera ultimamente😂…ed ora salgo sul monte almeno per qualche giorno…tanto più che arrivano festività liturgiche importanti.

  • usque tandem ha detto:

    L’ affermazione contenuta nel nick dell’utente qui sopra:
    “GESÙ NON PUÒ GOVERNARE LA SUA CHIESA…”
    è un’ERESIA COLOSSALE !

    Gesù governa SEMPRE la Chiesa mediante lo Spirito Santo, essendo il Capo invisibile, anche quando la sede di Pietro è vacante, come potrebbe essere adesso !
    Mi spieghi il saccente eretico:
    – se il papa BXVI è defunto
    – visto che Berg. è occupante abusivo illegittimo (ma ufficialmente in carica seppure controverso); allora secondo lui non si devono più celebrare le messe fino al prossimo conclave ? e se i sacerdoti continuano a celebrare, QUALE NOME di papa devono pronunciare dopo la consacrazione ? quello defunto no, quello illegittimo no, dunque ?

    lo volete capire che la Messa appartiene a Gesù Cristo e non ai papi che vengono nominati nel Canone DOPO L’AVVENUTA TRANSUSTANZIAZIONE, e che pertanto è sempre VALIDA alle condizioni minime prescritte da sempre ? e che non includono affatto la questione “una cum”!

  • il Matto ha detto:

    mi sono impicciato con la tastiera. Le ho risposto su in alto.

  • il Matto ha detto:

    “Abbiamo creduto e conosciuto”: occorre intendere quel “conosciuto”: che vuol dire? Il conoscere segue al credere, quindi si tratta di un grado di intimità fra conoscente e conosciuto che trascende il credere. Fra gli evangelisti Giovanni è l’aquila, cioè vola alto, il suo è un Vangelo anagogico, e come tale non alla portata di tutti. Nemmeno alla mia, fatta salva l’elementare considerazione qui sopra.

    Un caro saluto.

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      “…che tu sei il Santo di Dio”!

      La via semplice è la via di Dio. Il “conoscere” è per i piccoli.

      “Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero.”…(1Re 19,11-12)

      Un Vento leggero…

      Carissimo Nippo, lei mi è prezioso ed io la ringrazio.

      A lei e a tutti gli stilumcuriali auguro un santo riposo!

      PS: ma da quale cappello Matto ha tirato fuori il beato fiammingo?! Ringrazio! 😊

  • il Matto ha detto:

    Al carissimo Fratello OCCHI APERTI.

    Tizio presenta a Caio e a Sempronio il Vangelo che racconta di Gesù e propone loro di credere al racconto che riferisce “di” Gesù.

    Tizio fornisce ai due anche il Catechismo di Trento, la Summa Teologica, la Città di Dio e il Codice di diritto canonico, avvertendoli con arcigna misericordia che se non credono per filo e per segno a quello che c’è scritto, senza modificare nemmeno una virgola, non potranno dirsi cristiani.

    Caio e Sempronio cercano di convincersi che la loro facoltà di riflettere è una disgrazia e che debbono impacchettare il loro cervello con la montagna di pagine di cui sopra. Però non ci riescono.

    Cosicché Tizio dice loro con tono da giustiziere: allora andrete all’inferno e brucerete in eterno!!!

    Devo continuare? 😉

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      😂
      Mi ha regalato una serena e sonora risata, Nippo simpaticissimo e carissimo, ma la sua barzelletta mi fa sorgere un paragone e una domanda:

      Mettiamo che il solito Tizio, ignorando l’arte della spada ma avendone sentito parlare a grandi linee da altri, decidesse di cimentarsi in tale complessa disciplina, che coinvolge mente e corpo (cito la parola corpo con volontà di farle un poco il solletico 😂 e chissà che non ci fornisca altri spunti di dialogo e riflessione…).

      Diciamo anche che il solito Tizio scoprisse che nella tal Scuola insegnano gratuitamente proprio i maestri fondatori di tale arte: i primi ad averla praticata e poi diffusa, i maggiori esperti e conoscitori della spada!

      Ora, per capire: è normale, logico e ragionevole che Tizio – diffidando di quei maestri – si addentri in solitaria nel tentativo di apprendere una disciplina che, in ultima analisi, può portarlo a morire di spada o a far morire?

      Tizio è, sì, libero di fare quel che vuole – anche l’autodidatta nel campo più pericoloso che esiste e di cui ha ben sentito parlare in questi termini – ma non è ragionevole quanto non è ragionevole il suicida.

      • il Matto ha detto:

        Forse è bene precisare.

        Il Tizio della mia storiella crede di essere un maestro di spada perché la “letto” tutti i libri su tale arte senza aver mai preso una spada in mano, e non perde occasione di sparlare a destra e a manca pretendendo di avere la competenza necessaria, mentre invece ha la mente piena zeppa di informazioni e basta. Proprio il contrario che serve per l’arte della spada.

        E’ il vizio dell’Occidente: credere che per davvero comprendere basti la testa, che invece bisogna … perdere.😁

        Il discorso è gigantesco. Impossibile trattarlo per epistole su un blog.

        Serena serata!

        • OCCHI APERTI! ha detto:

          Poi, agli esempi di fantasia, che lasciano il tempo che trovano (io puntavo ad un senso generale, non essendo certo la katana argomento di mia competenza; tuttavia interessante se rapportato al combattimento spirituale in ambito serio, di direzione spirtituale), seguono gli esempi che forniamo e che siamo noi. E questi non sono di fantasia, ma reali.

          Siamo ciò che pensiamo (non, diciamo; pensiamo! E prima ancora di agire!). Agli occhi del Creatore e, hic et nunc, sotto agli occhi di tutti, occhi chiusi o aperti che siano.

          Ed è qui che viene il bello: le “chiacchiere” stanno a zero, schiantate dai fatti. Parliamo noi, come “fatti”, volenti o nolenti. Unicum o banalissime fotocopie, come diceva il beato giovanissimo Carlo Acutis, un semplice, un piccolo che ha toccato con mano…che ha conosciuto…e che, per questo, è passato senza fermarsi…
          Noi, invece, siamo ancora qui! Siamo ancora qui, Nippo carissimo!
          Da ultimo, memore di uno scambio per me molto arricchente tra il carissimo Stilobate e lei, non posso che dire: Io la “testa” non me la sono ancora tagliata… è impegno di tutta una vita, temo! 😊

          Un caro saluto!

          • il Matto ha detto:

            A proposito di “combattimento spirituale” ho trasmesso al signor Marco un articolo sul Salmo 90. Attendiamo che lo pubblichi (se lo ritiene opportuno).

    • R.S. ha detto:

      Lei non pensa mai di avere troppe certezze su ciò che ritiene di aver compreso di quel che altri, rispettosamente, si sforzano, con i loro limiti, di spiegarle?
      Verstehen/ Erklären è una dicotomia che non sta di casa soltanto nello storicismo tedesco con tutte le sue manie.

      Il problema dell’inferno pare toccarla proprio tanto.
      Uno all’inferno può andarci e questo è già un guaio.
      Perchè possa andarci è abbastanza noto.
      Chi ci è già è chi ci andrà compete al giudizio di Dio.
      L’oggettività dottrinale riguarda non il finale, ma le premesse. Non tutti quelli che schiacciano il pedale dell’acceleratore spingendosi oltre i limiti provocano un incidente. I limiti sono messi per ridurre il rischio di incidenti gravi. Se superi il limite e ti beccano paghi la multa. Se uccidi tre persone puoi andare in galera.
      Se superi il limite per salvare una persona e ci riesci, finisci sul giornale come eroe. Casi della vita…

      • il Matto ha detto:

        Ciascuno parla a partire da ciò che è, e l’essere di ciascuno è la risultante di una miriade di informazioni che gli entrano dentro sin dal giorno in cui nasce.

        E’ un argomento molto serio e molto difficile.

        Non per polemica, ma mi sembra che anche tutti i partecipanti a questo blog siano molto sicuri di quel che scrivono e dunque di ciò che sono.

        Siamo tutti sullo stesso piano.

  • E.A. ha detto:

    Come non condividere il sacrosanto richiamo della sign. Gabriela alla Santa Eucarestia, centro e fulcro del nostro essere cristiano-cattolici, come ben sottolineato anche dalla Signora di tutti i Popoli. Oggi in questo dramma esistenziale planetario, dalle sembianze di un “buco nero “, che risucchia ed annienta, un Cattolico non può fare a meno di accorgersi di un’avvenuta e manifesta usurpazione Pietrina, dalla potenza infernale inaudita e di tutto ciò che a livello cattolico ne consegue. Meditare dunque sulla Fede, sulla Parola, tra l’altro attraverso riflessioni stimolanti, profonde, di grande arricchimento spirituale, come queste proposte da R.S. che ringrazio, non può comunque prescindere dalla contingenza dei fatti che il Signore ci chiama a vivere e ad affrontare, e quantomeno senza rapportarsi allo scenario apocalittico che incombe, dove regna oggi sovrana l’Apostasia e NSGC è stato detronizzato all’interno della Sua Santa Chiesa. Per me, sinceramente, è come parlare dello Sposo senza partecipare al Suo Banchetto, ma limitandosi a guardarLo dall’esterno di una finestra.

    • Gabriela Danieli ha detto:

      La ringrazio di cuore E.A. per il suo sostegno.
      Ma sopratutto per aver sottolineato in modo chiaro e sintetico la triste realtà attuale della grande impostura religiosa in atto che, privando i fedeli del suo legittimo pastore, li priva anche del S Sacrificio d’espiazione valido, oltre che di quella COMUNIONE “SACRAMENTALE” neccessaria per la salvezza eterna.
      Spero tanto che qualche vero sacerdote col CUORE di Cristo, leggendo questo suo commento, si decida a dimostrare concreta COMPASSIONE per il Suo Corpo Mistico che sta morendo di fame.
      A costo di perdere la casa, il mensile e la stima del mondo, certo che Dio provvede sempre ai bisogni dei SUOI VERI FIGLI.

      E sopratutto prego Gesù oggi, nella Sua festa di Cisto RE, che torni presto a REGNARE NELLA SUA CHIESA attraverso il legittimo successore di papa Benedetto XVI canonicamente eletto.

  • il Matto ha detto:

    Carissime Sorelle Gabriela Danieli e Signora di tutti i popoli:

    Prendo atto delle vostre posizioni e non ho niente da obiettare: anche voi siete sulla Via e la percorrete come meglio credete.

    Mi auguro che nutriate lo stesso sentimento verso coloro i quali, si situano diversamente da Voi e percorrono la Via come meglio credono.

    Solo Dio vede e sa.

    • La Signora di tutti i popoli ha detto:

      Di quale sentimento si tratta, lei mi ha chiamato sorella dunque mi parla come fratello? O si tratta di “rispetto” che lei
      oggi come sorelle ci dona? Peccato che lei lo consideri un sentimento, per me è altro.
      Bisogna essere chiari, sig. Matto perchè la mia risposta, al suo augurarsi, non vuole essere solo sentimentale, cioè solo un moto prettamente umano per quanto bello ma vorrebbe essere di più: voler bene come quell’amore appreso e conosciuto che per me, contrariamente a quanto affermato nei post precedenti può essere donato solo se si conosce l’Amante. Iddio per me è fede solo dopo la sua conoscenza amorosa, Egli mi insegna ad amare e questa è la mia fede in Lui, fede che viene dopo Sua conoscenza. Ma non cavilliamo!

      Rispetto, o meglio rispetterei le sue idee se le conoscessi e non le capisco dal suo tormentoso modo di articolare post che sembrano voler parare a qualcosa, e neanche lei forse lo sa e denotano un tormento che fa paura e che intenerisce un cuore sensibile.

      È giusto percorrere la Via con le proprie gambe perchè ognuno è un uomo a se stante ma non si distacchi troppo, dimenticandola, perchè Dio non si fa capire da chi pretende ma da chi si abbandona e si accontenta delle Sue briciole, magari raccogliendole in ginocchio.
      Se vuole rispetto umano se lo guadagni senza punzecchiare e senza godere delle frasi cattive, elimini le faccine e si compenetri nella sua povertà. Il rispetto però per me, per lei in particolare, non può essere umano perchè terrebbe conto della mancanza della reciprocità. Ma lei da me ne ha un’altro più progondo, che poi è la semplice base su cio si fonda il Vangelo dell’amore; ogni vero cattolico “rispetta” l’altra persona solo per amore, e per quanto ingiusto (e irrazionale) umanamente sia volere il bene di qualcuno che non lo corrisponde e non lo desidera per nessuno, questo è ciò che faccio.

      • il Matto ha detto:

        Signora di tutti i popoli,

        debbo constatare – ed avere l’ennesima conferma – che la moltiplicazione delle parole non solo non chiarisce la faccenda ma vieppiù la complica. E la molteplicità dei pareri che si alternano su questo blog ne sono la conferma.

        Credo sia il caso di interrompere una dialettica che non giunge a nulla e ci conferma sulle rispettive inconciliabili posizioni.
        Spero non me ne voglia.

  • Luca antonio ha detto:

    “Ciò che è ricevuto da Dio è per Grazia e non c’è merito proprio”
    Unica frase non pienamente condivisibile dello scritto.
    Vedere cappella Sistina, Dio protende tutto se’ stesso, il Suo dito e’ teso al massimo e il Suo sguardo e’ sul volto dell’uomo, mentre lo sguardo di Adamo e’ distratto, fuori campo, la sua postura e’ molle,disinteressata…. tocca a lui – noi- alzare il dito.
    La grazia puo’ venire solo dall’ alto, ma il libero arbitrio alza, o non alza il dito.
    La differenza ? l’ umilta’, come dopo ben espresso nel testo di R.S.

    • il Matto ha detto:

      Dio chiama e l’uomo risponde.

      Forse la faccenda non è così scontata, starei per dire meccanica.

      Tra la chiamata e la risposta c’è una catena montuosa di complicazioni umane pressoché insondabili.

      Nessun essere umano può sapere in tutto e per tutto come si snoda il processo. Ed in nessuna dottrina può esservi la risposta definitiva. Dio è oltre le dottrine.

      Un caro saluto.

      • R.S. ha detto:

        Per salire la catena montuosa (splendida immagine) bisogna scendere dal piedistallo: l’Io (con la i maiuscola) deve passare alla i minuscola e allora lì, valicato il passo, può starci davanti la D del dono che mi precede.

        In quella D c’è anche la dottrina, perchè io non la so, ma la imparo. L’ha fatto anche la Beta Vergine, che quando disse il suo sì non sapeva di essere l’Immacolata Concezione, la Piena di Grazia (glielo disse l’angelo) e neppure di essere la Sempre Vergine Madre di Dio, la Corredentrice e l’Assunta (al modico prezzo di una spada che le trafiggerà l’anima).

        Nessuno può sapere tutto, ma Dio rivela il necessario da sapere, sempre che uno lo capisca: anche a questo serve studiare la dottrina. Altrimenti nella Sistina Michelangelo avrebbe potuto disegnare Adamo in un altro modo.

        Ultimamente, da come viene modificata la dottrina, sembra che non sia più nemmeno tanto chiara la faccenda di maschio e femmina.
        Sarà l’amori’s lettizia? Un materasso e via?

        • il Matto ha detto:

          Gradevole la grammatica della D che precede Io che però deve rinunciare alla maiuscola. 😊

          “Nessuno può sapere tutto, ma Dio rivela il necessario da sapere, sempre che uno lo capisca”: osservazione a mio parere ineccepibile, ma … occorre precisare il seguito: Dio rivela (quando e a chi ritiene Lui!) il “necessario da sapere” secondo le possibilità del prescelto, il quale, in ogni caso, non può uscire dai propri limiti, ossia non può contenere TUTTO Dio.

          Il capire di Michelangelo è di Michelangelo e di nessun altro.
          Il capire di R.S. è di R.S. e di nessun altro.
          Il capire del Matto è del Matto e di nessun altro.
          Il capire di chiunque altro è di chiunque l’altro e di nessun altro.

          L’Oggettività divina è pur sempre recepita da una indefinita varietà di soggetti.

          E questi soggetti dovrebbero esserne consapevoli, esercitare la misericordia gli uni verso gli altri, invece di ridurre ogni scambio (non è questo il caso) ad un arroccarsi sulla propria posizione disprezzando e anatemizzando quelle degli altri, mostrando che l’Io si è coronato con la maiuscola.

          • R.S. ha detto:

            Infatti Gesù, rifuggendo da tutte le ideologie ugualitaristiche, dice che ci sarà chiesto in base a quanto avremo ricevuto: Dio legge nei cuori e non si può barare.

            Ciò detto, la dottrina è oggettiva, perchè permette a tutti di poter ricevere lo stesso messaggio, per quanto il terreno non sia ugualmente sassoso, infestato di rovi o fertile.

            Questo mi pare non sia sufficientemente capito nella sua oggettività, soggettivizzandolo “a monte”: non è così.

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        Nippo carissimo,
        su questo articolo ho trovato particolarmente interessanti i suoi commenti – ed anche alcuni spunti notevoli sul tema delle nozze mistiche – su cui ancora vorrò soffermarmi nei giorni a venire.

        Ma una considerazione mi giunge ineludibile:

        Sì, “Dio è oltre le dottrine” ed è proprio perchè è vero quanto lei afferma che non risponde al vero affermare che “in nessuna dottrina può esservi la risposta definitiva”.

        La risposta definitiva è Cristo perchè Cristo è la Dottrina!

        L’insegnamento di Cristo è Parola di Dio fattasi carne. L’insegnamento di Cristo è LA Dottrina che non può avere nè mai potrà avere eguali in tutti gli ammaestramenti d’uomini.

        Ripeto spesso (non intendo qui), che “è venuto il tempo di rivestirsi della carne di Cristo, che è la Sua Dottrina”: sarà questo l’unico modo perchè il Padre ci riconosca…

        La Dottrina, che è il Verbo, è quell’abito nuziale senza il quale non potremo prendere parte al banchetto.

        Giacobbe si rivestì di pelli per carpire, al posto di Esaù – il quale vendette la sua primogenitura per un piatto di lenticchie! – la benedizione del padre: allo stesso modo di Giacobbe siam chiamati a fare noi… Ed è proprio quest’episodio spiritualmente incomprensibile che, alla luce del Nuovo Testamento cioè nel tempo di grazia che è Cristo, ci si disvela in tutto il suo significato più profondo…

        Non è un caso se oggi tutto mira a sovvertire l’insegnamento di Cristo. La Sua Dottrina è intollerabile all’uomo che vuole farsi dio di se stesso.

        A dopo!

        • il Matto ha detto:

          “Cristo è la Dottrina”: quindi non il Catechismo, che resta un necessario (ma non esaustivo ed esclusivo) cartello indicatore. Ed i catelli, poco ma sicuro, non sono la località che indicano.

          Di più, senza il Vangelo Cristo sarebbe sconosciuto, ma il Vangelo è un racconto, ispirato sì, ma un racconto. Ora, Cristo è una Persona, non un racconto.

          Siamo in alto mare?

          Cordialmente.

          • OCCHI APERTI! ha detto:

            E’ il vecchio slogan “Gesù sì, Chiesa no”?

            Se sì, siamo in alto mare eccome… non sarebbe meglio cambiarlo in “Duc in altum”…?!😊

          • La Signora di tutti i popoli ha detto:

            Spero che lei, sig. Matto voglia chiarir(mi) ancora meglio come mai vede Gesù come dottrina ma non vede il Vangelo come Gesù. Ammetto di non aver capito, anche perchè le sue parole sono così poco spiegate e laconiche, ma davvero il fatto che Gesù sia una persona corporea, non lo vedo connesso con la sua affermazione di cui sopra; quanto al senso inteso come una “persona” della Trinità, lei non lo ha fatto capire, ma non ci azzeccherebbe egualmente. Ma sa con i pazzi, tutto può succedere e tutto possono intendere.
            Se il Vangelo è Verbo, allora è dottrina, anche perchè casualmente il Verbo esce da una bocca, fisica come quella del Cristo. Il Catechismo in quanto atto magisteriale di un Papa è dunque dottrina e non cartello, per quanto anche come cartello sarebbe un atto di volontà, di desiderio, un ordine, un mezzo di amministrazione umana che promana da un soggetto scelto dalla Divinità, che indica e contiene in se, anche nelle note, dottrina e presupposti di dottrina, quindi è anch’esso Verbo per l’Origine e per il contenuto, cioè Parola e Vangelo perfetto. Forse lei vorrebbe dire che essendo il Catechismo volutamente “finito” in articoli non possa contenere tutta la dottrina? Ma questo significherebbe che lei lo voglia infinito come infinito è Dio, ma non avrebbe senso. Il deposito della Fede stesso non potrebbe contenere un Dio infinito eppure contiene ciò che Dio ha voluto contenesse e quindi è Dottrina.
            Io credo senza voler far polemiche che lei sia un tantinello vicino alla eresia (come me, a detta di don Fanzaga) , almeno sembra perchè è pure nel suo stile provocare e provocarsi su questioni volutamente poste in modo distorto. Se fosse meno contorto riuscirebbe a vedersi per intero e a convertirsi e a pensare alla sua anima, ma così non lo fa e si compiace del suo essere contorto. Non sono offensiva spero.
            Sono invece in accordo su R.S. pur nella incompletezza argomentativa compensata dalla Danieli.

            Spero che le vostre elugubrazioni mentali (alle quali dopo esser stato offensivo e cattivo si è degnato e aggiunto angelico e pieno di sapienza Occhi Aperti) vi portino da qualche parte, perchè il Regno dei cieli è aperto ai piccoli, di là non si va con la chiacchiera seppur umanamente sapiente, non basta cari: bisogna essere buoni!

  • il Matto ha detto:

    Per dire “Gesù” (o “Dio”, o “Padre” o qualsiasi altro Nome divino) lo si deve pensare, e così la parola segue il pensiero. L’anima pensa e dice “Gesù” ponendolo davanti a sé, ossia oggettivandolo due volte: una con il pensiero e una con la parola: il Nome pronunciato conferma il Nome pensato.

    Così, per l’anima Egli rimane un Tu. Ma resta da appurare se, per simmetria, anche per Lui l’anima rimanga un tu, e per saperlo non resta che diventare Lui, assimilarsi alla sua Persona e quindi alla sua Coscienza. Ma come potrà compiersi questa operazione senza che l’anima sparisca in Gesù? E cosa deve fare (ma sarebbe meglio dire non fare) l’anima per sparire in Gesù?

    L’anima può relazionarsi a Gesù pensando e pronunciando il suo Nome, cosicché davanti ad essa Egli rimane un Tu col quale può, sì, incontrarsi, ma non unirsi. Il Nome conduce all’incontro, che significa “di fronte a”, e non all’unione e quindi alla conoscenza.

    L’incontro non è il fine ultimo, ed anzi, se persiste vuol dire che l’unione-conoscenza non è realizzata. Per questo altro è l’incontro e altro è l’unione. Nell’incontro non può esservi la trasfigurazione che è possibile soltanto nell’unione.

    È bene ribadire che nell’incontro v’è il mantenimento di una distanza: ciascuno dei due si trova “di fronte a” l’altro. Non v’è la “consumazione” dei due nell’uno che invece si ha, appunto, nell’UNI-one, vale a dire non si realizza il mistico sposalizio.

    Dice Jan van Ruusbroec ne “Lo splendore delle nozze spirituali”:

    «[Cristo] imprime in noi la sua immagine e somiglianza; cioè, imprimendo in noi se stesso e i suoi doni, ci libera dai peccati, ci assolve, ci fa liberi e simili a sé».

    Dice IMPRIMENDO IN NOI SE STESSO. Ciò che, innegabilmente, trascende l’incontro.

    Prima dell’unione, può risultare temerario lasciarsi andare a rilevazioni, giudizi e quant’altro sia condizionato e limitato dall’incontro, ovvero dalla sola fede e dalla sola ragione. L’incontro non è conoscenza, e tutto ciò che si può pensare e dire senza conoscenza resta nell’ambito soggettivo.

    • R.S. ha detto:

      Interessante, grazie.

      L’uomo non è Dio. Dio ha voluto che esistesse l’uomo e ha scelto di farsi uomo e questo è l’oggetto della rivelazione.
      Perché l’uomo (in una versione menomata e corrotta) fosse in grado di comprendere, Dio procede gradualmente.
      I tempi di Dio poi non sono i nostri: per lui un giorno sono mille anni. Il tempo per Lui va davvero alla velocità della luce!
      L’oggettività della Luce precede la facoltà soggettiva prima di comprendere la rivelazione e poi di compierne la volontà.
      Questa cosa è l’unica e vera vita, la sola beata, perché in essa si godono le delizie del Signore per l’eternità. Chiunque avrà conseguito questa vita, avrà tutto ciò che vuole, né potrà desiderare colà di avere cosa che non conviene. Prima di giungere lì, preghiamo perché questo desiderio possa compiersi. C’è dunque in noi, per così dire, una dotta ignoranza, ma istruita dallo Spirito di Dio, che aiuta la nostra debolezza. Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito, perché egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio. Non dobbiamo intendere però questo nel senso che lo Spirito Santo di Dio, il quale nella Trinità è Dio immortale e un solo Dio con il Padre e il Figlio, interceda per i santi, come uno che non sia quello che è, cioè Dio. In realtà è detto: «Intercede per i santi», perché muove i santi alla preghiera. Allo stesso modo è scritto: «Il Signore vostro Dio vi mette alla prova per sapere se lo amate» (Dt 13, 4), cioè per far conoscere a voi stessi se lo amate. (cit. S. Agostino, lettera a Proba)
      Acquisire lo Spirito Santo, lo Spirito di Verità è il principale obiettivo di un uomo orientato alla Luce di Cristo Verità.
      Non è che io penso Dio (in una qualche forma della parola “dio”, quindi concettualizzato come qualsiasi altro pensiero): altrimenti Dio sarebbe una creatura del pensiero umano.
      No: Dio c’è, io ci sono ed è Lui -lo testimonia la storia- a cercarmi per primo, rivelandosi.
      Ovviamente quel Nome mi è stato annunciato, come ogni altra nozione nella vita. Ma quando inizio a capire qualcosa l’intelletto è in grado di comprendere che non mi sto costruendo un teorema. Per un motivo semplicissimo: sono i fatti a parlare, fatti riferiti da testimoni. La luce di notte (a Natale e nella tomba, a Pasqua), il buio al pomeriggio (venerdì santo), la signoria sulla natura costellata di prodigi (miracoli eucaristici, la sindone e molto altro).
      Qui c’è un’oggettività con cui misurarsi, in cui di soggettivo c’è solo il desiderio dell’anima di aprirvisi o chiudervisi.
      Non viene meno l’offerta (di Dio), ma può mancare il desiderio e l’interesse dell’anima, priva di aneliti spirituali.
      Quando invece c’è un incontro, con tutte le fatiche di un incontro veramente intimo ed importante, allora la comunione può crescere fino all’assimilazione, alla consegna di tutto sé stesso. E’ il mistero dell’amore sponsale, dove non c’è scomparsa della personalità dei coniugi, ma una nuova dimensione vissuta nella donazione reciproca fiduciosa e fedele: una modalità per così dire trinitaria, in cui lo Spirito che l’anima è ciò che c’è tra il Padre e il Figlio, è verità e genera vita.
      La conoscenza allora non è mera fruizione, ma una comunione, il mistero grande, che riguarda anche Cristo e la Chiesa.
      E’ proprio vero che l’acquisizione dello Spirito Santo trasfigura la creatura umana, divenuta tempio dello Spirito Santo.
      Conseguenza principale? Conosceremo la verità e la verità ci fa diventare veramente liberi.
      Questa è la Luce. Solo quella di Cristo. Le altre non funzionano. Di questi tempi è ancor più facile accorgersene.
      Intanto che, soggettivamente, la Luce oggettiva viene più o meno interiorizzata, facendosi comunione, sarà possibile parlarne ed averne conoscenza? Sì: a patto di non relativizzare l’Assoluto, facendolo relativo a noi come padreterni, scambiando i nostri dubbi per insufficienze di Dio e vantando i nostri lumi sufficienti a fare a meno della Luce divina.

      • il Matto ha detto:

        Grazie a lei per il riscontro.

        Mi permetta soltanto un’osservazione nel mero intento di un sincero approfondimento reciproco.

        Lei afferma: “Dio c’è, io ci sono ed è Lui -lo testimonia la storia- a cercarmi per primo, rivelandosi”.

        Afferma questo perché è UNITO a Dio e quindi Lo CONOSCE, oppure perché ha fede nella Rivelazione e nella storia che si presenta ai suoi occhi come oggettiva, quindi “di fronte” a lei e perciò non conosciuta? Infatti credere non è conoscere. Chi conosce non ha bisogno di credere. Ed il credere non può dirsi scevro da soggettività.

        E poi: quando dice: “io ci sono”, lo dice perché ha realizzato il famoso, delfico “conosci te stesso” o perché lo deduce dal trovarsi “di fronte” all’Entità divina di cui nella Rivelazione in cui crede?

        Cordialmente.

        • R.S. ha detto:

          L’affermazione viene dalla fede.
          Il credere è necessario al conoscere: facendo il bene senza la fede potrei non conoscere la charis-grazia ma l’ego. E’ questione di orientamento, di dove mi rivolgo.

          L’essere unito a Dio è un mio desiderio, purtroppo spesso vanificato dal peccato.
          Il cristianesimo è una lotta spirituale, che impegna tutto l’essere. Purtroppo quest’epoca sforna degli inabili alla battaglia. Chi combatte (con un cuore pacificato, ma determinatissimo) non può escludere passi falsi.

          • il Matto ha detto:

            “Il cristianesimo è una lotta spirituale, che impegna tutto l’essere”.

            Ineccepibile.

            Ma qui dovrebbe aprirsi un discorso … l’impegno dell’anima e del CORPO.

            Argomento impossibile da trattare su un blog.

        • OCCHI APERTI! ha detto:

          “Infatti credere non è conoscere. Chi conosce non ha bisogno di credere. Ed il credere non può dirsi scevro da soggettività”.

          La sua esternazione mi ha subito fatto venire in mente un bellissimo passaggio del Vangelo di san Giovanni (6,67-69):

          Disse allora Gesù ai Dodici:
          “Forse anche voi volete andarvene?”.
          Gli rispose Simon Pietro:
          “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo CREDUTO E CONOSCIUTO che tu sei il Santo di Dio”.

          Ora, sentite Sant’Agostino come commenta il succitato versetto, in modo tanto essenziale quanto inattaccabile:

          […]
          “Non hanno detto: abbiamo conosciuto e abbiamo creduto, ma ABBIAMO CREDUTO E ABBIAMO CONOSCIUTO. Abbiamo creduto per poter conoscere; infatti, se prima avessimo voluto conoscere per poi credere, non saremmo stati in grado NE’ di conoscere NE’ di credere.” […] – Dal Commento al Vangelo di Giovanni 6, 60-72 pg 756 Ediz. Bompiani)

          Riguardo alla soggettività essa non può essere intesa nella “conoscenza” di Cristo – se non a partire dal grado (che determina anche la “modalità”) cui si è ammessi a partecipare della Sua stessa vita – ma va intesa nell’unicum che ogni figlio di Dio è, agli occhi della Santissima Trinità.

          Ovviamente, non è, non vuole nè può essere, una spiegazione esaustiva nè forse chiara ma spero di aver almeno reso l’idea di quanto cercavo di dire a grandi linee.

          Fraternamente.

    • G.D. ha detto:

      Lei scrive:
      …. “ne “Lo splendore delle nozze “spirituali”:
      «[Cristo] imprime in noi la sua immagine e somiglianza.”
      Chiedo scusa, ma a me risulta che la Chiesa Cattolica insegna che queste nozze non sono solo “spirituali” nella Comunione “Sacramentale”, perché essa non avviene solo spiritualmente con l’ Anima e la Divinità di Nostro Signore Gesù Cristo, (come affermano gli eretici protestanti), ma avviene anche “SOSTANZIALMENTE” col Suo Corpo e col Suo Sangue.

      Ma, come spiegava sapientemente l’allora card. Ratzinger nel 1977:
      “La SS. Eucaristia può essere accostata “SOLO” nell’unità con la sua “AUTORITÀ” (il vicario di Cristo) e con tutta la Chiesa…
      La comunione col “PAPA” è la comunione con il tutto, SENZA LA QUALE NON VI È COMUNIONE CON CRISTO. ”

      http://papabenedettoxvitesti.blogspot.com/2009/07/card-ratzinger-1977-la-comunione-con-il.html?m=1

      ” SENZA COMUNIONE COL “VERO” PAPA NON C’È COMUNIONE CON CRISTO!!!

      Ma siccome dal 31 dicembre 2022 il legittimo papa è morto e al sui posto a governare la Chiesa c’è l’impostore antipapa JMB stabilito dalla Mafia s Gallo (massoneria) ….
      ne consegue che, fino a quando dei cardinali della vera Chiesa non dsi decidono ad eleggere validamente il successore dell’unico e legittimo papa Benedetto XVI, l’EUCARISTA, non essendo celebrata in comunione col Vicario di Cristo, ma col vicario di satana JMB, è INVALIDA, oltre che ILLECITA, e pertanto non può REALIZZARE LA COMUNIONE CON CRISTO.

      Anche perché non esiste continuità tra SACRO e Profano. Vedi Domenicae Cenae (SACRALITÀ) di S. G.P.II.
      VERITÀ ribafita anche da papa Pio X in
      “Quartus Supra” e da papa Benedetto XIV in “Ex Quo Primum”.
      E ancora da papa S G. P. II nell’enciclica ECCLESIA DE EUCHARISTIA N 39, e dall’ allora Card Ratzinger in “PRIMATO DEL SUCCESSIRE DI PIETRO”.

      Fa bene quindi Gesù a rimproverare quei vescovi e sacerdoti apostati che, travestiti di falsa sapienza, si ostinano a riconoscere loro capo il vicario di satana Bergoglio e a celebrare illecitamente il S Sacrificio di Cristo in comunione con lui, invalidando e profanando in queso modo la S. Eucaristia, e impedendo cosi ai fedeli CATTOLICI di fare comunione con Cristo.

      Tremenda la loro responsabilità davanti a Dio!

      ,

      • il Matto ha detto:

        La ringrazio per il suo contributo, prendo atto del suo posizionarsi e lo rispetto in pieno.

        Dalla mia posizione, invece, sostengo che, mentre la situazione chiesastica attende, diciamo così, un intervento ripristinatore dell’equilibrio, che in ogni caso, a mio parere, non vedrà tornare le cose tali e quali a prima, la comunione con Cristo resta possibile anche non per Via eucaristica, ossia per Via mistica.

        Non sarà azzardato affermare che, in fine, la relazione fra l’anima e Dio resta nascosta agli occhi umani ed è appannaggio esclusivo di Dio, che trascende infinitamente anche l’Istituzione.

        Voglio dire che mi pare assurdo e inaccettabile che le beghe fra gli addetti ai lavori ecclesiastici possano essere d’impedimento ad un’anima che cerca sinceramente Dio.

        Un distinto saluto.

        • Gabriela Danieli ha detto:

          Caro Matto, se in tempi di particolare emergenza o persecuzione è vero che Gesù può fare comunione spirituale con noi anche senza l’istituzione della Sua CHIESA, non dimentichiamoci che Gesù è morto in CROCE per dare la Vita alla Sua Divina Sposa, la Santa Madre Chiesa, attraverso il Suo stesso Corpo e il Suo Sangue immolato per la nostra salvezza.

          Dunque, dove sono i vescovi, i sacerdoti o i laici che fanno comunione con Cristo e avvertono nel cuore la Sua stessa compassione di Gesù verso il Suo popolo privato della Messa valida e lecita e dei Sacramenti?

          Come mai non vivono lo stesso profondo dolore di Gesù Cristo nel vedersi impedìto dagli stessi cardinali, di poter tornare a governare e salvare la Sua Divina Sposa attraverso il legittimo successore di papa Benedetto XVI canonicamente eletto?

          S Malachia, non ha già profetizzato l’ultimo Pastore Romano che dovrebbe pascere il Suo popolo durante la grande tribolazione finale, già iniziata?
          Prima del trionfo del trionfo del Cuore Immacolato di Maria e dell’avvento del regno di Gesù Cristo in cieli e terra nuovi ?

          E dunque, che aspettano i cardinali ad eleggere questo Pastore Romano successone del legittimo papa Benedetto XVI?

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        Prima rispondo a lei e poi vedrò se contribuire al tema dell’articolo.

        Francamente, cara signora Gabriela Danieli e svariati altri nick dietro cui si nasconde, ha stufato: non vi è nulla di cattolico nel suo trolleggiare che, piuttosto la rivela per quella che è: l’esponente di una setta. La setta minutelliana.

        I suoi intenti coercitivi sono chiaramente espressione di malafede.

        Don Pietro Paolo carissimo l’aveva, ben a ragione, redarguita. Non posso che rammentarglielo e rinnovarle l’esortazione, che è da intendersi letteralmente: vada a farsi benedire.
        Ma perchè la benedizione “attecchisca” rinunci al peccato e a farsi portavoce di una setta.

        Fraternamente.

        • Gabriela Danieli ha detto:

          Signor anonimo, lei è forse seguace del massone Bergoglio?
          Desidero ribadire che:
          1) Io sono Cristiana Cattolica e come tale obbedisco solo ai papi stabiliti da Gesù Cristo e cito SEMPRE E SOLO le loro encicliche infallibili, che tanto danno fastidio a chi fa parte dell’antichiesa massonica dell’eretico JMB.

          2) non sono assolutamente seguace di don Minutella il quale, purtroppo, se era partito bene e ha dato il buon esempio uscendo dalla setta massonica bergogliana, ora sta davvero rischiando di trasformare la piccola chiesa nascente in una sua setta, proprio perché lui vuole essere il capo.

          Mentre invece la Madonna a don Gobbi e ai sacerdoti del Movimento Sacerdotale Mariano, parlando della vera Chiesa futura ha tanto raccomandato:
          ” Non ci sia un capo tra di voi.
          Io sono la Vostra Condottiera.
          Tra di voi siate tutti fratelli.”

          E difatti, la Madonna, a differenza di Don Alessandro, chiede solo tre cose ai sacerdoti e ai fedeli del Suo esercito vincente:
          ◾Consacrazione al Suo Cuore Immacolato.
          ◾UNITÀ AL LEGITTIMO PONTEFICE STABILITO DA SUO FIGLIO GESÙ CRISTO.
          (e quindi non al massone JMB)
          ◾Fedeltà al Vangelo di Cristo e osservanza dei dieci comandamenti.
          STOP.

          Caro anonimo, Dio mi guida, mi conduce per mano e mi protegge pure dalle maledizioni di tanti che mi odiano.

          Certo è che d Minutella farebbe cosa molto gradita a Dio se promuovesse seriamente la petizione prolife UN CUORE CHE BATTE, esortando tutti i fedeli del piccolo resto ad andare a firmare nei loro comuni di residenza prima del 7 novembre.
          Allora forse ci riusciamo a raggiungere le 50.000 firme neccessarie per far passare la proposta di legge che intente limitare il numero degli aborti, facendo vedere e ascoltare alla mamma il cuore palpitante di suo figlio nel grembo.

        • La Signora di tutti i popoli ha detto:

          L’articolo è bello per numerose questioni e quello che mi piace e condivido, nella mia esperienza di persona, è quell’ “influenza” del S.Spirito che apre (o risveglia se si vuole) all’uomo la parte spirituale dell’anima, perchè fu conformato, già all’alba della sua creazione, ad immagine e somiglianza col Creatore. Nell’uomo l’anima spirituale è innata ma soggetta alla conoscenza o all’incontro come giustamente dice il Matto, anche se nel libero arbitrio, tacitabile.

          Voglio evidenziare la mia subitanea insoddisfazione nell’aver capito, che mancava qualcosa di importante nel suo complesso fra discussione, l’articolo di R.S. e le “tentazioni” filosofico- strumentali (tipiche) del Matto: una sensazione che l’argomento “comunione”, unione uomo/Dio, aveva bisogno di essere completato. Quasi che il Santo Spirito avesse omesso di dire a noi cuori umani che quella “compenetrazione mistica” non poteva essere definita così solo come spirituale e basta, ma la colpa è invece della nostra superficialità, del poco amore
          dimentico spesso di Gesù.
          Mancava nella bella discussione, fra articolo, le risposte del Matto e le repliche di R.S, qualcosa che poi in modo fondamentale la sig.ra Danieli ha saputo dire benissimo e -permettetemi- ritengo che costei abbia detto la cosa più bella ed essenziale, la più importante che tutte le sagge parole scritte non hanno gridato. Per farci sentire, per tornarci a farci capire, quella sensazione nel cuore, quel sussulto ancora più forte di quello di cui ci hanno indicato i viandanti di Emmaus, quando sentirono parlare il Maestro. Dico quella emozione della più vera, unica, insostituibile emozione suprema data dalla comunione fra Dio e l’uomo: la Comunione sacramentale nella nostra bocca, nel nostro cuore, nel nostro corpo.
          Stiamo parlando del corpo di Gesù che entra in noi nel momento della Comunione Eucaristica. La vera, nel senso di totale, unione mistica e pure fisica, materiale, tangibile con Dio che avviene solo con l’immenso Sacramento col quale un pezzo del Miocardio Divino è ospitato nel miocardio umano.
          La grandezza della comunione “fisica, anzi corporea” sacramentale supera ogni specie di compenetrazione spirituale ( e -permettetemi- senza alcuna critica, supera ogni articolo e inerenti post) ed è la risposta ad ogni domanda in questo blog: il Cibo di Vita eterna è il centro assoluto dell’essere cristiano, cattolico apostolico romano, dalla morte di Gesù ad oggi e sempre sarà finchè non verrà di nuovo lo Sposo (ancora fisicamente!!) alla fine degli ultimi tempi.
          Grazie Sig.ra Gabriela per essere stata essenziale eppur superiore alla mie capacità e, se può, mi dica se ho bene interpretato il suo intervento. Grazie!
          ———
          C’è un ulteriore spunto che la Sig.ra Danieli mette in giusta luce ed è di grande importanza per quella vera “unione” di cui sopra: la validità di quella Comunione Eucaristica data dalla presenza effettiva della Divinità sotto le apparenti specie di pane e vino. Quando la Liturgia cioè sia stata celebrata da un ministro che, abbia recitato la preghiera Eucaristica, nominando il nome non apostolico di un antipapa illegittimo. Infatti la enciclica Ecclesia de Eucharistia nega la validità di Messa e Sacramento, quando manchi la comunione fra il Cristo con i fedeli, i vescovi e il (vero)Papa e su questo si basano alcuni interventi di d.Minutella e del dott. Cionci: sulla comunione ecclesiale.

          Ma in particolare il dott. Cionci ha espresso un convinto parere che sia operante l’istituto del “supplet ecclesia” per il ministro officiante la Messa e anche per il fedele che vi assiste, se entrambi siano in perfetta buona fede, cioè ritengano senza dubbi che Bergoglio sia legittimo papa. Pur non esendo intaccata la volontà di per il sacerdote di fare la ciò che vuole la Chiesa, la Liturgia e Sacramento non sarebbero comunque validi perchè la Chiesa non vorrebbe mai essere in comunione con un anticristo (e dunque rimane incompiuta la transustanziazione e la stessa Messa è nulla): tamquam non essent. Per Cionci Messa e Comunione però possono essere suppliti persino da una transustanziazione “de facto” ad uso di uomini ignari della usurpazione petrina.
          In altre parole lo Spirito Transustanziante che scappa dalla porta al sentire il nome diabolico di Bergoglio rientra dalla finestra, magari decorata con mosaici di Rupnik, per far felici preti e fedeli che vivono fuori dal mondo e che non conoscono il secondo nome di Statanasso: Bergoglio.
          A me sembra inaccettabile che ciò che Iddio rifiuta di materialmente concedere e ribadito con il Magistero petrino (chè è assimilato alla Parola), possa essere sostituito da un articolo male interpretato del CIC.

          • M.A.X. ha detto:

            È mio parere, cara Signora di Tutti i Popoli che lei abbia ragione ad avere dei dubbi. La questione del “supplet ecclesia” (art. 144 cod. can.), infatti è stata tirata fuori da dott. Cionci in almeno 2 occasioni, tra cui l’ultima nella recente conferenza stampa post riunione di Bologna, ed è stata già segnalata da me ad un sacerdote del sodalizio di don Minutella: a tutto oggi non ho ricevuto risposta.
            Sull’argomento “sanatio” strettamente correlato poi con i VV Pod cast di Cionci, tuttavia potremmo partire già da un recente articolo su questo blog a firma di don. F. d’Erasmo su Stilum Curiae che ha dichiarato che papa Bergoglio, benchè eretico, è destinatario di una sanatio de facto. E a questo abbastanza correttamente il dott. Cionci, ai sensi della vigente normativa, si è chiesto come sia possibile sanare non un atto annullabile che esplica efficacia fino all’eventuale annullamente ma già nullo, ai sensi della U.D. Gregis del 1996, Constitutio di GP II, che deve essere anche razionalmente collegata con la enciclica Ecclesia De Eucharistia del 2003.
            Ma cosa dire di questa “sanatio” di cui don d’Erasmo parla?  Cionci è stato chiaro: nessuna Sanatio è percorribile. Infatti:

            – – Bergoglio non è Papa, perchè la sua nomina è invalida, cioè nulla ai sensi del 332.2 del Cod.Can. richiamato dal combinato disposto dei paragrafi 79, 80, 81, 82. con i para 3, 76 e 77 della UDG;

            – – la Messa celebrata senza la comunione con il vero papa (che deve essere nominato col nome preciso, riferito alla giusta persona canonicamente eletta) è invalida cioè nulla ai sensi del paragrafo 39, u.capov. della Eccl. de Eucharistia.

            Per queste due distinte invalidità, è anche opinione di chi scrive, non è possibile avere nessuna “sanatio” per:

            -Falso papato-
            Il papa invalido emette atti e magistero invalidi de iure, cioè nulli ex se,  la cui nullità è tale ex tunc, cioè sin dal momento della loro messa in opera e non esplicano mai vera efficacia essendo nulli ed insanabili in modo assoluto.  Non può esistere alcuna sanatio di qualcosa che non esiste.

            Per un papa nominato in barba alla UDG, è possibile procedere in diversi motivi.
            Uno, ad es. è indicato da Cionci per nomina invalida, avvenuta vivo Benedetto XVI, ancora detentore del munus, infatti la UDG richiama l’art. 332.2 del cod. canonico.
            Un altro passo, egualmente percorribile, potrebbe essere quello che è derivante dalla nota architettata la nomina bergogliana, con accordi  “extra concilio elettivo” da parte di alti prelati nella località di S.Gallen (CH): nomina doppiamente nulla sia per l’elezione decisa a priori, sia per il fatto successivo che i votanti hanno partecipato già da scomunicati Latae Sent. al concistoro elettivo, sia che lo stesso Bergoglio, come costoro, era scomunicato essendosi accordato e reso disponibile per la sua elezione; a ciò si aggiungono altri elementi di nullità indiscutibili, causati da più riunioni pregresse a saint Gallen definiti come accordi preelettorali “a Papa vivo”, ben vietati dal para 79 dell’UDG con il relativo collegamento ai par. 76 e 77 per la conseguenziale nullità della nomina.

            -Messa invalida-
            Sappiamo che per la E. De Eucharistia par.39, la messa è invalida se nella Preghiera Eucharistica III è nominato un nome di papa invalido, un antipapa: dunque la Messa è ben più che illecita: infatti è nulla nei suoi effetti, anche se si voglia ammettere che il ministro offici -in buona fede- e il fedele partecipi -ignaro- degli inciuci elettivi.

            Il sacerdote seppur inconsapevole, in buona fede per la questione della vigenza di un antipapa, officerà sempre invalidamente perchè, nominando un antipapa nella Preghiera Eucaristica III, non essendo costui vicario di Cristo fa sì che la Messa sia intaccata in un aspetto essenziale liturgico: la “comunione ecclesiale” in cui un antipapa (peraltro anche eretico ed escluso dal Corpo Mistico), fa senza dubbio mancare l’elemento di comunione di tutta la Chiesa, poichè è previsto “materialmente e con precisione assoluta” sia pronunciato solo il nome del vero papa.
            Dunque, pur in buona fede il sacerdote che ritenga Bergoglio vero Papa, vanifica comunque la forma essenziale della liturgia, e, come ben dice la Signora di Tutti i Popoli, anche se volesse esprimere nella consacrazione “ciò che vuole la Chiesa” di fatto – nomina un antipapa – e impedisce che la liturgia eucaristica sia valida, come espresso dalla Ecclesia de Eucharistia, che è chiarissima e non è superabile e nel modo più assoluto sanabile.
            Tale comunione col Pontefice è “condicio sine qua non” ed è dunque essenziale per una valida liturgia. Non solo il Papa è l’unico trade-union della Chiesa sulla terra con la Divinità, che è quel Dio unica fonte da cui promana ogni sacramento (sebbene venga officiato da un ministro), ma il Papa, con il Vescovo locale, sono addirittura gli elementi di base per la validità, sia della liturgia che della Comunione Eucaristica, in base al dispositivo cogente della Chiesa espresso nella Eccl. de Euch. del 2003 al para 39.

            Quanto alla questione dell’Istituto del “Supplet Ecclesia” è un bel po’ azzardata anche per un valente teologo; è stata generosamente avanzata dal dott. Cionci, ma detta norma giuridica non può assolutamente dare  -sia chiaro!- “ciò che la Chiesa non possa e non voglia dare, cioè conferire, cioè ciò che non ha ricevuto dallo Spirito. Sarebbe una “sanatio” impossibile che scavalcherebbe una norma esplicita dell’Enciclica ‘Ecclesia de Eucharistia’ che definisce tale messa “invalida”.    Quindi qui non si tratta di applicare il “Supplet Ecclesia” per sanare o supplire ad un dubbio di funzionalità liturgica o di correggere un mero errore dell’officiante.   Nel modo più assoluto si tratta invece di impossibilità di dar senso sanante ad una frattura fra ciò che il Magistero ha dettato e la realtà dei fatti (aver espresso il nome immondo di un antipapa): in una Messa nulla, assolutamente invalida, un “supplet” non può consacrare  (rendere valido) ciò che non è stato consacrato deliberatamente dallo Spirito fra le mani del sacerdote.  Un supplet ecclesia non può rendere quindi valida nè la liturgia nè il sacramento per i quali il sacerdote,  ammettendo sia in buona fede, non ha saputo o potuto rendere efficaci, cioè validi e leciti,  per rifiuto dello Spirito di incontrare nel nome sconosciuto al Corpo Mistico “Francesco” quella Comunione di tutti i cattolici vivi e morti,mterrestri e celesti, prevista solo con un vero Papa. Quindi in una assemblea priva di tale comunione (col vero Vicario) la Ecclesia De Eucharistia ha come effetto di rendere conseguente e nota la decisione dello Spirito di non transustanziare le specie oltre a non validare la cerimonia liturgica estranea.
            In conclusione il fedele non avrà il sacramendo, nè valido e nè lecito, e il sacerdote non lo avrà validamente e lecitamente consacrato.
            La loro buona fede sarà oggetto di un altro tipo di “supplet ecclesia”: nel primo caso sollevando il fedele dal aver eluso involontariamente l’obbligo settimanale della Messa e nel secondo caso sollevando il sacerdote da indegnità e eresia per mera ignoranza.

            In ulteriori parole il “supplet ecclesia” non può fare una “sanatio” di transustanziare nella bocca della vecchietta, da particola a Ostia, se ciò non è potuto avvenire nel momento liturgico previsto nelle mani del sacerdote.
            Il fedele NON riceverà mai il pane transustanziato… ciò non vuol dire che Gesù possa non presentarsi nel suo cuore al pari della Comunione per desiderio o spirituale, ma mai come Corpo vivo del buon Gesù. La particola sarà solo frumento e non Carne Divina in una Messa in comunione con un antipapa.

          • Gabriela Danieli ha detto:

            Cara Signora di tutti i popoli, la ringrazio di cuore per le sue parole di sostegno e consolazione fraterna.
            Parole che hanno sottolineato l’importanza della comunione sacramentale, quella istituita da Gesù vero Dio sulla croce, e attraverso la quale Gesù comunica ai Suoi sacerdoti e ai Suoi fedeli il suo amore ma anche il Suo immenso dolore e compassione nel vedere il suo gregge ancora abbandonato e privato di questo Santo Sacramento, perché invalidamente celebrato e profanato dalla maggioranza dei sacerdoti una cum l’antipapa massone JMB.

          • Gabriela Danieli ha detto:

            Cara, Signora di tutti i popoli, per quanto riguarda la Supplet Ecclesia da lei citata, essendo io molto ignorante in materia, mi permetto di esprimere solo la mia opinione personale:

            Io credo che a stabilire la Validità della messa non sia il fedele, ma solo il sacerdote che, con piena volontà vuole, intende celebrare in comunione con colui che per lui in quel momento rappresenta Cristo in terra.

            Pertanto, se durante i primi anni, alcuni buoni sacerdoti erano convinti che JMB fosse davvero il papa legittimo stabilito da Cristo, io sono convinta, anche per le sicure preghiere di papa Benedetto XIV, che Gesù abbia, nella sua infinita UMILTÀ e MISERICORDIA, in qualche modo supplito.

            Ripeto, nella mia ignoranza, non sono in grado di dire se Gesù, per il Supplet Ecclesia, si è realizzato solo spiritualmente o anche corporalmente.

            Ma sono convinta che Gesù ha supplito,
            dando all’ Eucaristia celebrata dal sacerdote sinceramente in buona fede, almeno le stesse grazie del SACRAMENTO.
            E se dico questo, è perché ne ho avuto, almeno fino a 5 anni fa, l’esperienza concreta.

        • Vedo ha detto:

          Perché sono visibili solo 11 commenti?

      • La Signora di tutti i popoli ha detto:

        Qui sul blog scopro che esiste il perfetto cattolico, senza bulbi oculari, pregno di grazia e di carità che si permette di criticare le persone dei blogger, un orbo che però è perfettamente cosciente dell’antipapato bergoglifero ma che se strafrega e partecipa alla messa cum Francesco. Sappia -ma lo sa- che per lui non supplet un kaiser!
        Dicevo si ferma ai nick, il cieco, senza poter leggere la bellezza e la saggezza di ciò che la signora ha scritto e scrive spesso e per la quale prego il cuore del dott. Tosatti di non bannare mai, anche per rispetto ad una persona speciale come lui!
        L’orbo non ha mai aperto i link che NON riportano le opinioni di una persona anziana, tutt’altro che indemoniata, ma ben precise citazioni del Magistero della Chiesa, l’unico che interpreta infallibilmente la Parola e forma la Dottrina e decide i dogmi della Chiesa Cattolica.
        Il cecato, certo avrebbe bisogno di riacquistare la vista al modo di Gesù, ma io invece sarei più enfatica e abbondante nella formulazione della lozione… Dio sa ripagare la sua cattiveria gratuita in un articolo post che rimane O.T.
        Grazie di esistere Sig.ra Danieli, lei che tace sempre tutte le offese, i maltrattamenti anche fisici, gli oltraggi e le bugie vs la sua persona, ma Dio le darà la corona che merita.
        Grazie di cuore per dare tutto di se per la causa pro-life e nello zelo per la Chiesa che i vigliacchi non hanno, preti compresi.

        • Gabriela Danieli ha detto:

          Grazie Signora di tutti i popoli per aver difeso la mia causa.
          Non credo di meritate tanta stima da parte sua.
          E chiedo al Signore di rendermi capace di fare solo la Sua volontà fino alla morte.

  • Finché il trono di Pietro è vacante, Gesù non può governare la Sua Chiesa. ha detto:

    🔴 APPELLO AI VERI CRISTIANI CATTOLICI! Questa è l’ultima possibilità per salvare la Chiesa dalla grande impostura in atto ad opera dell’antipapa massone JMB e seguaci‼️

    Firmiamo tutti insieme per far intervenire i Cardinali (pre 2013) a norma della costituzione Universi Dominici Gregis, affinché riconoscano Benedetto XVI quale unico pontefice rimasto tale fino alla morte, ed eleggano il suo legittimo successore.
    Allora e solo allora Gesù potrà finalmente tornare a governare e salvare la Sua Chiesa attraverso la persona del Suo Vicario in terra. L’ultimo Petrus Romanus profetizzato da s Malachia, che guiderà il suo popolo durande la grande tribolazione prima dei nuovi cieli e terra nuova.

    https://www.petizioni.com/riconoscimento_della_sede_impedita_di_benedetto_xvi_e_convocazione_del_conclave

    Istruzioni per come convalidare la firma che altrimenti non viene registrata👇

    https://youtu.be/13VFcujwg3g?si=mR75RP4Ioaay4aO4

    Ringrazio anticipatamente tutti coloro che offriranno la loro preziosa collaborazione.

    • usque tandem ha detto:

      L’ affermazione contenuta nel nick dell’utente qui opra:
      “GESÙ NON PUÒ GOVERNARE LA SUA CHIESA…”
      è un’ERESIA COLOSSALE !

      Gesù governa SEMPRE la Chiesa mediante lo Spirito Santo, essendo il Capo invisibile, anche quando la sede di Pietro è vacante, come potrebbe essere adesso !
      Mi spieghi il saccente eretico:
      – se il papa BXVI è defunto
      – visto che Berg. è occupante abusivo illegittimo (ma ufficialmente in carica seppure controverso); allora secondo lui non si devono più celebrare le messe fino al prossimo conclave ? e se i sacerdoti continuano a celebrare, QUALE NOME di papa devono pronunciare ? quello defunto no, quello abusivo no, dunque ?

      lo volete capire che la Messa appartiene a Gesù Cristo e non ai papi che vengono nominati nel Canone DOPO L’AVVENUTA TRANSUSTANZIAZIONE, e che pertanto è sempre VALIDA alle condizioni minime prescritte da sempre ? e che non includono affatto la questione “una cum”!

Lascia un commento