Cisgiordania, è Caccia al Palestinese. 51 Morti per mano dei Coloni.

25 Ottobre 2023 Pubblicato da 7 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo di terrasanta.net, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura e diffusione.

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Nel dramma di questi giorni in Terra Santa scorre altro sangue palestinese, versato in Cisgiordania da coloni ebrei – e non solo – che stanno dando vita a non pochi episodi di caccia all’uomo.


Ore 22:51 di ieri, 18 ottobre 2023. Le agenzie di stampa battono questa notizia: «Palestinese ucciso da coloni in Cisgiordania, dice fonte del ministero della Sanità a Ramallah». La vittima risponde al nome di Mohammed Fawaka, 21 anni, ucciso da colpi di arma da fuoco esplosi da coloni vicino al villaggio di Dura al-Qara, nella Cisgiordania centrale.

Mentre l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale è concentrata sulle azioni terroristiche di Hamas e sul massiccio bombardamento israeliano nella Striscia di Gaza, i coloni degli insediamenti della Cisgiordania occupata stanno combattendo la loro personale battaglia contro i villaggi palestinesi e i loro abitanti.

In un circostanziato articolo di Yuval Abraham, giornalista e attivista di Gerusalemme, pubblicato su +972Magazine, viene descritto cosa sta accadendo dal 7 ottobre, in forma sempre più massiva, nei Territori palestinesi occupati, per mano dei coloni ebrei.

«Secondo il ministero della Sanità palestinese a Ramallah – scrive Abraham – da sabato (7 ottobre) soldati e coloni israeliani hanno ucciso 51 palestinesi in Cisgiordania. Almeno due villaggi, Al-Qanub e Wadi Al-Sik, sono stati completamente spopolati a causa delle violenze dei coloni israeliani. Un palestinese ad At-Tuwani, un villaggio nella regione di Masafer Yatta sulle colline a sud di Hebron, è in condizioni critiche dopo che un colono, accompagnato da un soldato israeliano, ha attaccato la comunità venerdì e gli ha sparato a bruciapelo. L’attacco è stato documentato dal gruppo israeliano per i diritti umani B’Tselem».

Tra l’altro, nella zona è impegnata da oltre vent’anni anche Operazione Colomba, il corpo nonviolento di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi.

La situazione esplosa a Gaza ha dato il la ad una serie di violenze che stanno contagiando la Cisgiordania. Se è vero che in tutta la regione sono stati via via ripristinati diversi posti di blocco da parte dell’esercito, con lo scopo di limitare il movimento degli abitanti dei villaggi palestinesi, quel che appare chiaro è che in alcuni villaggi si è aperta una sorta di caccia all’uomo. Le testimonianze raccolte dal giornalista raccontano di attacchi e uccisioni a sangue freddo. «Ci sono coloni ovunque. Stanno approfittando della situazione della sicurezza a Gaza per vendicarsi della Cisgiordania. Perché nessuno sta guardando la Cisgiordania adesso».

Una delle vicende più tragiche riguarda il villaggio di Qusra vicino a Nablus, dove tre palestinesi – Moa’th Odeh, Musab Abu Rida e Obida Abu Sarur – sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco, mentre una bambina di 6 anni è stata ferita. «Secondo tre testimoni oculari e il personale medico che ha curato i feriti sul posto – scrive il reporter – l’attacco è iniziato per mano di coloni mascherati che sparavano contro le case del villaggio. Le riprese video mostrano sei uomini, armati di pistole e fucili M-16, che aprono il fuoco all’interno del villaggio. Più tardi quello stesso giorno, secondo testimoni oculari, anche un altro residente, Hassan Abu Sarur, un ragazzino di 13 anni, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco, questa volta dai militari».

Non è finita. Il giorno dopo l’uccisione, nel corso dei funerali delle quattro vittime, i coloni hanno attaccato il corteo, uccidendo a colpi di arma da fuoco un padre e un figlio, Ibrahim e Ahmed Wadi.

Qualche giorno prima alcuni coloni dell’insediamento illegale di Esh Kodesh avevano inviato ai residenti di Qusra un macabro avvertimento: una foto con un gruppo di uomini mascherati munito di taniche di benzina, motoseghe e asce. E una didascalia in ebraico e arabo: «A tutti i topi nelle fogne del villaggio di Qusra: vi stiamo aspettando… Il giorno della vendetta sta arrivando».

I fatti di Qusra sono solo un esempio di quello che, nel silenzio dei media e con l’avvallo dell’estrema destra israeliana, sta capitando. Yesh Din, un’organizzazione per i diritti umani che monitora gli insediamenti e gli avamposti israeliani in Cisgiordania ha contato l’assalto ad almeno 18 villaggi palestinesi in tutta la Cisgiordania dall’attacco di Hamas del 7 ottobre a Israele.

Non getta acqua sul fuoco l’esercito che, in nome della sicurezza dei coloni israeliani degli insediamenti, ha in animo di distribuire ai residenti ebrei fucili M-16. Le organizzazioni di estrema destra, attraverso i loro canali social, stanno intanto invitando i loro affiliati a prepararsi per «conquistare i villaggi vicini e distruggere chiunque si unisca al nemico».

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7 commenti

  • Marco Matteucci ha detto:

    Intanto, ieri sera, parlando ai giornalisti fuori da un tribunale di New York, Trump ha detto: “Voglio solo congratularmi con Mike Johnson. Sarà un grande Presidente della Camera e siamo stati molto felici di averlo aiutato. Lo conosco da molto tempo. È un leader straordinario e un uomo eccezionale, iIeri a quest’ora nessuno pensava a Mike. E poi abbiamo sparso la voce, e ora è lui il presidente della Camera. Quindi voglio solo ringraziare tutti i sostenitori che ho, e voglio ringraziare tutti i sostenitori che Mike ha, ora abbiamo un grande uomo nelle nostre istituzioni. Penso che ne sarete tutti molto orgogliosi”.

    Nessun repubblicano ha votato contro Johnson.

    Ci ha pensato come al solito con un articolo al fiele il giornalone New York Times vomitato: “L’estrema destra ha ottenuto il suo uomo alla Camera, il giornalista politico Bill Kristol ha piagnucolato per il fatto che Johnson abbia una valutazione “F” (questi pretendono di dare anche la pagella) per il sostegno all’Ucraina, mentre il governatore di New York Kathy Hochul ha avvertito che Johnson sarà un disastro “per New York e la nostra nazione.”

    Pur non essendo un nome familiare, Johnson è stato uno dei più forti alleati di Trump al Congresso ed è stato mentore di Jim Jordan.

    Johnson fu scelto nel 2020 dal team legale di Trump per far parte del suo team legale durante i tentativi falliti di un suo impeachment per la “squallida vicenda” del Capitol Hill e, a quanto pare, ha stimolato nuovamente la sinistra a dare di nuovo “spettacolo” in un disperato, quanto inutile, tentativo di evitare la riconferma del Tycoon di Mar-a-Lago nelle elezioni presidenziali del 2024.

  • Marco Matteucci ha detto:

  • Adriana 1 ha detto:

    I Palestinesi uccisi finora a Gaza sono 5600, una parte ancora piccola dei 2.ooo.ooo che Netaniahu si propone di eliminare dalla Palestina ( assieme a un po’ di Cristiani ). Anche per lui, laico, la religione serve. https://www.maurizioblondet.it/i-padroni-del-mondo/.

  • Marco Matteucci ha detto:

    Quello che e successo prima in Ucraina sta ora capitando anche in Cisgiordania.
    Nulla di nuovo brilla sotto il sole!

  • Marco Matteucci ha detto:

    È tutta opera della medesima cricca!

    JOE BIDEN DEVE ESSERE CONDANNATO, HA RIPETUTAMENTE MENTITO AL POPOLO AMERICANO

    Il neoeletto presidente della Camera Mike Johnson (R-LA) è un forte sostenitore dell’inchiesta di impeachment della Camera sul presidente Joe Biden per il suo coinvolgimento negli affari della famiglia Biden.

    Durante un discorso alla Camera di settembre, Johnson ha eloquentemente articolato tre ragioni per giustificare l’inchiesta inizialmente avviata dall’ex presidente della Camera Kevin McCarthy (R-CA):

    Ecco tre fatti inconfutabili che ci hanno portato a questo punto:
    1. Il presidente Biden ha ripetutamente mentito al popolo americano.
    2. La famiglia del presidente Biden e i suoi collaboratori hanno guadagnato milioni di dollari attraverso società di comodo.
    3. Le agenzie federali del presidente Biden stanno facendo ostruzionismo alla nostra legittima inchiesta del Congresso.

    Johnson, che è stato vicepresidente della Conferenza repubblicana della Camera e della Commissione Giustizia della Camera, ha osservato che questi fatti sono “solo la punta dell’iceberg”:

    Ci sono così tanti scandali; C’è così tanta corruzione che è stata scoperta. Ogni pietra che rovessiamo porta a sempre più corruzione. E per questo motivo, signor Presidente, un grossa fetta di popolo americano si sta semplicemente perdendo nella raffica di prove, nella raffica di accuse di corruzione e nelle prove stesse.

    Dopo aver definito i punti chiave dell’indagine, Johnson ha anche criticato i media per aver insabbiato lo scandalo. “E come previsto, la D.C. (he non è la Democrazia Cristiana di Moro e Andeotti, ma Washington D.C. sede della Corte Suprema USA ndr.) e la stampa nazionale hanno accettato ciecamente la versione della Casa Bianca, e stanno cercando di convincere il popolo americano che la nostra inchiesta, anche l’inchiesta sull’impeachment, è illegittima”. Ha poi deriso diversi titoli scritti dai media dell’establishment sullo scandalo:

    Dalla CNN: “L’indagine di impeachment più prevedibile nella storia americana”. Da Reuters, “McCarthy apre un’indagine Long Shot per l’impeachment di Biden”.
    A MSNBC: “L’inchiesta sull’impeachment di McCarthy su Biden è l’indagine su Bengasi sotto steroidi”. Questi titoli sono destinati ad aumentare. Sappiamo cosa sta arrivando.

    Sappiamo che stanno lavorando contro di noi, contro il popolo americano, in questo caso, e per la Casa Bianca. Fanno parte della loro squadra (della Casa Bianca).

    Più di recente, Johnson ha attirato l’attenzione sugli ultimi sviluppi dell’indagine, criticando Joe Biden per aver accettato un assegno di 200.000 dollari da James Biden, il quale afferma che il denaro non faceva parte di un accordo commerciale con suo fratello.

    “JoeBiden ha quindi ricevuto un pagamento di 200.000 dollari da suo fratello James, socio in affari di Hunter Biden. Il mio amico JamesComer sta facendo i passaggi succesivi per ritenere il presidente responsabile del suo sistema di traffico di influenze”, ha detto Johnson. “Nessuno dovrebbe poter farla franca, specialmente quando si tratta di un presidente”.

    Johnson ha anche avuto l’opportunità di interrogare il procuratore generale Merrick Garland a settembre sugli informatori dell’IRS (Internal Revenue Service, è l’agenzia governativa deputata alla riscossione dei tributi all’interno del sistema tributario degli Stati Uniti d’America). che hanno affermato che le nomine politiche hanno influenzato l’indagine del Dipartimento di Giustizia su Hunter Biden. “Gli informatori ci stanno mentendo sotto giuramento, vi risulta che questi informatori stanno mentendo?”, ha chiesto il deputato Mike Johnson (R-LA).

    “La loro descrizione del processo, è un’opinione, non la questione del fatto”, ha risposto un membro del Congresso.

    “Ha avuto contatti personali con qualcuno al quartier generale dell’FBI sull’indagine su Hunter Biden?” ha chiesto Johnson a Garland.

    “Non ricordo la risposta a questa domanda, ma l’FBI lavora per il Dipartimento di Giustizia”, ha risposto Garland.

    “Mi dispiace. Mi dispiace” – lo ha interrotto Johnson – “Non ti ricordi! …non ti ricordi se hai parlato con qualcuno al quartier generale dell’FBI di un’indagine sul figlio del presidente?”

    “Non credo di averlo fatto” – ha risposto Garland – “Ho promesso al Senato, quando mi sono presentato davanti ad esso per la conferma, che avrei lasciato il signor Weiss al suo posto e che non avrei interferito con la sua indagine”.

    Tra le accuse, gli informatori dell’IRS hanno affermato che l’assistente procuratore degli Stati Uniti Lesley Wolf si è rifiutata di consentire agli investigatori di chiedere se Joe Biden fosse “il pezzo grosso”, il Dipartimento di Giustizia ha impedito due volte all’attuale consigliere speciale David Weiss di presentare accuse più pesanti contro Hunter Biden e l’IRS ha raccomandato di chiarire queste accuse contro Hunter Biden che invece non sono state approvate da Garland.

    https://www.youtube.com/watch?v=zcUtizIxWvk

  • Adriana 1 ha detto:

    Anche i nostri media cosiddetti di destra giocano a fare i guerrafondai pro-Israele, ma dovrebbero dire che lo fanno in favore del governo laico sionista, ormai ridotto a longa manus di quello americano.
    Al contrario, il giornale israeliano Haaretz rivela che i ricchi fondi con cui negli ultimi 15 anni è stato foraggiato Hamas si devono alla “benevolenza” politica di Netaniahu che lascia sempre passare “liberamente” l’inviato del Katar ( con “valigetta” ). Del resto Bibi aveva affermato pubblicamente che ” chiunque non voglia la soluzione di due Stati ( palestinese e israeliano ) deve supportare e sostenere Hamas, perchè potremo sempre dire ( grazie a Hamas )
    che uno Stato con i Palestinesi non si può fare “.
    Da tener presente che, sotto la rete visibile che circonda la striscia di Gaza, si sprofondano nel suolo lastroni d’acciaio che impediscono a qualunque residente di Gaza di di scavare tunnel e di andare dall’altra parte.
    Inoltre… il muro è dotato di sensori e di telecamere ogni 20 m. Accanto vi è piazzata una Forza di difesa pronta a intervenire “istantaneamente” al minimo segno di presenza ” altra”. Cosa strana: nel giorno dell’attacco di Hamas tutto questo sistema di allarme era rimasto miracolosamente sguarnito!
    Haaretz conclude, invitando i cittadini israeliani a
    ” stare tranquilli” che Hamas non mollerà, in quanto interessa a Netaniahu molto di più di qualche morto nei Kibbutz. E intanto si procede con la tattica degli opposti estremismi. Così la “colpa”, alias-responsabilità, sarà sempre degli altri.

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