Elon Musk e la diatriba russo-ucraina. Agostino Nobile.

9 Settembre 2023 Pubblicato da 2 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Agostino Nobile offre alla vostra attenzione queste considerazioni  sul ruolo di Elon Musk nel conflitto Usa-Russia via Ucraina. Buona lettura e condivisione.

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Elon Musk e la diatriba russo-ucraina

Elon Musk, amministratore delegato dell’azienda di auto elettriche Tesla e del costruttore di razzi e veicoli spaziali SpaceX, nonché proprietario di X, la piattaforma di social media precedentemente nota come Twitter, aveva inizialmente accettato di fornire hardware Starlink all’Ucraina.  

Starlink è la rete globale di SpaceX composta da oltre 4.000 satelliti che forniscono servizi a più di 50 Paesi. In Ucraina, Starlink ha funzionato come tessuto connettivo per le comunicazioni cruciali sul campo di battaglia. 

Martedì prossimo negli USA dovrebbe essere pubblicata la biografia di Elon Musk firmata da Walter Isaacson. Secondo alcuni dettagli diffusi dai social media e dalla famigerata CNN, Elon Musk avrebbe rifiutato di collaborare con il governo ucraino per evitare la terza guerra mondiale.

Ma vediamo i fatti, perlomeno quelli venuti a galla all’inizio di questa vicenda dove, essendo tutta da verificare, non mancanole zone d’ombra.

Nell’estratto pubblicato giovedì dal Washington Post, Isaacson scrive che nel settembre dello scorso anno “l’esercito ucraino stava tentando un attacco furtivo alla flotta navale russa con base a Sebastopoli, in Crimea, inviando sei piccoli sottomarini drone imbottiti di esplosivo e utilizzando Starlink per guidarli verso l’obiettivo”.

Musk, ha scritto Isaacson, aveva “parlato con l’ambasciatore russo negli Stati Uniti, il quale gli aveva detto esplicitamente che un attacco ucraino alla Crimea avrebbe portato a una risposta nucleare”.

Secondo Isaacson, a questo punto Musk avrebbe detto “segretamente ai suoi ingegneri di disattivare la copertura entro 100 chilometri dalla costa della Crimea. Di conseguenza, quando i sottomarini drone ucraini si sono avvicinati alla flotta russa a Sebastopoli, hanno perso la connettività e si sono arenati a terra in modo innocuo”,

In un post, Musk ha controbattuto alle affermazioni di Isaacson, scrivendo: “Le regioni Starlink in questione non sono state attivate. SpaceX non ha disattivato nulla”.

L’ex presidente russo Dmitry Medvedev, in risposta ai dettagli di Isaacson sull’incidente ha lodato Musk, il quale “si è preoccupato di un attacco nucleare di rappresaglia”, ha scritto Medvedev su X Thursday. “Se ciò che Isaacson ha scritto nel suo libro è vero, allora sembra che Musk sia l’ultima mente adeguata del Nord America. O, per lo meno, nell’America neutrale dal punto di vista del genere, lui è quello con le palle”.

Nell’ottobre 2022, otto mesi dopo aver dichiarato di aver preso la decisione di negare la richiesta urgente dell’Ucraina di estendere la copertura Starlink, Musk ha cambiato rotta. Dopo aver suggerito che avrebbe smesso di finanziare l’uso della sua rete satellitare da parte dell’Ucraina, adducendo che SpaceX non sarebbe stata in grado di pagare per Starlink in Ucraina a tempo indeterminato. Ma il giorno dopo in un tweet ha dichiarato: “Al diavolo. Anche se Starlink sta ancora perdendo soldi e altre aziende stanno ricevendo miliardi di dollari dai contribuenti, continueremo a finanziare gratuitamente il governo ucraino”. Come vediamo la vicenda è abbastanza ingarbugliata.

Il magnate della tecnologia è già stato coinvolto in precedenti dispute pubbliche con i leader ucraini, irritati dalle sue controverse proposte per attenuare il conflitto, tra cui il riconoscimento sulla penisola di Crimea che con un regolare referendum a larghissima maggioranza ha ottenuto il ritorno alla madre patria. 

Musk, comunque, ha avuto qualche dissidio anche con il governo russo. Dopo l’inizio del conflitto, il Cremlino ha detto chiaro e tondo che se Musk avesse ancora collaborato col dittatore nazista Zelensky, i suoi satelliti avrebbero finito di girare intorno alla Terra. 

Considerando che più si parla di un prodotto più aumenta curiosità dei possibili acquirenti, secondo il mio modesto parere le vicende relative al conflitto russo-ucraino raccontate nella biografia di Isaacson, almeno da quanto risulta dalle “promozioni” del mainstream Dem, dovrebbero essere prese con le molle e con le doppie molle. Per quanto riguarda la vita del geniaccio, da quello che ho letto in questi anni, sembra molto interessante. Da ragazzo è stato violentemente bullizzato ed emarginato. In seguito ha studiato in maniera ossessiva, inventando e lavorando fino a diventare il magnate più ricco del mondo. Tra l’altro, almeno fino ad oggi, è l’unico miliardario conosciuto a livello globale che non ha sposato la religione mondialista del WEF.

Agostino Nobile

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