Gotti Tedeschi: il problema dell’Occidente è il crollo delle nascite.

9 Settembre 2023 Pubblicato da 8 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, è in corso ad Assisi un evento importante, Le Tavole di Assisi, un evento teso a “a riflettere, ragionare, ascoltare e pregare insieme. Le sfide che attendono l’Italia e l’intero Occidente sono ormai evidenti, dall’assalto alla vita e alla famiglia fino alla guerra, dalla dittatura del pensiero unico fino al controllo capillare dell’informazione, della vita più intima delle persone, dal soffocamento della libertà di pensiero fino al definitivo sradicamento delle radici cristiane. Sempre più spesso gli esponenti del mondo conservatore soffrono di una sorta di “inferiorità culturale” che li porta ad allinearsi al pensiero unico liberal, globalista, anticristiano e in definitiva anti-umano”. Offriamo alla vostra attenzione questo intervento del prof. Ettore Gotti Tedeschi. Buona lettura e condivisione.

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Tavole Assisi. Gotti Tedeschi: «I problemi dell’Occidente, dall’economia all’ambiente, nascono tutti dal crollo delle nascite»
«Tutti i problemi economi, finanziari, morali, sociali sono collegati al tema delle nascite. Negli anni ’70 solo ed esclusivamente nel mondo Occidentale iniziano ad interrompersi le nascite. L’Occidente è rimasto da allora a 1 miliardo di persone, chi è cresciuto esponenzialmente è stato solo il resto del mondo. Negli ultimi 50 anni siamo diventati consumisti per tenere alto il Pil affossato dal crollo delle nascite e quindi da meno cittadini che possono spendere. Da questo deriva meno potere di risparmio e quindi meno potere d’acquisto per coppie e famiglie, con la conseguenza di tassi di interesse più alti e impossibilità di pensare con sicurezza al matrimonio e a creare una famiglia. Persino i problemi dell’ambiente sono legati alla mancanza di nascite: si inquina di più in Occidente dove si consuma e si inquina di più in Asia dove si produce a basso costo. Possiamo dire, in definitiva, che gli ultimi 50 anni dell’Occidente hanno dimostrato che solo facendo figli ci si arricchisce e si cresce. Il problema, dunque, non è economico ma culturale. Infatti, soprattutto in Italia, tutte le misure solamente economiche come i bonus bebè non hanno fatto rialzare la curva del tasso di natalità». Così Ettore Gotti Tedeschi nel corso dell’evento “Le Tavole di Assisi” che si tiene oggi e domani ad Assisi, un’iniziativa per rilanciare e riscoprire il significato e l’importanza del pensiero cristiano e conservatore nella società contemporanea. Gotti Tedeschi è intervenuto nel corso della Sessione I, “Sum ergo Sum. Il primato dell’essere sull’avere, sul fare, sull’apparire” e ha parlato di “Inverno demografico e neo-malthusianesimo”, tema della Tavola III.

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8 commenti

  • don giorgio b. ha detto:

    ho ascoltato con attenzone (e ho registrato ) ciò che ha detto Gotti TEdeschi . Devo ammettere che è stato ineccepibile , chiaro , comprensibile e tutto con riferimenti precisi ,nulla inventato per la folla. certo non ha strappato la crime ed emozioni come altri,ma ha spiegato con una razionalità assoluta ciò che sta succedendo. Ebbene , fuori nel corridoio ho sentito discussioni del tipo ” ma GottiTedeschi non obbedisce al Papa ! ” oppure : ” ma costui è un integralista filo Benedetto…”
    Ecco qusto era l’ambiente di Assisi convocato da Pillon e soci .

    • Don Ettore Barbieri ha detto:

      È strano che almeno alcuni tra i partecipanti ad un convegno come questo, che è chiaramente “antisistema” facciano discorsi di questo tipo..

      • don giorgio b. ha detto:

        Caro don Barbieri, in un convegno con oltre 400persone c’è di tutto . Di tutto significa culturalmente , spiritualmente, politicamente , ecc.Meglio non identifichi talune persone -appertenenze religiose o altro. Ma le garantisco che i commenti che ho ascoltato erano più pro-Bergoglio che contro. La paura fa 90 ….caro don Barbieri. Per taluni si sente profumo di minaccia pubblica di scomunica.

  • Fantasma di Flambeau ha detto:

    [2/2] Togli “umanitarismo”. Togli “ideologia”. Togli perfino “Madre Terra”. Ecco ciò che resta.
    Ammazzare i derubati prima che nascano o far sì che non siano neppure concepiti è più redditizio che investire nello sviluppo dei loro Paesi.
    Pillole, aborti e vaccini filantropici costano meno che abbassare la natalità elevando il tenore di vita.
    Se poi i primitivi rifiutano sia la bontà che i sacri liquidi perché hanno già sperimentato l’una e gli altri, si può sempre fare come i figli di madre bizantina coi barbari del V secolo. Mandarli verso terre (s)popolate di ovini e mollaccioni che si
    fidano ciecamente di imbecilli e impuniti.

    Con un upgrade degnamente anglo. Per info: irlandesi e indiani, d’America e non.
    Nel 1973 (sempre) la lor sezione agit-prop https://www.maurizioblondet.it/come-il-pentagono-detta-le-trame-di-hollywood/
    fabbricò forse il più micidiale distillato di veleno antinatalista che sia mai stato inoculato nei cinema e dalle tv dell’Impero.
    Un kolossal maltusiano col ruolo del protagonista affidato all’ex Mosè/Ben-Hur Charlton Heston.
    https://it.wikipedia.org/wiki/2022:_i_sopravvissuti
    Su wikipedia e internet sono reperibili solo poche note biografiche dell’autore della sceneggiatura, Stanley R. Greenberg.
    Sovraccaricata peraltro di cannibalismo (previo suicidio assistito) e nemmeno tanto subliminale blasfemia antieucaristica (il “biscotto” green; si veda la scena finale in chiesa) rispetto al romanzo che servì da soggetto.
    Opera quest’ultimo di uno scrittore, Harry Harrison, noto di suo per l’ostilità al cristianesimo e al cattolicesimo in particolare.
    Titolo: “Make Room! Make Room!” (sottotitolo: “We care”).
    Semplicemente perfetto. Per le campagne sorosian-bergogliane a favore di Accoglienza & Vaccini.

  • Adriana 1 ha detto:

    Sommessamente…vorrei aggiungere ancora due dati “psicologici”. La prospettiva, per i giovani sposi, di finire in una RSA; l’altra prospettiva ( almeno per quanto riguarda le famiglie italiane, di metter al mondo bambini per vederli subire 12 vaccinazioni.

  • Fantasma di Flambeau ha detto:

    [1/2] https://www.renovatio21.com/storia-segreta-del-petrodollaro-dagli-shock-petroliferi-al-controllo-della-nascite/
    Può sembrare lungo, ma è una bella sintesi che mostra da dove veniamo e dove può arrivare chi è disposto a tutto pur di non rinunciare a nulla. Per invogliare alla lettura, provo a ultraliofilizzare.

    – Nel 1971 il sistema Usa, col dollaro legato all’oro e a Bretton Woods, era materialmente fallito.
    – Il 15 agosto 1971, Nixon sospese la convertibilità e «staccò la spina» all’economia mondiale.
    – I tassi di cambio “fluttuanti” e una modestissima svalutazione, ben lontana da quella che avrebbe risollevato l’economia reale, non risolsero nulla. L’intervallo caotico servì però al Banco per costruire il nuovo gioco truccato.
    – La stella polare sopra l’establishment di Wall Street/Washington era/è che il potere finanziario è intangibile, anche a scapito della produzione industriale e della prosperità nazionale e mondiale.
    – L’11-13 maggio 1973, un gruppo di 84 tra i più importanti esponenti politici e finanziari del mondo si ritrovò nell’isolata località di villeggiatura della famiglia di banchieri svedesi Wallenberg, a Saltsjoebaden, in Svezia.
    – L’ordine del giorno fu preparato da Robert Murphy, l’uomo che nel 1922, quando era console americano a Monaco, incontrò per la prima volta Adolf Hitler e inviò raccomandazioni favorevoli ai suoi superiori a Washington (Nota 2).
    – Quelli che dal 1954 si chiamavano Gruppo Bilderberg (da cui nel giugno 1973 germinò la più ecumenica Commissione Trilaterale a guida Zbigniew Brzezinski, Nota 10) decisero l’aumento del 400% delle entrate petrolifere dell’OPEC.
    – Il loro scopo: lanciare un colossale attacco alla crescita industriale nel mondo; tagliare le gambe a chi stava cominciando a camminare o addirittura correndo, congelare gli equilibri a vantaggio degli interessi anglo-americani e del dollaro.
    – La loro arma: il controllo dei flussi petroliferi mondiali. Nello specifico, imporre un embargo per forzare l’aumento dei prezzi (dal 1945, per consuetudine, il petrolio era valutato in dollari: un’esplosione del suo costo si sarebbe tradotta automaticamente in una corsa globale alla moneta Usa; detta così, come rubare le caramelle a un bambino).
    – Il 6 ottobre 1973, l’Egitto e la Siria invasero Israele.
    – La guerra dello Yom Kippur era stata orchestrata a tavolino da Washington e Londra, attraverso i potenti canali del consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca di Nixon, Henry Kissinger.
    – Coincidenze & casualità: la crisi petrolifera raggiunse l’acme proprio mentre Nixon veniva travolto da quello che venne chiamato “affare Watergate”, lasciando Kissinger presidente de facto a gestire tutta la politica statunitense.
    – Dal 1949 e fino alla fine del 1970, il prezzo medio del petrolio greggio del Medio Oriente si era aggirato sugli 1,90 dollari al barile. All’inizio del 1973 era arrivato a 3,01 dollari, il 16 ottobre a 5,11 (+70%).
    – Dopo un incontro tenutosi il 1° gennaio 1974 a Teheran (dove lo Scià prendeva ordini direttamente da Kissinger) il prezzo del petrolio OPEC raggiunse gli 11,65 dollari: +8,64 e +287% in meno di un anno.
    – Es. degli effetti: nel dicembre del 1974 il sindaco di New York fu costretto a cedere il controllo degli enormi fondi pensione della città a un comitato di banche, chiamato Municipal Assistance Corporation. Filantropi ante litteram.
    – Le economie “in via di sviluppo” si trovarono quadruplicati i costi delle importazioni di energia, dei prodotti chimici, dei fertilizzanti per l’agricoltura derivati ​​dal petrolio, nonché (nota mia) della tecnologia per impiantare dei propri apparati industriali; condannati alla stagnazione nella corruzione. E se non bastava c’erano Cia & affini. Stroncati in culla, in tutti sensi.
    – Le principali banche di New York e Londra e le multinazionali petrolifere di Stati Uniti e Gran Bretagna ebbero profitti come non ne avevano mai visti, accumulando capitali per le (rovinose) speculazioni a venire.
    – In quegli anni l’energia nucleare stava prendendo piede in tutta Europa e non solo; quelli del 400% la considerarono, giustamente, una minaccia mortale da neutralizzare a ogni costo.
    – All’indomani dello shock petrolifero furono fondate due organizzazioni di settore (cui nel 1975 se ne aggiunse un terza, monopolista di fatto e segreta), con sede a Londra, per rendere l’accesso al combustibile nucleare il più difficile possibile.
    – Le agende verdi e gli slogan contro la crescita che iniziarono a circolare in Europa dalla metà degli anni ’70 vennero calati dall’alto, dagli stessi circoli finanziari e industriali anglo-americani di Saltsjoebaden.
    – Pubblicazioni e gruppi ambientalisti ebbero finanziamenti ingenti per attaccare tutte le politiche di autonomia energetica.
    – Il principale strumento per coordinare la diffusione dell’ideologia anti-sviluppo/anti-nucleare fu l’Aspen Institute.
    – Idem con francobolli il WWF.
    – Il Club di Roma e la sua bibbia, “I limiti della crescita”, erano la copertura “scientifica” dell’operazione.
    – L’errore grossolano di Malthus, non considerare l’apporto di scienza e tecnologia al miglioramento delle rese agricole e della produttività del lavoro, per cui sostenerne la tesi significa negare la nostra stessa esistenza, non fermò chi aveva come obiettivo demonizzare l’opera e la presenza stessa dell’umanità sulla Terra.
    – Il 24 aprile 1974, nel pieno della crisi, Kissinger emanò un memorandum interno (NSSM 200) sulle «Implicazioni della crescita della popolazione mondiale per la sicurezza degli Stati Uniti e gli interessi esteri».
    – Il documento definiva «minacce alla sicurezza nazionale» degli Usa gli aumenti delle popolazioni nei Paesi in via di sviluppo detentori di risorse strategiche (Usa = Bilderberg ecc.).
    – Sintesi del Kissinger-pensiero: «quanto più efficienti potrebbero essere le spese per il controllo della popolazione rispetto a (sarebbero i fondi per) aumentare la produzione attraverso investimenti diretti in ulteriori progetti e fabbriche di irrigazione ed energia elettrica».

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