L’acme della sbornia illuminista che stiamo vivendo. Ma Dio è sobrio…

6 Settembre 2023 Pubblicato da 2 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, offro alla vostra attenzione queste riflessioni di un amico fedele del nostro sito, R.S., che abbiamo in serbo da un po’, e che ci sembrano quantomai puntuali. Buona lettura e meditazione.

§§§

 

La nostra epoca vive l’acme della sbornia illuminista che ha dipinto quelli medievali quali secoli bui, vantandosi luce. L’alcolizzato diventa via via più aggressivo ma anche più suscettibile alle infezioni, indebolite le difese immunitarie.

 

Oggi l’intossicato cronico pencola in un’antitesi irrisolta

i cui poli dell’oscillazione sono:

1-un emergere della ragione/mente/conoscenza, riconosciuta come libertà-di-e-da e come progresso, che si svincola dalla natura e dalla corporeità e

2-il determinismo/biologismo che identificherebbe l’orizzonte in cui stare, vincolandolo a tutta una serie di diavolerie biometriche e suoi derivati (dal microchip al greenpass).

 

L’intossicato che vanta i fasti del progresso e della libertà, forte dell’autonomia del pensiero (abilmente manipolato dai padroni del discorso verso democratiche maggioranze che certificano il consenso) è sempre più a disagio con un corpo e i suoi segni, preferendo ragionare e discutere anche quelli, facendone opinione (maschio e femmina).

 

Ci sarà un limite? Soprattutto, chi può far capire all’intossicato da alcool che sta bevendo troppo? Che sta alzando un po’ troppo la voce e le mani? Che sta diventando pericoloso mentre opera, guida e decide?

 

Ad immagine di chi è l’uomo transumano? A chi si assimilerà? Anche ammettendo che un intossicato voglia e conosca un bene e liberamente cerchi di conseguirlo, non è affatto certo che sappia compierlo.

 

L’intossicato è sempre confuso e privo di sapienza.

Vivremo in conformità alla natura? Ma allora perchè pensarsi diversamente da come ci dice che siamo?

O vivremo in conformità alla libertà, alla volontà? Ma allora perchè vincolarci ossessivamente alla natura?

 

Eh già: l’intossicato non cerca la Verità, perchè dice che non c’è. E non cerca l’ordine, ma il caos. Nelle forme più gravi, che rasentano il delirio, parla di ordine seminando caos. Eliminato Dio, pensa d’essere lui “dio”.

Privo di riferimenti all’Amore vero, non sa che odiare riempiendosi la bocca di amore. Privo di riferimenti alla Vita vera, non sa che provocare morte. Incapace di gratuità, fonda il potere sugli interessi sul debito.

 

E’ veramente proiettato verso il transumano.

Avrebbe problemi pure lui a dirsi disumano.

Allora trans-forma la realtà portandola dall’essere al nulla. Si capisce fin troppo bene chi ne sia l’ispiratore.

E gli altri? Le vittime unite all’Ostia, l’Agnello vittima?

Devono amare l’alcolizzato, proprio perchè umani.

E’ un mistero più grande di noi. Sa portare la croce, ovvero la più grande stoltezza per i sedicenti sapienti e la più grande debolezza per i sedicenti forti.

E’ una questione di Luce, in alternativa alla tenebra.

La sbornia illuminista è un po’ allucinogena.

Dio è sobrio e la Sua Luce non porta alla cirrosi epatica.

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2 commenti

  • Mara ha detto:

    “Sbornia illuminista” è un’espressione efficace per dare la misura dell’inutilità e dell’inconsistenza di un periodo buio per la storia europea e non solo francese, che parte fondamentalmente da buoni intenti, ma poi cade rovinosamente perché punta tutto sull’uomo che intende mettere al posto di Dio. Ecco perché Silvana De Mari ha parlato dell’illuminismo come di uno “squittio di gnomi”. Purtroppo le ferite sono ancora aperte. Come per il comunismo, di cui ritengo sia una costola.

  • Mens sana in corpore sano ha detto:

    L’alcolismo e’ una brutta bestia.
    Ma una delle conseguenze primarie , per cosi’ dire e’ il diabete.
    E il diabete e’ una brutta bestia. Con tante conseguenze catastrofiche. Ma la cosa peggiore consiste nel fatto che , se consiglia a un diabetico di provare a non bere neppure il vino per vedere se si riesce a ridurre il livello di glucosio nel sangue, ti guarda come se fossi pazzo.
    Ho conosciuto una signora alcolizzata che, maltrattata da un marito ipocrita, e divorziata da tempo, continuava a crogiolarsi nel ricordo dei maltrattamenti del marito che, dopo il divorzio, era riuscito a portarle via anche la custodia dei figli. Quindi il problema fisico era conseguente ai problemi mentali.
    Un’ altro signore mori a soli 62 anni. Ma dopo che i medici gli avevano, un poco per volta , amputato l’intero braccio. Questo signore non viveva nella realta’ ma in fantasie che voleva imporre anche agli altri.
    L’unico modo per non cadare in questi precipizi e’ essere moderati. Pregare e vivere nella realta’.

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