Salus animarum. Un vescovo cattolico americano – vero – difende il Depositum Fidei.

28 Agosto 2023 Pubblicato da 2 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo articolo apparso in due puntate su Korazym.org, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura e condivisione.

§§§

 

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 27.08.2023 – Vik van Brantegem] – Mons. Joseph Edward Strickland, Vescovo di Tyler in Texas, USA, il 22 agosto 2023 ha scritto una Lettera pastorale piena di zelo per la fede Cattolica e di autentica carità per il suo gregge, che è stato pubblicato il 23 agosto 2023 sul sito della Diocesi di Tyler [QUI]. Di seguito riportiamo il testo nella traduzione italiana dall’inglese a cura del sito Chiesa e post-concilio [QUI], offrendo anche un ampio contesto.

Mons. Joseph Edward Strickland, Vescovo di Tyler.

Il Depositum Fidei è l’unico patrimonio di tutte la Verità, sia in ordine alla conoscenza che al comportamento, insegnata da Gesù – mediatore e pienezza della Rivelazione – agli Apostoli e da questi trasmesse al Collegio dei Vescovi quali loro successori. Il Deposito della Fede, contenuto nelle Sacre Scritture e nella Sacra Tradizione, è stato affidato dagli Apostoli alla totalità della Chiesa a favore della Verità e della salvezza delle anime.

«Nell’epoca dei profeti del falso e di chi mette in dubbio ormai tutto di quanto accade nella Chiesa e di quanto viene detto, giova ricordare due dei principi fondamentali sui quali la Chiesa stessa si appoggia e che nel tempo hanno significato il suo radicamento nell’insegnamento del Fondatore: il favore per la Verità e la Salvezza delle anime. Questi due concetti sono stati posti a compimento e sintesi di tutto il sistema legislativo canonico, significando quei valori imprescindibili dai quali nessuna norma potrà mai derogare. Non possiamo prescindere dal comparare il principio del favor veritatis con il fondamento del Diritto canonico, la salus animarum, contenuta nel can. 1752 C.I.C., l’ultimo del Codex del 1983, che chiosa tutti i canoni prima enunciati, offrendo una chiave di lettura che svolta, in un certo senso, l’interpretazione di tutte le norme, nell’ottica di una antropologia teologica rinnovata e riletta dal Concilio Ecumenico Vaticano II» (Christian Lanni).

Facendo riferimento al Sinodo sulla sinodalità, il Vescovo di Tyler scrive nella sua Lettera pastorale, che dobbiamo «diffidare di qualsiasi tentativo di presentare un’alternativa al Vangelo di Gesù Cristo, o di far pressioni per una fede che parla di dialogo e fratellanza, nel tentativo di rimuovere la paternità di Dio. Quando cerchiamo di innovare ciò che Dio, nella sua grande misericordia, ci ha dato, ci troviamo su un terreno infido. Il terreno più sicuro che possiamo trovare è quello di rimanere saldamente ancorati agli insegnamenti perenni della fede.
Purtroppo, è possibile che alcuni conferiscano il marchio di scismatici a coloro che non sono d’accordo con i cambiamenti proposti. Siate certi, tuttavia, che nessuno di coloro che rimangono saldamente sul filo conduttore della nostra fede cattolica è uno scismatico. Dobbiamo rimanere fermamente e veramente cattolici, a prescindere da ciò che possa essere proposto».

Lettera pastorale del Vescovo Strickland

Cari figli e figlie in Cristo: L’amore e la grazia di Nostro Signore Gesù Cristo siano sempre su di voi!
In questo tempo di grande confusione nella Chiesa e nel mondo, devo parlarvi con cuore di padre per avvertirvi dei mali che ci minacciano e per rassicurarvi sulla gioia e sulla speranza che sempre abbiamo nel nostro Signore Gesù Cristo. Il messaggio malvagio e falso che ha invaso la Chiesa, la Sposa di Cristo, è che Gesù è solo uno tra i tanti e che non è necessario che il suo messaggio sia condiviso con tutta l’umanità. Questa concezione deve essere evitata e confutata in ogni occasione. Dobbiamo condividere la gioiosa buona notizia che Gesù è il nostro unico Signore e che Egli desidera che tutta l’umanità per tutti i tempi possa accogliere la vita eterna in Lui.
Una volta compreso che Gesù Cristo, il Figlio divino di Dio, è la pienezza della rivelazione e il compimento del piano di salvezza del Padre per tutta l’umanità per tutti i tempi, e che lo abbracciamo con tutto il cuore, allora possiamo affrontare gli altri errori che affliggono la nostra Chiesa e il nostro mondo, causati da una deviazione dalla Verità.
San Paolo, nella Lettera ai Galati, scrive: “Mi meraviglio che così presto voi passiate da colui che vi ha chiamati mediante la grazia {di Cristo} a un altro vangelo; ché poi non c’è un altro vangelo, però ci sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo. Ma anche se noi o un angelo dal cielo {vi} annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anatema. Come abbiamo già detto, lo ripeto di nuovo anche adesso: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema”. (Gal 1,6-9)
In quanto vostro padre spirituale, ritengo importante ribadire le seguenti verità fondamentali che sono sempre state comprese dalla Chiesa da sempre, e sottolineare che la Chiesa non esiste per ridefinire le questioni di fede, ma per salvaguardare il Deposito della Fede così come ci è stato tramandato da Nostro Signore stesso attraverso gli apostoli, i santi e i martiri. Ancora una volta, riallacciandoci all’avvertimento di San Paolo ai Galati, qualsiasi tentativo di pervertire il vero messaggio evangelico deve essere esplicitamente respinto in quanto dannoso per la Sposa di Cristo e per i suoi singoli membri.
1. Cristo ha istituito una sola Chiesa – la Chiesa cattolica – e, pertanto, solo la Chiesa cattolica fornisce la pienezza della Verità di Cristo e l’autentico cammino verso la sua salvezza per tutti noi.
2. L’Eucaristia e tutti i sacramenti sono d’istituzione divina, non elaborati dall’uomo. L’Eucaristia è veramente il Corpo e il Sangue, l’Anima e la Divinità di Cristo, e riceverla nella Comunione indegnamente (cioè in uno stato di peccato grave e impenitente) è un sacrilegio devastante per la singola persona e per la Chiesa. (1 Cor 11, 27-29)
3. Il sacramento del matrimonio è istituito da Dio. Mediante la legge naturale, Dio ha stabilito che il matrimonio è tra un uomo e una donna fedeli l’uno all’altra per tutta la vita e aperti ai figli. L’umanità non ha il diritto o la reale capacità di ridefinire il matrimonio.
4. Ogni persona umana è creata a immagine e somiglianza di Dio, maschio o femmina, e ogni persona dovrebbe essere aiutata a scoprire la sua vera identità di figlia di Dio, e non sostenuta nel tentativo disordinato di rifiutare la sua indiscutibile identità biologica e donata da Dio.
5. L’attività sessuale al di fuori del matrimonio è sempre gravemente peccaminosa e non può essere condonata, benedetta o ritenuta ammissibile da alcuna autorità all’interno della Chiesa.
6. La convinzione che tutti gli uomini e le donne saranno salvati a prescindere dal modo in cui vivono la loro vita (un concetto comunemente chiamato universalismo) è falsa e pericolosa, poiché contraddice ciò che Gesù ci dice ripetutamente nel Vangelo. Gesù dice che dobbiamo “rinnegare noi stessi, prendere la nostra croce e seguirlo”. (Mt 16,24) Egli ci ha dato il modo, attraverso la sua grazia, per la vittoria sul peccato e sulla morte mediante il pentimento e la confessione sacramentale. È essenziale che abbracciamo la gioia e la speranza, nonché la libertà, che derivano dal pentimento e dalla confessione umile dei nostri peccati. Attraverso il pentimento e la confessione sacramentale, ogni battaglia con la tentazione e il peccato può essere una piccola vittoria che ci porta ad accogliere la grande vittoria che Cristo ha ottenuto per noi.
7. Per seguire Gesù Cristo, dobbiamo scegliere volontariamente di prendere la nostra croce invece di cercare di evitare la croce e la sofferenza che Nostro Signore offre a ciascuno di noi individualmente nella nostra vita quotidiana. Il mistero della sofferenza redentrice – cioè la sofferenza che Nostro Signore ci permette di sperimentare e accettare in questo mondo e poi di offrire in unione con Lui con la sua sofferenza – ci rende umili, ci purifica e ci attira più profondamente nella gioia di una vita vissuta in Cristo. Questo non significa che dobbiamo godere o cercare la sofferenza, ma se siamo uniti a Cristo, mentre sperimentiamo le nostre sofferenze quotidiane possiamo trovare la speranza e la gioia che esistono pur nella sofferenza e perseverare fino alla fine in tutte le nostre sofferenze. (cfr. 2 Tim 4,6-8)
Nelle settimane e nei mesi a venire, molte di queste verità saranno esaminate nell’ambito del Sinodo sulla sinodalità. Dobbiamo tenerci stretti a queste verità e diffidare di qualsiasi tentativo di presentare un’alternativa al Vangelo di Gesù Cristo, o di far pressioni per una fede che parla di dialogo e fratellanza, nel tentativo di rimuovere la paternità di Dio. Quando cerchiamo di innovare ciò che Dio, nella sua grande misericordia, ci ha dato, ci troviamo su un terreno infido. Il terreno più sicuro che possiamo trovare è quello di rimanere saldamente ancorati agli insegnamenti perenni della fede.
Purtroppo, è possibile che alcuni conferiscano il marchio di scismatici a coloro che non sono d’accordo con i cambiamenti proposti. Siate certi, tuttavia, che nessuno di coloro che rimangono saldamente sul filo conduttore della nostra fede cattolica è uno scismatico. Dobbiamo rimanere fermamente e veramente cattolici, a prescindere da ciò che possa essere proposto. Dobbiamo anche essere consapevoli che opporsi a questi cambiamenti proposti non significa abbandonare la Chiesa. Come ha detto San Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna”. (Gv 6,68) Pertanto, rimanere saldi non significa cercar di lasciare la Chiesa. Al contrario, coloro che propongono modifiche a ciò che non può essere cambiato cercano di requisire la Chiesa di Cristo, e sono proprio loro i veri scismatici.
Vi esorto, figli e figlie in Cristo, a fare in modo di rimanere saldi nella fede cattolica dei secoli. Siamo stati tutti creati per cercare la Via, la Verità e la Vita e, in quest’epoca moderna di confusione, il vero cammino è quello illuminato dalla luce di Gesù Cristo, perché la Verità ha un volto ed è il Suo volto. Siate certi che Egli non abbandonerà la Sua Sposa.
Rimango il vostro umile padre e servitore,

+ Joseph E. Strickland
Vescovo di Tyler

Mons. Joseph Edward Strickland, Vescovo di Tyler.

Il contesto

Questa Lettera pastorale del Vescovo Joseph Edward Strickland va certamente vista nel contesto della Visita apostolica a cui è stata sottoposta la Diocesi di Tyler, pur in presenza di una rigogliosa vita di fede nella diocesi e l’assenza di problema amministrative e finanziarie. Questa notizia indica una possibile azione disciplinare nei confronti del Vescovo Strickland, un vescovo molto popolare, visto come un strenuo difensore dei non nati, del matrimonio, della liturgia tradizionale latina e dell’ortodossia cattolica.

Nella seconda parte riportiamo come esempio, alcune citazioni del Vescovo di Tyler e il resoconto di alcuni dei suoi interventi, negli ultimi anni.

Nel tempo due cose divennero sempre più evidenti. I cattolici americani regolari di tutti i tipi sono frustrati dal fatto che i vescovi sembrino sostenere l’errore e non riescano a difendere la fede. Mons. Strickland è considerato la voce episcopale più chiara a favore della fede negli Stati Uniti. Ciò lo ha portato ad essere soprannominato “Vescovo d’America”, un titolo applicato l’ultima volta al Venerabile Fulton J. Sheen. Mons. Strickland riconosce la costernazione che provano i cattolici americani quando i loro vescovi sostengono Padre James Martin SJ, la cui voce diventa sempre più forte, soprattutto sui social media, dove attacca regolarmente il Deposito della Fede, mettendo in discussione la Sacra Scrittura, contestando pubblicamente anche l’insegnamento della Chiesa Cattolica sull’aborto. Rimangono sbalorditi dall’alto profilo di Padre Martin, la cui intera ragion d’essere è quella di sfidare l’insegnamento consolidato della Chiesa, mentre il Papa gli riserva trattamenti speciali, lodi, lettere personali, udienze e nomine. La giustificazione del suo punto di vista radicalmente eterodosso è, ovviamente, la sinodalità, l’idea che tutti i punti di vista devono essere ascoltati, che tutti camminiamo insieme, che tutti sono i benvenuti. Ma non TUTTE le opinioni sono benvenute. Le opinioni del Vescovo Strickland NON sono benvenute nonostante osserva rigorosamente il Deposito della Fede e abbia un enorme seguito e un grande sostegno da parte dei fedeli (mentre il Sinodo ha una risposta media da parte dei fedeli inferiore al 2%). Quindi, gli è stato mandato una visitazione apostolica.

È importante notare qui, che la Diocesi di Tyler ha una popolazione cattolica del 2%, ma su una popolazione cattolica di 55.000 ha 21 uomini in formazione per il sacerdozio. Rispondono all’appello del Vescovo Strickland per il sostegno della diocesi sei mesi prima del previsto. La Diocesi di Tyler è in buona salute finanziaria, non ha problemi amministrative. Attira famiglie e quindi ha vocazioni. Molte persone si trasferiscono a Tyler solo per il Vescovo Strickland. Allora, quale è la giustificazione per la visitazione apostolica? È verosimile che è perché il Vescovo Strickland faccia di tutto per rispondere al dolore che provano i fedeli cattolici di tutto il mondo. E difendendo l’insegnamento cattolico e il diritto canonico contraddice Roma, non quello che dice ma ciò quello che fa, per esempio verso i politici americani pro-aborto, causando enorme scandalo ai fedeli, per non parlare dell’ovvio rischio per i nascituri poiché i cattolici in politica vedono le mosse del Papa come un’approvazione della posizione pro-aborto di Biden e Pelosi, come evidenziato dai sondaggi.

Il Vescovo Strickland, come un vero pastore, affronta i problemi e le domande dei fedeli a testa alta. Non si tira indietro, non si rannicchia, non rimane in silenzio, dando solo le risposte che stanno scritte nel Catechismo della Chiesa Cattolica. Sta dando ai suoi figli spirituali il pane che gli chiedono. Ed è evidente che lo faccia perché ci crede e si preoccupa per loro. Questi sono tratti rari tra i sacerdoti e i vescovi di oggi e sembrano fondamentalmente in contrasto con l’approccio di Roma.

Il problema più grande, però, la cosa che sembra aver davvero colpito Roma, è il tweet del 13 maggio 2023 del Vescovo Strickland, che riassume davvero l’enorme dilemma che i fedeli cattolici di tutto il mondo si trovano ad affrontare nei tempi che corrono: «Please allow me to clarify regarding, “Patrick Coffin has challenged the authenticity of the Pope Francis.” If this is accurate I disagree, I believe Pope Francis is the Pope but it is time for me to say that I reject his program of undermining the Deposit of Faith. Follow Jesus [Per favore permettetemi di chiarire riguardo a “Patrick Coffin ha messo in dubbio l’autenticità di Papa Francesco”. Se questo è accurato, non sono d’accordo, credo che Papa Francesco sia il Papa, ma è tempo per me di dire che rifiuto il suo programma volto a minare il Deposito della Fede. Seguite Gesù» [QUI].

Il 28 maggio 2023, nel programma settimanale del The Bishop Strickland Show, il Vescovo Strickland ha illustrato il contesto di questo suo tweet, in cui, riconoscendo la validità dell’elezione di Papa Francesco, sosteneva che è dovere dei fedeli cattolici correggere gli errori dei pastori per amore di carità: «I cattolici dovrebbero correggere caritatevolmente gli errori, anche se provengono da Papa Francesco».

Per contestualizzare il suo tweet, il Vescovo Strickland ha detto di aver registrato un video per l’organizzazione il cui fondatore sostiene che Papa Francesco non è il Papa legittimo. Ed è questo che lo ha indotto a twittare che, sebbene Papa Francesco sia il Papa legittimo, “è tempo per me di dire che rifiuto il suo programma volto a minare il Deposito della Fede”. Rispondendo a coloro che non sono d’accordo con la sua visione del pontificato di Papa Francesco, il Vescovo Strickland ha spiegato: «Sono un peccatore, sono imperfetto, faccio errori, ma [il tweet] è stato motivato dall’amore per Cristo, dall’amore per la Chiesa cattolica e dall’amore per Papa Francesco».

«Cosa ci dice Gesù? ‘Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati’. E ha proseguito: ‘Gesù ci ha amati rivelandoci la Verità fino a sacrificare la sua vita per noi’. Sono sicuro che molte persone direbbero: “Ebbene, Vescovo Strickland, lei non sta dando la vita per Papa Francesco”. Ma in un certo senso, penso che sia proprio così che la vedo, perché… è come se dicessero: “Come osi criticare il Papa”. Non è mia intenzione criticare, ma se la Verità è la Verità, e io credo che lo sia, ho promesso di custodire il Deposito della Fede».

Il Vescovo Strickland ha anche chiarito che Twitter non è il luogo per profonde discussioni teologiche, ma di essere rimasto sulla piattaforma per proclamare la Verità, sottolineando che la Verità è «il nostro più grande dono… il nostro più grande valore… il nostro più grande potere». E ha aggiunto: «Ciò vale per tutta la Chiesa, da Papa Francesco fino agli ultimi cresimati».

«Noi tutti siamo tenuti e benedetti a vivere la Verità. E abbiamo un obbligo nei confronti del gregge qui e ovunque possiamo. Quando vediamo ciò che è contrario alla Verità, e ci sono in atto troppe cose contrarie alla Verità e che devono essere affrontati per amore, [dobbiamo] agire».

Per chi vuole vedere, la realtà è che Roma sta allontanando le persone da Cristo e dal Suo insegnamento, non verso di Lui. La retorica sul dialogo sinodale è priva di significato reale: vogliono ascoltare solo le voci dissenzienti, non quelle fedeli. Invece, la verità è che la fede significa conformarsi a Cristo e cercare la santità. Ciò che Roma non tollererà è il dissenso e l’alto profilo e il coraggio del Vescovo Strickland della piccola diocesi periferica (non tutte le periferie sono buone…) lo hanno messo in prima linea. La gente vuole sentire come vivere la fede, ma Roma vuole solo sentire le voci di coloro che non vogliono vivere la propria fede, che sono contrari all’insegnamento della Chiesa sull’aborto, sull’attrazione per lo stesso sesso, sulle donne prete, sul divorzio, sul nuovo matrimonio o sulla contraccezione. Non tutti nella Chiesa hanno voce in capitolo.

In sostanza, la cosa è molto chiara: rimuovere il Vescovo Strickland non sarebbe una buona mossa per la Santa Sede. Potrebbero essere che mandando la Visitazione Apostolica è stato sottovalutato il sostegno che il Vescovo Strickland effettivamente ha da parte dei fedeli. So che se fossi costretto a fare una scelta tra il vescovo di Tyler, e per la Santa Sede non sarebbe una bella cosa dover costatare la scelta che farebbero i fedeli tra Roma o il Vescovo di Tyler riguardo a chi sta trasmettendo autenticamente la fede apostolica in questo momento. Tyler vincerebbe a mani basse. Quindi, auguriamoci che ciò non accada, per il bene della Chiesa il Depositum Fidei e la salus animarum.

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 27.08.2023 – Vik van Brantegem] – Facendo riferimento al Sinodo sulla sinodalità (termine usato da Papa Francesco, anche se l’espressione non è amata dalla Segreteria Generale del Sinodo), Mons. Joseph Edward Strickland, Vescovo di Tyler in Texas, USA, il 22 agosto 2023 ha scritto una Lettera pastorale piena di zelo per la fede Cattolica e di autentica carità per il suo gregge. Nella Prima parte abbiamo riportato la traduzione italiana del testo, offrendo anche un ampio contesto, che oggi prosegue in questa Seconda parte.

Mons. Joseph Edward Strickland, Vescovo di Tyler.

Il vescovo Joseph Strickland subisce la visita apostolica dal Vaticano
di Calvin Freiburger
LifeSiteNews, 24 giugno 2023

(Traduzione italiana dall’inglese a cura di Chiesa e post-concilio [QUI])

Secondo una nuova segnalazione, il “Vescovo dell’America” Joseph Strickland ha subito una “Visita apostolica” da Roma, prevedibilmente in risposta alle sue critiche esplicite alle posizioni e alle azioni più controverse delle alte gerarchie ecclesiastiche.

Mons. Strickland, il Vescovo di Tyler, Texas, ben noto tra i lettori di LifeSite per la sua schietta difesa dell’insegnamento Cattolico, sta subendo una “Visita apostolica” dal Dicastero per i Vescovi (…), stando ad una segnalazione di Church Militant. Da alcune fonti si apprende che essi per una settimana hanno interrogato i dipendenti della Diocesi.

Non è noto l’oggetto della Visita, così come le successive ripercussioni, ma si ipotizza che riguardi varie dichiarazioni pubbliche che alcuni funzionari della Santa Sede considerano “imprudenti”. Church Militant aggiunge: “Non è chiaro se la visita sia un avvertimento per il vescovo 63enne o un preludio alla sua rimozione”, mentre secondo sue fonti: “Ciò che sembra essere chiaro è che, qualunque sia la ragione ufficiale, probabilmente si tratta di un pretesto per mettere a tacere i commenti di Strickland”.

Tra le prese di posizione del vescovo c’è stata quella di esortare Papa Francesco a negare la Santa Comunione all’ex Presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi per il suo sostegno all’aborto legale, accusando il Papa di un “programma che mina il Deposito della Fede” e condannare l’omosessualità ” blasfemia” del gesuita Padre James Martin.

È stato anche energicamente schietto sulle controversie morali nella politica e nella cultura degli Stati Uniti, tra cui il governo Biden che spia i cattolici, manifestazioni pubbliche di sedicenti gruppi “satanici” e, più recentemente, ha parlato a una protesta della squadra di baseball dei Los Angeles Dodgers per aver ospitato una troupe di drag queen anti-cattolica chiamata Sisters of Perpetual Indulgence [gruppo di manifestanti LGBTQ+ e artisti di strada che usano satira, drag e immagini religiose per trasmettere i loro messaggi -ndT], che si definisce suore caricaturali.

In quel occasione Strickland ha affermato: “Dico spesso, dobbiamo essere cristiani del primo secolo nel ventunesimo secolo”. “Probabilmente la maggior parte di noi non sarà chiamata a versare il proprio sangue, ma se ci trovassimo in situazioni del genere, dobbiamo essere pronti, come i martiri. Ma soprattutto, dobbiamo vivere il nostro martirio. Dobbiamo vivere come persone pronte a morire e a vivere per il sangue che è stato versato per tutti noi”.

Il Vescovo Strickland “è corso a Los Angeles proprio dalla Conferenza Episcopale. È il Vescovo di Tyler, che è andato a Los Angeles; il Vescovo di Los Angeles non farebbe una processione”, afferma John-Henry Westen, co-fondatore e redattore capo di LifeSiteNews. “Probabilmente altri vescovi non volevano che vi andasse. Potete immaginare cosa gli avranno detto alla Conferenza Episcopale eppure è andato lo stesso. È andato a difendere la fede dal sacrilegio totale, totale, dal più disgustoso gruppo di odio anticattolico d’America.

“Dobbiamo pregare stasera per il Vescovo Strickland”, continua Westen. “E per la sanità mentale nella Chiesa perché stanno attaccando il vescovo numero uno in America. In effetti, ci sono pochi vescovi al mondo più coraggiosi, più fedeli e più innamorati di Gesù Cristo del Vescovo Strickland”.

Vescovo Strickland: dare la vita per le proprie pecore
di Kevin Wells
Crisis Magazine, 17 luglio 2023

(Traduzione italiana dall’inglese a cura di Chiesa e post-concilio [QUI])

Come Cristo, il Vescovo Strickland sa che il dovere di un pastore è diventare, senza esitazione, una vittima per le sue pecore. (…)

Stranamente, per il pacifico vescovo, il luogo arido ai piedi dell’Agnello sacrificato è diventato il pavimento di un palazzo. Egli sa che il suo lavoro sul Golgota potrebbe distruggerlo – o almeno distruggere il suo ufficio di vescovo – ma questo luogo solitario della crocifissione gli ha permesso di posare la testa sul cuore di Cristo e di nascondersi nelle sue ferite.

Nella solitudine di questo deserto, è diventato tutt’uno con San Charles de Foucault, Sant’Antonio del Deserto, San Paolo l’Eremita e altri asceti che hanno barattato il conforto nel tentativo di vivere come Gesù, il Poverello di Nazareth, che non aveva dove posare il capo. Anche il Vescovo Strickland sta finendo i luoghi dove posare il capo. È il suo capo, infatti, che è la storia nella Chiesa oggi.

Di recente, il Vescovo Strickland ha percepito un’affinità con Giovanni Battista. Erode ha tagliato la testa al Battista perché aveva denunciato a gran voce il peccato, chiesto il pentimento e proclamato con coraggio la Buona Novella del Salvatore del mondo. In definitiva, però, Giovanni fu decapitato per un solo motivo: i suoi seguaci stavano crescendo. La voce solitaria nel deserto doveva essere uccisa.

Più le cose cambiano, più rimangono le stesse.

Il mese scorso, Papa Francesco ha ordinato un’indagine formale sul Vescovo Strickland, guidata dal Vescovo emerito di Tucson, Gerald Kicanas, e dal Vescovo di Camden, Dennis Sullivan. Secondo The Pillar, un prete della Diocesi di Tyler interrogato durante la visita ha affermato che gli intervistatori “stavano già facendo domande su chi potrebbe essere adatto a sostituire [Strickland]”.

Perché il Papa ha ordinato la Visitazione apostolica? Le opinioni sono innumerevoli come le galassie, ma per amore dello spazio editoriale, quella che segue è una cristallizzazione delle dimensioni di un campione. La destra cattolica affermerà che Francesco vuole la testa di Strickland a causa del suo candore e delle sue gomitate nell’affrontare il peccato moderno e le questioni oscure nella Chiesa. (L’indagine non era dovuta alla sua visita al Dodger Stadium).

La sinistra cattolica indicherà l’incoscienza e l’imprudenza di Strickland e affermerà che la sua messa in discussione della leadership del Santo Padre ha portato alla sua scomparsa, quando ha twittato lo scorso maggio: “È tempo per me di dire che rifiuto il suo programma [di Papa Francesco] volto a minare il Deposito di Fede”. Useranno questa dichiarazione come prova della visita, nonostante molte dozzine di vescovi americani dalle labbra serrate, tiepide e impreparate si sentano come il Vescovo Strickland. So che questo è vero; sono in molti ad aver condiviso i loro pensieri con me in modo riservato.

Più precisamente: perché la testa del Vescovo Strickland è sul ceppo di Erode? Ha twittato questo: “Sto per prendere una pugnalata e so il giorno esatto in cui il boia ha iniziato l’affilatura. È successo in una giornata fredda e grigia a Baltimora, il 12 novembre 2018. È stato allora, al di fuori dell’incontro annuale dei vescovi, che il Vescovo Strickland si è inginocchiato su una strada piena di pietrisco per pregare il rosario. Alcuni del suo gregge del Texas orientale lo hanno esortato a pregare, così il pastore è andato. Non sapeva o non gli importava che i cattolici americani si trovassero fuori dall’elegante hotel del centro, ribollendo per lo scandalo McCarrick e del silenzio virtuale dei vescovi che ne è seguito”.

Il Vescovo Strickland è stato l’unico vescovo a pregare con i laici cattolici quel giorno. Qualche ora prima, era stato tra i suoi fratelli in una grande stanza e aveva parlato candidamente dell’insegnamento della Chiesa riguardo all’attività omosessuale. Ha chiesto umilmente se i vescovi credessero effettivamente alla dottrina della Chiesa riguardo a ciò che il catechismo definisce un atto e un modo di vivere “intrinsecamente disordinati”.

Prima di quel giorno, il Vescovo Strickland era semplicemente un vescovo mariano campagnolo di una piccola diocesi, un santo provinciale destinato a essere ignorato. Dopo quel giorno d’autunno, però, le autorità hanno iniziato a radunarsi.

Nel 2019, ho incontrato il Vescovo Strickland dopo che aveva letto il mio libro, The Priests We Need to Save the Church. (I sacerdoti di cui abbiamo bisogno per salvare la Chiesa). Abbiamo pranzato insieme in una remota parrocchia nel Texas orientale e abbiamo mangiato panini sotto un cielo blu. Al termine, mi ha chiesto se non mi sarebbe dispiaciuto che entrasse in chiesa a pregare. Si è inginocchiato sul pavimento piastrellato davanti al tabernacolo per circa trenta minuti.

Ha poi condiviso un piccolo aneddoto.

“Quando ero appena diventato vescovo, un signore è venuto da me e mi ha detto: ‘Vescovo Strickland, ci piace molto il suo tipo. È come un bicchiere d’acqua alto e fresco’. Queste parole mi hanno fatto piacere e sentir bene con me stesso. Poi son trascorsi alcuni anni e ho iniziato a leggere un libro sulla necessità che i sacerdoti facessero un’Ora Santa quotidiana. Da allora ho fatto almeno un’Ora Santa ogni giorno. Oggi ho la necessità di andare davanti a Cristo in Adorazione come ho bisogno di acqua e aria… Fu durante uno di quei giorni di adorazione che sentii locuzioni interiori di Maria. Ha detto che non aveva bisogno di un vescovo che fosse un bicchiere d’acqua fresca; ha voluto che io fossi un calice versato del Preziosissimo Sangue di suo Figlio… Mi stava chiamando a prendere la croce di suo Figlio e a seguirlo quotidianamente nell’annuncio e nell’insegnamento della pienezza del Vangelo e della dottrina della Chiesa, non importa quanto le cose diventassero difficili. Ricordo di aver detto chiaramente quel giorno: ‘Non mi tirerò mai indietro dal proclamare la Verità’… In un certo senso, Maria mi stava chiamando a morire quel giorno. Mi stava, in un certo senso, chiedendo di accettare il martirio che deriva dalla sola predicazione della Verità».

Avete mai sentito una dichiarazione simile dal vostro vescovo? Conoscete un solo vescovo americano che abbia espresso il desiderio di morire martire?

Perché i vescovi sono rimasti in silenzio dopo quanto affermato la scorsa settimana dal nuovo Prefetto del Dicastero per la dottrina della fede, l’Arcivescovo argentino Víctor Manuel Fernández, sul non escludere la benedizione delle unioni dello stesso sesso?

Il Vescovo Americo Aguiar del Portogallo, coordinatore capo della prossima Giornata Mondiale della Gioventù, ha detto la scorsa settimana: “Non vogliamo convertire questi giovani a Gesù Cristo”. Questa affermazione non è solo sconcertante, sembra sorgere dal settimo girone dell’inferno, eppure praticamente tutti i vescovi d’America non ne hanno fatto menzione.

Tra le scelte del Papa dei membri votanti del Sinodo sulla sinodalità ci sono i Cardinali Blase Cupich, Wilton Gregory e Robert McElroy, progressisti confermati nell’esperienza di avvicinare le diocesi alle proprie ideologie. Ciascuno di questi cardinali ha invitato Padre James Martin (un altro membro votante del Sinodo invitato dal Papa) nel loro terreno; ognuno ha anche permesso che nella propria diocesi si celebrassero “Messe Pride”. Questi uomini sono gli elettori dello stesso Sinodo che il Cardinale tedesco Gerhard Müller, ex Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha definito una “conquista ostile della Chiesa di Gesù Cristo”. Ha detto che se il Sinodo avrà successo, segnerà “la fine della Chiesa Cattolica”.

Indipendentemente dal fatto che le parole apocalittiche di Müller si avverino, è un pastore come Strickland, che vede i lupi con le loro zanne e li affronta. Innumerevoli fedeli cattolici credono ciò che intende Müller: il Sinodo sulla sinodalità è stato sequestrato per sovvertire e distorcere la dottrina morale della Chiesa. Le ragioni sono molteplici, ma ad esempio, una coppia di cardinali favorevoli agli omosessuali è stata nominata da Papa Francesco per rivestire i ruoli più importanti di leadership sinodale.

Il fardello dell’identità di un vescovo cattolico è morire per proteggere il suo gregge. Negli anni passati, i vescovi sembravano sapere che il fulcro della loro vocazione era l’identificazione con Cristo crocifisso, che proclamava la Verità e proteggeva la dottrina della Chiesa fino alla sua morte. Come Cristo, il Vescovo Strickland comprende che il dovere di un pastore è diventare, senza esitazione, una vittima per le sue pecore.

Guardatevi intorno. I pastori americani risiedono in quelle che sembrano ville o palazzi. Molti hanno chef, autisti. Il loro copricapo non è una corona di spine; è una mitra su misura. E allora che dire delle loro pecore? Restano in una Chiesa Cattolica post-Covid? No. I cattolici fuggono dalla Chiesa nel 2023 come gli Israeliti dal faraone. E molti di quelli che rimangono non sono formati nella loro fede, come milioni di antilopi che pascolano nei campi in mezzo a leoni accovacciati.

Per fortuna, però, quei pochi vescovi santi apparentemente rimasti sono diventati come pastori che camminano sui pendii irlandesi, che rimangono in sintonia con le anime e le pecore in travaglio del loro gregge. Si arrampicano su rupi, scendono in burroni, affrontano le reali cause del pericolo e del male e riconducono la pecora smarrita tra le braccia di Cristo. La paternità spirituale — la vera guida — richiede uno sforzo spirituale, fisico e intellettuale. La pastoralità richiede coraggio; una salvaguardia sacrificale delle anime e l’ancoraggio del loro gregge al dogma, alla dottrina e al Sacro Cuore di Cristo. Questa è l’unica azione richiesta da parte dei vescovi in una società che si sta rapidamente paganizzando.

Curiosità: i Vescovi Kicanas e Sullivan hanno visitato Tyler, in Texas, per intervistare il Vescovo Strickland alla vigilia della Natività di Giovanni Battista. Con la corruzione pesante nella Chiesa di oggi, non stupitevi se sentite la notizia che il vescovo ha perso la testa; che è stato rimosso dalla sua posizione di Vescovo di Tyler. Ha promesso, tuttavia, a Maria che avrebbe accettato il dolore, anche la propria morte, per proclamare la Buona Novella di Gesù Cristo e il Vangelo, anche quando molti nella Chiesa di oggi sembrano intenzionati a cambiarlo.

Se il Vescovo Strickland perde davvero la testa, combatterò. Non sono seriamente un utente di Twitter o un utilizzatore di hashtag, ma inizierò in due modi:
1. Smetterò di finanziare la Conferenza episcopale degli Stati Uniti.
2. Richiamerò i vescovi fedeli che sono rimasti in silenzio mentre la nostra Chiesa cattolica è implosa, e sono rimasti in silenzio mentre il loro fratello ha perso la testa.

Dal Venerabile Fulton Sheen: “Chi salverà la nostra Chiesa? Non i nostri vescovi, non i nostri sacerdoti e religiosi. Dipende da voi, popolo. Avete le menti, gli occhi e le orecchie per salvare la Chiesa. La vostra missione è fare in modo che i vostri sacerdoti agiscano come sacerdoti, i vostri vescovi agiscano come vescovi e i vostri religiosi agiscano come religiosi”.

Mons. Joseph Edward Strickland, Vescovo di Tyler.

La rassegna che segue non è esaustiva né sistematica, essendo composta da citazioni raccolte “a caso” sul mio diario Facebook nel tempo. Comunque, non è certamente un caso che è iniziata due giorni dopo quella «giornata fredda e grigia a Baltimora, il 12 novembre 2018. È stato allora, al di fuori dell’incontro annuale dei vescovi, che il Vescovo Strickland si è inginocchiato su una strada piena di pietrisco per pregare il rosario», come ha scritto Kevin Wells nel suo articolo per Crisis Magazine, che abbiamo riportato prima.

Scrive Wells: «Alcuni del suo gregge del Texas orientale lo hanno esortato a pregare, così il pastore è andato. Non sapeva o non gli importava che i cattolici americani si trovassero fuori dall’elegante hotel del centro, ribollendo per lo scandalo McCarrick e del silenzio virtuale dei vescovi che ne è seguito”. Il Vescovo Strickland è stato l’unico vescovo a pregare con i laici cattolici quel giorno. Qualche ora prima, era stato tra i suoi fratelli in una grande stanza e aveva parlato candidamente dell’insegnamento della Chiesa riguardo all’attività omosessuale. Ha chiesto umilmente se i vescovi credessero effettivamente alla dottrina della Chiesa riguardo a ciò che il catechismo definisce un atto e un modo di vivere “intrinsecamente disordinati”».

Pensiamo che più che in qualsiasi altro motivo, è qui che si trova il ragion d’essere della Visitazione apostolica, perché «prima di quel giorno, il Vescovo Strickland era semplicemente un vescovo mariano campagnolo di una piccola diocesi, un santo provinciale destinato a essere ignorato. Dopo quel giorno d’autunno, però, le autorità hanno iniziato a radunarsi». Da quel giorni diventò il “Vescovo di America” e il suo caso è arrivato con il tempo a colui che agisce con il “mi dicono che”.

14 novembre 2018 – Un vescovo statunitense sfida i fratelli vescovi per aver consentito ai sacerdoti pro-LGBT di parlare nelle diocesi. “Fratelli, penso che parte della correzione fraterna che ci offriamo a vicenda sia dire: ‘È possibile presentarla nella nostra diocesi?’” di Lisa Bourne – LifeSiteNews [QUI]: «Il Vescovo del Texas, Joseph Strickland, ha affrontato apertamente l’insegnamento della Chiesa sull’immoralità degli atti omosessuali alla Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti. Si è chiesto se i suoi fratelli vescovi credessero o meno a questa “dottrina della Chiesa” e, in tal caso, perché alcuni di loro hanno permesso a certi sacerdoti di parlare con un messaggio pro-omosessuale nelle loro diocesi.
“Fratelli, penso che parte della correzione fraterna, o del sostegno fraterno, che ci offriamo a vicenda sia dire: ‘Questo può essere presentato nella nostra diocesi?’ Che quel ‘matrimonio’ tra persone dello stesso sesso va benissimo, e un giorno la Chiesa riuscirà a capirlo?”, ha detto il Vescovo Strickland ai suoi fratelli vescovi riuniti a Baltimora, per la loro Assemblea Generale. “Fa parte del nostro deposito di fede credere che l’attività omosessuale sia immorale”, ha detto Strickland. “Le persone, quelle che chiamiamo ‘omosessuali’, sono figli di Dio e hanno bisogno della nostra grande cura”, ha aggiunto. “Ma per me la vera preoccupazione deriva dal riconoscere il peccato e dalla realtà che tutti noi siamo peccatori chiamati dal peccato alla virtù”.
Strickland si è chiesto che l’ex Cardinale Theodore McCarrick, accusato credibilmente di abusi sessuali su minori e seminaristi, non sia stato promosso – nonostante molti nelle alte sfere conoscessero il suo segreto di predazione – solo perché un certo numero di vescovi non credeva veramente quello che McCarrick stava facendo era sbagliato. “Come è potuto succedere, se davvero crediamo che quello che stava succedendo fosse sbagliato?” ha detto il Vescovo Strickland. La questione di McCarrick, ha detto, e la questione centrale della crisi degli abusi sessuali che è stata sollevata, è come McCarrick sia stato promosso e sia stato in grado di fare tutto ciò che ha fatto se i vescovi sono davvero tutti d’accordo sul fatto che questo è sbagliato e peccaminoso. “Sembra che ci siano domande al riguardo”, ha detto il Vescovo Strickland. “E penso che dobbiamo affrontarlo direttamente: crediamo nella dottrina della Chiesa o no?”
Il Vescovo Strickland ha sfidato i suoi fratelli vescovi ricordando come si riflette su di loro quando coloro che invitano a parlare nelle loro diocesi contravvengono all’insegnamento della Chiesa. “C’è un sacerdote che adesso va in giro dicendo sostanzialmente che non [crede nella dottrina della Chiesa]”, ha detto, “e sembra essere molto ben promosso in vari posti”.
“Penso che dobbiamo davvero porci domande serie”. “Non condannando nessuno, veniamo rimproverati per un bigottismo che non è reale”, ha aggiunto. “Gesù Cristo porta la buona notizia al mondo”. (…)

17 giugno 2019 – Il Vescovo Strickland chiede che ai laici sia consentito indagare sui vescovi autori di abusi. Il Vescovo del Texas ha anche invitato la Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti a chiedere dettagli relativi allo scandalo che circonda l’ex Cardinale caduto in disgrazia Theodore McCarrick di Lisa Bourne – LifeSiteNews, 17 giugno 2019 [QUI]: «Il Vescovo Joseph Strickland ha chiesto ai vescovi statunitensi di sostenere gli sforzi proposti davanti a loro per rivelare i dettagli relativi allo scandalo che circonda l’ex Cardinale caduto in disgrazia Theodore McCarrick. Parlando nell’aula dell’Assemblea Generale di primavera, Strickland ha espresso sostegno a ciò che il Vescovo di Jefferson, Shawn McKnight, aveva detto in precedenza: che il coinvolgimento dei laici è obbligatorio nel trattare con la detenzione di vescovi per abusi sessuali o per averli insabbiati (…). Strickland è stato tra i primi a chiedere che si indagassero sulle affermazioni fatte dall’ex Nunzio Apostolico negli USA, l’Arcivescovo Carlo Maria Viganò e l’unico vescovo tra le centinaia della Conferenza Episcopale statunitense ad unirsi ai laici e pregare con loro mentre si radunavano fuori dall’incontro dei vescovi a Baltimora a novembre. (…)

21 ottobre 2019 – «La Chiesa Cattolica si sta fratturando in chiari campi che alcuni chiamerebbero scisma, ma anche questo termine è fratturato. L’unico campo in cui voglio essere è guidato dal Deposito della Fede e dalla pienezza del Vangelo di Gesù Cristo. Falsi “nuovi” Vangeli?? No grazie» (Joseph Edward Strickland, Vescovo di Tyler).

8 novembre 2019 – «Come vescovo cattolico devo denunciare il cosiddetto giornalista Scalfari. Attribuisce a papa Francesco dichiarazioni che deridono la nostra fede, la Chiesa e Cristo stesso. Presumo che Scalfari sia illuso ma non posso rimanere in silenzio anche se è pazzo. Devo parlare in difesa della fede» (Joseph Edward Strickland, Vescovo di Tyler).

10 novembre 2020 – «Una nuvola oscura è scesa su questa nazione quando la Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti e Planned Parenthood parlano all’unisono a sostegno di un governo Biden-Harris che sostiene il massacro di innocenti con l’aborto per tutti i 9 mesi di gravidanza» (Joseph Edward Strickland, Vescovo di Tyler).

20 novembre 2020 – «Come vescovo, supplico il Signor Biden di pentirsi del suo dissenso dall’insegnamento cattolico sull’aborto e il matrimonio per la sua salvezza e per il bene della nostra nazione. Egli aspira alla più alta carica nel nostro Paese e deve essere guidato dalla verità che Dio ci ha rivelato. Prego per lui che trovi la Verità» (Joseph Edward Strickland, Vescovo di Tyler).

25 novembre 2020 – «Ci sono molti cattolici fedeli che credono ancora a tutto ciò che è contenuto nel Deposito della Fede e sono scandalizzati da funzionari eletti e leader della Chiesa le cui azioni negano questi insegnamenti. Non disperare, la Verità è ancora la Verità, nessuno può cambiarla. Segui Gesù e prega! “Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati” (Romani 8:35,37). Sii forte nella Parola di Dio!» (Joseph Edward Strickland, Vescovo di Tyler).

16 giugno 2021 – «I pastori cattolici dovrebbero ricordare ai politici cattolici le 4 ultime cose; morte, giudizio, paradiso e inferno, e avvisare loro che sostenere politiche che sono in drammatica opposizione all’insegnamento cattolico rischia la loro salvezza e danneggia la famiglia umana» (Joseph Edward Strickland, Vescovo di Tyler).

25 ottobre 2021 – Il Vescovo Joseph Strickland elogia il discorso di Jim Caviezel di Las Vegas – Jim Caviezel, che nel 2004 ha interpretato Gesù nel film “La passione di Cristo”, è intervenuto con un lungo discorso alla conferenza “For God & Country: Patriot Double Down” [Per Dio e il Paese: il patriota raddoppia] il 25 ottobre 2021 a Las Vegas.
L’attore recita una frase del film di Mel Gibson del 1995 “Braveheart”: “Puoi toglierci la vita, ma non puoi mai prendere la nostra libertà”. Il percorso individuale e tutte le scelte di vita dell’attore, nato in una famiglia fortemente religiosa, sono profondamente influenzati dalla fede cattolica.
Mons. Joseph Strickland, Vescovo di Tyler insiste che “tutti hanno bisogno di ascoltare” il messaggio del discorso di Caviezel, in cui ha pronunciato la frase che ho già citato due giorni fa: “Ogni uomo muore. Non tutti vivono veramente. Dobbiamo lottare per quella libertà autentica e vivere. Dobbiamo vivere per Dio e secondo Dio, con lo Spirito Santo come nostro scudo e Cristo come nostra spada, con la speranza di unirci a San Michele e tutti gli altri angeli nel difendere Dio e mandare Lucifero e tutti i suoi accoliti dritti all’inferno a cui appartengono».
Nel suo intervento, Caviezel ha fatto riferimento al discorso del Presidente Ronald Reagan nel 1964 “A Time for Choice” [In tempo per scegliere]. Laddove Reagan ha detto che “non possiamo comprare la nostra sicurezza, la nostra libertà dalla minaccia della bomba”, Caviezel ha dichiarato, che “non possiamo più comprare la nostra sicurezza come “una nazione sotto Dio”, le nostre libertà in Cristo nostro Salvatore dalla minaccia del diavolo”. Allo stesso modo, mentre Reagan ha usato il termine “cortina di ferro” per riferirsi alla Russia sovietica, Caviezel ha fatto riferimento a “milioni e milioni di bambini piccoli ora catturati dietro la cortina di ferro del traffico sessuale e dell’aborto”. Laddove Reagan ha insistito, che “ogni lezione della storia ci dice che il rischio maggiore sta nella pacificazione, e questo è lo spettro che i nostri benintenzionati amici liberali si rifiutano di affrontare”, Caviezel ha precisato “amici liberali cristiani”. Ha inoltre aggiunto che si riferiva ai “nostri sacerdoti, ai nostri pastori e ora, purtroppo, anche al nostro Papa”, prima di tornare al suggerimento di Reagan secondo cui la pacificazione “non dà scelta tra pace e guerra, ma solo tra lotta o resa”. “Siamo diretti nella tempesta di tutte le tempeste”, ha detto. “Sì, la tempesta è su di noi”.

15 gennaio 2022 – «Il mondo si sta stancando dei leader cattolici che non custodiscono il Deposito della Fede. Ogni vescovo ha fatto la stessa promessa, ogni vescovo! Inciampo nella debolezza ogni giorno, ma la mia debolezza non è una scusa! Tutti i pastori devono cercare di essere all’altezza della realtà che siamo i successori degli Apostoli!» (Joseph Edward Strickland, Vescovo di Tyler).

Le parole del Vescovo di Tyler sono riportate nella nostra traduzione italiana dall’inglese.

Fine.

§§§

Aiutate Stilum Curiae

IBAN

IT79N0200805319000400690898

BIC/SWIFT

UNCRITM1E35

§§§

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , ,

Categoria:

2 commenti

  • Nonsondegno ha detto:

    Il sacramento del matrimonio è istituito da Dio. Mediante la legge naturale, Dio ha stabilito che il matrimonio è tra un uomo e una donna fedeli l’uno all’altra per tutta la vita e aperti ai figli

    Premesso che ho una convinzione e alcune prove che nella psicologia evoluzionista possono portare a pensare che un unione stabile tra uomo e donna sia NATURALE.
    Esiste anche una natura cattiva. Amanita muscaria e’ naturale, la coca e’ naturale, lla granignaxe’ naturale.

    QUANDO LA CHIESA SI RIFERISCE ALLA LEGGE NATURALE SI RIFERISCE AL PRE PECCATO ORIGINALE?

  • GINO ha detto:

    Ora gli arriverà l’ ordine da parte di un emissario di Bergoglio e sentiremo che lla ealtà verso l’antipapa Francesco non è in discussione. Ridicoli.

Lascia un commento