Cambiamenti scismatici, palla ai gggiovani. Mastro Titta.

31 Luglio 2023 Pubblicato da 13 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il nostro Mastro Titta offre alla vostra attenzione queste riflessioni su recenti esternazioni del pontefice regnante. Buona lettura e diffusione.

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MASTRO TITTA: CAMBIAMENTI SCISMATICI, PALLA AI GGIOVANI

 

Papa Francesco: “Anche se sbagliate, Dio è pazzo d’amore per voi”.

 

“Chi è la gioventù del Papa? Chi sono i giovani oggi? Dal macrocosmo della Gmg – la prossima a Lisbona – difficile forse entrare nelle sfumature di una generazione caratterizzata dall’avanzare delle tecnologie, segnata da tante fragilità, ma che si contraddistingue anche per la voglia di fare, di scoprire, reinventarsi. A farsi colori di generazioni policromatiche come la Gen Z, la Gen X, i millennials, sono Giona, disabile e transessuale, Edward e Valerij, in carcere per furti e rapine, Arianna, affetta da disturbo bipolare che si rifugia nel sonno per sfuggire alle angosce della vita, Giuseppe, che trascorre gran parte delle giornate ai videogames, e tanti altri di cui non conosciamo il volto, ma solo le ferite, le paure, i desideri, i progetti. Li hanno condivisi loro in un podcast”.

Effettivamente è “difficile forse entrare nelle sfumature”, ma proviamoci sperando di uscirne vivi.

Sorvolando su frattaglie da assemblea pentecostale anni ’70 come “Dio è pazzo d’amore” per noi, e concentrandosi sul Circo Barnum della gioventù che fa i podcast col papa – il paraplegico transessuale ma “senza rivendicazioni” vince tutto – si può apprezzare l’armocromia dei cambiamenti scismatici in corso.

Che consistono in questo: Dio è sentimento, emozione, e l’uomo a Sua immagine non ha bisogno di educazione. Ex ducere, essere condotto fuori. Da cosa? Dallo stato di natura, o dall’inferno a riveder le stelle.

Il papa vicario dell’Uomo, a Dio piacciamo così come siamo, e la Chiesa ancella triste delle voglie del papa, preti e suore che si dimenano ostentando beatitudine da tossicomani, come vedremo.

“A farsi colori di generazioni policromatiche nelle sfumature”, schiacciandosi magari le gonadi, inutile orpello, nella pressa idraulica della “fragilità” e “voglia di fare, scoprire e reinventarsi”, è chiaro che in Vaticano considerano un modello il Muschio Selvaggio di Fedez. Soprattutto, pagano sceneggiatori e ghost-twitter terribili.

Così nella GMG da cui Gesù è stato cacciato come un mercante dal tempio (mica vogliono convertire i giovani a Cristo, loro), c’è spazio per il forum di influencer cattolici che “samaritano” – neologismo bergogliano – di cui i lettori più inclini alle mortificazioni medievali possono apprezzare qui un generoso spunto.

Urge allora un archeologismo preso di peso dalla Treccani per descrivere la situazione: coglioni. Nel senso meccanico già accennato di rompere i c. (almeno quelli dello scrivente), ma anche in quello figurato di come si fa ad essere così c. Siamo alla mistica dell’insulso, la disperante capacità ossessiva di affermare baggianate.

Quos vult perdere Deus amentat prius, coloro di cui vuole liberarsi prima Dio li fa impazzire (altro che pazzo d’amore) e poi… viene il dopo. Questo succede a “innescare processi” senza curarsi delle conseguenze. Infatti i ggiovani, sulle orme di cotanto ammaestramento, gettano granate in piscina per vedere l’effetto che fa.

Ci sarebbero parecchie cosette da fare: primo, abolire i mega-fanta-super raduni oceanici, soprattutto cattolici. Chi abbia rudimenti di psicologia della folla e dello stato di esaltazione distruttiva che si instaura, capisce di cosa parlo. In questo caso sì che gli assembramenti vanno evitati come la peste.

Secondo: lavori forzati , se proprio si cede alla misericordia, almeno socialmente utili, senza disdegnare punizioni corporali severe per chi ricorra a espressioni imbecilli come quelle menzionate.

Terzo: abbandonare ogni velleità espressiva e artistica, in particolare musicale. Correvano gli anni ’80 quando nel coro parrocchiale intonammo Acqua siamo noi, zeppa di laide trovate come “è Dio che bagna del suo amor l’umanità”. Non so se come figli abbiamo ricevuto dai nostri padri pietre o serpi: sospetto si trattasse di robaccia peggiore. Dalla cultura dello scarto a quella fecale è un lampo, se non si sta attenti.

Se proprio si avverte un prurito creativo insopportabile, si organizzino proiezioni catechetiche del capolavoro slasher The Texas Chainsaw Massacre, noto in Italia come Non aprite quella porta. Sotto il profilo dell’educazione al bello e al vero, ci si guadagna soltanto.

Quarto: tirare le fila. Che sono due. La prima, è che la Chiesa Cattolica è ormai ridotta a strombazzare patetiche ovvietà, esaltando archetipi mostruosi come il paraplegico transgender, il ludopatico digitale e la narcolettica bipolare. Carlo Acutis? Chiara Corbella-Petrillo? Quando mai. Questi trovano Gesù facendo legna su Minecraft o rubando gelato nei supermercati.

Se questi sono i campioni della gioventù di oggi, un’alba rosso sangue ci attende. Anche questa finzione squallidamente ideologica, fondata sull’esibizione pornografica di stati patologici spacciati per normalità virtuosa – dialogano alla pari con un papa non meno percosso dalla malasorte – deve cessare.

La seconda è che a questi giovani il problema dei cambiamenti scismatici nemmeno si pone. Vuoi perché sono afflitti da eco-ansia climatica generosamente pompata da vecchi incartapecoriti come Bergoglio, Mattarella e Guterres, vuoi perché per loro la Chiesa è quella di Francesco: ci sono cresciuti dentro, come io sono cresciuto in quella di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, che non esenti da critiche e sbavature hanno trasmesso ciò che hanno ricevuto.

Invece nelle loro menti e nei loro cuori non può esserci alcuno scisma: il cattolicesimo è “primerear”, “samaritanear”, “mafiarsi”, “spuzzare”, “sognare”, “vivere la vita” (sai che sforzo), d’inverno fa freddo, d’estate fa caldo, la Juventus ruba. Tristerrima banalità che non attira nessuno: i giovani vanno alla GMG come vanno ai rave o al falò sulla spiaggia. Partecipano come Casarini e Gigi La Trottola al Sinodo sulla Sinodalità. Dall’apericena all’aperichiesa.

Non ci sarà alcuno scisma né formale, né sostanziale. Quella è roba per gente seria e senziente come Agostino, Ario, Pelagio, Nestorio, Lutero, Tommaso d’Aquino, Attanasio, Eckhart, lo stesso Giordano Bruno o Thomas More. Nel bene e nel male, dei giganti.

Noi facciamo i conti con Fedez e suor Cristina Scuccia, che passa dal convento all’Isola dei Famosi. Non puoi vincere perché non c’è nulla per cui combattere: sepolti sotto cumuli di monnezza culturale, persuasi alla radice di essere già perfetti così e dunque degni di un dio malato di mente che, duole rammentarlo, non è quello cristiano.

Uno scisma presuppone una posizione diversa, spuria e condannabile. Nulla di simile si vede all’orizzonte. Bergoglio lo sa bene: basta chiamare discernimento la divisione e sorpresa dello Spirito la prima cazzabubbola che passa per la testa. Non ci sono magistero e dottrina, ma solo “cultura dello scarto”, “indietrismo” da evitare, “pettegolezzi”. Non serve il pensiero: basta il nominalismo. Si chiamano le cose con nomi diversi ma si pretende che rimangano come prima. A cominciare da Dio, Quetzalcóatl o Fraccazzo da Velletri, a piacer vostro.

Non ci sono questioni dottrinali o canoniche da dibattere in scienza e coscienza. La Chiesa – e il mondo – è un gigantesco lao-gai spirituale: un campo di rieducazione cinese con mire generiche come la pace nel mondo, la lotta alla povertà, la cura della casa comune, a Dio piaci mostro come sei e tutto il caravanserraglio di bestialità assortite. Se non realizzi l’obiettivo irraggiungibile, sarai macellato. E infatti, così è.

Coloro che conservano il seme hanno un compito immane. L’unica consolazione è che l’estinzione di massa dei cattolici e la successiva putrefazione faranno da terriccio fertile per il nuovo di sempre: Cristo stesso. Ma bisogna conservare il seme, come diceva Guareschi. Rimane il mistero di coloro che sono perduti.

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13 commenti

  • Enrico Nippo ha detto:

    “Anche se sbagliate, Dio è pazzo d’amore per voi”.

    La frase non è scandalosa, ma (volontariamente?) incompleta, poiché manca: “andate e cercate di non sbagliare più”.

    D’altra parte, Gesù è l’esempio perfetto del “pazzo d’amore”, visto che si è fatto crocifiggere per salvare il genere umano non propriamente composto da santi.
    Infatti si è fatto ammazzare per i peccatori.

    • Otty ha detto:

      Sbagliato! Dio rimane pazzo d’amore per te anche se meriti e vai all’inferno. L’amore di Dio arriva anche lì.

      • Enrico Nippo ha detto:

        Non vedo il nesso tra la tua precisazione e quanto ho scritto rifacendomi al Vangelo.
        Cos’è “sbagliato”? Il Vangelo?

        Ma poi: tu che ne sai se Dio ti ama pure se ardi all’inferno?
        Un dio del genere non è un pazzo d’amore, è un sadico.

  • un giovane ha detto:

    Buongiorno, vorrei segnalare al non più tanto gggiovane autore dell’articolo che se cerca nel sito dedicato alla Giornata Mondiale della Gioventù (www.lisboa2023.org) c’è una paginetta dove si ricorda Carlo Acutis e si propone anche una preghiera:

    Signore nostro Dio,
    che nella vita del Beato Carlo Acutis
    hai rivelato le ricchezze insondabili dell’Eucaristia
    e lo hai reso per i giovani un esempio
    e un testimone di misericordia verso i poveri,
    donaci, per sua intercessione, di vivere sempre uniti a te
    e di riconoscerti nei fratelli e sorelle che incontriamo lungo il cammino,
    andando in fretta all’incontro di ognuno di loro.
    Per Cristo, nostro Signore.
    Amen.

    Preghiamo perché ci si renda conto che è meglio essere gggiovani che vecchi (o morti) dentro. Buona giornata e tante preghiere reciproche.

  • don alessio ha detto:

    Altra questione: sarei in parte d’accordo sulla questione dei raduni oceanici, ma vorrei chiarire a Mastro Titta che oggi le tecniche della psicologia delle folle si usano su internet, senza presenza fisica, ma con tanti siti, sitino, blog e social network e tanti tanti troll che bullizzano che non si allinea al pensiero che si vorrebbe far divenire dominante. Penso che chi ha orecchie per intendere abbia inteso.

  • don alessio ha detto:

    Non ho ben capito perché l’arguto Mastro Titta dica che dalla GMG Gesù è stato cacciato come un mercante dal tempio. Suggerisco di eggere il messaggio del Papa indirizzato ai partecipanti per verificare se Gesù sia stato cacciato o no:

    Carissimi,

    mi rivolgo con gioia a voi che state partecipando al Festival dei Giovani a Medjugorje, un’occasione per celebrare e rinnovare la vostra fede. Vi auguro di vivere questi giorni come un pellegrinaggio spirituale che vi porterà ad incontrare il Signore Gesù nell’Eucaristia, nell’Adorazione, nella Confessione, nelle catechesi bibliche, nella preghiera silenziosa e nel Rosario, e anche attraverso le testimonianze.

    Il tema proposto quest’anno alla vostra riflessione è: “Ecco mia madre, ecco i miei fratelli” (Mt 12, 49). L’evangelista Matteo racconta che, mentre Gesù parla alla folla, qualcuno gli dice che sua madre e i suoi fratelli stanno fuori e lo cercano. Gesù risponde con una domanda: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?» (Mt 12, 48). E, indicando i suoi discepoli, dice: «Ecco mia madre e i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre» (Mt 12, 49-50).

    Ci colpiscono molto il gesto e le parole di Gesù perché, a prima vista, sembrano una mancanza di rispetto verso sua Madre e i suoi parenti. In realtà, con questa espressione Egli ha voluto indicarci che è l’adesione alla volontà del Padre a stabilirci nell’unione con Lui, un legame superiore ai più stretti vincoli di sangue. Cari giovani, la volontà di Dio è un tesoro inestimabile! Per questo la Vergine Maria stringe un legame di parentela con Gesù prima ancora di darlo alla luce. Ella diventa discepola e madre di suo Figlio nel momento in cui accoglie le parole dell’Angelo rispondendo: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1, 38). Da quel momento, tutta la sua vita è stata un continuo fare la volontà di Dio.

    Eppure, noi ci troviamo sovente in contrasto con questa volontà, a volte facciamo fatica a comprenderla e accoglierla, vorremmo una vita diversa, senza sfide, senza sofferenze, vorremmo noi stessi essere diversi, magari più intelligenti, più ricchi di talenti o disposizioni naturali. Tuttavia, non c’è per noi volontà migliore di quella del Padre, che è il progetto di amore per noi in vista del suo regno e della nostra piena felicità. Spesso temiamo questa volontà, perché abbiamo paura che Dio possa imporci qualcosa per puro arbitrio e non per il nostro bene; abbiamo paura che accettare la sua volontà significhi rinunciare alla nostra libertà. Dobbiamo, invece, cercare intensamente, chiedere a Dio Padre di farci conoscere la sua volontà e chiedere che essa si compia in noi. E il motivo più profondo per desiderarla ce lo indica proprio Gesù: fare la volontà del Padre ci rende suoi figli, fratelli, sorelle, madri, e ci fa crescere nell’amore verso di Lui e verso gli altri.

    Cari giovani, Dio ha un progetto di amore per ciascuno di voi. Non abbiate paura della sua volontà, ma ponete tutta la vostra fiducia nella sua grazia. Per Lui siete preziosi e importanti, perché siete opera delle sue mani (cfr Esort. ap. postsin. Christus vivit, 115). Solo Lui conosce il vostro cuore e i vostri desideri più profondi. Solo Lui, che vi ama con amore assoluto, è capace di colmare le vostre aspirazioni. Nessuno all’infuori di Dio potrà darvi la vera felicità. Seguendo l’esempio di Maria, sappiate dirGli il vostro “sì” incondizionato. Non ci sia posto nella vostra vita per l’egoismo né per la pigrizia. Approfittate della vostra giovinezza per gettare, insieme con il Signore, le basi della vostra esistenza, perché il vostro futuro personale, professionale e sociale dipenderà dalle scelte che farete in questi anni.

    In questo cammino, carissimi giovani, vi accompagni Maria Santissima e vi insegni a discernere e accogliere la volontà del Padre celeste nella vostra vita. Con la giovinezza, imprimete al tempo presente il segno della speranza e dell’entusiasmo. Siate missionari entusiasti della nuova evangelizzazione! Portate a coloro che soffrono, a coloro che sono in ricerca, la gioia che Gesù vuole donare. Portatela nelle vostre famiglie, nelle vostre scuole e università, nei vostri luoghi di lavoro e nei vostri gruppi di amici, laddove vivete. Se lascerete operare in voi la grazia di Dio, se sarete generosi e perseveranti nel vostro impegno quotidiano, farete di questo mondo un luogo migliore per tutti. Vi benedico di cuore. E vi chiedo per favore di pregare per me.

  • luca antonio ha detto:

    Ma davvero siamo al disabile trans ?, incredibile come il tempo possa dare ragione ai critici di Baalzeboglio cosi’ in fretta. Motus velocior in fine
    Articolo salvato e diffuso, perfetto.
    Grazie.

    • don alessio ha detto:

      Il disabile trans la impressiona perché é un disabile o perché é un trans?

      • luca antonio ha detto:

        Perche’ tra 8 miliardi di esseri umani si e’ andati a scegliere quello che fa notizia?, anzi scandalo ? – lascio a Lei la ricerca del passo evangelico sullo scandalo -.
        A questo e’ ridotta la chiesa per avere visibilita’?.
        Non bastava piu’ il semplice annuncio del Risorto ?.
        Da cattolico ormai scettico da tempo ribadisco che la putrefazione e’ molto piu’ veloce del previsto.
        La chiesa vaticana, ormai da 63 anni in mano ai suoi nemici millenari, e’ morta. E non riposera’ in pace.

  • Çìriaco ha detto:

    Sui blog molti volenterosi, laici e sacerdoti, si affannano per presentare ai fedeli la biografia del santo del giorno. Sono encomiabili.
    Perche’ , nella predicazione della neo – chiesa quello che sembra mancare , totalmente, e’ la presenza dei santi.
    Con serenita’ e fermezza poi si dovrebbero innalzare voci contro i disvalori che vengono presentate nelle canzoni di certi pseudocantanti.

  • giovanni ha detto:

    Suggerisco , per meglio comprendere le ” prodezze ” del ” di bianco vestito ” consultare, in relazione alla frase di apertura ” Papa Francesco: “ Anche se sbagliate, Dio è pazzo d’amore per voi ”, il libro di Joseph Ratzinger ” La Foi Chretienne hier et aujoud’ hui ” pubblicato nel 1968 e ristampato da Benedetto XVI nel 2005. E’ fondamentale per capire l’ispirazione data al nuovo corso della Chiesa dal filosofo di Tubinga. Buona lettura.

  • Emiliano ha detto:

    Le giornate mondiali della gioventu” furono inventate da Karol Wojtila. Lui era vissuto in Polonia e quindi aveva forse qualche nozione sul “KIRCHENTAG” manifestazione biennale delle chiese protestanti tedesche.
    Idea geniale : perche’ non fare qualcosa di simile in campo cattolico ?
    La manifestaziòne tedesca e’ riservata alle chiese evangeliche tedesche ma vi partecipano anche gruppi di altre nazioni che condividono le loro opere di evangelizzazione. Culti , corali , stand…
    Ma estendere gli incontri a tutto il mondo porta inevitabilmente a un affollamento che e’ difficile da gestire.
    Nella folla non si riesce ad avere un contatto, non si riescono a costruire amicizie e non si riesce a fare neppure un poco di turismo.
    Nel Vangelo abbiamo almeno due volte due raduni di 4 o 5 mila persone. Lo sappiamo dai miracoli della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Erano persone che ascoltavano un maestrò, il loro maestro cioe’ avevano dato prevalenza allo Spirito sulle cose della carne.

  • Sisco22 ha detto:

    Sarà tutto molto meno drammatico: noi ci estingueremo, gli asiatici e gli africani ci sostituiranno. Forse tra loro (più gli africani) ci saranno cattolici accettabili!

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