Un cuore che batte. Appello agli uomini di retta coscienza.

17 Luglio 2023 Pubblicato da 4 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, riceviamo e ben volentieri pubblichiamo questo appello degli amici di Ora et Labora che hanno proposto la legge di iniziativa popolare un cuore che batte. Buona lettura e condivisione.

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Appello agli uomini di retta coscienza

Torno a parlare della proposta di legge di iniziativa popolare “Un cuore che batte” perché di fondamentale importanza per chiunque abbia davvero a cuore la difesa del concepito.

Si tratta di introdurre nell’art.14 della legge 194 del 22 maggio 1978 il comma 1-bis, ovvero di mostrare alla madre la realtà della vita che porta in grembo, perché il suo consenso possa essere realmente consapevole e quindi autenticamente informato: «Il medico che effettua la visita che precede l’interruzione volontaria di gravidanza ai sensi della presente legge, è obbligato a far vedere, tramite esami strumentali, alla donna intenzionata ad abortire, il nascituro che porta nel grembo e a farle ascoltare il battito cardiaco dello stesso» (rif. Gazzetta Ufficiale n. 114 del 17-05-2023).

Obiettivo è raggiungere 50 mila firme entro il 7 novembre 2023.

È un fatto che laddove sia stata adottata questa pratica il numero di aborti è crollato drasticamente (per eventuali approfondimenti rimando all’articolo https://www.sabinopaciolla.com/aiutateci-a-picconare-il-pilastro-della-194-78/).

Un provvedimento che dovrebbe trovare il favore di chiunque sostenga di aver a cuore le donne e che di contro viene fortemente osteggiato da chi è animato da interessi ideologici, economici o politici.

Grazie all’impegno generoso e disinteressato di numerosi volontari, è ormai possibile recarsi a firmare in ogni comune italiano, in cui si abbia la residenza, salvo limitati casi particolari che vi esortiamo a segnalare al numero 346 703 5866.

Infatti, nelle ultime due settimane, i moduli e la documentazione necessaria per l’attivazione della relativa raccolta firme sono stati inviati tramite PEC (posta elettronica certificata) in tutti i Comuni d’Italia.

La raccomandazione è di telefonare preventivamente al Comune per appurare se effettivamente è stata attivata la raccolta firme e in quali orari è possibile recarsi per firmare.

In caso affermativo, esortiamo ognuno a firmare nel proprio comune di residenza e a farsi divulgatore della proposta, invitando quante più persone possibili a fare altrettanto.

Qualora invece la raccolta non risultasse ancora attivata, vi invitiamo a chiedere al comune di controllare di aver ricevuto la mail PEC inviata dall’indirizzo oraetlabora33@pec.it.

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito https://www.oraetlaboraindifesadellavita.org/.

San Pio da Pietralcina ebbe a dire: “Il giorno in cui la gente perderà l’orrore per l’aborto sarà il giorno più terribile per l’umanità. Perché è proprio quello il giorno in cui dovrebbero dimostrare di averne orrore. L’aborto non è soltanto omicidio ma pure suicidio. E con coloro che vediamo sull’orlo di commettere con un solo colpo l’uno e l’altro delitto, vogliamo avere il coraggio di mostrare la nostra fede? Vogliamo recuperarli si o no?”.

Oggi ci viene offerta la possibilità di compiere facilmente questo fondamentale atto di misericordia.

Non sprechiamola per ignavia o indifferenza.

Un giorno dovremo renderne conto a Dio.

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4 commenti

  • Giulio ha detto:

    All’embrione non batte ancora il cuore. Sicuri che non sarebbe un boomerang?

  • nessun compromesso ha detto:

    Citare Padre Pio, a supporto di una proposta di legge di compromesso, sulla logica perversa del male minore, che nondimeno accetta la 194 come “PILASTRO DELLA NOSTRA SOCIETÁ”, mi sembra fuori luogo, da parte dei soliti “conservatori” semimodernisti che non accettano il fatto che si possa tornare indietro.
    Claudio Gazzoli

    • Luca Lezzerini ha detto:

      Mi perdoni, ma l’ha letto veramente l’articolo?
      A me sembra che questa iniziativa, se portata avanti fino in fondo, possa dare un serio colpo ad una legge abominevole che non si riesce ad abrogare e che viene basata essenzialmente sulla menzogna. Grazie a questo comma si inizierà a ripristinare la verità, e cioè che quello è un bambino, un essere umano vero e proprio, e non un grumo di cellule.
      L’aborto si fonda sull’inganno delle madri, sfruttando il momento difficile che stanno affrontando, spesso da sole e mal consigliate. Ripristinare la verità è il primo passo per liberarci di questo orrore.
      Chiudo invitandola a leggere chi ha definito tale abominio “un pilastro della società” e a rivolgere i suoi strali contro costui, invece di esercitarsi nel fuoco amico.
      Se poi ha una soluzione efficace che risolva il problema alla radice e in breve tempo, ce lo dica pure che saremo senz’altro al suo fianco.
      Luca Lezzerini

    • Milena ha detto:

      Al giorno d’oggi chi pensa che il Governo possa abolire la 194 non si rende conto della realtà nella quale ci troviamo. Basti solo pensare a cosa é successo a San Marino, dal niente si è arrivati ad approvare una legge peggiore della 194.
      Nessuno che ha a cuore la vita fin dal concepimento può volere una legge pro aborto, tutti vorrebbero che fosse abolita in toto.
      Ma se ci troviamo davanti ad un muro e siamo in possesso di un martello cosa facciamo? Lasciamo perdere perché tanto non lo buttiamo giù o proviamo in qualche modo ad abbatterlo nel punto più debole? Chi parla di compromesso, secondo me, è colui che anche se non è nelle sue intenzioni, preferisce il niente al fare qualcosa di concreto.

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