Agostino Nobile: l’Elenco dei Governi al Servizio di Klaus Schwab.
20 Aprile 2022
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Agostino Nobile offre alla nostra riflessione questo articolo estremamente interessante sul governo “mondiale” e globalista di numerosi Paese i istituzioni. Buona lettura e meditazione.
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Governi al servizio di Klaus Schwab
Nella lista Young global leaders, educati nelle scuole di Klaus Schwab, sono elencate oltre 700 personalità politiche e professionali di tutti i continenti. I miei commenti che seguono sono in corsivo.
Il programma, che viene definito Mission, “coinvolge i principali leader politici, economici, culturali e altri leader della società per plasmare i programmi globali, regionali e industriali”.
Non ha senso, dunque, votare burattini che fanno promesse solo per abbindolare milioni di ingenui che credono ancora nelle opposizioni obsolete come centro/destra/sinistra.
Il World Economic Forum viene istituito nel 1971 come fondazione senza scopo di lucro, con sede a Ginevra, Svizzera. Come le grandi fondazioni di George Soros, Rockefeller e Gates, anch’esse senza scopo di lucro, fanno e disfano intere nazioni elargendo buoni propositi che, come nel caso del covidismo, ha distrutto l’economia di tutti i paesi del pianeta, causando milioni di morti per aver negato le cure esistenti.
Tra le pagine del sito, leggiamo: “Il WEF è indipendente, imparziale e non è legato a nessun interesse particolare. Il Forum si sforza in tutti i suoi sforzi di dimostrare l’imprenditorialità nell’interesse pubblico globale, sostenendo i più alti standard di governance. L’integrità morale e intellettuale è al centro di tutto ciò che fa”.
Ma senza il timore di Dio l’integrità morale non esiste. Ne I fratelli Karamazov di Dostoevskij, Ivan domanda:“Ma allora, che sarà dell’uomo? Senza Dio e senza vita futura? Tutto è permesso dunque, tutto è lecito?” L’ateo, infatti, si fa dio per cancellare la speranza e decidere vita e morte dei sudditi.
Il sito WEF, segue:
“Le nostre attività sono plasmate da una cultura istituzionale unica fondata sulla teoria degli azionisti che afferma che un’organizzazione deve rendere conto a tutte le parti della società. L’istituzione mescola e bilancia attentamente il meglio di molti tipi di organizzazioni, dal settore pubblico e privato, organizzazioni internazionali e istituzioni accademiche.
Crediamo che il progresso avvenga riunendo persone di tutti i ceti sociali che hanno la spinta e l’influenza per fare un cambiamento positivo.
WEF: La nostra missione. Vedi: https://www.weforum.org/about/world-economic-forum
Membri – L’appartenenza al WEF include più di 670 aziende membri del mondo. Capo dell’organizzazione: il professor Klaus Schwab è il fondatore e presidente esecutivo del WEF.
Vedi: https://www.weforum.org/agenda/2021/01/whos-who-davos-agenda/
Mentre la lista dei partecipanti confermati è ancora in espansione, quelli che hanno già dichiarato di voler partecipare includono capi di stato e di governo:
Xi Jinping, President of the People’s Republic of China
Yoshihide Suga, Prime Minister of Japan
Moon Jae-in, President of the Republic of Korea
Lee Hsien Loong, Prime Minister of Singapore, ospite del World Economic Forum dello Special Annual Meeting 2021.
Cyril Ramaphosa, President of South Africa
Nana Addo Dankwa Akufo-Addo, President of the Republic of Ghana
Benjamin Netanyahu, Prime Minister of Israel
Abdullah II bin Al Hussein, King of the Hashemite Kingdom of Jordan
Paul Kagame, President of Rwanda
Ivan Duque, President of Colombia
Carlos Alvarado Quesada, President of Costa Rica
Alberto Fernández, President of Argentina
Emmanuel Macron, President of France
Angela Merkel, Federal Chancellor of Germany
Giuseppe Conte, Prime Minister of Italy;
Pedro Sánchez, Prime Minister of Spain
Guy Parmelin, President of the Swiss Confederation and Federal Councillor for Economic Affairs, Education and Research
Kyriakos Mitsotakis, Prime Minister of Greece
Ursula von der Leyen, President of the European Commission
Leaders from international organizations, government agencies and central banks:
Christine Lagarde, President, European Central Bank
António Guterres, Secretary-General, United Nations
Tedros Adhanom Ghebreyesus, Director-General, World Health Organization (WHO)
Kristalina Georgieva, Managing Director, International Monetary Fund
Amina Mohammed, Deputy Secretary-General, United Nations
Achim Steiner, Administrator, United Nations Development Programme (UNDP)
Phumzile Mlambo-Ngcuka, Undersecretary-General and Executive Director, United Nations Entity for Gender Equality and the Empowerment of Women (UN WOMEN)
Dongyu QuDirector-General, Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO)
Inger Andersen, Executive Director, United Nations Environment Programme (UNEP)
Henrietta H. Fore, Executive Director, United Nations Children’s Fund (UNICEF)
David Beasley, Executive Director, United Nations World Food Programme (WFP)
François Villeroy de Galhau, Governor, Central Bank of France
Fang Liu, Secretary-General, International Civil Aviation Organization (ICAO)
Anthony S. Fauci, Director, National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID)
Angel Gurría, Secretary-General, Organisation for Economic Co-operation and Development (OECD)
Mauricio Claver-Carone, President, The Inter-American Development Bank
Andrew Bailey, Governor, Bank of England
Guy Ryder, Director-General, International Labour Organization (ILO)
Jürgen Stock, Secretary-General, International Criminal Police Organization (INTERPOL)
Fatih Birol, Executive Director, International Energy Agency
Rebecca Fatima Sta Maria, Executive Director, APEC Secretariat (Asia-Pacific Economic Cooperation)
Civil society:
Seth F. Berkley, Chief Executive Officer, Gavi, the Vaccine Alliance
Gabriela Bucher, Executive Director, Oxfam International
Sharan Burrow, General Secretary, International Trade Union Confederation (ITUC)
Hindou Oumarou Ibrahim, President, Association for Indigenous Women and Peoples of Chad (AFPAT)
Marco Lambertini, Director-General, WWF International
Laura Liswood, Secretary-General, Council of Women World Leaders
Delia Ferreira Rubio, Chair, Transparency International
Peter Sands, Executive Director, The Global Fund to Fight AIDS, Tuberculosis and Malaria (GF)”.
Partecipare non significa condividere la politica mondialista. Putin, Xi Jinping e Narendra Modi, PM dell’ India, per esempio non sono d’accordo col programma del WEF. Tra l’altro, dopo l’inizio del conflitto russo-ucraino la seguente lista si è notevolmente accorciata. Noi la lasciamo così come è stata redatta nel 2021, tanto per avere un’idea della forza di Klaus Schwab & C. Per avere prova della cospirazione (questa si), consiglio il seguente video del WEF che ho pubblicato nel mio articolo del 10 dicembre 2021 su Stilum Curiae. L’abominevole programma, come potete constatare nel video, prevede una società simil sovietica. Il titolo è già un programma: You’ll own nothing, and you’ll be happy (Non possiederai nulla e sarai felice). Vedi: https://www.youtube.com/watch?v=4zUjsEaKbkM&t=23s
Nella lista su riportata manca Mario Draghi, per un semplice motivo. Fa parte del potente Gruppo dei 30, costituito dai più grandi banchieri del pianeta – le colonne portanti del programma di Schwab & C. – che operano con le armi finanziarie. L’organizzazione, che ha sede nella capitale statunitense, Washington, fu fondata nel 1978 su iniziativa della Fondazione Rockefeller.
Non a caso Draghi mira alla presidenza della NATO, dove avrà mano libera per instaurare la povertà senza bombe (come ha fatto in Italia). Forse è proprio per questo motivo che oggi fa il falco contro Putin. Speriamo che il conflitto russo-ucraino riesca, come sembra accadere, a fermare i mondialisti. A quel punto avremo un mondo multipolare. Per gli occidentali che non amano sopravvivere poveri e felici, significa una scappatoia per filarsela nei paesi dove si può lavorare guadagnandosi il pane. Magari non ricchi, ma liberi e padroni della propria vita.
Agostino Nobile
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Tag: globalista, Schwab
Categoria: Nobile
….. Sig. Nobile, potrebbe darci qualche indizio? Sarei veramente interessata anche perché, volgendo lo sguardo intorno, non riesco proprio a vedere nessun luogo incontaminato… grazie!
Paesi dell’America Latina, del sud est Asia, dell’Africa e migliaia di isole del pianeta in cui i governi chiudono molto spesso due occhi.
Tutti coloro ripetono ossessivi ogni due per tre… lo facciamo per bene comune lo facciamo per umanità… si rivelano sempre come ambasciatori in terra di Satana in persona…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Dr. Nobile e sudditi del Nuovo Disordine Mondiale.
Che pensate di un Biden CONFUSO che saluta “fantasmi” con una mano che potrebbe premere il pulsante di una ogiva nucleare?
Non sarebbe una “rassicurante” cosa che questi “gentiluomini” che governano il mondo lo RIMPIAZZINO????
Questo è il link per vedere il video su youtube
I BUONI E I CATTIVI
Sì, il battaglione Azov ha tutto il diritto di non arrendersi. “Il nome aveva un’aura malvagia: ultranazionalisti con il culto del superomismo slavo. Erano i neonazisti che Putin voleva estirpare dall’Ucraina. In 47 giorni, sono passati da impresentabili a eroi. In Ucraina nessuno osa più accostare il nome di Azov alle ombre di tanti suoi soldati e, anche all’estero, il bagno di sangue ha lavato il loro nome”.
Così il Corriere della Sera.
E i civili che sarebbero anch’essi nei meandri della Azovstal, come da filmato prodotto dal battaglione?
Come ci sono finiti?
Sono le famiglie dei militari, sono sfortunati che hanno scelto di scappare verso l’epicentro della battaglia?
Sono irriducibili, a modo loro, o scudi umani?
Sono solo civili ucraini o anche gli stranieri di cui si favoleggia?
Anche loro hanno il dovere di non arrendersi?
Tra gli arresi, due britannici. Valeva prima per gli ucraini, vale adesso per i russi: le interviste a prigionieri costituiscono una violazione delle Convenzioni.
Sotto gli occhi di tutti c’è il niente: zero mediazioni, zero Croce Rossa, zero Nazioni Unite. E zitti zitti siamo a un bivio: da una parte c’è una lunga guerra regionale attorno al Donbass. Se prima appoggiare l’Ucraina voleva dire resistere all’invasione russa, adesso vuole dire prendere parte a una guerra civile, imbarcarsi nella riconquista del Donbass.
Cioè terre di confine nelle quali riportare la sovranità di Kiev persa da 8 anni. Su quello che è successo in questi otto anni si veda il rapporto OSCE, cioè di un’istituzione europea, non di propaganda moscovita: PC.SHDM.NGO/17/16 (osce.org).
Dall’altra parte, in questo bivio, c’è una guerra che sta diventando mondiale. Istruttori americani e britannici ne sono già parte, la Cina guarda, ma non da lontano. L’Europa è stata reclutata, contro i suoi stessi interessi.
La parola “pace” è bandita. La macchina della propaganda – la “nostra” propaganda – è un rullo.
Il Corriere della Sera, parlando di Mariupol scrive ormai del battaglione Azov come di “nazisti” usando le virgolette, e sogna operazioni tipo “salvate il soldato Ryan”, temendo la fine di Leonida e i suoi alle Termopili.
Certo, i buoni devono essere senza macchia, e i cattivi senza alibi, se vuoi andare in guerra.
Sulle colpe di Putin è giusto non dimenticare nulla, e sui crimini di guerra dei suoi uomini è doveroso indagare.
Ma sul mediatore ucraino ucciso in casa, niente.
Sui generali ucraini licenziati, niente.
Sul blogger arrestato Gleb Lyashenko, niente.
Sull’operazione di pulizia dei sabotatori, a Bucha, del nazista senza virgolette Sergej Korotkikh niente.
Sull’arresto di Medvedcbuk, l’oligarca ucraino (ma allora anche a Kiev ci sono oligarchi?) capo dell’opposizione, poco più di nulla.
Sulla caparbia difesa della democrazia della polizia ucraina, in questo video, nell’aprile di Dnipro, neanche una virgola.
Sulla Mariupol raccontata da Rangeloni o da Bianchi, molto diversa da quella che, molti chilometri più in là, raccontano i nostri inviati, non c’è nulla da dire: propaganda loro, roba russa.
Del resto non dobbiamo mica mediare, non dobbiamo cercare la pace tra ragioni e torti, dobbiamo vincere, e a caval armato non si guarda in bocca.
Anche la Pasqua è passata, via. Sì, resta la Pasqua ortodossa, ma è tutta un’altra roba, non vorremo mica perdere tempo e guerre, dai.
(Toni Capuozzo)
CHE ALTO AGGIUNGERE …MITICO!!!
Ritengo che da qualche anno noi stiamo vivendo tutti in una sorta di “stato di eccezione”. Lo si può capire se si fa il salto dalla pseudo-razionalità che constata i rapporti di forza nel regno di questo mondo (al lordo della differenza notevole che esiste tra i vari interpreti sulla scena) al Simbolo che lo sovrasta (nel senso ben spiegato da un articolo oggi su Stilum Curiae del nostro “matto”) e che dice che le sorti del mondo non sono affatto sottratte alla Volontà di Dio e alla Sua Provvidenza.
Sapendo per fede che Dio non è estraneo alle nostre sorti… Intuendo per grazia che stiamo vivendo “un’eccezione” (disumana, questo sì; necessaria, probabilmente; oserei dire meritata per apostasia manifesta del cosiddetto Occidente)… Certo per grazia che i disegni degli anticristi superbi sono destinati a disperdersi nei loro cuori, rovesciandoli dai loro troni, non faccio calcoli inesorabilmente dal metro umano e confidenti in questo o quell’uomo. Ho le mie simpatie, non lo nego: ma, nel mio stato di eccezione (ecclesiale, sociale, politico, economico e chi più ne ha più ne metta) so che le sorprese non mancheranno. Una sorta di Purim globale, dove il perfido Aman si troverà spiazzato mentre pensava d’aver fatto bingo. Se poi l’Ester di turno si servirà di qualcuno di quelli a me più simpatici, meglio. Se no, va bene lo stesso.
Dr. Nobile, aggiunga all’elenco dei gentiluomini anche i reggitori dello Stato Vaticano.
Infovaticana informa:
“Al cardinale Burke è stato negato l’ingresso negli uffici vaticani per non essere stato vaccinato.
Il sito web statunitense Church Militant sostiene che il Segretario di Stato vaticano Pietro Parolin ha dato personalmente istruzioni di negare al cardinale statunitense Raymond Burke l’accesso agli uffici vaticani perché non aveva un “pass verde”.
(https://infovaticana.com/2022/04/19/niegan-al-cardenal-burke-la-entrada-a-las-oficinas-vaticanas-por-no-estar-vacunado/)
…
Cardinal Parolin, o Parolina (come lo chiama spregiativamente e fa bene il Pater Luis..), lo sa che uno che ha “passato” la “peste” è immune?
Non ti preccupare di tanto caro Agostino, la realtà sfugge a quei perversi satanici che alla fine dei conti anche se inventano “massacro in Bucha”, non c’è l’ha faranno.
https://www.iltempo.it/roma-capitale/2022/04/19/news/automobili-buche-stradali-roma-record-risarcimento-danni-rimborsi-campidoglio-31272578/
SESTO GIORNO NOVENA ALLA VERA ED UNICA DIVINA MISERICORDIA
PATER
AVE
CREDO
X 5:
Pater aeterne, offero tibi Corpus et Sanguinem, animam et divinitatem dilectissimi Filii Tui, Domini nostri, Iesu Christi, in propitiatione pro peccatis nostris et totius mundi.
Pro dolorosa Eius passione, miserere nobis et totius mundi. (decies)
In conclusione, ter dicitur:
Sanctus Deus, Sanctus Fortis, Sanctus Immortalis, miserere nobis et totius mundi.
Sarebbe interessante approfondire l’ultima parte: quali Paesi e quale lavoro?
Prendiamo le Filippine, uno dei paesi più cattolici del pianeta, dove però il presidente ha detto che “sparerà a vista” ai non vaccinati: o si lavora per una multinazioale (magari di quelle che partecipano al WEF) o si vende riso fritto per la strada per pochi dollari al giorno.
Altrimenti c’è il Sudamerica, altra area stabile e democratica…
Lei non ha idea di quanti paesi, luoghi, isole incontaminate dalla politica ci sono al mondo.