Agostino Nobile, e la Profezia dell’Igienizzazione del Mondo. Adesso, Ora, Qui.

19 Maggio 2021 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Agostino Nobile ci invita a riflettere su quello che stiamo vivendo, e sulla realtà distopica creata dalla “pandemia”. Mala tempora currunt, et peiora veniunt, purtroppo. Buona lettura. 

§§§

  IGIENIZZAZIONE DEL MONDO 

 Un  lettore mi ha fatto notare che nel mio Moloch – La fine dell’Europa – Viltà e menzogne, scritto nel 2018 e pubblicato l’anno seguente, “anticipo” il Great Reset. Nel romanzo distopico il Grande Reset lo definisco Grande Rivoluzione e, da come stanno andando le cose, temo che non sono andato lontano dalla realtà prossima futura. Dico solo che il Great Reset è stato annunciato nel 2020 a Davos, mentre nel mio libro la Grande Rivoluzione si conclude tra il 2025 e il 2030. Ovviamente non sono un veggente, ho semplicemente analizzato i fatti degli ultimi decenni e, su queste basi, descritto il prossimo futuro.

Il mio lettore concludendo, commenta “Si capisce chiaramente che la lotta intrapresa non è uno scontro tra colori politici, ma una guerra psicologica e spirituale mondiale. A due anni di distanza dalla pubblicazione il suo romanzo non posso definirlo fiction ma realistico”.

Riporto il breve capitolo in cui si parla della Grande Rivoluzione perché il lettore possa vedere più lontano delle buone intenzioni raccontate dal gruppo Rockefeller, dai vari Kissinger, Klaus Schwab, Bill Gates, dai politici progressisti e dalla loro corte mediatica. Quest’ultimi, consapevoli o meno.

Milano, sabato 21 ore 15.45 

Nella sala non c’erano spie elettroniche né rete esterna. Le trenta poltrone disposte in tre file a semicerchio erano occupate da ventiquattro donne e sei uomini. Nel centro della prima fila era seduto il mio uomo, Tariq Carrier. Sembrava aver percepito la mia presenza, o molto più probabilmente mi aveva già visto nella hall. Quando si girò, lanciandomi un’occhiata flaccida e compiaciuta, mi provocò un certo disgusto. Stentavo a credere che quella faccia di verme malato avesse ordinato il massacro di trentamila laconi e si dilettasse a strozzare i ragazzini che si portava a letto. 

Sul piccolo palco si presentò un governativo. Dopo aver commentato l’attentato definendolo una provocazione attuata da fanatici cattolici, fece una breve introduzione sul tema del giorno. Al termine, un leggero sorriso illuminò i suoi occhi: «Signore e signori… Sua  Eccellenza Lucy Marxfeller!»    

 Apparve lei, inquietante come un abisso.             

Fece pochi passi veloci e decisi, fermandosi dietro il leggio. Vestiva uno smoking nero senza camicia, leggermente aperto sul petto quanto basta a sottolineare la femminilità. Scrutò lentamente tutti i presenti da destra verso sinistra. I suoi occhi grigi bucavano. Quando incrociammo i nostri sguardi mi fece sentire un intruso. In effetti, mi dicevo, tra i presenti sono il più giovane, e forse si chiederà cosa ci fa un tipo come me in mezzo a gente prescelta per i loro meriti politici e sociali che come minimo avevano vent’anni più del sottoscritto. Sicuramente, trovarmi seduto vicino a un rispettato medico che si era preso cura di lei, aiutò ad assolvere la singolarità del caso.

Poggiando le sue mani sul leggio le luci della sala si abbassarono, lasciando due spot di luce morbida su di lei. Puntando lo sguardo sopra le nostre teste, con voce suadente, Marxfeller esordì: «Innanzitutto voglio esprimere la mia gratitudine per il vostro costante e fruttuoso impegno. Grazie alla vostra collaborazione, oggi possiamo affermare con orgoglio di essere stati gli iniziatori materiali dell’igienizzazione del mondo. Ci vorrà ancora del tempo, ma dato che la verità è stabilita da chi detiene il potere siamo certi che adempieremo la nostra promessa. È la parola che rende la realtà vera o falsa. Soltanto gli esseri biologicamente e qualitativamente inferiori credono nella verità assoluta, ma il nostro sano disprezzo li sta ricacciando nella fogna…» 

«Prima della nostra Grande Rivoluzione, la società era formata da formicai di analfabeti che, seguendo uno sregolato capriccio, si riproducevano senza ordine. Esseri primitivi che per secoli hanno impedito quel progresso pensato e descritto dalle grandi intelligenze. Come sapete gli umani erano plagiati dalle religioni, una peggiore dell’altra. Ma chi ha causato gli effetti più nefasti della storia è certamente Lui, l’Impiccato. Se tutte le religioni hanno ragionevolmente suddiviso la società tra rispettabili e miserabili, Lui l’ha livellata predicando quella buffonata che si chiama uguaglianza. È così che la deformazione mentale dello stolto si è diffusa come un bubbone. Una piaga che per secoli ha negato alle intelligenze di emergere e di mettere ordine alla società. Questo tipo di peste non è curabile con le medicine né, tanto meno, con la razionalità. È una deficienza incurabile. Tra i miracoli menzionati nei quattro Libelli della Vergogna, nessuno fa riferimento alla guarigione di uno stolto, talmente è incancrenita la sua deficienza cerebrale. Vive, muore, uccide e si fa uccidere per le ridicole promesse da Lui pronunciate. Ma come vedremo, gli stessi stolti li abbiamo utilizzati per la nostra causa.» Con una espressione beffarda, riprese: «Sono certa che avete sentito parlare del meccanismo sociale col quale siamo giunti alla Grande Rivoluzione. Dato che il numero degli stolti rappresenta il novantanove virgola nove per cento dell’umanità, il lavoro realizzato dai nostri collaboratori è stato relativamente semplice. Per creare i nuovi paradigmi sociali essi hanno utilizzato il metodo del Contagio Mimetico, ossia, sfruttato l’abulia congenita degli stolti. In altre parole, sono bastati pochi padroni dell’economia e alcuni personaggi famosi per creare una moda o un nuovo stile di vita perché lo stolto immancabilmente lo emulava: Fedifraghi? Diventava fedifrago. Cinici? Cinico. Anelli al naso? Anello al naso. Tatuaggi? Tatuaggio. Drogati? Drogato. Polisessuale? Polisessuale. E così all’infinito… I camaleonti non possono fare meglio!» 

«Il Contagio Mimetico è risultato il più grande cavallo di Troia sociale della storia, e la libertà è il suo avvocato… Ecco fermiamoci un attimo sul concetto di libertà, poiché è stata la password che ha aperto tutti quei meccanismi che hanno portato alla Grande Rivoluzione. Le religioni affermano che l’unico ostacolo in grado di frenare il desiderio di libertà connaturato nell’umano è la morale. State attenti a questa falsificazione… Se il desiderio di libertà è insito nella natura umana, perché reprimerlo con una morale artificiosa? Durante secoli miliardi di umani sono stati costretti all’infelicità, ai sensi di colpa, con l’assurda speranza di essere premiati dopo la morte. Ma la speranza, come sapete, non esiste, è un’invenzione degli Antichi e diffusa dall’Impiccato per tenere buoni i deboli e i frustrati… Noi, al contrario, la felicità agli eletti l’offriamo qui, adesso, perché amiamo la vita.» 

Dopo aver lanciato uno sguardo su di noi, continuò: «Il mezzo utilizzato per raggiungere il nostro obiettivo è costituito principalmente dai giovani. Chi riesce a coalizzare i giovani insoddisfatti e sprovveduti, che costituiscono i gruppi sociali più combattivi, ha la vittoria in tasca. Essi sono totalmente impermeabili agli ammonimenti, schiavi delle apparenze, del cambiamento e dipendenti di libertà, anche se ne ignorano il significato. Tra i giovani non v’è differenza tra eruditi e ignoranti, sono tutti boriosi e, dunque, manipolabili. Il motivo? Sono privi di una caratteristica che non potranno mai possedere: l’esperienza. Per noi, dunque, è stato straordinariamente facile masticarli e vomitarli nei gangli della politica e del sistema economico.» 

Attraverso il suo tablet, Marxfeller trasferì i primi filmati: «Guardate quanti milioni di giovani protestavano. Non volevano più sentir parlare di disciplina, doveri, regole e, soprattutto, di morale.» Passò a un secondo filmato che mostrava i grandi concerti pop del ‘900 e degli inizi di questo secolo. 

«Eccoli qui i miei adorati criceti. Guardate come ballano e osannano chi smitizza le tradizioni e la morale attraverso la trasgressione e la provocazione… Perché li amo? Arricchivano i miei fedelissimi che si esibivano sui palcoscenici, i quali in cambio inoculavano nelle loro menti una sottile repulsione di sé stessi e una violenta insofferenza contro chi non la pensava come loro. Una contraddizione talmente devastante da renderli immuni a qualsiasi evidenza. È stata senz’altro una delle più grandi vittorie dei nostri collaboratori.»

Inserì un filmato dell’inizio del ‘900 dove alcuni contadini lavorano nei campi, mentre in altre immagini mangiano pezzi di pane nelle loro case desolate e fatiscenti: «Così vivevano gli stolti prima che i nostri collaboratori gli donassero un poco di dignità. Ecco la povertà, la denutrizione, lo sporco, la mollezza espressiva.» 

Cambiando filmato, proseguì: «Ebbene questi esseri che state vedendo, ben nutriti e ben vestiti, rappresentano i cafoni dopo la rivoluzione industriale. Ma, insoddisfatti come bulimici, chiedevano sempre più diritti, come fossero gli artefici del progresso. Questa razza è sempre pronta ad attaccare chi crea il loro benessere, fino al punto di costituire partiti politici che rallentavano il progresso. Ma non è stato difficile soggiogare i loro capi, i quali, continuando a indossare la stessa maschera, hanno aderito ai nostri progetti. Questi cicisbei, consci della propria miserabile mediocrità, si meravigliavano dei milioni di imbecilli che davano loro credito. Per questo motivo li disprezzavano fino a sbeffeggiarli.» 

Sullo schermo apparve una sequenza di filmati ripresi negli ultimi anni del secolo scorso, dove migliaia di operai e di impiegati in file interminabili si recavano al lavoro: «Guardate come erano affollate le strade e i mezzi di trasporto; anche le spiagge pullulavano di milioni di stolti.»      

Il filmato seguente mostrava immense discariche fumanti, strade ricoperte d’immondizia e fiumi inquinati. 

«Ecco la sozzezza che hanno creato!» Fece una smorfia di disgusto. «Erroneamente, avevamo cercato di elevare gli stolti che, ingrati, si sono comportati come tarli onnivori. Il numero della popolazione aumentava a ritmi spaventosi, stavano divorando la natura e tutto ciò che di buono avevamo costruito. Gli schiavi, purtroppo, proliferano come vermi nei corpi in decomposizione. Hanno causato distruzione in tutte le superfici che occupavano, dagli squilibri ecologici planetari ai massacri di animali di tutte le specie, fino all’inquinamento delle acque, del cielo e della terra. Era assolutamente necessario fermare il numero di nascite, altrimenti avrebbero sopraffatto i maestri, e l’umanità sarebbe tornata alla preistoria.» 

«Abbiamo spacciato la libertà e il cambiamento come sinonimi di benessere, stimolando gli appetiti sessuali in ogni aspetto della loro inutile vita. Attraverso la pornografia e l’omosessualismo, abbiamo distrutto la famiglia. Diffondendo la cultura dell’aborto, dell’eutanasia e le droghe più devastanti abbiamo ottenuto l’autodistruzione più potente della storia. Un’operazione catartica con la quale, grazie ai mezzi di comunicazione, in poche decine di anni abbiamo ottenuto un successo senza precedenti.» 

Dopo una breve pausa, cambiò tono di voce: «Parlando di libertà e di morale è necessario ribadire che l’umano non acquisisce la libertà attraverso la morale, ma col Diritto. La morale crolla quando muore il Diritto, e la legge non può essere stabilita da ipotetici dèi, ma dalla Ragione. Gli Antichi, così come l’Impiccato, dicevano che l’umano non è nato per detestarsi ma per amarsi…» Sgranò gli occhi, alzando la voce: «Errore, grande errore! L’amore è stata la fucina dell’invidia, dell’odio, degli omicidi. Noi non amiamo. Noi rispettiamo! Rispettiamo chi lo merita sostenendo l’intelligenza!» 

Riabbassando la voce, continuò: «La democrazia non è mai esistita, mentre sono sempre esistiti i maestri e gli schiavi. Non è l’uguaglianza che crea progresso, ma lo sfruttamento. L’umano lungimirante e intelligente può essere cinico, ma è necessario al progresso. Gli stolti, invece, rappresentano le sanguisughe della società, perché indolenti. Per questo motivo abbiamo lavorato alacremente per svuotare le loro menti disgustose, occupandole col nostro pensiero, rendendoli felici di essere schiavi… Ma per cambiare radicalmente la società voluta dall’Impiccato era necessario fare tabula rasa del passato, fino ad estirpare il più piccolo germe di memoria.» 

«Come sapete, la parola è una delle nostre armi principali, perché altamente manipolativa. Uno dei baluardi da abbattere, dunque, è stata la lingua latina che, oltre a costituire il collante e il nutrimento principale della cultura e della storia di oltre due millenni, è una lingua orrendamente determinata. Il grande, l’immenso, l’ineguagliabile Martin Luther l’ha resa “morta” in gran parte dell’occidente. Ma chi ha tagliato i ponti in maniera decisiva sono stati gli stessi servitori dell’Impiccato: gli smidollati con la tonaca. Stanchi delle falsità dell’Impiccato, sono andati oltre. Hanno pervicacemente impiegato tutte le loro forze per favorire quella potenza dirompente che ha stratificato tutto e tutti: l’islam.» 

Dopo una breve pausa, ostentando un ineffabile sorriso, aggiunse: «Annichilendo gli europei abbiamo annullato quella razza che più di altre ha diffuso le menzogne descritte nei quattro Libelli della Vergogna. Per noi era un dovere punirli e sottometterli. Per questo motivo abbiamo promosso e sostenuto la rivalsa violenta di tutte le altre razze e culture.»

Alzando la voce, concluse con accenti trionfalistici: «Grazie ai fatti esposti, oggi stiamo marciando verso una vita radiosa di cui vediamo già la luce. La tecnologia che promuoviamo sta facendo progressi inimmaginabili. Se i quattro Libelli della Vergogna hanno ingannato promettendo la vita eterna dopo la morte, noi non facciamo giochi di prestigio abusando dell’ingenuità degli stolti. Vi posso assicurare che agli iniziati di questa generazione doneremo la vita eterna.» 

Con una voce cavernosa che ci fece sussultare, concluse gridando: «SARETE IM-MOR-TA-LI!» 

Agostino Nobile

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Ecco il collegamento per il libro in italiano.

And here is the link to the book in English. 


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4 commenti

  • Nicola Buono ha detto:

    E la storia dell’igienizzazione del mondo l’aveva raccontata anche Beppe Grillo nel dicembre 2019 dopo l’incontro con una delegazione di cinesi che aveva incontrato munito stranamente di una mascherina….Pressato ripetutamente dai giornalisti aveva detto:” Sono delle persone che vogliono igienizzare il mondo….Non è sbagliato…”

  • Sergio Russo ha detto:

    Allora, carissimo Agostino, con quel tuo libro, per quanto riguarda gli scenari futuri, preconizzati con anticipo, ti sei posto allo stesso livello di un Benson, o di un Soloviev… e quindi: complimenti a te e alle tue buone intuizioni!

  • PIERO LAPORTA ha detto:

    bellissimo bellissimo bellissimo, persino ispirato direi, Eppure rassicurante, già.
    Questi buffoni sanguinari, sedicenti padroni del mondo con pretese di immortalità vanno inesorabilmente verso la morte e la distruzione.
    Intendiamoci, con sé porteranno chissà quanti innocenti; forse anche me e te, caro Tino. Preoccupiamoci di rimanere nel frattempo innocenti.
    Perché, vedi caro Tino, ciascuno di noi deve morire di qualcosa e potrebbe essere anche per mano dei Marxfeller come dei Gianni Agnelli. L’importante è non morire come costoro ma nella grazia di Nostro Signore, sia benedetto oggi e sempre.