La Nota Fantasma sui Riti a San Pietro. Indovinate Chi l’ha Inventata…

16 Marzo 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, grazie a Korazym.org, un sito che ben conoscete e che sapete quanto sia apprezzato da queste parti, si è giunti a capire qualche cosa di più della misteriosa nota non firmata e non protocollata uscita dalla Prima Sezione della Segreteria di Stato sul regolamento delle messe nella basilica di San Pietro, senza che il nuovo arciprete, da poco nominato al posto del card. Comastri, ne sapesse niente. A quanto pare l’input della cosa è partito dal numero uno, quello che Henry Sire molto a proposito definì nel suo libro “Il Papa Dittatore”. E in effetti oltre a essere irrituale, la nota semiclandestina (tanto che ci fu chi pensò che forse una specie di burla, un falso) ha tutte le probabilità di essere illegittima. Ma che importa! Se il Pontefice vuole, che importanza possono avere le leggi? Buona lettura.

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Nello Stato della Città del Vaticano non si muove foglia che Bergoglio non voglia

Le disposizioni emanate con l’insolito documento della Segreteria di Stato, che impartisce – fuori dalle proprie competenze, in violazione del diritto canonico e della dottrina della Chiesa Cattolica Romana – disposizioni per le funzioni liturgiche nella Basilica papale di San Pietro, sarà effettiva a far data dal 22 marzo 2021. Da quel giorno non sarà più permesso celebrare delle Sante Messe individuali nella Basilica di San Pietro, celebrate da un prete da solo, senza fedeli, e la drastica riduzione, con la limitazione ad un solo altare, nella cripta della Basilica, per le Sante Messe nella Forma Straordinaria del Rito Romano.

Si riceve conferma certa – da fonte interna – che l’autore di tale disposizione è il Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato e che la sigla sul timbro della Nota è autentica, cioè suo. Questo a conferma che il Sostituto è solo un fedele esecutore di ordini superiori. Lo era Becciu, lo è Peña Parra.
Inoltre, si apprende – dalla medesima fonte interna – che l’insolita disposizione è stata emessa per volontà di Papa Francesco. Quindi, il motivo della comunicazione impartita con questa inconsueta e irrituale modalità è l’assoluta discrezione richiesta dal Pontefice, affinché la disposizione venisse recepita con un basso profilo.
Il tempismo con la quale è stata emessa questa Nota è sorprendente – non è passato neanche un mese – dalla rinuncia per raggiunti limito di età del Card. Angelo Comastri [QUI]http://www.korazym.org/…/lasciano-i-cardinali-di-curia-sar…/. Tutto ciò rende bene l’idea – e ci convince – che l’operazione è stata organizzata da tempo.
Il documento viene inoltrato come una Nota interna, per la quale è prassi del Sostituto apporre solo una sigla. Ma c’è di più. Il documento è privo del numero di protocollo, segno evidente che del documento non si deve asciare un tracciamento ufficiale.

Il Sostituto ha eseguito ciò che il Papa ha ordinato e l’ha fatto con la discrezione richiesta. Il Cardinale Burke ha dichiarato illegittima la disposizione, in quanto è fuori dalla competenza della Segreteria di Stato. Per questo il Cardinale Burke ne ha richiesto il ritiro prima del 22 marzo p.v., data di entrata in vigore della stessa.

Rimane la domanda cruciale in questo strano caso – per usare un eufemismo: se il documento è stato richiesto dal Papa, nonostante la violazione del diritto canonico e della Dottrina della Chiesa Cattolica Romana, la disposizione è legittima?

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In precedenza Korazym aveva pubblicato questa nota: 

La Prima Sezione della Segreteria di Stato, guidata dal Sostituto per gli Affari Generali, l’Arcivescovo Edgar Peña Parra con una Nota del 12 marzo ha disposto che dal 22 marzo 2021 non sarà più permesso di celebrare delle Sante Messe individuali nella basilica di San Pietro, celebrate da un prete da solo, senza fedeli, e la drastica riduzione, con la limitazione ad un solo altare, nella cripta della Basilica, per le Sante Messe nella Forma Straordinaria del Rito Romano. Tre sono i destinatari: il Commissario Straordinario della Fabbrica di San Pietro, Mons. Mario Giordana, incaricato dell’amministrazione e della manutenzione della basilica; i Canonici del Capitolo Vaticano e il Servizio Celebrazioni Liturgiche della Basilica. Ben diversa è stata finora la prassi nella Basilica di San Pietro, con tanti sacerdoti che ogni mattina celebrano la Messa sugli altari laterali della basilica, spesso da soli e spesso nella Forma Straordinaria del Rito Romano.

All’inizio c’era il dubbio sull’autenticità della Nota della Seconda Sezione Segreteria di Stato, non firmata e non protocollata. Risulta autentica e molte domande rimangono riguardante le violazioni del diritto canonico e della dottrina della Chiesa Cattolica Romana. Certamente il Sostituto della Segreteria di Stato (che ha siglato la lettera, ma non firmato) si riterrà competente in materia perché si rivolge al Commissario Straordinario della Fabbrica di San Pietro, però nel contempo snobba l’Arciprete fresco di nomina papale, il Cardinale Mauro Gambetti, O.F.M.Conv. (e possiamo immaginare cosa ne pensa). Siamo ancora in attesa di una Dichiarazione in merito da parte della Sala Stampa della Santa Sede. Intanto riportiamo in una nostra traduzione italiana di lavoro dall’inglese la Dichiarazione del Cardinale Raymond Leo Burke, che presenta il clamoroso caso e formula in modo chiaro il punctum dolens della questione [QUI in inglese, tedesco, spagnolo, portoghese e polacco]. Va tenuto presente che il Cardinale Burke è uno dei massimi esperti di diritto canonico, già Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, Presidente della Corte di Cassazione dello Stato della Città del Vaticano e Presidente della Commissione per gli Avvocati dal 2008 al 2014.

Cardinale Raymond Leo Burke.

Dichiarazione sull’Offerta della Santa Messa nella Basilica Papale di San Pietro
[Nostra traduzione italiana di lavoro dall’inglese]

Il 12 marzo 2021, la Prima Sezione per gli Affari Generali della Segreteria di Stato di Papa Francesco ha pubblicato un documento contenente alcune disposizioni riguardanti l’offerta della Santa Messa nella Basilica Papale di San Pietro in Vaticano. Il documento è indirizzato al Commissario Straordinario della Fabbrica di San Pietro, Istituto Canonico preposto alla cura della Basilica Papale, ai Canonici del Capitolo Vaticano e al Servizio Celebrazioni Liturgiche della Basilica. Sia la forma che il contenuto del documento sostengono giustamente le preoccupazioni più profonde dei fedeli e, soprattutto, dei sacerdoti. Le preoccupazioni riguardano non solo la Basilica Papale di San Pietro, ma la Chiesa universale, in quanto la Basilica Papale di San Pietro è, in modo particolare, la casa spirituale di tutti i cattolici e, come tale, dovrebbe essere un modello della disciplina liturgica per le Chiese particolari.

Per quanto riguarda la forma del documento, ci sono diverse preoccupazioni.

1. Si tratta di un documento non firmato della Prima Sezione della Segreteria di Stato, senza numero di protocollo, che legifera sull’aspetto più sacro della vita della Chiesa, l’offerta della Santa Messa. Porta il sigillo della Prima Sezione con le iniziali. Sebbene il documento appaia autentico, cioè non contraffatto, non si può ritenere che sia un documento contenente una legislazione valida per la Sacra Liturgia.

2. La Segreteria di Stato non è competente per la disciplina liturgica della Chiesa e, in particolare, per la disciplina liturgica presso la Basilica di San Pietro in Vaticano. Giustamente, ci si chiede con quale autorità la Segreteria di Stato abbia emanato direttive contrarie alla disciplina della Chiesa universale. Un’ulteriore domanda riguarda quale processo sia stato seguito per arrivare alla pubblicazione di un documento così anomalo.

3. Data l’incompetenza della Segreteria di Stato in materia, i fedeli hanno diritto di sapere quale autorità competente ha dato mandato alla Segreteria di Stato di legiferare in merito alla Sacra Liturgia, cioè di emanare direttive in merito all’offerta dei Santa Messa nella Basilica Papale di San Pietro.

4. La Basilica Papale di San Pietro in Vaticano ha ora un Cardinale Arciprete, ma il documento in questione non gli è stato comunicato ufficialmente. Né si fa riferimento alla sua responsabilità per la disciplina liturgica della Basilica affidata alle sue cure.

Anche il contenuto del documento è fonte di profonde preoccupazioni.

1. Il documento suppone che le Sante Messe nella Basilica di San Pietro siano attualmente offerte in un clima privo, in qualche misura, di raccoglimento e decoro liturgico. Questa non è certamente la mia esperienza. Conosco molti sacerdoti, residenti a Roma e visitatori di Roma, che hanno celebrato o celebrano regolarmente la Santa Messa nella Basilica di San Pietro. Pur avendo espresso a me la loro profonda gratitudine per l’opportunità di celebrare la Santa Messa in Basilica, non hanno indicato che il clima in cui hanno celebrato la Santa Messa in Basilica fosse in alcun modo privo di riverenza, raccoglimento e dignità che si addice al Sacramento dei Sacramenti.

2. Il documento impone la concelebrazione ai sacerdoti che desiderano offrire la Santa Messa nella Basilica di San Pietro, il che è contrario al diritto ecclesiale universale e che condiziona ingiustamente il dovere primario del singolo sacerdote di offrire quotidianamente la Santa Messa per la salvezza del mondo (Can. 902). In quale chiesa più che nella Basilica di San Pietro un sacerdote desidererebbe offrire la Santa Messa, che è il modo più perfetto e pieno con cui svolge la sua missione sacerdotale. Se un singolo sacerdote desidera offrire la Santa Messa in Basilica, una volta in vigore le direttive in questione, sarà costretto a concelebrare, in violazione della sua libertà di offrire la Santa Messa individualmente.

3. Riguardo all’offerta individuale della Santa Messa, si deve osservare che non si tratta solo di un diritto del sacerdote ma anche di grande frutto spirituale per tutta la Chiesa, poiché gli infiniti meriti del Santo Sacrificio della Messa sono applicati più ampiamente e ampiamente in un modo che si addice alla nostra natura finita e temporale. È utile riflettere sull’insegnamento del Concilio di Trento, sulla situazione di un sacerdote che offre la Santa Messa senza che alcun fedele riceva la Santa Comunione. Riguardo alla partecipazione dei fedeli alla Santa Messa, il Concilio insegna: “Il Santo Concilio vorrebbe certamente che i fedeli presenti ad ogni Messa comunichino in essa non solo per devozione spirituale ma anche per ricezione sacramentale dell’Eucaristia, in modo che i frutti di questo santissimo sacrificio potessero essere loro in modo più pieno”. Si prosegue affermando: “Ma, se questo non sempre avviene, il Concilio non per questo condanna come messe private e illecite [Can. 8] in cui comunica solo il sacerdote. Piuttosto, le approva e le elogia, perché anch’esse dovrebbero essere considerate Messe veramente comunitarie, in parte perché le persone comunicano spiritualmente in esse e in parte perché sono celebrate da un pubblico ministro della Chiesa, non solo per il suo bene, ma per tutti i fedeli che appartengono al corpo di Cristo” (Sessione XXII, Capitolo 6). Va inoltre osservato che un sacerdote non offre mai la Santa Messa da solo, anche se non c’è nessun altro fisicamente presente, poiché gli angeli ei santi assistono ad ogni offerta della Santa Messa (Can. 903).

4. Per quanto riguarda la Forma Straordinaria del Rito Romano, che il documento chiama falsamente Rito Straordinario, il documento si riferisce a “sacerdoti autorizzati”, ma nessun sacerdote in regola ha bisogno dell’autorizzazione per offrire la Santa Messa secondo la Forma Straordinaria del Rito Romano (Motu proprio Summorum Pontificum, Art. 2). Inoltre, il documento limita l’offerta della Santa Messa secondo la Forma Straordinaria o Usus Antiquior del Rito Romano nella Basilica Papale di San Pietro alla Cappella Clementina, in quattro orari fissi. Si suppone dunque che, ogni giorno, solo quattro sacerdoti potranno celebrare la Santa Messa secondo l’Usus Antiquior nella Basilica Papale di San Pietro? Poiché il diritto della Chiesa universale consente al singolo sacerdote, in tali circostanze, di offrire la Santa Messa, secondo la Forma Ordinaria (Usus Recentior) o la Forma Straordinaria (Usus Antiquior), la direttiva in questione è in diretta violazione del diritto della Chiesa universale.

5. Il documento stabilisce inoltre che le Messe concelebrate siano animate liturgicamente dal servizio di lettori e cantori. Sebbene la disciplina liturgica della Chiesa preveda il servizio di lettori e cantori, non è loro scopo animare la Sacra Liturgia. Solo Cristo, nella cui persona agisce il sacerdote, anima la Sacra Liturgia. Pertanto, non si deve pensare che l’offerta individuale della Santa Messa sia in qualche modo meno animata, nel vero senso spirituale, della Messa concelebrata.

6. Per il bene della fede cattolica e per il buon ordine della Sacra Liturgia, espressione più alta e più perfetta della vita della Chiesa in Cristo, il documento in questione dovrebbe essere revocato immediatamente, cioè prima della sua presunta data di efficacia del 22 marzo prossimo. Inoltre, il pensiero che sta alla base di tale documento dovrebbe essere corretto, mentre la disciplina della Chiesa universale e la dottrina liturgica che ne è alla base viene esposta ai fedeli.

In conclusione, la disciplina della Chiesa riconosce il diritto, e anzi il dovere, dei fedeli cristiani di far conoscere ai loro pastori le loro preoccupazioni riguardo a questioni che riguardano il bene della Chiesa e, allo stesso modo, di far conoscere tali preoccupazioni a tutti i fedeli cristiani (Can. 212 §3). Data la gravità della situazione rappresentata dal documento in questione, mi auguro che molti dei fedeli cristiani per i quali la Basilica di San Pietro è, in un senso particolare, la loro chiesa madre, e, soprattutto, molti sacerdoti di tutto il mondo. il mondo farà conoscere a Papa Francesco e alla sua Segreteria di Stato la loro forte opposizione al documento in questione.

Raymond Leo Cardinal BURKE
Roma, 13 marzo 2021

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29 commenti

  • Natale ha detto:

    La basilica di San Pietro è stata profanata con l’intronizzazione del demone della pachamama. Come fa ora un religioso devoto alla Tradizione celebrarvi la Santa Messa come se niente fosse accaduto ?

  • Marco Marrone ha detto:

    Per quale motivo non è stato pubblicato il mio commento in data 16 us ?

  • Claudius ha detto:

    “A che serve il potere se non se ne abusa?” Dino Risi

  • Marco Marrone ha detto:

    Sig Milli, per caso lei è l’attuale Presidente dell’associazione dei Santi Pietro e Paolo dello SCV?

  • Gaetano2 ha detto:

    “…Bisognerebbe partire dalle basi elementari. Il Romano Pontefice ha la potestà piena, suprema e assoluta sulla Chiesa universale….”
    “…ne consegue che il Papa è libero di decidere chi, come e quando possa celebrare nella basilica…”
    Proprio così!
    Ovviamente per “Papa” non si può intendere un accoglione che rende culto a pachamame e altre divinità sataniche

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Tante volte per tirarci un po’ su di morale abbiamo rispolverato il detto: il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Rimasti in pochi a cercare, nel disincanto. risposte a parole e fatti sconcertanti – forse molti di più sono gli osservatori dalle zone d’ombra – mentre procediamo confidando nell’intervento risolutivo di Colui che tutto può, nelle cucine super accessoriate cuochi abilitati trovano sempre qualche coperchio di riserva per continuare la cottura di pasti succulenti da servire ad affamati operatori dell’informazione e di rimbalzo ai fruitori dei loro servizi.
    E la Nota, qui definita “fantasma” è stata persino derubricata a: pretesto per litigare, in Vaticano, dove – si rileva – pare non si respiri affatto quel soffio di pace che (aggiungo io) si vuole trasmettere al mondo intero.
    In Vaticano non si muove foglia che Bergoglio non voglia? Come potrebbe essere altrimenti dato lo status di “monarchia assoluta” ? difeso a spada tratta fin nei più alti Organismi istituzionali internazionali, dove la Santa Sede siede ed esercita diritti che le sono riconosciuti, esonerata per ragioni che ormai hanno fatto il loro tempo dal rispetto di Norme valide per tutti gli altri Stati, che tuttavia le consentono di non rispondere nemmeno in quei consessi per la violazione – formalmente denunciata – di alcuni diritti ai danni di cittadini non vaticani. Ancora qualcuno si meraviglia del mancato rispetto delle leggi in Vaticano?
    Suvvia. Le vicende venute alla ribalta negli ultimi anni hanno a chiare note messo in luce che il re è nudo e che a ritmo incalzante si è imposta la nemesi. Ma: senza soluzione di continuità alla politica dello struzzo. Che continuino dunque a volteggiare le foglie … morte… nella burrasca, che non accenna a placarsi.
    Per quel che mi riguarda, mi lasciano del tutto indifferente gli sporadici piagnucolii delle belle addormentate e le stucchevoli lagnanze per presunte operazioni all’ insaputa ora di tizio ora di caio e sempronio. Concedendo pure il beneficio del dubbio, che non si nega a nessuno, circa la giustificazione di un modus operandi nell’esclusivo “interesse della Chiesa”, la realtà impone che ci si chieda se non sia questo il momento di invertire la rotta.
    Senza entrare nel merito di intenzioni e decisioni relative al “pensionamento” simultaneo dei cardinali Comastri e Sarah, che ha suscitato qualche sospetto non chiarito (nemmeno da qualche intervista per un certo verso deludente, mi riferisco a quella del card. Sarah a “Il Foglio, sul punto “obbedienza al Papa”), mi limito ad annotare la coincidenza temporale fra la Nota “fantasma” spuntata nella Basilica di San Pietro e l’avvio dell’indagine presso la Congregazione di cui il cardinale guineano è stato Prefetto fino al mese scorso.
    Ieri – giorno della pubblicazione della Nota della CDF che ha sancito il “no” alle benedizioni delle coppie omosessuali – è stata rinviata a giovedì 18 p.v. la conferenza stampa (programmata per oggi) per la presentazione dell’ “Anno Amoris Laetitia” , le cui celebrazioni prenderanno il via venerdì prossimo, festa di San Giuseppe. Non nascondo di aver pensato (male ???) che forse si è preferito lasciar passare qualche giorno per evitare domande fastidiose a riguardo, destinate comunque a rimanere senza risposte; come al solito…

  • Vince ha detto:

    Pare che siate tutti felici di questa decisione a prescindere da chi l’abbia decisa! Non ho parole… solo preghiere per le vostre anime!
    Delle due l’una. O non avete capito di cosa si sta parlando, o siete complici!!!

    • Milli ha detto:

      Mi sa che è lei che non ha capito. Per quale ragione un cattolico dovrebbe rallegrarsi della drastica diminuzione delle Sante Messe celebrate nella basilica di San Pietro?
      L’unico che se ne rallegra è il Nemico e i suoi accoliti.

      • Vince ha detto:

        MILLI
        È quello che mi chiedo znch’io: per quale motivo siete consenzienti per una decisione del genere?

  • shalom ha detto:

    All’ALTO COMMISSARIATO PER LA LOTTA ecc. ecc. sfugge un particolare: proprio perché “Il Romano Pontefice ha la potestà piena, suprema e assoluta sulla Chiesa universale, ed è il supremo legislatore in ogni ambito che non rientri nel diritto divino, ecc.“ le sue affermazioni estranee a tale suo potere non hanno alcun valore di magistero petrino infallibile, possono risultare in contraddizione con la pastorale di stimati Sommi Pontefici precedenti con conseguente disagio dei Fedeli, comportano il diritto dei Fedeli (talora il dovere) di contestarle educatamente e liberamente e, se ritenute erronee, di non osservarle, senza che per questo gli manchino di rispetto o commettano un peccato neppure veniale. Del resto, come “nelle cappelle più sperdute del mondo”, anche in Basilica si chiedeva e si otteneva la doverosa autorizzazione. Concludendo, poi, anche l’attribuire ai Teologi o ai Fedeli che pensino diversamente una “Laurea presso l’Università della strada” non è un peccato neppure veniale ma solo una ingenua maleducazione. Con rispetto

  • Brasi ha detto:

    https://www.imolaoggi.it/2021/03/16/bergoglio-contro-marine-le-pen/
    Come potrete leggere dal link in descrizione le Sue preoccupazioni sono altre

  • Alto Comitato per la lotta ai teologi/canonisti/liturgisti fai-da-te laureati all'Università della Strada ha detto:

    Bisognerebbe partire dalle basi elementari. Il Romano Pontefice ha la potestà piena, suprema e assoluta sulla Chiesa universale. Egli è il supremo legislatore in ogni ambito che non rientri nel diritto divino, il solo al quale è assoggettato. Essendo le modalità di celebrazione all’interno della basilica di san Pietro non una questione di diritto divino, ne consegue che il Papa è libero di decidere chi, come e quando possa celebrare nella basilica, considerato oltretutto che neppure nella più sperduta cappella del mondo è consentito ad un sacerdote di entrare, andare all’altare, tirare fuori un messale e mettersi a celebrare senza il permesso del parroco del luogo.

    • Don RP ha detto:

      bravissimo alto comitato! Mi associo a quello da lei detto.

    • oiuy ha detto:

      Ah, è una decisione del papa?
      E dove è scritto?

      O basta che qualcuno dica: “è una decisione del papa” e la questione è chiusa?

      Il diritto non funziona in questo modo.

      • Milli ha detto:

        Non ci faccia caso, sono i soliti trollini che stavolta si nascondono sotto un altro nickname.

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Sempre meglio l’università della strada che quella degli asini.
      Oltretutto cari signori, siete in contrasto col vostro datore di lavoro che ripetutamente si è scagliato contro i dottori della legge.
      E poi, Maria, Giuseppe suo sposo, Gesù loro figlio, gli Apostoli, i loro primi collaboratori, i Padri del Deserto, gli Esseni custodi di Qumran, non erano tutti laureati all’Università della Strada? O siamo noi, poveri ignoranti, che non sappiamo che erano tutti usciti dalla Gregoriana?

      • Enrico Salvi ha detto:

        Gesù laureato all’Università della strada?

        Ma per favore!!!!!!!!!

        • stilumcuriale emerito ha detto:

          Ma va col tuo Budda che è meglio! Non hai proprio niente di meglio da fare che venire a rompermi le scatole? Chi è stato maestro di Gesù se non lui stesso?

          • Enrico Salvi ha detto:

            Appunto! Di quale università della strada vai parlando a proposito di Gesù?

            Dice il Buddha (cioè Dio):

            “Trattenere la rabbia e il rancore è come tenere in mano un carbone ardente con l’intento di gettarlo a qualcun altro: sei tu quello che viene bruciato”.

            Dai, non te la prendere. 😍

      • Alto Comitato etc... ha detto:

        Con tutto il rispetto, tra Gesù Cristo e i suoi genitori, gli Apostoli, i Padri della Chiesa e i commentatori di Stilum Curiae c’è un bel po’ di differenza, per vari motivi che non c’è bisogno di elencare😄Un po’ di umiltà sarebbe una cosa buona. Tra l’altro Lei qualche giorno fa scrisse che Gesù quando dice “i ladri e le prostitute vi passeranno avanti nel Regno dei Cieli” si rivolge non a voi, ma a scribi e farisei. A parte il fatto che scribi e farisei non esistono più, le parole della Scrittura hanno valore perenne e si rivolgono agli uomini di ogni tempo, ogni singolo insegnamento di Cristo parla ad ogni uomo e donna singolarmente, e ognuno quando legge e ascolta il Vangelo deve pensare che quelle parole lo riguardano: queste sono proprio le basi elementari. Non c’è bisogno di essere laureati, basta avere fatto bene il Catechismo e seguire gli insegnamenti dei Pastori, non avendo la pretesa di saperne più di Papi e Vescovi.

        • stilumcuriale emerito ha detto:

          Lo so anch’io che gli scribi e farisei a cui si rivolgeva Gesù non esistono più , ma la loro mentalità è rimasta in quelli che credono, come voi, che per adire alla fede e alla Verità rivelata sia necessario avere una laurea universitaria.

          • Alto Comitato ha detto:

            Per aderire alla Fede e alla Verità rivelata non è necesaria una laurea, anzi Cristo ringrazia il Padre per aver rivelato queste cose ai piccoli e averle tenute nascoste ai sapienti e agli intelligenti. Ma un conto è la Fede, un altro pretendere di impancarsi a giudici di Papi e Vescovi in materia di Teologia, Diritto Canonico, Liturgia e altre materie.

        • Enrico Salvi ha detto:

          Mi sembra di capire chi gli scribi e i farisei, o i loro discendenti, sono sempre gli “altri”.

          Sembra che nella storia della Chiesa mai ci sia stato qualcuno che ha detto:

          “IO, sono IO il primo scriba e fariseo!!!!”

          Oppure:

          “IO, sono IO che ho la trave nel mio occhio e vado a guardare la pagliuzza nell’occhio altrui!!!”

      • Milli ha detto:

        Eh no, stavolta ha un po’ esagerato. Maria è cresciuta nel Tempio da dove è uscita per sposare Giuseppe. Quindi era istruita, altroché!

        • stilumcuriale emerito ha detto:

          Che Maria sia cresciuta nel Tempio è detto in un vangelo apocrifo al quale non siamo tenuti a credere.

    • Corrado Bassanese ha detto:

      Cioè volete dire, voi dell’ALTO ecc…., che il Cardinal Burke si sia laureato all’Università della strada?