Ragazzi. Elezioni Usa, i Brogli. La Corte Come Pilato, Ragioni Procedurali.

12 Dicembre 2020 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, il dott. Maurizio Ragazzi ci ha inviato da Washington questo articolo aggiornato alle ultime notizie sulla clamorosa iniziativa di diciotto Stati dell’Unione che hanno chiesto alla Corte Suprema di verificare il rispetto delle norme elettorali nel corso delle recenti elezioni presidenziali, che sarebbero state viziate da brogli e irregolarità su una scala mai vista in precedenza. Buona lettura.

Ecco l’aggiornamento  che il dott. Ragazzi ci ha inviato questa notte:

NOTA DI AGGIORNAMENTO (Maurizio Ragazzi)                      

La sera dell’11 dicembre, la Corte Suprema si e’ lavata le mani, emettendo un ordine (https://www.supremecourt.gov/orders/courtorders/121120zr_p860.pdf) di rigetto della richiesta del Texas per asserita mancanza di legittimazione ad agire (e quindi per ragioni meramente procedurali, che non hanno niente a che vedere col merito della questione, cioè le frodi elettorali). I giudici Alito e Thomas, discostandosi dagli altri sette giudici, hanno invece affermato che, in casi come questo in cui ha giurisdizione originaria, la Corte Suprema non ha il potere discrezionale di rigettare la richiesta. Questi due giudici avrebbero cosi’ permesso al Texas di presentare alla Corte le sue ragioni di merito.

Mentre la causa promossa dal Texas di fronte alla Corte Suprema finisce qui, le cause per irregolarita’ e frodi elettorali nei vari stati continuano. E se anche il loro esito non fosse felice, la massiccia raccolta di prove delle frodi sistematiche nelle elezioni del 2020 resta, cosi’ come resta la necessita’ di profonde modifiche che garantiscano l’integrita’ del sistema elettorale statunitense, a meno che non si voglia continuare ad avere elezioni-farsa.        

§§§

BROGLI ELETTORALI USA: FINALMENTE SCENDONO IN CAMPO GLI STATI

 (DR. MAURIZIO RAGAZZI – WASHINGTON, USA)

 

Da più di un mese, il coro incessante dei giornali e dei canali televisivi pro-Biden (cioè la quasi totalità di quelli più noti) è intento ad infangare, senza neanche investigare, ogni dubbio sollevato sull’integrità delle elezioni, e ad ammonire Trump a desistere dal tentativo di ribaltare il risultato delle elezioni presidenziali del 3 novembre scorso (cosi’ come da loro conclamato, ma non ancora certificato con l’esaurimento delle apposite procedure). Imperterrito, il Presidente Trump ha tirato dritto per la sua strada. Ancora al rally in Georgia del 5 dicembre,[1] ha ribadito quanto aveva detto tre giorni prima, riaffermando il suo dovere, quale presidente in carica, di difendere la costituzione ed il diritto degli Stati Uniti, e di proteggere il sistema elettorale contro la “frode tremenda ed orribile delle elezioni del 2020”.[2] In quel discorso di denuncia dettagliata di brogli, Trump ha ulteriormente precisato quanto inizialmente anticipato, sin dal 19 novembre, dalla sua squadra di avvocati coordinati dall’ex-sindaco di New York Rudy Giuliani.[3]

 

Che ci sia stato qualcosa (o, meglio, molto) di marcio in queste elezioni, lo confermano alcuni osservatori che si sono preoccupati di esaminare i fatti.[4] Ed uno studioso attento[5] ha rilevato come Trump abbia aumentato i suoi voti del 20% rispetto al 2016, abbia esteso il suo elettorato migliorando sensibilmente la percentuale di consenso Repubblicana fra le minoranze, ed abbia avuto un effetto trainante per tutto il suo partito, che infatti (contrariamente alle previsioni-farsa di moltissimi sondaggisti) ha addirittura incrementato i suoi seggi alla Camera dei Rappresentanti, mantenuto le posizioni al Senato, e registrato un notevole successo a livello statale e locale. Ebbene, ognuno di questi fattori, preso singolarmente, sarebbe stato, in condizioni normali, un chiarissimo indicatore della vittoria di Trump. Invece, la notte del 3 novembre, quando Trump era in netto vantaggio, è accaduto qualcosa d’inspiegabile, cioè la sospensione del conteggio dei voti, la materializzazione dal nulla di sacchi di voti per posta (la modalità di voto dove maggiormente pullulano le frodi),[6] e risultati finali che hanno ribaltato la situazione a favore di Biden, con maggioranze risicate che, stranamente, sono apparse proprio in quegli stati in cui servivano. Stando così le cose, ci si può allora stupire che una percentuale così alta del popolo americano (e non solo Repubblicani, ma anche Democratici!) sia convinta che queste ultime elezioni sono state marcate dal ricorso sistematico alla frode?[7]

 

Oltre alle sensazioni (rese plausibili dal confronto con le precedenti elezioni), ci sono poi i crudi fatti. La cortina di omertà imposta, anche con intimidazioni, a chiunque osi mettere in dubbio l’onestà del processo elettorale non è valsa a ridurre al silenzio chi abbia vissuto le elezioni dall’interno (come scrutatore o in altro ruolo) e, per rispetto della verità, abbia trovato il coraggio di parlare, anche a prezzo della propria carriera ed incolumità. Alcune testimonianze durante le audizioni tenute nel Michigan sono illuminanti:[8]

 

(1)       “In un paese come l’India, noi abbiamo una carta d’identità nazionale, senza produrre la quale non possiamo votare; quando entriamo negli USA, ci sottopongono ad uno scan della retina e ci prendono le impronte digitali, ma quando [come immigrati che hanno acquisito la nazionalità] votiamo qui, cioè esercitiamo il diritto più solenne come cittadini, non dobbiamo produrre nessun documento identificativo. La frode che ne deriva mi spezza il cuore, ed e’ per questo che mi sono fatta avanti”.

 

(2)       “Non ho nessuna difficoltà a spiegarle [perché’ un numero maggiore di scrutatori non abbiano parlato]: facendomi avanti, la mia vita è stata completamente distrutta, ho rovinato il mio rapporto con parenti, ho perso amici, sono stata minacciata, i miei figli sono stati minacciati, ho dovuto cambiare il mio numero telefonico, cancellare la mia partecipazione ai social media, e adesso non posso neanche trovare un lavoro. Il fine dei Democratici è rovinarti la vita! Ecco perché’ altri non si sono fatti avanti”.

 

(3)       “Il sistema di software per le elezioni e’ stato progettato col proposito di essere manipolabile; se qualcuno perseguisse un fine illecito, sarebbe proprio questo lo strumento ideale per realizzarlo”.

 

Queste dichiarazioni sono indicative delle centinaia rese sotto giuramento, con la prospettiva quindi di finire in carcere in caso di spergiuro, da chi, nei vari stati, ha deciso di parlare a suo rischio e pericolo.

E non e’ tutto. Finalmente, anche gli stati dell’Unione sono scesi in campo a dare battaglia. Il 7 dicembre, il Texas ha fatto causa a Pennsylvania, Georgia, Michigan e Wisconsin davanti alla Corte Suprema degli Stati Uniti, che ha giurisdizione esclusiva sulle controversie fra stati dell’Unione. In un paio di giorni, il caso ha assunto dimensioni impressionanti: 18 altri stati dell’Unione si sono affiancati al Texas, lo stesso Presidente Trump e’ intervenuto nel caso nella sua qualita’ di candidato alle elezioni presidenziali, e terzi interessati (amici curiae, una figura tipica del diritto processuale statunitense) hanno presentato in numero crescente loro memorie a sostegno dell’una o dell’altra parte.[9]

Nel suo ricorso, il Texas non ha smorzato i toni, come d’altronde richiesto dalla gravita’ della questione:[10]

“Il nostro paese e’ arrivato ad un bivio decisivo: o la nostra costituzione conta, e va rispettata anche quando alcuni la considerano inopportuna ed invecchiata, o non conta più niente ed è solo un pezzo di carta da mettere in mostra agli Archivi Nazionali. Con il nostro ricorso, chiediamo alla Corte di riaffermare il valore della costituzione”.

“Elezioni secondo il diritto sono il cuore della nostra democrazia costituzionale. Il popolo americano, e gli stessi candidati, hanno un interesse impellente a che la scelta del presidente, di qualunque presidente, sia legittima. Se si perde questa fiducia, l’Esperimento Americano affonda. Ma una nuvola nera incombe sulle elezioni presidenziali del 2020”.

“Ecco quello che sappiamo: con la scusa del Covid-19, rappresentanti dei governi di Georgia, Michigan, Wisconsin e Pennsylvania (gli “Stati Convenuti”) hanno usurpato le prerogative dei loro legislatori, modificando incostituzionalmente le leggi elettorali dei loro stati. Hanno fatto ciò attraverso fiat esecutivi o cause pretestuose, ottenendo il risultato d’indebolire l’integrità delle elezioni. Gli stessi rappresentanti governativi hanno poi allagato gli Stati Convenuti con una marea di milioni di voti per posta, con poco o nessun controllo delle buchette postali, ed hanno anche indebolito le misure più efficaci di garanzia dell’integrità del voto, cioè la verifica di firma ed i requisiti di attestazione”.

“Gli Stati Convenuti hanno agito incostituzionalmente per abbassare i loro standard elettorali (compresi il conteggio di voti invalidi e l’eliminazione di voti validi), con la chiara intenzione di favorire il loro candidato alla presidenza e di alterare il risultato delle elezioni del 2020. In molti casi, queste azioni sono avvenute in aree che hanno una storia di frodi elettorali”.

E gli stessi titoletti nella memoria presentata dal Missouri, assieme ad altri 16 stati, valgono a rendere l’idea dei brogli più eclatanti: abolizione della verifica di firma, manipolazione dei voti, applicazione di standard variabili, esclusione di osservatori, estensione delle date ultime per ricevere i voti per posta.[11]

Allo stato attuale, è impossibile prevedere cosa deciderà nel merito la Corte, ammesso che si superino le obiezioni di giurisdizione e si arrivi al merito. Di certo, l’iniziativa del Texas e degli altri 18 stati ha posto sotto gli occhi di tutti le frodi elettorali che giornali, reti televisive, università, burocrazie, social media ed altri centri di potere si sforzano di deridere e screditare come manovre irresponsabili. Ma ciò che è davvero irresponsabile non è impegnarsi per accertare la verità (se cioè ci siano stati brogli sistematici e se Trump non abbia in realtà vinto, e con ampio margine), ma al contrario dare per assodato cio’ che non lo e’ minimamente (che cioe’ Biden abbia davvero prevalso, nonostante non ci sia stata alle elezioni nessuna onda Democratica, contrariamente a certe rosee previsioni create ad arte prima delle elezioni).[12] Se si vuole che fra quattro anni ci siano elezioni presidenziali degne di questo nome, e non invece elezioni truccate indegne di uno stato civile, il momento per mettere le cose a posto è adesso. Quello che è in ballo non è solo la conferma di Trump alla presidenza, ma ancor di più il futuro stesso degli Stati Uniti, che non possono sopravvivere con un sistema elettorale fraudolento, nel quale metà degli elettori non ripone nessuna fiducia.

[1]           La trascrizione dell’intervento del Presidente Trump al rally e’ in https://factba.se/transcript/donald-trump-speech-campaign-rally-valdosta-georgia-december-5-2020; il video e’ in https://www.youtube.com/watch?v=CxOAh32t9Sg.

[2]           La trascrizione del discorso di Trump del 2 dicembre e’ in https://www.rev.com/blog/transcripts/donald-trump-speech-on-election-fraud-claims-transcript-december-2; il video e’ in https://www.youtube.com/watch?v=WP0ixjE7JIU, e, in traduzione italiana, in https://www.youtube.com/watch?v=rCxPV6fuOY4.

[3]           La trascrizione della conferenza stampa del 19 novembre e’ in https://www.rev.com/blog/transcripts/rudy-giuliani-trump-campaign-press-conference-transcript-november-19-election-fraud-claims; il video e’ in https://www.youtube.com/watch?v=U4BufJxxmKE.

[4]           Si veda, ad esempio, quanto scritto da Daniel Horowitz in https://www.theblaze.com/op-ed/horowitz-new-analysis-shows-biden-winning-nearly-impossible-margins-on-mail-in-ballots-in-pennsylvania e https://www.theblaze.com/op-ed/ready-horowitz-republicans-have-a-moral-obligation-to-support-the-pennsylvania-lawsuit-against-universal-mail-in-ballots.

[5]           Si veda https://spectator.us/reasons-why-the-2020-presidential-election-is-deeply-puzzling/. Sia questo osservatore (Patrick Basham) che Daniel Horowitz, menzionato sopra, sono stati ospiti di un programma di Mark Levin che ha fornito un quadro sintetico ma efficace della sistematicita’ dei brogli: https://www.youtube.com/watch?v=wuSJQrMmSYQ.

[6]            Il pericolo di frodi nel voto per posta era gia’ stato segnalato nel 2005, a pagina 35 del rapporto della Commissione Carter-Baker sulla riforma delle elezioni federali: https://www.legislationline.org/download/id/1472/file/3b50795b2d0374cbef5c29766256.pdf.

[7]           Si veda https://townhall.com/tipsheet/leahbarkoukis/2020/12/01/30-percent-of-dems-think-their-party-cheated-n2580862.

[8]           Si veda il video https://www.youtube.com/watch?v=7bo0lB1e_RI, ai minuti 13.40, 15.45 e 29.15.

[9]           La relativa documentazione e’ disponibile presso la pagina del sito della Corte dedicata al caso: https://www.supremecourt.gov/search.aspx?filename=/docket/docketfiles/html/public/22o155.html.

[10]          Si veda https://www.supremecourt.gov/DocketPDF/22/22O155/163052/20201208133328638_TX-v-State-MPI-2020-12-07%20FINAL.pdf.

[11]          Si veda https://www.supremecourt.gov/DocketPDF/22/22O155/163215/20201209144840609_2020-12-09%20-%20Texas%20v.%20Pennsylvania%20-%20Amicus%20Brief%20of%20Missouri%20et%20al.%20-%20Final%20with%20Tables.pdf.

[12]          Nella sua memoria presentata alla corte, il Presidente Trump ha giustamente notato come sia assai sospetto (per usare un eufemismo) che, quale candidato alla presidenza, lui abbia trainato al successo i candidati Repubblicani alla Camera, al Senato ed alle cariche locali, ma che poi l’unico a perdere sia stato proprio lui! Si veda https://www.supremecourt.gov/DocketPDF/22/22O155/163234/20201209155327055_No.%2022O155%20Original%20Motion%20to%20Intervene.pdf.

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14 commenti

  • Maurizio Ragazzi ha detto:

    Una vignetta sulla (non-)decisione della Corte Suprema decisamente simpatica, che se ne condivida o meno il senso: https://townhall.com/political-cartoons/2020/12/15/178972?hpnl=true. (I tre giudici progressisti sotto forma di asini, simbolo dei Democratici; i quattro polli nominati da Bush e Trump, ma d’accordo con i giudici progressisti; e Alito e Thomas, gli unici due dissenzienti!)

  • Luca Antonio ha detto:

    Il segnale piu’ inquietante e definitivo a mio avviso. e’ venuto dal congresso che ha approvato il finanziamento alle forze armate con oltre due terzi dei voti, eludendo il veto presidenziale che Trump minacciava se lo stesso congresso non avesse eliminato il chapter 230 – cioe’ il del privilegio di cui godono facebook e Twitter e You tube in campo editoriale.
    Trump non ha neanche il suo partito dalla sua, e quello che e’ successo in Georgia, feudo storico, e altri posti – dove i candidati repubblicani sono andati bene ma lui ha perso-, lo indica chiaramente.
    In quattro anni evidentemente non e’ riuscito a compattare il partito intorno alla sua figura.
    Ero fiducioso che a tanti roboanti proclami di brogli seguissero azioni altrettanto roboanti, ma senza il partito a supporto e’ stato costretto a scaramucce di retroguardia mentre la battaglia ormai, credo, era perduta.
    Il suo mandato e’ stato comunque positivo, aver impedito alla psicopatica Killary di andare al potere e aver ribaltato gli equilibri della Corte Suprema non e’ cosa da poco.
    Auguriamoci che non faccia la fine di Catilina – altro coraggioso cui furono rubate le elezioni da manovre di palazzo.

  • Anna Muccianna. ha detto:

    spero che Trump sia così forte da non arrendersi di fronte a vigliacchi traditori del popolo americano, perché io ho fiducia che possa rinnovarsi la sua presidenza , sperando che con essa arrivi come conseguenza anche da noi aria nuova e fresca.

  • Marialuisa ha detto:

    Solo un intervento dall’alto ci può aiutare. Che Dio abbia misericordia di noi tutti e intervenga presto! La nostra speranza è l’ultima a morire. Fiat!

  • Donna ha detto:

    la democrazia negli USA è morta,sempre se c’è stata,perche visto i brogli elettorali attuali, vengono inevitabilmente dubbi sulle precedenti elezioni.Detto questo anche noi non stiamo meglio, visto che siamo governati da chi non è stato eletto.

    • scrutatore accanito ha detto:

      Ho fatto per diversi anni lo scrutatore, e lo farei ancora adesso se non avessi deciso di cancellarmi dagli elenchi, per non subire, io vecchio, le umiliazioni della giovane presidentessa di seggio, di cui ho capito il nome, ma, dopo due turni elettorali, non sono riuscito a capire il cognome. Con chiarezza, intendo dire, sempre pronunciato a mezza bocca e scritto spesso con calligrafia illeggibile. Forse uno sgorbio sarebbe stato più chiaro.
      L’ultima volta che ho fatto lo scrutatore sono riuscito a ripescare due voti validi, che la presidentessa esimia aveva messo tra le schede bianche, perché il tratto della matita era deboluccio. Stranamente erano per un partito non gradito alla presidentessa.
      Se facciamo due voti per seggio, possiamo raggiungere facilmente in una città di media grandezza il migliaio di voti. E con mille voti in più o in meno il risultato delle elezioni cambia, eccome se cambia !
      Bene : debbo aggiungere che quello che mi ha stupito è stato il fatto che negli USA non sia richiesto alcun documento di identità per votare. Lo dice l’elettrice di origine indiana, che ha trovato (e giustamente, dico io) piuttosto strana la cosa. La penultima volta che ho votato sono andato al seggio con la tessera del ministero e il baldo giovane che faceva lo scrutatore, si è impantanato : stava per rifiutarmi il diritto il voto. Ma forte della mia esperienza pluriennale come scrutatore, sono riuscito a spiegargli cosa doveva scrivere sullo scartafaccio.

  • Enrico Nippo ha detto:

    S’, ma Ponzio Pilato lasciamolo stare.

  • napoleon ha detto:

    l’errore lo ha fatto Trum nominando presidente dela Corte Suprema una persona a lui vicino. E’ evidente che verrà tacitata e non potrà agire .Meglio sarebbe stato metterci il solito democristiano pronto a tradire .Ah ! se Trump avesse chiesto consoglio a Mattarella…

  • Nicola Buono ha detto:

    Se la sono fatta addosso davanti al Deep State. È meno male che la Corte Suprema era a maggioranza repubblicana…A questo punto che Dio abbia pietà di noi.

  • Gian ha detto:

    Con questa decisione da parte della Corte Suprema si chiude, apparentemente, ogni ulteriore possibilità di fermare il Male. Lo Stato Profondo (Deep State) è troppo potente ed ha ormai occupato ogni posizione.
    Si salvi chi può.

  • er ha detto:

    In sostanza il Texas non era legittimato a presentare tale causa. Dobbiamo supporre che analoga sorte avranno i ricorsi degli altri 17 Stati?

    • morgana ha detto:

      Er i ricorsi degli altri Stati erano semplicemente uniti a quello del Texas, sono decaduti contestualmente.