VIGANÒ: LE ESECUZIONI SOMMARIE SONO UNA FERITA PER LA CHIESA.

2 Ottobre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, oggi su La Verità è uscito questo intervento dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò, che con il permesso dell’Autore rilanciamo su Stilum Curiae. Buona lettura.   

§§§

Molto si è scritto, in questi giorni, circa l’ennesimo scandalo vaticano che vede questa volta coinvolto il Cardinal Becciu, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi. Dinanzi ad accuse che ancora devono essere provate, la risposta di Jorge Mario Bergoglio è parsa dettata più da furore che da amore di verità, più da un vaneggiamento di onnipotenza che da volontà di giustizia: in ogni caso da un grave abuso dispotico di autorità.

Sotto questo profilo, possiamo ormai ritenere che la privazione della Sacra Porpora e la riduzione allo stato laicale siano diventate esecuzioni sommarie, a fortissimo impatto mediatico a favore dell’immagine di chi le commina, al di là delle responsabilità morali e penali dei condannati. Il signor McCarrick, accusato di crimini gravissimi, è stato condannato direttamente dal Papa, senza che gli atti processuali e le testimonianze che lo riguardano venissero resi di pubblica ragione. Con questo escamotage Bergoglio ha voluto dare un’immagine di sé che tuttavia contrasta con la realtà dei fatti, dal momento che la sua presunta volontà di «far pulizia» in Vaticano mal si concilia con l’essersi circondato di personaggi ampiamente compromessi – ad iniziare proprio da McCarrick – affidando loro incarichi ufficiali, per poi cacciarli non appena venivano alla luce i loro scandali. E su tutti costoro, come ben sanno quanti frequentano la Curia, già pesavano gravi sospetti se non addirittura prove circostanziate di colpevolezza.

A conferma della strumentalità, anzi della pretestuosità dell’azione moralizzatrice bergogliana, vi sono i casi di persone integerrime e del tutto innocenti, alle quali non è stata risparmiata l’infamia del discredito, l’esposizione mediatica, la gogna giudiziaria: pensiamo solo al caso del Cardinal Pell, abbandonato a se stesso in un processo farsa allestito da un tribunale australiano, e per il quale la Santa Sede si è astenuta da qualsiasi intervento che pure sarebbe stato doveroso. In altri casi, come ad esempio quello di Zanchetta, Bergoglio si è speso in una difesa ad oltranza del suo pupillo, giungendo addirittura ad accusare di falsa testimonianza le vittime del Prelato, promosso poi ad un incarico di alta responsabilità all’APSA appositamente creato per lui. Ed oggi Galantino e Zanchetta sono de facto gli amministratori dell’intero patrimonio della Santa Sede ed ora anche del portafoglio della Segreteria di Stato. E che dire di personaggi impresentabili come Bertone e Maradiaga, Peña Parra e Paglia? Scandali viventi…

Lasciamo quindi da parte innocenti e colpevoli, accomunati dal linciaggio indotto ad arte da chi se ne voleva sbarazzare o perché si erano dimostrati poco inclini al compromesso, o perché il loro zelo per la causa di Santa Marta li aveva indotti ad una pericolosa disinvoltura nella certezza dell’impunità. Persone di specchiata onestà e di grande fede come Ettore Gotti Tedeschi o il Cardinal Pell, senza dimenticare Eugenio Hasler e i meri esecutori di Becciu in Segreteria di Stato, sono stati trattati peggio di un abusatore seriale come Theodore McCarrick o di un (presunto) maneggione come Becciu. E c’è da credere che il fastidio di avere dei collaboratori onesti e incorruttibili abbia determinato la loro cacciata, così come la ricattabilità di collaboratori immorali e disonesti sia stata considerata una sorta di garanzia della loro fedeltà e del loro silenzio. Il tempo ha dimostrato che i galantuomini hanno subito con dignità l’ingiustizia senza gettare discredito sul Vaticano o sulla persona del Papa; vi è da credere che sull’altro versante i corrotti e i viziosi ricorreranno a loro volta al ricatto nei confronti dei loro accusatori, come sempre hanno fatto i cortigiani senza onore.

In questa vicenda recente la costante che si può rilevare è l’atteggiamento di Santa Marta, che da più parti è stato paragonato a quello di una junta sudamericana. Io credo invece che dietro questo stillicidio di scandali che coinvolgono personalità di spicco della Gerarchia e della Curia Romana vi sia la volontà deliberata di demolire la Chiesa stessa, di screditarla dinanzi al mondo, di comprometterne l’autorità e l’autorevolezza davanti ai fedeli. L’operazione a cui stiamo assistendo da ormai sette infaustissimi anni è chiaramente finalizzata alla distruzione dell’istituzione cattolica, tramite la perdita di credibilità, la disaffezione e il disgusto per le azioni e i comportamenti indegni dei suoi membri; un’operazione iniziata con gli scandali sessuali già sotto i Pontificati precedenti, ma che questa volta vede come protagonista, come principale attore proprio colui che siede sul Soglio, e che con le proprie parole e opere è in grado di assestare i colpi più devastanti al Papato e alla Chiesa.

La «demitizzazione del Papato» auspicata dai progressisti consiste essenzialmente nella sua ridicolizzazione, nella sua profanazione, ossia nel renderlo appunto profano, non sacro. Ed è inaudito e gravissimo che questa operazione eversiva sia compiuta da chi quel Papato lo detiene e ne indossa, pur goffamente, le vesti. Analogamente, la profanazione della Chiesa è condotta con metodo scientifico dagli stessi vertici della Gerarchia, che si rendono invisi al popolo di Dio e si fanno compatire dal mondo, sotto lo sguardo compiaciuto dei media mainstream.

Questo modus operandi non è nuovo. Esso fu adottato – con minor impatto mediatico ma pur sempre con le stesse finalità – alla vigilia della Rivoluzione Francese. Rendere odiosa l’aristocrazia; corrompere la nobiltà con vizi sconosciuti al popolo; sradicare il senso di responsabilità morale nei confronti dei sudditi; provocare scandali e fomentare l’ingiustizia verso i più deboli e i meno abbienti; asservire la classe dominante agli interessi delle sette e delle logge: questa fu la premessa, creata ad arte dalla Massoneria, per suscitare il discredito della Monarchia e legittimare le rivolte delle masse, predisposte da pochi sediziosi al soldo delle Logge. E se i nobili non cadevano nella trappola del vizio e della corruzione, i cospiratori potevano accusarli delle nefandezze altrui e condannarli al patibolo sotto la spinta dell’odio coltivato nei ribelli, nei delinquenti, nei nemici del Re e di Dio. Una turba di infami che non aveva nulla da perdere e tutto da guadagnare.

Oggi, dopo oltre due secoli di tirannia del pensiero rivoluzionario, la Chiesa è vittima dello stesso sistema adottato contro la Monarchia. L’aristocrazia della Chiesa è corrotta come e forse più dei nobili francesi, e non comprende che questo vulnus alla sua reputazione e alla sua autorità è la premessa necessaria alla ghigliottina, al massacro, alla furia dei ribelli. E anche al Terrore. Ci pensino bene i moderati che credono che un prossimo Papa solo leggermente meno progressista rispetto a Bergoglio possa sedare gli animi e salvare il Papato e la Chiesa. Perché l’odio teologico dei nemici di Dio, una volta eliminati i buoni Pastori ed allontanati i fedeli, non si fermerà dinanzi a chi oggi deplora il Pontificato presente ma ne difende la matrice conciliare: i conservatori che credono di poter prendere le distanze tanto dai modernisti quanto dai tradizionalisti faranno la fine dei Girondini.

«Mundamini, qui fertis vasa Domini», dice la Sapienza (Is 52, 11). L’unico modo per uscire dalla crisi della Chiesa, che è una crisi di Fede e di Morale, è riconoscere la deviazione dalla retta via, ripercorrere a ritroso il cammino intrapreso e riprendere la strada che Nostro Signore ha segnato con il Suo Sangue: la via del Calvario, della Croce, della Passione. Quando i Pastori avranno non l’odore delle pecore ma il soave profumo del Crisma con il quale sono stati resi simili al Sommo ed Eterno Sacerdote, essi saranno nuovamente conformati al divino modello di Cristo, e con Lui sapranno immolarsi per la gloria di Dio e la salvezza delle anime. Né il divino Pastore farà loro mancare la Sua Grazia. Finché essi vorranno piacere al mondo, sarà il mondo a compensarli con i suoi inganni, le sue menzogne, i suoi vizi più abbietti. La scelta, in fondo, è sempre radicale: la gloria eterna con Cristo o la dannazione eterna lontano da Lui.

+ Carlo Maria Viganò

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109 commenti

  • Enrico Nippo ha detto:

    Il fatto è, caro don Pietro Paolo, che qui ci sentiamo tutti atleti di Cristo. Qui tutti siamo in grado di impugnare le Scritture cicero pro domo sua.

    Ma CHI può decidere definitivamente chi sono coloro che stanno dalla parte di Cristo?

    CHI può decidere definitivamente chi sono coloro che combattono il “buon combattimento”?

    CHI può decidere definitivamente chi sono i “fuoriusciti”?

    Nella seconda parte del suo intervento, lei si lascia andare ad un’affermazione quantomeno singolare, e cioè che i vituperati “lefebvriani” sarebbero “vicini a Lutero”. Ma dico: si rende conto della “baggianata” che le è scappata di bocca (e già, perché le “baggianate” non sono sempre e soltanto “gli altri” a dirle).

    Ha mai sentito parlare di AUTO-REFERENZA?

    Ebbene, CHI può affermare senza ombra di dubbio di non essere AUTO-REFERENTE quando parla o scrive?

    P.S. Tenga presente che il primo ad ammettere di essere un auto-referente è il sottoscritto. Vogliamo vedere insieme quanti, anche fra i collaboratori e commentatori di questo blog sono disposti ad ammetterlo?

    • Don Pietro Paolo ha detto:

      Enrico nippo,
      la “baggianata” , come la chiama lei, che io ho scritto ha anche la motivazione che lei, in modo autoreferenziale, non ha citato.Per questa motivazione è di sicuro lei e i suoi amici molto vicino a Lutero

      • Enrico Nippo ha detto:

        “Baggianate” è un termine che ha impiegato lei per primo onde stigmatizzare il pensiero dei “lefebvriani” ed auto-collocarsi (auto-referenzialmente) tra i giusti.

        Lei non ha risposto alle mie domande, secondo il tipico glissare di chi non sa cosa rispondere e perciò mira a confondere le acque.

        • Adriana 1 ha detto:

          Enrico Nippo ,
          inutile :don Pierpaolo non risponderà mai alle sue domande perchè sarebbe costretto ad argomentare .
          E’ molto più facile ed agevole mettere nel mirino colui che “deve” esser considerato dissidente ,cercando tenacemente il reato da attribuirgli . Il fine è quello di trasformarlo in una non-persona ,un bersaglio da insultare , un nemico al quale applicare un giudizio di colpevolezza preventivo ,”ad personam” , sottraendosi,contemporaneamente , all’ingrato e,direi ,impossibile compito , di spiegare e chiarire quali siano i principi su cui si regge l’attuale neo-chiesa e quale funzione essa svolga .

          • Don Pietro Paolo ha detto:

            innzitutto, dottissima Adriaana, io non mi chiamo Pierpaolo. Le sue tattiche da musa piu che ispiratrici sono istigatrici e io non accolgo ciò che palesamente provenie dall’inferno. Io non ho niente da argomentare con persone cocciute che hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non sentono e soprattutto hanno il cuore sclerotizzato. i tranelli, se lei conosce il vangelo, al mio Signore Gesù Cristo gli venivano tesi dagli scribi e dai farisei e mii sembra che lei e qualche altro esca fuori dalle loro scuole. Ad Enrico nippo non ho risposto, come diversamente ho fatto con altri, perché non ha fatto nessuna domanda a cui non ho dato spiegazione prima del suo intervento. Il resto sarebbe stata una discussione interminabile e vana. Le consiglio di fare un buon corso di spiritualità veramente cristiano perché non sarà la sua cultura classica a renderla accettevole agli occhi di Dio.

          • Adriana 1 ha detto:

            L’elenco delle mie colpe ” ad personam” ,stilato con grondante missericordia , confermano quanto ho scritto . Lei deve essersi ispirato a Fouquier-Tinville…
            Pierpaolo non distorce il nome .Lo rende solo più carino…

        • Enrico Nippo ha detto:

          Don Pietro Paolo,
          non si arrampichi sugli specchi.

          Glielo domando di nuovo :

          CHI può decidere definitivamente chi sono coloro che stanno dalla parte di Cristo?

          CHI può decidere definitivamente chi sono coloro che combattono il “buon combattimento”?

          CHI può decidere definitivamente chi sono i “fuoriusciti”?

          Guardi che può anche rispondere che non lo sa.

          • Don Pietro Paolo ha detto:

            Enrico Nippo,
            Ahh… queste domande erano fatte a me e si aspettava la mia risposta? Credevo fossero domande retoriche. Non l’avevo capito, ma lo accontento subito così chiudiamo la questione: decide lei e la signora Adriana.

          • Enrico Nippo ha detto:

            Insomma lei non sa cosa rispondere ma non lo vuole ammettere.

  • Carlos ha detto:

    E se avesse ragione Don Minutella?

  • Messaggeri o angeli ha detto:

    Visto che la discussione è stata fatta in un giorno che prevede la commemorazione degli Angeli per la maggior parte dei partecipanti, mi permetto di suggerire un libro a loro dedicato.
    Si tratta di
    ANGELI DI LUCE
    Dalle sacre Scritture alle sacre immagini.
    Autore Michel Quenot
    Editrice PENTAGORA
    prezzo 15 €.

    • Don Pietro Paolo ha detto:

      Adriana,
      la sua “misericordia ” è esagerata, mi commuove. Essere paragonato addirittura a Fouquier de Tinville è veramente troppo “misericordioso”.
      Io non ho accusato nessuno, semmai sono io che ho ricevuto accuse di ogni genere e invettive. Come mio dovere, Ho semplicemente difeso la Chiesa, la sua dottrina e le sue istituzioni da quelli che hanno la trave nell’occhio e guardano la pagliuzza nell’occhio degli altri e si credono perfetti. Come servo del Paraclito, La mia azione è stata difensiva a differenza di voi che cercate tutte le occasioni per accusare e, ripeto, se lei conosce la Sacra Scrittura l’accusatore è il maligno.
      Sarà carino per lei, ma Pierpaolo è un nome e Pietro Paolo è un altro nome. Mi sono quasi affezionato a lei (vedi che cosa fanno gli “scherzi” della Grazia di Dio), ma con tutta sincerità, non rispondo più perché mi sono veramente scocciato. Dio la benedica

  • Michel Berthoud ha detto:

    Raramente mi capita di leggere testi di esegesi, teologia o di ermeneutica di una profondità di pensiero così lucida che solo Sua Eminenza Viganò sa comunicare in maniera semplice, precisa e obiettiva. Qualità rara nelle mura leonine nei giorni nostri. Il “mondo” si sta accostumando al relativismo ideologico, sociale e religioso che i cortigiani di Bergoglio ci stanno propinando quotidianamente con la complicità dei media. Sporadicalmente una voce fuori dal coro si alza per denunciare le idiozie (per non dire eresie) quotidiane del massone argentino. Tutto questo non ci deve meravigliare, molti santi e mistici l’avevano già previsto, anche la Madonna lo ribadisce, questa è l’ora in cui satana è scatenato e farà di tutto per disgregare la Santa Chiesa di Dio, ma non ci riuscirà, “Non praevalebunt”. Monseigneur Viganò, la ringrazio per il coraggio e per tutto quello che fa. Le assicuro le mie modestissime preghiere a nostro Signore Gesù Cristo, che la protegga e la sostenga.
    In Cristo Michel Berthoud

  • Marcolino ha detto:

    In effetti poteva mandarlo nunzio a Washington, così il banchetto continuava? I papi sono i papi. Con i loro difetti. Non mi pare che l altro abbia amministrato bene l ISTITUZIINE chiesa. Vigano’ obbedì, e fece bene. Nonostante avesse le sue ragioni..lui preferisce i “malleabili”. E poi parlare di giustizialismo….quando si e’ dato del gay a mezzo vaticano (compreso MC carrick)….

  • alberto giovanardi ha detto:

    Che quelle di Papa Giovanni XXIII ai bimbi del popolo radunato in piazza San Pietro fossero “baci” o “carezze” non fa poi una gran differenza, tranne che ai puntigliosi “precisini istituzionali”. Comunque ringrazio “Stilumcuriale emerito” (che forse scrive sotto pseudonimo perché ha paura delle botte di Bergoglio) della precisazione.
    Dal canto mio forse spero troppo, ma ritengo il problema del coinvolgimento “ante litteram” di Roncalli nei prodromi dell’attuale Eresia bergogliana troppo importante per non meritare una disamina da parte del bravissimo, competentissimo, preparatissimo e profondissimo Carlo Maria Viganò.

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Scrivo sotto pseudonimo perchè non ho alcun bisogno di farmi pubblicità. Scrivo per pura e semplice passione.

    • wisteria ha detto:

      Sono d’accordo con Giovanardi circa Papa Giovanni
      Felix qui potuit rerum cognoscere causas.
      In questo cado possiamo e dobbiamo..

  • alberto giovanardi ha detto:

    ERRATA CORRIGE: Causa distrazione, sbagliando tasto ho trasmesso alle ore 15,37, anziché cancellarla, la prima versione, poi emendata, del mio intervento. Prego quindi di limitare la pubblicazione alla seconda, delle ore 17,37.

  • Boanerghes ha detto:

    Mi devo ripassare il diritto canonico, ma:
    Perché così spesso si parla di riduzione allo stato laicale di un sacerdote o di un vescovo?
    Ma tale carattere non è indelebile e permanente?
    Meglio sarebbe imporre uno stato di penitenza, da vivere in isolamento in qualche eremo o convento, sotto l’osservanza stretta del Vaticano.

  • alberto giovanardi ha detto:

    Premesso che nutro l’ammirazione più profonda per l’Arcivescovo Carlo Maria Viganò, raro esempio di vasta cultura teologica e profonda lucidità di pensiero specie se confrontate con le vuote banalità (stavo per dire “idiozie”) quotidianamente scodellateci da un Bergoglio qualsiasi, vorrei attirare la sua attenzione su un importantissimo problema sul quale egli non si è mai pronunciato. Premesso che, “si parvos licet componere magnis”, concordo pienamente con lui nel considerare il Concilio causa ed origine primaria dell’attuale gravissima deriva della Chiesa (deriva di cui Bergoglio è solo l’ultimo naturale prodotto), e premesso inoltre che il Concilio stesso è stato pertinacemente voluto da Papa Giovanni XXIII, mi permetto di chiedere all’Arcivescovo: se, come è vero, nel giudicare gli eventi non possiamo prescindere da chi li ha voluti ed attuati, primo responsabile delle perniciose degenerazioni di quella che fu la Chiesa Cattolica null’altri è se non Papa Roncalli. Di conseguenza, a mo’ di esempio, certe sue popolarissime uscite tipo “questa sera anche la luna ci guarda” o “date un bacio ai vostri bambini e dite loro che è il bacio del Papa”, ben lungi dall’essere sincere e spontanee come apparivano, altro non erano se non demagogiche quanto ipocrite “captationes benevolentiae” volte (e con quale enorme successo!) a configurare il Papa come un bravo nonnetto con in più, rispetto a quelli autentici, la creazione e conduzione dello “storico” Concilio e l’implicita conseguente candidatura alla canonizzazione ufficiale. E dopo la lunga parentesi di Giovanni Paolo II e quella troppo breve di Benedetto XVI, con la defenestrazione -che altro non era- di quest’ultimo il cammino eretico aperto dall’insospettabile ed insospettato Roncalli, ripresa la strada a cui era predestinato, ha trovato con Bergoglio il suo naturale compimento. Il tutto sotto l’egida della Massoneria Internazionale -alla quale apparteneva Roncalli ed appartiene Bergoglio- che vede finalmente realizzato il sogno plurisecolare di impadronirsi (addirittura “manu papale”) della Chiesa Cattolica Apostolica Romana.

    • MARIO ha detto:

      Lei immagino che fondi queste sue certezze sulle rivelazioni di qualche messaggero celeste…
      Però le darei un suggerimento (per sicurezza, non si sa mai…): quando le appare, dia un’occhiata anche sul retro, che magari non spunti anche una coda…

    • Marcolino ha detto:

      Tutto può essere. Ma dato che l’escatologia ultima immanente resta un mistero teologico ci troveremmo in un apostasia di circa 60 anni, a parte due parentesi (di cui una distruttrice del comunismo.
      Indi Mons Lefebvre sarebbe in Paradiso gli altri da Giovanni XXIII….a parte i due, uno in vita, ..apostati. Tutti i padri conciliari sarebbero dannati. Ma lei non si ricorda che Ratzinger ebbe molta voce nel concilio? Siri..altro all’ inferno, diceva che al concilio parlava solo Ratzinger.
      E i sacramenti e le ordinazioni di 60 anni sono invalide?

      • : ha detto:

        «Ma lei non si ricorda che Ratzinger ebbe molta voce nel concilio? Siri..altro all’ inferno, diceva che al concilio parlava solo Ratzinger»

        Mah! Che abbia avuto molta voce al Concilio non pare affatto, se per “voce” si voglia intendere “influenza”. Non so cosa abbia detto Siri, ed è sempre bene citare con precisione anche il contesto della sua affermazione. Ma dalla “voce” dello stesso Ratzinger pare proprio che, ammesso anche che abbia avuto “voce”, nulla di quello che disse fu recepito. In un libro di Tornielli, che scrisse quando era l’ “anti-Tornielli” rispetto a quello attuale (se è chiara l’espressione) nel 2005 in concomitanza all’elezione a Papa di Ratzinger (A TORNIELLI, “Benedetto XVI” , Mondadori Printing S.p.A., Cles 2005), vi è un capitolo dedicato alla partecipazione di Ratzinger al Concilio. Nel libro, che riporta continue citazioni di Ratzinger, si comprende come il futuro papa, che non era affatto una figura di primo piano essendo stato portato al Concilio come “consulente” dal Card. Frings, Arcivescovo di Colonia, avendo iniziato con entusiasmo l’ “avventura”, mostra alla fine della stessa un atteggia-mento di delusione: «Ogni volta che tornavo a Roma, trovavo nella Chiesa tra i teologi uno stato d’animo sempre più agitato. Sempre più cresceva l’impressione che nella Chiesa non ci fosse nulla di stabile, che tutto può essere oggetto di revisione. Sempre più il Concilio pareva assomigliare a un grosso parlamento ecclesiale, che poteva cambiare tutto e rivoluzionare ogni cosa a modo proprio. […] tutto appariva oggetto di revisione, e persino la Professione di Fede non pareva più intangibile, ma soggetta alle verifiche degli studiosi». Possiamo dire che entrando “baldanzosamente” nel Vaticano II, «sostenuto dal sentimento di gioioso rinnovamento», Ratzinger ne sia uscito lui sì, “rinnovato”, nella considerazione che aveva originariamente di ciò che sarebbe stato il Concilio. Perché egli era sì favorevole a dei rinnovamenti, ma non del tipo che egli stesso considera “rivoluzionario”.

        Per quanto riguarda i suoi contributi, egli stesso ne parla (citazioni sempre dal libro del “primo” Tornielli): furono cortesemente ascoltati, ed anche lodati, ma altrettanto cortesemente messi da parte per accogliere quelli di opposto significato. Fu implicato – in un certo senso – nell’elaborazione di quella che poi fu emessa come la Costituzione “Dei Verbum”. Dice Ratzinger (sempre nelle citazioni del libro di Tornielli): «… il metodo storico critico dell’esegesi biblica aveva trovato un suo posto stabile anche all’interno della teologia cattolica. Di conseguenza anche il contesto di Tradizione era divenuto problematico dato che, partendo dal metodo storico, non si riesce a comprendere una tradizione orale, che procede accanto alla Scrittura, e che risale fino agli Apostoli […] Si cominciò così a ritenere che la Chiesa non potesse insegnare nulla che non fosse rintracciabile nella Sacra Scrittura». Quindi, negazione assoluta della Tradizione: Protestantesimo allo stato puro. Infatti, prosegue Ratzinger, «la fede doveva ritirarsi nell’indeterminatezza e nella continua mutabilità di ipotesi storiche o apparentemente tali: alla fine “credere” significava qualcosa come “ritenere”, avere un’opinione soggetta a continue revisioni». Ratzinger oppose a questo metodo una sua interpretazione, ma – è la sua conclusione – «la mia posizione venne semplicemente annoverata nell’opposizione generale allo schema ufficiale». Tuttavia fu incaricato insieme a Rahner di redigere una più approfondita relazione. Ovviamente tra i due c’erano delle divergenze tanto che il testo, dice Ratzinger, «va ascritto molto più a Rahner che a me» (Ratzinger era il “pivellino” rispetto all’altro), ma anche quello comunque fu bocciato.

        Aver “vissuto” il Concilio ha sicuramente segnato una svolta nel futuro Papa, tanto che se prima era considerato “progressista” (anche se con una certa approssimazione) i suoi interventi dopo il Concilio furono tali da farlo annoverare, per esempio dal Cardinale Dopfner, tra i conservatori, anche qui probabilmente con una certa approssimazione. La sua più che “conversione” sarebbe più corretto definirla “correzione di passo”.

    • La "parentesi" al concilio ha detto:

      Il signor Giovanardi tira fuori dagli “apostati” GPII e J. Ratzinger?

      http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1785_De-Villasmundo_Ratzinger_e_Vaticano-II.html

    • Enrico Nippo ha detto:

      Concordo con Giovanardi: il bravo nonnetto massonico telo raccomando.

      Bergoglio quale naturale compimento del concilio roncalliano non fa una piega.

  • Antonio Cafazzo ha detto:

    Fratelli osservanti e praticanti.
    Un allucinato afferma che ha visto un Dio-Padre imbronciato che gli ha detto:
    “Amico, sono molto arrabbiato con voi umani perché MI state pigliando in giro in quel teatrino di avanguardia che chiamate “messa”. Riferisci che me la sto legando al dito e quanto segue:

    – In primis. Nella “Preghiera Eucaristica” l’attore celebrante dice: ”RICORDATI, Padre, della tua Chiesa diffusa su tutta la terra…”. Di quale Chiesa? Degli intrallazzatori? Dei sodomiti? Dei neo-pagani?
    Oppure recita: “Ora, Padre, RICORDATI di tutti quelli per i quali noi ti offriamo questo sacrificio: del tuo servo e nostro Papa…, del nostro Vescovo…, del collegio episcopale, di tutto il clero…”.
    A Me che sono Eterno e Onnisciente dice di “Ricordare…” ?. Ho forse l’Alzheimer?
    Beh! A ben vedere dopo tutto questo bel po’ po’ di giro-fondi di Euros e Sterline e dispotici girotondi di Cardinali che vanno e che vengono è forse meglio SCORDARE sennò mi viene un’IRA….

    – Deinde. Nella “Preghiera universale” mi pigliate per SORDO perché ad ogni supplica ripetete come pappagalli “Ascoltaci Signore”. Magari fossi SORDO. Per quello che sento è meglio tapparsi le orecchie!!!.

    Nel mentre che i liturgisti cambino la formula sostituendo la parolina “Ricordati” con la più attuale “DIMENTICA” riferisci che per il BENE di voi miscredenti, di quello del mio Servo, dei Cardinali e del clero tutto, è meglio che IO NON veda, NON SENTA, NON ricordi.”

    • Don Pietro Paol ha detto:

      Quando l’ignoranza diventa presunzione! “Ricordati” e un modo di dire usato dalla Sacra Scrittura che la Chiesa ha fatto proprio. Ora non starò qui a farle le tantissime citazioni, che sono tantissime, e neanche una nuova lezione, in questo caso tra il “ricordare” e il “fare memoria”, ma ancora una volta dimostrate di non conoscere la dottrina Cattolica e persino la Bibbia.

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Glielo dico io quante sono; sono in tutto 54 di cui 6 nei Salmi. Ma non tutte 54 sono rivolte dall’uomo a Dio : alcune (come in Es 13,3 in Es 20,8 in Dt 4,10 e 5,15) sono rivolte da Dio all’uomo.
        Ossequi da uno dei tanti ignoranti presuntuosi che frequentano S.C.

      • mirella ha detto:

        lei don PietroPaolo forse conosce meglio la dottrina di Cafazzo. Ma lei la insegna anche ? e soprattutto la pratica ? leggendo i suoi interventi ho dubbi che lei sia , o sia ancora, un sacerdote . Se lo fosse , poveri i suoi parrocchiani …

        • Boanerghes ha detto:

          Dalla sua mancanza di rispetto per un sacerdote, che non ha detto chissà quale sballato ragionamento, si evince assai bene che persone come lei amano molto la chiesa cattolica, tanto da lasciarsi andare a giudizi piuttosto avventati e avvelenati.
          Io ho discusso un giorno in confessionale con un anziano sacerdote, non perché lo volessi fare, ma le circostanze, tra cui un riferimento al Papa regnante, hanno portato a questo.
          A mente e cuore più calmi, sono rimasto del mio parere.
          Ma questo non mi ha impedito di seguire la sua messa, e di ritornare a confessarmi da lui.
          Sono certo che faccia parte del piano del maligno contribuire a fare si che cresca il discredito nei confronti della Chiesa e dei sacerdoti, a causa di cattivi esempi che, pur se in alto grado, non devono portarci ad essere spietati nei confronti dei preti.
          Semmai, dobbiamo sostenerli.
          Senza il prete e senza la S. Messa è proprio la fine.

          • rossanna ha detto:

            mi hanno detto di leggere sempre gli interventi suoi , del figlio del tuono , ora capisco perchè .

      • lucas ha detto:

        scusi ma lei quando si rivolge a “voi” che non conoscete la dottrina e dimostrate di esser ignoranti ” ecc. a chi sta pensando ?

  • Don Pietro Paolo ha detto:

    Ecc. Rev.ma,
    chi confida nel Signore non teme di nulla. I suoi piedi poggiano sulla Roccia eterna, che è Cristo Signore, per cui non cadrà mai e non farà mai una brutta fine. Difatt:
    “Dio è per noi rifugio e fortezza,
aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce.

Perciò non temiamo se trema la terra, 
se vacillano i monti nel fondo del mare.

Fremano, si gonfino le sue acque, 
si scuotano i monti per i suoi flutti.

Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio, 
la più santa delle dimore dell’Altissimo.

Dio è in mezzo ad essa: non potrà vacillare. 
Dio la soccorre allo spuntare dell’alba.

Fremettero le genti, vacillarono i regni; 
egli tuonò: si sgretolò la terra.

Il Signore degli eserciti è con noi, 
nostro baluardo è il Dio di Giacobbe.

Venite, vedete le opere del Signore, 
egli ha fatto cose tremende sulla terra.

Farà cessare le guerre sino ai confini della terra, 
romperà gli archi e spezzerà le lance,
brucerà nel fuoco gli scudi.

Fermatevi! Sappiate che io sono Dio, 
eccelso tra le genti, eccelso sulla terra.

Il Signore degli eserciti è con noi, 
nostro baluardo è il Dio di Giacobbe” ( Sl. 45).
    Piuttosto, Preghiamo

    • Remigio ha detto:

      scusi non capisco il : PIUTTOSTO . Che vuole dire ? che mons Viganò dovrebbe limitarsi a pregare e non denunciare ?
      ah ! i preti come lei , Non avete insegnato dottrina per decenni ed ora ci venite a dire di pregare ?

      • Boanerghes ha detto:

        Come si fa a formulare un giudizio simile, a dire che non avete insegnato la dottrina per decenni?
        Lei conosce il prete in questione?
        Si rende conto che lo sta giudicando? E male?
        Certo, noi fedeli, siamo irreprensibili e possiamo farlo.

    • cattolico ha detto:

      nella sua….lei ha affermato che Gesù è il dio degli eserciti che è stato preso a botte da giacobbe e le ha pure prese.per fortuna nella chiesa ci sono ancora quelli che hanno giurato fedeltà a Gesù unico e solo Dio

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        Visto che il dott. Tosatti censura alcune risposte e non capisco il perché , gli rispondo con un’altra. Si! credo fermamente che il Dio del vecchio Testamento è lo stesso del Nuovo Testamento; quindi Il Dio Signore degli eserciti, Yahweh Elōhē ṣĕbā’ōt , il Deus Sabaoth che si canta nel Sanctus della Messa, è l’unico Dio. Gesù è una delle Persone Divine e quindi è l’unico Dio, il Signore degli eserciti. Pensare che il Dio Signore degli eserciti non sia Gesù è eresia gnostica marcioniana. Mi chiedo: ma se canta o recita nel Sanctus della Messa,” Deus Sabaoth” (Dio degli eserciti) e poi questo sedicente “Cattolico” esce con queste sue trovate, capisce o non capisce quello che dice? E questo lo faccio per non accusarlo di eresia manifesta.

  • darix ha detto:

    Analisi impeccabile. Come sempre.

  • wisteria ha detto:

    https://www.nicolaporro.it/un-papa-marxista-che-manda-la-chiesa-alla-deriva/
    Anche il giornalismo laico si sta accorgendo del disastro.
    Segnalo un bell’articolo comparso oggi sul blog di Nicola Porro.

    • giuseppe ha detto:

      Sì peccato che né il Papa né i “comunisti” cinesi siano marxisti. Forse lo è Porro (con un cognome così….)

      • Giorgio ha detto:

        Signor Giuseppe …
        “ma come è colto Lei, ma come è buono Lei!”
        Spero non sia un sacerdote sotto falso nome!

    • Corrado ha detto:

      Porro, come spesso accade, centra il bersaglio.
      Zuppa consigliata

  • alberto giovanardi ha detto:

    Con tutto il rispetto dovuto mi complimento con l’Arcivescovo Viganò per la sua cultura teologica e profondità di pensiero, tanto più eminenti se confrontate con le quotidiane banalità di un Bergoglio qualsiasi. Rimane tuttavia una importante questione che egli non ha mai approfondito. Premesso che, “si parvos licet componere magnis”, concordo perfettamente con lui nell’indicare il Concilio come punto di partenza e di riferimento dell’attuale deriva della Chiesa, di cui Bergoglio non è che l’ultimo prodotto, cosa dobbiamo pensare di Roncalli che il Concilio ha pervicacemente voluto? Egli era Massone (si sussurra che quando era Nunzio a Parigi la sera si metteva in borghese e andava alle riunioni dei “muratori”), quindi saremmo costretti a pensare che l’inizio dell’ormai totale infiltrazione della Massoneria in questa Chiesa ormai non più cattolica sia dovuto essenzialmente a lui. Ma allora dov’è finito il “Papa buono” che diceva “anche la luna ci guarda” o “quando andate a casa date un bacio ai vostri bambini e dite loro che è il bacio del Papa” ? E che dire della sua canonizzazione ? Non è che per caso fose anche lui, come Bergoglio, un furbo impostore che ci ha gabbati tutti ? Al bravissimo Carlo Maria Viganò l’ardua risposta.

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Guardi che non ha detto “bacio” ma “carezza”. Se tutto il resto del suo discorso ha la stessa precisione, siamo a posto.

    • Boanerghes ha detto:

      Direi di smetterla con i “sussurri”.
      Con essi non si arriva alla verità, ma solo ad infangare.
      Così si contribuisce ad infangare la figura stessa del papato, cosa che Viganò comunque esorta a non fare.

  • Marco Matteucci ha detto:

    La cornacchia libberale

    Una cornacchia nera come un tizzo,
    nata e cresciuta drento ‘na chiesola,
    siccome je pijo lo schiribbizzo
    de fa’ la libberale e d’uscì sola,
    s’infarinò le penne e scappò via
    dar finestrino de la sacrestia.

    Ammalappena se trovò per aria
    coll’ale aperte in faccia a la natura,
    sentì quant’era bella e necessaria
    la vera libbertà senza tintura:
    l’intese così bene che je venne
    come un rimorso e se sgrullò le penne.

    Naturarmente, doppo la sgrullata,
    metà de la farina se n’agnede,
    ma la metà rimase appiccicata
    come una prova de la malafede.
    – Oh! – disse allora – mo’ l’ho fatta bella!
    So’ bianca e nera come un purcinella…

    – E se resti così farai furore:
    – je disse un Merlo – forse te diranno
    che sei l’ucello d’un conservatore,
    ma nun te crede che te faccia danno:
    la mezza tinta adesso va de moda
    puro fra l’animali senza coda.

    Oggi che la coscenza nazzionale
    s’adatta a le finzioni de la vita,
    oggi ch’er prete è mezzo libberale
    e er libberale è mezzo gesuita,
    se resti mezza bianca e mezza nera
    vedrai che t’assicuri la cariera.
    (Trilussa)

  • Iginio ha detto:

    “[…] Chiediamo al Signore che liberi la Chiesa da coloro che vogliono invecchiarla, fissarla sul passato, frenarla, renderla immobile. Chiediamo anche che la liberi da un’altra tentazione: credere che è giovane perché cede a tutto ciò che il mondo le offre, credere che si rinnova perché nasconde il suo messaggio e si mimetizza con gli altri. No. È giovane quando è sé stessa, quando riceve la forza sempre nuova della Parola di Dio, dell’Eucaristia, della presenza di Cristo e della forza del suo Spirito ogni giorno. È giovane quando è capace di ritornare continuamente alla sua fonte. […]”

    ESORTAZIONE APOSTOLICA POST-SINODALE

    CHRISTUS VIVIT

    DEL SANTO PADRE
    FRANCESCO

    AI GIOVANI E A TUTTO IL POPOLO DI DIO

  • Ultime notizie ha detto:

    Uno dei tg di mezza giornata (forse studioaperto) ha dato la notizia di un bonifico bancario di 700.000 € partito da Roma e , dopo numerosi passaggi in paradisi fiscali, approdato nello Stato australiano di Victoria. È stato suggerito che questo denaro abbia potuto essere utilizzato per finanziare gli accusatori del cardinale Pell.

  • mons X ha detto:

    Caro Tosatti, vorrei rispondere al giusto PS di BOH .Che c’entra la cacciata di GottiTedeschi con Santa Marta . Essendo a suo tempo stato ,indirettamente , coinvolto nella vicenda , so rispondere : ” che c’entra”
    Gotti Tedeschi fu cacciato infatti ,( mi pare ) a fine maggio del 2012 dal club di Bertone . Benedetto XVI non fu messo al corrente . In una successiva intervista al Messaggero ( alla vaticanista Giansoldati) mons.G.Ganswein spiegò che il Papa aveva saputo della cacciata solo la sera al Telegiornale , se ne addolorò e mantenne contatti con GottiTedeschi . Benedetto XVI qualche mese più tardi ( e probabilemnte dopo una investigazione fatta dalla Commissione Herranz) decretò la riabilitazione immediata ed adeguata di GottiTedeschi. Questa riabilitazione fu addirittura annunciata ( ci sono più testimoni) personalmente dal card Bertone , anticipandogli il ruolo riabilitante. La rinuncia successiva di Benedetto nel febbraio 2013 interrompe questo processo. Benedetto trasmise questa decisione ( e le spiegazioni necessarie ) al suo successore ( nel famoso scatolone bianco ) . Papa Francesco non volle neppure sntir parlare di questa riabilitazione ,perchè era stato informato che Gotti Tedeschi era un cattolico ” ratzingeriano” , piuttosto , diciamo, conservatore . Sono intervenuti più alti prelati ( ometto per ora i nomi) per convincere Bergoglio ad attuare quanto deciso da Ratzinger per rendere giustizia , Ma Bergoglio non ne volle sapere. Questo fatto potrebbe spiegare la considerazione di mons.Viganò. grazie. monsX

    • don Z ha detto:

      confermo che è vero quello che monsX dice . Mi fu narrato esattamente così da persone informate ed attendibili, infatti corrispaonde alla perfezione.
      Bergoglio si rifiutò di riabilitare Gotti Tedeschi ,nonostante i suggerimenti ricevuti di “fare giustizia” . Bergoglio ha una visione piuttosto originale di cosa è giustizia.

  • Michel Berthoud ha detto:

    Scusate questa mio post inopportuno ma è molto importante, certamente anche Monseigneur Viganò accondiscerebbe a questo mio breve fuori tema.
    Oggi 2 ottobre festa dei Santi Angeli Custodi che secondo la tradizione cristiana, accompagna ogni persona nella vita, aiutandola nelle difficoltà e guidandola verso Dio. Ha lo scopo principale di tenere il fedele lontano dalle tentazioni e dal peccato. Più che utile, è necessario affidarsi a Lui ogni giorno fin dal mattino con una delle più belle preghiere dettate dalla Chiesa: “Angelo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla pietà celeste. Così sia”.

  • Gianfranco ha detto:

    Straordinario, come sempre Mons. Viganò!
    Diagnosi perfetta, e quindi necessariamente impietosa, della situazione attuale della Chiesa.
    Preghiamo molto, per Viganò e le sue coraggiose battaglie, e per la conversione del gesuita in bianco.

  • boh... ha detto:

    Ma di che esecuzione sommaria parla? Il processo a Becciu deve ancora iniziare e la punizione gli arriverà – se la merita – alla fine del processo….

    PS che c’entra la cacciata di Gotti tedeschi con santa Marta??????????

    • Marco Tosatti ha detto:

      Non legge, prima di scrivere? Defenestrato dalla Congregazione,e perdita dei diritti di cardinale. Perché commentare dicendo sciocchezze?

      • mah... ha detto:

        Quella non è un’esecuzione: essere cardinale e a capo di una congregazione postula il rapporto fiduciario. Se questo viene meno, viene meno anche la funzione. Becciu è stato nominato da Francesco sulla base della fiducia di Francesco.
        Altra cosa è l’esecuzione, che Becciu subirà – forse – alla fine del processo che si sta imbastendo. Non sono io a non capire quello che leggo e a dire sciocchezze, ma è lei a scrivere sbagliato e ad esprimere sciocchezze.

        • Marco Tosatti ha detto:

          Famo a capisse, come si dice a Roma. “Esecuzione” in questo caso è chiaramente una metafora: Becciu è vivo e lotta insieme a noi. Rapporto fiduciario o meno, scardinalare e defenestrare da Congregazione qualcuno, senza che siano appurate le responsabilità con un processo, un’inchiesta, un qualche percorso in cui quel qualcuno possa difendersi è – in senso metaforico, non che gli taglino la testa – un’esecuzione. Sommaria, proprio perché viene eseguita senza procedimento. E infatti Becciu ritiene che Francesco possa tornare sui suoi passi. Insisto che lei scrive sbagliato, e di conseguenza scrive sciocchezze. Mi scusi la franchezza.

          • Mirella ha detto:

            Tosatti , d’ora in avanti Tornielli chiamiamolo con il suo nuovo nickname : MahTornielli !Mah ….
            Tosatti non si meravigli , Tornielli ha sempre scritto, con pseudonimi , libri di fantascienza . Con Bergoglio non gli pare vero di navigare fra le galassie . Mi dicono che solo con StilumCuriae interviene con commenti coperti da pasudonimo.

    • OM ha detto:

      Lei è convinto veramente che Becciu sia così responsabile del malaffare come Repubblica intende far credere ? Che non sia candido come una colomba è certo, ma che possa diventare lo strumento per altri fini mi pare considerabile . Posso azzardarne uno ? Bergoglio ha deluso anche chi fino a ieri lo sosteneva . Il caso Becciu potrebbe affossarne ancor più a credibilità . Ma come , in molti pensano, dopo sette anni e mezzo di pontificato, Bergoglio butta ancora responsabilità ai suoi cardinali e vescovi a lui più vicini ? O è un incapace o un irresponsabile o un inaffidabile . Chi non penserebbe questo ? chi potrebbe pensare che è ancora oggi una persona facilmente abbindolabile ? Nessuno più. Credo ne vedremo delle belle

      • F,M.L. ha detto:

        speriamo ,,,
        speriamo di non vederne delle brutte …
        un mio amico cinese , imprenditore, mi diceva che l’ambizione del premier dittatore cinese NON è fare accordo con il Papa per nominare lui i Vescovi in Cina , no . Lui vorrebbe nominare il Papa della nuova chiesa cattolica.

  • cattolico ha detto:

    tutto ciò che sta succedendo fu denunciato da papa Ratzinger nella via crucis del 2005 in mondo visione.leggere stazione 9. egli tentò il salvataggio ma fu fermato. oggi dopo abu dabi e pachamama la chiesa è definitivamente morta. il compito che ci rimane è salvare il cattolicesimo.

  • Carlo Delfino AGOSTO ha detto:

    A.M.
    Mi unisco assai volentieri ai commenti di UMBERTO AUGUSTO, BUGLIONI e di PG condividendone completamente la loro posizione di pensiero valutativo.

    Contestualmente rivolgo a tutti l’invito alla preghiera affinchè il Signore non ci abbandoni …

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    La Chiesa non è un corpo estraneo per il mondo. Anzi, nonostante la sua natura divina, è profondamente e universalmente inserita nel tessuto sociale –ed ha la forma di una organizzazione sociale– con sue ben precise norme, una leadership, e una missione da svolgere tramite i suoi membri nella società in cui opera.
    Già dal secolo scorso molte aziende, gruppi, associazioni hanno sentito il dovere di pubblicare oltre al classico bilancio costituito dallo Stato Patrimoniale e dal Conto Economico, un Bilancio Sociale, il cui senso si può così riassumere: poiché una qualsiasi organizzazione assorbe risorse dall’ambiante esterno ha il dovere di rendere conto di come le ha usate e di che frutti ha reso all’ambiente esterno mediante il loro impiego e utilizzo.
    Proprio ieri Vatican News ha pubblicato un pomposo articolo titolato
    Guerrero: “Ecco il bilancio della Curia, a servizio del Papa e della missione”
    Intervista con il Prefetto della Segreteria per l’Economia che presenta i dati relativi al 2019: “L’economia della Santa Sede deve essere una casa di vetro, i fedeli hanno diritto di sapere come usiamo le risorse”
    (ANDREA TORNIELLI)
    Segue un profluvio di dichiarazioni di buone intenzioni , di dati numerici e di grafici a torta che non significano nulla.
    A fronte di una solenne dichiarazione della MISSIONE della Chiesa non vi è alcun dato che ci dica come e in che misura tale missione sia stata compiuta. Manca proprio quel Bilancio Sociale di cui avremmo bisogno per – eventualmente – confutare quanto con grande lucidità e chiarezza afferma S.E. Mons. Viganò.
    Per completare il discorso, copio e incollo quanto nell’articolo è detto a proposito di tale missione:
    –Qual è dunque la missione, in concreto?
    La missione della Santa Sede, della Curia romana, non è solo la carità del Papa, intesa come una sorta di ONG che riceve le donazioni e le distribuisce là dove ce n’è bisogno. La Chiesa fa tanto, tantissimo per aiutare chi ha bisogno. La maggior parte di questo tipo di aiuti viene fatta a livello locale, nelle parrocchie e nelle diocesi. E fa tanto anche la Curia. La missione principale della Santa Sede è contribuire a portare il messaggio del Vangelo fino agli estremi confini del mondo comunicandolo, mediando nelle situazioni in cui esso diventa opaco, con l’assistenza ai bisognosi, lavorando per il bene dell’umanità, sostenendo le Chiese locali in difficoltà, comunicando il magistero del Papa, cercando l’unità nella dottrina e nella liturgia, giudicando nei conflitti all’interno della Chiesa, incoraggiando la riflessione su alcuni temi, instaurando un dialogo ad alto livello, dando indicazioni alle Chiese locali, ecc. La “carità del Papa” esprime in tutti questi modi l’amore del Papa per la Chiesa e della Chiesa per il mondo—

    Siamo proprio sicuri che sia così ??

  • DON ETTORE BARBIERI ha detto:

    Mons. Viganò è stato ordinato sacerdote nel 1968 (a Concilio avvenuto e progressismo ecclesiale già dilagante) ed arcivescovo nel 1992, quando le situazioni di malcostume ecclesiastico erano più o meno quelle attuali. Perciò, ha trascorso pressoché tutta la sua vita e ha fatto il proprio percorso all’interno di quella Chiesa “conciliare” che ora con tanta veemenza condanna.
    È da credere che se al posto di Francesco fosse stato eletto un altro Benedetto o un altro Giovanni Paolo II, avrebbe concluso tranquillamente la propria carriera diplomatica e per tutti noi Mons. Viganò sarebbe rimasto un emerito sconosciuto.
    Perciò, mi lascia molto perplesso questo suo passaggio, intorno ai 76/77 anni, da una critica legittima ancorché molto severa di Francesco alle posizioni che tenne in tempi non sospetti Mons. Marcel Lefebvre.
    Infatti, la domanda è: le ci sono voluti cinquant’anni per accorgersi che le cose erano tutte storte?
    Sia coerente fino in fondo, se davvero tutto è andato male dal Vaticano II fino ad oggi: entri nella Fraternità San Pio X e magari si faccia riordinare, visto che è stato consacrato vescovo con il famigerato rito postconciliare.
    Ricordo un professore dell”Angelicum (Padre Vinaty) che, scherzando, parlava di certi suoi confratelli che dicevano peste e corna della scienza moderna, ma, per andare al Convegno, erano appena scesi da un jet..
    Ecco, mi pare che la credibilità di Mons. Viganò nell’assumere a scoppio molto ritardato le posizioni di Mons. Lefebvre sia identica a quella di quei domenicani di cui parlava Padre Vinaty.

    • Adriana 1 ha detto:

      Don Ettore Barbieri ,
      concordo ,ma sa com’è …” Beati monoculi in regno caecorum “e …” meglio tardi che mai “.

      • Zuzzurellone ha detto:

        Vorrei fare osservare a don Ettore Barbieri che quello che potremmo definire come il decadimento della tradizione non è stato improvviso dopo il Concilio vaticano II.
        Molti dei sacerdoti , anche se ordinati dopo il Concilio non avevano assorbito le idee che oggi vengono attribuite al concilio stesso. Si stavano facendo i primi passi nella direzione dell’ecumenismo, non si era ancora sottoscritto il documento di Abu Dhabi.
        La comunità di Sant’Egidio era la denominazione romana della Gioventù studentesca di azione cattolica, non veniva visitata dal Segretario di Stato americano e dalla cancelliera tedesca.
        Era appena entrata in commercio la pillola anticoncezionale, e se veniva usata, era un segreto.
        Non esistevano le associazioni per l’educazione demografica, che , sotto il pretesto dei diritti spingono nella direzione dell’infanticidio e non considerano compiuto il loro compito finché si permetterà ad una madre di portare a termine una gravidanza anche se il piccolo fosse portatore di handicap.
        Vuole che le Citi le parole della senatrice Cirinnà?

        • DON ETTORE BARBIERI ha detto:

          Il decadimento non è stato improvviso, ma forse lei non ha idea di che cosa è stata la contestazione ecclesiale, soprattutto all’estero: lo sa che in Olanda si voleva fare una Missa pro omophilis, contro cui dovette intervenire la S. Sede nel 1974? La Chiesa di Francia è stata distrutta nel giro di una decina d’anni. E anche in Italia: Don Ciotti, padre Zerbinati, l’Isolotto a Firenze, Dom Franzoni e la sua Comunità di base..
          Diciamo che il pontificato di Giovanni Paolo Ii ha narcotizzato il tutto, ma senza risolvere i problemi.
          Chiunque nella Chiesa abbia un minimo di conoscenza sa bene che si tratta di una crisi ininterrotta che Paolo VI ha stigmatizzato con le parole ma non ha combattuto con i fatti, Giovanni Paolo II ha “sedato”, Benedetto XVI ha ritrovato più forte che mai e Francesco ha fatto dilagare del tutto..
          Per sapere queste cose, però, non occorreva aspettare Francesco, erano già tutte lì sul tappeto

          • Enrico Nippo ha detto:

            “Don Ciotti, padre Zerbinati, l’Isolotto a Firenze, Dom Franzoni e la sua Comunità di base” Giovanni Paolo II li ha “narcotizzati”, invece mos. Lefebvre lo ha scomunicato.Cose da pazzi!!!

            Con l’aggiunta che i signori narcotizzati si sono svegliati quasi subito e hanno continuato a seminare pattume.

      • wisteria ha detto:

        Si licet parva componere magnis. ..anch’io ho impiegato tutta la vita a capire i mali della Chiesa Cattolica. Ho più o meno l’età di monsignor Viganò e a lungo ho nutrito la speranza che i vari papi susseguitisi dopo Paolo VI avrebbero raddrizzato la barca, tanto più che alcuni di loro erano belle persone e belle menti.
        Non essendo ciò avvenuto, anzi con Papa Bergoglio essendosi consumato il tradimento che ci sembra finale, personalmente non prevedo una auto riforma della Chiesa postconciliare. Occorre una conversione totale e a questo fine io sono solidale con monsignor Viganò.

        • DON ETTORE BARBIERI ha detto:

          Signora Wisteria, conoscevo un sacerdote domenicano ora defunto (Padre Thierry Haenni), che diceva, a proposito del passaggio tra Paolo VI e Giovanni Paolo II, la stessa cosa che dice lei: quando al Convento della Minerva ricevettero la notizia della morte del papa tirarono un sospiro di sollievo non perché fossero disumani, ma perché davvero la Chiesa sembrava agonizzare insieme a lui..
          Facciamoci una domanda: perché Giovanni Paolo II e Benedetto XVI non sono riusciti a risolvere la crisi? Perché sono intervenuti troppo debolmente sui problemi di fondo che sono mancanza di fede, spirito mondano, immoralità, indisciplina ecc.

          • Boanerghes ha detto:

            Non è mai facile giudicare il papato di quel pontefice o quell’altro, che dovevano prendere decisioni in quel momento storico.
            Prendere una posizione con forza ed autorità, significava andare contro a quasi tutta la teologia del momento.
            Si creava così una grossa frattura, quando un pontefice cerca invece di salvaguardare il più possibile l’unità della Chiesa.
            Per questo, i Papi hanno sofferto molto, e si sono anche ritrovati soli.
            Sapevano però, a mio avviso, che la Chiesa stava vivendo un periodo molto particolare.
            Il segreto di Fatima l’hanno conosciuto per intero.

    • d.Tarquinio ha detto:

      ho l’impressione caro don Ettore che abbia fatto una considerazione , diciamo ,” migliorabile “. da sette anni , con il pontificato di Bergoglio , si è aperto del tutto il vaso di Pandora tenuto un pò sigillato o contenuto, del progressismo pastorale del Vaticano II. E’ con Bergoglio , dopo sanGiovanni Paolo II e Benedetto XVI , che i cosiddetti errori del Vat II esplodono . Prima erano solo evidenti quale rischio e quale processo più lento.
      Poi anche una minore considerazione .Forse per lei mons Viganò sarebbe rimasto un emerito sconosciuto , temo che questa considerazione nasca da un sentimento di antipatia , non razionale . Viganò fece tremare le sacre stanze nel 2011 , quando era viceGovernatore della Città del Vaticano e i suoi interventi miranti a “bonificare” molte zone di corruzione , lo portarono a denuciare a Benedetto XVI il segretario di Stato Bertone che come sappiamo si vendicò mandandolo a fare il nunzio ,mi pare destinandolo al Ghana. Fu Benedetto a mandarlo a Washington , probabilmente per permettergli di spiegare ciò che succedeva a Roma ai cardinali americani…Temo lei si scarsamente informato o nella sua ansia ininterrotta di screditare Viganò ,talvolta scivoli troppo in basso.

      • DON ETTORE BARBIERI ha detto:

        Caro D. Tarquinio, non ho alcuna antipatia personale nei confronti di Mons. Viganò e non vedo in che senso sarei scivolato in basso o sarei portatore di un’ansia ininterrotta di screditarlo, dal momento che è la prima volta che commento un suo intervento.
        Ho espresso una perplessità: Mons. Viganò è liberissimo di fare proprie le tesi di Mons Lefebvre ed io sono altrettanto liberissimo di pormi qualche domanda.
        Ho apprezzato i suoi interventi che criticavano l’attuale pontificato, apprezzo un po’ meno questo salire in cattedra a riproporre tesi sostenute da altri gia cinquant’anni fa con maggiore coerenza.

    • Enrico Nippo ha detto:

      “e magari si faccia riordinare, visto che è stato consacrato vescovo con il famigerato rito postconciliare”.

      Argomento gigantesco (e silenziato), vista la messa di Lutero che si nasconde (neanche troppo) sotto il novus ordo.

    • Don Pietro Paolo ha detto:

      Un vero cattolico non farebbe proposte di questo genere. Questa è la prova che appartenete ad una setta e il vostro è sciacallaggio lampante. Proprio perché fuori dalla Chiesa non avete nessun diritto di parlare.

      • Giorgia M. ha detto:

        che la santa messa si stia luteranizzando , secondo lei, non è vero ? glielo chiedo per capire se lei è cattolico oppure appartiene lei stesso a qualche setta , fra le mille luterane che competono fra loro.

        • Don Pietro Paolo ha detto:

          Giorgia,
          Quella della Messa luterana è delle tante baggianate di qualcuno che scrive in questo blog. L’invenzione di definire la Messa Cattolica che viene chiamata del novus Ordo fu una sparata senza fondamento di Lefebvre e che i suoi seguaci ripetono a pappagallo. Credo che Lutero, al sentire questo si rivolti nella tomba.

          • Enrico Nippo ha detto:

            “Credo che Lutero, al sentire questo si rivolti nella tomba”

            Quale premura per Lutero! Alla lunga i modernisti ecumenisti si rivelano per quel che sono!

      • Adriana 1 ha detto:

        Ohè ,don Pedro-Pablito , ha finito di anatemizzare ? Oppure pensa che il suo ruolo le permetta di invocare in aiuto proprio quel ” Dio degli eserciti ” a cui
        ( stranamente) ) si è appena appellato ?

        • Don Pietro Paolo ha detto:

          Oh, Adriana,
          Trallaleru, trallala…
          Se sapesse quanto ho sentito la sua mancanza e i suoi raffinati sfottò. Forse è il suo modo per sentirsi superiore, o magari li sfodera per pararsi quando è perdente. Per questo non mi meraviglia che una persona come lei scriva cose senza fondamento. Mi dica: dove io mi sono appellato al Dio degli eserciti? Forse non trovando una poesia o una filastrocca capace di controbattere, spara la prima cosa che le passa per la testa? Comunque, ripensandoci, nel giorno in cui festeggiamo gli angeli, l’idea di appellarsi al Dio degli eserciti non è poi così cattiva. Solo così potremo vedere libera la Chiesa da tutti i suoi nemici. Dai progressisti mi guardo io, ma dai tradizionalisti lefebvriani mi guardi Iddio.

          • Adriana 1 ha detto:

            Non sono cose senza fondamento visto che ammette lei stesso – e non poteva fare diversamente ! – di aver invocato il Dio degli eserciti con esemplare foga rabbinica .Ora si sente autorizzato a scagliare i tremendi eserciti divini contro tutti coloro che osano dissentire ,ora, al contrario ,tali eserciti vengono presentati in forme di teneri angioletti/agnellini quando le conviene bergogliare col suo estimatore d’elezione .
            Fa ricadere tutte le colpe dei disastri da cui la Chiesa Cattolica è colpita esclusivamente sul popol-accio dei fedeli che dimostrano scarso entusiasmo per i plateali Abu Dhabi ,Pachamama , accordo segreto con la Cina ,senza contare gli sporchi affari di sesso e di soldi dei vertici .
            La gerarchia -di cui lei fa parte- è quindi al di sopra di qualsiasi addolorata e sofferta critica ? Costituisce una etnia a sé stante ? ( Nonostante le aperture
            ” democratiche” a tutti i battezzati ? ) . Lei mi pare un atleta di un doppio pensiero che saltella ora qua,
            ora là , in modo sghembo .
            In campo religioso è l’ atteggiamento “furbo” di chi si accoda ai “non divisivi” creando ” divisioni” .
            Forse il Rav. Di Segni potrebbe insegnarle qualcosa a proposito della sobria terribilità dei testi biblici da non utilizzare a casaccio “pro domo sua” -cristianamente e clericalmente- .

          • Enrico Nippo ha detto:

            “un atleta di un doppio pensiero”,

            Ce n’è un esercito. Misericordioso, s’intende 😈

          • Don Pietro Paolo ha detto:

            Adriana,
            Continui pure a sparare baggianate, tanto non colpiscono nessuno. Temo che abbia qualche problema di ricezione … la colpa non è sua; del resto, comprendere non è di tutti.

          • Adriana 1 ha detto:

            E lei curi la memoria a breve , si era appena richiamato al Dio degli eserciti contro i ” tradizionalisti”!Vedo che ora ha appena fatto il suo ennesimo passo di sghembo ,mescolando Gesù con l’esercito celeste e attribuendone il connubio al residuo della ” vecchia “liturgia dove viene invocato l’El di Sabaoth . E , dato che lei è così civile, elegante , umano ,misericordioso , le consiglio l’Acutil fosforo utile per ricordarsi e tradursi le sue scritturazioni .

    • Boanerghes ha detto:

      Condivisibile in toto.
      Specialmente l’accostamento tra Viganò e Lefebre.
      E dov’era finito, don Ettore?
      Qui si deve salvare la chiesa cattolica, fare il possibile e l’impossibile con l’aiuto della Grazia.
      Anche chi ama, giustamente, il rito antico, si deve battere per l’applicazione dello stesso in ogni diocesi dove richiesto da fedeli.
      Così è stato stabilito da Benedetto XVI.

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        [2/10, 18:37] Don Pietro Paolo Floridia: Spero solo che Mons. Vigano’ si renda conto di che amici(???) è circondato e da chi gli viene fatta la corte: persone che addirittura non ritengono valida la sua ordinazione. Chi semina nel vento raccoglie tempesta. Mentre i veri cattolici piangono per lo stato in cui si trova la Chiesa, questi pseudo-cattolici gioiscono. Li invito a vedere gli scandali che vi sono anche nella loro “chiesa” (???).
        [2/10, 18:45] Don Pietro Paolo Floridia: (cerca su internet: Abusi sessu.ali e pedofilia tra i Lefebvriani. , Religiosi accusati di violentare 12 minori trasferiti in giro per il mondo. I tradizionalisti traslocano a Roma)

        • Don Pietro Paolo ha detto:

          Adriana,
          lei è sempre più sorprendente. Ma dove lo ha letto che io “ho “invocato il Dio degli eserciti contro i tradizionalisti”? Io non l’ho detto e non l’ho scritto. Magari Fossero solo i tradizionalisti scismatici i nemici della Chiesa. Noto che lei incomincia anche a perdere colpi: ma quando mai ho mescolato Gesù con l’esercito celeste? Semmai, visto che il vostro “Cattolico” lo negava tradendo così anche il suo nomignolo, ho scritto che Gesù , in quanto Dio, è anche il Signore degli eserciti, così come viene chiamato nel V. T. e invocato nel Sanctus della Messa in latino. Può definire questo fare un passo da sghembo? Se sì, allora veramente c’è da preoccuparsi non solo del suo stato mentale, per cui è lei che ha bisogno di molto acutil, insieme a qualche suo amico, ma anche dell’ortodossia della sua dottrina. Ciò non mi meraviglia. Difatti, in tanti interventi di vostri consociati, ho notato molta carenza di dottrina Cattolica che mi fa pensare che sono completamente a digiuno anche del catechismo Romano. E poi magari parlate di eresie …

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        [2/10, 18:37] Don Pietro Paolo Floridia: Spero solo che Mons. Vigano’ si renda conto di che amici(???) è circondato e da chi gli viene fatta la corte: persone che addirittura non ritengono valida la sua ordinazione. Chi sina nel vento raccoglie tempesta. Mentre i veri cattolici piangono per lo stato in cui si trova la Chiesa, questi pseudo-cattolici gioiscono. Li invito a vedere gli scandali che vi sono anche nella loro “chiesa” (???).
        [2/10, 18:45] Don Pietro Paolo Floridia: (cerca su internet: Abusi sessu.ali e pedofilia tra i Lefebvriani. , Religiosi accusati di violentare 12 minori trasferiti in giro per il mondo. I tradizionalisti traslocano a Roma)

      • Enrico Nippo ha detto:

        Per salvare qualcuno occorre sapere chi è.
        Per salvare qualcosa occorre sapere cos’è.
        Per salvare la Chiesa occorre sapere cos’è la Chiesa.
        Non sembra che ci sia molta chiarezza in merito.
        E poi chi sarebbero i salvatori? Quelli che si contraddicono l’un l’altro?

        • Boanerghes ha detto:

          Mah, io direi senza alcun dubbio che il salvatore è un certo Gesù il Cristo.
          Sempre Lui.
          Solo Lui.
          E che, non sapeva che si sarebbe arrivati a questo punto?
          La Chiesa l’ha fondata Lui e Lui la porterà a superare questa stato.
          In genere, pagando un prezzo di sangue, quello dei suoi santi.
          Speriamo di essere in questo numero.

          • Enrico Nippo ha detto:

            Quindi se ci pensa Lui, tutti noi che stiamo qui a cincischiare?

          • Boanerghes ha detto:

            Perché con le nostre chiacchiere possiamo salvare il mondo?
            Ho voluto dire che uno solo è il Redentore e una è la Corredentrice.
            Sapeva benissimo che si sarebbe arrivati fino a questo punto, e ancora il fondo non l’abbiamo raggiunto.
            Perché non comprende quello che dico, mai?
            Combatterò sempre le sue idee lefebriane, chtae non portano alla salvezza della Chiesa.
            Perché, vede, quando uno vive la sua fede con semplicità, buona volontà, timor di Dio, mi metto al suo servizio…
            Quando uno porta confusione e dispersione, allora difendo la Chiesa una santa cattolica apostolica romana, ma non lefebriana.
            E poi, perché questa contrapposizione?
            Perché non collaborare per il bene della Chiesa?
            Ma penso che anche se Francesco non fosse Papa, ma ci fosse un novello pastore angelico, non cambierebbe nulla .
            Stiamo attenti ad infangare i Papi, il Signore ce ne chiederà conto

          • Enrico Nippo ha detto:

            “Perché non comprende quello che dico, mai?”.

            La risposta è nelle sue stesse parole:

            “Combatterò sempre le sue idee lefebriane, che non portano alla salvezza della Chiesa … e poi, perché questa contrapposizione?”.

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        Enrico Nippo,
        “un atleta di un doppio pensiero”,
        Ce n’è un esercito. Misericordioso, s’intende”.
        Credo fermamente che in questo esercito bisogna annoverare lei la brillante prof. Certamente, io sono un atleta, ma di Cristo: “Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna alla quale sei stato chiamato e in vista della quale, hai fatto quella bella confessione di fede in presenza, di molti testimoni” ( 1 Tm 6,9) e
        “Anche noi corriamo nello stesso stadio. La stessa corona, lo stesso premio, ci sta aspettando” (1 Coe 9, 24-27). Gli atleti del vostro esercito sono stati addestrati a combattere la Chiesa facendo un gioco plurimo. Una volta si presentano come cattolici, un’altra volta dicono di aver abbandonata la Chiesa perché diventata ex Chiesa Cattolica, come se una cosa del genere fosse possibile e tante altre cose… Altro che atleti dal doppio pensiero! Per quanto riguarda Lutero, io non ho niente a che fare con lui e col suo pensiero, semmai se c’è qualcuno che si avvicina a lui è lei e i suoi amici. La strada della divisione e delle invettive contro la Chiesa Romana che ha intrapreso Lui, l’avete seguita anche voi. Almeno lui è stato chiaro, ma voi che cosa volete? La riforma della Chiesa Cattolica la fanno e la faranno certamente , con l’aiuto dello Spirito Santo, i figli fedeli che, anche nella distretto e nella sofferenza, vivono con essa, non i fuoriusciti e….
        Il

    • : ha detto:

      «mi lascia molto perplesso questo suo passaggio, intorno ai 76/77 anni»

      Mons. Viganò ne ha parlato più di una volta. Per esempio qui:
      «Giunge un momento nella nostra vita in cui, per disposizione della Provvidenza, ci è posta dinanzi una scelta determinante per il futuro della Chiesa e per la nostra salvezza eterna. Parlo della scelta tra il comprendere l’errore in cui siamo caduti praticamente tutti, e quasi sempre senza cattive intenzioni, e il voler continuare a volgere altrove lo sguardo o giustificarci. […] Lo confesso con serenità e senza polemica: sono stato uno dei tanti che, pur con molte perplessità e timori, che oggi si rivelano assolutamente legittimi, hanno dato fiducia all’autorità della Gerarchia con un’obbedienza incondizionata. In realtà penso che molti, ed io tra questi, non abbiamo inizialmente considerato la possibilità di un conflitto tra l’obbedienza ad un ordine della Gerarchia e la fedeltà alla Chiesa stessa. A rendere tangibile la separazione innaturale, anzi, direi perversa, tra Gerarchia e Chiesa, tra obbedienza e fedeltà è stato certamente quest’ultimo Pontificato».
      da: https://www.marcotosatti.com/2020/06/10/vigano-scrive-sul-vaticano-ii-siamo-al-redde-rationem/

      • DON ETTORE BARBIERI ha detto:

        Qui si riferiva al suo ruolo di Nunzio apostolico. Come ho già detto, da una critica per molti aspetti condivisibile alla Chiesa di oggi è passato a sostenere in toto tesi che furono di Mons. Lefebvre, nel rifiuto totale di quanto è seguito al Vaticano II. Non mi pare la stessa cosa.

        • : ha detto:

          Non ha letto bene. Non si riferiva affatto al suo ruolo di Nunzio.

          «Abbiamo, tra gli altri errori, commesso anche quello di considerare i nostri interlocutori come persone che, pur nella diversità delle idee e della fede […]
          Abbiamo pensato che certi eccessi fossero solo un’esagerazione di chi si era lasciato prendere dall’entusiasmo della novità; abbiamo sinceramente creduto che vedere Giovanni Paolo II attorniato da santoni, bonzi, imam, rabbini, pastori protestanti e altri eretici desse prova della capacità della Chiesa di chiamare a raccolta i popoli per invocare a Dio la pace, mentre l’esempio autorevole di quel gesto diede l’inizio ad una sequela deviante di pantheon più o meno ufficiali, giunti addirittura a veder portato a spalle da alcuni Vescovi l’idolo immondo della pachamama, dissimulato sacrilegamente sotto la presunta apparenza di una sacra maternità», ecc.

          Cosa c’entra il suo ruolo di Nunzio?

          • : ha detto:

            Completo la citazione del primo capoverso, riuscita male nel commento di sopra:

            «Abbiamo, tra gli altri errori, commesso anche quello di considerare i nostri interlocutori come persone che, pur nella diversità delle idee e della fede, fossero comunque animate da buone intenzioni, e che qualora riuscissero ad aprirsi alla nostra Fede, sarebbero stati disposti a correggere i loro errori. Insieme a numerosi Padri conciliari, abbiamo pensato l’ecumenismo come un processo, un invito che chiama all’unica Chiesa di Cristo i dissidenti; all’unico vero Dio gli idolatri e i pagani; al promesso Messia il popolo ebraico. Ma, ad iniziare dal momento in cui è stato teorizzato nelle Commissioni conciliari, esso è venuto configurandosi in netta opposizione alla dottrina sino ad allora espressa nel Magistero»

          • DON ETTORE BARBIERI ha detto:

            Ha ragione. Però, non cambia la mia perplessità: diciamo che il pontificato di papa Francesco è stato per lui un’occasione per riflettere su aspetti che prima non vedeva.. Va bene. Se però tutto ciò che è scaturito dal Vaticano II in poi è marcio o almeno contaminato anche lui e il suo stesso episcopato lo sono.. Vada alla Fraternità San Pio X dove effettivamente e con ragione possono dire di non essersi contaminati, si faccia riordinare secondo il rito tridentino per essere sicuro della sua validità.

      • Boanerghes ha detto:

        Il discorso però si fa piuttosto delicato.
        Altre volte ho detto che l’obbedienza è in tutto fuorché al peccato. Bisogna vedere quale obbedienza è peccato, in riferimento alle vicende passate.
        O in riferimento ad insegnamenti teologici.
        Padre Pio fu impedito per obbedienza a confessare i fedeli e a celebrare la messa con pubblico.
        Obbedì e basta e gli deve essere costato tanto.
        Evidentemente, per lui, era un’obbedienza lecita.
        Diverso è per me accettare una dichiarazione di Abu Dhabi, o la comunione ai divorziati risposati, o Lutero come un grande riformatore.

  • Marcolino ha detto:

    La demitizzazione del papato

    Ho il dono della fede (non vuol dire nulla, pure i demonii credono); e non ho tante certezze storiche.
    Inutile dire che lo scisma luterano fu anche provocato o giustificato con scandali romani. Non conosco la vicenda dei 3 papi. Io penso che il papa sia la roccia, indipendentemente chi lui sia. Papà Borgia e’ nella successione apostolica. D’altronde anche un presbitero indegno può consacrare il corpo e sangue di Cristo. Si parla di papato ma e’ il papa?
    Io non credo che Ratzinger sia il papa ma all’evidenza c’e’ stato un pasticcio. Prima o dopo si doveva NORMARE il papato emerito. Forse era per la plebe, un segno di scisma? Di invito allo scisma? Non che così però ci sia piena chiarezza. La palla in mano, scottante, ora c’è l ha la santa sede: normi il papato emerito. (purtroppo le parole di Ratzinger furono confuse: “sono papa in un altro modo”, si che non “l ha pronunciato ex catedra, ma se si voleva dimettere si/si no/no, a mio avviso poteva farlo meglio.

  • Umberto Augusto ha detto:

    ANALISI OBBIETTVA E PERFETTA DI UNA SITUAZIONE TANTO TRAGICAMENTE VERGOGNOSA QUANTO REALE!
    FIAT VOLUNTAS TUA!

  • PIERGIORGIO buglioni ha detto:

    tutto vero quello che denuncia mons.Viganò.
    spero che non gli succeda nulla per il suo coraggio e spero,con l’aiuto di Dio,che non demorda dalla sua difficile e incompresa dai più,sacra missione

    • Luisa ha detto:

      Dio continui a proteggerLo lasciandoceLo ancora per i tempi che stanno sempre peggiorando.
      Preghiamo invece per “i malvagi” i salmi imprecatori che la Sacra Scrittura ci ha messo a disposizione: funzionano!

  • Pg ha detto:

    Scrive mons.Viganò :
    La «demitizzazione del Papato» auspicata dai progressisti consiste essenzialmente nella sua ridicolizzazione, nella sua profanazione, ossia nel renderlo appunto profano, non sacro. Ed è inaudito e gravissimo che questa operazione eversiva sia compiuta da chi quel Papato lo detiene e ne indossa, pur goffamente, le vesti.

    ecco io credo che questo sia il punto essenziale. l’unicaro vera riforma che è riuscito a fare , è la riforma del suo ruolo stesso. L’unico successo ottenuto è quello di aver distrutto la credibilità della figura del pontefice . Che oggi non è più considerato da nessuno AutoritàMorale .
    Ma grazie al fatto che non si occupa di mrale e di coscienze ,ma fa solo politica , sta disturbando molti.

    • Boanerghes ha detto:

      Certo che la figura del papato è piuttosto compromessa.
      Anche la presenza di due papi, uno emerito, ha generato confusione.
      E una delle conseguenze è anche un crescente distacco dai preti e dalla gerarchia.
      In effetti, con tutti gli scandali e cattivi esempi, sembra tutto ciò come conseguenza logica ed inevitabile.
      Solo che così si fa anche il gioco del maligno, perché si getta fango e discredito su tutta la Chiesa.
      S. Francesco faceva in altro modo: ricorreva ai sacerdoti poverelli.
      Per riconquistarli al Signore, per riportare la dignità sacerdotale al posto che gli compete.