GOTTI TEDESCHI. L’ESEMPIO DI LEJEUNE, IL SILENZIO DELLA CHIESA.

18 Settembre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, ieri abbiamo pubblicato la lettera aperta che laici e preti hanno rivolto al cardinale presidente della CEI, Gualtiero Bassetti, sul tema dell’aborto, e dell’indifferenza che troppo mondo cattolico sembra mostrare verso questo genocidio. Casualmente pochi minuti dopo abbiamo ricevuto dal prof. Ettore Gotti Tedeschi questo ricordo di un grande scienziato e grande cattolico, il prof. Lejeune. Leggete, e contemplate la tristezza di una Chiesa che non ha più il coraggio di alzarsi in piedi, contro venti e maree, per dire quello che sarebbe giusto dire. 

 

§§§

Caro Marco, in questi momenti di smarrimento e di rassegnazione, vorrei ricordare ai tuoi lettori di di Stilum Curiae alcuni fatti riguardanti la vita e l’esempio di un coraggioso scienziato cattolico: Jerome Lejeune (1926-1994).

Questo esempio, che mi viene ricordato da un mio amico scienziato francese, Joseph Grifone, potrebbe “rianimare” i nostri cuori e ridarci coraggio.

 

Lejeune fu un genetista, scopritore della cause delle sindrome di Down; in pratica dimostrò che l’origine della malattia che veniva chiamata “mongolisme” (Trisomia21) non era una tara dovuta alla sifilide o all’alcolismo, bensì alla presenza di un cromosoma (il 47°, uno in più dei 46 della specie umana) che rendeva prevenibile e curabile la malattia (ed altre assimilabili).

La scoperta fu accolta con entusiasmo in tutto il mondo. Il Presidente USA JF Kennedy convocò Lejeune alla Casa Bianca e lo premiò.

La facoltà di medicina di Parigi gli creò apposta una cattedra universitaria.

Le Università di tutto il mondo si disputavano la sua presenza.

Papa Paolo VI lo volle conoscere e lo nominò alla Pontificia Accademia delle scienze. (Più tardi Giovanni Paolo II lo onorò con la sua amicizia personale).

Fu proposto a più riprese per il premio Nobel per la medicina.

Poi tutto cambiò, nel 1969.

Dalla esaltazione si passò alla indifferenza, poi alla opposizione, poi alla condanna, infine alla persecuzione.

Cosa era successo?

Era successo che i “protettori della nostra civiltà” stavano preparando la legalizzazione dell’aborto (1973), tra l’altro (con grande misericordia) proprio nei casi della sindrome di Down studiati da Lejeune.

Ma stava succedendo anche che le ricerche di Lejeune, riferite alla diagnosi prenatale per conoscere in anticipo se la creatura fosse sana o no, sarebbero state utilizzate per le decisioni di sopprimere la creatura.

Lejeune si indignò, reagì, capì immediatamente che le prospettive sarebbero state l’aborto terapeutico e interruzione di gravidanza.

Immediatamente si ritrovò isolato fra i colleghi, la cui “scienza” non poteva perdonare ad un collega scienziato valutazioni morali.

Lejeune nel successivo congresso ONU sull’aborto difese strenuamente il valore dell’embrione.

Quel giorno perse il premio Nobel.

Progressivamente perse tutto.

Il primo Ministro francese e il Ministro della sanità si rifiutarono di incontrarlo. Ma ciò che per lui fu più grave fu il silenzio dell’Autorità religiosa.

Fu incolpato di non proteggere la donna e di voler instaurare la dittatura “dell’ordine morale”.

Gli si impedì di parlare in pubblico (lancio di pomodori) e sui muri della facoltà di medicina apparvero graffiti con scritto “Lejeune assassin! A mort Lejeune et ses petits monstres!”.

Il nome di Lejeune fu cancellato da ogni congresso internazionale, perdette i suoi laboratori di ricerca e i finanziamenti.

L’ideologia dominante ormai parlava a nome della scienza.

Non la scienza bensì l’ideologia che usava la scienza. E tutti erano intimoriti…Tutti.

Lejeune morì il giorno di Pasqua del 1994 per un cancro ai polmoni.

Il lunedì di Pasqua, papa San Giovanni Paolo II gli indirizzò un messaggio commovente ed educativo per gli scienziati e per i cattolici, spesso troppo prudenti, al punto di esser vili. Che vergogna che cattolici siano vili!

La prima fase del processo di canonizzazione di Jerome Lejeune (Servo di Dio) è stata dichiarata a Notre Dame a Parigi l’11 aprile 2012.

Caro Marco, la lezione che possiamo trarre dalla vita di Lejeune è che si può esser sapienti e credenti, ma se si è credenti la scienza è sempre e solo un mezzo per un fine: il bene dell’uomo e la gloria di Dio.

Oggi la chiesa sembrerebbe vergognarsi a volte di non apparire sufficientemente scientifica.

Lo sia invece! Sia realmente scientifica finché vuole, attorniandosi però di veri scienziati, non di ideologi pseudoscienziati.

E soprattutto lo sia senza dimenticarsi della Verità.

Nella storia gli scienziati all’origine della rivoluzione scientifica del XVII secolo erano profondamente cattolici (Copernico, Galileo, Newton, Keplero).

Fra i più grandi matematici e fisici troviamo ferventi cattolici (Cauchy, Cantor, Gauss, Ampère, Volta, Faraday, Maxwell, Marconi…).

Pasteur era credente; il padre della genetica moderna Gregor Mendel era monaco cattolico; l’ideatore della teoria del Big Bang, Georges Lemaitre, era un sacerdote belga. Einstein stesso scrisse che “la scienza senza religione è zoppa e la religione senza la scienza è miope”.

EGT

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20 commenti

  • Luca Antonio ha detto:

    E.G.T.
    Bellissimo articolo , grazie, , cui aggiungerei, per quanto riguarda gli scienziati cattolici, il nome dell’ abate Giovan Battista Guglielmini, il primo a dimostrare la rotazione terrestre 60 anni prima di Foucault.
    Nome che in pochi conoscono eppure sarebbe stato da diffondere in opposizione alla leggenda nera del Galileo martire.
    Galileo aveva scientificamente torto, non riusci’ a dimostrare che la terra gira, ci riusci’ il nostro Guglielmini 270 anni dopo.
    Ma tutti danno, chissa’ perche’ 🤔, il merito al laico Foucault.
    Anche qui colossale dormita della Chiesa.

  • MARIO ha detto:

    E.G.T., articolo molto bello e commovente. Gli esempi edificanti fanno bene all’anima.
    Ho notato che le foto di Jerome Lejeune, su Internet, ritraggono sempre un uomo sorridente e sereno. Probabilmente contagiato dalla luce di Dio che vedeva nel volto di ogni bambino.
    Grazie.

  • Igor ha detto:

    grazie Gotti Tedeschi per questo ricordo , Mi ha anche sollecitato una riflessione sul rapporto scienza-fede . Dopo le accuse alla chiesa per la storia di Galilei , questa sembra essersi intimidita , troppo intimidita , sia per le balle raccontate sulla stessa vicenda di Galilei, che ancora oggi son ricordate per spiegare le ostilità della chiesa alla scienza ,che la chiesa dovrebbe temere perchè potrebbe svelare la sua inconsistenza .La chiesa di oggi deve esser moderna e si è convinta che il miracolo deve esser tradotto e spiegato scientificamente , Si pensi alla diatriba sulla traslazione miracolosa della casa di Loreto, dove la scienza si interroga ancora e non osa affermare la non veridicità del miracolo, mentre la chiesa di Loreto afferma tranquilla mente che non si tratta di miracolo, ma di un normale trasloco fatto dai crociati per conto della casa di spedizioni Gondrand… La Chiesa ha preso l’attitudine a voler esser a tutti i costi realista ed immanente . Ricordo in proposito una affermazione di Robert Andrews Millikan , fisico statunitense. Vinse il Premio Nobel per la fisica nel 1923 : ” devo affermare categoricamente che la mancanza di fede è priva di ogni fondamanto scientifico . Non esiste alcuna opposizione tra fede e scienza” . Sarà la scienza a salvare la fede , caro Tosatti ?

    • Isotta M. ha detto:

      sa IGOR , che anche a me è venuto questo sospetto ?
      Prendiamo come esempio proprio il caso della traslazione della Santa Casa di Loreto. Ho seguito con molto interesse le riflessioni del prof Nicolini , scoprendo che chi nega la traslazione è proprio il responsabile della Santa Casa ( un frate , non ricordo il nome ) avallato dal vescovo attuale ( mons. Del Cin o qualcosa di simile) . Un altro studioso della Traslazione ( prof Catani mi pare ) ,in accordo con Nicolini ha portato studi e ricerche di scienziati laici che dimostrano l’assoluta IMPOSSIBILITA ‘ di un trasporto in più fasi ( ben 6) fatto ad opera umana ( i famosi crociati grazie alle navi di un armatore dell’epoca il cui nome era Angeli) . Ora con una sospettabile superficialità il papa stesso lascia intendere che la traslazione miracolosa non è avvenuta , con la medesima superficialità il quotidiano della Cei conferma che di miracoloso c’è solo la credulità popolare . Poi c’è l’incidente , chiamiamolo cosi, del card Sarah che ,inconsapevolmente confonde la festività lauretana con la festività della miracolosa traslazione. Mi son chiesto perchè la chiesa di Bergoglio sia così refrattaria al miracolo . Parlando con un alto prelato anziano la risposta è stata più o meno la seguente : – questa chiesa deve , ho detto deve , solamente accettare l’immanente e non il trascendente , questa è la chiesa di CarlRahner ….I miracoli son stati aboliti ,Quello che non è spiegabile razionalmente è abolito . Persino un Dogma su Maria Immacolata è già stato negato ( Maria era discepola di Gesù…Non è nata santa …) Ora ne vedremo delle belle , i dogmi evolvono secondo la scienza , ecc.-
      E la Verità evolve anch’essa ? ho chiesto . Risposta , questo papa pensa che se si continua ad imporre dogmi e verità assolute la Chiesa rischia di non esser più ascoltata nel mondo moderno, così , per farsi ascoltare si dice al mondo moderno quello che lui vuol sentirsi dire .
      Conclusione del prelato : in questo momento solo quello che la scienza afferma è materia di fede , chi salverà la chiesa sarà pertanto una scienza onesta che riconosce il vero approcci scientifico , Ho risposto : la scienza o scienziati ? Mi risponde : conosci la storia di Lejeune ? se oggi uno scienziato dicesse qualcosa che non è gradito alla IDEOLOGIA scientista , perde la cattedra , come è successo a Lejeune .

  • EGT ha detto:

    ho trovato un estratto del messaggio che sanGiovanni Paolo II inviò , appena fu informato della morte di Lejeune :
    “…in quanto scienziato egli era appassionato della vita.Nel suo ambito fu una delle massime autorità a livello mondiale . Diversi organismi lo invitarono a fare conferenze e sollecitavano i suoi consigli. Era rispettanto anche da parte di chi non condivideva le sue più profonde convinzioni. Egli fece uso della sua profonda conoscenza della vita , specialmente di quella dei nascituri, che nella nostra civiltà contemporanea è spesso minacciata al punto che si potrebbe pensare ad una MINACCIA PROGRAMMATA . Eglia ha assunto la responsabilità personale dello scienziato , pronto a divenire “segno di contraddizione ” , senza timore delle pressioni della società permissiva, nè dell’ostracismo cui fu oggetto ” ( messaggio del Papa al card. Lustiger per il decesso di J.Lejeune)

  • lucilla ha detto:

    Molte grazie a GottiTedeschi per questo ricordo di un grande eroe , testimone e persino martire della fede . SanGiovanni Paolo II lo nominò Presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Quella stessa oggi presieduta da mons. Vincenzino Paglia .
    Chissà se Vincenzino ha la stessa considerazione di Jèrome del valore vita umana e dell’embrione. ?

  • don Z ha detto:

    Ricordo anche che Papa Giovanni Paolo II, gli aveva affidato la Fondazione della Pontificia Accademia della vita , invitandolo a colazione , lo stesso giorno in cui il Papa subì l’attentato in piazza San Pietro.

  • genny ha detto:

    Jérôme Lejeune ha perso il Premio Nobel per la medicina per aver difeso la vita dei bambini con sindrome di Down: “La gente si allontanava da me senza dire una parola”
    scrive il suo biografo

  • Rafael Brotero ha detto:

    L’università in tutto l’Occidente è ormai da qualche decennio la fortezza unanime dell’odio anticattolico. Nihil novi sub sole. Il punto importante è che la gerarchia, come sempre, fa finta di nulla e continua a trattare l’accademia come una realtà intellettualmente seria. Ma se è seria, come mai ha questo odio del custode della Verità? Il faut choisir.

    • Rafael Brotero ha detto:

      La riforma intellettuale passa necessariamente per la critica dell’università. Ma chi ne ha il coraggio?

  • Margherita ha detto:

    Caro Prof. GOTTI TEDESCHI, ho pianto leggendo il suo articolo…

    • EGT ha detto:

      cara Margherita , anche io ho pianto leggendo parti della sua biografia scritta dalla figlia Clara Lejeune : -La vie est un bonheur .Jerome Lejeune , mon père ( Criterion -Paris 1997)-
      Senta questo punto della narrazione della figlia . Un giorno una coppia porta da Lejeune , per una visita, il proprio bimbo , affetto dalla sindrome . Lejeune prende il bimbo fra le braccia poi fa indossare alla madre e al padre il camice bianco e li fa sedere di fronte a lui .Lejeune mette il bimbo sulle ginocchia della madre e lo visita , Per i genitori questo gesto fu una rivelazione . Testimoniarono il gesto poi con queste parole : ” Non era un semplice malato quello che il prof Lejeune esaminava , era nostro figlio,il nostro bambino” . Poi prima di congedarli disse ai genitori : ” se lo desiderate alla prossima visita venite con le sorelle maggiori , Anche loro hanno il diritto di sapere e comprendere .” La testimonianza finale dei genitori fu ” Egli (Lejeune) ci fece scoprire il nostro amore di genitori ” . Si può non piangere ?

      • Lucy ha detto:

        Ricordoanche di aver letto che la figlia ci ha lasciato questa testimonianza del padre circa le minacce di morte :”Non combatto per me ” aggiungendo ” Non aveva paura , diceva ” Timete Dominum et nihl aliud ”
        Il santo Timore di Dio oggi scomparso.

  • Sherden ha detto:

    Sarà anche lunghissimo ma è pure dimenticatissimo, se in Vaticano chiamano l’abortista Jaffrey Sachs a tenere lezioni…

    • Rodrigo ha detto:

      Si , corretto, non solo lui in realtà . Sachs è l’anima nera dell’America di Obama,Clinton, Biden . Se Trump vincesse le elezioni ( della qual cosa ho seri dubbi ) Sachs avrà un impiego solo alla Pontificia Accademia delle scienze del Papa . Ma se andate a vedere la lista dei partecipanti al Convegno di Assisi Economy of Francesco , vi sfido a dirmi chi non è abortista , forse uno su dieci ? . Forse . Se io fossi un giornalista cattolico porrei a ciascuno di loro questa domanda : lei è pro o contro ogni forma di aborto ?

  • IMMATURO IRRESPONSABILE ha detto:

    Probabilmente il professore voleva dire “scienziati cristiani”, piuttosto che “cattolici” (Keplero e Newton erano protestanti).
    Aggiungerei Galvani, Ferraris e Plank; ma l’ elenco di scienziati credenti è lunghissimo….

    • EGT ha detto:

      Lei ha ragione , mi scuso. Avevo scritto nella bozza originale infatti che erano “profondamente credenti” , nel rileggere distrattamente ho scritto cattolici.
      Prendo occasione per aggiungere che nel 1997, il 22 agosto durante la Giornata Mondiale della gioventù , Papa Giovanni Paolo II andò a pregare sulla tomba di Lejeune

      • emma ha detto:

        si EGT ( Gotti Tedeschi ) , ricordo anche io la visita di san GP II alla tomba di Lejeune. Ricordo che i giornali ( laicissimi) deplorarono questa visita e l’omaggio alla tomba ad uno scienziato che era anti abortista . Tanto che la sala stampa vaticana precisò che si trattava di una visita “privatissima” del Papa . Forse , se ricordo bene, persino il portavoce del Papa , il bravissimo JoaquinNavarroVals , fu obbligato a qualche tipo di diplomatica precisazione.
        Ci si pensi , il papa della religione cattolica va a visitare la tomba di un luminare cattolico ed è costretto a giustificare la visita spiegando che era personale. Per non turbare l’animo abortista del laici francesi. Chissà se l’attuale pontefice Bergoglio , accelererà la procedura di canonizzazione di Lajeune , spiazzando i laicisti-abortisti. Ecco , i supporter bergogliani continuano a scrivere che il papa è contro l’aborto, lo dimostri con un atto pubblico , fortemente formale che non solo ribadisca la negazione della pratica dell’aborto ma esalti un eroe, scienziato cattolico.

    • Rafael Brotero ha detto:

      Newton non era protestante, era unitariano e occultista, tra i padri fondatori della mafia dei ragazzi.

      • Comunque ha detto:

        Comunque era un profondo conoscitore delle Sacre Scritture.
        Ne vengo ora dal leggere sul blog di Aldo Maria Valli un articolo sulle follie attuali della scienza francese. In materia riproduttiva. Se avete sufficiente coraggio, vi prego, provateci anche voi.