FACEBOOK CENSURA UN BLOG DI LIBERO. SUL PENSIERO UNICO…

25 Luglio 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae rilanciamo volentieri questo articolo del collega Andrea Cionci, a cui è stato impedito di postarlo su Facebook sui suoi gruppi. Ci sembra quanto mai interessante, nel momento in cui si discute del disegno di legge liberticida Zan-Scalfarotto-Boldrini, che bontà loro, “consentirebbe” le nostre libertà costituzionali: “sono consentite la libera espressione di convincimenti od opinioni”. E ci sembra indicativo del grado di illibertà a cui stiamo giungendo, grazie all’azione combinata di alcuni partiti politici e dei padroni dei media. Buona lettura.

§§§ 

Qualche tempo fa, su Libero, abbiamo dato risalto a un videomessaggio virale dell’artista Alberto Melari che spiega su quale meccanismo psicologico si regga gran parte del mercato dell’arte contemporanea: “Io, critico, decido cosa è artisticamente valido, ne scrivo con parole alate, eleganti, fumose ed espongo il manufatto in una mostra. Se tu, fruitore, pensi che quell’opera sia solo un pastrocchio, sei uno  stupido e un ignorante”.

Così, temendo di essere esclusa da una presunta élite intellettuale, la maggioranza delle persone è portata ad apprezzare, spesso, manufatti del tutto insignificanti, per non dire di peggio.

Insieme alle tante congratulazioni, l’autore del video “I falsi artisti” si è attirato prevedibili insulti da tutto il mondo: “sciocco e incolto” sono le più comuni offese che, ovviamente, gli danno implicitamente ragione.

Se ci si riflette, lo stesso meccanismo manipolatorio viene utilizzato da decenni – e in modo sempre più massiccio – anche per supportare il cosiddetto “pensiero unico”, quello che Robert Hughes definiva «La cultura del piagnisteo, il frutto dell’ossessione per i diritti civili e dell’esaltazione vittimistica delle minoranze».

Alle soglie dell’approvazione del disegno di legge più liberticida che sia stato concepito dal 1943, quello Zan-Scalfarotto-Boldrini sull’”omotransfobia”, vale la pena riesaminare la questione.

Forse per l’alto tasso di emotività che lo permea, il pensiero unico è molto violento e reattivo. Appena qualcuno si azzarda a sostenere un’idea leggermente contraria, gli si dà subito del fascista, nazista, maschilista, razzista, antieuropeista, populista, omofobo (appunto), islamofobo, xenofobo, o gli si toglie direttamente l’audio in trasmissione. Non si entra nel merito delle questioni, ma si oblitera la persona in una sottocategoria antropologica senza nemmeno ascoltarla. Provate sui social a criticare educatamente  alcuni “diritti civili” o alcune “minoranze”: sarete fatti a pezzi, sempre che Facebook non vi abbia prima messo in quarantena.

Torna ancora, quindi, il meccanismo manipolatorio di scuola, arcinoto agli psicologi, chiamato “Sottomissione” che consiste nel fare leva sul bisogno di appartenenza ed accettazione. Viene stabilita un’idea comune, un pensiero di gruppo, per poi esigere che il manipolato si sottometta a ciò che decide il gruppo per sentirsi parte di esso, anziché esserne escluso o rifiutato.

Quando, poi, tali idee intercettano i più superficiali buoni sentimenti, quando offrono la scusa per riempirsi la bocca della parola “empatia”, o per spalmarsi sul viso la biacca del politicamente corretto, la manipolazione può anche lasciare il posto a una violenza psicologica selvaggia.

Una volta “sub-umanizzato” l’interlocutore, parte come niente l’insulto sull’aspetto fisico, sui figli, sul passato, sulla vita privata, sui propri cari (vivi e defunti), e fioccano gli auguri di morte violenta, meglio se a testa in giù. L’odio totale trova legittimazione poiché l’interlocutore non è più una persona, ma è diventato semplicemente un “…ista” o un “…ofobo”. Come tale, se ne possono fare polpette godendo della piacevole sensazione di aver fatto la cosa giusta. Tale convincimento, alla fine, si sedimenta nel comune sentire fino a far proporre leggi brutalmente censorie e liberticide, come il Ddl “contro l’omofobia” attualmente al vaglio della Commissione Giustizia della Camera.

Spesso il meccanismo manipolatorio nasce da una sindrome narcisistica: così come il critico d’arte chic ritiene di possedere maggiore cultura e sensibilità rispetto agli altri, così l’alfiere del pensiero unico ritiene di essere un individuo moralmente superiore. Questo spiega come mai gli appartenenti alla presunta élite culturale (giornalisti, accademici, artisti, scrittori) ne siano i primi e più compatti fautori: difendono, con esso, il rango sociale cui appartengono, o per nascita, o per faticosa ascesa.

A destra invece, o perché si è, talvolta, orgogliosamente “plebei” – quindi non ricattabili –  o perché troppo strutturati per subire una manipolazione psicologica,  si nota una dialettica più vivace e libera.

E’ pur vero che nel soffocante conformismo dei media, a volte, l’unico modo per farsi ascoltare è quello del turpiloquio esplosivo. Non è un caso che alcuni fra i principali leader “populisti”  utilizzino toni accesi e provocatori: l’urlo liberatorio, la parolaccia,  la ribellione “del monello contro il parruccone” che, in effetti, riscuotono simpatia (incomprensibilmente per gli avversari) presso larghe fasce della popolazione. La “rottura dello schema” attira audience e riesce a far filtrare qualche concetto intuitivo. Alla lunga, però, tale stile non paga perché ribadisce lo stereotipo sugli “…isti” e sugli “…ofobi” e fortifica la cittadella narcisistica dei benpensanti che rispondono: “Allora, è vero: siete dei volgaroni violenti e pericolosi!”. Basta, infatti, pochissimo per essere inchiodati sulla croce del bon ton.

Come difendersi, allora? In primis, riconoscere di essere vittima di un banale meccanismo manipolatorio che nasconde la fragilità razionale dell’aggressore. Importante è non farsi trascinare dall’ira, così come dai sensi di colpa o di inadeguatezza, non accettare attacchi personali, ma rimanere graniticamente sul piano della logica, incatenandovi l’avversario, senza mai trascendere.

Facile allora, che lo scontro venga concluso dallo stesso manipolatore, ormai disarmato, che si disimpegnerà con la frase tipica: “Ora scusa, ma non ho tempo da perdere con uno come te”. Il pensiero unico, infatti, ha i minuti contati.

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11 commenti

  • wertyui ha detto:

    Le leggi contro la realtà durano ben poco.

    Nello scontro contro la realtà è crollato il comunismo, che sosteneva mentendo che il collettivismo fosse più efficiente della libera iniziativa…

    …figuriamoci quanto durerà la finzione che due uomini possano “sposarsi” e creare una famiglia come fossero uomo e donna.

    La mera realtà disferà queste sciocchezze 😀 😀 😀

  • alessio ha detto:

    Ma perchè mai il ministro della
    cultura vaticano quand’era a
    Milano ha recensito gli
    amichetti poeti e non
    grammatica dell’assenso di
    j h Newton e non ha detto
    che l’uomo senza qualità
    parlava di Hitler ,diceva
    dove stava e di chi era
    figlio e quando gli ho chiesto un
    consiglio mi ha scritto di
    ricoverarmi in manicomio ?

  • febo ha detto:

    e vabbè , perchè voi cattolici da strapazzo non aveta fatto lo stesso con noi “diversi” per mille anni ? ci avete discriminato ,offeso, censurato . Ora basta ,Attenzione , voi sarete sempre più considerati ” diversi ” e pericolosi . Il nuovo mondo stabilito a Davos ed agli Stati Generali di Villa Pamphili , hanno decretato che il mondo non può discriminare chi non è etero solo perchè lo ha scritto DanteAlighieri . Voi avete corretto persino la Bibbia per giustificare lìil vostro risentimento nei confronti nostri perchè vi siamo superiori ,Il cielo non ha punito Sodoma e Gomorra perchè peccavano contro natura , ma per l’orgoglio dei suoi abitanti . Siete dei nazisessisti , Ringraziate il cielo che avete un papa che ha capito che la realtà omosex è “natura” reale , è la REALTA’ , perchè nessuno può fare qualcosa contronatura . cercate ora piuttosto di seguire le indicazioni del papa sulla inclusione . Altrimenti saremo noi ad escludervi da tutto, fra pochissimo. Ormai controlliamo tutto e tutti. Avete una sola possibilità ora : zittirvi . Altrimento saremo costretti a “convertirvi” . Vi è chiaro come ?

    • PEPPE ha detto:

      Non capisco se stai trollando (chapeau, in tal caso) o se sei una sorta di principe machiavellico reincarnato (in quest’altro caso vorrei conoscere di più il tuo pensiero)

      • Valeria Fusetti ha detto:

        Vedi caro Febo c’è una cosa che mi lascia perplessa e te la dico subito: hai deciso di buttare al macero la Vita che Gesù Cristo ti offre. E’ una vita che già qui, su questa terra profuma di eternità, ma per viverla in pienezza, questa Vita, devi accettarne le regole. Esse ti precedono, sono immodificabili, sono una proposta, anzi un annuncio. Non un obbligo, ma per uno strano motivo pretendi di modificare tu, la forma ed il contenuto dell’annuncio, perché pretendi anche che si finga che siano state cambiate per fare un dispetto a te. E ai tuoi allegri amici. Ma chi abbia cambiato i testi, e non solo la parte che riguarda Sodoma e Gomorra, non lo dici. Né informi in merito ai testi originali. Insomma non citi le famose fonti. Quelle autentiche. Ci sarebbe una nuova “fonte Q” ? o nuovi Rotoli di un qualche Mare che solo tu, e qualche gesuita tipo Martin, conoscete? Finché non dimostri, con prove inconfutabili, che i tuoi non sono vaneggiamenti, le tue esternazioni rimangono sotto la voce “isteria”. Peccato.

    • Boanerghes ha detto:

      Direi che il tuo commento, sig. Febo, è da perfetto dannato. Salvo conversione

    • Sherden ha detto:

      “…nessuno può fare qualcosa contronatura…”

      Da sfasciarsi dalle risate…

    • Diana ha detto:

      Generalmente fuggirei la diatriba sull’argomento, per sfinimento dal dover continuamente precisare, sfiancamento nel definire, focalizzare, determinare il significato delle parole, una fatica di Sisifo, ma vorrei accogliere l’invito di Andrea Cionci a rimanere su un piano di logica per rispondere al suo commento, che fatalmente rende ragione a quanto esposto nell’articolo.
      Non comprendo la sua argomentazione quando scrive che “la realtà omosex è la natura reale, la realtà”, come se il pensiero cristiano ne avesse negato l’esistenza, quando nel CCC si legge che l’attrazione omosessuale è profondamente radicata nella persona, soprattutto perché poche righe sopra lei ha scritto che, proprio in ragione di questa tendenza il cristianesimo vi ha discriminati. Delle due l’una: o abbiamo negato l’esistenza dell’omosessualità o l’abbiamo per secoli vessata. A meno che non volesse sostenere che omosessuali si nasce, questione sulla quale, non avendo ancora la scienza fatto luce nonostante gli sforzi profusi, non mi soffermerei per tirare acqua al mio o al suo mulino. Come, mi permetta, nel citare una fonte, non ne sceglierei una dall’arte retorica tanto ambigua dal risultare spesso ambivalente quale l’attuale occupante del soglio pontificio. Lascerei invece da parte l’Alighieri, anche perché non ho mai sentito levarsi gli alti lai dei divorziati risposati per la sorte di Paolo e Francesca e non vedo perché l’appoggio a Brunetto Latini dovrebbe spingersi fino alla censura.
      Infine, nella considerazione delle sue minacce su un imminente dominio del mondo da parte omosessualista, punto sul quale convergo pienamente con lei, inviterei voi superiori non odiatori a considerare attentamente le vostre attuali alleanze, perché i sinistri che oggi vi sostengono e che ieri nei loro paradisi in terra vi fucilavano, amano, si sa, soprattutto il potere, e quando, come lei auspica, saremo tanto inclusivi da essere ridotti alla catacomba o alla sottomissione inerte, nessuno verrà in vostra difesa dinanzi all’avanzata dell’islam trionfante con cui i non islamofobi si allineeranno solerti.

    • Michele ha detto:

      @Febo: conosce per caso gemelli omozigoti (geneticamente identici!) che abbiamo entrambi attrazioni omoerotiche?
      Se tale attrazione fosse naturale dovrebbero provarla entrambi, avendo entrambi lo stesso patrimonio genetico, o no?

      Sa citare, con rigore, l’esistenza di geni che codifichino enzimi le cui reazioni portano naturalmente all’attrazione omoerotica? Dalla mappatura del DNA non risultano, eppure sino agli inizi degli anni 2.000 le principali riviste Lgbt riponevano grandi aspettative, scrivevano: trovati i geni dell’omosessessualita si dimostrerà che è naturale come nascere con gli occhi azzurri anziché castani. Ebbene i geni dell’omosessualità non esistono, dov’è la sua/vostra coerenza?
      L’ideologia di genere era allora molto elitaria anche nel suo ambiente, ma, se la realtà non corrisponde all’ideologia, tanto peggio per lei.

      Conosce la tragica vicenda del povero “Brenda”, gemello evirato a meno di due anni, cresciuto come “donna”, vittima dell’esperimento criminale del dott. money (John Opkins
      University, circa anno 1972) che voleva dimostrare l’influenza esclusiva dell’ambiente e dell’educazione sul genere senza considerare la natura maschile/femminile e morto suicida?
      Può consultare al riguardo la nota rivista retrograda, omofoba ed oscurantista “Rolling Stone” di qualche anno fa.

      Recuperi la propria libertà di pensiero e di coscienza, si informi senza pregiudizi astratti e infondati: costa più fatica andare controcorrente, ma se si fida della Chiesa di Gesù Cristo (non quella che rincorre il mondo) potrà verificare la fondatezza razionale e reale delle Leggi Divine e ritrovare la Pace (non quella del mondo).

    • : ha detto:

      «nessuno può fare qualcosa contronatura»

      L’unica frase giusta di tutto il vaneggiamento: farsi spiegare da un anatomista qual è la funzione secondo natura del retto.

    • Marco Giorgetti ha detto:

      Ma che razza di analisi hai fatto? Non sta in piedi, non ha impalcatura.
      Semmai é vero il contrario, ossia che tutto quello che sostenevamo noi cattolici aveva un senso e per questo ora il pensiero unico dominante vuol farci fuori.