ANCHE QUI MANICOMIO CONTRO IL DISSENSO. PROPRIO COME IN URSS.

22 Giugno 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

 Cari amici e nemici di Stilum Curiae, ci sembra interessante condividere con voi questo articolo apparso sul sito del Cardinale Van Thuan, Osservatorio Internazionale sulla dottrina sociale della Chiesa. Ne è autore il dottor Roberto Marchesini, psicologo e psicoterapeuta ben noto, autore di molti testi, ha appena dato alle stampe il libro Le vie della psicologia. Storia e tendenze contemporanee (Sugarco, Milano 2020). In questa fase di progressiva restrizione delle libertà, compiuta con l’avallo e la complicità di chi dovrebbe essere preposto istituzionalmente a difendere la Costituzione e i diritti inalienabili dei cittadini, si è affacciato negli ultimi mesi un altro pericolo. Buona lettura.

§§§

Tra i tanti aspetti interessanti di questa vicenda del coronavirus c’è n’è uno particolarmente inquietante. Partiamo dai fatti.

L’avvocato tedesco Beate Bahner, esperta nel campo del diritto sanitario, ha subìto un trattamento sanitario obbligatorio (TSO) con internamento in ospedale psichiatrico per aver espresso la sua opinione circa l’incostituzionalità del lockdown in Germania. Questa misura sarebbe, oltre che sproporzionata rispetto alla pericolosità dell’epidemia, incostituzionale.

L’avvocato ha pubblicato diversi post sul suo blog (poi oscurato dalla polizia) e un articolo nel quale scriveva: «Queste misure non sono giustificate dalla legge sulla protezione contro le malattie infettive che è stata ritoccata rapidamente solamente pochi giorni fa. Chiusure settimanali e divieti di uscire basati su ipotesi che raffigurano gli scenari peggiori (senza prendere in considerazione le opinioni di esperti basati sui fatti) così come la completa chiusura di compagnie e società senza alcuna evidenza di rischio da infezione da parte di queste attività commerciali è abnormemente incostituzionale». Si era quindi rivolta al Tribunale amministrativo del Baden-Württemberg – che aveva respinto la sua istanza – e alla Corte costituzionale tedesca. È stata dapprima seguita con un elicottero, poi rinchiusa, contro la sua volontà, in ospedale psichiatrico. La motivazione utilizzata dalla polizia locale, che ha effettuato l’operazione, è che l’avvocato era «confusa». Pare che anche la sorella dell’avvocato Bahner abbia subìto un trattamento simile, se non peggiore: è stata arrestata con violenza tale da procurarle ferite, sarebbe stata invitata a sedersi su una panca inesistente e il cibo le sarebbe stato servito sul pavimento.

Questo non è l’unico episodio del genere: una cosa simile è accaduta anche in Italia. Don Gianluca Loda, parroco di Castelletto di Leno (BS), ha subìto un TSO per gli stessi motivi: dissidenza nei confronti alle misure anti-virali proposte dal governo. La polizia locale, i carabinieri e i vigili del fuoco si sono introdotti con la forza in canonica, lo hanno prelevato e portato in ospedale. Il motivo? Don Gianluca aveva espresso contrarietà alle misure decretate dal Presidente del Consiglio e aveva manifestato pubblicamente la sua opposizione cenando (da solo) all’aperto, nella piazza del paese.

Non è finita. A Ravanusa, in provincia di Agrigento, il quarantenne Dario Musso ha subìto lo stesso trattamento (TSO) per aver percorso le strade del paese in auto, dicendo al megafono che il virus era inesistente e che le persone potevano tranquillamente tornare alle proprie occupazioni. Questa vicenda offre un particolare forse interessante: il fratello di Dario Musso è l’avvocato Lillo Massimiliano Musso, candidato sindaco di Ravanusa come avversario del sindaco che ha firmato il TSO a Dario.

Ognuna delle vicende presenta delle caratteristiche che la rendono particolarmente inquietante: si va dall’avvocato esperto in diritto sanitario, al sacerdote cattolico, al «congiunto» (ormai si dice così) di un avversario politico del sindaco (colui che firma i TSO).

L’idea che questi trattamenti sanitari obbligatori siano stati utilizzati non per proteggere una persona con difficoltà psichiatriche e le persone ad essa vicine, ma per silenziare dissidenti, contestatori, persone che dissentono dalle scelte delle autorità in modo pacifico e legale, appare più che un malevolo sospetto.

L’utilizzo coercitivo, da parte del potere politico, della psichiatria e della psicologia non è una novità. Questa era una prassi consolidata in Russia, durante il periodo sovietico. La prima vittima di questo procedimento fu Maria Spirindov, rinchiusa in ospedale psichiatrico nel 1921 a causa delle sue idee politiche. Si calcola che furono migliaia le persone rinchiuse in ospedale psichiatrico a causa della loro dissidenza al regime; molti di loro morirono in cattività. Nel 1961 questa prassi venne normata con l’introduzione nel Codice Penale sovietico dell’articolo 58, che recitava: «Alle persone che hanno commesso atti socialmente pericolosi in uno stato mentale di follia, ma che si sono ammalati prima della formulazione della condanna o che al momento di scontare la pena sono malati di mente, che impedisce loro la consapevolezza necessaria per dare conto delle proprie azioni o il proprio controllo, il giudice può applicare le seguenti misure mediche obbligatorie: ricovero in un ospedale psichiatrico generale e ricovero in un ospedale psichiatrico speciale».

Simili procedimenti furono applicati con larghezza anche nella Polonia sovietica.

Questo cosa significa? Che non viviamo in una democrazia liberale, ma in un regime sovietico sotto mentite spoglie? Significa semplicemente che l’uso della violenza nei confronti degli oppositori non è esclusivo dei regimi sovietici, ma è condiviso da quelli liberali.

Per rendersene conto è sufficiente leggere uno dei saggi politici scritti da Karl Popper (1902-1944), uno dei principali teorici del liberalismo. Ne La società aperta e i suoi nemici, il filosofo austro-britannico espone il «paradosso della tolleranza», che possiamo riassumere così: la società aperta (cioè quella liberale) è tollerante nei confronti di tutti e di tutte le idee, persino quelle più aberranti e strampalate, tranne con gli intolleranti. Chi sono, secondo Popper, gli intolleranti? Coloro che non accettano la società aperta. Se la formulazione di questo paradosso sembra confusa, può aiutarci la lettura di uno dei maestri di Popper, John Locke (1632-1704), e del suo celebre Saggio sulla tolleranza. Egli esprime lo stesso concetto di Popper, solo in maniera più esplicita: libertà per tutti, tranne per i cattolici. «I papisti non devono godere i benefici della tolleranza, perché, dove essi hanno il potere, si ritengono in obbligo di rifiutarla agli altri. È infatti irragionevole che abbia piena libertà di religione chi non riconosce come proprio principio che nessuno debba perseguitare o danneggiare un altro perché questi dissente da lui in fatto di religione».

Dunque anche una società liberale come quella in cui viviamo permette l’uso della violenza nei confronti di alcuni dissidenti. Inquadrati in questo modo, i fatti elencati all’inizio del nostro articolo assumono un senso e permettono l’emergere di un progetto coerente e dotato di un (aberrante) senso; e diventano intellegibili anche le politiche attuate da George Soros (1930-vivente), allievo di Popper, che ha nominato la sua (principale) fondazione Open Society, società aperta.

C’è un ultimo aspetto che vale la pena di essere esposto: l’uso della psicologia e della psichiatria per fini politici. Anche in questo caso, ciò che può sembrare aberrante, o perlomeno improprio, l’uso di una scienza per fini politici, è in realtà molto più naturale di quanto sembra.

La psicologia del Novecento, infatti, non nasce per fini clinici, cioè per aiutare le persone in difficoltà; nasce piuttosto per fini politici (manipolare e controllare la popolazione) e solo accidentalmente può essere usata per scopi terapeutici. Gli esempi sono molti: ne citiamo solo qualcuno.

Prendiamo la psicometria (il test del QI e tutti test psicologici): nasce per fini eugenetici (individuare e isolare l’anormale, il tarato), non per aiutare in modo particolare chi ha più difficoltà. Wilhelm Reich (1897-1957) e la Scuola di Francoforte ebbero come obiettivo esplicito quello di cambiare la società mediante la rivoluzione sessuale. Il fondatore del comportamentismo, John Watson (1878-1958) scrisse in Behavior. An introduction to comparative psychology: «La psicologia, così come la concepisce il comportamentista, è una branca sperimentale puramente obiettiva delle scienze naturali. Il suo scopo teorico è la predizione e il controllo del comportamento». Burrhus Skinner (1904-1990) parlava esplicitamente di «ingegneria comportamentale». La psicologia sociale nasce con l’obiettivo di studiare il modo di influenzare il comportamento delle persone. L’Istituto Tavistock ebbe anche un ruolo rilevante nella diffusione dei più importanti esperimenti sul controllo mentale. Un esempio è la pubblicazione del libro che presenta i risultati delle ricerche dello psicologo Stanley Milgram a proposito dell’obbedienza all’autorità. Milgram chiese a dei volontari di infliggere delle (false) scariche elettriche a cavie umane. Una buona parte dei soggetti obbedì allo sperimentatore nonostante fosse consapevole del dolore inflitto alla cavia; questa percentuale aumentò quando la cavia era nascosta alla vista del soggetto. Milgram ne dedusse che l’obbedienza all’autorità è uno stimolo che può portare il soggetto a infrangere i propri princìpi, tanto più se le conseguenze delle sue azioni sono percepite come distanti.

Milgram era allievo di Solomon Asch, l’autore di uno degli esperimenti di psicologia sociale più famosi. Il protocollo di Asch prevedeva otto soggetti, sette dei quali complici dello sperimentatore. Asch presentava ai soggetti tre linee di diversa lunghezza e una quarta, lunga quanto una delle tre precedenti; i soggetti dovevano abbinare la quarta linea a quella di lunghezza uguale. I complici rispondevano in maniera errata, ma concorde, e l’unico vero soggetto si adeguò al gruppo dei complici nel 75% dei casi. Questo esperimento dimostrò ancora una volta la forza del gruppo e la tendenza a conformarsi ad esso.

Potremmo continuare, ma credo che il concetto sia chiaro: la psicologia del Novecento nasce e prospera con l’obiettivo esplicito di modificare e controllare il comportamento delle persone. L’utilizzo di psicologia e psichiatria per fini politici, quindi, era ampiamente scritto e previsto. Ora cominciamo a vederne i frutti.

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22 commenti

  • Attenti al lupo ha detto:

    Esistono tra i celebri psicologi alcuni che si rifanno a Jung. Ho però visto da Feltrinelli in vendita una edizione economica del libro rosso di Jung. Un testo inesistente, fatto di scarabocchi ininterrotti per tutta la durata del libro. Come si possa considerare una simile accozzaglia di scarabocchi un’opera valida, qualcuno deve spiegarmelo.
    Finora, né nell’articolo, né nella discussione è emerso il nome di Jung. Ma quella sua opera dimostra inequivocabilmente che il nostro era forse quello che viene detto un posseduto.

    • Enrico ha detto:

      Eppure Jung ha potuto scrivere:

      “Chiamato o non chiamato, Dio è presente”.

      Una verità cattolica della più bell’acqua.

  • Non Metuens Verbum ha detto:

    Sbalordito per i commenti. Volete un’altra conferma dell’uso ideologico e di parte della psicologia ? La PROIBIZIONE agli psicologi di curare gli omosessuali sofferenti per la loro condizione, sotto pena di espulsione dall’ Ordine Professionale.

  • Ateo Devoto ha detto:

    “Bisogna essere intolleranti con gli intolleranti”; così si esprimeva Popper.
    Premessa l’evidente contraddizione di questa frase (se sono intollerante con gli intolleranti, anche io divengo intolerante a mia volta), chi decide chi è intollerante e chi non lo è ?

  • Iginio ha detto:

    Nelle università italiane condizionate politicamente circola la diceria che fosse il fascismo a mandare gli oppositori politici in manicomio. Ricordo una compagna di corso di un TFA svolto a Roma Tre con visita all’ex manicomio.
    Questo la dice lunga sull’ignoranza vigente.
    Per il resto, forse Marchesini confonde un po’ le cose.
    La psicologia non fu estranea a personaggi del mondo cattolico come padre Gemelli. Che poi sia stata usata da altri per manipolare la gente, non credo dipenda dalla psicologia in sé, a meno di non considerare il libro di Gustave Le Bon sulla psicologia delle folle che però non era un manuale bensì un tentativo di descrizione critica di fenomeni contemporanei.
    La filosofia idealistica era avversa alla psicologia.
    Che poi oggi in ambito cattolico circolino psicologi proni al politicamente corretto – anche perché altrimenti non godrebbero del riconoscimento professionale – è un altro problema.
    Si veda infine il livello mediocre dei sedicenti psicologi gravitanti intorno alla Pontificia Università Salesiana.

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Franco Basaglia, lo psichiatra di sinistra che si batté e presentò il disegno di legge che si concluse con la chiusura dei manicomi, da giovane fu un fascista ed era sostenitore della teoria che i manicomi fossero più usati come reclusori che come luoghi di cura e di recupero dei veri malati mentali. Questo l’aveva capito anche chi come me con i manicomi non ha mai avuto nulla a che fare.

      • una piccola precisazione ha detto:

        E’ storicamente accertato che la prima donna di Mussolini, una signora altoatesina che gli dedicò tutta se stessa e, che ,se ricordo bene, ebbe anche un figlio da lui, utilizzando tutti i suoi beni per lui, questa signora, quando non fu più utile alla carriera politica del duce, fu gentilmente accantonata in manicomio. Un dramma insomma, che coinvolse anche il figlio (di sei anni) della suddetta signora. Alcuni anni fa mi sembra di ricordare le vennero dedicati un libro e un film. Non ho letto il libro, nè visto il film. Ricordo di aver solamente letto la recensione.
        Concordo con quanto affermato da stilumcuriale emerito sull’utilizzo dei manicomi, prima della legge Basaglia.

        • anonimo verace ha detto:

          Ricordo di aver letto, tempo fa, un libro di un medico che era stato direttore di un importante manicomio nel Nord-Italia, prima della chiusura. Raccontava di quando agli internati venivano praticate cure sperimentali, ma in realtà dannose, quali la lobotomia.
          Ma quando fu chiuso il suddetto manicomio, e agli ultimi internati vennero assegnate delle piccole case, ricavate nel grande spazio a disposizione, due ricoverate dissero di essere state internate perché in gioventù erano birichine, e la loro matrigna non le voleva in casa. Salutarono l’operatore televisivo, perché dovevano andare a pregare. Capite : avevano superato decenni di clausura, in un ambiente ostile, pregando ininterrottamente, come dissero all’operatore.

        • Iginio ha detto:

          Non era altoatesina, non era la moglie, era effettivamente squilibrata. Ciò senza nulla togliere alla simpatia di Stefano Lorenzetto che per primo diede risalto alla storia, e togliendo invece molto alla spocchia e all’ignoranza dei cinematografari nostrani, anche e soprattutto se si chiamano Bellocchio.
          Credere che la Storia la si conosca vedendo film è una veltronata oggi molto di moda che danneggia la genuina conoscenza storica e il lavoro degli storici veri e seri.

  • luca antonio ha detto:

    Non capisco le critiche qui espresse ad un articolo cristallino.
    Nel nuovo mondo è consentito ogni caos ma non il tentativo di riportare l’ordine; l’ordine si appoggia ad una verità , ma la Verità va negata come limitatrice di libertà perchè si vuole la libertà assoluta, ma all’uomo non è data la libertà assoluta, solo un essere spirituale può vagheggiarla.
    Se ai frequentatori di questo sito tutto ciò non ricorda niente, siamo messi proprio male.
    Che oggi venga usata la psichiatria come arma conta poco , ma mi sento di consigliare la lettura di “Crepuscolo di un idolo” di Michel Onfray -personaggio lontanissimo da qualsiasi religiosità – sulla vita di Freud e la sua cosi detta “scienza”.

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      L’articolo del dott. Marchesini è tutt’altro che cristallino. È molto di parte e non è per nulla scientifico. Freud non c’entra e non vi viene nemmeno nominato. L’articolo è al 90% politico e dal punto di vista scientifico decisamente contrario al comportamentismo di cui Skinner fu il ricercatore più importante del secolo scorso.

      • luca antonio ha detto:

        Questione di punti di vista, io l’ho trovato chiaro e non credo volesse essere un intervento scientifico, voleva, e lo dice, evidenziare l’uso politico della scienza, in questo caso la psicoanalisi – se possiamo chiamarla scienza-.
        Che la psicoanalisi non sia stata creata per scopi terapeutici ma per fini manipolatori è un’opinione che può essere discussa – e Lei stesso ammette dicendo il comportamentismo di Skinner l’ha aiutata a non farsi “condizionare dagli altri” – ed ha una sua plausibilità anche considerando che il suo fondatore , Freud , l’ha usata per espellere il divino dall’anima dell’uomo -il suo odio per la religione è stranoto – riportando ad un brutale gioco di istinti tutte le pulsioni, anche le più nobili, saccheggiando il materiale di quel vero finissimo psicologo , di Nietzsche, che a sua volta si rifaceva alla crudele “volontà di vita” di Schopenhauer.
        Del resto non si capisce cosa ci fosse ancora da scoprire dell’animo umano – se non per fini puramente materiali- , rispetto a quanto già scoperto da Sofocle, Marco Aurelio, S. Agostino, Dante , S. Francesco di Sales, Shakespeare, Montaigne, Pascal, Dostoevskij, il già citato Nietzsche – solo per fare i primissimi nomi che mi vengono in mente di una sterminata serie che culmina con il più straordinario di tutti, Nostro Signore – e dalla letteratura e filosofia tutta.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Mi meraviglia molto il fatto che uno che si presenta come un professore psicologo e psicoterapeuta ecc. ecc. si permetta di giudicare e quasi di indicare al nostro disprezzo gli scienziati del secolo scorso dicendo : la psicologia del Novecento nasce e prospera con l’obiettivo esplicito di modificare e controllare il comportamento delle persone. L’utilizzo di psicologia e psichiatria per fini politici, quindi, era ampiamente scritto e previsto. Ora cominciamo a vederne i frutti.
    Di due dei grandi nomi da lui citati – Karl Popper (1902-1994 e non 1902-1944) e Burrhus Frederic Skinner – personalmente ho letto rispettivamente:
    -Logica della ricerca scientifica (Popper)
    -Scienza e comportamento (Skinner)
    Devo dire che da entrambi ho tratto grande giovamento sia nella professione sia nella vita quotidiana.
    Dal primo ho imparato a diffidare delle facili generalizzazioni basate sul processo induttivo, senza prove atte a giustificarle o falsificarle;
    dal secondo ho imparato a riconoscere i tentativi di condizionarmi da parte di altri e a difendermene con la forza della mia volontà e della mia coscienza.
    I tre o quattro episodi citati all’inizio del suo lungo articolo non sono sufficienti a sostenere tutta la costruzione teorica che li segue.

  • Maroun ha detto:

    Io vorrei chiedere agli esperti Italiani, perche` onestamente non riesco a capire una cosa? Come mai in Finlandia dove vivo, qui viviamo normalmente, andiamo al lavoro normalmente, i negozi sono aperti normalmente… E nessuno usa nemmeno la maschera e i morti col corona virus sono 50 persone, ma in Italia si continua a trattare la gente peggio degli animali faccendo finta che e` per la loro salute?

  • Silvio ha detto:

    Semplificando: tutta questa psicologia, psichiatria, antropologia… non hanno nessun potere di fronte al dio denaro. L’obbedienza alle autorità è avvenuta e avverrà con pesanti multe incostituzionali, contro legge, contro natura, contro la democrazia. Piuttosto meraviglia che anche coloro che potevano (soprattutto i politici che dei soldi dei cittadini hanno piene le tasche) siano così avidi e avari da non manifestare le proprie idee e il proprio dissenso silente a costo di pagare le multe (sempre con i soldi dei cittadini). Alla faccia della democrazia.

  • Silvio ha detto:

    L’obbedienza all’autorità in questo periodo ha ottenuto un grande successo non tanto perchè i cittadini sono obbedienti all’autorità, bensì perchè gli stati hanno trovato il modo più efficace di sottometterli e cioè le multe assurde e ingiustificate, contro legge, incostituzionali e politicamente invalide. E si è visto come aumentando la tariffa delle multe diminuivano anche le disobbedienze. Il motto è: “Se parli paghi”. Alla faccia della democrazia. Ed neanche le opposizioni politiche possono manifestare dissenso, perchè vengono multate!

    • Ateo Devoto ha detto:

      Recentemente, in un film che immaginava un futuro (nemmeno tanto lontano) in cui gli improduttivi venivano trasferiti nel cosidetto Nuovo Eden (verso la fine si scoprirà essere dei campi di sterminio), ad un certo punto uno dei fuggitivi esclamò “È più facile generare paura che costruire muri“.
      Ecco, qui stanno facendo una colossale opera di terrorismo mediatico, e sto anche coninciando a dubitare che a questo punto sia finalizzata solo ad una colossale campagna vaccinale di massa.

  • cosimo de matteis (Sito "Il Bene vincerà ") ha detto:

    Lo scritto di Marchesini risulta di ardua comprensione persino per coloro che hanno studiato tanto psicologia quanto quelle “scienze dell’educazione ” ( bizzarra riformulazione, non solo terminologica, della pedagogia) che rappresentano le cosiddette “scienze umane” ( sociologia, antropologia e appunto psicologia in primis. Tutte nate in pieno scientismo positivista.

    Detto ciò – mica è scontato che tutti lo sappiano, (persino la stessa neochiesa modernista oramai affida i vocati più a bizzarri psicologi che a seri Sacerdoti. Il dramma della formazione dei preti è anche in tali opzioni sciagurate) si debbono necessariamente rilevare alcune perplessità in quanto asserisce Marchesini ( che certamente È IN BUONA FEDE nel suo credere alla c.d. scienza psicologica).

    Qui ci limitiamo ad un paio che balzano agli occhi:
    non si comprende lo sperticati elogio a Locke ritenuto antesignano di Popper (!!!????) e costui ritenuto nientemeno che “maestro, ed ispiratore del sulfureo George Soros (!!!????)

    Come è evidente qualcosa non quadra.
    Ma, è noto: la deformazione professionale è una realtà. I cosidetti professionisti della “scienza umana ” nomata psicologia non sono esenti da tale deformazione.

    Forse sarebbe utile conoscere quanto santi e mistici abbiano detto in modo esplicito riguardo la psicologia, frutto amaro ed indigesto, dell’illuminismo.

    Si legga ad esempio cosa scrive la mistica rumena Ionela Maria Cotoi. …

    • non capisco ha detto:

      Scusi, ma dove sarebbe l'”elogio” (addirittura “sperticato”) a Locke nello scritto di Marchesini? E cosa ci sarebbe di così assurdo (tanto da meritare tre punti esclamativi e quattro interrogativi) nel ritenere Popper “maestro ed ispiratore” di Soros?

      • Mike ha detto:

        Ho letto da qualche parte che il 70% degli italiani non sa comprendere un testo: questo è un caso lampante. L’articolista fa una stroncatura totale di Locke ed il lettore la confonde con uno sperticato elogio.

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Non sono esenti neanche da condizionamenti strumentali, da preconcetti e stereotipi.