CATTOLICI: CONTRO LA DITTATURA STRISCIANTE, RIDATECI LA MESSA.

19 Aprile 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, oggi, domenica dedicata alla Divina Misericordia, la festa istituita da Giovanni Paolo II, vogliamo offrirvi due spunti di riflessione. Il primo è costituito da un video, postato su Youtube da un gruppo di fedeli del Triveneto e indirizzato al Pontefice, al cardinale Bassetti, presidente della CEI, e al patriarca di Venezia Francesco Moraglia (che proprio ieri ha chiesto che il 4 maggio oltre ad altre attività riaprano, in sicurezza, anche le chiese…).

Ecco il video:

 

Il secondo è una lettera che abbiamo ricevuto, dalla professoressa Anna Maria De Matteis, titolare di un blog che si chiama appunto spunti di riflessione. Pubblichiamo la lettera, e la riflessione a cui fa riferimento. Buona lettura.

 

Gentile Dottor Marco Tosatti ,

sono Anna Maria De Matteis, insegnante di Religione che le ha già scritto in precedenza e colgo l’occasione per rinnovarLe il grazie per la pubblicazione del mio scritto su Stilum Curiae!

Eccomi nuovamente a scrivere: è’ evidente che da diversi anni subiamo una “dittatura strisciante”, subdola e, naturalmente, …”per il nostro bene”!!! Un classico, per ogni dittatura : ” Lo facciamo per voi, per il vostro bene. Pensiamo noi a voi, sappiamo noi cosa è giusto per voi, che…poverini, non avete le nostre lungimiranze, voi popolino….ma non preoccupatevi siete nelle nostre mani e nulla vi mancherà”. Tale dittatura oggi la subiamo dal nostro Governo (quello non votato dal popolo), ma anche dai nostri vescovi!!! Dov’è il Concordato? Dov’è la tutela dei fedeli? Dove sono i nostri pastori, che permettono al Governo di mettere l’esercito per controllare anche chi “si permette” di andare in chiesa per pregare? Perché i vescovi non controllano le bizzarrie più assurde dei loro sacerdoti che celebrano in diretta da veri showman ? Liturgie bistrattate, gesti para-liturgici , che sfiorano la blasfemia…

Dove sono i nostri vescovi, quando i credenti, quelli veri, hanno sete dell’Eucaristia, del vero Cibo dell’anima e non si accontentano dello streaming? Dove sono i nostri vescovi, quando la gente chiede ed implora la libertà di culto almeno per la Settimana Santa? La Chiesa invocava l’apertura dei porti, “l’essere in uscita” tra la gente, l’abbattimento dei “muri” ed ora…? Son tutti chiusi dentro le Mura delle Curie, delle parrocchie, del Vaticano ?

Mi scusi, ma mi sono lasciata prendere dallo smarrimento e dalla indignazione. Il motivo della mia mail è quello di proporle la lettura di un mio articolo, scritto sul mio personale Blog , che ha lo scopo di proporre alcuni “Spunti di riflessione”, per i miei amici credenti e per tutti quelli che, come me, si ritrovano a vivere la propria fede e a “conservarla”, in un contesto sociale ed ecclesiale, molto contraddittorio e confuso. L’articolo contiene una particolare riflessione circa un possibile parallelismo tra due particolari “eventi”: l’ incendio della cattedrale di Parigi e la situazione sociale ed ecclesiale attuale. La ringrazio profondamente per il tempo che mi dedicherà per la lettura di questa lettera e dell’articolo. La ringrazio ancora e cordialmente la saluto .

 Anna Maria De Matteis O.V.

§§§

https://spuntidiriflessione220069297.wordpress.com/2020/04/15/popolo-mio-ti-voglio-ammonire/

 

Oggi, 15 aprile 2020, primo anniversario dell’incendio della cattedrale di Parigi. Nel tardo pomeriggio, di un anno fa, alle ore 18,50, la cattedrale di Parigi, Notre-Dame, prendeva fuoco! In poche ore, un incendio improvviso, distrugge notevolmente la bellissima e maestosa cattedrale parigina, costruita tra il XII e il XIV. Splendido edificio sacro, di stile gotico, simbolo della bellezza architettonica occidentale e soprattutto una delle più belle espressioni artistiche della cristianità in Europa!

Tutta l’Europa ed il mondo, assisteva impotente, in diretta televisiva, alla tragica distruzione della maestosa cattedrale!  Crollati guglia e gran parte del tetto, si salveranno  soltanto le strutture dell’edificio. Quel giorno era il Lunedì Santo, giorno in cui il mondo cristiano – cattolico si apprestava a vivere  la Settimana più bella e significativa dell’Anno Liturgico. La mattina successiva, al termine del rovinoso incendio, si osservava tutti, attoniti, la cattedrale ancora “fumigante”. Colpì moltissimo la scena che i vigili del fuoco si ritrovarono dinanzi, terminato l’incendio: l’interno della cattedrale era tutto devastato…svettavano però in fondo, nell’Abside, “intatti”, l’altare e la grande Croce!!!

Naturalmente, non si poteva, in quei giorni, non cogliere il senso spirituale di un simile drammatico evento e considerarlo un monito per la cristianità. Tanti stimati giornalisti cattolici, e alcuni vescovi, infatti, cercavano di “leggere” in quell’evento un  un serio monito, che giunge  il primo giorno della Settimana Santa, quando la Chiesa cattolica, come abbiamo appena detto, si apprestava a rivivere, giorno per giorno, il cammino di Cristo, il Quale, passando per la Passione e la Morte, giunge alla gloriosa Risurrezione.

Lo stimatissimo Riccardo Cascioli, direttore del noto sito cattolico La Nuova Bussola Quotidiana, per esempio, esortava ad interrogarci sul significato spirituale che poteva esserci alla base di tale evento: “La verità è che la cattedrale di Notre Dame, come l’abbiamo conosciuta, non c’è più e molto probabilmente nemmeno ci sarà più. Metafora di un’Europa che da tempo ha voltato le spalle alla fede che quella chiesa ha costruito.” (qui)

Ed ancora, scrive Luca Volontè, sempre nel suddetto sito : Una devastazione inimmaginabile che richiama alla devastazione della Chiesa di oggi…Dunque, non è un miracolo l’aver scoperto ieri che nell’abside di Notre Dame l’altare e la grande croce siano rimasti intatti. Un richiamo altissimo per tutti: la Chiesa e la società si ricostruiscono a partire da Cristo, dal suo sacrificio eucaristico e dalla sua Croce” (qui)

Ed ancora, Diego Manetti affermava:” … la progressiva perdita della fede. È in questo contesto che va letto il drammatico incendio che ha distrutto la cattedrale parigina di Notre Dame. L’allontanamento da Dio condanna l’uomo a smarrire la propria identità. Domato l’incendio, non è ancora spento il fuoco dell’odio anticristico, che cerca di spegnere la fede nel Redentore. Un incendio sulle cui cause non si è ancora fatta piena chiarezza, ma sul quale occorre interrogarsi più in profondità, se non si vuol rischiare di lasciarsi sfuggire quello che può essere un segno importante per comprendere il tempo in cui viviamo e il futuro che si profila dinanzi a noi. Una cattedrale è segno della devozione di un popolo, espressione della sua cultura artistica ma, soprattutto, segno visibile di un anelito verso l’infinito che anima il cuore di ogni uomo. La perdita di questa dimensione verticale condanna l’uomo a smarrire la propria identità.“ (qui)

Molti di noi cristiani pensavamo, con rammarico, come il vescovo di Parigi, in quell’anno, non avrebbe potuto vivere le solenni celebrazioni liturgiche pasquali, nella sua splendida cattedrale! Sarà un ammonimento dall’Alto, verso l’Europa ed il mondo cattolico, ormai fortemente scristianizzato? Cosa vorrà dirci il Signore con questo evento?

Ad un anno dall’evento raccontato, non solo l’Europa, ma il mondo intero, è stato ed è tuttora “visitato” da una terribile pandemia, che sta mietendo migliaia di vittime!!! Un evento drammatico, unico, che sta mettendo in ginocchio quasi tutti i Paesi del mondo.

Un virus, un microscopico virus (il coronavirus), sta mandando in tilt l’umanità, mettendo in fortissima crisi l’ambito sanitario, economico, sociale, di ogni Stato colpito. A distanza dunque di un anno dall’incendio della cattedrale parigina, il mondo cristiano sta vivendo un dramma molto più tragico: la gravissima  pandemia, ad opera del coronavirus!!!

Come risponde il mondo a questa pandemia? Si sta interrogando sul significato profondo di questo drammatico evento? Si interroga sul “perché” sta accadendo tutto ciò? Si potrebbe operare una “lettura” spirituale su tale evento? Si potrebbe intravedere un possibile “monito” soprannaturale? Cosa intende “comunicarci” il Signore, permettendo questo tragico avvenimento?

Come risponde la Chiesa italiana a queste domande? Come affronta la gravissima calamità “naturale” ed in  seguito poi anche la maggior parte delle Chiese, nei diversi Stati in cui vi è la “piaga” dell’epidemia?

La Conferenza episcopale italiana, (visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020), dal lunedì 9 marzo sospende le celebrazioni delle Messe su tutto il territorio nazionale!!!(qui)

Si, proprio così, in pieno periodo quaresimale, a ridosso della Pasqua del Signore, centro e culmine dell’Anno liturgico, ai fedeli laici cattolici è stata tolta ogni possibilità di partecipare alla Santa Messa, e di “nutrirsi” dell’Eucarestia, sia nei giorni feriali che in quelli festivi! La CEI, esorta però ogni diocesi a “garantire” a tutti i cristiani, la possibilità di “partecipare” alla Santa Messa, celebrata  quotidianamente dai sacerdoti, “in privato”, “a porte chiuse”, in diretta televisiva, usando i mezzi mediatici, moderni .

Anche il Santo Padre ha accolto le decisioni delle diverse Conferenze Episcopali , vivendo le “restrizioni”, proposte al Popolo di Dio. Tutte le celebrazioni liturgiche pasquali, del Santo Padre sono state infatti vissute “senza concorso di Popolo, per cui sia dentro, che fuori la grande Basilica di San Pietro, egli ha vissuto i diversi riti pasquali senza avere di fronte a sé l’Assemblea dei fedeli !!! Evento unico, nel suo genere!!!

Dunque, non solo le singole diocesi, con le loro parrocchie, santuari e case religiose, ma anche la Santa Sede ha adottato la scelta di vivere i Riti liturgici, durante la gran parte della Quaresima, la Domenica delle Palme, la Settimana Santa ed il Triduo pasquale, “senza concorso di Popolo”!!!

Guardando, con drammaticità, le dirette televisive delle celebrazioni del Papa, dei vescovi e dei sacerdoti, con le basiliche, le cattedrali, le chiese ed i santuari terribilmente vuoti, una serie di considerazioni attraversa la mia mente ed interroga la mia fede:

– L’anno scorso “una” singola cattedrale, pur splendida artisticamente, fu distrutta da un evento straordinario, durante la Settimana Santa ed il suo vescovo non potè celebrare i Riti pasquali, in essa.

– Quest’anno invece tutte le cattedrali del mondo, tranne quelle dove la Chiesa è perseguitata da dittature ostili, erano “in piedi” eppure i loro vescovi hanno dovuto celebrare “senza il Popolo di Dio!!! La cattedrale ha un grande valore, in ordine alla fede dei credenti, ma se in esse non può celebrare tutto intero il Popolo di Dio, quasi decade il suo alto significato, la stessa ragion d’essere!!!

– I pastori oggi, vescovi e sacerdoti, in quasi tutte le chiese del mondo, celebrano regolarmente le funzioni liturgiche, ma, l’attuale situazione contingente, voluta o subita, “ha tolto” loro visibilmente il Gregge!!! Questo pensiero mi fa sinceramente “tremare”, soprattutto considerando il fatto che “ogni” cosa che accade all’uomo è certamente “permessa” da Dio!!!

– Accanto alla tragica esperienza della malattia, il mondo cattolico, i fedeli laici, il Popolo di Dio, sta vivendo la bruttissima e drammatica esperienza della impossibilità di “nutrirsi” dei sacramenti ed in particolare del “Cibo eucaristico”!!

Proprio ora, che il credente ha maggiormente bisogno del “sostegno sacramentale”, per poter affrontare con più forza, la gravità dell’evento! Proprio ora, che il cristiano ha bisogno di “alimentare” la propria fede , per dare “significato a ciò che accade, per poter “leggere”, alla luce dello Spirito, il motivo dell’avvenimento che il Signore ha permesso! Proprio ora, che l’uomo è chiamato ad affrontare il dramma del dolore, della malattia, della fragilità, dell’impotenza, cercando di dargli un senso.

Proprio ora, in cui l’uomo sperimenta la propria creaturalità e cerca disperatamente una risposta esistenziale al dramma che vive. Proprio ora, in cui “ il Signore sta interpellando l’uomo” e lo sta invitando ad una seria revisione della propria vita, sia a livello personale che a livello comunitario e sociale!

Il Signore forse “sta interpellando anche la Sua Chiesa”? I Suoi ministri? I Suoi Pastori? Forse il Signore ci chiede una “conversione interiore”, una conversione di rotta”? Forse ci sta chiedendo di tornare a Lui con tutto il cuore? Forse vorrebbe ammonirci, affinchè riconosciamo umilmente i nostri gravi ed infiniti peccati? Forse ci sta chiedendo di ri-considerarlo Padre e di ridare a Lui il “posto” che Gli spetta, nella nostra vita? Forse  dovremmo riconsiderare l’onnipotenza di Dio, Creatore e chiedere a Lui che ci liberi dalla pandemia?

Anna Maria De Matteis

 §§§




 

 STILUM CURIAE HA UN CANALE SU TELEGRAM

 @marcotosatti

E ANCHE SU VK.COM

stilumcuriae

SU FACEBOOK C’È LA PAGINA

stilumcuriae




SE PENSATE CHE

  STILUM CURIAE SIA UTILE

SE PENSATE CHE

SENZA STILUM CURIAE 

 L’INFORMAZIONE NON SAREBBE LA STESSA

 AIUTATE STILUM CURIAE!

ANDATE ALLA HOME PAGE

SOTTO LA BIOGRAFIA 

OPPURE CLICKATE QUI 




Questo blog è il seguito naturale di San Pietro e Dintorni, presente su “La Stampa” fino a quando non fu troppo molesto.  Per chi fosse interessato al lavoro già svolto, ecco il link a San Pietro e Dintorni.

Se volete ricevere i nuovi articoli del blog, scrivete la vostra mail nella finestra a fianco.

L’articolo vi ha interessato? Condividetelo, se volete, sui social network, usando gli strumenti qui sotto.

Se invece volete aiutare sacerdoti “scomodi” in difficoltà, qui trovate il sito della Società di San Martino di Tours e di San Pio di Pietrelcina


LIBRI DI MARCO TOSATTI

Se siete interessati a un libro, cliccate sul titolo….


Viganò e il Papa


FATIMA, IL SEGRETO NON SVELATO E IL FUTURO DELLA CHIESA

Fatima El segreto no desvelado

  SANTI INDEMONIATI: CASI STRAORDINARI DI POSSESSIONE

  PADRE PIO CONTRO SATANA. LA BATTAGLIA FINALE

  Padre Pío contra Satanás

La vera storia del Mussa Dagh

Mussa Dagh. Gli eroi traditi

Inchiesta sul demonio

 

 

 

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , , ,

Categoria:

40 commenti

  • Alessandro2 ha detto:

    Succede oggi a Piacenza: parroco coraggioso abbandonato dal suo Vescovo. Vergogna!

    http://www.ilpiacenza.it/attualita/don-cesena-non-pagate-le-multe-della-polizia-non-abbiate-paura-di-venire-a-messa.html

  • Iginio ha detto:

    Tra l’altro, vi ricordate di come si strillò allo scandalo quando Salvini andò a citofonare a uno chiedendogli se spacciava? Non si fa, non si vanno a disturbare le persone! E adesso: droni, pattuglie, programmi tv contro singole persone che si fanno una passeggiata o poveri parroci di paese che celebrano in piazza alla presenza di poche persone. Non si fa, irresponsabili, trasmettete il virus! Invece quelli che spacciano droga lo fanno a scopo ricreativo, giusto? Quelli è inutile andarli a cercare e stanare. Vanno capiti, poverini.

  • Iginio ha detto:

    Una cosa giusta papa Francesco l’ha fatta oggi, andando a celebrare messa nella chiesa santuario della Divina Misericordia. Taluni prelatonzoli e monsignoronzoli del Vaticano sono rimasti scettici verso quelle che chiamano le “presunte” rivelazioni private a suor Faustina e sulla di lei canonizzazione. Sono scettici sia per mancanza di fede sia per dispetto verso il cosiddetto “papa polacco” Giovanni Paolo II. Adesso non potranno dire che a tal riguardo papa Bergoglio sia su una linea diversa da quella di GP II (su altre purtroppo lo è, ma per ora limitiamoci a questa).

  • EquesFidus ha detto:

    Purtroppo, non credo che questa storia finirà, anche perché non nell’è interesse del governo (sia quello italiano che quello ormai mondiale, costituito da organismi non eletti da nessuno ma che dettano legge alle varie Nazioni come nel caso dell’ONU), per due motivi: primo, perché il governicchio liberal-comunista stava perdendo consensi e, quindi, non ha alcun interesse che si faccia luce sulle sue responsabilità nell’attuale epidemia. Secondo, perché il monitoraggio costante e pervicace del popolino, in particolar modo degli spostamenti e di ciò che viene pubblicato sui social network sarà fondamentale per imporre il governo mondiale, monitorando i dissidenti e perseguendoli con le più assurde giustificazioni. Infatti, oggigiorno le dittature si sono evolute: non più personaggi pittoreschi, crudeli e malvagi quanto si vuole certo ma pur sempre riconoscibili con i loro baffetti, baffoni, fez, passi dell’oca e così via, ma consorzi e potentati che agiscono nelle zone d’ombra delle leggi liberali (dunque anticristiche) varate dai Governi che hanno rinnegato la cristianità, spinte da semplice desiderio di potere e dall’avidità anziché dalla pure ideologia (che semplicemente soggiace a questi istinti). Dittature del basso ventre insomma, che non esitano ad affamare interi Paesi pur di nutrire una ristretta cerchia di politici, tecnici ed imprenditori ricchissimi e potentissimi, una vera e propria oligarchia politico-finanziaria che non vede di buon occhio niente che possa limitare il loro potere ed i loro affari, inclusi la religione tradizionale cattolica (e non la versione buonista e rivoluzionata). In questo contesto il coronavirus è stato benedetto da questi circoli, perché non solo ha aperto nuove possibilità economiche (come tutte le crisi), ma anche la possibilità di introdurre strumenti di controllo e, soprattutto, di sorveglianza di massa, a parte da applicazioni che monitorano costantemente il nostro stato di salute ed i nostri spostamenti. D’altronde, basta leggere “1984” di Orwell per rendersi conto che le dittature hanno bisogno di uno stato di paura costante, cioè di conflitti continui contro qualcuno o qualcosa (un virus, una classe sociale, un Paese straniero e così via) per giustificare le loro “misure straordinarie” (in realtà per loro ordinarie) che vanno ad uccidere la libertà giustificandole con l’ “eccezionalità” (in realtà se non creata quantomeno controllata e manovrata a tavolino) del momento.
    Torniamo, tuttavia, al governicchio liberal-comunista, realmente non eletto da nessuno (perché nessuno ha votato questo o quel partito pensando di insediare al potere Giuseppe “Giuseppi” Conte, e chi dice il contrario o ha disturbi mentali o è in malafede o è smemorato): il nostro sventurato premier dovrà essere probabilmente costretto, se si riuscirà come detto sopra ad imporre di nuovo uno Stato di diritto e non uno dei diritti (o meglio, delle concessioni, bontà loro, di diritti fondamentali ed inalienabili quali la libertà di culto, di parola e di spostamento), a rispondere di diverse cose. Anzitutto, perché gli esponenti del governicchio giallo-rosso (da Palazzo Chigi alle amministrazioni locali) capitanato da “Giuseppi” Conte si sono affannati a denigrare come “razzisti” e “fascisti” coloro che chiedevano la chiusura dei porti e serie quarantene da chi proveniva dall’estero, sbracciandosi in sgangherate iniziative che hanno favorito i contagi, quando già dal 1° febbraio 2020 era stato dichiarato lo stato d’emergenza? Perché Palazzo Chigi si muniva di mascherine, respiratori e faceva manutenzione di strumenti diagnostici, quando gli esponenti dello stesso derubricavano il Sars-Covid-2019 a semplice “influenza forte”? Perché il governo, nonostante la dichiarazione dello stato di emergenza (lo ribadisco) il 1° febbraio, era totalmente impreparato il 21 dello stesso mese, quando si è verificato il primo caso clinico e conclamato di coronavirus contratto in Italia? Perché gli altri Paesi hanno destinato centinaia di milioni se non miliardi di risorse per contrastare l’epidemia e, anche, le speculazioni finanziare, quando “Giuseppi” Conte ne aveva destinati solo 5 milioni e, ad oggi, non sono stati sbloccati gli aiuti promesse, limitandosi a quei 600 euro (ora aumentati a 800) per le partite IVA da destinarsi una tantum? Perché, in un momento di chiusura totale del Paese, con incostituzionali limitazioni delle libertà fondamentali dei cittadini giustificate dall’emergenza, i nostri porti sono rimasti aperti e frotte di clandestini, col complice silenzio dei media ed il favore della cittadinanza rimasta chiusa in casa (e che, quindi, non può protestare), sono continuati? Perché il governo ha disposto la chiusura delle celebrazioni religiose pubbliche ma ha permesso, a determinate condizioni, di proseguire con quelle civili (vedi matrimoni in comune)? Di tutto questo e di altro il nostro premier e gli altri membri dell’attuale governicchio giallo-rosso dovranno rispondere, senza scudi penali volti ad auto-assolverli: perché noi cittadini abbiamo il diritto di sapere e di avere giustizia. Troppo comodo, inoltre, auto-assolversi col pretesto di aver fatto quello che hanno fatto per non “generare il panico”, quando lo stato di paura è stato comunque indotto proprio dal governo stesso.
    Questo, tralasciando il fronte religioso, che ha delle responsabilità gravissime nei confronti dei fedeli e del fatto di non aver assolto alla sua funzione di limitazione (in virtù anzitutto del Concordato, ridotto ormai a carta straccia) dei soprusi e delle ingerenze del governo in ambito religioso; intanto, sarei soddisfatto se, dopo il 3 maggio, chi di dovere procedesse contro “Giuseppi” Conte ed il governicchio liberal-comunista al potere, i quali dovrebbero rispondere di ogni loro azione al popolo italiano. Ma ahimè, temo che non se ne farà nulla, perché, come ho scritto sopra, lo stato di paura dovrà perdurare il più possibile (già girano voci almeno fino a luglio, se non settembre!), anche in vista delle elezioni del Presidente della Repubblica, inoltre i responsabili si premureranno di dotarsi di scudi penali e di amnistie che li mettano al riparo dalle conseguenze delle loro azioni.
    Infine, una chiosa: qualche giorno fa ho parlato con una mia amica, da sempre di sinistra. Ebbene, al contrario della versione del governo, non solo mi ha detto che le piace la Meloni, ma che se si dovesse andare ad elezioni non saprebbe chi votare e che potrebbe orientarsi verso la destra! Miracoli del coronavirus, che, al netto dei sondaggi (probabilmente pilotati) del governo, ha aperto gli occhi a più persone del previsto sull’inettitudine di chi ci governa.

    • Iginio ha detto:

      Che ha contro lo Stato di diritto? Stato di diritto vuol dire che nessuno è al di sopra della legge. Che poi la legge sia giusta o sbagliata, è un altro discorso. I nostri papaveri stanno facendo strame dello Stato di diritto, dato che violano continuamente la Costituzione con una incredibile faccia tosta.
      O preferisce la monarchia assoluta? E perché? La dittatura? C’è già. Quindi?

      • CLAUDIO GAZZOLI ha detto:

        a questa falsa democrazia preferisco la “monarchia assoluta”…

      • EquesFidus ha detto:

        Legga bene, cosa che non ha fatto: io parlo contro la Stato dei diritti (senza doveri), non di diritto. Inoltre, stando a San Tommaso d’Aquino il sistema di governo preferenziale è proprio la monarchia, non necessariamente assoluta.

  • PIERO LAPORTA ha detto:

    Chiesa ex Docente genuflessa ai decreti d’un cicisbeo della provincia di Foggia, dimenticando che Nostro Signore la istituì con un ordine inderogabile: «Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente».
    Non si celebrano Sante Messe né i Santi Sacramenti mentre si può andare al supermercato e si può abortire. Si rende conto, la Chiesa ex Docente, dell’enormità del tradimento? Non si invochi l’obbedienza, l’ultimo rifugio dei farabutti. Questa Chiesa ex Docente si è auto dichiarata “superflua” ai fini della sopravvivenza della Chiesa Corpo Mistico di Cristo, che rimane con noi fino alla fine del mondo. Come trarrà le conseguenze, Nostro Signore, da questo assordante e incessante coro di galli? La risposta non sta a noi e speriamo sia misericordiosa.
    È necessario riflettere sull’opportunità di tornare ai riti clandestini, a una Chiesa catacombale; la linea che la Chiesa ex Docente ha tracciato porta senza deviazioni alle persecuzioni, esattamente come in Cina, con la quale la Chiesa ex Docente ha sottoscritto un trattato segreto, cioè impresentabile. Segreto è padre di Falso.

    • anonimo verace ha detto:

      Che la Cina costituisca un pericolo per noi, è evidente. Ma tra i grillini ci sono alcuni che guardano alla Cina come potenza vincitrice della terza guerra mondiale , vincitrice senza sparare un colpo, Uno di questi è Alessandro Di Battista, che pensa che l’Italia non dovrebbe guardare all’Europa come suo principale interlocutore, ma appunto alla Cina, per le motivazioni scritte sopra. L’opinione personale del Di Battista è estremamente pericolosa, dato che può influenzare tutto il movimento grillino. E, come abbiamo già scritto, anche Di Maio è affetto da sindrome cinese.

      • Corrado Bassanese ha detto:

        “Uno di questi è Alessandro Di Battista, che pensa che l’Italia non dovrebbe guardare all’Europa come suo principale interlocutore, ma appunto alla Cina, per le motivazioni scritte sopra. L’opinione personale del Di Battista è estremamente pericolosa, dato che può influenzare tutto il movimento grillino. E, come abbiamo già scritto, anche Di Maio è affetto da sindrome cinese.”
        Speriamo che prima o poi ci lascino votare, allora non sentiremo più parlare di certi “figuri” e figurini “cicisbei”.

    • Uncle jack ha detto:

      Scusa Piero, il fatto che il cicisbeo sia della provincia di Foggia sarebbe un aggravante?

  • UN PARROCO ha detto:

    Caro Dott. Tosatti, nella Domenica della Divina Misericordia, riprendendo qua e là espressioni pronunciate da Mons. Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno, sulla stessa lunghezza d’onda aggiungo alcuni liberi pensieri che altrettanto liberamente potete condividere o no.
    Si dice che si prospetta (finalmente) la cosiddetta “fase 2”: per quanto ci riguarda, in quanto cristiani, come troveremo le nostre comunità dopo che si è ripetuto (anche da parte dei nostri Vescovi con omelie che erano vere e proprie eresie) che pregare in casa va bene lo stesso, anzi può essere pure più gradito a Dio? Che le chiese sono le nostre case e i genitori i nuovi ministri? Che chiunque può impartire benedizioni e che, alla fine, basta un piccolo pentimento per poter avere ugualmente il perdono di Dio (in pratica confessarci ed assolverci da soli)? Che la Messa è importante ma che davanti a cause di forza maggiore si può anche sospendere o sostituire con celebrazioni virtuali, in diretta o peggio in differita, da poter seguire anche seduti comodi sul divano? Che, così facendo, si è travisata la natura stessa della Liturgia, essendo passato il messaggio subdolo che essa, in fondo, è sola e semplice cerimonia a cui assistere come ad un qualunque programma di intrattenimento? Che la fede può essere vissuta individualisticamente, tipo fai-da-te, ognuno per conto suo, veicolata da una nuova mediazione ecclesiale chiamata Internet (e simili con annessi e connessi) che tantissimi sacerdoti, pur con le migliori intenzioni, hanno usato quasi come mezzo salvifico sostitutivo, quasi come un nuovo sacramento? Che il bene spirituale dei fedeli, la salvezza delle anime e la vita eterna non sono un più fine assoluto ma diventato secondario e subordinato all’igiene, alla salute fisica e al benessere materiale? Che i luoghi di culto in fondo non sono così necessari e perciò possono essere chiusi se Dio (non già Gesù Cristo con la sua Presenza reale, sarebbe chiedere troppo…) è comunque dappertutto e dovunque Gli si può rendere culto (chiese chiuse, poi riaperte… ma per chi se poi nessuno può uscire di casa e l’andare intenzionalmente in chiesa non è giustificazione sufficiente per evitare una denuncia: non è una delle tante contraddizioni? Con inoltre il rischio di furti e vandalismi a cui l’agenzia di assicurazione non risponde, non essendoci stato scasso con le porte aperte? Oltre al danno anche la beffa della negligenza nella custodia).
    Due mesi di quarantena agli arresti domiciliari e di segregazione sociale, essere stati obbligati a lasciare morire i propri cari senza un ultimo saluto e un degno funerale, essersi abituati a riti decurtati e a celebrazioni in streaming, aver considerato la fede non essenziale ma un optional cui rinunciare facilmente, aver considerato le chiese come luoghi da evitare per non essere contagiati (erano ancora aperti bar, ristoranti e altri centri di aggregazione); tutto ciò ha alimentato un senso di smarrimento e di confusione, producendo la cultura dell’appiattimento e dell’indifferenza, nel senso che non c’è più differenza perché si può fare tutto e allo stesso tempo fare a meno di tutto. Servirà un percorso di riabilitazione che non sarà facile, sia a livello spirituale che motivazionale, essendo già prima piuttosto debole e assopita la fede e scarsa la frequentazione ai sacramenti. Molti sbagli sono stati fatti, per eccesso di prudenza, per pusillanimità, per bieca sottomissione alle disposizioni governative, il più delle volte anticostituzionali circa il rapporto chiesa-stato e la libertà di culto. Un danno spirituale enorme per i fedeli e la Chiesa ne subirà le conseguenze. E chi ha deciso in un certo modo, allo stesso modo dovrà prendersi tutte le responsabilità. Quando si potrà tornare in chiesa nei primi tempi ci sarà entusiasmo (anche i nostri vescovi che avevano subito deciso proprio loro la sospensione delle celebrazioni con il popolo non mancheranno di celebrare solenni pontificali di ringraziamento), ma temo sarà un fuoco di paglia, perché presto tutto tornerà come prima o peggio di prima, proprio perché, come dice lo slogan: “nulla sarà più come prima”. Tornare in chiesa con mascherine e guanti, distanziati gli uni dagli altri, guardinghi e sospettosi per paura di un eventuale contagio, titubanza nel fare la Comunione, dubbi vari sull’igiene e la sicurezza? Piuttosto sarebbe stato auspicabile e doveroso, come molti avevano suggerito fin da subito, adottare queste precauzioni in maniera responsabile prima di decidere la sospensione delle celebrazioni, invece di dimostrarsi subito arrendevoli e battere in ritirata senza alcuna proposta alternativa, pur provvisoria; si poteva pensare di usare fin dagli inizi queste soluzioni temporanee e questi dispositivi di protezione indicati dalle autorità governative e sanitarie (come era ed è permesso in altri ambienti, vedi supermercati), e resistere fino ad oltranza, fino al limite del possibile allo scopo di salvare il precetto festivo, il principio non negoziabile del sine dominica non possumus, invece di decretarne immediatamente l’esenzione (abrogando non de jure ma de facto il terzo comandamento) e accettare supini disposizioni esterne che sanno tanto di illegittima ingerenza. Ma ora, in una comprensibile situazione ansiogena, ancora di emergenza o peggio da panico collettivo, chiunque (anche i più devoti; figuriamoci tutti gli altri) potrebbe pensare: perché tornare in chiesa? Me ne sto a casa e sono più sicuro, perché si può fare in quanto lo abbiamo già fatto finora (con tanto di approvazione ecclesiastica): è stato provato, si è potuto, quindi si può! Il rischio, come sempre, è che una situazione di eccezione diventi regola per abitudine, per pigrizia o per comodità. Troppo severe queste riflessioni? Chissà che mi sbagli, vorrei tanto sbagliarmi! La Divina Misericordia fa miracoli…

    • CLAUDIO GAZZOLI ha detto:

      repetita iuvant
      non è che, poi, mons. Giovanni D’Ercole abbia un’idea così “canonica” dei luoghi di culto….
      https://www.cronachepicene.it/2019/01/02/capodanno-per-tutti-in-chiesa-e-polemica-sui-social-ma-ascoli-si-conferma-citta-solidale/88909/

    • Sconsolata ha detto:

      @ Un parroco
      Considerazioni che lasciano trapelare ansia pastorale, comune a tanti altri parroci e preti semplici, che hanno dovuto obbedire loro malgrado, con alcuni margini di dissenso che, purtroppo, non sono stati quella goccia che scava la roccia. Troppo forte il “potere” dall’alto…
      Grazie, parroco, per la vicinanza dimostrata. Sarete lei e i suoi confratelli che, con la stessa umiltà della caritatevole denuncia, riuscirete a farvi carico anche della – temo – mancata presa di coscienza da parte di chi continuerà a far finta di niente per le responsabilità trascurate.

    • Uncle jack ha detto:

      Caro Un Parroco, come troverai la tua comunità al termine del lockdown dipenderà da come hai svolto il tuo ministero prima e da come hai saputo accompagnarla durante. Se hai fatto bene il tuo lavoro e hai saputo seminare, la troverai come prima. Se i tuoi parrocchiani hanno avuto bisogno di sentire i vescovi, vorrà dire che non hanno trovato un parroco. Ti faccio una domanda: quanto tempo hai dedicato delle tue giornate a contattare le persone a te affidate per confortarle, ascoltarle, informarti su come stanno, pregare con loro, informarti sulle difficoltà materiali, mediare col sindaco per eventuali problemi, correggere messaggi sbagliati che potrebbero aver ascoltato… Contattare tu, intendo,non rispondere al telefono se ti contattavano loro.

      • PIERO LAPORTA ha detto:

        Brava, completamente d’accordo.
        Certi preti sono peggio che impiegati statali.

    • giulia anna anna meloni ha detto:

      no,non si sbaglia purtroppo.Le chiese erano vuote prima e dopo lo saranno ancora di più.La Fede è diventata più liquida e più comoda da casa. Un un popolo fedele a Dio si sarebbe ribellato ma il popolo non si è ribellato,tranne sparuti gruppi di laici e consacrati,è stato più comodo così.I consacrati di ogni ordine e grado che si sono scagliati contro la PIETRA ANGOLARE saranno stritolati,Dio non mente e non si irride ma il popolo di Dio ,che ha ubbidito agli uomini più che a Dio non è meno colpevole

  • Sconsolata ha detto:

    Nella parodia di un’inusuale collaborazione emerge la tecnica delle maschere del poliziotto buono e di quello cattivo nel malcelato rimpallo di responsabilità. Un gioco delle parti che con il concorso di colpe ha già messo a nudo la colossale presa in giro del popolo di Dio, tradito e abbandonato, e soggetto ad un inganno senza soluzione di continuità fra vuoti annunci e finti ravvedimenti, utili soltanto a temporeggiare.
    Intanto si allunga a dismisura la nota delle domande e dei dubbi inevasi e destinati a rimanere senza risposta, come quelli enunciati dalla dott.ssa De Matteis che si è resa interprete dei sentimenti comuni di sconcerto e sdegno dettati dal senso di abbandono, che è una delle due facce di quella medaglia la quale – per quanti sforzi vergognosi si facciano per dissimularla – svela una realtà ineludibile.
    Un microrganismo, invisibile e ancora sconosciuto, «“ha tolto” loro visibilmente il Gregge!!!». E si persiste nel voler far credere di aver un asso nella manica per la soluzione di tutti problemi che la pandemia ci sta recapitando e ci lascerà come pesantissimo retaggio. Un ineffabile “piano per risorgere” che servirebbe ad orientare e far scaturire infallibili proposte dal lavoro di una task force istituita ad hoc, nel mentre si conduce su altri tavoli una non meglio specificata “trattativa”!

    • stefano raimondo ha detto:

      Concordo. Che poi “task force” non è altro che una versione aggiornata di “governo tecnico”, con il vantaggio di liberare questi figuri dalle responsabilità politiche delle misure impopolari che adotteranno.

      Comunque non pensavo fosse così facile mettere agli arresti domiciliari un intero popolo: con la strategia dell’isolamento il potere di governo logora il tessuto sociale, distruggendone i legami fondamentali (la Chiesa Cattolica è grottescamente vittima/carnefice di tale azione).

  • Alfredo ha detto:

    Ho riascoltato la meditazione del Venerdì Santo u.s. di padre Cantalamessa. Tante illuminanti risposte ai nostri attuali dubbi. Le Chiese riapriranno: proviamo ad offrirr questo sacrificio per il bene di tutti.

    • Iginio ha detto:

      Quelle del genere: Dio non punisce nessuno, abbasso i muri, viva i ponti? E il virus come è arrivato da noi?

  • Due note per sig.ra de matteis ha detto:

    1) in Italia nessun governo è mai stato eletto dal popolo. Questo, come tutti gli altri, è stato nominato seguendo le procedure previste in costituzione

    2) quando dice che non si può andare in chiesa confonde la responsabilità del governo (che non lo ha vietato) con l’imbecillità del singolo tutore dell’ordine. Notizia di ieri: madre multata mentre rientrava da una visita medica della figlia per leucemia. Dubito che l’intento del governo fosse questo. Così come le esagerazioni che ogni tanto si registrano per qualcuno che va in chiesa.

  • Rita ha detto:

    Nel mio piccolo dico solo che mi sento abbandonata.
    Dove sono i nostri Pastori. Dove? Dove?
    Parevano tanto zelanti. È bastato tanto poco per disperderli?
    Chi pensa a noi ora? Chi ci difenderà dai lupi affamati 😭
    Siamo soli, chiusi nelle prigioni domestiche.
    Oh Chiesa, hai davvero fatto tutto ciò che potevi?

    • Exules ha detto:

      Gentile Rita, i miei tre (diconsi TRE!) confratelli che quotidianamente (sottolineo: quotidianamente!) assicurano la presenza in cattedrale per le confessioni e i colloqui dei fedeli, mi hanno raccontato che la vigilia di Pasqua hanno confessato in tutto nove (diconsi NOVE!) penitenti. Forse bisognerebbe chiedersi non dove sono i pastori, ma dove si sono rintanate le pecore…

      • Marco Tosatti ha detto:

        Terrorizzate da vigili polizia decreti diktat ukase proclami, anche…o no?

        • Uncle jack ha detto:

          Francamente non credo, vista la quantità di gente che se ne va a zonzo liberamente io compreso. Lei immagina un terrore diffuso che non c’è.

          • Marco Tosatti ha detto:

            Non so dove viva, lei. Io vivo on centro a Roma ed è una città fantasma.

          • Uncle jack ha detto:

            Vivo a Milano e proprio oggi sono andato fino a BG e non ho incontrato manco una pattuglia. Guardi che non si sparge il terrore con multe da 500 euro che devi avere la jella per beccartela. Lei avrebbe dovuto vivere quando la gente se la faceva sotto davvero! Olio di ricino, manganello, rasatura di barba e capelli, confino. Altro che vigili urbani.

            PS i romani sono gente pigra. Stia sicuro che se pure sacrificano il sabato e la domenica, pagherebbero 500 euro a settimana per starsene sul divano da lunedì a venerdì :))))

          • Marco Tosatti ha detto:

            I dati che vengono forniti sono diversi. Multe che fioccano. Certo, lei avrebbe dovuto vivere – o dovrebbe vivere ora – in posti come Cina Corea del Nord , Cuba…perché non si trasferisce? Quanto ai romani, – io non lo sono – penso proprio che spari banalità. Se lo fa per dare fastidio, auguri. Come dire, ci vado a nozze. Rispondere ai diversamente spiritosi è il mio hobby.

  • P. Luis Eduardo Rodrìguez Rodríguez ha detto:

    Prendo spunto d’entrambi scritti per riferire dal secondo che inizia con un “oggi 15 aprile…(2019)” fuoco che distrusse la Cattedrale di Parigi, e dal primo tutta la lettera della stimatissima Sgra. Anna Maria. Umilmente La ringrazio.

    Ricordando tanti amici oggi di Stilum Curiæ,19.4.2020, di San Leone IX, nella VERA FESTA DELLA MISERICORDIA DIVINA, specialmente salutando al fratello ” albanese”.

    15 aprile invece, 1978, allora arcivesvovo cardinale di Cracovia, Karol Wojtyla, riuscì dopo tanti anni chiarire nell’ allora Congregazione della Dottrina della Fede, tutto quanto riguarda la DEVOZIONE DELLA MISERICORDIA DIVINA, ottenendo la cancellazione che su Essa pessava, un divieto della sua difussione nelle forme tramandate dalla suora polacca Faustina Kowalska; invece riuscì ad essere approvata quel 15.4.1978; sei mesi dopo, lui stesso per la stessa Provvidenza e vero agire dello Spirito Santo, era eletto prendendo nome di Giovanni Paolo II.

    Dunque una grande analogia il fuoco sopra la cattedrale parigina, 41 anni dopo. E non un caso Parigi degl’ illuministi, illuminati, rivoluzionari, che PURE portarono e portano la Chiesa in questo brucciante stato d’ APOSTASIA, riuscendo pure ad incoronare con COLPO DI STATO VATICANO un impostore travestito di bianco.

    Gli stessi che inginocchiati ai poteri satanici di questo mondo, hanno impedito ai milioni che oggi pure non potrano ricevere il Vero Dio nella Sacra Ostia.

    Se fosse vera sua misericordina kasperiana – marxiana – boffiana – pachamaniaca – ecc, se non per Pasqua, sarebbero presse tutte le misure per almeno oggi, perche solo a chi si potrà Comunicare ricevendo il Corpo del Vero ed Unico Dio oggi, potrà guadagnare le promesse offerte DAL PROPRIO DIO, IN QUESTA SOLENNITÀ DELLA FESTA DELLA MISERICORDIA DIVINA.

    Ma siccome quelli stimolano non la conversione ma la profanazione, appunto quando prima e dopo questo CORONAcina19 la davano e continuerano a dare, anche a chi in peccato mortale non vuole ricevere la VERA MISERICORDIA DEL CUORE DI DIO, ma falsa anestesia di quei apostati che brucciano la nostra Chiesa…che non credono nel fuoco dell’ inferno ne nel Purgatorio, inventandosi un “cielo” che purtroppo nemmeno loro vedrano.

    • P. Luis Eduardo Rodrìguez Rodríguez ha detto:

      Nel 15° anniversario dell’ elezione del VERO ED UNICO PONTEFICE BENEDETTO XVI.

      • Enrico ha detto:

        Lei sa che è il vero e unico. Peccato che il vero e unico non abbia pensato così.

        • P. Luis Eduardo Rodrìguez Rodríguez ha detto:

          Sì peccato. Ma tutto questo serve per i piani del Vero Dio riguardo il TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO. Anche se lui imprigionato nei Giardini Vaticani.

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    ci scommetterei che Notre Dame l’ha bruciata qualche operaio islamico, che ha lasciato l’esca incendiaria a fine turno.

    Per quanto riguarda lo stato d’assedio e di polizia sulle Messe, qualche benemerito sta lavorando alla class action

    https://www.lanuovabq.it/it/messe-interrotte-e-preti-multati-parte-la-class-action

    comunque lo stato d’assedio, ovviamente non vale per le “risorse”

    https://www.lanazione.it/firenze/cronaca/centro-firenze-1.5099749

    e

    https://voxnews.info/2020/04/19/sbarcano-clandestini-a-lampedusa-droni-impegnati-con-bagnanti-non-li-vedono/

    leggete Voxnews, ogni tanto

    • Januensis ha detto:

      Concordo sull’ipotesi di una matrice islamica sia per la distruzione della cattedrale di Parigi che per il nostro ponte Morandi. In entrambi i casi si è notato un lampo bianco. di bravissima durata, un secondo prima che iniziassero le suddette catastrofi. Un operaio , da solo, non avrebbe potuto colpire con tanta precisione e tanta forza. Ovvero gli sforzi dei pompieri avrebbero potuto domare l’incendio in tempi più brevi, senza provocare un danno così colossale. E sia il ponte che la cattedrale erano simboli prepotenti della nostra civiltà.
      Al momento della distruzione di Notre Dame, mi ha stupito vedere i francesi inginocchiati sul sagrato a pregare e cantare. Testimonianza di una fede autentica…

  • Adriana ha detto:

    Bella lettera , colma di Santa Indignazione.
    Mi viene da aggiungere…quel Crocifisso che
    ” miracolosamente” si salvò nel rogo di Notre Dame ,
    è stato fatto annegare e “negare ” in Piazza S. Pietro da uomini di Chiesa .

    • carlone ha detto:

      Era meglio lasciarli sotto chiave alla sola vista di qualche critico dell’ arte.
      Invece ambedue hanno deciso di farsi vedere.