Liturgia, Ideologia e il Processo alle Intenzioni di Bergoglio. Per Proibire Ciò che Attrae alla Chiesa…A.S.
18 Gennaio 2025
Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, un amico fedele del nsotro blog, A-S-, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni su
quanto scritto da Jorge Mario Bergoglio nella sua più recente autobiografia. Buona lettura e condivisione.
§§§
Pare che nella nuova autobiografia pontificia (“Spera” pubblicata questo martedì) si trovi questo passaggio di Papa Francesco nel quale afferma di aver limitato la messa tradizionale (la messa in latino) perché è “malsano che la liturgia si trasformi in ideologia”.
Continua il Papa che questa sarebbe una sorta di “rigidità” che ritorna ogni secolo all’interno della Chiesa.
A parte il fatto che proibire che si celebri un rito che ha a che fare con la tua tradizione etichettandolo come malsano e quindi facendo capire che sono degli squilibrati coloro che lo celebrano (o che vi partecipano), a che pro prevederne l’autorizzazione?
Dovresti proibirlo punto e basta. Cosa diventerebbe quel rito autorizzato (da un Dicastero Vaticano) in un’ottica di questo tipo?
Come una specie di campo giochi/zona franca per gente fissata o rinc*gli*nita?
Ma se uno è squilibrato lo porti in manicomio al limite, ma certamente non gli fai fare il prete.
Ma poi questa di Francesco non era la nuova Chiesa che accoglie “tutti, tutti, tutti” e nella quale nessuno doveva essere escluso?
Allora qualcuno c’è che viene escluso…
E quale sarebbe la motivazione? Il fatto che la loro liturgia sarebbe una ideologia.
Dobbiamo dedurre sia la “stessa” rigidità che ha portato nel corso della storia della Chiesa a mandare la gente al rogo?
E chi mi esclude che chi si attiene alla moderna liturgia non lo faccia con questa stessa finalità?
Dov’è il discrimine e come si fa a capire?
Perché se cominciamo a giudicare le intenzioni direi che non siamo messi proprio benissimo…
Ma torniamo al passaggio della liturgia che si trasforma in ideologia.
Come può una liturgia trasformarsi in ideologia?
«La liturgia può trasformarsi in ideologia quando perde la sua dimensione spirituale e trascendente, diventando uno strumento per promuovere un’agenda personale, culturale o politica.
Per evitare che la liturgia diventi ideologica, è fondamentale preservare il suo senso di sacralità e mistero, riconoscendo che essa è un dono di Dio per condurci a Lui, non uno strumento per affermare le nostre idee».
Qui non stiamo parlando di qualcuno che decide di formare un gruppo politico.
Ma del fatto che durante una celebrazione si possa usare il rito che la Chiesa per molto tempo ha sempre usato per diventare, tra l’altro, anche quella che è oggi.
E’ come proibire i costumi di una famiglia dalla devozione dei membri della famiglia stessa.
Certo che si possono sempre nascondere delle patologie dietro di essa, ma che senso ha usare quei termini?
O c’è dell’altro?
Perché se i partecipanti alle funzioni nelle parrocchie fossero in continuo aumento (e i contributi finanziari fioccassero) non si capisce il motivo di “perdere tempo” con quisquilie di questo tipo.
Il sospetto invece viene perché pare sia proprio per il motivo opposto.
Si pensa davvero di riportare “gli infedeli” in chiesa proibendo qualcosa che attira invece sempre più giovani?
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Tag: a.s., bergoglio, messa, squilibrati, vetus ordo
Categoria: Generale
Il dissenziente o anche semplicemente il non entusiasta, è sicuramente pazzo, va rinchiuso in manicomio criminale e rieducato a fame e botte per un quartino (25 anni) o meglio ancora rinchiuso a scelta in un lager, o in un gulag, o in un laogai, o in un pezzo di Terra Santa (!) recintato con muri e mitraglie e bombe e quant’altro …
Precedenti e esempi molto illustri e molto calzanti, per El Misericordioso.
Il dissenziente o anche semplicemente il non entusiasta, è sicuramente pazzo, va rinchiuso in manicomio criminale e rieducato a fame e botte per un quartino (25 anni) o meglio ancora rinchiuso a scelta in un lager, o in un gulag, o in un laogai, o in un pezzo di Terra Santa (!) recintato con muri e mitraglie e bombe e quant’altro …
Precedenti e esempi molto illustri e molto calzanti, per El Misericordioso.
Provo pietà per un uomo la cui speranza è passionale, cioè autocentrata.
Egli spera in un domani migliore perché lo dovrebbe dare il progresso, ecclesiale o sociale, superando il prima con un poi fatto di azioni e magari anche qualche botta di fortuna.
Dio in questo non c’è o se proprio (forse) c’era o ci sarà.
La speranza del Cristiano è un dono di Dio.
Non viene da me.
Ce l’ho perché Dio c’è! C’è adesso.
Senza quel dono non l’avrei, ma con quel dono spero adesso nel compimento del dono, secondo il credo della fede (che non è una mia idea, ma un altro dono).
Per fede spero quel che non vedo e vi tendo, perché a-tendo e non pre-tendo, tirando conclusioni prima del tempo, di una tensione in cui tiro solo io perché all’altro capo della fune non so che farmene del fatto che stia tendendo la corda Dio, per salvarmi.
Anche la carità ovviamente è un dono: di Dio presente, per darmi tutto mentre io sono un servo inutile (anche se “faccio” opere caritative), misticamente immerso nella sua eternità e non presuntuosamente padrone del fare transeunte ed immanente.
Povero Bergoglio, e poveri i cristiani che non distinguono la virtù teologale dal voler cambiare la rivelazione in un’agenda che presume di resettare il creato, ribelle al Creatore.
Benedetto XVI in sede impedita da chi ci ha rifilato Bergoglio mise in guardia dalla dittatura del relativismo.
Solo la Verità rende liberi.
In Cristo sussiste tutto. Lui l’unico redentore.
Lui rivelato creatore e verbo incarnato, redentore.
Non ne va tolto uno iota per entrare nell’oltre di Dio. Qui.
Paradossi…
Un altro uomo merita pietà.
Un acerrimo nemico di Bergoglio, almeno apparentemente.
Lo ha attaccato ripetutamente, accreditandosi presso tutti coloro che sono addolorati da questa stagione ecclesiale. Quest’uomo si è fatto portavoce degli argomenti più spinosi per distinguere il bene e il male (vaccini, guerra, genderismo, liturgia, wokismo, paciamameria…), ma ha tradito lo stesso la verità accusando un innocente e reggendo il gioco della cricca bergogliana. In buona o cattiva fede?
Anche per lui provo pietà approssimandosi il redde rationem per tanti cavalli di razza in segreteria di Stato. La speranza del perdono misericordioso gli sia propizia per uscire dalla palude.
Esperienza personale. Sante Messe in Rito Antico a Milano e Roma, partecipatissime , con giovani, file ai confessionali, vocazioni, partecipazione di stranieri, Conversioni. Omelie e Confessioni secondo la Dottrina di sempre. Evidentemente tutto ciò dà fastidio.
So di non sapere tante cose.
E’ ovvio e non può essere altrimenti.
Gesù raccomanda di non giudicare il cuore altrui.
Con questa premessa mi astengo da giudizi.
Tuttavia non sono scemo. Vedo, leggo, ascolto.
Mi pongo una serie di domande. E le ripropongo.
Domandare è lecito, rispondere è cortesia.
Non so perché non si voglia ammetterlo.
Non so perché si cerchi di cambiare discorso.
Non dico che vi sia malafede,
Chissà, potrebbe essere una strategia, non lo so.
La declaratio di Benedetto XVI è stata manipolata.
E’ un fatto. Manipolata in una precisa direzione .
Chiudere gli occhi per non vederlo non lo nega.
Bergoglio non è mai stato lecitamente il Papa.
Potrebbe non esserlo chi gli succederà.
Quindi perché stupirsi di quel che sta succedendo?
E’ tutto nelle mani di Dio.
Compresi certi silenzi rumorosissimi.
Compresa una censura mascherata di verità.
E’ carnevale da un bel po’ di anni.
Quando verranno le ceneri il fuoco sarà tanto.
La quaresima stavolta la faremo davvero.
Poi verrà la Pasqua.
Però non continuate ad impedirvi.
Di impediti c’è ne sono già tanti.
Se vi volete impedire un motivo ci sarà.
E quale sarebbe questa “ideologia” della messa tridentina? Quella dei Guelfi o dei Ghibellini ?
Se questo è un papa
p.s. : personalmente non so se il Creatore -una volta giunta l’ inevitabile fine della sua vita terrena- gli riserverà misericordia oppure disprezzo. Il seguito non è affar mio ma da come “finirà” questa controversa, strana, ingarbugliata esistenza immagino che il giudizio sul suo pontificato sarà giusto e definitivo. Personalmente spero posssa, come molti altri fatti avvicendatisi nei tempi trascorsi, essere conosciuto universalmente palesandosi finalmente limpido e veritiero. Guidato da infallibile trasparente divina Sapienza…scusate lo sfogo, grazie per l’ attenzione
Da quale pulpito!.. Ma le pecore riconoscono la voce del Pastore.
Non meravigliamoci se la cricca anticristica si forma dentro, oltre che fuori, l’apparato ecclesiale; preghiamo per questo cameriere che ci serve dieci piatti buonissimi ma l’undicesimo verosimilmente buono e’ in realta’ veleno:
e’ lui stesso che ce lo chiede. Ora le forze in campo sono potentissime e molto probabilmente egli si deve essere incatenato da solo ; e poi ha smarrito la chiave del lucchetto … ma non ricorda piu’ dove sia, oppure, peggio, qualcuno gliela ha nascosta in un luogo impensabile: preghiamo per lui, insisto.
Preghiamo anche per i fedeli deviati / plagiati che non possono vedere e quindi capire dove sta la Verita’.