Ma la Chiesa è Donna o si Sente Donna? Cosa ne Pensa Papa Frankenstein? Mastro Titta.

9 Dicembre 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione queste graffianti riflessioni del nostro Mastro Titta…Buona lettura e diffusione.

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MASTRO TITTA: MA LA CHIESA È DONNA O SI SENTE DONNA? COSA NE PENSA PAPA FRANKENSTEIN

 

Mentre i più avvertiti si preoccupano – giustamente – di commentare il Giubileo della Frociaggine, il sempre equivoco Francis apparecchia il pippone dell’Immacolata ornandolo con i consueti scivolamenti semantici: si parte dalla Vergine “serva” nel senso di “fidata” e si arriva all’ormai consueto “la Chiesa è donna”, grimaldello per le donne prete no ma perché no e chissà quali altre novità: le celebri sorprese della Spirita che questo bivacco di checche arrabbiate tengono parcheggiate nella mente, nel cuore e forse altrove per destinarle a noi, poveri creduloni in passatezze come l’essere concepita senza peccato di Maria.

 

Partiamo dalla “serva”. È Maria stessa, in perfetta libertà e piena volontà, ad attribuirsi il titolo. Non glielo appioppa nessun patriarcale maschio bianco tossico (a proposito di maschi bianchi tossici, Bergoglio è patriarcalissimo, bianchissimo e tossicissimo). Al contrario “fidato”, “degno di stima”, “persona a cui affidare missioni importanti” (per restare alle parole di Francis) sono anche un picciotto, un guappo, un prestanome, una testa di legno.

 

Una “persona di fiducia” in politica è l’esecutore, il portaborse eccellenza assoluta del nulla acritico o alla bisogna sotto ricatto, di cui si magnifica appunto la cosificazione con l’espressione “persona di fiducia”, atta a tranquillizzare l’interlocutore circa il fatto che il tapino abbia lo stesso livello di coscienza e autonomia di un dado da brodo. Il quale tapino magari si sente persino gratificato dall’essere la persona di fiducia del satrapo. Tali sono la stima e la fiducia agli occhi di chi detiene un potere di qualsiasi natura.

 

Esattamente il genere di strategia e materiale umano che servono a Francis: loda e promuove guappi a nastro, e trova il modo di magnificarne virtù talmente impalpabili da perdersi nell’aere terso, magari con la benedizione di una madonna guappa come loro – “vicina agli ultimi” – che venera soltanto lui. Le madonne che in processione fanno l’inchino davanti alla casa dei boss mafiosi.

 

Per eterogenesi dei fini, Francis usa il riscatto dalla condizione servile per umiliare la Vergine. Chi prova fastidio per Colei che abbassandosi più di chiunque altro è stata elevata più di chiunque altro, Satana e Bergoglio a parte? Donde sopraggiunge questa urgenza di traviare il significato della formula “serva dell’Altissimo”?

 

Francis è allergico al fatto di servire Dio, mentre apprezza i guappi di cartone che servono lui. La Madonna non è la serva del primo pirlacchiotto che scende la strada, ma di Dio Onnipotente: è serva talmente perfetta da essere fatta libera da qualsiasi vincolo umano, compresi quelli del peccato e della morte. Nella persona di Gesù, Dio chiama “Madre” ciò che ella ha definito “serva”: nel servire Dio si sancisce un legame che arriva al sangue, alla partecipazione alla natura divina come elemento consustanziale. Maria è l’arca della Nuova Alleanza fra Dio e l’uomo.

 

Nel suo essere donna Maria è l’uomo veramente nuovo, non soltanto redento ma riconcepito, ricreato nella perfezione immacolata con cui Dio lo intese gratificare nella Genesi. Come dire che Dio si incarna, prende casa solo e soltanto in ciò che è puro. Maria è il concetto stesso di uomo nella mente di Dio, la sua forma più alta. Maria è prima di Cristo ciò che Cristo ha riscattato col Sangue. Non è perciò la Chiesa ad essere donna, ma è ogni cattolico che anela ad essere Maria, la tota pulchra. Non “una donna”, ma “la Donna”.

 

L’arcano concetto sfugge a Bergoglio, al quale bisogna dare atto di tentare di mettere ordine nella propria devastante ignoranza, facendosi confezionare una sorta di Summa Idiotiae dai fachidioten di cui si circonda. Per aggirare il vulnus della purezza, ecco che si inventa tanto la “donna di fiducia” quanto la Chiesa donna.

 

In che senso donna? Donna donna, o uomo che si sente donna? E se una donna si sente cane, resta donna o è cane? A che pro marcare questa fiducia cieca e ottusa nella femminilità umana, vera o sentita? La papessa Francesca ha così in spregio non la natura maschile, quanto quella femminile al punto da ridurla a boutade? Tolta Maria in cosa la donna è superiore all’uomo, a parte mettere al mondo infelici destinati a rinnegare se stessi fin nelle gonadi?

 

La questione mi sembra ricondurre al “feminino”, una qualità infernale descritta anche da Dante nelle Erinni “tre furie infernal di sangue tinte,
che membra feminine avieno”. Il feminino non ha nulla a che fare con il sesso femminile e la femminilità, quanto con il sesso dei mostri. Che però ohibò sono mostri.

 

Significativamente Dante non dice che le Furie siano donne, ma appunto che hanno “membra feminine”. Proprio come un transessuale è un uomo o una donna che ha membra del sesso opposto. Il mostro, nella mitologia classica, è un Frankestein di pezzi umani e animali spuri. C’è il Minotauro che si ciba di carni vergini e ci sono i Centauri, che sono brutali e lascivi ma anche educatori e medici come Chirone.

 

Per quanto i tratti negativi siano prevalenti, ciò non toglie che si trovino in questi mostri anche alcune funzioni necessarie e persino delle qualità. Sporadiche, ma presenti. Ciò dimostra che i buoni sentimenti e le buone qualità si possono trovare ovunque e in chiunque, ma in forma occasionale, il che al dunque non giustifica la mostrificazione della “Chiesa donna”. La Chiesa romana una, santa, cattolica e apostolica dovrebbe occuparsi di dogmi acclarati, di verità eterne, non di accidenti temporali.

 

Vengo al punto: il fanfaloquio bergogliano è pecoreccio ma organizzato, fallace ma efficace. Ha una forza sovversiva notevole nel suo procedere sgangherato. Francis non interpreta perché non conosce i testi di riferimento – li ha letti senza capirli, con l’invincibile noia che alla lunga mena allo scherno – ma ridisegna a propria immagine e somiglianza una Chiesa mostruosa, ibrida, chimerica. Non è papa Francesco. È papa Frankenstein.

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6 commenti

  • Paoletta ha detto:

    imperdibile mastro Titta!

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Ma ne ha detto una ancora peggio : – senza donna non c’è salvezza –
    Qui : https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2024/12/08/papa-francesco-non-ce-salvezza-senza-la-donna_40653c67-11c3-4b1f-a952-9309f7ae51aa.html

    C’è da piangere, ma viene da ridere.

    • Fritz ha detto:

      C’è da riflettere invece.
      Povero Bergoglio, se si salverà sarà per aver detto, quasi ammesso, che Maria è l’aspetto femminile della Salvezza e ciò è perfettamente in linea con la nostra fede. Anche i diavoli vedono in Maria l’efficacia della Sua corredenzione.

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Una cosa è parlare di Maria Madre di Dio e Corredentrice, e un’altra è parlare, in generale, di donna.
        Tra l’altro, la Chiesa Bergogliana non riconosce a Maria il titolo di Corredentrice.

        • Fritz ha detto:

          Leggi meglio ingegnere:
          (cito dal link)
          ‘”Questa è la bellezza di cui ci parla l’Immacolata, questa è la ‘bellezza che salva il mondo'”, ha aggiunto Francesco. ”

          Certo Bergoglio contraddice se stesso, ma ha detto quello che ha detto!!

          • Catholicus ha detto:

            Caro amico Fritz, meglio sarebbe non ascoltarlo, né guardarlo in TV, né leggete niente di suo, come pure dei suoi compagni di fi sventura. Il giudizio finale spetta solo a NSGC, ma a noi corre l’obbligo di difenderci, fuggire le tentazioni e i cattivi maestri. Personalmente, per me non esiste più….l’ho sostituito con mons. Viganò. Christus Vincit!