Ascoltiamo dall’Abruzzo la testimonianza di Graziella, che ci parla dell’importanza di praticare e diffondere la devozione a questo grande Santo, padre putativo di Gesù e Patrono Universale della Chiesa.
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La prima volta mi sono consacrata a San Giuseppe nel marzo 2021. Ma eravamo in epoca covid e alla Santa Messa non potemmo che assistere in modalità virtuale. Quindi nel mese di Maggio di quest’anno ho voluto ripeterla per poter partecipare in presenza alla Santa Messa di Consacrazione.
Ma chi è San Giuseppe? Perché consacrarsi a Lui?
Il Vangelo parla poco di San Giuseppe, figura di uomo semplice e silenziosa. Sconosciuto, vive quasi nell’ombra.
È stato solo leggendo la descrizione di questo meraviglioso Santo riportata nell’Evangelo di Maria Valtorta che ho avuto modo di conoscerlo meglio…
In San Giuseppe sono racchiuse tutte le virtù che si possono desiderare in un uomo: la pazienza, l’obbedienza, l’ umiltà, la fedeltà, la carità, la purezza, l’ amore per la famiglia, la dedizione al lavoro..
È stato un Uomo silenzioso, opportuno, gentile, dolce e molto di più. San Giuseppe, uomo dal cuore aperto, è andato oltre.
Nonostante fosse un uomo giusto, che all’ epoca voleva dire soprattutto onesto e rispettoso della legge, non voleva ripudiare la sua sposa Maria, nonostante per legge avrebbe dovuto. Non voleva farlo, poiché sapeva cosa Le sarebbe accaduto nel caso l’ avesse ripudiata in pubblico…e non avrebbe mai voluto permetterlo.
Così il Santo è andato oltre la legge dell’ epoca ed ha agito spinto dall’ Amore, la legge aurea insegnata poi dallo stesso suo Figlio Gesù Cristo.
San Giuseppe, al pari della sua Sposa, ha accettato con obbedienza, amore e dedizione il compito che lo stesso Dio Padre, in Persona, gli ha affidato, pronunciando il suo FIAT! Con quel sì non si impegnava certo a svolgere un compito da poco: egli doveva crescere, accudire, allevare e proteggere la seconda persona della Santissima Trinità: Nostro Signore Gesù Cristo, il Verbo incarnato!
È stato San Giuseppe a provvedere a tutto ciò che occorreva a Gesù, sin da bambino: Lo ha nutrito, vestito, ha costruito per Lui i primi giocattoli e ha provveduto ad ogni sua necessità.. Lo ha protetto e custodito dai pericoli. Gli ha insegnato ogni cosa che un padre terreno insegna al proprio piccolo.. Gesù si rifugiava tra le braccia di San Giuseppe. Gli ha chiesto di insegnargli il lavoro del falegname. Hanno condiviso la quotidianità della vita famigliare nella piccola casa di Nazareth..
Ma a fronte delle gioie di avere accanto il suo Dio, San Giuseppe ha dovuto affrontare una molteplicità di dolori per Lui, quali: la fuga in Egitto nel cuore della notte per sfuggire ad Erode, la circoncisione, lo smarrimento del Figlio durante il viaggio a Gerusalemme.. e tutto ha sopportato con obbedienza, docilità e pazienza!
Quindi quando qualcuno mi domanda il motivo di questa mia dedizione a San Giuseppe rispondo che San Giuseppe è il papà di Gesù, la persona più vicina a Lui, dopo la Sua Mamma Santissima.
Colui che ha vissuto per trent’anni con il Signore, persona che ha amato e alla quale Gesù è più legato, dopo Maria. E se Gesù non può negare nulla a Sua Madre a motivo della gratitudine e dell’amore che nutre per Lei, tanto più una supplica rivolta a Dio, anche per intercessione del Suo padre putativo San Giuseppe, quando mai potrebbe esserci negata?
Santa Teresina di Gesù bambino ha lasciato scritto nelle sue memorie che:”(...) qualunque Grazia si domanda a San Giuseppe non verrà mai rifiutata!”
E io posso confermarlo!
L’ intercessione di San Giuseppe è molto potente. Certo, solitamente ricorriamo all’ intercessione di Maria Santissima a cui Gesù non può dire di no! Ma immediatamente dopo c’è lui, il suo papà, alle cui richieste non può negarsi in nulla!!
Maria è la nostra Mamma Celeste che non può che mettere tutti i suoi figli sotto il suo manto ed intercedere amorevolmente per noi… ma entrare nelle Grazie di San Giuseppe e mettersi sotto il suo patrocinio vi assicuro che è altrettanto importante!
Egli è il Patrono universale della Santa Chiesa! Terrore dei demoni. Patrono di tutti i papà. Patrono dei lavoratori e Patrono della buona morte!
Posso testimoniare che la consacrazione a San Giuseppe è stata per me una vera e propria chiamata e che da questa sono scaturite tante grazie e tanti buoni frutti nella mia vita ed anche in quella delle persone a me care.
In questi tempi così difficili dove regnano in modo particolare la confusione, l’eresia e gli inganni del nemico, consiglio vivamente a tutti di mettersi sotto il manto del potente San Giuseppe, per ricevere da lui protezione, aiuto e intercessione.
Ma come per la consacrazione a Maria, anche quella a San Giuseppe necessita di un corso di formazione. Preparazione che normalmente avviene attraverso l’ascolto di una serie di catechesi, al termine delle quali viene celebrata, possibilmente in presenza, la Santa Messa specifica di consacrazione.
Ci sono in rete molti corsi di preparazione per la Consacrazione a San Giuseppe.
Laudetur Jesus Christus nunc et semper.
P.S.: Chi fosse interessato a maggiori dettagli scriva pure un messaggio sotto questo articolo specificando la domanda e il proprio indirizzo mail e verrà da me ricontattato. Grazie per l’attenzione.
Graziella dall’Abruzzo
Mercoledì 5 Giugno
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Credevo di essere entrata in “Stilum-curiae Street”, invece mi trovo in “Trimignano Place”.
Mi rendo conto che citando la Valtorta ho alzato un polverone… non era certo questa la mia intenzione! Ma piuttosto che concentrarsi sul contenuto dell’ articolo non si è persa occasione per fare polemica!
Capisco che la Valtorta divide e che ci sono opinioni molto contrastanti in merito. Personalmente non mi esprimo. L’unica cosa che posso dirvi, che peraltro ho già detto nell’ articolo, è raccontare la verità: la mia devozione a San Giuseppe è nata dalla lettura dell’ “Evangelo come mi è stato rivelato”. Ho scoperto la figura di San Giuseppe, uomo paziente, docile, tenero, puro, fedele a Dio, dedito alla Sua sposa e alla missione affidatagli. Ho scelto la sua amicizia e mi sono consacrata a lui, promettendogli fedeltà e dedizione. E ho ricevuto e ricevo grazie e favori, aiuto quotidiano per me e per le persone a me vicine. Per questo mi impegno a testimoniare ogni giorno l’amicizia con questo grande santo.
Ora se Gesù ha detto “Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto” (Lc 6,44), i nostri commenti umani contano ben poco.
Siano sempre lodati i sacri Cuori di Gesù, Maria e Giuseppe ❤️
Mi rendo conto che citando la Valtorta ho alzato qui un polverone e, naturalmente, piuttosto che “meditare” il contenuto dell’ articolo e concentrarsi sulla figura di San Giuseppe non si è persa l’occasione per fare polemica!!
Sulla Valtorta ci sono posizioni contrapposte e io non posso sicuramente esprimermi in tal senso. L’ unica cosa che posso dire, e che ho già detto, peraltro, nell’ articolo, è che mi sono letteralmente innamorata di San Giuseppe leggendo la Valtorta!! Non conoscevo la figura di San Giuseppe e attraverso la lettura dell’ Evangelo ho avuto la possibilità di conoscerlo,di amarlo e di entrare nelle sue grazie. È nata in questo modo la mia dedizione a lui, dedizione che mi sono impegnata a diffondere e a seguito della quale ho ricevuto grazie e favori. Per il resto non so cosa dirvi. Se Gesù dice che “l’ albero si riconosce dai frutti”, i nostri commenti umani servono a ben poco.
Caro CRIO,
“Gesù non si sarebbe preso la briga di tornare e ritornare a farsi sentire e vedere da alcuni suoi scelti per farci ragionare”.
La sua affermazione significa che il Signore si è accorto che con i Vangeli si è espresso insufficientemente?
“Alcuni suoi scelti”? Nuovi evangelisti? La parola degli scelti è Parola di Dio?
Per alcuni fans della Valtorta sembra di sì. Le 5000 pagine si stanno pian piano riversando in questo blog. Forse c’è un piano dietro, di cui la Signora è l’orchestratrice o l’esecutrice?
ENRICO, Non ho tempo per continuare questa discussione. Devo leggere ancora un po’ Valtorta, il libro di Azaria…
Liberissimo!
@Nippo: potrebbe trattarsi, quindi, di una parte del misterioso progetto di Orbis Tertius, la segreta cospirazione che attraversa l’intera Storia, il cui obiettivo è creare, immaginandolo, il nuovo mondo di Tlön? I testi valtortiani, nei quali immergersi grazie ad occhiali speciali dotati di sensori, come libro sacro della nuova religione intergalattica, riesumato dagli archeologi del futuro, che scavano nelle stratificazioni delle reciproche improperie depositate nel web nel corso di un secolo o due?
@Crio: “in realtà, la Valtorta come qualsiasi altro testo, ti cambia se vuoi cambiare”: mi viene da rispondere (antipatica) “allora va bene pure Topolino”. Poi cambio idea e rispondo: “appunto. Come ogni altro testo”.
@Marco: l’alternativa tra Valtorta e lo sport in TV è davvero spiazzante! Inoltre mi domando: tra 20.000 pagine di Valtorta, la lettura di altri testi e anche la scrittura di libri – attività impegnativa, quest’ultima, che generalmente muove dalla convinzione, almeno in parte fondata, di apportare un contributo significativo all’avanzamento delle attuali conoscenze ed in cui ci si può anche giocare una reputazione conquistata nel proprio ambito di indagine – il tempo di guadagnarsi da vivere dove lo ha trovato nei 25 anni di eroica rinuncia al campionato?
Lei signor Nippo, ha solo voglia di stare a discutere niente più. La Bibbia è piena di ciò che dice di fare il Signore e di disubbidienza dei suoi figli. Ma il Signore ha continuato a reiterare il richiamo, da Padre amorevole. E abbiamo avuto il vangelo e Gesù. E dopo Gesù ha continuato a starci vicino, facendo sentire la sua voce e i suoi appelli, scegliendo alcuni per riportare ciò che continuava a dire. E non continua a dire le cose, le stesse, perché non sa che fare, ma perché evidentemente noi continuiamo a fare orecchie da mercante. Preferiamo schernire, minimizzare, razionalizzare, piuttosto che fermarci tacere e metterci in discussione. Il problema non è che il Signore si esprime, o si è espresso in maniera insufficiente, ma noi che agiamo male, persino e soprattutto nei Suoi riguardi e di ciò che dice. È pieno di chi usa la parola di Dio a macchia di leopardo, per proprio uso e consumo, e cioè giustificarsi di rimanere ciò che si è. Nella sua i fina bontà, egli da Padre, e come fanno persino i padri umani, continua a cercare di farsi sentire. Chi vuole ascolta e apprezza, magari dopo aver sbattuto il muso contro la realtà della propria arroganza; chi non vuole non ascolta, non apprezza, e fa disquisizioni, inutili. È buffo andare a sindacare ciò che Dio fa, e può fare o non può fare, scegliendo chi vuole perché vuole, ma non farsi un esame di coscienza manco a calci. Dall alto di cosa? Di quale sapere? In realtà quando facciamo così è solo dall alto di una profonda e ignota ignoranza, nella migliore delle ipotesi non volontaria.
@Balquis nella sua risposta ‘antipatica’ dice in effetti una profonda verità : se stai cercando Dio, ti può arrivare una dritta pure da Topolino. E nella sua risposta non antipatica conferma ciò : come ogni altro testo. Infatti all Onnipotente non sfugge un solo mezzo, un solo minimo varco per cercare di arrivare ai suoi figli, fosse anche un articolo di giornale. Niente Egli ignora, di tutto si serve per tirarne fuori un bene. Per alcuni ha lasciato parole e spiegazioni tramite la Valtorta, per altri ha usato parole lasciate ad altri santi e mistici, più indietro nel tempo e riconosciuti e confermati ufficialmente dalla Chiesa. Ha lasciato e lascia tutto quanto può servire ai suoi figli, e usa ogni opportunità per indirizzarli a tornare da lui e al vangelo,cosa che riconferma alla Valtorta stessa. Se i richiami si susseguono, direi che prima di denigrare qualcosa che non si conosce sarebbe da farsi una domandina sul perché continuano i richiami. Tanti bene non stiamo andando, e ce lo dice la realtà quotidiana. E anche tutta questa necessità di stare sempre a puntare e criticare e denigrare.
Ma è tutta una discussione!
Chi è che non discute?
. @ MARCO
. @ BALQIS
@ CHI NON AMA, NON CERCA, NON ASCOLTA
…cari amici, io direi così: Valtorta non va tanto capita leggendo i suoi libri, ma leggendo i suoi libri piuttosto si apre il cuore alla comprensione del Vangelo, si capisce la Verità, si capisce cosa avvenne in Maria Vergine, cosa trasformò Maddalena, perchè Giovanni nascondeva il capo sul petto di Gesù,…
Ho letta l’opera principale Maria Valtorta ma il primo volume 3 volte e il più tremendo, bellissimo, il decimo volume solo 2 volte…
Non ho perso il mio tempo ma ne ho guadagnato e ho recuperato invece il mio tempo speso in cose non importanti:
“Oh! figli, figli miei! Oh! miei Pilati di ora! Anche voi, come Ponzio Pilato, lasciate cadere con una alzata di spalle le questioni più vitali. Vi sembrano cose inutili, sorpassate. Cosa è la Verità?
Denaro? No. Donne? No. Potere? No. Salute fisica? No. Gloria umana? No. E allora si lasci perdere. Non merita che si corra dietro ad una chimera. Denaro, donne, potere, buona salute, comodi, onori, queste sono cose concrete, utili, da amarsi e raggiungersi a qualunque scopo. Voi ragionate così. E, peggio di Esaù, barattate i beni eterni per un cibo grossolano che vi nuoce nella salute fisica e che vi nuoce per la salute eterna. Perché non persistete a chiedere: “Cosa è la verità”? Essa, la Verità, non chiede che di farsi conoscere, per istruirvi su di essa. Vi sta davanti come a Pilato e vi guarda con occhi di amore supplicante, implorandovi: “Interrogami. Ti istruirò”.
Vedi come guardo Pilato? Ugualmente guardo voi tutti così.
E, se ho sguardo di sereno amore per chi mi ama e chiede le mie parole, ho sguardi di accorato amore per chi non mi ama, non mi cerca, non mi ascolta. Ma amore, sempre amore, perché l’Amore è la mia natura.”
Dice il saggio cinese:
“nel molto parlare non eviterai l’errore”
Figuriamoci i in 5000 pagine …
N:B. I quattro Vangeli constatano di 170 pagine …
E non ha letto neanche quelle. Scommettiamo?
Non mi toccare la Valtorta
che la luna mi va storta.
😁
Ma insomma, avete deciso di fare coriandoli della famosa pagina di S. Paolo dove sta scritto: ” Orbene, se anche noi stessi
o un angelo del cielo vi predicasse un Vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anatema. ” ( CEI, Nuova Riveduta, Galati 1,8 )…e perchè? Per compiacervi di sentirvi più santi, più amorevoli, più devoti, e finalmente sicuri di avere tra le mani l’autentico pacchetto delle indispensabili, dettagliatissime informazioni del viaggio in Paradiso? Pensa te che disdetta per tutti i bravi Cristiani che nacquero prima della composizione delle famose 5000 pagine di istruzioni di viaggio!
Purtroppo oggi si è perso il senso della fede, cioè di un credere senza discussione.
Ogni discorso sulla fede è in sè tautologico: ho fede nella fede perchè lo dice la fede che bisogna aver fede.
Nippi vari permettendo……vero?
I Nippi vari (quali? ce n’è uno solo ed è pure Matto😂)
non “permettono” alcunché. Si fanno gli affari loro ed esprimono il loro pensiero come fanno tutti.
Ognuno va per la sua strada senza il “permesso” di chicchessia.
La moltiplicazione dei Nippi? (sì, lo so che è una battutaccia).
Mi sembra che ultimamente ci sia stata una moltiplicazione, ma di gnocchi. O erano pizze? 😅
😄
Ah! Se non ci fossero le pecore nere!
Che farebbero le pecore bianche?
Enrico,
senza le pecore nere cosa farebbero le pecore bianche?
Pur di non annoiarsi, si farebbero -reciprocamente- gli occhi neri.
La qualcosa avviene regolarmente 😄
Gentile GIUSEPPINA,
personalmente non sono minimamente interessato ai mistici visionari e sognatori che riferiscono (perché?) ciò che vedono e ciò che ascoltano: sono esperienze loro, e non posso in nessun modo farle mie.
Pertanto, le sarei grato se volesse esplicare la sua critica.
Grazie e cordialità.
A me la mistica non interessa ma se c’è da malignare contro parlatemene ampiamente.
Qui si calpesta uno dei papi più intelligenti. Ratzinger: Valtorta dannosa per i fedeli. Provate a smentire
Ratzinger aveva letto il libro di 5000 pagine di Valtorta? Quando ha trovato il tempo per leggerlo? La sua lettera sul libro era molto breve e non diceva molto. Penso che Ratzinger non abbia mai letto quel libro. Ho letto quel libro diverse volte. È eccellente.
5.000 pagine????
Lei lo ha letto diverse volte: forse tre o quattro?
Si è letto 15.000 o 20.000 pagine????
Certo. Ho letto il libro 5 volte negli ultimi 25 anni. E i Quaderni 3 volte. Nessuno, nessuno può capire la Valtorta se non legge il suo libro principale e i Quaderni almeno 3 volte. L’unico modo per saperlo è leggere il libro almeno 3 volte. Provatelo, migliorerete spiritualmente.
E il tempo per leggere altri libri lo ha trovato? O ha letto solo Valtorta?
@BALQIS, Naturalmente ho letto e scritto altri libri. Ma non guardo mai lo sport. Non ho tempo per questo. Gesù è più importante. Il libro di Valtorta non è una romanza, è la verità. Ma lo saprai solo se lo leggi e cerchi i fatti su Internet.
In realtà, la Valtorta come qualsiasi altro testo, ti cambia se vuoi cambiare. A maggior ragione questo vale con i testi dei mistici e con la Bibbia. Se li leggi all ombra del ego, dei pregiudizi presi per verità, non porteranno alcun beneficio. Esempio proprio sulla Valtorta, letta senza dare frutto, c’è negli scritti prolifici e loquaci di chi frequenta questo blog.
@ GRAZIELLA ⚘
Che belle le sue parole, benvenuta!! Posso dirle due parole di seguito?
Lei ha scritto:
“Ma immediatamente dopo c’è lui, il suo papà, ”
“il papà di Gesù, la persona più vicina a Lui, dopo la Sua Mamma Santissima.”
Io vedrei le cose così, in un modo leggermete diverso ma forse più vero:
Lasciamo ora perdere il discorso sulle grazie che furono date a Maria, per poter accogliere un Dio nel suo seno e che la mettono al di sopra di ogni natura angelica e umana, seconda solo al divin Figlio. Di fronte a Gesù non c’è prima una mamma e poi un papà ma un papà assieme alla mamma. Non ci sono preferenze nei ruoli, perchè i ruoli sono distinti Gesù ama la mamma come la mamma seppe essere madre e il padre come padre seppe essere. E se valse per Gesù deve essere così anche per noi. Non è solo un problema di livello di santità per chi -noi o Gesù stesso- amiamo/ama in base alla bontà di uno o dell’altra, se una è piu santa e l’altro di meno, NO!! Anzi Maria stessa in Valtorta dice riferita a Giuseppe:
“La sua santità qui splende ancor più alta della mia.”
Se lei Graziella recita la famosa preghiera a S.Giuseppe: sappia che questa fu modificata:
da – a te beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, DOPO con quello della tua santissima Sposa.
a – beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, ASSIEME con quello della tua santissima Sposa.
Sa perchè fu modificata la preghiera?
Perchè si capì che dispiacesse, non a Giuseppe ma alla sua sposa Maria, che sapeva bene che in matrimonio, in una famiglia sana non esistono genitori che sono “più vicini” o più lontani ai figli. Nei loro ruoli distinti e non eguali stanno vicini comunque ai figli, amano e sono amati dai figli… nei loro ruoli, ripeto.
Non ci si rivolge ad un santo tanto per il suo livello di santità, che pur è differente in ognuno e massimo in Maria: sarebbe ipocrita furbizia, anzi stupidità. Ci si rivolge ad un santo per amore e per affinità elettiva, per similitudini di vita, per la sua rappresentanza divina, non perchè ebbe più meriti al posto di chi ne ebbe pochi: un santo di serie B e se del purgatorio di serie C. Ma scherziamo?? Se fosse altrimenti, se non si amasse ogni membro del Corpo Mistico ci si rivolgerebbe tutti solo all’apice della santità, al Cristo ma a questo punto solo per personale interesse, ma mai per amore.
@ GIUSEPPINA
Un Papa non si apprezza certo dal livello di intelligenza, infatti, come si vede dal suo post è naturale che il minus habens valuti giocoforza “intelligente”, per differenza cogitativa, anche una ameba, superiore nella ragione anche se non nella durezza dell’animo.
Ratzinger, che NON ERA ANCORA PAPA, cara ragazza e da cardinale fu molto prudente e, finquanto non lesse a sufficienza Valtorta, si attenne a quelli che dissero di averla letta e che lo ingannarono (stai a vedere se è vero che questi davvero lessero l’intera opera…) e che purtroppo la denigrarono in modo ingiusto. Poi le cose andarono diversamente:
“Circa un anno dopo, il cardinale Ratzinger scrisse di nuovo a Marcel Clément […]per ringraziarlo della sua ubbidienza e per informarci che, dopo averli esaminati, potevamo riprendere la pubblicazione di articoli su Maria Valtorta e la vendita delle sue opere, con la motivazione che nulla nei suoi scritti contraddiceva la fede e la morale.” (vedi nota).
—–
nota: da https://mariavaltorta.com/le-lettere-inedite-di-joseph-ratzinger/
@ Enrico
Le consiglio di usare il suo acume e non goda della sua voglia di esplorare scandalistiche affermazioni. Se lei fa una ricerca personale, legge soprattutto Valtorta e apre il cuore vedrà che si arricchirà e sarà forse l’ultima cosa bella che avrà letto, forse le salverà la vita. Grazie.
Un abbraccio a tutti!!
Leggere la Valtorta?
A parte le 5.000 pagine, non ci penso proprio!
Ho già detto più di una volta che quello che vedono, ascoltano e sognano veggenti i mistici non mi interessa punto. E’ roba loro.
Io credo a quello che, eventualmente, vedo, ascolto e sogno io. Ma per fortuna non vedo , non sento e non sogno nulla.
Ah! Volare liberi!
Sono davvero molto onorata di vedere il mio articolo pubblicato su Stilum Curiae. Grazie di cuore.🙏
Infinite benedizioni e che San Giuseppe ci guidi e interceda sempre per noi!
Papa Ratzinger ha scritto “Valtorta dannosa per i fedeli”. Qui gli effetti sono palesi.
Parlando di questo grande Santo, mi pare giusto riflettere anche sul dolore che avrà patito per non poter dare al figlio di Dio una bella culla in cui dormire appena nato e per aver offerto soltanto due giovani colombe in occasione della presentazione al tempio ( era questa l’offerta dei poveri). Anche se va detto che in questa occasione il Vero Agnello lo portavano in braccio lui e Maria Santissima. Benedetto in eterno San Giuseppe.
Parla la Vergine in Valtorta:
“Anche il mio Giuseppe ha avuto la sua Passione. Ed essa è nata in Gerusalemme quando gli apparve il mio stato. Ed essa è durata dei giorni come per Gesù e per me. Né essa fu spiritualmente poco dolorosa. E unicamente per la santità del Giusto che m’era sposo fu contenuta in una forma, che fu talmente dignitosa e segreta che è passata nei secoli poco notata.
Oh! la nostra prima Passione! Chi può dirne la intima e silenziosa intensità? Chi il mio dolore nel constatare che il Cielo non mi aveva ancora esaudita rivelando a Giuseppe il mistero? Che egli lo ignorasse l’avevo compreso vedendolo meco rispettoso come di solito. Se egli avesse saputo che portavo in me il Verbo di Dio, egli avrebbe adorato quel Verbo, chiuso nel mio seno, con atti di venerazione che sono dovuti a Dio e che egli non avrebbe mancato di fare, come io non avrei ricusato di ricevere, non per me, ma per Colui che era in me e che io portavo così come l’Arca dell’alleanza portava il codice di pietra e i vasi della manna.
armi l’anima e fermarla nel suo orare. […]
Chi può dire con esatta verità il dolore di Giuseppe, i suoi pensieri, il turbamento dei suoi affetti? Come piccola barca presa in gran bufera, egli era in un vortice di opposte idee, in una ridda di riflessioni l’una più mordente e più penosa dell’altra. Era un uomo, in apparenza, tradito dalla sua donna. Vedeva crollare insieme il suo buon nome e la stima del mondo, per lei si sentiva già segnato a dito e compassionato dal paese, vedeva il suo affetto e la sua stima in me cadere morti davanti all’evidenza di un fatto.
La sua santità qui splende ancor più alta della mia. Ed io ne rendo questa testimonianza con affetto di sposa, perché voglio lo amiate il mio Giuseppe, questo saggio e prudente, questo paziente e buono, che non è separato dal mistero della Redenzione, ma sibbene è ad esso intimamente connesso, perché consumò il dolore per esso e se stesso per esso, salvandovi il Salvatore a costo del suo sacrificio e della sua santità.
Fosse stato men santo, avrebbe agito umanamente, denunciandomi come adultera perché fossi lapidata e il figlio del mio peccato perisse con me. Fosse stato men santo, Dio non gli avrebbe concesso la sua luce per guida in tal cimento. Ma Giuseppe era santo. Il suo spirito puro viveva in Dio. La carità era in lui accesa e forte. E per la carità vi salvò il Salvatore, tanto quando non mi accusò agli anziani, quanto quando, lasciando tutto con pronta ubbidienza, salvò Gesù in Egitto.
Brevi come numero, ma tremendi di intensità i tre giorni della Passione di Giuseppe. E della mia, di questa mia prima passione. Perché io comprendevo il suo soffrire, né potevo sollevarlo in alcun modo per l’ubbidienza al decreto di Dio, che mi aveva detto: “Taci! E quando, giunti a Nazareth, lo vidi andarsene dopo un laconico saluto, curvo e come invecchiato in poco tempo, né venire a me alla sera come sempre usava, vi dico, figli, che il mio cuore pianse con ben acuto duolo.
Chiusa nella mia casa, sola, nella casa dove tutto mi ricordava l’Annuncio e l’Incarnazione, e dove tutto mi ricordava Giuseppe a me sposato in una illibata verginità, io ho dovuto resistere allo sconforto, alle insinuazioni di Satana e sperare, sperare, sperare. E pregare, pregare, pregare. E perdonare, perdonare, perdonare al sospetto di Giuseppe, al suo sommovimento di giusto sdegno.
Figli, occorre sperare, pregare, perdonare per ottenere che Dio intervenga in nostro favore. Vivete anche voi la vostra passione.”
“La sua santità qui splende ancor più alta della mia”??!! Mah!
Capito perché a me di quello che dicono i mistici e i veggenti non me ne cale nulla?
Si pensi all’influenza che hanno presso coloro, e sono tanti, tantissimi, che se ne lasciano convincere, anzi suggestionare.
Ma il Vangelo non è sufficiente? Servono 5.000 pagine di fotoromanzo?
Fosse bastato il vangelo perché noi fossimo scesi a buon senso, Gesù non si sarebbe preso la briga di tornare e ritornare a farsi sentire e vedere da alcuni suoi scelti per farci ragionare. Fermo restando il primato della Bibbia, direi che è arrogante denigrare il resto del lavoro e dei tentativi fatti da Gesù per arrivare a tutti e salvarli. Ma noi siamo quelli intelligenti davvero, che tutto sappiamo e che in discussione ci mettiamo Dio e il Suo operato, mica noi stessi.
“..splende ancor più alta della mia”??!! Mah!”
Parli per se stesso emerito PERPLESSO e magari ci faccia sapere cosa è la sua santità, vorremmo raffrontarla San Giuseppe: qui si parla di lui e non di lei! Sua moglie, conoscendola purtroppo bene, non si azzarderebbe a spararle così grosse.
Povera Signora di tutti i Popoli! Quella vera, intendo. Pensi come sarà contenta dell’amore che trasuda dalle sue (di quella sedicente) parole.
Può leggere anche dieci milioni di pagine, della Valtorta o di chi vuole, ma se i frutti sono questi… si ricorda il cembalo che tintinna? Le lascio volentieri l’ultima parola, gentile signora.
Sua moglie di chi? Qua si nuota nella confusione.
Adrianella lei ci sguazza nella confusione.
Gentile Fritz,
ma lei che c’entra? Mi ero riferita all’impiego confuso di logica e di grammatica da parte della Signora a proposito
del termine “moglie”. Su, su, Fritz bello, si faccia uno spritz
e tanta salute!