Occhio! Arrivano Nuove Regole per Eleggere il Papa? La Profezia di Mastro Titta.

2 Aprile 2024 Pubblicato da 5 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il nostro Mastro Titta offre alla vostra attenzione questo excursus sulle attività del pontefice regnante…Buona lettura e condivisione.

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MASTRO TITTA: IN ARRIVO LA NUOVA COSTITUZIONE APOSTOLICA CHE DISCIPLINA L’ELEZIONE DEI PONTEFICI

Giunto in cima al monte Vaticano, prima di contemplare le macerie sottostanti Bergoglio trasfigura se stesso salutandosi con una mitragliata di autobiografie, memorie, confessioni, pettegolezzi e altri fragranti prodotti cartacei.

Questa collana di biografie dovrebbe fungere da testamento spirituale, finisce per echeggiare le memorie di Zlatan Ibrahimovic.

Auguro agli editori di questi patchwork papalini di vendere altrettanto, nel frattempo disbosco i dubbi con la roncola.

Leopardi nello Zibaldone annota come ci siano libri che richiedono più tempo a leggerli di quanto ne sia occorso a scriverli. Correva il 1800, figuriamoci cosa penserebbe oggi l’ateo di Recanati del proprio ateismo assistendo al sabba editoriale del nostro.

Sarei curioso anche di sapere cosa pensano gli assaggiatori ufficiali del sovrano, quelli che ne succhiano la minestrina sperando di non passare a peggior morte, a proposito di quest’ultima fatica di Bergoglio, “Il successore”, che segue di una settimana abbondante la precedente autobiografia, quella dell’accettazionismo suicida di chi si è vaccinato (al negazionista no-vax suicida, visto il risultato, deve giocoforza corrispondere una figura simile), con le anticipazioni che dovrebbero convincere le masse a passare notti all’addiaccio fuori dalle librerie per accaparrarsi l’iPope 15.

Bergoglio ama il veleno e servirsene. Soprattutto servirlo. A volte si abbassa a metodi più spicci, come quelli della saponificatrice di Correggio che intavolava biscottini fatti con le interiora delle sue vittime alle signore a cui stava per sfondare la testa. Il risultato è la banalità dell’insulso, che è un po’ il leit-motiv della Chiesa in uscita.

Ne dà conto Dagospia. Ai suoi scrivani Francesco espone i sotterfugi del conclave che elesse Ratzinger: mi hanno “usato”, dice, per scongiurare l’elezione di Ratzinger, non volevano un papa “straniero”. Straniero a chi o a cosa? Non volevano un papa contrario alla “sporcizia nella Chiesa”? Perché a Bergoglio interessa accreditare un papato di rottura nel crepuscolo del medesimo, soprattutto rispetto alla disciplina canonica? Perché precisare, con una punta di rammarico e dopo undici anni, che egli è il successore di Pietro e Joseph?

Su questa materia i cardinali hanno consegna del silenzio, al contrario dei papi, precisa zelante la gola profonda di se stesso. Meno male che hanno eletto Ratzinger, afferma, invece di uno che “combina tanti guai”, cioè lui medesimo, dimenticando di essere stato eletto nel 2013. Dio in Conclave “non lascia spazio a manovre”, sentenzia.

Dunque chi pensa che il papa legittimo non è Francesco deve almeno riconoscere che Francesco è legittimamente Bergoglio, mica una bavarese di cotiche. Gli altri successori, papi o no, saranno anch’essi Bergoglio o tradiranno il mandato del Rifondatore?

In queste poche frasi c’è il contenuto del libro. Il resto probabilmente è come la fagiolata: riempie e fa aria. Lo scoop monumentale consegnato alla storia e certificato dalla cellulosa è che Bergoglio, secondo lui, è il papa.

Ci sono considerazioni notevoli da fare. Come al solito ciò che conta non è il libro, che verrà letto dai suoi biografi, dai suoi detrattori più accaniti e pochi altri, ma l’anticipazione data in pasto alle masse a-lettrici. Anticipazione che, al di là delle pulci che si potrebbero fare ad ogni singola boutade, nasconde abilmente questioni gravi.

La prima: perché Bergoglio fa riferimento al Conclave che elesse Ratzinger e non quello che elesse lui? Sa benissimo che le “manovre” sono espressamente vietate dalla Universi Dominici Gregis. Getta il sasso nello stagno per adombrare, lasciando “trarre le conclusioni” agli assaggiatori ufficiali, il fatto che Ratzinger fosse un papa illegittimo? Nel caso il libro contenga valutazioni di conformità – il papa può tutto – sulla propria elezione, scommetto un rene che nel suo caso fu tutto regolare.

La seconda: cui prudest l’urgenza di grattarsi un conclave di diciannove anni fa? Quale sarebbe la necessità di ricorrere adesso a questo potere dei papi di dire ciò che passa per la testa attribuendolo alle sorprese dello Spirito, in merito ad un aspetto dirimente come l’elezione del pontefice? Cosa ne viene in tasca al fedele della comune specie, a parte la foto di gruppo dei cardinali elettori descritti come una cricca di maneggioni che dormono col manuale Cencelli sul comodino?

La terza. Bergoglio, papa o non papa, è un uomo in guerra aperta contro la Chiesa, e come un agricoltore francese protestante spruzza letame contro l’edificio. Tuonando contro il pettegolezzo in pubblico, lo ha eretto a forma privata di governo ecclesiale. Perciò credo che questo “Il successore” sia il rosolio che prepara ad inghiottire l’amara pillola.

Prepariamoci allora ad un’imminente Costituzione Apostolica che cancellerà l’Universi Dominici Gregis, ridefinendo una volta per tutte nuovi criteri sinodali, inclusivi, sostenibili e resilienti per eleggere i successori. L’ottimo Tucho Besame Mucho la scriverà giustificandola: un papa donna, atea, vaccinista e possibilmente nazionalsocialista moderata, ma a scadenza come le benedizioni alle coppie omosessuali: dieci minuti, dieci settimane, dieci anni. Il tempo è relativo.

Non farà rumore come i bacetti benedetti fra omofili, ma nel silenzio plaudente generale darà il colpo di grazia al papato come lo abbiamo ricevuto e conosciuto. Estote parati.

Se mi sbalio, mi corriggerete.

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5 commenti

  • Chiara ha detto:

    Certo che continuare a paragonare questo dogo argentino con quel canederlo in brodo del predecessore……

  • Fantasma di Flambeau ha detto:

    Gli schieramenti al prossimo conclave per l’elezione del titolo storico.

    – Partito dell’Amore (Tucho; quando c’era Lei -la povera Moana- si distinguevano ancora il sacro e la p*).

    – Partito Sederevisionista (Parolin; la stramaggioranza silenziosa che vede le cose da un solo punto di vista).

    – Partito dello Zucchero Pure Nella Pastasciutta (Zuppi; amiamoci e accogliete, sine die et cum octo de mille).

    – Partito Gaium et Soros (Marx; queste sono le nostre idee, se non vi piacciono abbiamo i mezzi per farvele piacere).

    – Partito Mohicano (Müller; uomo dibiancovestito, anche se ci porti all’estinzione non ti dirò mai di andare col tuo dio).

    – Partito di chi se n’è già partito (catholici extra; saluti e baci, se Bergoglio è Papa pigliati il figlio della pachamama e taci).

  • Antonio ha detto:

    Certo che parlare dell’inferno e dei suoi attori con questa amara leggerezza è veramente straordinario. Perché è dell’ inferno che si parla non è vero?

  • Corrado ha detto:

    Guardiamo da un punto di vista differente:
    se NON è papa ma antipapa, tutto quadra.
    E allora meglio non fare da amplificatore alle sue cavolate. O no?

  • Paoletta ha detto:

    ma chi lo ha eletto, cosa dice?

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