La Conversione di una P*rno Attrice, la Rabbia di un Suo Fan. E poi….

25 Marzo 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum curiae, offriamo alla vostra attenzione questa storia stupenda di una conversione, di cui ringraziamo di cuore un’amica fedele del nostro sito, A.R. per averla segnalata su Facebook. Non vi nascondo che leggendo quanto scrive Mistress B mi sono commosso. Buona lettura e condivisione.

§§§

La storia comincia così. La protagonista è una porno attrice, e scrive su X (già Twitter):

 

Annuncio

Di recente ho viaggiato in Europa e ho trascorso molto tempo a Roma e ad Assisi. Mentre mi trovavo in queste due particolari città, ho avuto quella che si può solo descrivere come una conversione che ha cambiato la mia vita.

Ho deciso di abbandonare il lavoro sessuale.
Di pentirmi dei miei innumerevoli peccati.
Di abbandonare la mia vita di peccato, ricchezza, vizio e vana ossessione per me stessa.

È un’esperienza umiliante e so che molti potrebbero deriderla o metterla in discussione. Rinuncio a tutte le mie entrate e consegno la mia vita a Cristo. Mi lascio alle spalle una vita di peccato dilagante, di vizio, di orgoglio, di dissolutezza, di vanità e di menzogna, per vivere, con la grazia di Dio, una vita di verità, di bellezza, di obbedienza alla volontà divina di Dio, di virtù e di umiltà.

Sto seguendo la RCIA dall’autunno e mi unirò ufficialmente alla Chiesa cattolica durante la veglia pasquale alla fine di marzo.

Grazie, Gesù, per non aver rinunciato a un peccatore così miserabile. Grazie Maria Santissima, Madre di Dio, per il tuo immenso amore e la tua consolazione.

Il perdono e la misericordia di Dio sono reali. Se una persona così debole e peccatrice come me può essere redenta e convertita, non c’è dubbio che anche chiunque legga queste righe possa essere salvato dalla Sua divina misericordia.

Il Verbo si è fatto carne e ha abitato in mezzo a noi. L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore, perché ha considerato l’umile condizione della sua serva.

Buon anno a tutti voi e buona festa della Beata Vergine Maria, Madre di Dio.

§§§

Ma c’è un seguito: 

Il messaggio di un suo fan quando faceva contenuti hard

 

Ero così ossessionato dai tuoi video. Li avrei comprati ogni sera e avrei twittato su di loro.
Quando hai smesso e sei diventata tutta concentrata su Gesù, mi sono arrabbiato così tanto. Ti ho odiato. Mi ha fatto sentire malissimo. Ho comprato clip da altre ragazze e ti ho attaccata su Twitter e nei commenti ogni volta che qualcuno diceva qualcosa di positivo su di te. Non so perché, ma per tutto gennaio ero così arrabbiato e pieno di odio. Poi un giorno ti ho visto recitare una preghiera di umiltà e quando ho guardato l’intera preghiera, qualcosa dentro di me è cambiato. Non potevo credere che tu, tra tutte le persone, stavi pregando con quelle parole. Poi mi sono ritrovato a pregarle anch’io. Poi ho iniziato a pregare tutte le preghiere che stavi postando. Una settimana dopo, sono andato a cercare un prete e ho finito per confessarmi per la prima volta in più di 25 anni. Non uso il porno da un mese. Hai cambiato la tua vita e in qualche modo anche la mia. Voglio solo dire grazie. Non ti disturberò. Dio ti benedica!

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36 commenti

  • massimo trevia ha detto:

    io intanto ammiro questa ragazza di straordinaria, finissima bellezza contento che si sia pentita!!

  • La Signora di tutti i popoli ha detto:

    dal CCC.:
    1451 Tra gli atti del penitente, la contrizione occupa il primo posto. Essa è « il dolore dell’animo e la riprovazione del peccato commesso, accompagnati dal proposito di non peccare più in avvenire ».
    1452 Quando proviene dall’amore di Dio amato sopra ogni cosa, la contrizione è detta « perfetta » (contrizione di carità). Tale contrizione rimette le colpe veniali; ottiene anche il perdono dei peccati mortali, qualora comporti la ferma risoluzione di ricorrere, appena possibile, alla confessione sacramentale.
    _-_-_-_-_-_-

    @ ROLANDO
    La mia era una risposta alla erronea e grave affermazione del Matto che forse in buona fede (o per convenienza) ha chiuso il suo commento con una inaccettabile speranza/certezza che sia Dio a convertire gli uomini e che questi siano perdonati automaticamente per pentimento ottenuto, per volontà di Dio:

    “E’ Dio che converte quando e come decide Lui, non come programmano gli uomini.”

    Per ogni uomo e per la sua eterna libertà Dio non bypassa MAI il suo libero arbitrio se non l’uomo stesso liberamente, accusando il peccato, ne chieda il perdono, pentito; vd. 1Gv 1,9:
    “Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità.”

    Paolo VI, ex C. V. II:
    Deus meus, ex toto corde me pǽnitet ac dóleo de ómnibus quæ male eg.
    Prima di tutto esiste il pentimento del cuore e il percepire dolore per il male fatto…

    . quia peccándo offendi Te,
    …a Chi è stato ingiustamente offeso nelle sue leggi e nel suo sacrificio di redenzione.

    . summe bonum ac dignum qui super omnia diligaris,
    Qui c’è la scoperta che l’offesa ha colpito un Dio, trascurato nell’amore e nella obbedienza dovutiGli, perchè sommo bene e somma dignità (ed accettando di meritare i derivanti castighi).

    […] propono, adiuvante gratia tua, me pænitentiam ágere,
    […] peccantique occasiones fugiturum.
    Qui c’è il fermo proposito di non peccare più e di allontanarsi dalle occasioni di peccato.
    […] Domine, miserere.
    Richiesta esplicita a Dio di esser perdonato per mezzo della passione e morte di Gesù subita per la remissione dei peccati del mondo.

    Rolando: rinfreschi la memoria, nel suaccennato atto di dolore è condensata la nostra dottrina (vedesi CCC 1450 e segg.) che È LEGGE senza alternative o sconti per i peccatori: la Grazia donata, in via normale o speciale alle persone, perchè prendano atto delle loro miserie, NON le salva senza il dovuto e convinto pentimento (seguito dalla più immediata confessione, se possibile).
    La pornostar in effetti ha appena dichiarato su X che si stava preparando alla sua (prima!) confessione… stando alla dottrina in peccato mortale non si dovrebbe mai indugiare per ottenenere la confessione sacramentale, comunque il pentimento sincero con contrizione (perfetta o imperfetta) è già avvenuto perchè la attrice ha ripudiato ed odiato ai suoi peccati consapevole dell’offesa a Dio e ha espresso il proposito di confessarsi: il suo perdono è assicurato, ma le resta ottenere quello Sacramentale con l’accusa di tutti i suoi peccati. Se dovesse invece dovesse perire prima della sua desiderata confessione, il Perdono è comunque certo.

    Vero è in generale che il nostro desiderio di cristiani di essere perdonati è -durante la nostra vita- in relazione all’adozione del metro santo di perdonare i nostri fratelli ( vds: Mt 6, 12; Pater noster), così come Dio perdona noi (Ef. 4,32), ma il perdono personale comunque presuppone essersi resi conto del male fatto con il relativo pentimento e SOLO DOPO -è di fede si ottiene il perdono (vds 1452, 1453 CCC.* in epigrafe)- con la più vicina possibile (se possibile) confessione sacramentale.

    Riferimenti:
    “Pentitevi, perché il Regno de’ Cieli è vicino” (Mt 4:17)
    “Beati coloro che lavano le loro vesti: avranno parte all’albero della vita” (Ap.22,14)
    “Se tuo fratello pecca, riprendilo; e se si pente perdonalo (Lc , 17,3),
    “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno” (Lc 23,39).

    ps. È vero che le prostitute e i pubblicani, le passeranno davanti nel Regno dei Cieli ma solo perchè perdonati per essersi pentiti, sig. Rolando, lo ricordi.

    • il Matto ha detto:

      “E’ Dio che converte quando e come decide Lui, non come programmano gli uomini.”

      Smentisca la mia “grave” affermazione citando almeno un caso di conversione per iniziativa esclusivamente umana.

      ” … ho avuto quella che si può solo descrivere come una conversione …” dice la donna di cui nell’articolo, che, evidentemente, prima d quel momento a convertirsi non ci pensava proprio.

      Di “ho avuto” … cioè sta parlando di un dono.

      E di un dono a cui non anelava di certo.

    • Sara ha detto:

      Scrivo questo commento con la speranza di dissipare possibili MALINTESI tra il Matto, Rolando e la Signora di tutti i popoli, la quale afferma giustamente, che DIO, concede prima la GRAZIA del PENTIMENTO, onde poter conferire successivamente la GRAZIA del PERDONO o Assoluzione, attraverso il Sacramento della S. Confessione e poi, con la s Comunione, la GRAZIA di non commettere MAI PIÙ quel peccato.
      E se questo dico è per esperienza personale.

      Ma attenzione a non cadere nel l’inganno di quegli uomini schiavi del peccato che solgono giustificarsi addossando la responsabilità allo stesso Dio, fino ad accusarlo di essere Lui che, per poca o nessuna GRAZIA o LUCE data, permette a quelle anime di persistere nel peccato e dannarsi.
      Non è così.

      Perché Gesù il Pastore buono, il Salvatore, parla al cuore di TUTTI noi Suoi figli, sopratutto al cuore dei figli più colpevoli e futuri prevedibili dannati, seminando continuamente nei nostri cuori semi di LUCE e di GRAZIA, per farci saturi di Lui e salvarci TUTTI.

      E questo Amore Gesù lo ha manifestato a tutti sopratutto sul Golgota.

      Tuttavia, di fronte alle parole e agli sguardi d’amore di un Dio Crocifisso e di una Madre trafitta, dei due ladroni, solo il cuore del buon ladrone ha accolto questa LUCE e ha fatto germogliare il frutto del pentimento profondo e della salvezza eterna.

      Ma, l’altro, che non ha VOLUTO ACCOGLIERE questa GRAZIA, ha continuato a bestemmiare e si è dannato.

  • Rolando ha detto:

    A proposito di “porno” e dei lavoratori di questa materia prima, mi sembra che Gesù abbia detto abbastanza chiaramente e senza condizioni dottrinali che passeranno davanti agli altri nel Regno dei Cieli.
    Se Lui ha sentenziato così, come può un Pietro rifiutarsi di aprir la porta? O il discepolo è più del Maestro?

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Un momento…..
      Le parole del vangelo (Matteo 21,31-32) sono ben chiare e non vogliono dire che per entrare nel regno dei cieli bisogna essere prostitute, ma bisogna credere:

      –E Gesù disse loro [ai farisei]: “In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio.

      [32] È venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli.–
      Non credo occorra essere un espero in Teologia Biblica per capire il senso di quelle parole.

      • Roby ha detto:

        Quante fesserie si leggono…………e quanta ignoranza, nel vangelo non è scritto da nessuna parte che le prostitute vi passano avanti nel regno dei cieli, ma è scritto che le prostitute inteso che si convertono vi passano avanti nel regno dei cieli. Se non conoscete la ss evitate di dire scemenze !

    • Enrico Nippo ha detto:

      Rolando, in un commento scrivi:

      “E anche da me stesso sorge molto spesso un ‘pentiti’”.

      Strano! Se l’anarchia è il tuo forte, non vedo di cosa devi “pentirti”:

      • Adriana 1 ha detto:

        Caro Enrico,
        non hai mai visto il film di Bergman: “Il posto delle fragole?” Un vecchio medico, alla fine della sua onorata carriera, si sente intimamente perseguitato da una domanda che gli viene, alla fine, rivolta apertamente da giudici onirici. La domanda a cui egli non sa dare risposta suona: “Quale è il primo dovere di un medico?”: la risposta, terribile, che gli viene più che suggerita, quasi imposta è: ” Pentirsi “.

    • Stilobate ha detto:

      Nel passo evangelico in questione Gesù menziona le prostitute — e qui possiamo inserire anche le operatrici del settore che Rolando classifica tra le materie prime — e oltre a loro menziona i pubblicani, cioè i soggetti incaricati, fra l’altro, di riscuotere le tasse senza fare troppi complimenti (quelli che potremmo definire strozzini con l’appalto della riscossione tributaria). E non si riferisce a queste due categorie così, senz’altro, ma a chi, pur avendovi appartenuto, si è pentito, si è convertito ed ha abbracciato la fede. Ne aveva sottomano due buoni esempi: Matteo, che non a caso ci ha conservato queste parole del Cristo, e la peccatrice pentita che, con buona pace dei biblisti, la tradizione identifica in Maddalena. Ma soprattutto Gesù non dice che costoro passeranno — anzi passano — davanti agli “altri” tout court, bensì che passano davanti ai sommi sacerdoti e agli anziani del popolo ebraico. In “vi passano avanti” di Mt21,31, infatti, “vi” sono anzitutto le persone cui Gesù si sta rivolgendo, cioè i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo che si trovavano nel tempio di Gerusalemme. A loro e a tutti i miscredenti come loro, cioè a quell’ampia parte di israeliti formalmente attaccata alla legge ma incapace di intendere concretamente la fede e di viverla, dice che i peccatori pentiti, convertiti e credenti sono più vicini a Dio di quanto lo sia chi si presume in intimità con Lui per il semplice fatto che sta nel tempio o appartiene al popolo “eletto”. Come giustamente ricorda Stilumcuriale Emerito, subito appresso Gesù spiega: “È venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto”. E chiama in causa, collegandola alla fede, la penitenza: “Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli”. Quindi Gesù non invita proprio nessuno a lavorare nel settore della “materia prima” di Rolando, ma dice che persino chi ha bazzicato certi pessimi mondi può entrare nel regno dei Cieli: pentendosi, convertendosi, credendo e vivendo la fede. Proprio come ha fatto, a quanto sembra, la signorina di cui parla il post.

      • Scontatezze ha detto:

        Esimio, tu dai per scontato 1) che la gente sappia leggere e 2) che la gente voglia capire. Ma non è così.

      • Tim Ponzi ha detto:

        A monaco stilita, ma che stai a ponzà! Questi nun ce sentono proprio…

  • Mara ha detto:

    Benvenuta, sorella in Cristo! La nostra famiglia è un po’ acciaccata ultimamente, ma insieme ce la faremo, come in tutte le famiglie che si vogliono bene. Che il Signore sia sempre con te. Lui è un vincitore fuoriclasse, i suoi antagonisti sono delle schiappe perdenti.

  • Carlos ha detto:

    Il Verbo si è fatto carne e ha abitato in mezzo a noi. L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore, perché ha considerato l’umile condizione della sua serva.

  • Esdra ha detto:

    Negli ultimi tempi ci saranno sempre più sorprendenti conversioni e strabilianti rinnegamenti della Fede
    Buona settimana Santa

  • il Matto ha detto:

    Questo meraviglioso episodio testimonia che Dio perdona e concede la Sua grazia anche a coloro che “prima” non si pentono (come del resto è successo a san Paolo).

    Il racconto della donna graziata è chiaro: “dopo” la grazia ricevuta ha deciso di pentirsi.

    Siamo qui al rovesciamento del solito, stereotipo: “Pentiti! Se no vai all’inferno!”.
    Qui, Dio anticipa il pentimento e lo provoca con il Suo tocco.

    Così la prospettiva si allarga infinitamente, come infinitamente Dio provvede.

    E’ Dio che converte quando e come decide Lui, non come programmano gli uomini.

    • La Signora di tutti i popoli ha detto:

      Errato nel modo più assoluto, Matto!
      La Grazia che Dio dona facendo sentire la Sua presenza e il Suo amore al peccatore, toccandogli il cuore, non consiste certo nel Suo perdono prima del pentimento.
      Ma il perdono avverrà solo DOPO il pentimento sincero, che consiste (nella grazia di aver capito il proprio peccato) confessandolo a se stesso e a Dio, ma anche nel dolore (contrizione) per averLo fatto soffrire con quel peccato. Non basta, non meno importante è il sincero proposito di non peccare più: questi sono gli elementi del vero pentimento ed è l’unico vero presupposto per esser perdonati. NON ESISTE ALTRO MODO. Questi inscindibili necessari atteggiamenti di una persona pentita costituscono una dichiarazione di amore per il Signore.
      Lei Matto è a senso unico e si compiace di questa sua idea comoda per l’uomo (e forse anche per lei) che non vuole pentirsi in attesa della amnistia generale, della misericordia a buon mercato, bergogliana del todos todos, tesi diabolica!
      Iddio non dona mai il perdono al peccatore alla fine della sua vita o forzandolo in vita a pentirsi: invece concede delle grazie e, come è successo a questa donna, toccando i cuori in frangenti di vita, belli o brutti, occasioni, disgrazie, malattie, ecc.: pure il più duro di cuore e gravemente peccatore (pornodiva assassino), può o meno servirsene, aderendo VOLONTARIAMENTE o meno al richiamo della grazia. È di fede che nessuno si perda che non lo sappia, cioè che abbia accettato o meno le grazie offertagli, che potrebbero non ripetersi.
      Le ho già spiegato sul pentimento, quando ho commentato sulla questione di Giuda. Il pentimento consiste di fatto nel ricostruire, ricostituire e ricambiare alla fine l’amore verso Dio. Il perdono allora non si farà aspettare.
      Tutti saremo giudicati sull’amore verso Dio innanzitutto e verso i ns. simili, ecco perchè -per la durezza del cuore umano- teoricamente sarebbe difficile ottenere la salvezza, ma Dio ha predisposto anche la sua grazia perchè ogni uomo se ne avvalga, ad es. i Sacramenti ( grazia santificante).

      • Rolando ha detto:

        Errato nel modo più assoluto, cara LA SIGNORA DI TUTTI I POPOLI.
        Tu, col concetto di tempo espresso col termine “DOPO”, materializzi Dio, Lo riduci a realtà temporale e materiale. Fai perfetta professione di materialismo ateo.
        Usi il Dio per scopi materiali, ne fai un valore venale.
        Protagora:
        “πάντων χρημάτων μέτρον ἐστὶν ἅνϑρωπος, τῶν μὲν ὄντων ὡς ἔστιν, τῶν δὲ οὐκ ὄντων ὡς οὐκ ἔστιν”
        L’uomo è misura di tutti i valori, di quelli che sono così come sono e di quelli che non sono così come non sono.
        E Diogene Laerzio:
        “Έλεγέ τε μηδέν εἷναι ψυχὴν παρὰ τὰς αἱσθήσειϛ”
        E soleva dire che l’anima non è nulla al di fuori dei sensi.
        Anche Basilio di Cesarea usa il termine χρημάτων per indicare chiaramente i soldi, l’oro, le ricchezze ( Omelie V, 2).
        Pertanto è l’uomo che conferisce valore ai valori ed i valori temporali sono le ricchezze, i soldi, l’oro. Cioè il Potere dell’uomo usando, nel tempo, Dio, il supposto valore assoluto atemporale.
        Se vogliamo proprio ammettere un valore fattivo nell’umana condizione, a nostra portata, questo non è il Dio dell’aldilà, dell’atemporalità, ma la stessa Umanità.
        E questo concetto concilia perfettamente con quanto scritto anche nel vangelo di Matteo… ero assetato, affamato, nudo, insanguinato, ammalato, straziato, umiliato, condannato, braccato, e tu, pietoso ed eroico tu, rischiando la stessa fine sotto i bombardamenti voluti da Dio che solo conferisce Potere (Rm13,1) mi hai dato la mano e rivolto uno sguardo pietoso.
        Gesù dice chiaramente che non serve vedere Dio nell’uomo e men che meno la grazia santificante del Dio vero nell’uomo, ma l’uomo nell’uomo: il valore reale della comune Umanità.
        Purtroppo questo Dio è talmente acceccante che un “DOPO” è sempre una scusante per la mancanza di olio umano nella verginale lampada della vergine che la pensa piena.

        • Rolando ha detto:

          Anzi, devo per onestà aggiungere che quanto scritto in Mt25, 34-36 è letteralmente e sostanzialmente copiato dalla umana sapienza egiziana del “Libro dei Morti” capitolo 125, nel quale in più si riporta: “Ho dato una barca per attraversare il fiume a chi non l’aveva”.
          L’omissione della citazione di quest’atto di umana carità in ambiente giudaico e galileo appare più che ovvia perché il Giordano, in alcuni tratti, è attraversabile anche a piedi! E poi non era ritenuto una divinità.
          Quanto sia bella quella testimonianza, non occorre spiegarlo. È come se un possessore di una “ferrari” dicesse altrettanto.
          INVECE in nome di Dio macellano di bombe i bambini, le mamme e gli anziani ed i malati.
          Quanta umana pietà mi ha fatto il vedere ( non l’avessi mai visto! ) Putin accendere la candelina e farsi il segno della Croce sulla quale è morto Gesù, per tutti quei morti a Mosca. Lui, proprio lui. “Ab homine iniquo et doloso erue me”, dice il salmo, che recitavo da chierichetto inconscio.
          Ma non c’è solo Putin e Kyril, il Patriarca che ha assicurato il Paradiso a tutti i soldati russi che sono morti uccidendo altri uomini. Sono una Legione! (Mc)!
          Et nos credidimus charitati. Ed invito tutti.

        • Pierluigi ha detto:

          Non sono d’accordo.
          Se siamo cristiani, dovremmo sapere che Dio si annichila negli inferi della condizione umana con l’Incarnazione di Suo Figlio che, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la Sua condizione ma, per amor nostro, anche quando non siamo amabili, svuotò Sé stesso per assumere tutte le miserie dell’uomo, compresa la morte, ad eccezione del peccato.
          Questa irruzione del divino nel tempo, del resto, non è che l’aspetto più grande e profondo di un processo di inserimento nel tempo umano che aveva già avuto episodi eclatanti in tutta la Storia della Salvezza, dal Diluvio Universale alla Liberazione dalla schiavitù dell’Egitto prima e di Babilonia poi, servendosi in quest’ultimo caso per di più di un imperatore pagano, Ciro dei Medi e Persiani.
          La citata conversione di san Paolo, del resto, non sfugge a questo immischiarsi di Dio nella storia: l’apparizione di Gesù sulla via di Damasco, infatti, costituisce il presupposto necessario ma non sufficiente per il cambiamento di prospettiva spirituale del futuro apostolo. Egli, infatti, in un primo momento è, più che convertito, accecato dalla Luce della Verità, che poi scoprirà essere Cristo stesso. Solo in seguito alla sua accettazione della Grazia del battesimo a Damasco ad opera di Anania cadranno le squame della religione antica dai suoi occhi che solo allora saranno pronti alla conversione e ad iniziare la contemplazione della Verità, proseguita poi in anni di eremitaggio nel deserto arabo.
          In altre parole, san Paolo avrebbe potuto rifiutare la conversione, recalcitrando contro il pungolo dell’evidenza per essere ancor peggiore di prima e impazzire.
          Quindi è sì vero che l’iniziativa della conversione di ognuno di noi è sempre di Dio, giacché la Grazia ci precede sempre, ma noi dobbiamo accettare tale Grazia per renderla efficace. Così, nella vita di ogni uomo, sono entrambe vere le affermazioni di sant’Agostino: “Dio, premiando i tuoi meriti, corona i Suoi doni” e “Dio, che ti ha creato senza di te non ti salverà senza di te”.

          • Rolando ha detto:

            “E Dio che ti ha creato senza di te non ti salverà che con te”
            Nessun volere si oppone al volere di Dio, che vuole che tutti gli uomini siano salvi. Ad inventarsi Giuda è la fantasia umana che ne fa oggetto di tradimento e mezzo per la salvezza: la tredicesima Stella. Agostino è un tribolato, incompiuto, come ogni umano. Ecco perché tra le tante sue parole ha scritto anche: “EGO VERO EUANGELIUM NON CREDEREM NISI ME AUCTORITAS SANCTAE ROMANAE ECCLESIAE COMMOVERE”. Dio è la Pienezza in Tutti. Cosa veniva a cercare Agostino a Milano ed a Roma con la madre se non una posizione sicura? Un romantico. Lo siamo un po’ tutti. Irrequietum cor nostrum donec requiescat in te.
            Neppure io condivido quanto scrivi, caro Pierluigi. Tuttavia mi hai indotto ad una risposta tra le molteplici possibili. Ciao. E scrivi ancora…

          • Rolando ha detto:

            “Soliti stato die ante lucem convenire carmenque Christo quasi deo dicere”.
            Questa è la testimonianza di Plinio il Giovane sul culto dei cristiani (l’ex orandi).
            Nella composita lettera ai Filippesi si riporta certamente un inno a Cristo, preghiera dei primi cristiani.
            “Egli pur essendo nella condizione di un Dio
            non ritenne un privilegio l’essere come un Dio”.
            Il testo greco ha ἐν μορφῇ θεοῦ e ῖσα θεῷ. Il testo latino “in forma” e “aequalem”.
            Quante discussioni! Perché non dire subito: Dio da Dio, Dio vero da Dio vero, della stessa sostanza del Padre? Padre? Giove? YHWH? EL YHWH? ELYON?
            Solo un imperatore romano Costantino Magno volle la stesura di un credo, una preghiera [LEX ORANDI STATUAT LEGEM CREDENDI, come recita la quasi contemporanea norma dottrinale romana], inequivocabile il più possibile, cui il Potere Imperiale di Roma voleva attenersi per accentrare, tener unito il massimo possibile. Tutto il resto: eresie, scuole da distruggere! Come punto farà Teodosio. Di mezzo c’è Giuliano l’apostata. Poi Giustiniano.
            Sta di fatto che dopo duemila anni questo Dio non è ancora quello “cattolico” romano, né quello universale dei catoicountes del salmo24!

        • stilumcuriale emerito ha detto:

          Riporto: —Se vogliamo proprio ammettere un valore fattivo nell’umana condizione, a nostra portata, questo non è il Dio dell’aldilà, dell’atemporalità, ma la stessa Umanità.—
          Giuro che non ho capito cosa vuol dire.

          • Rolando ha detto:

            Caro STILUMCURIALE
            Può una teoria razionale e descrittiva della nostra condizione di esseri umani gettare un ponte più solido tra l'”essere” e il “dover essere”?
            Feynman era convinto che la scienza (ovviamente come lui la intendeva!) “è la chiave del paradiso, e la stessa chiave apre le porte dell’inferno”.
            Ne consegue che la scienza, in mancanza di istruzioni su quale sia la porta giusta, non ha voce in capitolo quando siamo chiamati a scegliere come dovrebbero stare le cose e che cosa converrebbe fare, pensare, credere.
            Ma, mi chiedo, è davvero così per quanto riguarda l’essere umano? la comune umanità?
            La mia fede, quella dell’Istituzione cui appartengo per nascita, cultura o scelta, mi legittima a ritenere falsa o false le altre altre?
            Certamente che nò, mi dice il cuore umano che ama “convinto-entusiasto” da quell’amor ch’è palpito dell’Universo intero, croce e delizia al cuore, ch’a nullo amato amar perdona!
            E l’apostolo, benedetto per alcuni penoso per altri, a far eco: fede e speranza appartengono al tempo; l’amore che tutto copre, tutto spera, tutto crede, tutto osa, è per sempre!
            Amo spiegarmi così. Ma non ne conosco misura.

          • Rolando ha detto:

            Caro STILUMCURIALE EMERITO, ho appena sentito i frati celebranti nella Basilica Pontificia di Sant’Antonio di Padova cantare, cioè pregare doppiamente così: “Uomo della croce, noi crediamo in te!”.
            Giuro che non ho capito cosa vuol dire!

          • Pierluigi ha detto:

            Rolando,
            purtroppo l’inferno esiste e non è vuoto.
            L’inferno è l’estrema conseguenza del libero arbitrìo umano che Dio ha donato all’uomo nel rifiutarsi al Suo Amore.
            Quindi: è di fede cattolica che l’inferno esiste.
            E’ di fede cattolica che Dio ci dona grazie in sovrabbondanza per essere da Lui salvati.
            E’ di fede cattolica che l’inferno è eterno poiché la Chiesa, fin dai primi secoli, ha condannato l’apocatastasi con cui gli origenisti affermavano la salvezza finale anche dei diavoli e dei dannati.
            E’ di fede cattolica che il presumere di essere salvati senza meriti, ossia senza la nostra collaborazione alla Grazia divina, è uno dei peccati contro lo Spirito Santo per i quali, se si persiste fino alla morte, non c’è perdono, come dice Gesù.
            Quindi, se non credi a tutte queste affermazioni non puoi dirti cristiano.
            A te la scelta.

          • Stilobate ha detto:

            @Rolando: È come dice Pierluigi: per la fede cristiana (e non solo per quella) l’inferno esiste e purtroppo non è vuoto. Ma lo sa bene anche Lei, Rolando. *** Attraverso le schermate di un blog noi riceviamo dei nostri interlocutori solo una pallida eco, sì che non sappiamo come le loro “cose spirituali” stiano realmente. Però, Rolando, scusi se mi permetto, tra le Sue righe si coglie sempre una profonda vena di sofferenza e quasi uno stato di cattività, l’antitesi di quella condizione di disinvolta libertà che Lei professa. E viene da pensare che, a differenza di quanto accade in altri casi (per esempio quello degli animi ottusi dal vizio di stracciarsi le vesti e scagliare anatemi a dritta e a manca), non ci vorrebbe molto per farLe aprire (riaprire?) gli occhi. L’intelligenza, la cultura e la sensibilità non Le difettano, e il passo è così breve, così semplice, così a portata di mano. Mah!

          • Veniamino Vigolo ha detto:

            Gli animi ottusi? Ne ho trattato succintamente in V. Vigolo, S’ignora di tutti i pippoli: “libido excomunicandi” e psicopatologia della “femina sicca, LaMazza, Perugia 1999, con un’introduzione di A. Brindolo.

          • Nicoletta Brindolo ha detto:

            Professor Vigolo si è perso per via una emme: excommunicatio. Perdoni la pedanteria, ma se non emendo, zio Artemio mi rimprovera. (P.S. Domani non potrò essere a Falerone per il IV convegno sulle cince del monte Minus Tella. Può avvisare lei, per favore, la segreteria del C.R.E.P.A.? Grazie).

          • Balqis ha detto:

            “quasi uno stato di cattività, l’antitesi di quella condizione di disinvolta libertà che Lei professa”…
            Forse Rolando si è posto in sede impedita per “scismare” (sic!) tutti gli altri commentatori del blog. Dopotutto, non è così difficile capirlo, no? O c’è bisogno di un disegnino?

          • Diagrammatica ha detto:

            Meglio se illustri con un disegnino, se ce la fai.

    • Franz ha detto:

      Ha ragione, ma se ci pensa bene anche il prestare seriamente ascolto e prendere sul serio uno che ti dice “Pentiti! Se no vai all’inferno!”. invece di mandarlo a quel paese e’gia’ una grazia enorme.

      • Rolando ha detto:

        Non so a che si riferisca, ma sono comunque d’accordo.
        E anche da me stesso sorge molto spesso un “pentiti”.
        E chi non sbaglia? Errando discitur. Chiedilo al mondo della cosiddetta “scienza”!

        • stilumcuriale emerito ha detto:

          Chiedilo a Burrhus Frederic Skinner : Science and Human Behavior.

  • Adriana 1 ha detto:

    Bello ed encomiabile,
    ma la conversione più necessaria, oggi, sarebbe quella dei politicastri assassini che finanziano la lunga guerra.

    • Rolando ha detto:

      Encomiabilissimo.
      Purtroppo il Dio dell’intimo “entusiamo” di ciascun cuore umano passa tragicamente dal “Cambio” di valuta. Per questo motivo il segreto dell’umanità nell’umano soggiace a fallacia e tradimento soprattutto nelle Autorità d’Istituzione nel gioco del Potere nella cooperazione umana: THE TRAGEDY OF THE COMMONS.