Nomine in Curia e a Roma dopo Pasqua? De Donatis al posto di Piacenza, Lojudice a Roma.

9 Febbraio 2024 Pubblicato da

(Card. Piacenza)

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, nella palude vaticana sembra appaia qualche fremito di novità. Secondo voci di persone che hanno accesso diretto a Santa Marta, e alla mens del Pontefice regnante. verso Pasqua potrebbero avvenire dei cambi di una certa rilevanza, sia in Curia che nella diocesi di Roma. Usiamo il condizionale, perché vista la volubilità psicologica dell’Attore principale, giravolte e modifiche sono sempre ben possibili…

Si avvicina la pensione per il cardinale Mauro Piacenza, titolare della Penitenzeria Apostolica. Piacenza fu una delle prime vittime illustri del nuovo corso bergogliano. Bergoglio lo tolse dalla Congregazione per il Clero (dove era dal 2007) per mettere al suo posto un uomo di totale fiducia e allineamento, il card. Beniamino Stella. 

Il 15 settembre di quest’anno il card. Piacenza compirà ottant’anni. Ma la sua sostituzione a palazzo della Cancelleria dovrebbe avvenire subito dopo Pasqua. E secondo le voci filtrate da Santa Marta il candidato a succedergli sarebbe l’attuale cardinale vicario per la Diocesi di Roma, Angelo De Donatis.

(Card. De Donatis)

 

A esercitare il ruolo di Vicario per la città di Roma Jorge Mario Bergoglio chiamerebbe Paolo Augusto Lojudice, attuale arcivescovo metropolita di Siena, e che in precedenza è stato vescovo ausiliare nella capitale.

 

(Mons. Lojudice)

***

Inevitabili, con un pontefice che ha compiuto ottantotto anni, e le cui difficoltà fisiche appaiono evidenti, sussurri su un futuro Conclave, e le ipotesi sul successore. Il candidato che appare dotato di maggiori possibilità, in questo momento, sembra il Segretario di Stato, il card. Pietro Parolin. L’appoggio dei diplomatici di carriera, di cui fa parte, sarebbe sicuro; così come quello dei cardinali progressisti. Ma anche fra i conservatori potrebbe raccogliere non pochi consensi, anche nell’ottica di evitare una successione iper-bergogliana, come quella del card. Zuppi, esponente della Comunità di Sant’Egidio.

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2 commenti

  • Mara ha detto:

    Restituite monasteri e conventi agli ordini malamente cacciati e non inventatevi che scarseggiano le vocazioni perché, laddove lo si è voluto, frati e monaci sono stati fatti tornare nei luoghi di loro legittima proprietà. La tendenza tutta bergogliana a rimuovere membri degli ordini secolari e destinare le loro sedi a un uso laico o darle ai preti diocesani è un segnale molto forte che dice che nell’ideologia del pampero non c’è posto per meditazione e spiritualità. A Modena è accaduto l’incredibile. Sarebbe bello approfondire l’argomento.

  • Nuccio D'Anna ha detto:

    Gentile Direttore,
    a proposito del cardinale Zuppi di cui si mormora un successo nel futuro Conclave, se è il medesimo personaggio che in occasione del giubileo di Pachamama si espose portando sulle spalle i legni che figuravano l’idolo amerindio, dovrebbe suscitare un minimo di orrore.
    Uno Zuppi papa con questi trascorsi…
    Preghiamo.
    Nuccio D’Anna