Extra Ecclesiam Nulla Salus. Restare (e Soffrire) sotto la Croce. Giovanni Formicola.

15 Gennaio 2024 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Giovanni Formicola, che ringraziamo di cuore, ha inviato a noi e ad altri amici questo messaggio, che portiamo alla vostra attenzione e che ci sembra meritevole di meditazione e adesione. In calce troverete l’articolo di Investigatore Biblico che lo ha originato. Buona lettura e condivisione.

Stamattina, all’uscita dalla Messa parlavo con una cara persona della tragica situazione nella Chiesa, delle tentazioni scismatiche e/o di una nuova “chiesa fai da te”. Quest’impazzimento dei “buoni” (quando non sono stoltamente papolatri, ché se il Papa dicesse che le Persone della SS. Trinità sono quattro, troverebbero il modo o di tacere, o di argomentare una pretesa “continuità dottrinale”, come già fanno con FS), senza che cancelli la loro di colpa – pensate che ho dovuto cancellare dal mio indirizzario una cara persona che non vuole ricevere messaggi su questo argomento perché li considera “peccaminosi” -, è una delle più gravi responsabilità della cricca modernista e sostanzialmente atea che s’è impadronita del luoghi di comando della Chiesa docente.
Tornato a casa, ho letto l’articolo che vi raccomando con il collegamento che incollo di sotto, perché vi ho trovato gli stessi argomenti che – ovviamente molto peggio – ho provato a svolgere per sostenere che l’unica soluzione è rimanere sotto la Croce, con la fedeltà reale alla Chiesa, che è fedeltà alla sua Verità e liturgia di sempre, senza essere tentati da vie di fuga psicologiche (l’idiozia anti-ecclesiale del “sedevacantismo”), o materiali (adesione ad altre confessioni cristiane, o micro-scismi senza Verità e senza futuro).
Una sola cosa non condivido dell’intervento che vi consiglio: il Papa è (purtroppo) il Papa, e la questione è tutt’altro che marginale e/o indifferente, perché ubi Petrus ibi Ecclesia, e non si può dare la Chiesa senza il Papa (cioè senza il Papa in modo istituzionale e codificato, come quando viene convocato il conclave). 
Salute a voi
in J. et M.
g.

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Che fare? / Di fronte alla Seconda Passione di Nostro Signore Gesù Cristo restiamo ai piedi della Croce

Cari amici di Duc in altum, ero certo che la lettera di Fabio Battiston (È giunta l’ora? Ecco perché sto pensando di farmi scomunicare), pubblicata sabato 13 gennaio avrebbe suscitato molte reazioni. Penso anzi che l’intento di Battiston fosse anche quello di gettare un sasso nello stagno. Qui vi propongo la riflessione inviata dall’Investigatore Biblico (che, lo ricordo, è un sacerdote). Seguiranno altri commenti.

*** 

di Investigatore Biblico

Caro Valli,

dopo aver letto su Duc in altum (qui) la riflessione di Fabio Battiston, mi sento di scrivere alcune mie considerazioni in merito alla crisi contemporanea della Chiesa.

Di fronte alla confusione che regna nella Chiesa e nel mondo, sono molti gli interrogativi del cattolico credente contemporaneo. Dobbiamo essere sinceri: come molti hanno già detto e scritto, la Chiesa non ha mai vissuto nella storia una crisi così grande. Oggi regna la confusione. E lo sappiamo benissimo: dove c’è confusione non c’è lo Spirito Santo (Gal 5,18).

Parto dal presupposto che tutti sappiamo che la Chiesa è il Corpo Mistico di Gesù Cristo.

Il cristiano cattolico di oggi si chiede: cosa devo fare? Che senso ha stare in una Chiesa dove sembra non ci sia più lo Spirito Santo? Devo andarmene? Devo attendere? Cosa devo fare?

Davanti a tali interrogativi provo umilmente ad abbozzare una risposta in senso teologico. Perché se c’è una virtù che il cristiano di oggi deve avere è proprio quella di saper leggere la storia con gli occhi di Gesù Cristo.

Bene. Non penso di dire una cosa insensata se affermo che oggi stiamo assistendo a una Seconda Passione di Nostro Signore Gesù Cristo. Come duemila anni fa, Gesù è stato “arrestato”. In che senso? Oggi ciò che viene fuori dai documenti ufficiali è un tentativo di “arresto” della Parola di Dio e della Dottrina della Chiesa cattolica. Si sta rinnegando tutto ciò che è l’insegnamento di Dio, della Sua Parola, del catechismo bimillenario della Chiesa cattolica.

Oggi Gesù viene nuovamente flagellato, insultato, sputato, deriso, e inchiodato alla Croce. Penso solo agli ultimi flagelli: la Fiducia supplicans e la Bibbia queer pubblicata da un’editrice “cattolica”. Per non parlare di tutti gli altri flagelli inflitti al Corpo di Cristo dal 2013 a oggi.

Molti discepoli e apostoli sono scappati. Proprio come nel giovedì santo. Penso a chi ha lasciato la Chiesa cattolica per andare nella Chiesa ortodossa. Penso ai tentativi di scisma che sono in corso. Penso a chi ha deliberatamente deciso di non andare più in Chiesa. Non li reputo atti coraggiosi. Ma li reputo atti vili.

Troppo comodo “scappare” dal Cristo deriso, umiliato, oltraggiato e Crocifisso. Troppo comodo “non guardare” il Cristo in Croce, perché fa male. Fa veramente male. Si, cari fratelli. Perché la tragedia che stiamo vivendo oggi non è per nulla diversa dal quella del venerdì santo. Dove tutti sono scappati, e ai piedi della Croce, a contemplare quello spettacolo drammatico di Gesù morente, sono rimasti solo la Madonna e san Giovanni. Perché? Perché in quel momento sono state le uniche persone che hanno creduto alle parole di Gesù: “Il terzo giorno risusciterà” (Lc 18,33).

Al contrario di chi pensa che “ribellarsi” allo spettacolo della Croce possa essere la strada giusta, io la penso diversamente. Scappare, fuggire, è la strada più semplice. Non è coraggioso chi pensa di risolvere il problema dandosela a gambe e fondando “movimenti” alternativi. Per come la vedo io, è più coraggioso chi è capace di “restare” ai piedi di questo Corpo Mistico di Gesù Cristo, che è la Chiesa, in questo momento schernito, sputato, oltraggiato. Questo significa che dobbiamo accettare Fiducia supplicans e cloache varie? Certamente no. Il Corpo di Cristo Martoriato si può curare. E se non lo fanno vescovi o cardinali lo facciano i laici. Proprio come Giuseppe d’Arimatea che ha avvolto nel lenzuolo Gesù deposto dalla Croce (Lc 23,52).

In che modo? In che modo i laici posso curare le ferite di Gesù? Restando lì, ai piedi della Croce. Non fuggendo. Ma restando, proprio come la Madonna e san Giovanni. La Madonna non ha rimproverato Pietro perché ha rinnegato Gesù. La Madonna non ha rinfacciato agli apostoli di essere scappati tutti. La Madonna non ha sbraitato contro i sommi sacerdoti artefici della condanna a morte di suo Figlio. La Vergine Maria è rimasta lì, con san Giovanni, ai piedi di Gesù Crocifisso. Nell’intima certezza che le piaghe di Gesù avevano un senso. Il senso della Risurrezione. E come ce l’avevano allora, ce l’hanno oggi. Allo stesso modo.

La nuova crocifissione di Gesù a cui stiamo assistendo oggi non è l’ultima parola. L’ultima parola sarà la risurrezione che seguirà a questa crocifissione.

Perché Gesù lo aveva annunciato: “Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria grande. Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina” (Lc 21,27-28).

Per cui a livello pratico cosa si deve fare?

Continuare ad andare a Messa. Perché andare a Messa significa stare ai piedi della Croce di Gesù. Non allontanarci per nessun motivo dal Calvario. Perché Gesù ci vuole lì. Allontanarsi e fare clamore significa rincorrere in un certo senso un falso protagonismo, che non ci porterà da nessuna parte.

Il credente oggi è chiamato a fare compagnia a Gesù sofferente. Certamente rinnegando ciò che ci viene proposto e che è nettamente contrario alla Parola di Dio e all’insegnamento della Chiesa. Ma non dal di fuori. Bensì dal di dentro. Bevendo anche noi con Gesù quel Calice amaro che non avremmo mai voluto bere.

Mettersi fuori dalla Chiesa non è la soluzione giusta.

Qui il problema non è neanche dimostrare se Bergoglio è papa oppure no. La Chiesa, Corpo Mistico di Cristo, esiste (è) e sta in piedi anche se Bergoglio non fosse il papa. Ma anche se lo fosse. Perché la Chiesa è guidata dallo Spirito Santo, e sappiamo che in ogni caso “le porte degli inferi non prevarranno” (Mt 16,18).  La mia riflessione va completamente oltre. Va a indicare una “via” al disorientato cristiano cattolico di oggi.

E la “via” è proprio questa: stare ai piedi della Croce di Gesù. Dove Gesù ci vuole.

So che ciò che ho scritto potrebbe sembrare confuso. “I ragionamenti dei mortali sono timidi, e incerte le nostre riflessioni” (Sap 9,14). Ma confido nel Signore che mi ha ispirato a scrivere tutto ciò, che questo messaggio arrivi limpido al cuore di chi legge.

Sono anche cosciente che tale riflessione meriterebbe uno sviluppo più ampio. Ma allo stesso tempo penso che agli uomini di buona volontà bastano poche parole.

Per cui, caro Valli, mi scuso con lei e con i suoi lettori se ho occupato invano il vostro tempo. Ma questa notte non dormirei sereno se oggi non avessi condiviso con voi questo impulso interiore, questo scritto, che non è farina del mio sacco, ma, anche se espresso in modo banale e confusionario, mi creda, è suggerito dall’Alto.

Fonte: Duc in Altum

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12 commenti

  • Michele ha detto:

    Concordo pienamente che non si deve scappare da sotto la croce e cercare vie larghe che illudano di trovare soluzioni umane al dramma della sofferenza che sta facendo cadere sul calvario il Corpo Mistico di Cristo; se non possiamo e non dobbiamo impedire questo martirio e dobbiamo confidare che Gesù sa cosa può fare, e quando, per la resurrezione dopo la prova terribile; possiamo e dobbiamo alleviare le sofferenze del Corpo Mistico come fecero Longino e il Cireneo: Longino aveva la responsabilità di far arrivare vivo il condannato sino alla croce e, da soldato esperto di situazioni cruente, capi che Gesù rischiava di morire lungo il Calvario prima di arrivare al patibolo, per questo precetto` il Cireneo e diede a Gesù la possibilità di risparmiare le poche energie rimaste per arrivare in cima al Calvario.

    Fare chiarezza e divulgazione sulle numerevoli eresie ed apostasie dell’argentino vestito di bianco aiuta tanti dubbiosi -e ispira sano discernimento a chi segue pedissequamente e acriticamente l’autorità che abusa del potere, tanti che a non seguire la strada larga della perdizione che farebbe soffrire ancor di più il Corpo Mistico di Cristo.

    Fare chiarezza, ciascuno secondo le proprie possibilità, il proprio ruolo e responsabilità, sulla realtà della rinuncia di Benedetto XVI, sulla validità del conclave e del papato dell’argentino contribuisce ad evitare la dannazione per chi crede di adattare le Leggi di Dio ai propri peccati e convenienze quindi, in definitiva, aiutando la salvezza delle anime riduce le sofferenze del Corpo Mistico di Cristo.

    PS: riguardo la validità della nomina a papa di Jorge Mario c’è da segnalare un fatto poco conosciuto ma gravido di conseguenze: uno studioso spagnolo ha fatto notare che dai documenti risulta che Jorge Mario sia stato consacrato sacerdote il giorno dopo essere stato consacrato diacono. Per il diritto canonico devono passare almeno sei mesi tra le due consacrazione a meno di dispense per serissimi e provati motivi.

    Inoltre mentre risulta la documentazione della sua consacrazione sacerdotale, per la consacrazione a diacono esiste un semplice foglio senza firma di alcuno, timbri…

    Una settimana dopo la pubblicazione di tale ricerca dal sito Vaticano riportante le biografie degli ultimi papi di epoca moderna sono state cancellate le date di ordinazione sub-diaconale e diaconale che prima erano presenti.
    Se si fosse trattato di un disguido o problema postale circa la spedizione dei documenti di consacrazione alla diocesi, alla casa dei gesuiti…si sarebbero potuti presentare testimoni, fotografie della cerimonia o altri documenti presso il seminario, la Curia…Niente, nessuna controargomentazione da parte del Vaticano, solo la cancellazione delle date di consacrazione diaconale degli altri papi (solo Giovanni Paolo I presenterebbe tale data nel sito vaticano) per evitare raffronti che evidenzino tale enorme problema potenziale (se Jorge Mario non è stato ordinato diacono e avesse ricevuto con dolo la consacrazione sacerdotale senza essere già diacono e prima dei sei mesi necessari, la consacrazione sacerdotale sarebbe nulla: problemino di poco conto…). Nascondere la testa sotto la sabbia non riduce le sofferenze del Corpo Mistico e non giova alla salvezza delle anime. Chi ha responsabilità apicali nella gerarchia della Chiesa dovrebbe chiedere luce allo Spirito Santo perché si faccia verità per il bene delle anime.

    Ho appreso tale circostanza dal libro di recente pubblicazione: “Habemus antipapam?” Del sacerdote Fernando Maria Cornet.

  • fra Giovanni Maria ha detto:

    È la Santa Chiesa, i preti fedeli con il popolo, che per la pratica della fede, della messa e della confessione rimangono fedele al Signore finché venga, citando o non citando il nome di colui che si oppone a Cristo. Cristo poteva scendere dalla Croce dello scandalo, e non è sceso, cosí si farà presente nel sacrificio della Messa, basta che il prete vuole fare ciò che fa la Chiesa. Gesù è umile e ci ama veramente, fino all’estremo. Dei Guai non parlo, ne parla Gesù stesso nel Vangelo.

  • crisbiagio ha detto:

    Sì, sono d0accordo: la messa è tutto.E’l’Azione (sacrificio) decisiva per la storia dell’uomo.Finchè il corpo e sangue di Cristo verrà materializzato nell’ostia e nel vino.
    Ma se come pare vogliono cambiare una sola parola della consacrazione allora ciò che è scritto sopra non vale più: e la messa non sarebbe più valida.

  • Fantasma di Flambeau ha detto:

    Se parlassi di coscienza si leverebbero altissimi lai a base di “soggettivismo” e addirittura “protestantesimo”.
    L’approccio alla san Tommaso prevede porre la mela sul tavolo e pazientemente descriverla per ciò che è e ciò che non è.
    Di-mostrare che il mondo, dopo il 1° marzo 2020, non è né mai più sarà quello di prima. Così come la Chiesa dopo l’11 febbraio 2013 e la “rinuncia” di Benedetto XVI. Allo stesso modo in cui la guerra in Ucraina è l’inizio dell’agonia dell’Impero, e quella di Gaza la prima scossa della faglia di San Andreas della zona più sismica dell’umanità e della Storia.
    Ma è uno sforzo, quello logico-razionale, che si è già rivelato inutile. Perciò, stavolta, andiamo al nocciolo del problema.
    Che si chiama “mentalità piccolo-borghese”. Le piccole certezze, le solite consuetudini, l’Ordine soprattutto e sopra tutto.
    I sacri dogmi del conto corrente, della colazione alla buvette, del simposio coi pari, della forma che prevale sul contenuto.
    Le rassicuranti mura che devono stare in piedi a prescindere, il Verbo che non si è fatto carne né carta bensì laterizio.
    Al di là delle comprensioni intellettuali, delle geremiadi da blog e da pamphlet: l’incapacità viscerale di concepire, ancor prima che di accettare, che le cose possono radicalmente e irreversibilmente smettere di essere come sono sempre state.

    La democrazia liberale: ne hanno fatto carne di porco, come della salute di milioni di persone; lo sappiamo, lo abbiamo visto e lo tocchiamo con mano. Però partecipiamo al teatrino e ci rallegriamo se alle elezioni vince l'”opposizione”.
    Il benessere consumista-americano: era un prestito da strozzini che, crollato il Muro e gabbati i proletari, si stanno riprendendo cogli interessi. Dopo luce e gas è solo questione di tempo prima che vadano a libera usura acqua e aria/CO2.
    La Chiesa: con Tucho & c. siamo a ciò che viene dopo frutta, caffè e ammazzacaffè. Ma pur di illudersi che prima o poi si tornerà alla parrocchietta “di sempre”, Extra Bergoglio Nulla Salus. Le porte degli inferi come quelle della Rinascente.

    (Consigliato maalox preventivo.) Per questa mentalità chiunque mette in dubbio routine e statu quo diventa oggetto di odio. Figurarsi un santo che, costringendo l’anti-Chiesa a rivelarsi, obbligasse alla più scomoda delle scelte. Per i “conservatori” la sovversione ideale è preferibile a quella delle gerarchie; meglio l’Anticristo al potere che il popolaccio nei tinelli nostri. Popolaccio che in tempi meno civili/borghesi usò spesso e volentieri quel sacro attrezzo dello Spirito Santo chiamato “forcone” su antipapi e preti concubinari. Ma voi state bboni e in comunione con il non-Vicario che ha cambiato il Pater, rinnegato il Redentore, adorato idoli sulla tomba di Pietro, relativizzato i Comandamenti e sdoganato Sodoma e Gomorra.

    Ultim’ora: l’apocatastasi è servita, ex Fazio. Duemila anni di scherzi da prete e Cristo un barzellettiere che non fa ridere.
    https://www.maurizioblondet.it/linferno-e-vuoto-sancisce-el-papa-apud-fazio/
    https://www.youtube.com/watch?v=FQf7kDBN1lI La pagliacciata è finita. Andate a godervi la vita.

  • GINO ha detto:

    assai ne portate croce.

  • Margotti ha detto:

    Premesso che il CVII e’ un Concilio Pastorale e non dogmatico, pertanto non assistito con certezza dallo Spirito Santo, esso e’ intriso di antropocentrismo, avendo rifiutato il Teo/Cristocentrismo che sempre ha caratterizzato la Tradizione Cattolica e il suo Magistero.
    E il fiorire della falsa liturgia cattolica, desacralizzante, innervata di massoprotestantesimo, che purtroppo ci propinano da decenni, ha aggravato una situazione già molto critica.
    Se a ciò aggiungiamo le eresie dell’ecumenismo e della libertà religiosa, e le iperboliche cavalcate nella Pampas romana dell’ultimo decennio ad opera del gesuita argentino, ne abbiamo di che soffrire e compatire quei fratelli conservatori che continuano a recitare la litania dell’ermeneutica della continuità, del Vetus Ordo ma anche, perché no, Novus Ordo, del “dialogo” a tutti i costi, dimenticando che la Carità esige la Verità e non i compromessi.
    E che non bastano 60 anni di cattolicesimo liberalmodernista a cancellare due millenni di Cristianità.

  • silvio esposito ha detto:

    Ottimo articolo, peccato che non lo leggano B-orgoglio e i b-orgoliani che sono fuori della chiesa. La Chiesa è Gesù Cristo e chi segue il suo insegnamento. Gesù è stato perseguitato e ha profetizzato che saremo perseguitati come Lui. Ora i perseguitati non sono i b-orgoliani, e non mi risulta che persone che difendono (come meglio possono, a volte anche sbagliando) la Vera Chiesa perseguitino qualcuno. Quindi? Dio sta dalla parte degli oppressi non degli oppressori. Aprite gli occhi!!! Aprite il cuore!!! Aprite la mente!!!

  • Carlo ha detto:

    Curioso e un po’ ridicolo che i conservatori supplicanti ricorrano all’extra Ecclesiam nulla salus per difendere la legittimità del antipapato di Bergoglio, che dal primo buonasera non ha cessato di combattere pubblicamente questa verità di fede. Povero principio di non contraddizione…

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    Purtroppo blog, da tempo per me divenuti illeggibili, come Chiesa e PostConcilio o quello di Valli (pur carissimo perchè “buono”) – voce di Battiston in testa – sono, o perlomeno sembrano, preda del furore sedevacantista già da mò. Complice il trombone Viganò (con mio gran dispiacere), impermeabile ad ogni mite consiglio…

    I “tuttitestosterone”, convinti di essere lo zoccolo duro, percorrono sempre la via sbagliata, ottenebrati nel giudizio dalla loro “passione” predominante.
    Ripeto tutto ciò da parecchio, in solitaria: finalmente si leva ora l’autorevole voce di Formicola, anche se per ora solo in un piccolo messaggio, che condivido in toto. Mi auguro svilupperà meglio il suo pensiero e mi auguro si leveranno altre voci note, in aiuto dei confusi.

    Infatti, andrebbe ben inquadrata e denunciata – con le caratteristiche odierne – l’eresia che si è generata dal modernismo come suo opposto…Un’eresia forse peggiore, in quanto sostanzialmente acefala e autarchica.

    La sfida di oggi è essere nella Tradizione senza punto lasciarsi neppur sfiorare da quel tradizionalismo venefico ammantato da Soluzione, il cui pensiero di punta è GIUDICARE e sputare su tutti i Pontefici dopo Pio XII, di venerata memoria; massimamente su BXVI, considerato da lor signori nientepopodimenoche come il Codardo Fuggitivo…

    L’UNICA via percorribile è riconoscersi CATTOLICI: ritornare al Cattolicesimo pieno, convinto, nella Sua Dottrina imperitura di cui sempre la vera Chiesa di Cristo ci ha nutriti come Una Santa Cattolica Apostolica, anche attraverso tutti i magisteri petrini dei Vicari di Cristo.

    Se non metteremo il Signore Gesù al centro (1), sotto al manto di Maria Santissima (2), come tanti Giovanni (3), sprecheremo questo periodo di grandissima prova che viene, anche, per la nostra personale purificazione e santificazione.
    Troppi “buoni” sono oggi fuori strada, depistati dal Menzognero in modo sottile e scaltro, avendoli convinti di essere i “veri”, gli unici difensori e combattenti per la gloria di Dio.

    Occorre invece pensare diverso, occorre pensare umile, occorre stare in ginocchio non in modo sentimentalistico ma aperto all’autocontestazione…Invece ci circondiamo solo di chi ci dà ragione, e nemico è il fratello vero che cerca il nostro bene, disinteressatamente.

    Fides et Ratio, non l’una senza l’altra. Santa Prudenza è forse il primo frutto, così necessario oggi, di questo connubio.

    • OCCHI APERTI! ha detto:

      Dimenticavo…grazie, Formicola ma anche grazie, Investigatore Biblico.
      Spiace nessun nome noto scuota il caro Valli apertamente e non timidamente, di tra le righe. Certo, non verrebbe pubblicato…soprattutto se anonimo, ma farebbe grande atto di carità.
      E intanto preghiamo, che forse qualcosa inizia a muoversi per il verso giusto…

  • Luigi Negro ha detto:

    Non ce la fate proprio, vero, a capire che il problema non è avere un papa eretico ma un antipapa usurpatore e che lo scisma l’ha fatto lui e non gli altri che restano fedeli alla Chiesa Cattolica?

    • bern ha detto:

      Se la deve prendere con 100 e passa cardinali che lo hanno eletto. Tutti cardinali di nomina del polacco e del tedesco. Veda lei da dove viene il male.