Iniziative, Conferenze, Eventi. Milano, Emilia, Veneto. Giovanni Lazzaretti.

11 Gennaio 2024 Pubblicato da Lascia il tuo commento

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione queste segnalazioni di eventi e incontri che un amico del nostro sito ci ha fatto pervenire. Buona lettura e diffusione.

§§§

[1] SASSUOLO (MO), *OGGI* GIOVEDI’ 11 GENNAIO 2024, 21.00, ALBERTO PELLAI, “I PAPA’ E LA SESSUALITA'”
Secondo incontro del percorso “Vietato alle madri – incontri per una paternità da protagonisti”. Alberto Pellai, medico psicoterapeuta scrittore, parlerà sull’educazione all’affettività nell’età dello sviluppo.

[2] SASSUOLO (MO), DOMENICA 14 GENNAIO 2024, 16.00, PRESENTAZIONE DELLA PUBBLICAZIONE “DON ROMANO CON LO SGUARDO AL CIELO ED I PIEDI SULLA TERRA”
35 anni di presenza di don Romano Baisi a Sassuolo. Quindi 35 anni di distacco per il sottoscritto ex ragazzo che ebbe don Romano come parroco dal 1971 al 1988: adolescenza, fidanzamento, matrimonio, primi figli. Messa alle 10, presentazione alle 16 con intervento del vescovo emerito mons Luciano Monari, alle 17.30 rinfresco.  .

[3] MILANO, DOMENICA 14 GENNAIO 2024, 17.30, MURELLI GRAZIANI MARAFFINO BERTOLASI, “DARYA DUGINA E IL DONBASS”
Preciso subito che l’evento viene catalogato “di estrema destra”, così tagliamo la testa al toro. Viene commentato da qualche parlamentare con queste parole: “Si tratta di eventi di stampo dichiaratamente revisionista, per non dire negazionista, quanto alle responsabilità russe per la criminale aggressione perpetrata ai danni del popolo ucraino”. Potrebbero dire le stesse cose dei miei Samizdat e Taglio Laser. La differenza è che io non sono di estrema destra, ma semplicemente un “già democristiano”.

[4] MILANO, SABATO 20 GENNAIO 2024, 16.00, BERTOCCHI BORSELLI GUZZO MARCHESINI, “SALVARE IL SOLDATO MASCHIO”
Per la serie “il Sabato del Timone”, il direttore Lorenzo Bertocchi dialoga con Hoara Borselli, Giuliano Guzzo e Roberto Marchesini su “Una difesa dell’uomo sotto attacco”. JPG allegato.

TESTI, NOTE & CONTRIBUTI

[1] PROGRAMMA DEL CIRCOLO FRASSATI
In allegato il programma del Circolo Frassati di Correggio (RE) nel primo semestre 2024. Seguiranno poi i singoli volantini.


[2] PRESEPE VIVENTE DI AGLIATE 2023
Foto, video e testi del presepe vivente di Agliate, negli 800 anni del presepe di Greccio
http://www.presepeagliate.it/

[3] INTERVISTA POSTUMA SUL SUPERBONUS
I giochi ormai sono fatti, malamente fatti. L’analisi di “un povero ragioniere di provincia” fatta il 30 novembre scorso.

https://www.umbriaon.it/bonus-110-senza-proroga-sara-un-bagno-di-sangue-intervista- goffredo-copparoni/

30 Nov 2023 22:14

Il punto sul Superbonus 110%, introdotto nel maggio del 2020 – sembra un’era fa – dal governo Conte.

Lo abbiamo fatto insieme ad un esperto, il commercialista e revisore legale ternano Goffredo Maria Copparoni, consulente di progetti di primaria importanza, alcuni dei quali sono stati approfonditi anche da Il Sole 24 Ore.

D. Come vede questo benedetto ‘110’?

R. All’italiana. Era una buona idea, funziona sia in Spagna che in BeNeLux, da noi poi ci sono gli italiani…

D. Allude a possibili truffe?

R. No, assolutamente. Come si racconta nel web/organi di stampa delle truffe, è un ulteriore problema nel problema.

D. Ci spieghi meglio.

R. Le truffe sui superbonus vari vengono trattate come il clima, l’attacco dei pitbull, i femminicidi.

Ad un certo punto tutti ne parlano, spesso senza cognizione di causa. Esisteva un problema reale sul cosiddetto ‘bonus facciate’ che prevedeva un iter burocratico troppo ‘all’acqua di rose’.

In materia di 110, la quantità e qualità dei controlli non permette di poterla nemmeno pensare l’attività illecita.

D. Ed allora, quelli pizzicati?
R. Se pizzicati, significa che i controlli funzionano. Ci aveva mai pensato?

Oggi, per i filtri, controlli e documentazione che persistono in materia di 110, i tentativi di illecito sono assimilabili alla vendita della Fontana di Trevi.

D. Cosa non ha funzionato allora?

R. Lo accennavo prima. Non puoi consentire ad un italiano di spendere gratuitamente. Sarebbe bastato il coinvolgimento di un 10% da parte del fruitore e tutto sarebbe stato diverso.

Quando devi mettere di tasca tua, anche solo un decimo, scatta la magia di trattare qualsiasi prezzo. Cosa che invece non è avvenuta, tanto paga Pantalone.

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D. Cosa ha invece funzionato?

R. Bando alle ciance. Ha rivitalizzato un settore a stracci, con tutti gli indotti diretti e indiretti. Non lo dico io. Lo dice la LUISS.

D. È stato un bagno di sangue per le casse dello Stato?

R. No. Giorgetti mente sapendo di mentire. E la verità, con studi autorevoli, sta emergendo.

Vede, in Umbria c’è stata, tra le tante, un’eccellenza: tutti noi del settore economico- giuridico abbiamo avuto come maestro della statistica il professor Forcina dell’università di Perugia.

Prima lezione: l’approccio dell’analisi di un dato, di un fatto, deve avere una postura basata esclusivamente sull’onestà intellettuale e l’oggettività come dogma. La politica questo non sempre lo fa, la polemica di questi giorni tra ISTAT e UE ne è la cartina di Tornasole.

D. Si parla tanto di proroga, cosa ne pensa?

R. Indispensabile: 25 mila cantieri sospesi per motivi non dipendenti dai costruttori, nè tantomeno dai privati. Ma una proroga senza un’ulteriore soluzione sulla negoziazione dei crediti, è solo polvere sotto il tappeto.

E intanto ci sono disperati che vendono i crediti alla metà, che è come risolvere un problema finanziario aziendale rivolgendosi ad un usuraio. Non ti salvi. Ma intanto questi predoni guadagnano sulla pelle di poveri disgraziati.

E su questo lo Stato deve essere perentorio: se non combatti questo malcostume, sei complice. In diritto, giova ricordare come sia reato anche il ‘non fare’.

D. Come se ne esce?
R. Proroga. E strutturazione della negoziazione del credito. A braccetto. E…

D. E?
R. E basta con questo terrorismo indotto su stampa e web.

D. E se la proroga non si verificasse?

R. Allora sì che sarebbe un bagno di sangue: aziende che saltano, cassa integrazione, indennità di disoccupazione… senza contare il problema sociale, di almeno 500 mila famiglie che vivono un disagio assimilabile a quello delle popolazioni post sisma.

Concludo. Aziende che saltano, dicevo, non avresti neanche le aziende per il PNRR. Ma queste sono tutte cose che non può aver analizzato solamente un povero ragioniere di provincia. Diciamo che a Roma sanno. Se poi provvedono, lo scopriremo presto.

***.

INIZIATIVE

[1] MILANO, GIOVEDI’ 11 GENNAIO 2024, 20.30, ANGELA PELLICCIARI, “LA CHIESA CONTRO LA GNOSI”
Dalla nuova edizione de “I Papi e la Massoneria” emerge il tema chiave: la battaglia della Chiesa contro la gnosi, l’antica eresia che arriva a permeare la cultura moderna. Vista Angela Pellicciari il 6 gennaio a Roma: sempre vivace e determinata.

[2] ARCETO DI SCANDIANO (RE), VENERDI’ 12 GENNAIO 2024, 21.00, FRANCO FRACASSI, “LIBERI DI OBBEDIRE”
“Liberi di obbedire o Obbedire alla Libertà”, incontro col giornalista Franco Fracassi. Organizza l’Associazione Kairos. Riferimenti telefonici nel JPG allegato.

[3] REGGIO EMILIA, SABATO 13 GENNAIO 2024, 16.00, PADRE PAOLO BENANTI E RITA CUCCHIARA, “INTELLIGENZA ARTIFICIALE”
“Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana”. Padre Benanti è un francescano esperto di intelligenza artificiale. Rita Cucchiara è insegnante presso Uni.Mo.Re. All’arcivescovo Giacomo Morandi sono affidate le conclusioni.

.

[4] SAN GIORGIO IN BOSCO (PD), DOMENICA 14 GENNAIO 2024, 16.00, SPETTACOLO TEATRALE GUARESCHIANO
Due racconti di Guareschi sono stati adattati col titolo “Ben tornati a scuola”. Compagnia teatrale “I minimi”, piccoli attori per grandi spettacoli.

 

[5] PARMA, VENERDI’ 19 GENNAIO 2024, 21.00, ANDREA TOSATTO, “TORNA LIBERO IN 3 MOSSE”
Dal libro omonimo, “un viaggio nel tempo alla ricerca delle Verità perdute raccontate con grande leggerezza e sarcasmo”. Informazioni e prenotazioni nel JPG allegato. Altre notizie su
https://www.andreatosatto.it

TESTI, NOTE & CONTRIBUTI

[1] UN GRAZIE COLLETTIVO
Nell’impossibilità di rispondere a tutti, un grosso grazie collettivo a chi ha partecipato in vario modo con la vicinanza e con la preghiera alla morte di mia suocera Lilliana Guglielmi Azzolini. Santa suocera.

[2] LA PERSUASIONE E LA MANIPOLAZIONE
Ho reimpaginato in PDF un bel testo di Davide Gionco su “Perchè pensiamo quello che pensiamo?”. Da stampare.
https://www.attivismo.info/perche-pensiamo-quello-che-pensiamo-la-persuasione-e-la-manipolazione/

 

[3] MARCO MANFREDINI, SU ELON MUSK
Ottima puntata de “La Sdraio” di Marco Manfredini, PDF allegato.

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Si fa presto

17/12/2023

Si fa presto a dire “fate più figli” se ti chiami Elon Musk e possiedi 254,9 miliardi (non milioni, miliardi) di dollari come patrimonio netto: il doppio di Bill Gates, una volta e mezzo Jeff Bezos, tanto per capirci. In questa situazione non dico tutti, ma almeno due o tre problemi inerenti la serena conduzione di una famiglia numerosa si suppone che ti vengano ampiamente risparmiati.

Si fa presto a dire “fate più figli” se li hai avuti da due mogli, un non precisato numero di relazioni extraconiugali, e da ultimo persino una locatrice d’utero. Si fa presto perché significa che la famiglia, la vita e la dignità delle persone per te sono cose molto, ma mooolto relative.

Si fa presto se i tuoi figli li chiami con nomi del tipo X Æ A-XII (detto “X”, comprensibilmente), o Exa Dark Sideræl(detta “Y”, non si sa perché), oppure, come l’ultimo arrivato, Tau Techno Mechanicus, perché probabilmente non ti interessa quanto li prenderanno per i fondelli i compagni di classe, ammesso che ne avranno.

Si fa un po’ meno presto se uno dei tuoi figli dichiara urbi et orbi di essere transgender e comunista, e non si sa delle due disgrazie quale sia la peggiore. Ma su undici pargoli uno che esca un po’ di traverso ci può stare.

Certo, Musk confrontato a molti dei suoi colleghi filantropi sembra quasi sano di mente, o comunque non così sfacciatamente malvagio, tendendo con ciò a suscitare una naturale simpatia in chi non ha intenzione di versare ilcervello all’ammasso in quel di Davos; tuttavia suggerirei, prima di farne il guru della resistenza mondiale al distopismo globalista woke eccetera, di usare un po’ di sana prudenza.

Musk è uno che non si pone limiti: semplicemente sposa una forma meno odiosa del liberal-progressismo di quegli altri. Più o meno la stessa cosa che si potrebbe dire dei partecipanti ad Atreju e quindi dell’attuale governo. Come ha già notato qualcuno, Musk è un Bill Gates di buon umore.

Ah, dimenticavo, la facciamo una colletta per quest’ultimo?

Empatico Misantropo

***

[4] JEROME LEJEUNE
Un bell’articolo per chi ha bimbi speciali in famiglia, e per tutti. PDF allegato.

Se la scienza è plasmata da un’attrattiva

di Daniele Banfi (*),

Il medico francese e la sua libertà nel fare ricerca raccontati da Aude Dugast, postulatrice della sua causa di canonizzazione. Un uomo che per tutta la vita ha lavorato sulla cura della sindrome di Down

«Un uomo con un cuore grande e un’intelligenza fuori dal comune sempre proteso alla ricerca della verità». È con queste parole che Aude Dugast – postulatrice della causa di canonizzazione di Jérôme Lejeune – descrive la figura dello scienziato francese che per primo scoprì la causa genetica della trisomia 21, ai più conosciuta come sindrome di Down.

Dichiarato venerabile da Papa Francesco il 21 gennaio 2021, nel libro Jérôme Lejeune. La libertà dello scienziato (Cantagalli) la Dugast – con un lavoro di analisi e raccolta di testimonianze durato undici anni – ripercorre le tappe che hanno portato il ricercatore francese ad essere ancora oggi un esempio per molti giovani che intraprendono la carriera di medico e un sostegno alle migliaia di famiglie che hanno un proprio caro affetto da sindrome di Down.

«La straordinaria storia di Lejeune inizia con un incontro. A quel tempo, parliamo dell’inizio degli anni Cinquanta, al giovane medico viene chiesto di occuparsi di una malattia di cui nessuno voleva sentire parlare. Il “mongoloidismo”, così veniva definito dalla medicina, era vissuto con vergogna, qualcosa da nascondere agli occhi della società perché considerato un castigo divino per i genitori e in particolare nei confronti del padre. È in questo contesto culturale che Lejeune, incontrando in corsia i piccoli malati e donandosi completamente a loro, porrà le basi per una rivoluzione scientifica e umana».

Pochi mesi prima di sposarsi con Birthe – una giovane donna danese protestante che, durante il fidanzamento, si convertì alla fede cattolica – in una lettera indirizzata alla futura moglie, Lejeune descrive quello che sarà il loro progetto di vita: «La ricerca di una cura per questi bambini ci chiederà grandi sacrifici ma sono certo che ci riusciremo».

I genitori dei piccoli pazienti, a distanza di anni, testimoniano ancora oggi la straordinarietà dell’uomo e dello scienziato: durante la prima visita, con delicatezza, accoglieva i suoi piccoli malati chiedendo loro il nome. «Guardava mio figlio con gli occhi di Cristo». «Ha guardato il mio bambino come se vedesse Cristo sulla croce».

«Questo suo comportamento – continua l’autrice – affondava le radici nel suo rapporto con Gesù nelle parole del Vangelo: “Ciò che avete fatto al più piccolo dei miei discepoli, l’avete fatto a me”. Le famiglie, da questo incontro, uscivano confortate e fiduciose per il futuro».

C’era un prima e c’era un dopo anche nell’incontro con i colleghi. Come raccontato sulle pagine di Avvenire dal neurologo Gian Luigi Gigli in occasione della beatificazione: «L’incontro con Lejeune è stato per me, medico, un esempio tangibile di come fosse possibile coniugare la fede e la scienza senza difficoltà ed esitazioni, senza paure e senza timidezza, semplicemente per rendere testimonianza alla verità».

Il suo costante e appassionato lavoro lo porterà, insieme al suo gruppo di ricerca, ad individuare le cause della sindrome di Down. Una scoperta epocale per quegli anni. Se oggi possiamo conoscere il nostro Dna in ogni dettaglio, sul finire degli anni Cinquanta l’analisi del patrimonio genetico era tutt’altro che semplice.

Ma fu proprio grazie alle intuizioni di Lejeune che si scoprì in queste persone la presenza di una copia in più del cromosoma 21. Un risultato straordinario che lo rese celebre in tutto il mondo tanto da essere considerato il padre della genetica moderna».

Presto però a Lejeune fu chiaro che la portata della sua scoperta poteva essere utilizzata non più al servizio della vita ma contro. «Negli anni Settanta, complice la possibilità di conoscere

prima della nascita l’eventuale presenza di quel cromosoma in più attraverso i test di diagnosi prenatale, cominciarono i primi aborti», racconta la Dugast: «Una situazione a cui Lejeune si oppose strenuamente».

A segnarlo fu un episodio particolare avvenuto nel suo studio: «Un suo piccolo paziente corse ad abbracciarlo impaurito perché la sera prima, in un talk show televisivo, comprese che “quelli come lui” potevano essere eliminati dal grembo materno. Non sarebbe nato più nessuno come lui».

La sua intelligenza «attaccata alla verità», così la descrive la Dugast, ovvero la sua capacità di concorrere con la ricerca al servizio del bene più grande che è la vita, lo porterà progressivamente ad essere emarginato da una buona fetta del mondo scientifico e accademico. Ma di questa situazione non vi è traccia di alcun lamento nelle sue testimonianze e lettere.

Lejeune ha attraversato un vero e proprio deserto per servire la vita e occuparsi dei suoi piccoli pazienti. «L’eroicità di Lejeune è proprio qui: poteva non prendere posizione, evitare di esporsi pur rimanendo della sua idea, stare in silenzio per non perdere quanto acquisito. Ma nonostante le pressioni e le misure ritorsive contro di lui, viaggiò in tutto il mondo per testimoniare la bellezza e la dignità inviolabile della vita umana davanti ai Parlamenti, alle assemblee degli scienziati e ai mass-media».

La vita di Lejeune, come testimoniato dalle tante persone che lo hanno conosciuto, è stata caratterizzata da intensa e costante preghiera, partecipazione assidua alla Messa e ai sacramenti, profonda devozione alla Vergine Maria e ai Santi, in particolare a san Vincenzo de’ Paoli e san Tommaso Moro, assoluta fedeltà al Santo Padre e alla Chiesa.

«Lejeune – prosegue la Dugast – si affidava pienamente alla Divina Provvidenza, infondendo negli altri, soprattutto nei suoi pazienti, nei colleghi e amici, una ferma confidenza nell’aiuto divino. Egli era ben consapevole della necessità di portare la croce per seguire il Signore, e questo non lo spaventava, anzi gli dava la forza per

affrontare con ottimismo e determinazione le difficoltà e le avversità».

Anche se sui libri di medicina Lejeune è ricordato poco o nulla – della trisomia 21 si ricorda solo chi la descrisse per la prima volta – la sua eredità scientifica e spirituale è più florida che mai.

Sul piano scientifico non si fermò alle sole cause, ma ipotizzò che la malattia fosse un problema nel metabolismo cellulare, in particolare un accumulo di sostanze, che intossica i neuroni causando così la disabilità intellettiva.

Ipotesi impossibile da verificare in quegli anni. Ma quella teoria oggi ha trovato riscontro negli studi di alcuni gruppi di ricerca che si occupano di sindrome di Down, come quello del professor Pierluigi Strippoli dell’Università di Bologna, che nel 2011, dopo aver conosciuto meglio la figura del genetista francese e aver intrapreso rapporti con la sua famiglia, ha iniziato a concentrare la sua ricerca proprio sulla natura metabolica della sindrome.

«Alla morte di Lejeune avvenuta nel 1994 è parso chiaro a tutti che la ricerca sulla trisomia 21 non sarebbe più andata avanti», conclude la Dugast: «È per questa ragione che è nata la Fondazione Lejeune, una realtà che in tutti questi anni ha continuato ad assistere tanti bambini e famiglie».

Ma c’è un’altra eredità, quella spirituale, che Lejeune ha lasciato e i cui frutti continuano a nascere: «È straordinario vedere come tanti giovani che stanno affrontando il percorso di studi di medicina scelgano proprio lui come modello a cui ispirarsi.

L’attrattiva per Lejeune, oggi, è più viva che mai. Un’attrattiva capace di plasmare il modo di essere medico con uno sguardo rivolto alla totalità della persona».

(*) giornalista medico-scientifico

 

[5] L’AVEVO GIA’ INVIATO? “CI CHIUDERANNO IL CONTO CON UN CLICK?”
Forse l’avevo già inviato, non ricordo. Video di una mia conferenza a Lonigo (VI).
https://www.youtube.com/watch?v=xy5bn5QI5Hs

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