Di Chiesa in Chiesa. Avventure Natalizie, le Messe del Dolore. Benedetta De Vito.

6 Gennaio 2024 Pubblicato da 8 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, la nostra Benedetta De Vito vi fa gli auguri di Buone Feste con questo articolo che pubblichiamo quasi fuori tempo massimo. Buona lettura e condivisione.

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Di chiesa in chiesa, avventure natalizie

 

Parlavo con due devoti come me, un venerdì sera, davanti alla Cappella di Santa Caterina che s’affaccia, timida e discreta, lungo la Via Urbana. Il portone era chiuso perché la Santa Messa, quel venerdì, non c’era. E così parlando, parlando  sono trascorsi i minuti nei consueti discorsi di chi sa in che tribolazione s’agita la Santa Chiesa di Nostro Signore. Poi prima di recitare insieme il Rosario in latino, nel freddo e nel viavai distratto di Natale, una bella signora dagli occhi celesti ha detto: “Sì, io vado anche alla Messa in parrocchia e chiamo quelle le messe del dolore. Queste a Santa Caterina, invece, sono le Messe della gioia e della gloria”.

E tanto belle mi sono parse le sue parole che, in un modo profondo e per me tutto nuovo, sembravano dare un significato e un senso alle innumerevoli volte in cui nelle chiese novus ordo avevo vissuto tanto scoramento e fastidio. Sì, d’ora innanzi anche io avrei chiamato le messe dove la liturgia s’arrampica sugli specchi, messe del dolore. E avrei imparato così a viverle sotto la Croce di Gesù. E di seguito un esempio di messa del dolore (anche se era un concerto natalizio) che mi è capitata in questi giorni. Eccomi di sera a Santa Maria del Popolo dove sono stata invitata da un’amica a una rassegna di canti di Natale. I canti sono belli, bravi i coristi, il Priore, simpatico, intona in assolo “Viejo tambor”, un bel canto natalizio in lingua spagnola (credo sia sud-americano) che non conoscevo e che mi ha commosso.

Ogni tanto, tra le note, una lettrice recitava, come in piccole omelie, i pensieri dei coristi ed erano tutti pensieri (a parte uno solamente) ben piantati nel mondo, politicamente correttissimi e che niente avevano di natalizio né di religioso. E questo non mi è piaciuto per niente anzi mi ha dato noia. Ma il bruttissimo è giunto alla fine della serata quando il Priore ha invitato tutti a cantare “Adeste fideles” e nessuno l’ha cantata e nessuno si è alzato in piedi. Io, unica, in piedi, cantavo le strofe a memoria. Ma dentro sentivo freddo e tutt’attorno gli sguardi attoniti di quanti, in Chiesa, erano venuti solo a un concerto…

Ma ora basta con la tristezza, passiamo a un’avventura allegra ed è accaduta nella mia parrocchia, dove, portata dal marito, mi sono recata il primo dell’anno ed è stata una bellissima sorpresa. Il sacerdote ha cantato insieme a noi tutti i canti natalizi che non si odono quasi più ed è stato bellissimo.

Al momento della Comunione, intuendo che non avrei preso l’Ostia con le mani, mi ha detto di aspettare in un canto che si fossero comunicati tutti gli altri. Quando è arrivato il mio turno, mi sono inginocchiata davanti a lui e, non ci crederete, ma ho visto che era contento. Prima di uscire è venuto da me a farmi gli auguri di buon anno e tutto questo davanti agli occhi di mio marito che erano diventati occhiacci al mio inginocchiarmi all’altare.

Buon anno a tutti!

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8 commenti

  • Geppetto ha detto:

    Tutte ‘ste comunioni in ginocchio sulla lingua non sembrano però produrre i frutti che dovrebbero nell’anima di chi le fa🤔

    • Rolando ha detto:

      Qualunque attività stiate espletando, in qualsiasi posizione vi troviate, tutto fate e ricevete nel nome del Signore!
      Se Lui è con me, chi mai sarà contro di me?!
      L’amore tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto osa!

  • OCCHI APERTI! ha detto:

    Se Papa Benedetto non ha mai celebrato pubblicamente in Usus Antiquior c’è una ragione molto profonda, ai più – temo – non pervenuta: mai un Papa veramente cattolico potrebbe adoperarsi per forme di “partitismo religioso”. Abuserebbe del Suo Ufficio, che è quello di confermare nelle Fede i fratelli e giammai di dividere e contrapporre…

    La Barca di Pietro è di Cristo, non del Papa: lo aveva ben capito il santamente prudente, il santamente sensibile, il santamente delicato Papa Ratzinger!
    Perfetto? Certo che no, nessuno lo è, e certamente, proprio come il Redentore, rivelatosi ben diverso da come lo pretendevano le umane e terrene aspettative.

    Chi attendeva il liberatore, il restauratore, il vittorioso è rimasto scottato, non avendo fatto i conti con Dio, il cui Volto, già nel Suo Messia, non rispecchiava le banali e scontate fattezze previste dal Suo Popolo. Un Messia, ricordiamocelo, che ha vinto lasciandosi inchiodare alla croce.

    Papa BXVI non ha temuto di deludere, non ha agito secondo le altrui attese: ha pregato, da monaco qual era, per fare la Sua volontà. E si è fatto da parte, consapevole di tutto. E ben più di noi…
    Questa dovrebbe essere una pesante lezione per la Chiesa e il mondo… ma non di umiltà, come molti hanno supposto.
    La lezione è piuttosto la medesima che diede per i secoli San Benedetto da Norcia, lasciando, senza ripensamenti, i suoi monaci – che lo avevano scelto ed eletto a loro Superiore – dopo che tentarono di avvelenarlo…

    Quanti, distratti e ignari, per la gravità e il peso della scelta straordinaria di Papa Ratzinger, hanno cominciato ad interrogarsi e poi a comprendere…Rientrando nella Chiesa. Come richiamati dal suono di un corno che annuncia l’imminente battaglia.

    Ora basta allargarmi. Torno al punto.

    Summorum Pontificum era per unire e, in primis, per recuperare anime, non solo il sublime gesto liturgico a Dio dovuto; ma, così come il Concilio (nella “propaganda postconciliare”, direbbe don Dolindo) fu diabolicamente distorto e sfruttato dai modernisti, anche questo documento – oggi dai tradizionalisti! – è stato impugnato per imporre, in modo arbitrario e divisivo. Dal basso verso l’alto…alla maniera del capriccio di un bimbo che pretende di avere senza neppure consultare la madre.

    Traditionis Custodes, allora, forse ce la potevamo evitare: ma l’unico che ebbe il coraggio di dirlo fu Mascarucci (proprio su Stilum), mi pare; ça va sans dire, messo alla gogna.

    E poi non in pochi, ahimè, esaltano e ricordano Papa Benedetto solo per la promulgazione di Summorum Pontificum! Cosa che trovo rivelativa della generale “follia” odierna.

    Chi ama la Chiesa non solo obbedisce ai Papi Servi e Vicari di Cristo ma dovrebbe cercare di comprenderne anche i desideri, per farli suoi.

    Così, chi è cattolico sul serio, aborre ogni etichetta che non sia quella, meravigliosa, di cattolico!
    Cardinal Sarah docet!

    Va da sè che chi sa cosa sia la vera obbedienza, mai potrà piegarsi a chi inganna subdolamente in nome di Cristo Signore e a chi abusa in modo seriale e gravissimo dell’ufficio assegnatogli da Dio stesso.

    L’obbedienza vera è soprannaturale in quanto ad origine e in quanto a fine, che è Ordine e vita nella volontà di Dio.

    Oggi vediamo la Chiesa che è nel Caos e che, abdicando scientemente dall’essere argine, nel Caos, ci sprofonda sempre di più il mondo intero…Effetto e conseguenza del “non serviam”!

    Perchè torni il Kosmos, l’Ordine, occorre che la Chiesa torni all’Obbedienza. Torni a servire Cristo la Chiesa, Sua Sposa, e tornino subito all’obbedienza (vera! che vorrà oggi dire anche sostenere la dottrina e la verità di Cristo a viso aperto, pur con ogni rispetto e carità!) dei superiori e preposti, – per primi, esemplarmente – tutti coloro che hanno il munus docendi, sanctificandi et regendi!

    Prima e meglio comprendiamo la lezione, prima comprendiamo il motivo della terribile prova che ci è toccato di vivere, prima attueremo le soluzioni. Di ordine soprannaturale, e poi, naturale.

    Perciò è tanto importante contribuire alla chiarezza:

    Chiunque si adopera per dividere la Chiesa in “chiesa vetus” e in “chiesa novus” contribuisce, consapevolmente o no, alla demolizione della Chiesa di Cristo.
    Occorre prenderne atto al più presto. Senza se e senza ma.
    Aborrire le fazioni, detestare le etichette, fuggire dalla mentalità del branco, evitare i gruppi elitari: la Chiesa vive a partire dal singolo; dal cuore, dalla mente e dall’agire retto del singolo! Dalla conversione di ognuno! Non degli altri, mia!

    La bellezza – che è Ordine – ha un potere salvifico, venendo da Dio, ma la bellezza non ha bisogno di appariscenza, di trombe, di guerre fratricide che la decretino tale.

    La Bellezza, come la Verità, non è mai coercitiva ma attende libera adesione e anime di buona volontà. Belle come quella della “bella signora dagli occhi celesti” che, con semplicità ispirata, non polemica, non divisiva, non con la puzza sotto al naso, dà prova – penso, inconsapevolmente, e questo aggiunge valore – di quanto siano concreti i “santi”…

    Ecco, sì, pensiamo alle “messe del dolore…della gioia…della gloria”…Che gran bene se ne può trarre da questa meditazioncina!

    Grazie, BENEDETTA carissima. Buon 2024, in santità e grazia!

    PS 1: Ho appena iniziato a leggere il suo bel libro “C’ero una volta”! Leggere di conversioni mi appassiona sempre e debbo dire che la sua prosa mi piace sempre assai. E’ benevolmente rilassante. Un angolo di fecondo riposo.

    PS 2: Si legga DON DOLINDO RUOTOLO!
    Si leggano le sue opere, e cosa scrive a proposito del Concilio e dei Papi! Don Dolindo è formidabile aiuto per capire il nostro tempo, per capire le Scritture, per capire il rapporto con la Chiesa, per comprendere cosa è l’obbedienza, la vera obbedienza! Altro che far le pulci ai Papi Servi di Cristo!
    I polacchi venerano forse più degli italiani questo sacerdote napoletano di cui si è avviato il processo di beatificazione. Predisse “l’avvento” di Giovanni Paolo II…Già già.
    Appena avrò tempo, e se capita l’occasione giusta, trascriverò qualcosa di suo. Merita davvero.
    Servirà sicuramente a qualcuno di buona volontà, capace di discernere la verità, per aver luce in questo tempo di tenebra e confusione.

    • Rolando ha detto:

      La Chiesa, Sposa del Cristo, è pura, immacolata, senza difetto alcuno come il suo divin Sposo e Capo. Questa Chiesa non è divisa, è Una, Santa, Cattolica, Apostolica e Romana.
      Divisi sono i suoi membri cristiani peccatori che non conoscono l’obbedienza soprannaturale che tu hai perfettamente spiegato, carissimo Occhi Aperti.

      • OCCHI APERTI! ha detto:

        Oggi siamo del tutto concordi, Rolando carissimo. Mi aspetto una nevicata epocale ora😂!
        👋

        • Rolando ha detto:

          Oh, caro OCCHI APERTI!
          Convertere Domine et eripe animam meam quoniam non est in morte qui memor sit tui. (Verbum Domini= YHWH)
          [Cambia parere, Signore, e salvami la vita poiché nel regno della morte nessuno può ricordarsi di te.]
          Infatti la nevicata speciale, oggi miracolo per certi occhi, per altri occhi può apparire una grave perturbazione climatica provocata dall’azione umana devastatrice.
          Percui se il Signore è in possibilità di cambiamento di disegni, all’uomo altro non resta che chiedere a Lui di risparmiargli la vita in corso dalle sofferenze fisiche e dalla morte. E comunque una dolce morte, una sorella morte!

  • Mimma ha detto:

    Auguri anche a Lei cara Benedetta!
    Tutte le messe dalle mie parti sono ” messe del dolore ” e sempre più spesso mi ritrovo a dire a Nostro Signore che sono lì solo perché c’è Lui, ché altrimenti non mi vedrebbero mai…
    Specialmente durante le omelie è come stare sui carboni ardenti, con la voglia ,soffocata benbene, di gridare , o di uscire e tornare a chiacchiere ultimate…
    Allora la preghiera diventa solo ” resisto per Te ” guardo solo Te, voglio solo Te….
    Ci porteranno alla follia.
    Ma dovranno tollerarci, dato che hanno chiuso i manicomi.

  • Orso Garibozzi ha detto:

    Cara signora, Ben fatto e tanti auguri per il nuovo anno!

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