Sede Impedita, Dimissioni del Papa, Benedetto XVI. Don Nicola Bux a Visione TV.

13 Dicembre 2023 Pubblicato da 50 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questa intervista-colloquio di Francesco Toscano con don Nicola Bux. Mi sembra un’intervista molto interessante, e chiara, su alcuni dei temi che si stanno dibattendo negli ultimi mesi. In calce riportiamo le regole del Codice di Diritto Canonico relative alla Sede Impedita. Buona visione e diffusione.

***

Articolo 1

La sede impedita

Can. 412 – La sede episcopale si intende impedita se il Vescovo diocesano è totalmente impedito di esercitare l’ufficio pastorale nella diocesi a motivo di prigionia, confino, esilio o inabilità, non essendo in grado di comunicare nemmeno per lettera con i suoi diocesani.

Can. 413 – §1. Mentre la sede è impedita, il governo della diocesi, se la Santa Sede non ha provveduto in altro modo, spetta al Vescovo coadiutore se c’è; se questo manca o è impedito, spetta ad un Vescovo ausiliare o ad un Vicario generale o episcopale o ad un altro sacerdote, mantenendo l’ordine delle persone stabilito nell’elenco che il Vescovo diocesano, dopo avere preso possesso della diocesi, deve compilare quanto prima; tale elenco, che deve essere comunicato al Metropolita, sia rinnovato almeno ogni tre anni e conservato sotto segreto dal cancelliere.

§2. Se manca o è impedito il Vescovo coadiutore e non sopperisce l’elenco di cui al §1, spetta al collegio dei consultori eleggere il sacerdote che deve governare la diocesi.

§3. Colui che ha assunto il governo della diocesi a norma dei §§1 e 2, informi quanto prima la Santa Sede che la sede è impedita e che egli stesso ha assunto tale ufficio.

Can. 414 – Chiunque è stato chiamato, a norma del can. 413, ad assumere provvisoriamente la cura pastorale della diocesi soltanto per il tempo in cui la sede è impedita, nell’esercizio della cura pastorale è tenuto agli obblighi e ha la potestà che, a norma del diritto, competono all’Amministratore diocesano.

Can. 415 – Se al Vescovo diocesano viene proibito di esercitare il proprio ufficio a motivo di una pena ecclesiastica, il Metropolita oppure, se il Metropolita manca o se si tratta del Metropolita stesso, il suffraganeo più anziano per promozione ricorra immediatamente alla Santa Sede perché provveda essa stessa.

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50 commenti

  • Gaetano2 ha detto:

    Ragazzi, ultimamente abbondano interventi firmati da improbabili “don…” che, oltre a dimostrare la propria idiozia, scrivono solo provocazioni. Questo non fa altro che avvalorare le tesi che vogliono controbattere. Il loro stile appare molto simile a quello del famoso “don” (in questo momento non mi ricordo il nome) che mandò (e compose anche?) la falsa lettera a firma di Mons. Ganswein

  • E.A. ha detto:

    Si apprende ora della novissima teoria secondo cui il Ministerium Episcopale di Vescovo di Roma è diverso dal Ministerium Papale, e rinunciando ad esso si rinuncia anche al Munus!!! In pratica non si fa più riferimento all’effettiva distinzione Canonica tra Ministerium e Munus, ma alla nuova tra Ministerium e Ministerium…!!!! E si scopre che qualcuno sarebbe disposto anche a prendere pubblicamente a sberloni per convincere di questo! Io non voglio invece convincere nessuno, perché mi rendo sempre più conto che non ce ne sarebbe forse neanche più bisogno… la questione dell’ invalida rinuncia di Papa BXVI va ormai oltre il cavillo Canonico, pur perfettamente dimostrabile e reale! Mi limito a fare mie le parole di Papa BXVI, tramite Ganswein, “Potete credere o non credere…” che è Quello che NSGC da 2000 anni Ci invita a fare , nella piena libertà, di cui Ci ha fatto Dono!

    • Gaetano2 ha detto:

      E.A. ho risposto più volte e in modo molto chiaro allo schiaffeggiatore virtuale, che ovviamente non impressiona nessuno (tantomeno me), ma purtroppo non è stato pubblicato…

      • E.A. ha detto:

        A volte è capitato anche a me , si tratta solo di un problema tecnico del sito. Comunque persone del genere che si esprimono in questi termini, non hanno neanche bisogno di risposte, si qualificano da sole!!! Un caro abbraccio!

      • Margotti ha detto:

        Guardate che don Fanucci e’ un personaggio immaginario del romanzo Il Padrino di M.Puzo. Non si tratta mica di un sacerdote, tutt’altro!

  • Gio ha detto:

    X Marco Tosatti e X don Fanucci

    Guardi, non glielo dico io, ultimo della classe, ma oltre alla normazione canonica, ne fa cenno, per esempio, il prof. Roberto de Mattei:

    https://blog.messainlatino.it/2014/09/vescovo-di-roma-in-quanto-papa-le.html?m=1

    • gladio ha detto:

      Non fa una grinza, Gio, più chiaro di così…
      In barba a tutte le argomentazioni, esposte peraltro con il garbo e la delicatezza di un carrettiere , da un santo sacerdote
      ( o, almeno ,così si autodefinisce)

  • clotilde ha detto:

    Caro Tosatti, mi piacerebbe che Don Nicola Bux e gli altri che si cimentano con le sesquipedali idiozie di Cionci si rendessero conto che è proprio l’attenzione che essi prestano a tali idiozie a rafforzarne la diffusione e a giustificare l’insistenza del suddetto Cionci.
    Sembra quasi che ci sia un programma di finte critiche funzionali a far sì che si continui a parlare di un libercolo che normalmente sarebbe finito nella spazzatura della memoria ormai da tempo.
    Lei cosa ne pensa? Sono in buona fede e non si accorgono di continuare a concimare la malerba dell’idiozia o fingono di criticare per tenere alta la discussione su Cionci e le sue “tesi”?

    • andreottiano ha detto:

      Il libro di Cionci è sicuramente un affare per chi lo vende.

      Chi vende è normalmente abile a promuovere il prodotto.

      Cionci è un personaggio ambizioso e privo di scrupoli, ad es. accompagnandosi anche a tipi come Biglino.

      Però più leggo gli argomenti di chi considera idiozie le ipotesi di Cionci e più mi accorgo che Cionci dice meno idiozie di chi gli dà dell’idiota.

  • Terminus ha detto:

    De toute façon, le proche destin de l’actuelle Église catholique romaine est l’implosion :
    ▪︎ soit dans la suite d’une procédure de destitution de Bergoglio, ce qui est peu probable,
    ▪︎ soit dans la suite d’une théophanie universelle, ce qui est très probable au vu de la grande apostasie qui désintègre l’Église de plus en plus et restreint la propagation du christianisme dans le monde.

    Beaucoup trop de cardinaux, d’évêques et de prêtres sont débranchés, déconnectés de la réalité de l’actualité.
    Ainsi, bien de leurs oeuvres littéraires et de leurs sermons ne sont que des coquilles vides qui ne nourrissent personne mais qui désolent tout le monde.

  • CASTAGNA MATTEO ha detto:

    Sono d’accordo sul fatto che tale teoria non abbia alcun fondamento teologico, canonico e pratico.
    Ratzinger non è MAI stato legittimo Sovrano Pontefice come non era vero cardinale e vero vescovo. Era validamente ordinato sacerdote. Egli non ha mai sconfessato, in alcuna forma la sua adesione al modernismo teologico, morale, sociale e politico. Era uno storicista hegeliano che insegnava la mutevolezza del dogma nel tempo. Ricordiamolo in moschea blu a Istanbul a pregare scalzo con l’imam per “l’unico Dio”. Ricordiamolo nelle Sinagoghe a parlare di unità e conoscenza reciproca, come se la storia non avesse già parlato. Ricordiamolo quando disse che i giudei possono legittimamente attendere il Messia, nella Sua seconda venuta. Ricordiamolo quando rimproverò Dio chiedendosi dove fosse ai tempi di Auschwitz, come se Egli ne avesse colpa. Ricordiamolo nei tempi luterani a parlare della Dottrina della giustificazione e della riabilitazione del “porcus Saxoniae”. Ricordiamolo quando riceveva atei e agnostici per dotte chiacchierate nella Corte dei Gentili, che non erano mirate a convertire ma a blaterare. Ricordiamolo con Marcello Peraa a inventarsi l’atto devoto, per giustificare anche chi non crede e confermare nell’errore tutti i falsi pastori delle false religioni ad Assisi III. Ricordiamolo quando insegnava l’unità nella diversità ossia poneva Verità ed errore sullo stesso piano. Ricordiamolo quando si inventò la figura del “papa emerito” per demolire l’immagine del Papato d’origine divina e iniziando il percorso verso una “Chiesa-Ong” come un comitato di affari. Ricordiamo le mai smentite eresie nel testo Introduzione al Cristianesimo. E potrei continuare a lungo. Non era papa perché non voleva fare ciò che la Chiesa Cattolica Apostolica Romana gli ordinava di tramandare. Ha persino subordinato la Messa tradizionale a quella novus ordo. Fu esempio di liberalismo. Fu colui che nel programma modernista di distruzione della Chiesa fece il suo compito, programmato nel tempo come quello dei predecessori fino a Roncalli. Certo che Ratzinger era impedito. Professava la fede del Concilio, non quella Cattolica!

  • Michele ha detto:

    @ Gabriela Danieli; dimenticavo: perché una consacrazione eucaristica sia valida devono esserci tre condizioni fondamentali e primarie: un sacerdote validamente consacrato (potrebbe anche essere eretico, scomunicato ma rimane sacerdote in eterno anche all’inferno e consacra validamente anche in una messa nera), pane e vino e la preghiera di consacrazione eucaristica approvata dalla conferenza episcopale in una determinata lingua.
    Tutto il resto è importante ma accessorio, può accrescere i frutti della Grazia ma la consacrazione è valida.
    La consacrazione eucaristica di San padre Pio era la stessa di un sacerdote eretico, avveniva la stessa transustanziazione con la stessa presenza divina in Corpo, Sangue, Anima e Divinità. La santità di padre Pio accresceva i frutti di Grazia ed era più feconda per chi assisteva ma la presenza divina era la medesima.
    Non si privi della Grazia del Sacramento Eucaristico.

    • Gaetano2 ha detto:

      “La consacrazione eucaristica di San padre Pio era la stessa di un sacerdote eretico…Non si privi della Grazia del Sacramento… ”

      Sì, ma decenni fa, si aggiungeva che la consacrazione di Padre Pio era un sacramento mentre l’altra era una profanazione. A quanto pare, nella neochiesa non si distingue un sacramento da una profanazione

  • Michele ha detto:

    @ Gabriela Danieli: concordo con lei sulla tesi delle dimissioni trappola per la falsa chiesa e invalide per la Chiesa, la questione munus-ministerium, il papato emerito che non esiste per gli stessi canonisti sostenitori della validità dell’elezione del vescovo argentino e la stessa Santa Sede che non sa che pesci prendere su tale problema, non risponde e non prende posizione…

    Riguardo alla validità della SS Messa La seguo senza problemi ed è valida; alcuni esempi: quando gli Apostoli celebravano distintamente le SS Messe non citavano San Pietro, pur essendo in comunione fra loro e con lui: Il testo di allora non citava esplicitamente tale comunione con San Pietro papa ma la Messa era valida.

    Caso scabroso: quando un prete giuda consacra l’Eucarestia per una messa nera cita per caso l’unione col papa? Se ne infischia eppure quella consacrazione è valida, e i diavoli e i loro sciagurati adepti sanno benissimo che lo è. Purtroppo.

    Riguardo alla disputa sulla tesi di Cionci, se è vera, ed io la ritengo fondata (distinzione munus-ministerium chiarissima sin dall’inizio anni anni ’80, Benedetto XVI che impartisce benedizione papale, si firma da papa…lo faceva perché delirava o sapeva quel faceva?) la verità si affermera` comunque nonostante errori di sottovalutazione, di convenienza, di pavidita`, di partigianeria, di sufficienza, di malafede (purtroppo in alcuni anche questa)…

    Preghiamo la Provvidenza e argomentiamo con chi è disponibile al confronto senza pregiudizi e soprattutto, nutriamoci della Grazia dei Sacramenti che nutre noi e l’intero Corpo Mistico della Chiesa.

  • giorgio rapanelli ha detto:

    Le ultime battute tra don Nicola Bux e l’intervistatore sono la “verità” , vista come conseguenza finale, di tutto l’argomento discusso. Significa solo che sarà lo Spirito Santo a trarre le conclusioni finali.

  • Terminus ha detto:

    Ce qu’on dit à propos du Vatican est donc bien vrai : c’est le plus grand cirque du monde !
    https://gloria.tv/post/41rxAyjgfik1ByzKP166tcy2V
    Effectivement, on y trouve de tout :
    ▪︎ des clowns, des magiciens, des comédiens, des musiciens, des illusionnistes, …
    ▪︎ des danseurs, des voltigeurs, des trapézistes, …
    ▪︎ des dompteurs d’évêques rebels, …
    ▪︎ des lions qui bouffent tout, des chimpanzés qui sautent sur tout et partout, …

    Voici ce que déclarait Monseigneur Nicolas BUX lors d’un entretien accordé à Aldo Maria Valli le 12 octobre 2018 :
    https://www.riposte-catholique.fr/archives/147825
    ”Comme vous pouvez le constater, la question du jugement du pape hérétique présente de nombreuses difficultés pratiques, théologiques et juridiques. Peut-être – et je le dis précisément d’un point de vue pratique – serait-il plus facile d’examiner et d’étudier plus précisément la question de la validité juridique du renoncement du pape Benoît XVI, à savoir s’il est total ou partiel (« à mi-chemin », comme on l’a dit) ou douteux, puisque l’idée d’une sorte de papauté collégiale me semble résolument contraire à l’Évangile. En effet, Jésus n’a pas dit : « Tibi dabo claves … » en se tournant à la fois vers Pierre et André, mais il l’a dit seulement à Pierre ! C’est pourquoi j’affirme qu’une étude approfondie de la renonciation pourrait peut-être être plus utile et plus profitable, tout en contribuant à résoudre des problèmes qui nous semblent aujourd’hui insurmontables.”

    Et voici ce que déclarait Monseigneur Carlo VIGANO lors d’un entretient avec Aldo Maria Valli le 05 avril 2022 :
    https://www.aldomariavalli.it/2022/04/05/intervista-carlo-maria-vigano-reagire-e-opporsi-alla-dittatura-prima-di-essere-privati-di-altri-diritti-fondamentali/
    ”Certains papes, ne l’oublions pas, sont accordés, d’autres sont infligés. Mais avant de parler du prochain conclave, il faut faire la lumière sur l’abdication de Benoît XVI et la question de la fraude au conclave de 2013, qui devra tôt ou tard donner lieu à une enquête officielle. S’il y avait des preuves d’irrégularités, le conclave serait nul et non avenu, l’élection de Bergoglio serait nulle et non avenue, ainsi que toutes ses nominations, ses actes de gouvernement et son magistère. Une remise à zéro qui nous ramènerait providentiellement au statu quo ante, avec un collège cardinalice composé uniquement de cardinaux nommés jusqu’à Benoît XVI, excluant tous ceux créés depuis 2013, notoirement ultra-progressistes.
    Il est certain que la situation actuelle, avec toutes les rumeurs sur la démission de Ratzinger et l’élection de Bergoglio, ne profite pas au corps ecclésial et crée confusion et désorientation chez les fidèles.”

    A cette époque, aucun des deux n’a fait référence aux articles 412, 413, 414 et 415 du droit canonique.
    Et puis, subitement, tous les deux ”retournent leur veste” et n’envisagent plus d’examiner la validité de la renonciation de Benoît XVI et la validité du conclave. Ils partent du principe que tout est valide.

    Il faut donc bien tirer les conclusions qui s’imposent à la raison et à la bonne foi :
    ▪︎ il ne faut plus rien attendre de ces gens-là qui font délibéremment abstraction, soustraction et négation de la vérité et de la réalité. C’est évidemment ce que Benoît XVI avait bien compris.
    ▪︎ il n’y a plus que la foi en la Sainte Écriture qui peut nous éclairer sur le dénouement de cette situation apocalyptique, nous susciter la certitude du proche Avènement universel du Seigneur Jésus-Christ

    Les disciples d’Emmaüs pensaient que tout était fini alors que tout venait de commencer.

    • don fanucci ha detto:

      Buongiorno Andrea, puoi replicare tutto quello che vuoi ma tieni presente che sino ad ora queste persone ti hanno riservato un trattamento fin troppo delicato. La tua tesi non solo è assurda e folle, ma si basa anche su un marchiano errore di lettura della declaratio.
      Benedetto non ha detto “rinuncio al ministerium papale”, ma al “ministerium del vescovo di roma” cioè a quella cosuccia che fonda il munus papale.
      Comprendiamo tutti che ti ci guadagni da vivere con questo romanzetto du Ratzinger, ma credimi, più fai capire di crederci e che non si tratta di fantasy più sembri un ignorante o un ciarlatano. Perdona la franchezza , ma è fraterna/paterna sincerità.

      PS peggio della tua “teoria” c’è quella di Viganò che crede di leggere nel pensiero del Papa al momento dell’accettazione del munus….

    • don pistone ha detto:

      😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄😄

    • Milly ha detto:

      Complimenti Dr Cionci, è proprio così che bisogna rispondere alle frasi “buttate là ” e non suffragate da nessuna prova certa.
      Magari ci fosse in questa faccenda un’argomentazione seria e “provata” anche dalla parte di chi non condivide il suo pensiero.
      Grazie per la sua testimonianza in questo ginepraio di interessi molteplici e forse inconfessabili!

      • don alessio ha detto:

        A dire il vero è proprio Cionci a non argomentare e a procedere in maniera apodittica. Poi scusi, come si fa a ragionare su idiozie come il “codice ratzinger”? Posso capire la disquisizione sul testo della declaratio ma francamente ricostruire pensieri e intenzioni mai palesati è più da indovini che da storici.

        • Milly ha detto:

          Beh, spiace constatare che quando non si hanno argomentazioni solide e probanti ci si rifugi, come via d’uscita, nella derisione e nell’insulto.
          “L’albero” di questa discussione se è buono darà frutti buoni o viceversa. Basta aspettare pazientemente!

  • Gaetano2 ha detto:

    Il CDC e la UDG sono chiarissimi, non lasciano adito a dubbi e a nessuna giustificazione. Papa Benedetto XVI, un gigante di una forza sovrumana, avversato e incompreso dai pavidi che in questa epoca sovrabbondano, ha agito salvaguardando il Munus petrino, e lo ha fatto efficacemente.
    Nel constatare la pochezza e l’incompetenza, spero non anche la viltà, di coloro che pur occupano posti di responsabilità nei ranghi ecclesiali, è facile capire che Papa Benedetto si è trovato solo contro il Nemico, eppure è riuscito a difendere il Munus a lui affidato.
    È sempre più evidente che le cariche ecclesiastiche sono in mano a piccoli individui che credono di poterne fare una mostra di prestigio personale, rendendosi ridicoli nell’affrontare questioni di valore incalcolabile senza riuscire ad entrare nel merito, cosa che perfino molti semplici laici hanno fatto, semplicemente usando i mezzi che la Santa Madre Chiesa ha messo a disposizione

    • don fanucci ha detto:

      Fammi cpaire Gaetano: Benedetto avrebbe preservato il munus consegnando la Chiesa a un antipapa, mettendo a repentaglio la propria successione e fuorviando la totalità dei cattolici, tranne il profeta Cionci e altri 4 gatti a cui Cionci avrebbe rivelato la Verità? Non ti rendi conto che la cosa fa ridere i polli e ogni altra specie animale?

      • Gaetano2 ha detto:

        Non ti posso fare capire l’ovvio, se non ci arrivi è un problema tuo. Però ispirandomi al miserikordioso ti consiglio di studiare un qualche manuale di logica in uso decenni fa nei seminari e poi di dare un’occhiata al CDC e all’UDG, altra miserikordia non ne ho

        • don fanucci ha detto:

          L’ovvietà è lo schermo per nascondere l’inconsistenza. Di ovvio c’è solo che parlate per frasi fatte e petizioni di principio. Mi piacerebbe prenderti da parte e darti un sacco di sberloni fino a quando non rispondi alla domanda “ma ovvio cosa?????” Scherzo naturalmente, non ti prenderei in disparte ma farei tutto pubblicamente 🙂

  • Donna ha detto:

    Non è intellettualmente onesto parlare di “sede impedita”senza coinvolgere direttamente chi tale questione l’ha sollevata,, documentata ecc. ,cioè il giornalista e scrittore dr. Cionci. Un confronto è doveroso e trovo sia l’atteggiamento di Toscano che. di Mons.Bux poco rispettoso in certi passaggi e un dialogo sterile in quanto mancante di un vero confronto. Cosa si teme? Un occasione persa per fare più chiarezza. Molto delusa.

    • don fanucci ha detto:

      Non l’ha “sollevata”: l’ha “inventata”. E’ diverso. Peraltro quello che doveva dire lo ha detto in un libro e in miliardi di filmetti su youtube.

  • don fanucci ha detto:

    Un commento a caldo: il confratello Nicola Bux a un certo punto parla di deformazioni “anche psichiche” di Papa Francesco. Vada per la seminfermità mentale di Bergoglio che potrebbe essere un’ipotesi….vogliamo parlare della salute psichicica di gente che perde tempo a commentare il libro di Cionci o la ancor più strampalata tesi di Viganò, passando per Socci e le schedine elettorali? Cioè…qui bux dedica 50 minuti di intervista su queste boiate….da pazzi!!!

    • BiFabio ha detto:

      Non ho capito (a parte i suoi attacchi a Cionci) quale sia la sua visione dell’attuale situazione della Chiesa e le soluzioni che propone

  • Milly ha detto:

    Chi lo dice a Cionci?
    Un po’ di amaro umorismo.

  • E.A. ha detto:

    Il libro di Ganswein e quello di Michelan, a giudizio di mons. Bux, sono fonti indiscutibili e super-attendibili, gli altri in questione sono solo fantasie e speculazioni!!! Mi dispiace ma ciò che sta emergendo da tempo è, a mio avviso, più la volontà, da parte di un certo Clero, di sminuire la figura di un gigante della Fede come Papa BXVI, facendo passare, continuamente, il messaggio di una sua valida, quanto scontata rinuncia, dovuta ad una stanchezza fisica!!!(per un Papa…e della portata di BXVI, ma a chi vogliono darla a bere???!!!), anziché la volontà di spulciare quella Declaratio, sotto tutti i punti di vista ( canonico, escatologico, semantico…) e riabilitare la figura di un Santo Papa e soprattutto smascherare il Falso!!! Non mi esprimo sulle motivazioni di un tale atteggiamento, ma mi limito a dire che se mai un tale comportamento fosse volutamente depistatorio ed ingannevole, questo risulterebbe essere ancora più grave, specialmente se proveniente da coloro che dovrebbero condurre e guidare altre pecore a loro affidate!

  • Federico ha detto:

    Purtroppo per chi non è del mestiere o per chi si improvvisa docente di diritto canonico o per chi scrive persino libri (sic!!!) e tiene conferenze sull’argomento, questo semplice e chiaro articolo non servirà a nulla. È come una malattia: tutte le prove, anche le più obiettive ed evidenti, saranno interpretate all’inverso. Ed anche se il diretto interessato, Benedetto XVI, ha categoricamente, pubblicamente e ripetutamente precisato le sue motivazioni, ciò viene interpretato come se avesse voluto dire il contrario. Mi stupisce che questo sito, molto rigoroso, serio e corretto nel proporre notizie o riflessioni, abbia sinora dato tanto spazio a teorie a dir poco improvvisate riguardanti una presunta sede impedita.
    Teorie che hanno avuto l’unico merito di aver denunciato l’assedio in cui la massoneria da più di cento anni tiene il Vaticano e che in apparenza ha avuto il suo attuale successo.

  • Gabriela Danieli ha detto:

    Rev Don Bux,
    Io sono quella signora del gruppo UNITI A GESÙ EUCARISTIA PER LE MANI PURISSIME DI MARIA, che prima del suo intervento nella conferenza a Roma del 5 ottobre 2019 sulla comunione in ginocchio, le aveva chiesto di RECITARE IL PADRE NOSTRO SIA FATTA LA “TUA VOLONTÀ.”
    Ricordo che, nel momento in cui, dopo aver pregato tutti assieme, lei denunciava con coraggio il peccato di IDOLATRA compiuto da Bergoglio il giorno prima nei giardini vaticani, don Bortolo, che le era seduto accanto, mi ha poi riferito di aver sentito il pofumo della Croce di S Martino Schio uscire dalla Statuetta di Maria Regina dell’amore, che vi stava davanti.
    Io credo che questo era un segno attraverso cui la Madonna le chiede ancora il coraggio di gridare forte la verità tutta intera su Bergoglio che non è il Papa stabilito da Cristo, bensì l’impostore iniquo posto sul trono di Pietro dalla massoneria, col mandato di distruggere Cristo e la Sua Chiesa.

    E che sia indubbio che il papa stabilito da Cristo sia rimasto ancora Benedetto XVI fino alla morte, ne è prova documentale la sua “DECLARATIO” e non “RENUNTIATIO” COME DI NORMA, dell’11 febbraio 2013 in latino e del 27 Febbraio in italiano…
    ( video “documentale” https://youtu.be/dLiGTk3YunY
    (dal min. 14) ovviamente RIMOSSO dal sito vaticano, ma salvato provvidenzialmente in questo breve video dal min. 1).
    …. Laddove ha dichiarato di rinunciare solo all’ “ESERCIZIO”(ministerium), ma non al “MINISTERO”(Munus Petrinum), così come invece previsto dal Can. 332§2, confermando in questo modo, di rimanere ancora lui l’unico detentore del MUNUS Petrino riservatogli da Cristo, se pur nello stato di “sede Impedita”. (Can. 412).

    Infatti, non avendo manifestato, per la “VALIDITÀ” di tale atto, la necessaria “RINUNCIA” al “MUNUS PETRINUM” (Mandato Divino) ma solo al “MINISTERIUM” (esercizio) … per i can. 125-126 del CJC, il Santo Padre ha dato luogo all’azione RESCISSORIA di tale atto rendendolo NULLO:

    Can. 125 – §1. L’ atto posto per violenza inferta dall’esterno alla persona, cui essa stessa in nessun modo poté resistere, è NULLO.

    §2. L’ATTO posto per timore grave, INCUSSO INGIUSTAMENTE, o per dolo, vale, a meno che non sia disposto altro dal diritto; ma PUÒ ESSERE RESCISSO PER SENTENZA DEL GIUDICE, SIA SU ISTANZA della parte lesa o DEI SUOI SUCCESSORI NEL DIRITTO, SIA D’UFFICIO. (il legittimo successore di Benedetto XVI che nessuno vuole eleggere)

    Can. 126 – L’ATTO POSTO per ignoranza o PER ERRORE, che verta intorno a ciò che ne costituisce la sostanza, o che ricada nella condizione sine qua non, *È NULLO; altrimenti vale, se dal diritto non è disposto altro, ma l’atto compiuto per ignoranza o per errore PUÒ DAR LUOGO ALL’AZIONE RESCISSORIA a norma del diritto.

    E noi sappiamo che J. M. Bergoglio NON è il Papa legittimo anche
    ◾perché già “SCOMUNICATO” latae sententiae” da papa S. GPII (Universi Dominici Gregis c.79-81) per accordi stabiliti prima del conclave in quel di St Gallen, Svizzera;
    ◾da papa Leone X, in quanto eretico seguace di Lutero (“Decet Romanum PONTIFICEM) “.
    Jnfatti, già da vescovo MB ha dimostrato di non credere alla presenza sostanziale del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo nella SS. Eucaristia, quando da vescovo, di fronte a più miracoli Eucaristici, avvenuti nella sua diocesi e fin’anche nella sua Chiesa di S Maria a Buenos Aires, anziché esporli all’adorazione, con ATTO SACRILEGO ha fatto murare vivo il cuore sanguinante di Cristo.;
    (Vedi le Prove documentali nel libro di Maurizio Blondet)
    https://www.lafeltrinelli.it/cuore-per-vita-eterna-fatto-libro-maurizio-blondet/e/9788885223738
    (Video testimonianza sul Cuore Eucastistico e sanguinante di Gesù nascosto dietro un muro)
    https://youtu.be/RC8QCtkAF7E

    ◾E quindi, per questo delitto di ERESIA e SACRILEGIO compiuto da Vescovo, le sue “ELEZIONI a pontefice SONO INVALIDE-NULLE “, per DECRETO sancito da papa Paolo IV attraverso la bolla CUM EX APOSTOLATUS OFFICIO – NULLITÀ DELLA GIURISDIZIONE PONTIFICALE DI TUTTI GLI ERETICI”:

    _ 6…. se mai dovesse accadere in qualche tempo che un vescovo… prima della sua elevazione a Romano Pontefice, avesse deviato dalla fede cattolica o fosse caduto in qualche eresia.. SIA NULLA, NON VALIDA e SENZA ALCUN VALORE, LA SUA PROMOZIONE OD ELEVAZIONE ¡, ANCHE SE AVVENUTA CON LA CONCORDANZA E L’UNANIME CONSENSO DI TUTTI I CARDINALI;…

    ◾E per DECRETO già commiato da S Giovanni Paolo II per INVALIDE ELEZIONI (Universi Dominici Gregis c.5 n.76 -77):

    🔴 76. Se l’elezione fosse avvenuta altrimenti da come è prescritto nella presente Costituzione o non fossero state osservate le condizioni qui stabilite, L’ELEZIONE È PER CIÒ STESSO NULLA E INVALIDA, SENZA CHE INTERVENGA ALCUNA DICHIARAZIONE IN PROPOSITO e, quindi, ESSA NON CONFERISCE ALCUN DIRITTO ALLA PERSONA ELETTA ⬇️
    https://t.me/c/1169299658/6702

    _Quindi, se è vero che Bergoglio non è il papa legittimo, ne consegue che la messa celebrata in comunione con lui è INVALIDA.
    E questa è “VERITÀ” liturgica ribadita da papa S. GPII in “ECCLESIAE DE EUCHARISTIA” n. 39:

    “Parimenti, poiché « il Romano Pontefice, quale successore di Pietro, è il perpetuo e visibile principio e FONDAMENTO dell’unità sia dei Vescovi sia della moltitudine dei fedeli», 82 LA COMUNIONE CON LUI È UN’ESIGENZA INTRINSECA DELLA CELEBRAZIONE DEL SACRIFICIO EUCARISTICO.
    ◾Di qui la “GRANDE VERITÀ” espressa in vari modi dalla Liturgia: «Ogni celebrazione dell’Eucaristia è fatta in unione non solo con il proprio Vescovo ma anche con il Papa, con l’Ordine episcopale, con tutto il clero e con l’intero popolo.
    ◾OGNI VALIDA CELEBRAZIONE DELL’EUCARISTIA ESPRIME QUESTA UNIVERSALE COMUNIONE CON PIETRO e con l’intera CHIESA …

    https://www.vatican.va/holy_father/special_features/encyclicals/documents/hf_jp-ii_enc_20030417_ecclesia_eucharistia_it.html

    VERITÀ liturgica ribadita anche da Papa Benedetto XVI, sia in IL PRIMATO DEL SUCCESSORE DI PIETRO, sia in questa omelia del 1977:

    “LA SS. EUCARISTIA PUÒ ESSERE ACCOSTATA “SOLO” NELL’UNITÀ CON LA SUA “AUTORITÀ” e con tutta la Chiesa…
    _La comunione col papa è la comunione con il tutto, senza la quale non vi è comunione con Cristo.”

    http://papabenedettoxvitesti.blogspot.com/2009/07/card-ratzinger-1977-la-comunione-con-il.html?m=1
    __________________________________________________________
    Dunque, che aspettano coloro ai quali compete di togliere il POTERE all’uomo iniquo J. M. Bergoglio, e darlo al legittimo successore del vero papa Benedetto XVI, non ancora eletto, così che Gesù Cristo possa tornare a prendersi cura delle sue pecore abbandonate e private del s Sacrificio VALIDO e dei Sacramenti?

    La prego di darmi una riposta Reverendo Don Bux
    gabriela.danieli6@gmail.com

    perché sono MIGLIAIA i fedeli CHE da almeno tre anni gridano:
    SINE DOMINICO NON POSSUMUS❗

    • don fanucci ha detto:

      Cara Signora, sorvolando sul resto delle abominevoli sconcezze che ha scritto, mi permetto di correggerla su una questione dirimente: nella declaratio Papa Benedetto non ha rinunciato al “ministerium” petrino (tenendosi il munus petrino), ma ha rinunciato al “ministerium del vescovo di roma” cioè al presupposto che fonda il “munus petrino”.
      La tesi di Cionci che Lei sembra voler difendere è una baggianata colossale; forse Don Bux avrebbe dovuto essere più esplicito….

      • Stefano ha detto:

        Caro don Fanucci, lei è in confusione (come molti altri).
        Il Codice di Diritto Canonico del 1983 (scritto proprio da Ratzinger su ordine di Giovanni Paolo II) è chiarissimo. Al numero 332 paragrafo 2 si legge: “Si contingat ut Romanus Pontifex MUNERI suo renuntiet” che tradotto significa “nel caso in cui il Romano Pontefice rinunci al suo UFFICIO”. Ufficio nel senso di incarico, compito. Pertanto un Papa che intenda rinunciare, deve necessariamente produrre un documento ufficiale in cui esplicitamente comunichi che rinuncia al suo munus (ufficio).
        In nessuna parte relativa al Pontefice, nel Codice di Diritto Canonico, si parla di ministerium, ma unicamente di munus.
        Proprio per eliminare ogni possibile dubbio sui due termini, la Pastor Bonus del 1988 mette volutamente in evidenza la netta divisione tra munus e ministerium. Infatti si legge nell’Introduzione: “Sicut autem permanet MUNUS a Domino singulariter Petro” che tradotto significa “così come permane l’UFFICIO dato da Dio singolarmente a Pietro”. Viceversa nella Pastor Bonus, ministerium viene utilizzato numerose volte per far comprendere come questo termine si riferisca all’ESERCIZIO pratico dell’incarico dato da Dio (che è il munus). Infatti nella versione italiana della Pastor Bonus, il termine ministerium viene tradotto con esercizio, e mai con ufficio, incarico o compito.
        Fatte queste fondamentali premesse, leggiamo la Declaratio di Benedetto XVI: “declaro me MINISTERIO renuntiare”.
        Game over.

        • don fanucci ha detto:

          Amico Stefano, Papa Benedetto in realtà ha detto “declaro me ministerio EPISCOPI ROMAE…renuntiare”: il ministero di vescovo di Roma è il presupposto su cui si fonda il munus papale. Scusa tanto, ma più insistete più sembrate degli ingoranti che non hanno nemmeno letto la declaratio. Ignoranti o imbroglioni a seconda della pecunia che etra in tasca. Fai tu….

          • gladio ha detto:

            Caspita don Fanucci! Un linguaggio degno di un santo sacerdote! in linea comunque con il ” misericordismo ” bergogliano che al primo confronto con chi esprime perplessità ( e a buona ragione ) sull’ operato del “papa” regnante, mette in soffitta tutti quei buoni propositi fatti di
            ” saper ascoltare “, di ” valorizzare le differenze “, di
            ” accogliere todos todos ” e quant’ altro.
            Giovannino Guareschi , don Fanucci, nel suo libro ” Don Camillo e i giovani d’ oggi ” , ad un suo personaggio mette in bocca questa frase :
            ” un prete non è un uomo, è qualcosa di meno…o qualcosa di più, dipende”…
            Le auguro salute, prete ” misericordioso “.

          • Gio ha detto:

            “il ministero di vescovo di Roma è il presupposto su cui si fonda il munus papale.”

            Ma quando mai? Se fosse così, S. Pietro non sarebbe stato Papa dall’inizio.

            Il diritto canonico è chiaro:
            Can. 332 – §1. Il Romano Pontefice ottiene la potestà piena e suprema sulla Chiesa con l’elezione legittima, da lui accettata, insieme con la consacrazione episcopale. Di conseguenza l’eletto al sommo pontificato che sia già insignito del carattere episcopale ottiene tale potestà dal momento dell’accettazione. Che se l’eletto fosse privo del carattere episcopale, sia immediatamente ordinato Vescovo.

            Chiunque, infatti, può essere eletto papa, e, poi, “se l’eletto fosse privo del carattere episcopale, sia immediatamente ordinato Vescovo.”

            Prima, cioè, si diventa papa e poi vescovo di Roma.

          • Stefano ha detto:

            Don Fanucci, io ho citato parola per parola quello che è scritto nel Codice di Diritto Canonico e nella Pastor Bonus. Lei invece propone il “diritto fanucciano”, inventato sul momento. Ma di che cosa stiamo parlando? Se accetta un confronto sulle Leggi della Chiesa bene, altrimenti evito ulteriormente di rispondere perché non ha senso.

          • Stefano ha detto:

            Mi stupisco invece della moderazione di Stilum Curiae, su come possa tollerare che un sacerdote (se lo è) si rivolga a persone che non conosce indicandole come ignoranti e imbroglione. Che vergogna.

          • don fanucci ha detto:

            Stefano, tu non hai affatto citato il codice parola per parola, ma te lo sei inventato di sana pianta. Vattelo a leggere e non fare prediche agli altri per come scrivono, considerato il livello medio dei tuoi interventi da quando esiste questo blog. Saresti il primo a dover subire la falcidia della moderazione. Fai il bravo!

          • don fanucci ha detto:

            Gio, la consacrazione episcopale conferisce il munus episcopale; se associato al munis espiscopale c’è il ministerium di vescovo di Roma (cioè di capo della diocesi di Roma) si ha anche il munus papale, che a sua volta ha un ministerium costituito dall’esercizio del governo. Se il ministerium di vescovo di Roma viene meno, viene meno anche il munus papale. La questione è di una semplicità incredibile:è per questo che le scempiaggini di Cionci non se le fila nessun normodotato.

          • Marco Tosatti ha detto:

            La prima cosa che mi fu detta, molti anni fa, quando cominciai a occuparmi di Vaticano, e ripetuta in seguito da diverse persone più istruire di me, fu che il papa è papa in quanto vescovo di Roma, e non il contrario. Mi è stata insegnata una cosa sbagliata?

      • Gaetano2 ha detto:

        “… cioè al presupposto che fonda il “munus petrino”…”

        Nel CDC, che è normativo, non si richiede la rinuncia al “presupposto che fonda il “munus…” ma esplicitamente al munus. È facile da capire, basta leggere. E nessun azzeccagarbugli può cambiare ciò, tantomeno pseudo presbiteri

        • don fanucci ha detto:

          A parte il fatto che il Papa non è vincolato a norme che non siano di diritto divino o naturale, il codice non prescrive alcuna formula ma solo che la rinuncia sia manifesta e data in modo libero. Se il Papa voleva usare un sinonimo per significare la permanenza del munus episcopale era del tutto libero di farlo.
          Fatto sta che i cioncisti parlano di ministerium petrino mentre il Papa ha parlato di ministerium episcopale, il che significa che il vizio di nullità che i cioncisti affermano non si trova nella declaratio che probabilmente non hanno manco letto.

          • Gaetano2 ha detto:

            È inutile che ti butti in chiacchiere vuote.
            Il FATTO è che Papa Benedetto XVI non ha rinunciato al Munus, questa è la sua intenzione che ha manifestato, il resto sono chiacchiere da tipico accoglino

  • Donna ha detto:

    Questo per un vescovo, e per un Papa?

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