San Carlo. Cosa Penserebbe del Sinodo sulla Sinodalità? Mons. Viganò.

6 Novembre 2023 Pubblicato da 16 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione l’omelia pronunciata da mons. Viganò in occasione della festa di san Carlo Borromeo. Buona lettura e condivisione.

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FESTA DI SAN CARLO BORROMEO

4 Novembre 2023

Celebriamo la festa di San Carlo Borromeo, Cardinale Arcivescovo di Milano, Confessore della Fede, Patrono della Città e della Diocesi ambrosiana. Un Santo che, come tutti i Santi proclamati dalla Chiesa prima della rivoluzione conciliare, oggi sarebbe additato come divisivo, intollerante e integralista dall’inquilino di Santa Marta, ritenuto Successore di quei Papi che vollero questo grande Prelato a Roma prima come membro del Sant’Uffizio e Segretario di Stato – sotto lo zio Pio IV – e poi come consultore al Concilio Tridentino ed esecutore della riforma che esso mise in atto alla fine del Cinquecento, regnante San Pio V. Fu presidente della commissione di teologi incaricati dal Papa di elaborare il Catechismus Romanus insieme a grandi personaggi della Riforma cattolica come San Pietro Canisio, San Turibio da Mogrovejo e San Roberto Bellarmino. Lavorò alla revisione del Messale, del Breviario e della musica sacra; si impegnò nella fondazione dei Seminari – istituzione eminentemente tridentina – e nella difesa degli Ordini Sacri, del Celibato sacerdotale, del Matrimonio. Fu zelantissimo Pastore, munifico verso i poveri e i malati, implacabile avversario dei Riformati e degli eretici protestanti, caritatevole e accogliente verso i Cattolici inglesi rifugiatisi in Italia per sfuggire alle persecuzioni di Elisabetta I. 

San Carlo fu insomma a pieno titolo un vero Vescovo conciliare, che dello spirito del postconcilio si fece promotore indefesso tanto nella Chiesa universale quanto nella Chiesa ambrosiana. Immagino che, formulata così, questa affermazione possa suscitare qualche sbalordimento; ma se vi prestiamo attenzione, il ruolo di questo Santo Vescovo rispetto al Concilio di Trento fu analogo a quello che, quattrocento anni dopo, ebbero altri Vescovi e Prelati nel Concilio indetto da Giovanni XXIII. Analogo, ma di segno diametralmente opposto. Ed è in questo che possiamo comprendere la differenza che sussiste tra l’essere buoni Pastori fedeli a Cristo e l’essere mercenari al soldo del nemico. In questo possiamo vedere la differenza tra il servo buono e fedele che fa fruttare i talenti ricevuti dal suo Signore e il servo malvagio che li sotterra (Lc 19, 22). 

Cosa dunque costituisce la differenza tra San Carlo Borromeo – e insieme a lui tutti i Santi Confessori della Fede – e l’attuale Episcopato? La Carità, ossia l’amore di Dio sopra ogni cosa e l’amore del prossimo per amor Suo. Fu infatti il fuoco di Carità, illuminata dalla Fede, ad animare di zelo apostolico San Carlo in tutta la sua vita. Senza Carità, egli avrebbe lasciato gli eretici nell’eresia e non avrebbe combattuto i loro errori. Senza Carità non avrebbe aiutato i poveri, i malati, gli appestati. Senza Carità non avrebbe provveduto alla formazione dei chierici, alla disciplina dei sacerdoti e dei religiosi, alla riforma dei costumi dei parroci, al decoro della Santa Liturgia.

Senza Carità egli avrebbe chiesto ai Cattolici inglesi, in nome dell’inclusività, di dialogare con la loro regina eretica, feroce nemica dei “papisti”. Senza la Carità, che ci fa amare Dio nella Sua sublime Verità e detestare tutto ciò che offusca il Suo insegnamento, San Carlo non avrebbe partecipato al Concilio di Trento per definire con maggior forza i punti della dottrina cattolica impugnati dai Luterani e dai Calvinisti, ma avrebbe anzi cercato di smussare ogni divergenza teologica per non farli sentire esclusi e giudicati.

Avrebbe emarginato i buoni sacerdoti e fedeli, accusandoli di essere rigidi e deridendoli nei suoi scritti o nelle sue omelie. Non si sarebbe preoccupato di vigilare sulla moralità del Clero, promuovendo anzi gli indegni per assicurarsi la loro complicità. Avrebbe cioè agito come i Vescovi del Vaticano II o come i cortigiani di Santa Marta, abbandonando le anime al pericolo della dannazione eterna e trascurando i propri doveri di Pastore e di Successore degli Apostoli.

Avrebbe dimostrato di non amare Dio, perché chi non Lo riconosce per come Egli Si è rivelato, non può amarLo nelle Sue divine perfezioni; e chi lascia che anche una sola anima si perda lontano dal Signore senza cercare di convertirla, non ama il prossimo perché non vuole il suo bene, ma la sua approvazione o peggio la sua complicità.

Se il Borromeo si fosse comportato in questo modo avrebbe insomma amato se stesso e la proiezione ideologica di una “sua” chiesa, vanificando i talenti ricevuti, ed oggi non lo celebreremmo nella gloria dei Santi, ma lo ricorderemmo nel novero degli eresiarchi. Se il Borromeo si fosse comportato secondo il «tutti, tutti dentro» dell’inquilino di Santa Marta, le anime messe dalla Provvidenza lungo il suo cammino per essere salvate, si sarebbero perdute. 

Se vogliamo avere una prova ulteriore dell’abisso che separa i Santi Pastori – e San Carlo tra questi – dai mercenari che oggi infestano la Chiesa di Cristo, è sufficiente che ci immaginiamo come egli giudicherebbe i partecipanti al Sinodo sulla Sinodalità, e cosa direbbe della condanna di Bergoglio a chi «si limita a riproporre astrattamente formule e schemi del passato», del suo invito ad una «evoluzione dell’interpretazione» delle Sacre Scritture, del culto della Pachamama, del suo starsene in piedi coram Sanctissimo, della Dichiarazione di Abu Dhabi, del presunto ruolo delle donne nel governo della Chiesa, della volontà di abolire il Sacro Celibato, dell’ammissione dei concubinari e dei divorziati alla Comunione, della benedizione delle unioni omosessuali e della promozione dell’ideologia LGBTQ+, dell’aver promosso un farmaco dannoso e mortale, dell’essersi fatto zelante sostenitore dell’Agenda 2030. E non pensiamo che la reazione di San Carlo sarebbe un’eccezione: non vi è uno solo dei Santi, dei Dottori, dei Papi sino a Pio XII incluso che approverebbe nulla di quanto si sta consumando in Vaticano. Al contrario, tutti indistintamente riconoscerebbero nell’azione di governo e di pseudo-magistero di questi ultimi decenni – e del presente “pontificato” in particolare – l’opera del Nemico infiltrato nel sacro recinto, e non esiterebbero a condannarla senza appello, e con essa i suoi artefici, esattamente come tutti condannarono gli errori del loro tempo e moltiplicarono gli sforzi per proteggere il gregge loro affidato e confermarlo nella Verità. 

Chiesa e anti-chiesa si fronteggiano, in questo momento epocale, perché appaia in tutta la sua cruda realtà quel mysterium iniquitatis che sinora avevamo visto emergere episodicamente – ed energicamente combattere da parte di santi Pastori – nel corso della Storia. 

Da un lato la Chiesa di Cristo, acies ordinata, mossa dalla Carità nella Fede per la gloria di Dio e la santificazione delle anime, nella gratuità della Grazia. Semper eadem, nella immutabilità che le viene dal suo Capo, che è Dio perfettissimo e la cui Parola è stabile nei secoli. Dall’altro la sinagoga di Satana, l’antichiesa conciliare e sinodale, i cui corrotti ministri sono spinti dall’interesse personale, dalla sete di potere e di piaceri, accecati dall’orgoglio che fa loro anteporre se stessi alla Maestà di Dio e alla salvezza delle anime: una setta di traditori e rinnegati che non riconoscono alcun principio immutabile ma che si nutrono di provvisorietà, di contraddizioni, di equivoci, di inganni, di menzogne, di turpi ricatti. Questa antichiesa non può che essere intrinsecamente rivoluzionaria, perché il suo sovvertimento dell’ordine divino non accetta a priori alcunché di eterno, ed anzi lo aborrisce proprio in quanto immutabile, perché non può manometterlo, dal momento che alla perfezione non vi è nulla da aggiungere o da modificare. La rivoluzione permanente, cifra dell’attuale compagine ecclesiastica, ha sedotto molti fedeli e chierici con le lusinghe della mentalità liberale e del pensiero hegeliano, facendo credere a tanti moderati, che il loro momentaneo quieto vivere sia sufficiente a garantire un’impossibile coesistenza tra Tradizione e Rivoluzione, per il solo fatto che li si lasci celebrare la Messa antica in cambio dell’accettazione del compromesso e del non mettere in discussione il Vaticano II, come gli Ebrei con i sacerdoti di Baal al tempo del profeta Elia.

L’adagio cattolico Nihil est innovandum – Nulla dev’essere cambiato – non è uno sterile arroccarsi su posizioni preconcette per paura di affrontare ciò che è nuovo, come vorrebbero farci credere i falsi pastori infiltrati nella Chiesa. Esso esprime al contrario la serena consapevolezza che la Verità di Cristo – che è Cristo stesso, Λόγος, Verbo eterno del Padre, Alfa e Omega – non conosce la corruzione del tempo, perché appartiene alla perfezione di Dio: veritas Domini manet in æternum (Sal 116, 2). Per questo non vi è, né vi può essere, cambiamento sostanziale nell’insegnamento della Chiesa: perché il suo Magistero è e dev’essere quello del suo divino Fondatore. E semmai vi è qualcosa che il bene delle anime richiede di porre in maggior luce, ciò deve sempre e comunque consistere in una nostra riforma personale, ossia nel ricondurre alla fedeltà della forma originaria la nostra risposta all’immutabile insegnamento di Nostro Signore. Perché non è l’eterna perfezione di Dio che deve adeguarsi alla nostra miserabile mutevolezza, bensì la nostra infedeltà che deve avere come modello e meta il conformarsi alla volontà di Dio: sicut in cœlo et in terra. 

Per la prima volta nella Storia, in questa battaglia tra Chiesa e anti-chiesa, la prima non è solo emarginata e perseguitata, ma si trova anche defraudata della suprema autorità del Romano Pontefice, un’autorità usurpata e usata per demolirla dalle fondamenta, per rendere ufficiale una transizione iniziata sessant’anni fa. Nave senza nocchiere in gran tempesta (Inf. VI, 77). Se non avessimo la promessa di Cristo con il Non prævalebunt, verrebbe da credere che le porte degli inferi siano ormai trionfanti. Ma sappiamo che l’apparente vittoria del Nemico è tanto più prossima alla fine quanto maggiore è l’arroganza di chi osa sfidare Nostro Signore, e che le nostre tribolazioni sono la benedetta punizione terrena con cui Egli ci purifica, mettendoci dinanzi l’orrore dell’apostasia di un papa e con lui di tanti vescovi. Ringraziamo dunque la Maestà divina di aver fatto cadere tante maschere, dietro le quali si nascondevano anime perdute. Maschere cadute soprattutto durante la farsa del Sinodo sulla Sinodalità, e che ci permettono di comprendere quanto vere ed attuali siano le parole del Signore: Nessuno può servire due padroni (Lc 16, 13).

Insieme alla Carità vi è sempre la santa Umiltà, nutrice di questa Virtù teologale. San Carlo fu uomo e pastore veramente umile. Non nello spogliarsi della dignità cardinalizia o episcopale; non nel comportarsi o nel parlare in modo rozzo affettando semplicità; non nell’ostentare una finta povertà seguito dai fotografi, o nel baciare la mano ai grandi usurai della Sinagoga, o nel simulare compassione per i poveri usati come bandiera ideologica. San Carlo fu umile e povero nel segreto, lontano dagli occhi della massa, dove solo il Signore vede la purezza delle nostre intenzioni e la sincerità del nostro cuore. 

Dinanzi alla crisi che travaglia la Santa Chiesa e all’apostasia della Gerarchia, dobbiamo prendere esempio da ciò che San Carlo fece, e allo stesso tempo evitare di compiere ciò che San Carlo evitò: una regola aurea che ci permetterà di discernere come comportarci in questi tempi terribili. Questo vale certamente per i fedeli, ma eminentemente per i Ministri di Dio e per i Religiosi, che nel grande Arcivescovo di Milano possono trovare un modello di vita e di santità. Un modello che rimane valido proprio perché ha come unico scopo l’amore di Dio e del prossimo, e non rincorre lo spirito del tempo né cerca di compiacere il Principe di questo mondo. È quello che ci invita a compiere l’orazione della Messa: O Dio, che hai ornato la tua Chiesa con le salutari riforme operate da San Carlo, tuo Confessore e Pontefice, concedi a noi propizio di sentire la sua celeste protezione, mentre in terra imitiamo il suo esempio. E così sia.

 

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

 

4 Novembre 2023
In Festo S.cti Caroli Borromæi,
Episcopi Mediolanensis et Confessoris

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16 commenti

  • Fedele privato dei Sacramenti dalla falsa chiesa di JMB ha detto:

    GESÙ HA DATO LA VITA PER LA SUA SPOSA AMATISSIMA:
    LA SANTA MADRE CHIESA!

    Ma oggi, di fronte alla Suo gregge abbandonato e privato del S Sacrificio (lecito) e dei Sacramenti, io credo che Gesù rivolgerebbe lo stesso severo rimprovero a tutti quei vescovi e sacerdoti apostati e responsabili della grande impostura religiosa in atto, perché, anziché eleggere il successore di Benedetto XVI, unico e legittimo Pontefice fino alla morte, SI OSTINANO VERGOGNOSAMENTE a riconoscere papa un massone eretico senza Munus e a celebrare la messa sacrilega in comunione con lui:

    37 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!
    38 Ecco: la vostra Casa vi sarà lasciata deserta!
    39 Vi dico infatti che non mi vedrete più finché non direte:

    BENEDETTO (era) COLUI CHE È VENUTO NEL NOME DEL SIGNORE!».

    https://youtu.be/kMll1XEYPzI

  • Enrico Nippo ha detto:

    Ma allora è proprio vero che non è oro tutto ciò che luccica!

    Carlo Borromeo e le donne gettate nel fuoco a testa in giù | Viaggiatori Ignoranti

    Nell’articolo spicca il dipinto di Tanzio da Varallo che mostra il Borromeo distribuente l’Eucarestia con posa mistico-misericordiosa che fa a cazzotti con lo stesso personaggio che spedisce gente sul rogo.

    • Adriana 1 ha detto:

      Caro Enrico,
      con una ( forse ) facile battuta potrei risponderti che è proprio “oro”. Quello dei 10.000 scudi d’oro offerti dalla sua potente famiglia alla Chiesa per la di lui Beatificazione, utile ad accrescere ulteriormente il prestigio e la forza della dinastia Borromeo ( ancor oggi “ruspante” ).

  • unaopinione ha detto:

    Naturalmente per “articolo autonomo” intendo la traduzione dall´inglese dell´articolo di cui al link (e non ció che ho scritto io).

  • unaopinione ha detto:

    Da non pubblicare – Caro dott. Tosatti, vorrei segnalarle questo articolo (che puó far apparire autonomamente). Se lo fa apparire come commento di Unaopinione, puó cancellarne qualsiasi tratto, o anche non farlo apparire proprio – Unaopinione – da rendere ev. noto riga successiva.
    Fuori argomento, peró credo che sia importante per chi ama la libertá.
    Mentre tutta l´attenzione dei Media è concentrata sul genocidio di Gaza, i politici nostrani ed europei non perdono tempo per scendere, pensando di poterlo fare di nascosto, le loro carte … rosse naturalmente …
    “A superstate is being created without any consent of the people, warns Polish MEP Jacek Saryusz-Wolski”
    Un primo tratto tradotto in italiano:
    “Si suppone che il pubblico non noti il putsch che sta avendo luogo, che si sta abolendo l´Unione europea come comunità di stati sovrani e si sta creando un superstato senza il consenso della gente, dice il parlamentare Jacek Saryusz-Wolsky” (mia traduzione)
    “The public is not supposed to notice that a putsch is about to take place, that the European Union as a community of sovereign states is being abolished and a superstate is being created without any consent of the people, says Polish MEP Jacek Saryusz-Wolski”
    https://archive.ph/Wptkr#selection-647.0-651.369
    Qui alcuni dei tratti secondo me piú interessanti dell´articolo (in inglese):
    JSW: The European Parliament’s Constitutional Affairs Committee adopted a resolution on Oct. 25 with a report carrying far-reaching treaty changes … The plenary vote is planned for Nov. 22 and will formally trigger the procedure to amend the existing treaties.
    D: can these changes be blocked by smaller countries such as Hungary and Slovakia …?
    JSW: Here, the pressure is very great, and the tools the European Commission has at its disposal are much more powerful …
    the resolution was to be formulated in such a way as to hide the most radical proposals and rearrange them so that even within the camp of those five political groups, from the communist Left to the European People’s Party, they would not arouse resistance. Therefore, the resolution itself is a “light” version, a version that is deliberately adulterated to hide the true radicalism of what is in the 110 pages of the report.
    It is worth noting that in the European Parliament’s resolution, its authors refer to the Ventotene Manifesto of Altiero Spinelli, an Italian Trotskyist communist.
    … This clearly shows that this idea of amending the EU treaty is rooted in the communist Marxist vision for Europe, where nation-states are being abolished and where democracy is basically non-existent.
    This is pure Bolshevism!
    D: On the other hand, this first treaty, which would be groundbreaking and would introduce such a principle, will have to be adopted unanimously, right?
    JSW: Yes. And once it is adopted, there will be no more need to force the will of some member states when it can be bypassed …
    according to this newly proposed treaty, which the European Parliament is currently debating, it would become officially possible for the Union to grant itself new competencies and to decide on the competencies of the member states.
    according to this newly proposed treaty, which the European Parliament is currently debating, it would become officially possible for the Union to grant itself new competencies and to decide on the competencies of the member states.
    In short, it is the Union that will decide what are the powers and scope of sovereignty of the states, and not the opposite.
    Incidentally, the euro currency is to become mandatory for all EU members.
    D: Does this mean that if the treaties are modified as per the European Parliament’s current proposals, the EU will be able to officially and legally impose same-sex marriage on all member states?
    JSW: Indeed, not allowing same-sex marriages in a member state will constitute a violation of the rule of law as understood by its new EU definition.
    D: So what is your forecast? Does the new treaty have enough support in the big EU countries and will it simply be imposed on the rest?
    JSW: First, it will pass in the European Parliament. Roughly judging by previous votes, I predict that it should be about 330 votes “for” and 170 “against.”
    My answer to your question is that if societies and political forces don’t wake up now and stop this at an early stage, the EU steamroller will go all the way to the end.
    But if this is done quietly, as has been the case so far, with politicians and the media keeping silent, then this process will go all the way to the end. Now the work is being carried out below the radar. Only experts and a very small number of journalists have noticed it.
    That is the intention, by the way, to do it in-house, in a discreet way. The public is not supposed to notice that a putsch is about to take place, that the European Union as a community of sovereign states is being abolished and a superstate is being created without any consent of the people, and that the member states are being reduced to the role of German states.
    But in Brussels, they know full well that such an agreement does not and will not exist. So they want to do it secretly, and that is why I call this a plot and a putsch. It is an assault on democracy.
    The problem is that Europe has been hijacked, it has been stolen. Just as Zeus, in the form of a bull, abducted Europe, left-liberal circles have taken possession of something that was a concept with a Christian genesis, something that was founded on the principle of subsidiarity, which, by the way, is derived from the Church’s social teaching. This something is being transformed by them into a project with communist roots. The authors of the European Parliament’s draft resolution and report do not even hide this.
    L´unico articolo che tratta l´argomento (cercando su Google) è questo (forse cercando ulteriormente si trova qualcosa, ma giá questo basta per capire che l´argomento è “sepolto”):
    https://euractiv.it/section/futuro-delleuropa/news/la-commissione-affari-costituzionali-del-parlamento-europeo-approva-il-rapporto-sulla-modifica-dei-trattati/ dove sono tutte rose e fiori.
    Mi chiedo cosa ha votato il partito di Meloni e Forza Italia.

  • Giampiero ha detto:

    Io che sono cresciuto nella Chiesa conciliare, sentendomi in piena sintonia con essa (nonostante non mi sfuggissero le aberrazioni e le fughe in avanti di tanti ben noti personaggi) ,non ho mai considerato intollerante, divisivo e integrista un santo o una santa non permeati ancora dall’humus di questo vituperato Concilio. San Carlo Borromeo? Nel periodaccio della psico-pandemia ci è proprio mancato un santo come lui. Che il Signore provveda a non farci mancare simili eroi a servizio della sua vigna. Preghiamo per questo, così come Gesù ci ha esortato a fare.

  • gaetano2 ha detto:

    “…mettendoci dinanzi l’orrore dell’apostasia di un papa e con lui di tanti vescovi…”
    Un papa apostata, per sua natura, non può esistere, a meno di pensare che NSGC si sia sbagliato o, peggio, abbia voluto ingannarci (con le ovvie conseguenze del caso).
    Invece, può esistere un lestofante, anticristiano, usurpatore, imposto dai nemici di sempre.
    (aderendo alla petizione si mostra che almeno qualcuno se ne rende conto)

    https://www.petizioni.com/riconoscimento_della_sede_impedita_di_benedetto_xvi_e_convocazione_del_conclave

  • E.A. ha detto:

    Che mons. Vigano’ abbia una sua visione delle cose inerenti all’attuale situazione Ecclesiastica è ormai fuori dubbio e discussione. Trovo però cattolicamente inaccettabile la sua esternazione con cui afferma che tutti i Papi, fino a PioXII incluso, non avrebbero approvato una tale deriva. Lo trovo estremamente grave ed oltraggioso nei confronti di Papi validamente eletti, quindi veri Vicari di Cristo, i quali vengono da lui equiparati ad un Antipapa, e di cui viene fatto un processo all’intenzione, dopo la loro morte, dando addirittura possibile la loro approvazione, il loro consenso, alla manifesta apostasia di questo Antipapato. Una tale visione offende NSGC ed implicitamente colloca l’Antipapa e la sua falsa chiesa all’interno della Santa Chiesa Cattolica, foraggiando in questo modo la Menzogna!

    • Amparo ha detto:

      CONCORDO IN PIENO.

    • Cristiana Cattolica ha detto:

      Concordo in peno E. A.
      Se mons Vigano riconoscesse davvero come dice papi come Leone XIII e Pio XII e obbedisse loro, non si permetterebbe di giudicare il valido concilio Vaticano II.
      Perché saprebbe che disprezzare un concilio significa disprezzare Gesù Cristo che lo ha guidato e confermato:
      Pio XII:
      … ◾Gesù Cristo arricchisce in maniera divina i Pastori e i Dottori, e specialmente il suo VICARIO in terra, dei doni soprannaturali della scienza, dell’intelletto e della sapienza affinché custodiscano con fedeltà il tesoro della fede, lo difendano con coraggio, e piamente lo spieghino e diligentemente lo ravvivino;
      🔥Egli (Cristo) infine, sebbene non visto, PRESIEDE e GUIDA i CONCILII della Chiesa.

      http://www.vatican.va/content/pius-xii/it/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_29061943_mystici-corporis-christi.html

      Vediamo ora cos’ha detto Giovanni Paolo II – 6- 1- 2001 del Concilio vaticano II:

      57. Quanta ricchezza, carissimi Fratelli e Sorelle, negli orientamenti che il Concilio Vaticano II ci ha dato!…
      … A Giubileo concluso sento più che mai il dovere di additare il Concilio, come la grande grazia di cui la Chiesa ha beneficiato nel secolo XX: in esso ci è offerta una sicura bussola per orientarci nel cammino del secolo che si apre.

      https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/apost_letters/2001/documents/hf_jp-ii_apl_20010106_novo-millennio-ineunte.html

      ◾E Benedetto-XVI:
      Il Concilio Vaticano II è per noi un forte appello a riscoprire ogni giorno la bellezza della nostra FEDE, a conoscerla in modo profondo per un più intenso rapporto con il Signore, a vivere fino in fondo la nostra vocazione cristiana.

      https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/audiences/2012/documents/hf_ben-xvi_aud_20121010.html

      ◾Ricordo inoltre che papa Benedetto XVI il 28 gennaio 2009 ha rimesso certe scomuniche, auspicando il ritorno alla piena comunione con la Chiesa della Fraternità S. Pio X :

      “In adempimento di questo servizio all’unità che qualifica in modo specifico il mio ministero ho deciso giorni fa di concedere la remissione della scomunica in cui erano incorsi quattro vescovi ordinati nel 1988 da Mons. Lefebvre senza mandato pontificio. Ho compiuto questo atto di paterna misericordia perché ripetutamente questi presuli mi hanno manifestato la loro viva sofferenza per la situazione in cui si erano venuti a trovare.

      ◾Auspico che a questo mio gesto faccia seguito il sollecito impegno da parte loro di compiere *gli ulteriori passi necessari per realizzare la piena comunione con la Chiesa, TESTIMONIANDO COSÌ VERA FEDELTÀ E VERO RICONOSCIMENTO DEL MAGISTERO E DELL’AUTORITÀ DEL PAPA E DEL CONCILIO VATICANO II”.

      https://youtu.be/gGlHpVWerCY?si=0cNk03qoEARrjuox

      Ma la Fraternità S Pio X, anziché ringraziare il S Padre e accogliere il suo paterno appello, è rimasta nella sua scismatica posizione di NON ACCETTAZIONE DEL CONCILIO VATICANO II E DEL MAGISTERO POST-CONCILIARE DEI PAPI …

      Meritando questa sentenza del 10 marzo 2009 :
      …” Per precisarlo ancora una volta: finché le questioni concernenti la dottrina non sono chiarite, la Fraternità NON HA ALCUNO STATO CANONICO NELLA CHIESA, e i suoi ministri – anche se sono stati liberati dalla punizione ecclesiastica – NON ESERCITANO IN MODO LEGITTIMO ALCUN MINISTERO NELLA CHIESA ❗
      Alla luce di questa situazione è mia intenzione di collegare in futuro la Pontificia Commissione “Ecclesia Dei” istituzione dal 1988 competente per quelle comunità e persone che, provenendo dalla Fraternità San Pio X o da simili raggruppamenti, vogliono tornare nella PIENA COMUNIONE COL PAPA – con la Congregazione per la Dottrina della Fede. Con ciò viene chiarito che i problemi che devono ora essere trattati sono di natura essenzialmente *DOTTRINALE e riguardano soprattutto L’ACCETTAZIONE DEL CONCILIO VATICANO II e DEL MAGISTERO POST-CONCILIARE DEI PAPI …

      https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/letters/2009/documents/hf_ben-xvi_let_20090310_remissione-scomunica.html

  • GINO ha detto:

    Lei penserebbe e parlerebbe
    San Carlo agirebbe in mezzo al popolo.

  • Lucia Buttaro ha detto:

    Auguri di buon onomastico !
    Preghiamo che S. Carlo Borromeo interceda presso la Divina Misericordia per ottenere a Mons. Viganò la perfetta Carità che tutto crede tutto spera.
    Così sia

  • R.S. ha detto:

    Buon onomastico a Mons. Viganò, al quale i genitori hanno dato un nome dal quale sta traendo tanta ispirazione.
    Da questa palude se ne uscirà con l’humilitas.
    Dio si serve di strumenti piccoli.

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