A Bologna Corsi di Rieducazione LGBTQ+ per Insegnanti. Pro Vita & Famiglia.

28 Ottobre 2023 Pubblicato da 6 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione questo post pubblicato su X dall’amico Jacopo Coghe, di Pro Vita & Famiglia, che testimonia di un’ennesima follia di un’amministrazione di sinistra. Mentre il wokismo con tutti i suoi addentellati e le sue follie comincia a declinare (nel ridicolo) nel Paese di origine, i suoi adepti nostrani, rigorosamente in ritardo , propongono soluzioni rieducative che ricordano troppo da vicino i Campi di Rieducazione cinesi per non destare allarme. Buona lettura e condivisione. 

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Comune Bologna finanzia rieducazione gender per insegnanti di medie e liceo e vara “frasario” Lgbt Ancora una volta si dice di voler diminuire le violenze con Strumenti educativi per accogliere studenti LGBTQIAP+ (?!), e ci si trova attivisti che insegnano agli educatori come parlare ai nostri figli di identità di genere, relazioni in famiglia, e coming out, fino anche alle transizioni di genere. Questi alcuni degli argomenti del progetto “La scuola che valorizza le differenze”, organizzato dalle associazioni arcobaleno Frame e Cassero e finanziato dal Comune di Bologna, destinato a docenti, insegnanti e personale delle scuole. E’ vergognoso che, ancora una volta, dietro l’encomiabile obiettivo di diminuire le violenze, si trasforma la scuola in campo di rieducazione al gender fino a sponsorizzare la conseguenza più pericolosa di questa ideologia, cioè percorsi di transizione fin da bambini per chi si sente nato nel corpo sbagliato. Inculcare il gender sembra essere un diktat del comune di Bologna tanto che oggi è stato pubblicato un vero e proprio manuale del “piccolo attivista gender”, caldeggiato dalla vice sindaco Emily Clancy, e che sconsiglia di usare le parole “uomo” e “donna”, “paternità”, fino a spingersi all’uso di asterischi e schwa. Paradigmatico, nel manuale, presentato come un invito al rispetto attraverso “parole che fanno la differenza”, il riferimento denigratorio, in un esempio, all’avvocato Giulia Bongiorno e al direttore d’orchestra Beatrice Venezi, ree di aver scelto di essere chiamate non come l’amministrazione Lepore vorrebbe imporre. La famigerata autodeterminazione delle donne che si schianta nell’imposizione. Verrebbe da ridere se non fosse che questi progetti si sono rivelati profondamente pericolosi per i più piccoli, tanto che i Paesi “civili”, pionieri di questo approccio ideologico, lo stanno via via abbandonando. Non possiamo permettere sperimentazioni ideologiche già fallite sulla pelle dei nostri figli. Ricordiamo al Comune che se l’intenzione è il rispetto incondizionato di ciascuno, deve assicurare ai genitori con idee diverse che tutti gli insegnanti fruitori di questi corsi e che chiunque vorrà parlare di questi temi chiederà, come da normativa, il consenso informato preventivo dopo dettagliata informativa, rispettando il diritto di priorità educativa delle mamme e dei papà. Non abbasseremo la guardia e, se costretti, alzeremo barricate per difendere i nostri figli da ideologie mortifere.

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6 commenti

  • zefiro ha detto:

    Si parla di diritti e di valorizzazione delle differenze…. poi si proibisce di dire uomo e donna, di dire maschio e femmina, di parlare di paternità… l’ideologia gender non segue un filo logico e persegue lo scopo di cancellare il maschio, l’uomo, il padre… la società liquida che intende costruire è priva di virilità… si torni a parlare del cavaliere del Medio Evo…

  • nuccioviglietti ha detto:

    Insegnanti a cui voi fiduciosi affiderete vostri inestimabili figli!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • Margotti ha detto:

    Come sempre Bologna si rivela all’avanguardia nel c.d. “progresso” della civiltà; ricordiamo la tristemente famosa Scuola di Bologna in ambito ecclesiastico e ora il comune sinistrorso bolognese si copre di ridicolo con la follia gender.
    E’ proprio vero che il sonno della ragione genera mostri.

  • Lady ipsilon ha detto:

    Possibile che non esistano , in tutta la citta’ insegnanti che alzino la voce per essere costretti a seguire corsi di questo tipo ?
    Possibile che non esistano consiglieri comunali di opposizione che non si lamentino per lo spreco di denaro pubblico ?
    Possibile che qualcuno dei deputati e/o senatori non presenti interrogazioni per bloccare questo spreco di pubblico denaro ?

  • Mara ha detto:

    Lo sto dicendo da un secolo: togliete i vostri figli dalle scuole pubbliche (statali o paritarie che siano). Se non si capisce che per far cessare certe narrazioni bisogna boicottarne i megafoni, non si andrà da nessuna parte. La soluzione sono le scuole parentali, costi quel che costi (non tanto in termini economici, perché sono più che accessibili, quanto di eventuali spostamenti per raggiungere quelle poche che ci sono). Se continuiamo a tenere i nostri figli in quelli che sono diventati gli amplificatori della menzogna e dell’odio per l’uomo, saremo complici dell’abominio, quindi svegliamoci dal sonno della mente e agiamo. Tertium non datur!

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