“Cinque Occhi”, potenze economiche a mano armata…Lazzaretti.

11 Settembre 2023 Pubblicato da 5 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il prof, Giovanni Lazzaretti, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sull’Europa, e soprattutto su chi detiene il potere di vita e di guerra sul pianeta. Buona lettura e condivisione.

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26 agosto 2023, beati Luigi Beltrame Quattrocchi & Maria Corsini, sposi

9 settembre 2023, San Pietro Claver

10 settembre 2023, beati 52 Martiri di Nagasaki

 

Samizdat dal paesello

L’identità europea, l’omologazione occidentale

 

Da piccolo, il telegiornale era sull’unica rete televisiva esistente, e all’unico orario delle 20.30 (ossia “prima di Carosello”, per chi si ricorda che cosa vuol dire). A casa mia si pranzava tardi e si cenava tardi, per cui durante la cena eravamo certamente davanti al telegiornale.

Per un bambino il telegiornale era sostanzialmente un sottofondo di parole privo di significati, dal quale emergevano occasionalmente dei nomi che ti restavano nella mente. Per me certamente Gronchi (Presidente della Repubblica; tra bambini, lo chiamavamo “presidente Bronchi”, facendo innervosire il nonno Narciso) e Bucciarelli Ducci (Presidente della Camera; anche questo nome lo usavamo tra bambini, con un’intonazione strana che ho ancora nella mente).

Poi, improvvisamente, ti accorgi che esiste il mondo. Un primo accenno con l’uccisione di Kennedy (22 novembre 1963; sospesero Carosello, come si faceva per il Venerdì Santo), dopo di che la testa era ben attivata al momento della Guerra dei 6 giorni (5-10 giugno 1967; Moshe Dayan, l’uomo con la benda sull’occhio non poteva sfuggire dalla memoria).

In mezzo, tra gli 8 e i 12 anni, ci fu la crescita di attenzione e la crescita di domande; domande che potevo fare in casa, visto che mio padre (senza titoli scolastici, ma bella testa) sapeva rispondere. Ti svegli quindi al turbinio del mondo, e ti svegli “occidentale”.

Sessant’anni dopo non è cambiato nulla. Il nipote Dario, 9 anni, un mese fa ha chiesto «Ma Putin è quello cattivo?». Cosa potevo rispondergli, fargli una conferenza sull’Ucraina? Non ho potuto che dirgli «No, Putin è quello buono», tanto per fargli percepire che non è automatico che le parole di un TG coincidano col pensiero degli adulti che gli stanno attorno.

(Anzi, per essere più preciso: se c’è in onda il telegiornale standard di quest’estate con Ucraina + Cambiamenti Climatici + Stupri di Gruppo e/o Femminicidi + Migranti, non condivido una parola di quello che dice.)

Prendo atto quindi che anche Dario si è svegliato, e si è svegliato “occidentale”. Un evento ovvio, visto che viviamo immersi nella propaganda di guerra. Ma è un occidente ben più squallido di quello di sessant’anni fa.

 

L’INEVITABILE OCCIDENTE DI 60 ANNI FA

Svegliarsi occidentale 60 anni fa era inevitabile. Mondo occidentale, blocco occidentale, Germania occidentale, Berlino Ovest, cortina di ferro… Anche il mio amato Guareschi definiva i soldati USA in Corea “gli ultimi difensori dell’occidente assediato”.

La narrazione era facile. Chi aveva vinto la guerra, abbattendo i nazi-fascisti? Gli Anglo-Americani(1) e i Sovietici. Ma i Sovietici erano comunisti, e quindi cattivi. Per cui non restava che stare agganciati agli Anglo-Americani, i buoni.

La NATO divenne l’emblema dell’occidente. Le aggregazioni europee definirono una “area continentale” economica occidentale. La cartina d’Europa era impietosa: la massima protuberanza orientale era l’Italia(8).

E anche in politica interna c’erano certamente diversi partiti ma la lotta sostanziale non faceva che riprodurre i due blocchi internazionali: Democristiani contro Comunisti.

Il cinema poi si mise d’impegno nel creare l’immagine dell’occidente buono, in guerra e in pace.

Cosa avevamo già dimenticato in pochi anni, tanto da renderci così contenti di aderire alla narrazione occidentale?

  • Avevamo dimenticato chi aveva creato e usato sui civili la bomba atomica.
  • Avevamo dimenticato che, quando si parlava di “Italia distrutta dalla guerra”, si ometteva di dire “distrutta dagli Anglo-Americani”, inventori e pianificatori dei bombardamenti sulle città e sui civili(2).
  • Avevamo dimenticato i bombardamenti a tappeto sulle città tedesche e giapponesi, ben prima dell’atomica: una contabilità di morti civili e di distruzioni da far impallidire anche l’attacco all’Iraq 2003.
  • Avevamo dimenticato che l’Europa si era risollevata con l’Unione Europea dei Pagamenti (metodi monetari di compensazione), non certo col Piano Marshall (metodi monetari di liquidità).
  • Avevamo dimenticato che, se gli Anglo-Americani “trattavano bene” gli europei, non facevano altrettanto in Iran, Indonesia, Brasile,…

Insomma, se era inevitabile restare occidentali, non era obbligatorio essere “occidentali contenti”.

 

NON CI SIAMO RESI CONTI DI CHI AVEVAMO “SPOSATO”

Chi avevamo “sposato” diventando occidentali?

Avevamo sposato le potenze di mare, le isole.

Pensate all’organizzazione “Five Eyes”, i Cinque Occhi, organizzazione di intelligence che riunisce 5 paesi(3). “Guardavano” durante la Guerra Fredda. Continuarono a “guardare” anche dopo la fine dell’URSS. Proseguirono a “guardare” con l’inizio della guerra al terrorismo.

Australia, Canada, Gran Bretagna, Nuova Zelanda, USA. Non chiamano certo noi europei ad aderire.

Isole, potenze di mare.

E non vi sembri strano chiamare gli USA e il Canada “un’isola”: sono l’isola più isola di tutti.

Il Canada non può fare nulla di sostanzialmente diverso dagli USA. Al di sotto degli USA ci sono gli Stati ispano-americani // latino-americani che possono provocare isolati problemi agli USA (Brasile, Cile, Cuba, Grenada, Nicaragua, Panama, Venezuela,… tutti risolti con invasioni, embargo, cambi di regime) ma non possono certo creare problemi di disturbo agli USA sul loro territorio. Hanno poi due oceani a protezione a destra e a sinistra.

Insomma la vecchia dottrina Monroe «L’America agli americani» ha creato di fatto un’enorme isola, dove via via la parola “America” ha indicato il continente intero e la parola “americani” ha indicato i soli statunitensi, gli unici che hanno potere decisionale con le buone o con le cattive.

Il quintetto dei “Five Eyes” definisce un insieme di paesi che accendono guerre o partecipano a guerre in giro per il mondo, ma escludono l’eventualità di azioni di guerra sul loro territorio.

Quando degli Stati-isola esportano guerra, hanno della guerra una visione molto limitata.

Nella guerra non mettono a rischio né i loro governanti, né i loro civili, né le loro case, né le loro infrastrutture, né la loro economia.

La guerra diventa quindi un atto economico-finanziario. Nelle passività c’è un certo numero di militari morti. Nelle attività il “qualcosa” che ottieni dalla guerra (distruzione di uno Stato “fastidioso”, impossessamento di risorse energetiche, collocazione strategica in una certa regione, eccetera).

Il materiale bellico che viene distrutto è una passività per lo Stato, ma è un attività per il mondo economico-finanziario che produce le armi e finanzia gli Stati perché le acquistino.

A volte la guerra diventa addirittura un semplice investimento, quando riesci a creare una guerra per procura. Gli USA non ne fanno mistero, basta leggere ciò che scrive il senatore USA Richard Blumenthal(4).

«Anche gli americani che non hanno particolare interesse per la libertà e l’indipendenza delle democrazie in tutto il mondo dovrebbero essere contenti del fatto che stiamo ottenendo il ritorno economico dal nostro investimento in Ucraina. Impiegando meno del 3% del bilancio militare della nostra nazione, abbiamo consentito all’Ucraina di dimezzare la forza militare della Russia. Abbiamo unito la NATO e costretto i cinesi a riconsiderare i loro piani di invasione di Taiwan. Abbiamo contribuito a ripristinare la fede e la fiducia nella leadership americana, morale e militare. Il tutto senza che una sola donna o uomo americano in servizio sia risultato ferito o morto, e senza alcuna deviazione o appropriazione indebita degli aiuti americani».

A Blumenthal non interessa nulla dei morti ucraini, non rientrano nella contabilità dell’investimento USA in Ucraina.

Dove stia la leadership “morale” degli USA in questo discorso non è dato sapere. Vale la solita regola: «Noi siamo i buoni e perciò abbiamo sempre ragione».

Le potenze di mare sono “imprese economiche a mano armata”. Noi le abbiamo sposate.

 

LA SECONDA GUERRA MONDIALE MI SMENTISCE?

In apparenza la seconda guerra mondiale mi smentisce. La Gran Bretagna fu colpita pesantemente. E Gran Bretagna e USA hanno combattuto “per noi”, per liberarci dai nazisti.

È indubbio che la Gran Bretagna è stata colpita, ma è tutta questione di proporzioni.

Il massimo che è successo in Gran Bretagna nella seconda guerra mondiale

  • è la Coventry citata nella nota(2): 1.200 civili morti (gli sconosciuti bombardamenti di Torino, per fare un paragone, fecero 2.200 morti)
  • o i bombardamenti su Londra: 40.000 civili morti (in Germania 650.000 morti nei bombardamenti a tappeto)
  • o, in generale, 70.000 civili morti (in Germania 2.100.000, in Giappone 700.000, in Italia 150.000)(5).

Per un civile vivere in Gran Bretagna nella seconda guerra mondiale era il top della sicurezza.

E si riconferma che invadere uno Stato-isola non è semplice. Praticamente impossibile, a meno che non si tratti della minuscola Grenada(6).

La Germania nel 1942 aveva il controllo su tutta l’Europa: 4.600.000 km2 tra occupazioni dirette, governi imposti, governi amici, alleati militari. Restavano fuori solo 4 stati neutrali: Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera, oltre ai piccoli Stati. Ma, dopo il primo tentativo, la Germania non provò a insistere con l’occupazione della Gran Bretagna.

***

Sul fatto che USA e Gran Bretagna abbiano combattuto “per noi” contro Germania e Giappone può essere vero a livello di singoli soldati, non certo per le intelligenze che li guidavano.

Gli USA contro il Giappone avrebbero combattuto “a prescindere”, visto che l’oggetto del contendere erano i mercati della Cina e dell’Oriente in generale.

E avrebbero combattuto così come avevano programmato: vittorie sul mare per procurarsi delle basi avanzate; da quelle basi invio di bombardieri per colpire direttamente i civili. Non quindi il “bombardamento tattico” di precisione a supporto delle truppe, ma il cosiddetto “bombardamento strategico” a tappeto sulle città (prevalentemente con bombe incendiarie) per costringere il nemico a una resa tramite ricatto: non posso batterti militarmente, ma farai la resa incondizionata per non vedere morire tutti i tuoi civili. Il bombardamento strategico classico venne poi completato dalle due atomiche su Hiroshima e Nagasaki.

Tutto iniziò con Pearl Harbor. Ma, se non ci fosse stato Pearl Harbor, ci sarebbe stato un altro innesco. La guerra era pronta sia tecnologicamente che mentalmente: per andare a bombardare direttamente dei civili, e in proporzioni mostruose, occorre un salto mentale (all’indietro) che non è facile da attuare per un militare “classico”. Oggi, ormai, ci abbiamo fatto l’abitudine: se gli USA danno il via a qualcosa, il bombardamento sui civili lo si dà per scontato.

E la Gran Bretagna contro la Germania avrebbe combattuto “a prescindere”, anche se non ci fosse stata l’invasione della Polonia. Anche la Gran Bretagna era pronta, tecnicamente e mentalmente, per i bombardamenti a tappeto.

La Germania aveva rotto il “balance of power” nell’Europa continentale, ed era avviata a diventare la potenza egemone, cosa inaccettabile per i Britannici. Aveva inoltre commesso due “orrori finanziari”: oltre alla moneta “classica”, utilizzava nei confini dello Stato una moneta libera da debito; e utilizzava il baratto internazionale (pagava le importazioni fornendo macchinari tedeschi) tagliando fuori i finanzieri.

La Germania, “potenza di terra” egemone sul continente, non poteva non scontrarsi con la “potenza di mare” britannica. L’innesco fu l’invasione della Polonia. Se non ci fosse stata la Polonia, ci sarebbe stata un’altra motivazione.

Poi, certo, Hitler e il Nazismo erano l’ideale per dire che di fronte c’era il demonio e che gli eterni “buoni” dovevano intervenire per forza, come cosa ineluttabile.

“Ineluttabile” come è stato in tempi recenti l’intervento in Afghanistan, Bosnia, Iraq, Libia, Serbia, Siria. Con l’arte sopraffina di far apparire l’aggredito come aggressore(7).

 

OCCIDENTALI, MA OGNI TANTO CI SMARCAVAMO. OGGI, MAI

Avevamo sposato le potenze di mare, ma nella cosiddetta “prima repubblica” avevamo anche avuto dei momenti di smarcamento. Ossia abbiamo fatto qualcosa che gli USA certamente non avevano gradito.

  • Mi vengono in mente le manovre energetiche di Enrico Mattei,
  • o la nazionalizzazione dell’energia elettrica,
  • o i biglietti di Stato da 500 lire,
  • o gli approcci con Gheddafi,
  • o la politica di vicinanza coi Palestinesi, senza essere ostili a Israele,
  • o la gestione del dirottamento dell’Achille Lauro, con la crisi di Sigonella.

Ma, più in generale, avevamo elevato i poveri e i lavoratori con un saggio uso della moneta.

Gli USA devono sempre dimostrare che non esiste società di qualità superiore alla loro. Non potendo migliorare se stessi, hanno la necessità di interrompere le buone società altrui.

Noi fummo “interrotti” col passaggio da prima a seconda repubblica, preparato dal decennio di consegna del debito pubblico ai “mercati”.

Nella seconda repubblica l’unico movimentista fu Berlusconi, coi suoi positivi approcci verso Putin e verso Gheddafi. Ma, nei nodi cruciali, nessuno smarcamento fu più possibile.

  • Bombardamenti NATO in Bosnia? Italia, presente!
  • Bombardamenti sulla Serbia? Italia, presente!
  • Invasione dell’Afghanistan? L’invasione iniziale la fanno le “potenze di mare” (USA, Gran Bretagna, Canada, Australia); successivamente Italia, presente!
  • Invasione dell’Iraq? L’invasione iniziale la fanno anche qui delle “potenze di mare” (USA, Gran Bretagna, Australia; con l’aggiunta della Polonia che comincia a proporsi come partner privilegiato degli USA in Europa), poi entriamo nella “Coalizione dei Volenterosi”. Italia, presente!
  • Attacco alla Libia? Italia, presente!
  • Guerra per procura in Ucraina? Italia, presente!

Ammanettati da un Europa a impostazione neoliberista, ammanettati dalla NATO. Occidentalisti squallidi.

 

I DUE POLMONI DELL’EUROPA

Chi aveva percepito il rischio di deriva occidentalista per l’Europa intera era stato Giovanni Paolo II.

Già nel 1980 con la lettera apostolica “Egregiae Virtutis” elevava i Santi Cirillo e Metodio a Patroni d’Europa, spostando quindi, se così si può dire, l’asse della santità verso est.

Nel 1981 fa un discorso sulle radici cristiane dell’Europa.

«Ci troviamo in un’Europa in cui si fa ognor più forte la tentazione dell’ateismo e dello scetticismo; in cui alligna una penosa incertezza morale, con la disgregazione della famiglia e la degenerazione dei costumi; in cui domina un pericoloso conflitto di idee e di movimenti. La crisi della civiltà (Huizinga) e il tramonto dell’Occidente (Spengler) vogliono soltanto significare l’estrema attualità e necessità di Cristo e del Vangelo. Il senso cristiano dell’uomo, immagine di Dio, secondo la teologia greca tanto amata da Cirillo e Metodio ed approfondita da sant’Agostino, è la radice dei popoli dell’Europa e ad esso bisogna richiamarsi con amore e buona volontà per dare pace e serenità alla nostra epoca: solo così si scopre il senso umano della storia, che in realtà è “Storia della salvezza”.»

Nel 1985 dedica a Cirillo e Metodio l’enciclica “Slavorum Apostoli”

«La loro opera costituisce un contributo eminente per il formarsi delle comuni radici cristiane dell’Europa, quelle radici che per la loro solidità e vitalità configurano uno dei più solidi punti di riferimento, da cui non può prescindere ogni serio tentativo di ricomporre in modo nuovo ed attuale l’unità del continente.»

«Attuando il proprio carisma, Cirillo e Metodio recarono un contributo decisivo alla costruzione dell’Europa non solo nella comunione religiosa cristiana, ma anche ai fini della sua unione civile e culturale. Nemmeno oggi esiste un’altra via per superare le tensioni e riparare le rotture e gli antagonismi sia nell’Europa che nel mondo, i quali minacciano di provocare una spaventosa distruzione di vite e di valori.»

Nel nuovo millennio inizia la battaglia per l’inserimento delle radici cristiane dell’Europa nella costituzione europea. Battaglia sintetizzata nella frase “l’Europa o sarà cristiana o non sarà”.

Il 15 febbraio 2004, Angelus, esce la frase sui due polmoni dell’Europa.

«Abbiamo celebrato ieri, 14 febbraio, la festa dei santi Cirillo e Metodio, apostoli dei popoli slavi e Patroni d’Europa insieme con san Benedetto Abate. Evangelizzando le regioni centro-orientali del Continente, essi hanno contribuito in modo determinante a far sì che l’Europa cristiana potesse respirare con due polmoni: quello dell’occidente e quello dell’oriente. In effetti, come è impossibile pensare alla civiltà europea senza l’opera e l’eredità benedettina, così non si può prescindere dall’azione evangelizzatrice e sociale dei due santi Fratelli di Salonicco.»

Possiamo quindi dire che, fino alla morte, Giovanni Paolo II

  • ci ha messo in guardia da un occidente al tramonto, nella palude dei disvalori;
  • ci ha insegnato che l’Europa è una cosa, e l’occidente è un’altra cosa
  • ci ha mostrato la necessità di valorizzare il “polmone orientale”, evitando di fagocitarlo nei disvalori d’occidente
  • ha ribadito che un’Europa non cristiana cessa di essere Europa, come stiamo drammaticamente vedendo sotto i nostri occhi (Europa=NATO, NATO=USA; leadership indiscussa, come ci ricorda il senatore Blumenthal prima citato).

Dovessi dirlo con le mie parole, Giovanni Paolo II ci chiese di staccarci dalle potenze di mare, e lo fece nel modo più accorato al momento della guerra d’Iraq 2003, quando anche la sua Polonia mostrava ormai la deriva occidentalista, partecipando all’invasione.

Confrontate le parole di Giovanni Paolo II con quelle del senatore Blumenthal, e intuirete facilmente la differenza tra identità europea e omologazione occidentale.

 

UN POLMONE FATTO DI TERRA

Il polmone orientale dell’Europa è fatto di terra, non di mare.

Poche coste, o coste ghiacciate. Il mare serve, ma non è la loro “vocazione”.

Poca propensione al commercio e alla finanza.

Guerre di protezione della terra, tante. Esportazione di guerra, nessuna(9).

Nella seconda guerra mondiale l’URSS ebbe 24 milioni di morti (civili + militari), la Gran Bretagna 450.000 (civili + militari), gli USA 418.500 (praticamente solo militari).

Cosa significa tutto questo? Niente. Significa solo di stare all’erta.

Ogni tanto salta fuori la frase «Ma come hanno fatto i Tedeschi a non accorgersi come sarebbe finita con Hitler?»

Hanno fatto esattamente come noi: ascoltavano la propaganda.

Come facciamo noi a non accorgerci?

  • A non accorgerci che l’abbraccio mortale occidentalista ci ha trasformati in popoli moralmente depravati?
  • A non accorgerci che l’abbraccio mortale neoliberista ci ha trasformati in poveri, a vantaggio di una casta di finanzieri?
  • A non accorgerci che le potenze di mare ci stanno rapidamente trasformando in una sorta di “portaerei” anti-russa, per di più a nostre spese? Mentre loro, i “Cinque occhi”, guardano e non rischiano nulla?

Gli Europei morti non rientrano nella contabilità di Blumenthal, teniamolo presente.

Oggi per gli USA non contano niente gli Ucraini morti, domani non conteranno nulla i Polacchi morti, dopodomani eccetera.

L’importante è che resti viva «la fede e la fiducia nella leadership americana, morale e militare». Per tenerla viva, serve la propaganda.

Per questo ho detto al nipote Dario che Putin è «quello buono». Non è vero, lo so. Ma poi rileggo Blumenthal, e mi convinco che non è nemmeno così lontano dal vero.

 

Giovanni Lazzaretti

giovanni.maria.lazzaretti@gmail.com

 

NOTE

  • Tante altre truppe, in realtà; ma ben poco citate. I Francesi ad esempio era più facile che restassero nella memoria come “truppe marocchine”, quelle del film “la Ciociara”, più che come “liberatori”.
  • Anche qui la propaganda ci fa tenere in mente la parola “coventrizzazione” come emblema di bombardamento sulla città e sui civili. Ma la distruzione di Coventry da parte dei tedeschi fu un lavoretto da dilettanti rispetto a tutto ciò che fecero gli Anglo-Americani su una qualunque città attaccata.
  • In Europa i “Cinque occhi” crearono un po’ fastidio quando si conobbe qualche dettaglio sulla rete di controllo ECHELON. Ma poi noi digeriamo tutto, non potendo fare altrimenti.
  • https://www.ctpost.com/opinion/article/sen-blumenthal-opinion-ukraine-tip-spear-18335871.php

Even Americans who have no particular interest in freedom and independence in democracies worldwide, should be satisfied that we’re getting our money’s worth on our Ukraine investment. For less than 3 percent of our nation’s military budget, we’ve enabled Ukraine to degrade Russia’s military strength by half. We’ve united NATO and caused the Chinese to rethink their invasion plans for Taiwan. We’ve helped restore faith and confidence in American leadership — moral and military. All without a single American service woman or man injured or lost, and without any diversion or misappropriation of American aid.

Si trovano anche statistiche diverse, ma non di molto.

  • A Grenada gli USA dovettero comunque mandare 7.000 uomini, contro i 1.500 grenadini presenti sull’isola, oltre a utilizzare mezzi preponderanti. Operazione Urgent Fury, amministrazione Reagan.
  • Vedere per i dettagli il Samizdat n. 29 “Passeggiando col Colonnello – La raffinata arte degli USA nel trasformare gli aggrediti in aggressori”.
  • La Grecia è un caso a parte. Geograficamente è più orientale dell’Italia, ma non ha confini orientali. È entrata nella NATO nel 1952 assieme alla Turchia, mostrando quindi di essere la barriera sud dell’Alleanza Atlantica. Del resto la “Cortina di Ferro” venne descritta da Churchill in questi termini: «da Stettino nel Baltico a Trieste nell’Adriatico una cortina di ferro è scesa attraverso il continente». Poi la cortina nella parte alta si spostò verso ovest inglobando la Germania Est, mentre nella parte bassa si spostò verso est escludendo la Jugoslavia.
  • Si parla molto del Gruppo Wagner in giro per l’Africa a sostenere interessi della Russia. Ma Wagner nasce nel 2014 a sostegno del Donbass, quindi in una guerra di terra e di confine. Ha agito anche in Siria, dove ci sono basi russe. Inoltre ricordiamo che, prima dell’impennata attuale, Wagner contava qualche migliaio di uomini, niente a che vedere con i numeri dei contractors a servizio dell’occidente. Le guerre russe o a partecipazione russa (Abkhazia, Batken, Cecenia 1, Cecenia 2, Daghestan, Kirghizistan, Inguscezia, Ossezia del nord, Ossezia del sud 1, Ossezia del sud 2, pseudo-Emirato del Caucaso, Tagikistan, Transnistria, Ucraina) sono tutte guerre di terra e guerre di confine. Unica variante la guerra di Siria, a difesa dell’alleato e delle proprie basi militari.

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5 commenti

  • Paul Mayer ha detto:

    STUPENDO!!!!!!!!! Scriva ancora professore!!!!

  • Pasquale ha detto:

    Un volo d’aquila ma con sguardo semplice su realtà, e storia, inoppugnabili.
    Ho, avendo vissuto anch’io questi tempi, la sensazione di essere la famosa ranocchia nell’acqua che si scalda lentamente.
    Con il c 19 e l’ ucraina hanno calcato troppo la mano e, parte qualche troll con posizioni incredibili che ogni tanto appare su Tosatti&co, cominciamo , anche noi ranocchie, a capire bene ed a collegare i fili, ben spessi, che collegano e vari avvenimenti.
    Speriamo di non essere troppo in ritardo.

  • Cristina ha detto:

    Molto chiaro e istruttivo.Insomma,noi Italiani cristiani con millenni di civiltà alle spalle siamo stati ingannati dalle menzogne di dieci plutocrati askenaziti che hanno comprato e depravato tutto e tutti.Abbiamo creduto alle menzogne di Mammona.

    • Davide Scarano ha detto:

      Mi permetta: la sua sintesi mi sembra troppo sintetica. Con l’ultima rivoluzione -quella sessuale- avvenuta negli anni settanta, sulla spinta di un percorso storico – politico che parte dal rinascimento e trova significative accellerazioni nella rivoluzione industriale, in quella francese e nelle due guerre mondiali, l’Uomo moderno ha fatto l’ultimo, forse decisivo, passo per farsi “Dio di se stesso”. Non credere in Dio, ovvero non avere una forma mentis ancorata al pensiero tomistico aristotelico significa essere una vela in balia del mondo. Il mondo aristotelico utilizza le categorie del vero e del falso, mentre agli uomini spesso è più comodo rispondere “forse”, e “ma anche”. Sappiamo però che nel Vangelo ci viene chiesto di rispondere “si” e “no”, soprattutto sapendo da chi proviene il resto. In questo quadro si inserisce la “City of London” ed il divieto di ingresso per i “non autorizzati”. Molti anni fa mi recai a Londra e rimasi stupito dei cartelli che rivendicavano l’autonomia della City. Per colmare tale lacuna offro a tutti quanto scrive wikipedia sulla City: “is also a separate ceremonial county, being an enclave surrounded by Greater London, and is the smallest ceremonial county in England”.

  • Davide Scarano ha detto:

    Molti spunti interessanti. Vorrei però riflettere sulle parole di Blumenthal che sono indicative di un modo di pensare che potremmo definire eufemisticamente “eccessivamente semplificato”.
    Anzitutto la prima frase: l’Ucraina non è una democrazia, o almeno non è una democrazia con “checks and balances” anglosassoni o i “pesi e contrappesi” alla Montesquieu. Molto è stato scritto in modo ben documentato sulla storia recente dell’Ucraina anche da Giovanni Lazzaretti nei precedenti articoli apparsi su questo sito. Osservo inoltre che l’interesse per la “libertà e l’indipendenza delle democrazie”, per chi è cresciuto studiando Dante e Manzoni, ha poco a che vedere con il “ritorno economico dell’investimento”. Segue l’analisi di merito dell’intervento USA/Occidentale che è facile definire una “narrazione semplificata”, allo stesso modo di certe serie televisive statunitensi che, oltre al doppiaggio, contengono la risata incorporata.
    E’ evidente che:
    1) La Russia ha scelto di combattere una guerra di attrito a bassa/media intensità. La perdita del 50% della forza militare della Russia è inverosimile,
    2) La narrazione è parziale perchè trascura sia i danni imposti dalle sanzioni sulle economie europee,
    di cui ad oggi non si intravede la fine, che pertanto provocano la crescita del rischio di destabilizzazione dell’intero sistema economico finanziario sia per l’effetto boomerang, politico ed economico, delle sanzioni occidentali che hanno portato l’Arabia Saudita ed altre nazioni dalla parte dei Brics, quindi di Russia e Cina.
    3) Quanto ai “piani di invasione di Taiwan”, la Cina si è data l’obiettivo della riunificazione entro il 2049 “con le buone o con le cattive”. Chissà dove sarà a quell’epoca il senatore Bloomenthal…

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