Menzogne bibliche del vescovo di Roma. Quarracino.

7 Settembre 2023 Pubblicato da 12 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, José Arturo Quarracino offre alla vostra attenzione queste riflessioni su alcune recenti affermazione del Pontefice regnante. Buona lettura e condivisione.

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Menzogne bibliche del vescovo di Roma

 

Negli ultimi due articoli[1], abbiamo mostrato l’uso distorto e fallace che il vescovo di Roma ha fatto in due occasioni della parabola delle nozze del figlio di un re (Mt 22,1-14), distorcendo e falsificando completamente il testo e mettendo in bocca a Gesù Cristo frasi e parole inesistenti, inventate dal pontefice.
La cosa grave di questo modo di procedere è che non solo intacca il testo biblico stesso, ma mostra anche un atteggiamento che si può ben definire empio, poiché attacca la stessa Rivelazione divina.
Perché facciamo questa affermazione, che può sembrare dura o irrispettosa? Come è noto, nel cattolicesimo la Rivelazione divina è l’espressione della Parola di Dio e della Sua Volontà, e come tale la fonte della Fede che anima la vita di tutta la Chiesa e di ciascuno dei suoi membri.
Tre sono gli assi attraverso i quali Dio stesso si manifesta: la Sacra Scrittura (Bibbia), la Tradizione e il Magistero ecclesiastico. In questo senso, la parola divina non si esprime in modo diretto e immediato, ma per mezzo e attraverso la parola umana scritta, espressa nei testi che costituiscono il contenuto dei suddetti assi.

Cioè, nella Rivelazione è Dio che parla, ma esprimendosi in un linguaggio umano, in modo da poter essere compreso. Nel caso della Bibbia, è Dio stesso – Uno e Trino – che parla e si rivela, attraverso il linguaggio umano fornito dai vari e numerosi scrittori e redattori dei libri che la compongono, in un determinato periodo storico ed esclusivamente in tre lingue: aramaico, ebraico e greco. Ma nessuna lingua o idioma umano può esprimere e contenere in sé la Parola di Dio, che ha scelto di esprimerla attraverso due lingue specifiche: il semitico e il greco, ma con un significato e una portata che trascendono il limite temporale-spaziale della redazione testuale, poiché hanno validità eterna, “parlano” in ogni tempo e in ogni lingua. Perché in realtà, come definisce il Catechismo della Chiesa Cattolica, i testi sacri hanno un duplice significato: letterale e spirituale. Il primo è ciò che la lettera del testo effettivamente dice – espresso in un particolare linguaggio epocale – mentre il secondo ha tre possibili manifestazioni: allegorica, anagogica e morale[2]. Il senso letterale è la base e il fondamento incrollabile di ogni significato della Sacra Scrittura: “Tutti i significati [della Bibbia] sono basati sul senso letterale”[3].

Significa allora che nessuna interpretazione della Bibbia è valida se si prescinde dal senso letterale del testo, in quanto diventa fallace o mendace o, nel migliore dei casi, una digressione. Questo comportamento sbagliato non è altro che una mancanza di rispetto verso Dio stesso, manipolando o distorcendo la sua Parola.
La cosa grave dell’atteggiamento del Vescovo di Roma è che, nel tentativo di fare della Chiesa cattolica un’istituzione impregnata e sostenuta da una sorta di cristianesimo globalista (monsignor Héctor Rubén Aguer dixit), quest’anno si è impegnato a deformare e denigrare la Rivelazione divina, ad annullare il Magistero ecclesiastico bimillenario, ad abbandonare la Tradizione (liturgica e dottrinale) e, cosa peggiore, a deformare e degradare l’interpretazione della Sacra Scrittura, sostanzialmente prostituendola.
Ma questo non è accaduto solo con il passo matteano citato, ma anche con la domanda postagli dal giornalista argentino Jorge Fontevecchia nell’intervista contenuta nel secondo degli articoli citati alla nota 1. In quell’occasione, l’intervistatore chiese a Jorge Fontevecchia di rispondere alla sua domanda.
In quell’occasione, l’intervistatore chiese a don Jorge Mario “Come è arrivato alla conclusione che la Chiesa dovrebbe essere comprensiva nei confronti della questione dei divorziati?”, la risposta fu “Lo dice Gesù, mi ha battuto sul tempo”, per aggiungere subito “a tutti coloro che erano in difficoltà, Gesù… ‘lasciateli venire, lasciateli venire'”.

Per sostenere queste affermazioni, l’intervistato ricorre al passo del Vangelo di Matteo, senza alcuna giustificazione, poiché quest’ultimo si riferisce allegoricamente alla fine dei tempi, non alla situazione dei divorziati.
Per quanto riguarda il divorzio, quanto affermato dal pontefice è, a rigore, del tutto falso e mendace, perché in nessun passo dei quattro Vangeli Nostro Signore Gesù Cristo si è mostrato “comprensivo” nei confronti della questione dei divorziati, ma tutt’altro, come è scritto nel capitolo 10, versetti 1-9 del Vangelo secondo San Marco:
“Poi si alzò e andò nella regione della Giudea, oltre il Giordano, e di nuovo il popolo venne da lui e, come era sua abitudine, li ammaestrava. Alcuni farisei vennero da lui e gli domandarono: “Può un marito mettere via la moglie?” Egli disse loro: “Che cosa vi ha ordinato Mosè? Gli risposero: “Mosè permetteva di scrivere una sentenza di divorzio e di allontanare la moglie”. Gesù disse loro: “A causa della durezza del vostro cuore, egli scrisse questo comandamento per voi. Ma fin dall’inizio della creazione li fece maschio e femmina. Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due diventeranno una sola carne. Così non sono più due, ma una sola carne. Ciò che dunque Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi”.

E a proposito dell’adulterio, Gesù dice nel Vangelo secondo Luca, capitolo 16, versetto 18:
“Chiunque divorzia dalla propria moglie e ne sposa un’altra commette adulterio; e chi sposa una divorziata dal marito commette adulterio”.

Inoltre, il passo di Giovanni 8, versetti 3-11 – il caso della donna adultera (che la Tradizione associa a Santa Maria Maddalena) – mostra chiaramente che Gesù Cristo non è affatto “comprensivo” nei confronti dell’adulterio: lì il Signore afferma chiaramente “Va’ e non peccare più”. Ma al contrario, colui che dovrebbe essere il suo Vicario dice a prostitute, travestiti e trans che “Dio li vuole così come sono” e li benedice, mostrandosi più “misericordioso e comprensivo” (???) di Gesù Cristo, come ha affermato giorni fa un lacchè eunuco del pontefice in un testo di ripudio.
In ogni caso, è chiaro che quanto affermato dal vescovo di Roma su questo tema nella relazione sopra citata si basa su una totale menzogna, frutto della manipolazione e della deformazione che il pontefice fa della Sacra Scrittura, in una completa ed evidente dimostrazione della mancanza di rispetto che egli “professa” per la Parola di Dio.

In breve, si tratta di un attacco e di una sfida non solo all’istituzione ecclesiale, che è il Corpo di Cristo, ma a Nostro Signore Gesù Cristo stesso, dimostrando che colui che dovrebbe essere o è il “Vicario di Cristo”, chiamato dal Signore stesso a “pascere il suo gregge”, è in realtà superiore a Lui.
A questo punto, è impossibile non tenere a mente le parole profetiche proclamate da San Paolo, che afferma letteralmente: “Nessuno vi inganni in alcun modo. Prima deve venire l’apostasia e deve essere rivelato l’empio, il Figlio della perdizione, l’avversario che si esalta al di sopra di tutto ciò che porta il nome di Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel santuario di Dio e a proclamare di essere lui stesso Dio” (2 Tess 2,3-4).
È la prima volta nella storia della Chiesa di Cristo che un pontefice si ribella così apertamente, palesemente, empiamente e sfacciatamente al suo Capo e alla sua Testa. Di fronte a tale follia, possiamo solo rimanere saldi nella Fede e nella fedeltà a Nostro Signore e pregare per la conversione e la guarigione dell’anima fuorviata posseduta dal nemico malvagio[4], che nella sua confusione e arroganza intende mettere la Chiesa cattolica nelle mani dell’Imperialismo Internazionale del Denaro e dei suoi manager predatori, ad maiorem Soros et Rothschild gloriam.

Rimanere saldi nella Fede e non cadere significa anche tenere presente che nei tempi finali “La venuta dell’empio sarà segnata dall’influsso di Satana, con ogni sorta di miracoli, segni, prodigi, inganni e ogni sorta di malvagità, che sedurrà quelli che devono essere condannati perché non hanno accolto l’amore della verità che li avrebbe salvati.
Perciò Dio manda loro un potere seduttivo per farli credere alla menzogna, affinché siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità e hanno scelto l’illegalità” (2 Tess 2, 9-12).
Don Jorge Mario Bergoglio dice che “tutti, tutti, tutti” devono entrare nella Chiesa. Attraverso San Paolo, Dio dice che ci sarà una “venuta del maligno” e che alcuni saranno sedotti e “saranno condannati per non aver creduto nella Verità”. Non è molto difficile sapere chi ascoltare e a chi obbedire.

Giuseppe Arturo Quarracino
4 settembre 2023

Pubblicato in https://gloria.tv/post/n8pKdPhJvfJo3hZ3CNqKcMJ4r

[1] Le fallacie della “Chiesa” bergogliana (https://gloria.tv/post/Aomaer9xKY8x28RGFQQPcRipa) e Le fallacie della Chiesa bergogliana-Parte 2 (https://gloria.tv/post/NjQ87JtaJEg14QzncdVBNe7vV).

[2] Catechismo della Chiesa Cattolica, Parte Prima, Prima Sezione, Capitolo 2, Articolo 3, nn. 115-118.

[3] San Tommaso d’Aquino, Summa Theologica, Parte Prima, Questione 1, Articolo 10, ad. 1.

[4] In Preghiera per la conversione e la guarigione di Jorge Mario Bergoglio – gloria.tv

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12 commenti

  • Fabio ha detto:

    l’articolo dice :

    “…colui che dovrebbe essere o è il “Vicario di Cristo” ”

    Ma Bergoglio tempo fa ha detto apertamente che lui

    non è il Vicario di Cristo, più chiaro di così !!!

    E stiamo ancora a discuterne sorpresi ?

    lo ha detto lui stesso !

    il vero senso della frase è che lui non è vicario di nessuno,

    perché non è secondo a nessuno.

    Sta avvenendo una graduale e lenta sostituzione della sua

    persona a quella di Cristo come riferimento spirituale

    interiore per i credenti , ma la gente non se ne accorge e

    non si accorge che la parola obbedienza è il grimaldello

    usato per scardinare la fede di sempre .

    A proposito di Bibbia , quando Gesù disse che come Mosè

    aveva innalzato il serpente nel deserto , così sarà innalzato

    sulla croce il Figlio dell’Uomo , il paragone è con la dinamica

    dell’innalzamento , non col soggetto innalzato , come fu detto

    purtroppo….. e in modo a dir poco biblicamente errato …

  • Guglielmo da Baskerville ha detto:

    Costui fa tante citazioni sulle prostitute, ma guarda caso ne omette una (forse perché rivolta a quelli come lui?): “I ladri e le prostitute vi passeranno avanti nel Regno dei Cieli”.

  • Giampiero ha detto:

    Rimanere saldi nella fede IN QUESTA Chiesa potrà comportare (e penso proprio lo comporterà) la chiamata alla disubidienza civile, a una sorta di resistenza passiva, in quei fedeli “ostinatamente” legati alla vera grande Tradizione, ai quali verrà richiesto di DIRE o NON DIRE, FARE o NON FARE cose palesemente in conflitto con la loro fede di sempre. DI Scegliere se sacrificare a Dio o a “Cesare”per intenderci. Rimanere nella Chiesa ma alla maniera “carbonara”, col rischio di scomuniche e persecuzioni di ogni sorta.
    Ma, c’è un MA; l’obbedienza al romano pontefice è parte di quella Tradizione cui non si vuol dare un colpo d’accetta ma rimanere ad essa ben ancorati. E allora? Ci toccherà concludere che l’obbedienza alle direttive di questo pontefice, di questa Chiesa, è un obbligo morale dal quale ,in quanto cattolici, non possiamo esimerci? Magari ricorrendo a forme di autodifesa volte ad auto-ingannarci? del tipo “insomma lui è il papa e certamente vedrà più lontano di noi, gregge da confermare”, oppure “chi siamo noi per giudicare?” e via suggestionandoci ?
    Per concludere, penso che se si decide di rimanere “dentro” non lo si potrà fare senza nessi e connessi.
    L’alternativa? Capire se colui che attualmente occupa il soglio petrino ne abbia i requisiti. E una volta fatta chiarezza comportarsi di conseguenza.

  • andreottiano ha detto:

    Ho riletto (nella veste grafica originale) per l’ennesima volta la lista dei pontefici di Malachia con i relativi motti e vorrei condividere questa riflessione.

    Nella grafica in latino ad ogni breve motto segue il punto.
    “De gloria olivae.” è Benedetto XVI e non ci piove.
    A lui fa seguito, su due righe, “In persecutione extre-ma S.R.E. sedebit.”, che si chiude con il punto.

    Come già riferito da altri su Stilum Curiae, la frase separata potrebbe identificare una persona o un pontificato.

    Chi è colui che siederà durante l’estrema persecuzione di Santa Romana Chiesa?
    Potrebbe trattarsi di un nome irriferibile (c’è chi ha paventato l’anticristo, cioè egli stesso una persecuzione), ma potrebbe anche trattarsi di un “papato differente” dalla gloria dell’ulivo (ad esempio una sede impedita…).

    La “gloria dell’ulivo” è terminata il 28 febbraio 2013. Nel secondo caso il mandato è scaduto il 31 dicembre 2022.

    Petrus Romanus presenzierà -da solo- al momento della tribolazione, senza specificare se ne sia il complice o la vittima. Assisterà al giudizio del Giudice.

    Se non si tratta dell’innominabile già in scena, potrebbe trattarsi di chi subentrerà non a lui, ma a Benedetto XVI, ultimo pontefice legittimo.

    Ci sono una quarantina di cardinali validamente nominati (ante 2013) e che avevano meno di 80 anni alla data di vacanza del munus, alla fine del 2022.

    Saranno “coloro a cui compete” eleggere l’ultimo pontefice? O verrà loro risparmiato l’onere?

    “Tutto può essere” disse Benedetto XVI, che ha sempre sostenuto che “c’è un solo Papa” senza spingersi oltre.

    • E.A. ha detto:

      @Andreottiano. Il suo ragionamento è imperniato sulla logica e l’evidenza dei fatti, ed ogni ipotesi ventilata potrebbe essere giusta! Ciò che lascia sgomenti è come tanti cattolici, che si cimentano in continue analisi e puntualizzazioni su quello che fa e che dice Bergoglio, abbiano ormai perso di vista il nocciolo vero della questione, cioè la legittimità o meno di questo papato, sorvolando persino su profezie inossidabili come questa di Malachia, o addirittura sul terzo segreto di Fatima e La Salette!

  • Mimma ha detto:

    Tutto esatto.
    Ora io chiedo a Lei, dottor Quarracino: può uno che distorce la Parola di Dio essere Pontefice?
    Può un menzognero, un mistificatore, un violento legislatore che espelle dai conventi , con falsi pretesti suore, innocenti dirsi Papa?
    Ammesso che sia stato eletto validamente, cosa tutta da dimostrare, non basterebbe questa pervicace tendenza alla menzogna e alla distruzione del Cattolicesimo per deporlo?

    • José Arturo Quarracino ha detto:

      Usted verá que en mis artículos, a partir de mediados de 2020, ya no lo llamo Papa (el mismo decía y dijo que prefiere ser llamado “vescovo di Roma”, titulo que uso permanentemente, ya que es el único que ha dejado en pie: el resto de los tradicionales títulos papales son “históricos” para él, es decir, del pasado. Estoy convencido de que JMB renunció “informalmente” al papado en abril de 2020, cuando se publicó el Anuario Pontificio de ese año, en el que se presentó como Jorge Mario Bergoglio. En este artículo explico su “renunciamiento”: https://gloria.tv/post/1i9rWw8XWMVQ2Fo79KJxeyFe2

  • Donna ha detto:

    Bergoglio segue la via larga, crea confusione fra le pecore rendendole facile preda dei lupi, il suo “todos,todos,todos”, tre volte ripetuto è l’affermazione della cancellazione del peccato, è il non bisogno di redenzione,cioè in conclusione di Cristo stesso .
    Bergoglio si è sostituito a Cristo, interpreta, trasforma ,omette,e aggiunge la Parola divina, a suo piacimento..sembra che voglia mostrare di essere “più misericordioso”di Cristo stesso, operazione che svolge avendo completamente messo al bando l’attributo di Giustizia Divina, eliminando la possibilità di un Inferno.
    Si dice che la maggior furbizia di satana è far credere che non esiste….sarebbe utile che “todos,todos,todos” riflettano…fin che c’è tempo

  • E.A. ha detto:

    Riflessioni e meditazioni sulla Parola di Dio, inequivocabili e pregne di verità e di luce. Ma il ritenere solo possibile che a sedere sul Trono di Pietro sia oggi un vero Papa, le svilisce e le offusca! Se così fosse le porte degli Inferi avrebbero già prevalso! Ma sappiamo non essere così… Il Signore ha permesso che la Sede venisse occupata con l’inganno da un falso Papa e si svelasse al mondo il Mistero d’Iniquita’, la Menzogna che insediatasi all’interno della Chiesa la conduce alla sua ultima prova. Al contempo il Signore ha già salvato la Sua Santa Chiesa, preservandola da qualsiasi equivoco, nella figura di Papa BXVI, ultimo legittimo Papa. Considerare Bergoglio vero Papa diventa, pertanto, una grave offesa a Nostro Signore, Che non potrebbe mai ingannare i Suoi figli, e rischia pure di far cadere in quell’Inganno da cui, paradossalmente, si cerca di mettere in guardia le anime dei fedeli. La Parola del Signore è chiara, limpida, netta, così come dev’essere la scelta di un cristiano nei confronti del Signore!

  • Fabio ha detto:

    Questo articolo non è né duro né irrispettoso semmai ambiguo perché non affronta la questione centrale: Bergoglio NON È PAPA in quanto Benedetto XVI è stato messo in sede impedita.
    Non sarebbe il caso di approfondire e dibattere questo aspetto argomentando nel merito? Perché non organizzare un confronto col Dr.Cionci che ha sviscerato questi aspetti avvalendosi di teologi canonisti latinisti ecc.?
    Ormai è urgente affrontare la questione

  • Victoria ha detto:

    Lei giustamente dice: “È la prima volta nella storia della Chiesa di Cristo che un pontefice si ribella così apertamente, palesemente, empiamente e sfacciatamente al suo Capo e alla sua Testa.”
    Ma no, amico mio; la conclusione no può essere questa: ” Di fronte a tale follia, possiamo solo rimanere saldi nella Fede e nella fedeltà a Nostro Signore e pregare per la conversione e la guarigione dell’anima fuorviata posseduta dal nemico malvagio”.
    La conclusione è: “qualcuno che parla con un empio, agisce come un empio, può essere solo un empio”. Non è ‘il Santo Padre’ o il Pontefice”. Solo un usurpatore, incaricato di demolire la Chiesa con cattiveria luciferina. Deve essere smascherato una volta per tutte e la Sede Apostolica liberata.

  • Marco Matteucci ha detto:

    FIGURIAMOCI SE DAVVERO FOSSE IL PAPA, ALLORA …POVERI NOI!

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