Comunione sulla mano. Prete prevaricatore in Sardegna. Benedetta De Vito.

28 Agosto 2023 Pubblicato da 14 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, la nostra Benedetta De Vito ci racconta la triste, assurda storia di una prevaricazione compiuta da un prete in Sardegna, in tema di comunione sulla mano. Buona lettura e diffusione.

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Bella è la Sardegna del mio cuore, dove, bambina, trascorrevo i mesi estivi in silenziosa beatitudine e che ancora oggi mi accoglie, tra mirti e corbezzoli, nella bianca casa, in dolce tu per tu con Tavolara. Casad’incanto,  che ho rinominato Maria…Io, quando sono qui, mi par, pur avendo poco o nulla, di avere tutto e di viver trasognata nel mondo vero che è quello dell’anima cucita a ricamo con il suo Signore. Nel solevivo.  Oh, il venticello di Elia che mi corre tra i capelli! Oh, al mattino in boccio, quando il sole si sveglia sull’aldia, il cielo rosa e celeste, come il mantello di Maria, a protezione della vita vera, tenera e delicata come un bocciolo di rosa! E sono riuscita, quest’estate (come non mi era  accaduto gli anni passati) a ricevere la Santa Particola sulla lingua, senza drammi e in scioltezza!

Sissi,  Benedetta,  una parola,  oh,  via ora,  fai il santo piacere,  scendi dalla carrozza di Cenerentola,  nonvedi che è tornata zucca,  che puoi farci al massimo unbuon risotto?  Non vedi che spira un ventaccio dilevante,  che l’aria è umida di pioggia,  che Tavolara sinasconde dietro un sipario di nubi,  che tutto è mutatointorno a te,  smettila di parlare con i fantasmi! Sveglia,  sveglia!  Si,   apro gli occhi e sono nellachiesa di Porto San  Paolo dove sono venuta per laMessa domenicale.  Ed ecco la cronaca del miorisveglio  brusco,  violento ed è cominciato questamattina,  ma  andiamo con ordine. Dunque, sono le nove e mezzo e siedo al banco della chiesa parrocchiale di Porto San Paolo.  Come accade più o meno da una settimana a questa parte, il sacerdote,  in briosa tenuta da spiaggia (braghette corte maglietta griffata scarpe da ginnastica) arriva con ritardo e inizia a celebrare,  diciamo, alla maniera dei professori d’università.

Tutto fila liscio fino al santissimo momento della distribuzione della Eucarestia quando il celebrante,  invece di scender giù a donare il Santissimo Corpo di Nostro Signore se ne parte con una filippica (non so come chiamarla…) in cui spiega che nella sua parrocchia  l’Ostia si riceve solo sulle mani,  che chi (come la sottoscritta)  ritiene di avere mani impure e non consacrate, si sbaglia di grosso perché  siamo tutti consacrati.  Invita anche tutti i “reprobi”  della Comunione sulla lingua a pensarci su due volte perché questa potrebbe essere l’ultima Messa della vita e non si sa mai (come una minaccia di morte,  pur velata…).

Resto lì,  basita,  bastonata,  interdetta.  Perché ora,  dopo tanti mesi?  E penso alle mie mani,  per nulla consacrate,  che hanno toccato il volante,  la tazzina al bar,  le monete dell’offerta e al puzzo di varecchina delle bottigliette che s’usa ancora e a quanti si scambiano il segno della pace con un gesto come a dire stai lontano da me… Faccio nel mistero la  comunione spirituale come mi ha insegnato,  gli anni scorsi, la mia dolcissima Beata Elisabetta Sanna quando mi sono ritrovata qui in Sardegna, la sua Sardegna, nella situazione di oggi…

Voglio riaddormentarmi.  e sono bambina all’Istituto Mater Dei nel giorno della mia prima Comunione.  In ginocchio,  davanti all’altare,  nel mio velo bianco, chiudo gli occhi nel Signore, un piattino d’oro sotto il mento difende la Santa Particola dal pavimento. In devozione ricevo la Santa Eucarestia, non come fosse un popcorn,  spiaccicata sul palmo della mano…

Dormo,  sogno e penso che questa nuova chiesa “della misericordia” mi ferisce  e non bacia la mia anima.  Anzi la  respinge con vigore.  E sogno,  oggi per la prima volta dopo mesi,  di tornare a Roma e di entrare alla domenica mattina nel dolce ventre della Trinità dei Pellegrini, dove sotto la Croce, rotonda,  nonostante il Don di Porto San Paolo, nel mio cuore sardo,  vivo lassù..

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14 commenti

  • unaopinione ha detto:

    Beh … da come stanno andando le cose mi pare che molta piú gente sará costretta a ricorrere a questa “comunione spirituale” (di cui ero finora totalmente all´oscuro).
    Infatti mi immagino che con l´inclinazione della nuova chiesa, secondo papa Francesco, di piacere ad ogni costo al “mondo” ci sará una spinta della “chiesa” a comportarsi sempre piú come il “mondo”.
    In particolare per l´eucarestia mi posso immaginare che, poiché i costi di produzione dell´ostia generano della CO2, verrá fatto pagare al fedele un “contributo” per coprirne i costi …e visto che anche nella chiesa ormai tutto si fa per denaro, si faranno pagare attraverso questo “contributo” anche i costi impliciti per la degradazione dell´ambiente ed un “contributo salvezza dell´anima”; non solo … la relativa produzione di CO2 verrá imputata al fedele che esaurirà cosí la sua quota di carbonio.
    E se si pensa che il fedele praticante riceve una volta a settimana l´eucarestia (ed anche di piú se va in chiesa durante la settimana) allora 52 settimane x il costo fatto pagare per l´eucarestia potrebbe ben equivalere ad una vacanza (e cioè sia perché si ha meno denaro e sia perché al fedele non sará consentito dalle autorità – questa funzione ben potrebbe essere delegata dalle autorità civili a quelle religiose viste che queste si sono dimostrate solerti esecutrici degli ordini impartiti dalle prime in occasione dei lock-down – di andare in vacanza in quanto avrá giá esaurito la sua quota “carbonio”.
    Naturalmente mi immagino che la futura chiesa giustificherà anche cosí la nuova imposta: se il beato Carlo Acutis ha detto la verità e cioè che l´eucarestia è l´autostrada per arrivare a Dio, allora il ricevere l´Ostia sacra gratuitamente implicherebbe un trattamento discriminante nei confronti di chi l´autostrada la deve percorrere a pagamento per arrivare dal luogo A al luogo B. Cosicché giustizia sociale ed inclusivitá esigono che tutti paghino qualcosa se utilizzano un “autostrada” … anche se fosse solo spirituale. Mi pare logico, o no?
    Anche questo, mi immagino, sará la futura chiesa “bergogliolica”.
    Fantasie?
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  • Mara ha detto:

    A Campobasso ci sono due preti diocesani e alcuni frati cappuccini che si rifiutano ancora di distribuire la particola in bocca. In quasi nessuna chiesa è stata rimessa l’acqua nelle acquasantiere. Ci si continua a disinfettare le mani come degli automi. Con uno (poco più che trentenne) ho litigato fortemente durante una confessione. Quando ho detto che non sono bergogliosa, mi ha risposto che non poteva darmi l’assoluzione se non ero in unione con il pampero argentino, onde per cui mi sono alzata e me ne sono andata senza assoluzione definendo lui e tutta la combriccola di covidioti “emissari di satana” (testuali parole). Credo che in quel momento tutti i Santi (soprattutto i più combattivi) mi abbiano suggerito le parole e i gesti perché, a guardare la vicenda a distanza di mesi, mi chiedo come io abbia fatto…

  • gladio ha detto:

    Bene: capisco la miopia e la limitatezza del sacerdote in questione, quel che non capisco è questa diatriba fra comunione sulla lingua e comunione sulle mani.
    Fermo restando che è gravissimo che un sacerdote neghi la comunione ad un fedele per una questione che personalmente giudico di lana caprina, esorterei chiunque a tralasciare questi bizantinismi proprio nel momento in cui, metaforicamente parlando ,” i Turchi sono sotto le mura di “Costantinopoli”. Ricordo che c’ è un abusuvo anticristico sul soglio Petrino che da dieci anni sta infliggendo danni enormi alla Chiesa Cattolica…pertamto non andiamo a perder tempo sulle cose secondarie.

    • Marco Tosatti ha detto:

      Non credo siano secondarie. Vado spesso a messa in bicicletta, la mia bici vive all’esterno. Tocco lucchetti catene manopole…preferisco ricevere l’ostia da mani meno contaminate. E lo si è sempre fatto.

      • GIOPAV ha detto:

        Non è affatto un bizantinismo nè una cosa secondaria.
        Abbiate fede anche nei segni che DIO dà ai santi.
        Quando, nella mia parrocchia vedo gente che va a ricevere
        GESU’ sanificandosi le mani con niente altro che un sapone,
        devo chiudere gli occhi per non peccare di giudizio, ma
        la mia anima grida per la stupidità (peccato grave
        contro il dono di DIO che è l’intelligenza).

        • gladio ha detto:

          Però, a questo punto…chi ci garantisce l’ ” asetticità ” delle mani del sacerdote ? E’ frequente vedere il parroco poco prima dell’ inizio della funzione stringere la mano ai fedeli , toccare i banchi per depositare i foglietti della Messa, e così via….
          Ciò che conta, credo, è , in primo luogo, che il ministrante sia un consacrato ( e ci mancherebbe ! ), in secondo luogo conta il grado di sensibilità e di consapevolezza con cui il singolo credente si avvicina all’ Eucarestia. Uno può ricevere l’ Eucarestia in ginocchio e sulla lingua con una certa ” leggerezza” mentre un altro la riceve in piedi e sulle mani ma con grande e sincera devozione.Ribadisco pertanto che, sempre a mio avviso, i problemi della Chiesa su cui dibattere, almeno in questo particolare momento, siano ben altri, ma , ripeto, è una mia opinione personale.

  • Simona ha detto:

    L’errore è quello di andare ancora nelle chiese in cui si celebra in comunione con Bergoglio

  • Fra Giovanni Maria ha detto:

    Dopo di mandare l’avviso della non visibilità ci vedo i commenti. Boh

  • Mimma ha detto:

    La capisco, dolcissima Benedetta.
    La vorrei per amica se fossimo vicine.
    Intanto si prenda la mia solidarietà e il mio abbraccio

  • Giuseppe ha detto:

    Siano maledetti.Portati sulle pubbliche piazze ed inceneriti.E’ l’unica speranza di salvezza che è lor rimasta.
    In alto tutto tace.Da Paolo VI a seguire la fiacchezza,la mollezza,la codardia,la reprobrità,lassuefazione al nulla ha reso tanti,troppi ministri apostati.
    Mi conforta s.Paolo.
    «Se anche un angelo vi annunciasse un Vangelo diverso da quello che vi è stato dato, sia anatema»

    • gladio ha detto:

      Signor Giuseppe! Comprendo benissimo l’ indignazione, ma proprio bruciare la gente in piazza…. suvvia!
      Del resto Nostro Signore non ci ha insegnato a correggere l’ errante dandogli fuoco, non le pare? La via d’ uscita da questa drammatica situazione è molto più semplice e meno drastica.
      Sarebbe sufficiente che alcuni cardinali denunciassero l’ antipapato; si scatenerebbe un putiferio tale che Bergoglio e i suoi scagnozzi, a qualunque livello gerarchico, sarebbero costretti a far fagotto liberando il mondo dalla loro diabolica influenza. Sarebbe come quando scoppia un foruncolo o un ascesso dentale : una volta uscito il marcio il corpo si riprende!

  • Luigi Cazzola ha detto:

    La profanazione della Santa Eucaristia è ormai al suo culmine. Dopo aver eliminato le balaustre e quindi ricevere la Comunione in piedi, gradatamente si è passato a riceverla nelle mani. Ora, dopo la farsa pandemica, riceverla nelle mani è quasi obbligo. Satana sta vincendo, per ora la sua battaglia, grazie all’addormentamento generale. Ricordo le norme di sempre che la Chiesa ha sempre insegnato : la.Santa Comunione si riceve in ginocchio e sulla lingua, distribuita da un consacrato, Sacerdote o Diacono.

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