Gli imperi crollano quando, come, e se Dio vuole…Piero Laporta.

31 Luglio 2023 Pubblicato da 20 Commenti

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, il generale Piero Laporta offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla situazione internazionale, e sul caso Moro. Buona lettura e diffusione.

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È necessario tornare sulla guerra NATO-Russia. Sento generali che stimo accodarsi al venerabile Bergoglio per il “cessate il fuoco”. Purtroppo è grottesco. L’Italia non ha alcuna responsabilità per questa guerra, se non quella politica di non aver contrastato l’ascesa dell’oligarchia statunitense di petrolieri e finanzieri, convinti che il mondo debba genuflettersi al dollaro senza nulla in cambio. L’Italia non ha alcun interesse al “cessate il fuoco”, tutt’altro.

L’Italia in realtà non ha mai avuto, dopo la morte di Aldo Moro, alcuna capacità di influire sul Dipartimento di Stato e sulle cerchie dominanti a Washington, nei palazzi che dettero udienza a S.S. Pio XII, Alcide De Gasperi, Aldo Moro e Amintore Fanfani. I rimanenti contarono molto meno di quanto dettero a intendere. Furono solo ricattabili di più, dopo la morte di Alpo Moro.

Per capirci, la condanna a morte in Italia dello statista pugliese fu firmata quando Carlo Donat Cattin dichiarò: «La Democrazia Cristiana ha solo due cavalli di razza: Aldo Moro e Amintore Fanfani». L’invidia è un sentimento satanico, stimolante i peggiori tradimenti.

Oggi abbiamo un cavallo di razza, Giorgia Meloni, alle cui spalle c’è un partito debole e sovente mal rappresentato. Non di meno Meloni ha conquistato a se stessa e all’Italia visibilità e prestigio, impensabili sino a pochi mesi addietro. I cattolicucci tarantolati perché Meloni è amica degli Stati Uniti s’accontentino dei risultati economici e della difesa della famiglia. Con un governo PD, la catastrofe aggravatasi dal 2011 sarebbe precipitata. Certo, lo abbiamo già detto, sarebbe meglio limitare gli sbaciucchiamenti col guitto di Kiev. Ma se questo è il prezzo per rassicurare i cari alleati, va bene così.

L’Italia ha la possibilità di fermare questa guerra? No, così come non è stata influente nell’accenderla. L’interesse italiano è quindi renderla profittevole per il proprio interesse nazionale, cioè per: la sicurezza economica, per la sicurezza sociale, per la sicurezza individuale. Tutte e tre tali sicurezze furono pericolosamente compromesse dai governi precedenti, nessuno escluso, a partire dal 1978. La capacità di Meloni di conseguire risultati nella sicurezza economica e richiamare la UE alle proprie responsabilità sono ottimi seppure provvisori risultati.

Tre leggi regolano inesorabilmente le vicende internazionali:

1) gli Stati nascono e muoiono con la guerra. Chi sta morendo l’Ucraina o la Russia?

2) Gli imperi crollano. Quale impero sta crollando? Usa-NATO? Russia? Cina? Uno, due o tutti e tre? Nessuno?

3) Le cose cambiano come Dio vuole. Le prime due leggi sono millenarie, sempre rispettate nella storia. La notte di Natale del 1991 (Natale cattolico, non ortodosso) crollò l’impero sovietico e morì lo Stato sovietico senza sparare un colpo. La legge millenaria della morte degli Stati “in guerra” fu disattesa, a dimostrazione che le cose cambiano come Dio vuole.

La differenza fra Stati Uniti e Russia-Cina non è solo economica. Russia e Cina sono tuttora permeati di stalinismo: non vedono soluzione di continuità fra politica ostile e guerra.

E gli Stati Uniti? Bill Clinton entrando nello Studio Ovale nel 1993, guardò il mappamondo e concluse che il mondo era ai suoi piedi. Finanziò un gigantesco programma di tecnologia di controllo. I fondi destinati il primo anno alla ricognizione satellitare e alle tecnologie di ascolto furono pari al doppio di tutta la difesa italiana. La Russia quell’anno aveva un Pil inferiore a quello dell’Olanda e questo fece presumere a Clinton e ai successori alla guida degli USA che la sua sottomissione era solo questione di tempo. Dimenticano che pochi anni prima, il VietNam, col PIL inferiore alla provincia di Ancona, gliele aveva suonate di santa ragione.

L’unico che comprese la necessità di coinvolgere la Russia nella NATO fu Silvio Berlusconi. La famiglia Bush era d’accordo ma i radicals Clinton-Obama-Biden, ispirati da Saul Alinsky[1], avevano in mente un Nuovo Ordine Mondiale, ben differente e radicale rispetto a quello preconizzato da Henry Kissinger oltre mezzo secolo fa. Berlusconi fu azzerato dall’ostilità della Gran Bretagna e dai suoi agenti irradiati in tutti i partiti, Forza Italia inclusa.

Il punto di forza della strategia radical era negli enormi investimenti HiTech che assicurarono il sostegno dell’industria e della finanza. La vulnerabilità del Nuovo Ordine Mondiale era l’implicita condanna a morte di NATO e UE. Puoi andare in guerra con due moribondi? La Gran Bretagna credette ai radicals statunitensi e lasciò la UE, per mettere finalmente le mani sulle enormi ricchezze russe e garantire il proprio modello piramidale di privilegi, chiudendo la partita una volta per tutte coi cattolici di Roma e di Mosca.

Russia e Cina vanno dalla politica alla guerra, mentre USA e UK muovono dal business alla guerra, passando per confusi modelli sociali, oscillanti fra paganesimo e post nazismo, privi di concretezza. Chi vincerà?

A noi non importa un fico secco. Noi dobbiamo essere consapevoli che chiunque perda, la Cina ha vinto e non è affatto detto che sia un padrone migliore di quello attuale.

Il lettore mi perdoni una digressione, a dimostrare che il male ricade sul capo di chi lo compie. Aldo Moro fu rapito, torturato e ucciso grazie ai BR, alle forze speciali sovietiche e alla complicità nel PCI, nella DC, nel PSI e in tutti i rimanenti. La storia non si fa coi se e coi ma, proprio per questo si uccide. Se infatti Aldo Moro fosse scampato alla morte le relazioni fra Unione Sovietica e Stati Uniti sarebbero state incanalate meno drammaticamente di quanto è avvenuto. Ai russi (ex sovietici) gli sta quindi bene quanto hanno poi dovuto subire.

Occorre evitare le illusioni e le inutili preoccupazioni. Questa guerra può sfociare da un momento all’altro in uno scontro nucleare, non perché essa sia differente negli scopi da quelle succedutesi negli anni 2011, 1992, 1980, 1973, 1966, 1947… La differenza la fanno Russia e Cina, spostando a loro vantaggio i rapporti di forza, con pragmatismo stalinista, in un teatro di guerra largamente più vasto dei precedenti e con innumerevoli giocatori, non più controllabili come accadde con le guerre petrolifere mediorientali. Il pericolo nucleare è testimoniato dalla missione a Pechino del centenario Henry Kissinger, ben distinto dall’obnubilato Joe Biden. La posta in gioco è la sopravvivenza del dollaro, nonostante l’errata valutazione imperiale d’un cicisbeo elevato alla Casa Bianca dagli affaristi nel 1993.

Se lo scontro degenerasse, occorre tenere i nervi saldi. Il nemico di Russia e Cina in Europa è la Gran Bretagna, esposta al primo assalto nucleare russo; non la Germania o la Turchia, né la Francia e neppure l’Italia, nonostante le basi NATO, da governare saggiamente in tale ipotesi.

Il continente europeo è il mercato di Mosca e Pechino; non si fa la guerra per distruggere il proprio mercato. Metterebbero in ginocchio Londra per dare un segnale a Washington, chiamata così a scegliere se esporsi oppure lasciare l’alleato al proprio destino. Per quanti vogliano tirare a indovinare, suggerisco di interrogare Kissinger, oppure fare indagini in Afghanistan, Iraq, Kurdistan, ma anche fra democristiani e socialisti. Ricordiamolo: gli imperi crollano e le cose cambiano come Dio vuole.

Cristo vince.

www.pierolaporta.it

[1] Will Clark “Obama Hillary Saul Alinsky and their Useful Idiots” Motivation Basics 2015

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20 commenti

  • Gianfranco ha detto:

    Errata-Corrige: che sappia denunciare, non che sapesse.

  • Gianfranco ha detto:

    Da un Generale pluridecorato mi aspetterei, per via del suo giuramento militare, una prova di maggior ardimento che sapesse denunciare la sudditanza dell’Italia e del suo governo al deep state e non nell’insultare i cattolici che esigono prova di coerenza dal premier Meloni chiamandoli “cattolicucci tarantolati”.
    Tarantolato è piuttosto il ragionamento del Generale che chiama cavallo di razza chi mostra a strusciarsi, senza alcun ritegno, quasi come fosse una gatta in calore, a qualsiasi potente della terra, sia esso capo di stato che di governo o esponente ultracentenario della lobby satanico-massonica che non ha alcun incarico istituzionale ma che gira il mondo a dare ordini.

    È vero che è Nostro Signore Gesù Cristo che vince ma il Generale dimentica di ricordare che alla vittoria di Cristo partecipano solo coloro che hanno operato secondo la Sua Volontà e non secondo quella del deepstate massonico che sta spingendo alla terza guerra mondiale.

    Ricordo, inoltre, al Generale, che afferma che ad aver vinto è la Cina conunista matarialista anticristica che imprigiona quelli che lui disprezza chiamando “cattolicucci tarantolati”, che Suor Lucia di Fatima disse, negli anni 50 a P. Agostino Fuentes, che la Russia sarebbe stata lo strumento scelto dal Cielo per punire il mondo intero.
    Cristo vince e per chi non è con Lui, ma appoggia la guerra che l’attoruncolo drogato di Kiev coi tacchi a spillo conduce per conto dell’élite dei finanzieri servi del cornuto, sia per vigliaccheria che per sciacallaggine, così da poter vender strumenti di morte e fare affari, finirà col bruciare tra le fiamme dell’inferno assieme all’anticristo, il padrone che ha servito.
    Ci rifletta, Sig. Generale, e non senza pregare il Santo Rosario!

    • piero laporta ha detto:

      Chi parteciperà alla vittoria di Cristo lo sa solo Lui, nessun altro. Lo ripeto: il partito del cavallo di razza, Giorgia Meloni, non va al governo dalla caduta del Fascismo, da ottant’anni. Prima ha conquistato un partito con solidissime radici antifemminili. Basterebbe questo a qualificarla “cavallo di razza”, quantunque la DC e il PCI abbiano potuto sfoggiare, diciamo così, cavalle di razza, ma è un altro discorso. Questa donna dirige un paese sottomesso, non dal di lei partito, ma proprio a causa d’una quantità di cattolicucci con la puzzetta sotto al naso. Se non sentono odore di sinistra o di alta borghesia, tarantolano. Accadde pure nel PCI, partito di operai, diretto da alto borghesi, raggirato dagli Agnelli.
      I risultati in politica economica oggi ci sono, modesti ma concreti, con le premesse per proseguire. La difesa della famiglia, che i cattolicucci presumevano di ottenere marciando mentre marcivano, si sta traducendo in legge. Che cosa si dovrebbe fare di più? Dichiarare guerra agli USA, uscire dalla UE, abbandonare la NATO? Il realismo è la prima dote di un politico e, mi perdoni, di un analista intelligente.
      A lei dà fastidio la guerra? Anche a me. Non possiamo tuttavia liberarcene, così come nulla potemmo per determinarla. Conviene quindi alimentarla affinché i grandi che ci hanno affossato si feriscano seriamente. La guerra c’è e occorre fare i conti con essa, realisticamente. In quanto alle profezie, come e dove si realizzeranno, ancora una volta lo sa solo Lui, spero sia superfluo spiegarglielo.
      L’odio velenoso non serve a nulla, oltre una certa età è pure grottesca, obnubila e fa dire sciocchezze, ma anche cose giuste, come quando mi invita a pregare. Sì, dobbiamo pregare di più. Cristo Vince senza digrignare i denti e con alquanta ironia.

      • Giampiero ha detto:

        Cristo vince! Per noi cristiani è un punto fermo. Ma il come, quando e contro chi non può essere lasciato a una totale incognita. Egli ci ha lasciato anche scienza, sapienza e discernimento, doni dello Spirito perché non brancolassimo nel buio più totale. La domanda che noi cristiani dobbiamo porci è questa: dove scorgiamo oggi, nel nostro tempo, le vestigia di un potere spudoratamente anticristico? È pacifico immaginare che se una vittoria di Cristo ci sia, lo sia contro certi “principati e potestà”che Gli si oppongono radicalmente. Dove vediamo oggi incarnate queste forze e potenze ostili?

  • luca antonio ha detto:

    Grazie Generale, acuto articolo, specie nell’individuazione di UK, la testa del serpente, come il vero nemico della Russia, meno condivisibile nella valutazione dell’attuale premier; le squaquerate completamente fuori luogo ( sorrette da qualche polverina?) con i vari leader mondiali mi lasciano pochi dubbi sulla pochezza del personaggio, comunque molto ben accompagnato, per ridicola inconsistenza, nel “cupio dissolvi” di questo Uccidente.

    • piero laporta ha detto:

      Grazie a lei. L’aspetto più importante in un conflitto è individuare il nemico principale. La Gran Bretagna è il nemico principale di Germania, Francia e Italia, ma soprattutto di Russia e Cina. Aspettiamo.

      • luca antonio ha detto:

        Grazie per la risposta Generale, colgo l’occasione per segnalare un bel libro, Il ritorno di in Re, resoconto del cosidetto “grande gioco” ottocentesco tra Uk e Russia sul controllo dell’ “isola mondo”. Spie, intrighi, amanti , fughe rocambolesche, drammi, imboscate, tradimenti… geopolitica al massimo livello con il sugello del vero.
        Da leggere.
        Cordialita’.

  • Emiliano ha detto:

    Da un lato concordo con lei che Giorgia Meloni si stia comportando abbastanza bene e stia riuscendo a dare visibilita’ all’Italia nel panorama internazionale.
    Ma non le sembra che inchinarsi alla famiglia Biden , famiglia ampiamente coinvolta in episodi di corruzione e che con ogni probabilita’ dovra’ lasciare la Casa Bianca tra poco piu’ di un anno non sia stato un errore ?
    Non conosco personalmente gli USA , ma i fermenti religiosi che ci arrivano da quello stato , fanno sperare nell’intelligenza collettiva degli elettori americani e quindi nel trionfo della verita’ e della giustizia.

    • piero laporta ha detto:

      Grazie. Giorgia Meloni è troppo affabile? Forse, ma questo non le ha impedito di conquistarsi dignitosa visibilità per se stessa e per l’Italia. All’inizio si poteva sostenere che nelle foto coi grandi aveva la faccia del “guarda con chi sto”. Oggi è essa a fare l’agenda internazionale: il risultato è conseguito in pochi mesi e senza le note vulnerabilità di Berlusconi, a sua vola bravo comunicatore.

  • Una ipotesi ha detto:

    E se l’ostilita’ tra Russia e Gran Bretagna risalisse al cosiddetto eccidio di Ekaterinburg ? Dobbiamo ricordare che lo zar Nicola ed il re d’Inghilterra erano parenti abbastanza stretti e addirittura lo zar parlava inglese cosi’ bene da poter essere confuso col parente inglese.
    Entrambi , lo zar e la zarina erano nipoti della regina Vittorià. E da un nobile della corte russa ci giunge la notizia che zar e zarina tra loro comunicassero in inglese.

    • piero laporta ha detto:

      Grazie. I russi hanno pagato la 2GM con venti milioni di morti. La 2GM è in grandissima parte responsabilità della Gran Bretagna che poi ha provato a far esplodere la Russia dopo la fine dell’Urss. La Cina non ha dimenticato né la “guerra dell’oppio” né il colonialismo di Londra.

      • pacem in terris ha detto:

        Ma la russia ha invaso la polonia e i paesi baltici in accordo con la germania, la quale poi ha attaccato a sua volta la russia in accordo con l’italia, e la russia sarebbe caduta senza troppo sacrificio se non fossero stati gli statunitensi a sostenere uno sforzo colossale per riarmarla. L’errore storico dei britannici parrebbe quindi esser stato attaccare la germania invece della russia a fronte della solidale colpa di queste nella fine della pace europea.

  • Paul Mayer ha detto:

    Ha ragione! La corona britannica ha tutti i meriti necessari per concludere la sua pessima storia in mezzo al fango e al letame.

  • Luciano Motz ha detto:

    Egregio Generale, sono d’accordo con lei che Russia e Cina sono tuttora permeati di stalinismo e che non vedono soluzione di continuità fra politica ostile e guerra. Ma dobbiamo ricordarci, e lei lo sa, che fu Carl von Klausewitz a fissare la definizione della guerra come continuazione, in altra veste, della politica. Pertanto, anche la fine, o meno, della guerra consegue dalla politica. Purtroppo, i leader occidentali, e non solo quelli politici, sono teste di c… ocainomani o comunque rovinate da altre droghe.
    Da vecchio democristiano, devo dire che non ho mai avuto grande stima di Aldo Moro e tanto meno dei suoi accoliti. Sono loro che, cercando in ogni modo il potere, hanno incanalato l’Italia verso la situazione attuale. Il dramma della scuderia DC è stato di non aver mai avuto cavalli di razza. L’unico cavallo di un certo pregio è stato Alcide De Gasperi, ma lui s’era prima dirozzato a Vienna.
    Anch’io stimavo Giorgia Meloni, ma questa stima si sta erodendo poco a poco. Quando la Lega superò il 30% delle intenzioni di voto, ricordai una frase che avevo appreso da bambino: Chi troppo in alto sale, cade precipitevolissimevolmente. Infatti. Non vorrei che la stessa fine capitasse a FdI.
    Come lei ricorda sempre, Cristo vince; anzi, ha già vinto. Gli USA sono l’impero del male, da lì sono usciti ed escono tutti i tentativi di rovesciare la Creazione; e Dio perdona solo chi si pente. Perciò gli USA sono destinati a crollare e, purtroppo, il vincitore sarà la Cina cosiddetta comunista. E’ uno scotto che l’umanità deve pagare, così come gli Ebrei hanno dovuto subire Nabucodonosor. Ma dopo, Dio fece sorgere Ciro, che li liberò dalla schiavitù.

    • piero laporta ha detto:

      L’impero del male e quello del bene, sono espressioni buone per la propaganda politica. Io mi auguri che quanti sperano di arricchirsi con la guerra cadano nella fossa da loro scavata. La definizione di Clausewitz è romantica, preferisco la mia: “La guerra è rapina; se la vittima designata resiste, è rapina a mano armata”.

  • andreottiano ha detto:

    Stimato generale, tutto molto interessante.

    Mi perdono solo di dissentire su una valutazione equina, ma poco equa: oggi abbiamo un cavallo di razza,

    Se fossimo all’ippodromo non ci scommetterei un soldo.

    A meno che la razza sia da intendersi come “razza di”… ma è pur sempre una signora e dunque è doveroso il contegno.

  • Davide Scarano ha detto:

    Caro Laporta, mi permetta: nel caso in cui i Russi lanciassero la bomba ed italiani e francesi riuscissero a rilevare la natura dell’ordigno quale sarebbe la loro reazione? Davvero l’Italia potrà rifiutare la reazione o effettuare una reazione “proporzionata” e non distruttiva? Davvero la Francia si sentirà al sicuro sapendo che il primo obiettivo è l’Inghilterra e non reagirà? Ecco: davvero le nostre vite sono appese ad un filo. Cristo vince, in questa o nell’altra vita, però portandosi il peso della propria croce fino al Golgota.

    • piero laporta ha detto:

      Io non auspico una guerra nucleare. Le dico che Biden non sa come vincere (perché la NATO è fasulla) e Putin non può perdere (perché ci lascia le penne. Se la Russia viene costretta a schiacciare il pulsante N, il suo nemico principale è Londra, non Berlino, né Parigi tanto meno Roma. Spero che i diplomatici di questi tre paesi abbiano considerato che cosa e come fare. In quanto a Washington, non è affatto certo che voglia bruciarsi per Londra.

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