Seymour Hersh: Paura e disgusto sull’Air Force One.

22 Luglio 2023 Pubblicato da 4 Commenti

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Vincenzo Fedele, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione questo articolo che offre una prospettiva molto interessante dietro le quinte della Casa Bianca. Buona lettura e condivisione.

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Seymour Hersh: Paura e disgusto sull’Air Force One

Seymour Hersh è un giornalista americano, sulla breccia dai tempi del Vietnam quando vinse il suo primo premio Pulitzer, quando ancora il premio veniva dato al miglior  giornalista d’inchiesta e non al miglior copiatore di veline. Hersh è colui che ha svelato, con date, sedi, luoghi, unità preposte e collegamenti internazionali, chi e come ha fatto esplodere le condotte Nord Stream 1 e 2, cioè gli USA.

Fatte le dovute presentazioni, il 15 luglio Hersh nel suo blog se ne è venuto fuori con un altro dei suoi scoop dal titolo”Paura e disgusto sull’Air Force One”,visionabile interamente qui.

I punti salienti riguardano sia le ansie ucraine di Biden in vista delle elezioni del 2024 che altre cosucce secondarie, come i veri motivi del convincimento di Erdogan ad accettare l’ingresso della Svezia nella NATO, qualche retroscena sulla fornitura di bombe a grappolo a Zelensky, qualche pettegolezzo su Trump e Robert F. Kennedy Jr oltre a qualche chicca sull’attuale direttore della CIA.

Iniziando dai pettegolezzi, ma forniti da “qualcuno con eccellenti credenziali di partito”, sembra che Trump, nella corsa per la Casa Bianca, sceglierà come suo compagno di squadra, cioè potenziale vicepresidente, proprio Robert F. Kennedy Jr. Se consideriamo che Robert Jr fa parte del partito democratico, e non dei repubblicani, la notizia è di quelle che fa saltare dalla sedia. Se aggiungiamo che  Kennedy Jr si è sempre schierato contro i sistemi usati per sconfiggere la presunta pandemia, contro i sieri, contro il green pass, e che sta spendendo la propria vita per denunciare queste prevaricazioni sia con video che con tour mondiali (è stato anche in Italia pur nel solito silenzio dei media mainstream), si comprende meglio la portata della notizia. Inutile dire che le previsioni di una netta vittoria del duo, oltre che nella corsa alla Presidenza anche nelle elezioni di Camera e Senato, aumentano le ansie dei democratici e della loro sfilacciata bandiera che continua ad essere il claudicante, spaesato e condizionato Biden.

Anche per questo Biden aveva bisogno di una vittoria al vertice NATO di Vilnius facendo sventolare l’ingresso della Svezia nella NATO e la fine del blocco di Erdogan, come abbiamo già raccontato quì. Vittoria che è arrivata, ma con un racconto errato. Mentre la vulgata ci raccontava che il voltafaccia di Erdogan era dovuto alla partita degli F16, su cui Biden ha finalmente deciso di accontentare Erdogan e venderli alla Turchia, e mentre nessuno spiega a noi popolo bue come si concilia l’ingresso della Svezia nella NATO con quello della Turchia nella UE, la storia vera ci dice che Biden ha garantito ad Erdogan una linea di credito di 11 – 13 miliardi di dollari, da parte del Fondo Monetario Internazionale, per iniziare la ricostruzione della Turchia dalle distruzioni del terremoto che ha coinvolto milioni di abitazioni e oltre 100.000 morti.

Chi pensa a fenomeni di corruzione è un complottista ed è in malafede. Non si sà da quando il FMI dipenda dal Presidente degli Stati Uniti, ma a quanto sembra la dipendenza c’è, “e più non dimandare”. La Turchia stava raschiando il fondo del barile delle riserve di valute estere esaurite e senza poter accedere a programmi di aiuti del FMI.  Finora la banca centrale turca si è sostenuta con presiti dalle banche commerciali che, così, hanno prosciugato i propri depositi e se adesso i turchi richiedessero la restituzione dei propri soldi, le banche non avrebbero nulla da restituire. Ironia della sorte, finora Putin si è fidato di Erdogan ed ha venduto a credito il gas alla Turchia. Sembra, ma sono notizie riservate, che nonostante cerbero e il caldo rovente, da Novembre tornerà il freddo ed Erdogan dovrà inventarsi qualcosa per continuare a far arrivare il gas russo. Ma sono problemi futuri. Ogni giorno ha la sua croce e bisognava cercare una soluzione. Arrivata con gli stanziamenti dei miliardi del FMI garantiti e certificati da Biden e dagli amici suoi.

Secondo Hersh, l’unica buona notizia, secondo quanto gli è stato riferito, è l’impossibilità di qualsiasi successo significativo dell’Ucraina e che, “Il problema principale di Biden nella guerra è che è fottuto”. Il “funzionario informato” gli ha anche riferito che “Non abbiamo fornito all’Ucraina bombe a grappolo all’inizio della guerra, ma le diamo ora perché è tutto ciò che ci è rimasto nell’armadio”. Hersh afferma anche, sulle bombe a grappolo, che gli ucraini ci dicono che non hanno intenzione, bontà loro, di lanciarli sui civili.

“E poi l’amministrazione afferma che i russi li hanno usati per primi in guerra, il che è solo una bugia”.

Basterebbe questa ultima riga per inquadrare l’autorevolezza di Hersh e l’insipienza dell’amministrazione USA. Hersh si permette di affermare che “l’amministrazione afferma che i russi li hanno usati per primi in guerra, il che è solo una bugia”. Non ha una straccio di prova, se non la sua faccia, la sua serietà e la sua autorevolezza.

Eppure nessuno si è permesso di confutarlo. Tutti sanno che è realmente vero che sia una bugia, anche se nessuno si azzarda a dirlo. Qualcuno si è azzardato a ricordare che era stato fatto girare in rete qualche filmato di Human Right Watch che “documentava” l’utilizzo di bombe a grappolo da parte russa. Dopo qualche approfondimento, però, era risultato che molte di quelle bombe erano di provenienza ucraina e HRW aveva presentato esposti a Kiev per chiarimenti che nell’imbarazzo iniziale e con la ferma determinazione di indagini approfondite da parte delle autorità ucraine, non sono mai arrivate e sono cadute nel dimenticatoio, anche da parte di HRW.

A parte questo è anche emblematica l’affermazione dell’anonimo “funzionario” USA che “In ogni caso le bombe a grappolo non hanno alcuna possibilità di cambiare il corso della guerra” a cui segue la preoccupata previsione per fine agosto quando i russi, avendo resistito alla comica controffensiva ucraina attueranno la loro vera controffensiva. “Cosa succede allora? Gli Stati Uniti si sono messi in un angolo chiedendo alla NATO di fare qualcosa”.

La NATO risponderà inviando le brigate che ora si stanno addestrando in Polonia e Romania per un assalto aereo?

” Sapevamo di più sull’esercito tedesco in Normandia durante la seconda guerra mondiale di quanto sappiamo adesso sull’esercito russo in Ucraina”.

Altra buona notizia che arriva da Hersh è che la sottosegretaria di Stato per la politica Victoria Nuland è stata “bloccata” – parola usata da un membro del Partito Democratico – dall’essere promossa in sostituzione del vice segretario di Stato Wendy Sherman. La notizia è di quelle buone anche perchè la Nuland incarna la retorica anti-russa ed è perfettamente in linea con Biden e col Segretario di Stato Blinken. Quindi un suo blocco vuol dire che più di uno, all’interno stesso dei DEM, si pone il problema del cul de sac in cui si è posta l’amministrazione USA. Non dimentichiamo peraltro che la Victoria Nuland è l’attiva funzionaria che, già prima del 2014 tanto si era attivata per preparare la rivolta di Maidan, sia organizzativamente che economicamente con vagonate di dollari e che, alle rimostranze dell’ambasciatore USA a Kiev che l’Europa avrebbe reagito all’eccessivo attivismo USA, la Nuland aveva risposto in modo sobrio e compassato, poi finito sui circuiti mondiali : “Si fotta L’Europa”. Ecco, qualcuno si è posto il problema che, forse, è ora che si cambi registro.

L’ ultima chicca è riferita a Burns, Direttore della CIA da giugno 2021, che si è guadagnato il rispetto dei sottoposti per avere gestito al meglio i nove mesi dell’operazione segreta per distruggere gli oleodotti Nord Stream 1 e 2 dalla Russia alla Germania. Burns era il collegamento tra lo studio ovale ed il team che operava al largo della Norvegia. Oltre a ribadire il concetto del collegamento diretto operativo con lo studio ovale della Casa Bianca, (peraltro non scontato per nulla visto che è talmente palese che nessuno ne parla), l’aggiornamento è solo la disinvoltura con cui CIA e Studio Ovale hanno concordato che il Presidente aveva bisogno di sapere “molto poco” sul reale svolgimento dell’attività. Quando si dice la fiducia ……

Vincenzo Fedele

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4 commenti

  • Topo gigio ha detto:

    Linea di credito di Biden a Erdogan ?
    Per quella cifra Biden poteva chiedere a Erdogan qualcosa di piu’ : magari di basso costo. Non credo infatti che costi molto togliere tendaggi e tappeti da Santa Sofia, farla ritornare museo in modo che tutto il mondo possa ammirare i capolavori ivi contenuti . Esempio luminoso di arte cristiana.

  • nuccioviglietti ha detto:

    Beh no c’è che dire… Svezia degno epigono di marcescente NATO… presidenti morti ammazzati interi quartieri o cittadine fuori controllo esercito buono giusto per controllare sfilate gay pride… un bell’acquisto!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

  • Una precisazione ha detto:

    Esiste un professore italo francesee , Alexamdre del Valle, che , da almemo due decenni si batte comtro l’ingresso della Turchia nell’Unione Europea. Detto semplicemente, con l’Ingresso della Turchia si verrebbe a costituire un corposo gruppo islamico al parlamento europeo che avrebbe tutti i crismi legali per condizionare ogni eventuale azione repressiva del Parlamento europeo contro le frequenti violenze islamiche.
    Inoltre poiche’ il numero dei parlamentari e’ fisso , si dovrebbero redistribuire i seggi tra le varie nazioni ed il numero dei parlamentari di ciascuna nazione verrebbe ridotto.
    Non vi e’ bastato il qatargate ?

    • William Blake ha detto:

      L’islam è nemico dell’omosessualismo. Attenendomi al principio dell’amico-nemico, ritengo che l’islam debba essere considerato amico sotto un considerevole numero di questioni. Penso in particolare all’Iran. Sono democratici, c’è un’ottima parità di genere per quanto riguarda l’istruzione (non l’occupazione: ma NB che la prima medaglia Fields donna è persiana addottorata a Teheran), economia green, grande potenza militare, rispetto della tradizione, popolazione plurimillenaria, costituzione teocratica… Sembra un bel posto in cui vivere!

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