Marco, leggi questa email fino alla fine: non chiuderla, perché sto per rivelarti qualcosa di straordinario: l’efficacia dell’azione di Pro Vita & Famiglia contro il gender nelle scuole ha recentemente ricevuto una conferma incredibile da un testimone assolutamente inaspettato…
Il giornale La Repubblica, a inizio giugno, ha pubblicato un articolo in cui il fondatore di Arcigay, Franco Grillini, accusa Pro Vita & Famiglia di aver reso molto più difficile l’indottrinamento LGBTQIA nelle scuole…
Il fondatore di Arcigay afferma che Pro Vita & Famiglia “minaccerebbe” presidi e insegnanti con “intimidazione e querele” e farebbe “mail bombing contro le realtà che consentono il cambio di nome e identità di genere”.
Spiega che: “Pro Vita si appunta, con sistematicità, le iniziative rese pubbliche nelle scuole sulla conoscenza sessuale e, quindi, invia mail ai dirigenti scolastici diffidandoli dal proseguire ed esposti alle procure. E’ un’azione capillare, diffusa sul territorio…”.
Nello stesso articolo, il presidente di Arcigay Napoli sostiene che “Oggi le scuole hanno paura [di introdurre iniziative Lgbtqia]” a causa di Pro Vita & Famiglia.
Ammette che prima del Covid l’Arcigay faceva “incontri con migliaia di studenti, ci chiamavano anche dalle scuole primarie, oggi questi eventi si sono rarefatti. I dirigenti scolastici … di fronte al bombardamento di mail esterno, si arrendono. I rappresentanti di istituto hanno continui problemi ad ottenere le autorizzazioni agli incontri. Pro Vita, va detto, denuncia in procura una per una le scuole che attivano la carriera Alias attivando una politica del terrore”.
Marco, questa confessione di Arcigay è importantissima.
Pro Vita & Famiglia non ha “minacciato” nessuno e non fa una “politica del terrore”.
Ma per il resto, Arcigay ha ragione. Pro Vita & Famiglia ha avuto un impatto straordinario nelle scuole. Abbiamo diffidato le scuole ad annullare la Carriera alias (e diverse hanno fatto marcia indietro), sosteniamo ovunque il diritto prioritario dei genitori nell’educazione dei figli, interveniamo sistematicamente per aiutare i genitori e per difendere i minori da teorie infondate e pericolose.
Prima che Pro Vita & Famiglia intervenisse, facevano incontri Lgbtqia con migliaia di studenti alla volta, anche nelle scuole primarie.
Oggi, grazie a Pro Vita & Famiglia, grazie a sostenitori come te, non è più così.
I dirigenti scolastici ci pensano due volte prima di approvare una iniziativa gender. Meno studenti sono coinvolti. I genitori si sentono sostenuti. Le iniziative LGBTQIA possono essere sconfitte.
Per questo, Marco, è essenziale dare un contributo oggi per continuare e potenziare la nostra campagna contro il gender nelle scuole.
Siamo arrivati a mettere la lobby gender in seria difficoltà. Ma si stanno già preparando per il nuovo anno scolastico. Non dobbiamo cedere un solo centimetro del terreno guadagnato.
“Stiamo venendo a prendere i vostri figli!”
Non ci riusciranno! Non finché a fianco di Pro Vita & Famiglia ci saranno tante persone come te, Marco, pronte ad agire concretamente in difesa dei bambini e della famiglia… |
Con tutti i problemi che ci sono, dobbiamo pensare a questi orrori concettuali…. San Michele Arcangelo, difendici in questa battaglia improba
Lo psichiatra Alessandro Meluzzi dice apertamente che ormai psichiatri e psicologi hanno capitolato da tempo ai diktat di certo pensiero unico onnipervasivo che fa il buono e il cattivo tempo nei vari ordini di appartenenza. Pena la sospensione. Un tempo quello che viene oggi propagandato come “normalità” era menzionato tra le cosiddette parafilie, Oggi tenendo famiglia e non volendo sacrificare alcunché del loro status redditizio hanno deciso di “reinterpretare”certe sfaccettature della sessualità catalogandole come “varianti”naturali” . E infatti la REINTERPRETAZIONE o RAZIONALIZZAZIONE fanno spesso parte di quelle dinamiche inconscie dette MECCANISMI DI DIFESA. Ed ê proprio così, devono pur difendersi dallo spettro di una esclusione sociale e professionale. La verità ha un prezzo troppo alto e gli eroi sono tali proprio perché la stragrande maggioranza non lo è.