Piss Christ e il Papa. Quella mano blasfema da non stringere. De Vito.

28 Giugno 2023 Pubblicato da 17 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, la nostra Benedetta De Vito offre alla vostra attenzione questo articolo, in cui lo spunto personale porta a riflessioni più ampie, e amare. Buona lettura.

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Tra le cose rimaste di mia madre, volata in cielo in dicembre, ho trovato oltre ai suoi tanti Gesù bambini (che ora conservo a casa mia), ai foulard di seta eleganti, alle sue foto da giovane (lei, vestita da sposa moderna, con i capelli corti corti e un abito bianco al ginocchio), dicevo oltre a queste cose e ad altre che si immaginano, ho trovato, dicevo, un bussolotto pieno di bottoni. Ne aveva di ogni tipo, forma e colore. Verdi in cuoio per vecchi loden, dorati a forma di arachide per borse frou frou, madreperlacei piccini, grandetti e super, automatici da jeans, piccole perle da golfino di cachemire. E tra quei tanti bottoni, tre, in metallo e doppi con su effigiato San Giorgio mentre uccide il drago.

Io, quei bottoni belli, santi a modo loro, me li sono messi sulla scrivania come schierati in battaglia e ho pensato che in questi tempi di tenebra e di draghi (di nome e di fatto), di politici traditori, di medici e giornalisti con ampie barbeblu, tempi di censura (io chiamo olocausto la strage da malore improvviso, causata dai sieri genici imposti con il ricatto a miliardi di persone e su cui grava una cortina drammatica di complice e ghiacciato silenzio, altroché “gesto d’amore”), tempi di cannibali redivivi, questo piccolo bottone – segno della vittoria, definitiva, sicura, forte, del bene sul male, indice di speranza nella forza che ci viene dallo Spirito Santo e guidata dall’Arcangelo Michele, nostro Generale altissimo – ho avuto il grande desiderio di donarlo a chi più mi piaceva, in segno di fratellanza cristiana e unione di preghiera.

E uno l’ho regalato al nostro Marco Tosatti, il cui fratello, morto tempo addietro, si chiamava proprio Giorgio. E credo davvero che se lo meriti per quanto ha fatto, fa e farà.

Il secondo San Giorgio avrei voluto regalarlo a Padre Georg Ganswein perché, per me, era come donarlo al mio amato Benedetto XVI che, pur con tutte le critiche (che in molti gli muovono, io no) resta nel mio cuore l’unico Papa, ancora adesso che non c’è più. Finché Benni (come lo chiamo nel mio tu per tu con lui) era vivo, si appoggiava in lui (e si confermava, lucente) la mia fede che diritta mi conduceva sul Calvario davanti al mio Signore in Croce. Ora ci vado da sola e sto lì, basita, a leggere ogni giorno una prodezza nuova del successore di Benedetto XVI.

L’ultima, e ho dovuto fare due Rosari di riparazione; incontrare un certo Andrés Serrano, un tipo che ha messo un Crocefisso nella pipì chiamando la sua “opera” “Pipì di Gesù”. E Bergoglio gli ha fatto dei gran sorrisoni. Sono andata sul sito personale di questo tanghero (non ballerino di tango…) e ho visto che le cose che fa sono sgradevoli e per me bruttissime. Scusate, io sono abituata e innamorata di Raffaello, del Guercino di Domenichino e certo non offro la mia mano a chi ha abusato così del mio adorato Gesù. E non dovrebbe farlo nessuno che si dica Cattolico Romano…

Torno al bottone di San Giorgio per dire che ho deciso di darne uno a Ganswein (e ho provato invano a farglielo avere da un amico che si occupava della sicurezza di Benedetto XVI), dopo averlo visto triste, grigio, un lumino, alle esequie del Cardinale George (anche lui!) Pell, uomo di Dio che amo e venero nella Comunione dei Santi. Ora che so dove andrà “don Gioggio” (come lo chiamava dolcemente Benni) glielo manderò a Friburgo appena sarà possibile per me e per lui.

Per il terzo San Giorgio e il drago, non potendolo più dare a cardinale Pell (che giustamente definiva tossico il sinodo dei snodi o come caspita si chiama) una conoscente mi ha detto, con sorriso ingenuo: “Fallo avere a Bergoglio!”. Ecco, no, a tutti tranne a lui, che pure porta il nome del Santo guerriero. Preferisco tenerlo a casa mia e prima o poi troverà un Giorgio giusto al quale sarà regalato. Nella volontà di Dio.

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17 commenti

  • Stefano ha detto:

    Dato che qui c’è chi asserisce che bergoglio sia dotato di “intelligenza e duttilità “, propongo una cosa: che con la stessa intelligenza e duttilità il medesimo bergoglio acquisti con soldi suoi ( mica quelli dell’8 × 1000 veh!!) questa meravigliosa “opera d’arte” e la esponga nel suo studio privato, magari sulla sua scrivania in modo che coloro che saranno ricevuti possano abbeverarsi, ammirando l’opera, alla fonte di cotanta fede …Poi eventualmente, la medesima ” opera d’arte” potrebbe addirittura anche essere conservata come eventuale epitaffio funebre da collocare, quando sarà il momento, sulla lapide dell’interessato. Chissà che magari non lo abbia già lasciato scritto nel testamento spirituale…Sarebbe una grande manifestazione di intelligenza e duttilità! 😃 E i fedeli di tutto il mondo che verranno a Roma a omaggiare le tombe dei successori di Pietro, ogni qualvolta passeranno davanti alla sua potranno dire: “caspita! ..tra le innumerevoli qualità che possedeva, era anche un grande mecenate… e non ce ne siamo accorti!”

  • Giovanni ha detto:

    Cara Benedetta se lo tenga stretto il bottone con San Giorgio in effige. Non lo dia al di bianco vestito, né a quello che alcuni commentatori definiscono ” artista “, da liquido biologico ” aggiungo io e men che meno ai commentatori estasiati da simil sconcezze. NS Gesù Cristo e San Giorgio non hanno nulla a che fare con costoro.

  • Freddy King ha detto:

    Povero Jorge…come sopravviverà senza il bottone di BDV?

  • Sergio ha detto:

    Non stupisce Bergoglio che incontra un’ artista che ha fotografato le immagini del Crocifisso (Piss Christ) e della Madonna e del Bambino (Madonna and Child II) nell’ urina. Non stupisce perché non è il papa.

    • Enrico Nippo ha detto:

      Andiamoci piano con la parola “artista”.

      Ormai da tempo il primo testicolo o testicola o testicol* che si alza e inventa una cagata viene chiamato “artista”.

      Serrano non è un “artista”, è uno psicopatico.

  • Gene vincent ha detto:

    Andres Serrano ha voluto rappresentare il modo con cui il Crocifisso viene vilipeso oggi. Non molto diverso da come lo rappresentano i Vangeli: schiaffeggiato, sputato, deriso, ferito e…crocifisso.
    L’opera ha il merito di provocare schifo e orrore che senza opera visibile sarebbero indifferenza

    • Eddie Cochran ha detto:

      In effetti il Beato Angelico dipinse un Cristo sputato in faccia e non pare essersi scandalizzato nessuno. L’ottuso bigottismo impedisce ad alcuni di cogliere il senso dell’opera e la critica sottostante. Bene il Papa che dimostra intelligenza e duttilità.

  • Chedisastro ha detto:

    Perché no, anche se non proprio così giusto come Benedetta desidera, a un tale illustre Giorgio molto in là con gli anni (perché il Signore nella Sua misericordia concede molto tempo a chi stenta a convertirsi) affinché gli ispiri una dura battaglia con sé stesso rinnegando certe sue malefatte, fra le quali , impossibile da dimenticare, quella mortifera al tempo della povera Eluana…
    Pregare Iddio per i vivi e per i morti. E soprattutto quando i vivi sono morti dentro: una difficile, ma meritevole opera di misericordia.

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