Caso Orlandi, tutte le balle su Wojtyla, Poletti e Casaroli.

16 Aprile 2023 Pubblicato da 2 Commenti

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Americo Mascarucci offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulle insinuazioni relative a Giovanni Paolo II ed Emanuela Orlandi. Buona lettura e diffusione.

§§§

 

Caso Orlandi, tutte le balle su Wojtyla, Poletti e Casaroli

E’ partito l’attacco finale contro Giovanni Paolo II dai suoi nemici, i modernisti rahneriani e massoni, che dopo aver tentato di demolirne senza successo il magistero ora hanno deciso di spiccare il salto di qualità, ovvero distruggerne la memoria. Ci hanno provato in tutti i modi in questi anni ma senza successo, perché tanto è l’amore e profonda la devozione che la stragrande maggioranza del mondo cattolico, e non solo cattolico, nutre nei confronti del papa polacco.

Non sono bastate le campagne di stampa volte a raffigurarlo come un papa corrotto che con monsignor Paul Marcinkus avrebbe favorito gli intrallazzi dello Ior; non è servito a niente presentarlo come amico dei regimi sanguinari dell’America Latina e persecutore dei preti degli ultimi come monsignor Oscar Romero; non è stato sufficiente nemmeno attribuirgli le responsabilità circa l’insabbiamento dei casi di pedofilia nella Chiesa ad iniziare dallo scandalo dei Legionari di Cristo. Nulla di tutto ciò ha contribuito a scalfire presso il popolo cattolico la fiducia verso la santità di questo grande pontefice che ha cambiato il corso della storia.

E adesso ecco l’ultimo tentativo, ovvero quello di consegnarlo alla storia con il marchio infamante di papa pedofilo che avrebbe sfruttato sessualmente le minorenni Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, che proprio per questo sarebbero state poi eliminate. A sostenere questa assurda calunnia un ex appartenente alla Banda della Magliana, gente che ne ha raccontate di tutte e di più in questi anni, suggerendo piste che alla prova dei fatti si sono puntualmente rivelate prive di fondamento.

Eppoi c’è lui, Pietro Orlandi il fratello di Emanuela che riporta insinuazioni, dicerie, riferendo di pettegolezzi su Wojtyla che sarebbero girati nelle stanze vaticane, un “sentito dire che…” ma senza portare naturalmente la minima prova. E nasce legittimo il sospetto che dietro Orlandi ci possa essere chi ha tutto l’interesse a far circolare certe chiacchiere e certe calunnie per screditare Giovanni Paolo II e distruggerne definitivamente la credibilità.

Il motivo? E’ presto detto. Il magistero di Wojtyla continua ad essere un modello per chi crede in una Chiesa che non si adegua al mondo, ma al contrario lotta per convertire il mondo e ricondurlo al Vangelo. E’ la Chiesa che combatte il pensiero unico, l’omologazione culturale, la modernità, una Chiesa che non è nemica né della scienza, né del progresso, ma non accetta che vengano usate contro l’uomo e la sua dignità, e soprattutto contro l’ordinamento naturale voluto da Dio. Un magistero che da anni si sta cercando di mettere in discussione con proposte contrarie alla tradizione e alla dottrina della Chiesa, come sta facendo in Germania l’episcopato modernista, aprendo ai preti sposati, al sacerdozio femminile, alle benedizioni delle coppie gay, al riconoscimento del divorzio, dell’aborto, piegando la Chiesa e il Vangelo allo spirito del tempo.

Come nel più perfetto stile della “finestra di Overton” si vuole insomma gradualmente distruggere l’immagine di Wojtyla per preparare la strada all’avvento di un papa modernista che ne demolisca definitivamente il magistero dopo aver assuefatto il mondo cattolico all’idea che quel papa non meritava la santità, era un uomo indegno e quindi va gettato via con tutti i suoi preziosi insegnamenti. La prova provata che i modernisti stanno affilando le armi in vista del prossimo conclave, per eleggere un papa capace di andare oltre il debole Bergoglio che non è stato all’altezza delle aspettative dei vari Kasper, Marx e affiliati vari della Mafia di San Gallo che tanto si sono spesi per la sua elezione.

Ma c’è un aspetto in questa vicenda che fa capire quanto stia continuando il circo delle rivelazioni ad effetto senza fondamento. Nell’audio reso noto dalla trasmissione DiMartedì si affermerebbe che a commissionare a Renatino De Pedis il rapimento o addirittura l’omicidio di Orlandi e Gregori, sarebbe stato l’allora segretario di Stato Agostino Casaroli, stanco di vedere Wojtyla “divertirsi” con le due minorenni. Ma non si era detto che il favore De Pedis lo aveva fatto al cardinale Ugo Poletti allora vicario della Diocesi di Roma che per questo aveva concesso il nulla osta alla sepoltura del boss nella cripta di Sant’Apollinare? Ora stando alla ricostruzione di questo ex appartenente alla banda, Poletti uscirebbe di scena e a chiedere il favore a Renatino sarebbe Casaroli. Il quale forse si presta meglio all’interpretazione, visto che conosceva molto bene gli ambienti carcerari essendo impegnato in progetti di recupero per i detenuti minorenni di Casal del Marmo. Chi meglio di lui poteva agganciare quelli della Magliana e chiedergli il favore di eliminare le due ragazze? Forse è il caso che questi della banda inizino con il mettersi d’accordo fra loro evitando di chiamare in causa una volta Marcinkus, un’altra Poletti, poi Casaroli, l’altra ancora chissà chi.

Ma poi, dove sono le prove che De Pedis sia realmente coinvolto nel rapimento e nella scomparsa della Orlandi? L’unica prova certa è la sepoltura del boss nella cripta di Sant’Apollinare dove si sarebbero dovute rinvenire le ossa della Orlandi. Ma le uniche ossa trovate sono state quelle di De Pedis che, come è stato confermato, fu sepolto lì per volontà di don Pietro Vergari l’allora rettore di Sant’Apollinare, che aveva conosciuto il boss della Magliana in carcere dove era cappellano e diventandone amico; al punto che lo stesso Renatino sarebbe stato poi molto generoso con il sacerdote che per questo motivo volle seppellirlo nella cripta rispettando un suo esplicito desiderio. Quindi, se un ruolo De Pedis lo ha effettivamente giocato è stato probabilmente per il tramite di don Vergari, ma anche qui non ci sono prove che abbiano in qualche modo permesso di accertare responsabilità dell’ex rettore nella vicenda. Tante chiacchiere su certi comportamenti equivoci suoi e degli allievi che frequentavano il seminario ma oltre questo a livello giudiziario non si è andati.

Quindi è tutto un mare di ipotesi, dietrologie, supposizioni, rivelazioni senza effettivi riscontri, al punto che il coinvolgimento della Banda della Magliana nel rapimento e nella scomparsa della Orlandi è dato per scontato in ambito giornalistico, ma senza che la cosa sia poi supportata effettivamente da elementi certi e incontrovertibili sul piano giudiziario.

E allora, con tutto il rispetto che merita il dramma della povera Emanuela, forse è arrivato il momento che chi vuole davvero la verità, ad iniziare dal fratello Pietro, la smetta di alimentare insinuazioni e improbabili piste e lasci lavorare in pace gli inquirenti. Sempre che quella ricercata in Vaticano sia davvero la verità e non il tentativo di infangare e calunniare chi non c’è più e non può difendersi.

Americo Mascarucci

§§§

Aiutate Stilum Curiae

IBAN

IT79N0200805319000400690898

BIC/SWIFT

UNCRITM1E35

§§§

 

 

Condividi i miei articoli:

Libri Marco Tosatti

Tag: , ,

Categoria:

2 commenti

  • maria ha detto:

    I nostalgici dell’Urss odiano Casaroli che entrava e usciva dai paesi dell’est vestito in borghese e con documenti falsi dove risultava con il cognome della madre. Gli era stato procurato da autorità italiane amiche. Aiutava il clero perseguitato dal regime comunista.
    Alla caduta del Muro rispose in un’intervista a chi gli chiedeva come avesse fatto a sfuggire ai tanti controlli, che quei funzionari erano soprattutto stupidi.

  • mons. Egizio Salomone ha detto:

    10 amici…
    Emanuela quel giorno alle 19.00 non è scomparsa davanti a S. Apollinare o in c.so Rinascimento, ma, dalle testimonianze ben considerate ha svoltato dal c.so in c.so Vittorio Emanuele per tornare a casa. Strano perché le stavano venendo incontro da dietro, dal Palazzo di giustizia, che è una via più breve che c.so Vitt. Em. Ci sono quindi 2 ipotesi, 1) o doveva vedere qualcuno in campo dei fiori e lì ha seguito qualcuno con tentativo di stupro e omicidio (e allora non si saprà mai la verità); 2) o ha preso l’autobus per casa sua e allora è sparita (NON rapita) quasi sotto lee finestre di casa sua. Quando sparisce una ragazzina il 99% dei casi sono tentativo di stupro, ribellione e omicidio (v. Yara Gambirasio ecc., non esattamente pedofilia, efebofilia). E si tratta sempre di persone di conoscenza, non troppo giovane. Il colpevole qui va cercato in un adulto tra i 30 e i 55 amico di famiglia di cui lei si fidava, anzi quello di cui lei e famiglia più si fidavano in assoluto (laico o chierico) con sparizione violenza tentata e non riuscita e omicidio la sera stessa (v. la telefonata depistatoria 2 ore dopo). Per trovare il colpevole un normale poliziotto inizia dalla cerchia più stretta (famiglia, parenti), poi amici di famiglia, fidanzati, ex ecc., e solo dopo si allarga il cerchio: l’opposto di quel che si è fatto qui. Si chieda alla famiglia i 10 nomi delle persone più fidate: l’omicida è qui).
    La fesseria del rapimento è nata perché c’era un allarme per possibili rapimenti e già la mattina dopo si è avvertito il papa che era in Polonia. Il quale senza volerlo ha distrutto l indagini chiedendo per varie volte pubblicamente la liberazione (quindi postulando un rapimento e mettendo insieme pure M. Gregori che non c’entra nulla). Da lì son partiti tutti i depistaggi dall’amerikano ai turchi alla Magliana ad Accetti ecc ecc, tutti da mitomani o furbastri ampiamente cavalcati dai media (la vicenda è oro per tv, giornali, libri ecc). Se si fosse lasciato lavorare un bravo commissario o un maresciallo dei carabinieri, con facoltà di sentire tutti, cittadini italiani e vaticani, la vicenda si sarebbe risolta in 15 gg. Oggi è tardi, queste 10 persone amici di famiglia saranno in gran parte morti, certo bisognerebbe chiedere alla famiglia se uno di loro ha avuto comportamenti diversi da quella sera in avanti, o se è stato spedito via dal Vaticano (qualora la notizia sia trapelata a qualche superiore). In realtà in Vaticano non sanno nulla e se sapessero si libererebbero di un caso che li ha danneggiati enormemente. Invece che cercare prima vicino e poi lontano qui si fa il contrario e tra 40 anni la giostra continuerà a girare a pro dei giornalisti (che o ci sono, o ci fanno). Sulla Magliana: purtroppo dopo il libro di Capaldo e soprattutto il film, ogni delinquentello di quartiere della banda è diventato un eroe (negativo ma eroe) che conosce tutti i segreti d’Italia. Ma per favore..
    Un giudice italiano chieda qui 10 nomi, vedrete che la giostra finisce. Ma non lo farete, perché è la cosa più semplice e razionale, il rasoio di Ockham.
    P.S. Non è colpa di Pietro O., che viene sbattuto di qua e di là da 40 anni, sperando di trovare la sorella.
    Saluti
    d.E.S.

Lascia un commento