Nazidemocrazia. Eugenetica/Eutanasia. Agostino Nobile.

17 Aprile 2023 Pubblicato da Lascia il tuo commento

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, Agostino Nobile offre alla vostra attenzione queste riflessioni su come la “Scienza” possa venire invocata – falsamente – per scopi ignobili e atroci. Buona lettura e condivisione.

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Nazidemocrazia. Eugenetica/Eutanasia 

Sir Francis Galton (1822 – 1911), cugino di Charles Darwin, che coniò la definizione eugenetica, fu un fervente sostenitore del darwinismo sociale e del razzismo scientifico. La teoria, pur priva di fondamenti scientifici, nella prima metà del XX secolo fu molto popolare tra scienziati, filosofi, accademici e scrittori delle nazioni occidentali. Più o meno quello che accade oggi con un’analoga combriccola che parla all’unisono della scientificità dei vaccini anticovid. 

Gli eugenisti erano convinti che le popolazioni umane potessero essere migliorate manipolando il patrimonio genetico ed eliminando i “difettosi”. Secondo questa teoria, attraverso l’eliminazione degli elementi genetici malsani o indesiderabili, le società avrebbero potuto ottenere risultati per  una migliore istruzione, un aumento della produttività e una riduzione della criminalità.

Seguendo le teorie di Galton, le élite dirigenti statunitensi concepirono l’idea di creare una razza equilibrata e produttiva attraverso la riproduzione selettiva. Tra il 1890 e il 1924 furono sterilizzate forzatamente più di 64.000 persone affette da malattie mentali, o almeno considerate tali. Negli anni Venti e Trenta seguirono Giappone, Canada, Australia, Svezia, Francia, Svizzera e Germania.

La Fondazione Rockefeller e la Carnegie Institution of Washington, insieme ad altre lobby americane, finanziarono gran parte del movimento eugenetico, sia in patria che all’estero, soprattutto gli igienisti razziali tedeschi. Infatti, la legge nazista per la “prevenzione della prole ereditariamente malata”, approvata nel luglio 1933, riprese gran parte della legge americana. 

La Germania imponeva ai medici di registrare tutte le malattie e i difetti geneticamente correlati in tutti i pazienti che non fossero donne di età superiore ai 45 anni. I problemi da segnalare erano il ritardo mentale, la schizofrenia, la maniaco-depressiva, la cecità e la sordità e altre gravi deformità fisiche. A discrezione del medico, perfino l’alcolismo cronico poteva essere considerato un disturbo genetico.

I nazisti istituirono anche l’Aktion T4, “tribunali della salute ereditaria” composti da due medici e un avvocato, i quali esaminavano i singoli casi e decidevano se i pazienti dovevano essere sterilizzati chirurgicamente.

Quando la legge entrò in vigore il 1° gennaio 1934, i “tribunali della salute ereditaria” tedeschi furono sommersi di casi. Nei primi tre anni, i tribunali della salute si pronunciarono su quasi 225.000 pazienti, ordinando la sterilizzazione obbligatoria per circa il 90% dei casi. Gli ordini di sterilizzazione vennero emessi così rapidamente che gli ospedali statali non avevano le sale operatorie e il personale per tenere il passo.

Tra i pazienti sterilizzati nel 1934, il 53% erano disabili intellettuali o “deboli di mente”, il 25% schizofrenici e il 14% epilettici. In totale, i “tribunali della salute” nazisti tra il 1934 e il 1945 approvarono la sterilizzazione forzata di oltre 300.000 persone.

Democrazia. Nonostante autorevoli virologi, come il premio Nobel Luc Montagnier, avessero allertato con prove alla mano della pericolosità del vaccino, perché non testato e inoculato durante l’influeza covid, nella sola Italia ci sono state decine di milioni di vaccinazioni forzate. Chi non aderiva alla messinscena era sospeso dal lavoro e privato del salario. Con i lockdown hanno isolato per mesi nelle abitazioni l’intera popolazione italiana. Hanno fatto morire persone che potevano salvarsi con le cure esistenti, imposto un siero che si è rivelato inefficace e pericoloso, con conseguente morte o danni a volte irreversibili. Nemmeno i nazisti sono arrivati a tanto.

Nel mese di ottobre 2022 al Parlamento europeo, Janine Small, presidente dei mercati internazionali della casa farmaceutica Pfizer, alla specifica domanda sui vaccini, ostentando una certa sorpresa, ha dichiarato che la Pfizer non sapeva se il vaccino bloccasse la trasmissione del Covid: https://www.youtube.com/watch?v=mnxlxzxoZx0. Non essendo testato, non sapevano nemmeno i danni che poi ha causato a migliaia di esseri umani di tutte le età. 

Negli Stati Uniti i vaccinisti e le case farmaceutiche responsabili sono sotto torchio https://abcnews.go.com/Politics/republicans-vow-investigate-fauci-steps-december/story?id=88741486, mentre politici e media europei si comportano come se la presidente dei mercati internazionali di Pfizer non avesse mai detto al Parlamento europeo quella devastante frase.  

Nell’ottobre 1935 i nazisti introdussero la legge per la protezione della salute genetica del popolo tedesco. La riforma mirava principalmente a prevenire i matrimoni che avrebbero potuto generare figli “geneticamente non sani”. Le coppie che desideravano sposarsi dovevano prima ottenere un certificato dall’ufficio di sanità pubblica, in cui si dichiarava che il matrimonio proposto non avrebbe prodotto una prole geneticamente impura. Ai tedeschi affetti da disturbi genetici o disabilità veniva concesso il permesso di sposarsi solo se si sottoponevano volontariamente alla sterilizzazione. 

Leggendo quanto segue è difficile non pensare alla campagna pre-vaccinale. 

La legge tedesca Aktion T4 fu preceduta da una vigorosa propaganda per preparare il pubblico e diminuire la compassione per le sue vittime. I manifesti nazisti ritraevano gli storpi e i pazzi come un peso per la famiglia e un salasso per lo Stato. Inoltre, occupavano risorse preziose necessarie per i soldati in prima linea e per i bambini affamati. Secondo i manifesti nazisti, ogni disabile costava allo Stato 60.000 marchi tedeschi, un onere a carico del contribuente tedesco. 

L’ex PM Mario Draghi (che ha svenduto le imprese gioiello italiane, riducendo la nostra economia all’osso) terrorizzava gli italiani dichiarando pubblicamente e con un certo sarcasmo, che chi non si vaccina muore e uccide: https://www.youtube.com/watch?v=lpl0TuQPMgs. Ogni giorno, 24h su 24h, i tiggì mostravano falsi bollettini di morti, mostrando ossessivamente ospedali strapieni di disperazieone, interviste a delinquenti che calcavano la mano per aumentare l’angoscia. Un vera e propria istigazione al terrore e alla depressione. Milioni di persone prese dal panico, pochi altri per non perdere il lavoro, sono corsi a farsi inoculare il siero. Come sappiamo, tra i vaccinati ci sono stati e ci sono tutt’ora morti, e data la censura non possiamo sapere il numero delle vittime. Basterebbe processare i responsabili per conoscere uno dei crimini più agghiaccianti della storia. Sono convinto che solo dei satanisti – consapevoli o meno dei esserlo – sono in grado di operare un tale abominio sui propri cittadini.

Per quanto riguarda l’eutanasia, la propaganda nazista parlava delle motivazioni reali, pur abominevoli, relativi all’economia dello Stato. Nelle “democrazie”, i promotori della cosiddetta “dolce morte” adducono motivazioni buoniste, come compassione e diritti umani.

 

L’Aktion T4 iniziò con l’uccisione di bambini disabili, eliminati per fame o con cocktail di farmaci letali. L’eutanasia di pazienti adulti iniziò negli ospedali della Polonia occupata, per poi diffondersi in Germania. Nei luoghi in cui medici e infermieri cattolici si rifiutarono di eseguire le uccisioni, vennero inviate squadre speciali T4 per sostituirli.

All’inizio i nazisti cercarono di mantenere segreta l’Aktion T4, elencando false cause di morte sui documenti ufficiali (nella lista di morti per covid hanno aggiunto i decessi per altre cause), ma la maggior parte dei tedeschi era a conoscenza di ciò che stava accadendo. Ci furono proteste private e pubbliche, soprattutto da parte di membri del clero tedesco. Tra questi il vescovo di Münster Clemens August Count von Galen, il quale protestò contro l’organizzazione Aktion T4 in un sermone del 3 agosto 1941 https://www.provitaefamiglia.it/blog/eutanasia-ieri-e-oggi-lomelia-del-leone-di-munster (consiglio di leggerlo).

Se negli stessi anni ci fosse stato Jorge Mario Bergoglio, il vescovo di Münster sarebbe stato quasi certamente scomunicato. Non è, come qualcuno potrebbe pensare, un parallelo sproporzionato. Bergoglio, nonostante fosse a conoscenza dei rischi dei vaccini non testati – tra l’altro prodotti con cellule di feti abortiti – ha avallato obblighi che hanno danneggiato e ucciso nel mondo milioni di esseri umani. 

Per fermare le proteste, Hitler ordinò la cessazione del programma Aktion T4 alla fine di agosto del 1941. L’eutanasia infantile, comunque, continuò. Nell’agosto 1942, i professionisti medici e gli operatori sanitari tedeschi ripresero le uccisioni, anche se in modo decentralizzato e più accuratamente nascosto rispetto al passato. Secondo i calcoli interni del T4, tra il gennaio 1940 e l’agosto 1941, nelle sei strutture di gassazione l’eutanasia causò la morte di 70.273 persone con disabilità mentali e fisiche. 

Agostino Nobile 

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