Il Darwinismo: un Mito Tenace Smentito dalla Scienza. D. Tassot.

20 Febbraio 2023 Pubblicato da 1 Commento

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questa novità libraria pubblicata dai tipi di RadioSpada. Buona lettura e diffusione.

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 “Il Darwinismo: un mito tenace smentito dalla scienza” di D. Tassot  
Volentieri presentiamo ai lettori Il Darwinismo: un mito tenace smentito dalla scienza di Dominique Tassot (traduttore: Roberto Bonato).

Per vedere l’indice o per altre info, cliccare qui.


 

Nota delle Edizioni Radio Spada

Padre André Boulet S. M. nel parlare del lavoro di Dominique Tassot ha sottolineato come l’ideologia evoluzionista, diffusa su vasta scala, porti ad idee sbagliate «su Dio, sull’uomo e sulla vita in società», aggiungendo subito dopo che non è esclusivamente per queste ragioni che è bene opporvisi, ma «molto semplicemente perché la teoria darwinista è falsa»[1].
Tassot, ingegnere laureato alla celebre École des mines de Paris e autore di una tesi di filosofia, difesa alla Sorbona, sulla dialettica tra scienza e Rivelazione (da Galileo a padre Lagrange), è uno degli animatori del C.E.P. (Centre d’études et de prospective sur la science) di cui dirige la rivista Le Cep. Ha scritto diversi volumi sulla questione evoluzionistica e tiene regolarmente delle conferenze, in Francia e altrove, su questo argomento.
Le Edizioni Radio Spada pubblicano ora, nella traduzione italiana a cura del Dott. Roberto Bonato, Il Darwinismo: un mito tenace smentito dalla scienza, trascrizione adattata ed arricchita di una conferenza tenuta da Tassot nel 2020, aggiungendovi un’appendice composta di due capitoli (I e IV) tratti da un altro testo di Tassot, L’Evoluzione – Una difficoltà per la scienza, un pericolo per la fede: ne risulta uno sviluppo armonico dei contenuti esposti che si arricchiscono a vicenda, solo in pochi casi ricorrono temi analoghi e, in ogni modo, sono posti in un contesto nuovo che ne aumenta l’efficacia[2].
Scorrendo le pagine si passeranno in rassegna le curiose origini, i controversi sviluppi e le perniciose conclusioni del cammino darwinista: una strada, quella su cui si trovano lo studioso britannico e i suoi seguaci, caratterizzata da lacune, errori, mistificazioni e tanta propaganda.
Tassot prende di petto la questione e l’affronta senza reticenze, dando uno sguardo complessivo e mettendone in discussione i fondamenti in campo ideologico, biologico, paleontologico e geologico. Nel farlo cita diversi autori: alcuni apertamente anti–evoluzionisti, altri evoluzionisti ma di scuole diverse e talvolta in conflitto tra loro (si pensi, per menzionare solo due casi, al neo–lamarckiano Pierre–Paul Grassé o all’anti–gradualista Stephen Jay Gould, autore della teoria degli equilibri punteggiati), ma soprattutto riporta molte espressioni di Darwin, per mostrarne le idee e la visione del mondo.
Volendo ribadire al lettore la posizione della Chiesa sul tema delle origini dell’universo, della vita e dell’uomo, abbiamo posto subito dopo questa nota editoriale il documento della Pontificia Commissione Biblica (1909) sul carattere storico dei primi tre Capitoli della Genesi. Per sintetizzare, si può dire che: «La Sacra Scrittura enumera le fasi principali attraverso le quali passò l’esecuzione del divino disegno della creazione e le circoscrive nell’ambito di sei giorni. Ma non sappiamo se quell’ordine e quella durata sono riferiti secondo la realtà storica e cronologica, oppure secondo un piano ideale e didattico. Che gli eventi […] enumerati si siano realmente compiuti a uno a uno non è dubbio, perché ogni essere deve veramente a Dio la sua esistenza. Ma che siano succeduti proprio con l’ordine e nel tempo qui segnati non possiamo dirlo. Perciò, qualunque teoria o ipotesi della scienza sulla formazione del mondo fisico può ammettersi, purché riconosca Dio autore primo ed ordinatore dell’Universo. […] La parola giorno a seconda delle diverse interpretazioni, può prendersi, o in senso letterale, o in senso di epoca o tempo di indeterminata lunghezza»[3].
Concludiamo questa breve nota invitando il lettore a lasciarsi incuriosire e interrogare, e a riflettere su ciò che Pio XII disse nel suo Discorso ai soci della Pontificia Accademia delle Scienze, nel 1951: «Se la primitiva esperienza degli antichi poté offrire alla ragione sufficienti argomenti per la dimostrazione dell’esistenza di Dio; con l’ampliarsi e l’approfondirsi del campo della esperienza medesima, più scintillante e più netta rifulge ora l’orma dell’Eterno nel mondo visibile».
E ancora: «L’immagine dell’eternamente immutabile emerge chiara e splendente dal torrente che tutte le cose materiali nel macro e nel microcosmo con sé rapisce e travolge in una intrinseca mutevolezza che mai non posa. Lo scienziato, che sosta sulla riva di questo immenso torrente, trova riposo in quel grido di verità, con cui Dio definì se stesso: Io sono colui che sono».


[1] Prefazione a L’évolution – Une difficulté pour la science, un danger pour la foi.
[2] Dove invece si aveva una sovrapposizione che avrebbe reso ridondante il lavoro, abbiamo eliso. Lo si vedrà in alcuni passaggi dell’Appendice.
[3] La Sacra Bibbia (traduzione di Padre E. Tintori OFM, Imprimatur 1945).

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1 commento

  • Forum Coscienza Maschile ha detto:

    Da leggere anche l’ottimo L’Uccellosauro e Altri Animali di Maurizio Blondet.
    Persino Papa Giovanni Paolo II ha detto che “l’evoluzione è un fatto” e, nel 1996, “l’evoluzione è più di una ipotesi”.
    Il cerchio si chiude: il darwinismo, dogma scientifico, ha dalla sua anche l’approvazione dell’autorità dogmatica.
    Al confuso fedele non resta che rifugiarsi nella certezza che anche il Papa può errare, ancor più in questioni non di fede (che non gli competono); sempre che qualcuno non gli dica che il Papa non può mai sbagliare, neppure le previsioni meteo.
    In realtà, quel “fatto” viene contestato sempre più apertamente da sempre più numerosi scienziati. Cresce un nuovo antidarwinismo che non è guidato, come fa credere la divulgazione scientifica dell’informazione-spazzatura (che ha alla sua testa non piccole pubblicazioni, ma potenti giornali dell’establishment come il Washington Post) da creazionisti fondamentalisti religiosi, ma da paleontologi, genetisti e biochimici.
    Sempre che l’Inquisizione, idealmente impersonata da dalla gesuitica Civiltà Cattolica, non condanni tutti per eresia (scientifica): “Oltre al piano scientifico” sottolinea padre De Rosa “ci sono il piano filosofico e quello teologico, “che devono essere trattati separatamente”. Proprio dal confondere questi piani – fa capire tra le righe padre De Rosa – possono nascere infatti grossi equivoci. In particolare quelli che attribuiscono valore scientifico alla teoria antidarwiniana del “disegno intelligente” impresso da Dio nella creazione: teoria oggetto di accese dispute soprattutto negli Stati Uniti.
    Speriamo non ci sia un nuovo processo stile Galileo ma a parti rovesciate, in cui siano gli imputati a difendere oltre alla scienza anche la fede.
    In realtà, la teoria pericolosamente antidarwiniana del disegno intelligente è sostenuta non solo da illustri scienziati cattolici come Zichichi, ma anche dal card. Schönborn. Senza tralasciare le parole di Papa Benedetto XVI: “Non siamo il prodotto casuale e senza senso dell’evoluzione. Ciascuno di noi è il frutto di un pensiero di Dio.”

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