Benedetta De Vito. Di Siero, di Bacarozzi Alimentari e Infine un’Ammissione…

9 Febbraio 2023 Pubblicato da 1 Commento

Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, la nostra Benedetta De Vito offre alla vostra attenzione qualche riflessione, e una notizia rassicurante, in materia di insetti alimentari…buona lettura e diffusione.

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Ieri sera, mentre su altre reti, impazzava la vergognosa sarabanda diabolica musicale, che è il novello carnevale cui siamo sottoposti prima della Quaresima, io guardavo su Arte – sì proprio sul cosiddetto mainstream! – un documentario sulla sindrome post vaccino Covid, in cui due poveri giovani tedeschi (una bella ragazza e un giovanotto) raccontavano, con drammatiche immagini (soprattutto il ragazzo trentaquattrenne) la loro tragedia. Anche chi mi ama da venticinque anni lo guardava e finalmente, dopo tre anni di mia tiritera no vax, questa mattina, mi ha detto: “Sì, in effetti, stavo molto meglio prima del vaccino”.

Un passetto avanti vero la verità (e ringrazio il Signore!) che vado scrivendo, insieme a tanti altri qui, a bordo del nostro  adorabile battellino Stilum Curiae (e grazie Marco!) che  da molti anni oramai, va solcando le onde della menzogna. Coraggio, avanti!

Intanto, nell’ammissione seppur blanda che profuma di lavanda, pur seguitando a urlare a squarciagola la vergogna del silenzio dei giornalisti sulla strage da malore improvviso, che è solo l’estrema conseguenza della sindrome di cui sopra, tengo ben spalancato un altro fronte di lotta: la guerra ai bacarozzi che, in diavoliano, prendono il delicato nome di “novel food” e che l’Europa anti-cristica ha inserito tra gli ingredienti che si possono utilizzare per preparare i cibi serviti nelle nostre tavole.

Siccome, gugolando qui e lì, non riuscivo a trovare il modo di individuare gli scarafaggi nei prodotti ho deciso di riprendere una conversazione interrotta con Edward Bray, che lavora all’Esfa, cioè l’autorità europea per la sicurezza alimentare. Di seguito copio e incollo quel che gli ho scritto e la sua pronta risposta. Dabbasso, ora, e pronti e via. Io, per prima.

Gentile signor Bray,

riprendo la nostra conversazione ribadendo il mio no, grande come la Santa Basilica di San Pietro, ai “novel food” (traduzione italiana bacarozzi)  che vengono da Bruxelles. L’Europa, come ho scritto in questo articolo che allego in link ha solo portato male in Italia e vorrei tanto che scomparisse…

https://www.marcotosatti.com/2023/02/06/ma-quanto-siamo-felici-di-essere-in-questa-radiosa-ue-benedetta-de-vito/

Ma le scrivo per un altro motivo, cioè per sapere la lista degli alimenti che useranno l’orrida farina e come riconoscerli quando andrò, come tutti mio malgrado, a fare la spesa.

grazie, attendo le istruzioni, buona Santa giornata, in Domino semper

Benedetta de Vito, giornalista, scrittrice, consacrata al Cuore Immacolato di Maria Santissima

La sua risposta è in inglese e un poco rassicura. Dice che difficilmente troveremo la farina di bacarozzi nei supermercati perché si tratta di prodotti di nicchia e anche costosi. Sì, per mangiare gli insetti bisogna anche pagar salato. Che risate, messer Mefistofele! Ma ecco la lettera in originale.

Buongiorno,

Rispondo in inglese per ragioni di velocita.

Under EU rules agreed by the European Commission and EU Member States, as for any other food ingredient or food, all insect food or insect-based ingredients must be properly labelled so it is clear to consumers. You will have difficulty finding any insect food in an Italian supermarket or at a market. They are a very niche product, and more expensive so likely to be promoted specifically to consumers who want to try an insect food.

Kind regards,

Edward

(In base alle norme comunitarie concordate dalla Commissione europea e dagli Stati membri dell’UE, come per qualsiasi altro ingrediente o alimento, tutti gli alimenti a base di insetti devono essere adeguatamente etichettati in modo da essere chiari per i consumatori. È difficile trovare un alimento a base di insetti in un supermercato italiano o in un mercato. Si tratta di un prodotto di nicchia, più costoso e quindi probabilmente promosso specificamente per i consumatori che vogliono provare un alimento a base di insetti).

Per concludere in bellezza (si fa per dire) aggiungo quanto ho udito con le mie orecchie (via web)  dire da un lavoratore di “Cricket one” in una trasmissione televisiva: “Gli insetti sono cannibali, si mangiano tra loro. Se imparassimo anche noi da loro, avremmo risolto tutti i problemi alimentari del mondo”. Ed ecco a voi la prossima puntata già pronta nelle malefiche stanze: soylent green. Verde, però…

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1 commento

  • Chedisastro ha detto:

    Sì sono messi in testa di immettere nei nostri corpi quante più diavolerie possibili. Col vaccino ce l’hanno quasi fatta, con gli scarafaggi ancora non si sa. Se lo faranno a nostra insaputa contaminando la farina che serve per confezionare le ostie che saranno consacrate, il guaio sarà serissimo, dovendo esse esser fatte solo con farina di frumento.

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